Tovazzi epistolario 4 (ms 59)

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Eccheli pilcantino giovine per nostro candidato chierico; ma è troppo indietro col latino. Finisco in un colla carta pregandola della sua benedizione. Trento 12 novembre 1797. Senza soscrizione per mancanza di carta. PS. Oggi 13 nov. il sig. parroco di Povo ha chiesto per l’Avvento il P. Vicario, il quale accettò. Quindi predicherà in Cognola il P. Borgia. 1194. 1797 Al P. Romedio da Cles. Cavalese in Fieme. R.P.S.L.G.C. Mi dispiace il peccato commesso da quell’uomo; ma godo di non avergli fatto torto col mio sospetto: ed ora comprendo il perché smaniò tanto per non saper egli scrivere di proprio pugno. Ieridì ho mostrata, e data da leggere tutta la lettera di V.P. a monsignor Vicario per vie più giustificare la mia risposta di non essere sicuro della di Lei soscrizione. Le chiedo scusa degl’incomodi che le ho dato: la ringrazio de’ favori, che mi ha prestato: e le mando volentieri le due richieste orazioni per la festa del Beato Leonardo, che penso di celebrare anch’io; ma soltanto intra claustra. La prego de’ miei rispetti al Padre Guardiano suo degnissimo fratello; e riverendola mi dico. Trento 14 nov. 1797. Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Grisostomo. 1195. 1797 Al Padre Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano di Campo. R.P. Guardiano S.L.G.C. La ringrazio vivamente delle cinquecento uova, che mi ha mandato. Dal noto beccaio riceverà dodici stelle si stoffisso pesate libbre trentadue, prese da noi ultimamente a soldi 16 la libbra, e perciò importanti troni 25 e soldi 12. Riceverà la vachetta tolta dai signori Pifferi L. 10,3 a carantani 34 pagata troni 29. Riceverà il filo di ferro, ed il filo di ottone pagati al Soller troni cinque. Ogni cosa fu soddisfatta da noi: e giacché il detto beccaio s’offerì di pagare, accettammo troni sessanta, per li quali porterà la ricevuta segnata con una croce dal nostro Menego. Gli otto soldi oltre lo speso questa volta, restano alla partita. Mi spiace, che non posso mandarle candele, perché ne ho mandate altrove quaranta libbre, ed ora per Dio grazia sono cessati li mortori, e non posso darne via altre, senza mettermi a pericolo di doverne provedere. Ma s’Ella non ne avesse altronde mi avvisi, che gliene farò qualche parte. Fra Gervasio, che la riverisce, m’ingiunge di farle sapere, che l’olio dassi a troni 25 la galleda 301 : e che Giambattista Simeoni compera la lana grezza a troni 22 il peso, e la vende a troni 25. Rapporto alle ss. Messe da carantani 21 mi riservo, giacché non può dirle presto. La prego di compatirmi degl’incomodi, che le arreco: mi esibisco di servirla, e la riverisco, dicendomi. Trento 14 novembre 1797. Le mando anche le Orazioni Secreta e Postcommunio del B. Leonardo. Suo div.mo, obbl.mo servo F. Grisostomo. 1196. 1797 Al P. Basilio d’Albiano. Roveredo. S. Rocco. 301 Dunque a soldi 23 la libbra, ma F. Gervasio ha frainteso. Si vende 25 soldi la libbra, che vuol dire troni 28,15 circa la galleda di libbre 23 ed oncie... 84

R.P.S.L.G.C. Non so cosa rispondere alla sua, se non che la compassiono di tutto cuore, e che temo di dover sentire de’ nuovi gai. Il progetto di V.P.R. rapporto ai due capi (Attanasio, e Massimo) sarebbe buono: ma non vorrei, che per farlo sortire il suo effetto si dovesse fare troppo strepito 302 . In caso contrario crederei, che potrebbesi proporre il P. Vicario d’Arco (Pietro Paolo). Per altro io la esorto di dare il suo voto, ma senza ostinarsi. Dialo al men indegno, attentis hodiernis circumstantiis. Credo, che ciò sarà men male, ed un male involontario. Il chiedere d’essere trasportato sul Trentino sarà vano, perché il P. Provinciale non può farlo senza licenza dell’Eccelso Governo 303 . Ella restando costì potrà impedire del male, a fare del bene. I popoli già la conoscono, e sanno di quali sentimenti e costumi sia. Pensi di fare la volontà del Signor Iddio, che la ha messa in un tal luogo, ed in tal tempo, e speri di meritare. Parli con lui, stia con lui, pensi a lui, ed operi per lui, che in fine resterà confortata e consolata. Non posso dirle altro. Quindi la riverisco, e resto. Trento 14 novembre 1797. Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Grisostomo. 1197. 1797 Al P. Francesco Felice da Campodenno. Metz Lombardo. R.P.P.C.S.L.G.C. Troppo mi son abusato della sua bontà procrastinando tanto il risponderle. Ho voluto consultare con libri, ed altri il primo caso; ma non ho trovato quanto bramava. S’aggiunse a questo, che scarseggio assaissimo di tempo. Ciò non ostante le rispondo, che io non credo necessaria una nuova delegazione dell’Ordinario per rifare, e ripiantare una croce travale su di una strada, ove stava un’altra vecchia, qualora ciò facciasi senza interrompimento notabile di tempo, e senza solennità. Così pensa eziandio il padre professore Saverio 304 . Per altro il R.mo signor parroco del luogo dovrebbe sapere anche introno a questo punto più di me, e di tanti altri. Il caso sarà succeduto altre volte in quello, od in altri luoghi circonvicini. Io non so dire di più. Circa poi la traslazione della festa coll’officio, e Messa della dedicazione della chiesa dalla festa di san Lorenzo al susseguente domenica, le dico rotondamente, che bisogna ricorrere alla Santa Sede apostolica, ed ottenere da essa la permissione, che facilmente vien conceduta 305 . Le chiedo scusa un’altra volta della mia tardanza, e mi professo. Trento 14 novembre 1797. Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Grisostomo. 1198. 1797 Al Padre Stanislao di Nago Vicario di Cavalese. R.P. 302 Fu eletto Guardiano il P. Accursio li 25 nov. 1797, il quale con tal titolo giunse a Trento nella sera de’ 12 dic. Rinunciò per infermità nei primi di marzo 1799, cioè nel giorno undecimo. 303 Il P. Basilio è venuto all’infermeria li 20 febbraio 1799 per essere stato sopraffatto da un colpetto di apoplessia. Vi morì nel giorno 31 di luglio 1800 alle 2.3 di sera. 304 È succeduto a me in Arco, dove ho benedetta quella nostra croce travale senza solennità, e pompa. 305 La Sacra Congr. de’ Riti ha conceduto ai polacchi di celebrare certe feste nelle domeniche fra le loro ottave, quando non occorrono in domeniche, ob maiorem populi concursum. Vide Caval. To. 5 in fine pag. 130. Ciò successe avanti l’anno 1757.

R.P.S.L.G.C.<br />

Non so cosa rispondere alla sua, se non che la compassiono di tutto cuore, e che<br />

temo di dover sentire de’ nuovi gai. Il progetto di V.P.R. rapporto ai due capi<br />

(Attanasio, e Massimo) sarebbe buono: ma non vorrei, che per farlo sortire il suo effetto<br />

si dovesse fare troppo strepito 302 . In caso contrario crederei, che potrebbesi proporre il P.<br />

Vicario d’Arco (Pietro Paolo). Per altro io la esorto di dare il suo voto, ma senza<br />

ostinarsi. Dialo al men indegno, attentis hodiernis circu<strong>ms</strong>tantiis. Credo, che ciò sarà<br />

men male, ed un male involontario. Il chiedere d’essere trasportato sul Trentino sarà<br />

vano, perché il P. Provinciale non può farlo senza licenza dell’Eccelso Governo 303 . Ella<br />

restando costì potrà impedire del male, a fare del bene. I popoli già la conoscono, e<br />

sanno di quali sentimenti e costumi sia. Pensi di fare la volontà del Signor Iddio, che la<br />

ha messa in un tal luogo, ed in tal tempo, e speri di meritare. Parli con lui, stia con lui,<br />

pensi a lui, ed operi per lui, che in fine resterà confortata e consolata. Non posso dirle<br />

altro. Quindi la riverisco, e resto. Trento 14 novembre 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1197. 1797<br />

Al P. Francesco Felice da Campodenno. Metz Lombardo.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Troppo mi son abusato della sua bontà procrastinando tanto il risponderle. Ho<br />

voluto consultare con libri, ed altri il primo caso; ma non ho trovato quanto bramava.<br />

S’aggiunse a questo, che scarseggio assaissimo di tempo. Ciò non ostante le rispondo,<br />

che io non credo necessaria una nuova delegazione dell’Ordinario per rifare, e ripiantare<br />

una croce travale su di una strada, ove stava un’altra vecchia, qualora ciò facciasi senza<br />

interrompimento notabile di tempo, e senza solennità. Così pensa eziandio il padre<br />

professore Saverio 304 . Per altro il R.mo signor parroco del luogo dovrebbe sapere anche<br />

introno a questo punto più di me, e di tanti altri. Il caso sarà succeduto altre volte in<br />

quello, od in altri luoghi circonvicini. Io non so dire di più. Circa poi la traslazione della<br />

festa coll’officio, e Messa della dedicazione della chiesa dalla festa di san Lorenzo al<br />

susseguente domenica, le dico rotondamente, che bisogna ricorrere alla Santa Sede<br />

apostolica, ed ottenere da essa la permissione, che facilmente vien conceduta 305 . Le<br />

chiedo scusa un’altra volta della mia tardanza, e mi professo. Trento 14 novembre 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1198. 1797<br />

Al Padre Stanislao di Nago Vicario di Cavalese.<br />

R.P.<br />

302 Fu eletto Guardiano il P. Accursio li 25 nov. 1797, il quale con tal titolo giunse a Trento nella sera de’ 12<br />

dic. Rinunciò per infermità nei primi di marzo 1799, cioè nel giorno undecimo.<br />

303 Il P. Basilio è venuto all’infermeria li 20 febbraio 1799 per essere stato sopraffatto da un colpetto di<br />

apoplessia. Vi morì nel giorno 31 di luglio 1800 alle 2.3 di sera.<br />

304 È succeduto a me in Arco, dove ho benedetta quella nostra croce travale senza solennità, e pompa.<br />

305 La Sacra Congr. de’ Riti ha conceduto ai polacchi di celebrare certe feste nelle domeniche fra le loro ottave,<br />

quando non occorrono in domeniche, ob maiorem populi concursum. Vide Caval. To. 5 in fine pag. 130. Ciò successe<br />

avanti l’anno 1757.

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