Tovazzi epistolario 4 (ms 59)
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Quaresime. Per mezzo dell’esibitore 309 della presente le spedisco i tre crosoni 310<br />
corrispondenti ai tre stari della lente provveduta: e le castagne, e le dieci libbre di<br />
candele promesse. Mi spiace, che non posso servirla rapporto alle lumache, perché non<br />
ce ne avanza. Questa mattina sono stato a cercarne in città dal nostro diligente<br />
provevditore 311 ; ma presentemente non ne ha se non se soltanto qualche centinaio. Se<br />
posso servirla in altro mi comandi, che sarò sempre quel desso, che notificandole<br />
d’essere stato eletto Guardiano di Roveredo il Padre Accursio Aliprandino di Praghena,<br />
e riverendola mi professo. Trento, s. Bernardino 26 novembre 1797, di notte.<br />
Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1202. 1797<br />
Al Padre Vito Antonio di Cles Guardiano di Cavalese.<br />
R.P.P.C.S.L.G.C.<br />
Anch’io scrivo in fretta, perché ridotto alle nove, e mezza di notte, mentre i Padri<br />
Cappuccini botteggiano ardendo orribilmente non so qual edificio contiguo ai<br />
medesimi. Temo, che sia il povero monistero di s. Chiara abitato da soldati 312 . La<br />
ringrazio dell’operato col sig. Michele Wiser, e le rispondo, che accettiamo l’impegno<br />
delle sante Messe del medesimo non solamente quotidiane; ma eziandio straordinarie.<br />
Dico accettiamo, perché nel medesimo impegno entra anche il Padre Provinciale.<br />
Confido, che presto potremo dar principio alla loro celebrazione. Con tal occasione<br />
raccomanderemo a Dio Signor nostro clementissimo il buon signor Michele Wiser, la di<br />
cui consorte inferma, e tutta la famiglia del medesimo, come nostra benefattrice<br />
singolare, affinché sempre più venga felicitata e preservata da malanni. Ringrazio<br />
un’altra volta la P.S.R. de’ favori, che ci ha compartito, e senza più riverendola resto.<br />
Trento 26 novembre 1797.<br />
Di S. P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />
F. Grisostomo.<br />
1203. 1797<br />
Ad una signora tedesca.<br />
Io infrascritto nuovamente confesso, e attesto, che nella vigilia del nostro Padre San<br />
Francesco, ai tre dello scorso mese di ottobre, dalla molto reverenda Madre Vittoria di<br />
Spergs degnissima Superiora delle RR. MM. Orsoline di questa città, fu depositata una<br />
buona limosina, oltre due pianete nuove313 , a beneficio di questo nostro povero<br />
convento, come destinatagli, e mandatagli per mero effetto di pietà cristiana, da una<br />
persona forestiera tedesca, che non volle punto esserci palesata, e nominata: ed<br />
aggiungo, che tale limosina fu molto opportuna ai nostri bisogni, perché oltre d’essere<br />
per altro poveri, mendicanti, e senza veruno stabile provvedimento, secondoché<br />
prescrive la nostra santa Regola, ora proviamo strettezze, ed angustie maggiori del<br />
solito, a cagione della nota guerra, e della grande mortalità d’uomini, e bestie, che<br />
hanno moltissimo danneggiato i nostri amorevoli benefattori, e diminuito il loro<br />
numero, ed anche renduti non poco più cari li viveri di ogni sorta. Temendo poi<br />
309<br />
F. Domenico Terziario.<br />
310<br />
Troni 36.<br />
311<br />
Paolo Pisoni.<br />
312<br />
Non fu il monistero, ma una casa campestre.<br />
313<br />
non benedette.