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Tovazzi epistolario 4 (ms 59)

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Bernardino fuori del nostro convento; così anche le RR. LL. dovranno fare fuori del<br />

loro monistero quella di san Michele loro titolare; la faranno però, assai meglio, o sia<br />

molto meno malamente di quello, che abbiamo fatto noi, perché sono in un altro santo<br />

monistero. Io le raccomanderò di tutto cuore al Signor Iddio, ed a S. Michele, e loro<br />

chiederò, che sieno preservate da ulteriori mali, la pazienza ne' presenti, e di poter<br />

presto ritornare a san Michele 25 . Avrò speciale memoria anche delle Arcangele (Filippi e<br />

Lunelli). Non le dico di non voler venire al monistero, bensì che ora non so risolvermi.<br />

Io suppongo, che le cose non dureranno molto nel presente sistema: e voglio sperare<br />

qualche respiro. Già conviene star sodi ai posti, ne' quali ci ha messi Sua Divina Maestà.<br />

Offeriamoci continuamente ai di Lei santi, e giusti voleri, e confidiamo, che non cesserà<br />

mai di farci da Padre amoroso anche flagellandoci. Finisco in un colla carta augurando a<br />

Lei, ed alla M. Aloisia la più grande benedizione di Gesù, e Maria. Amen. S.<br />

Bernardino 28s settembre 1796.<br />

1039. 1796<br />

Al P. Pietro Paolo di Roncegno Guardiano. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.P.C.<br />

Alla sua penultima datata 12 agosto rispondo, che la ho ricevuta solamente ai 15<br />

dello scaduto settembre: e che io non ho alcun mezzo per far venire dall'Italia le vite<br />

desiderate (del P. Leonardo, e del Ven. Labre) non potendo avere commercio per quelle<br />

parti neppure i mercatanti. All'ultima poi pervenutami oggidì le replico quanto le ho<br />

scritto nel luglio d'ordine del P. Provinciale, cioè che le scriverà esso quando il Signor<br />

Iddio ci donerà di poter solennizzare la beatificazione del nostro P. Leonardo: e le<br />

aggiungo, che conviene aspettare la venuta dell'Indulgenza plenaria, la quale suole<br />

concedersi per tal funzione 26 ; come pure la venuta delle immagini, e de' compendi della<br />

vita. Queste cose non potranno venire finché non sarà venuta la santa pace,la quale<br />

sembra molto lontana. Senza di questa non si possono fare le sacre funzioni colla<br />

consueta solennità. Quindi noi dai cinque di settembre in qua facciamo pochissimo uso<br />

delle nostre campane, e sempre le suoniamo a rito semidoppio anche ne' giorni di prima<br />

classe. Non diamo mai botti neppure per le Messe, e per l'Indulgenza vespertina.<br />

Andiamo al Mattutino alle quattro di mattina senza suonarlo. L'Avemmaria suonasi alle<br />

cinque, e mezza, e serve di segno per la Messa prima. Nella festa del P.S. Francesco<br />

abbiamo cantato i Vespri senza cotte, la Messa senza Leviti, e pranzato senza ospiti.<br />

Non abbiamo potuto fare la cerca della lana: e temiamo anche rapporto a quella del<br />

vino, e delle altre cose. Tutti temono come vicinissima la carestia, perché sono stati, e<br />

sono ancora molti li consumatori, ed è intercetto il commercio coi paesi esteri 27 . Egli è<br />

dunque più che chiaro, non esse ora tempo di fare solennità strepitose, e dispendiose.<br />

Iddio ci abbia misericordia, ed il Beato accetti la buona volontà. a riverisco, e resto.<br />

Trento, s. Bernardino 7 ottobre 1796.<br />

Suo F. Grisostomo.<br />

25 Ne' primi di ottobre d'ordine del magistrato furono disfatte le celle superiori di s. Michele per porre li soldati<br />

infermi in quel monastero. Così pure le inferiori. Le sedie del coro furono portate a s. Trinità in deposito. Fu pur<br />

disfatto il refettorio, il coro ecc.<br />

26 F. Tommaso ha scritto da Roma 21 settembre che il P. postulatore non ha ancora ottenuta l'Indulgenza pel<br />

triduo: e che là dai nostri non fu ancora celebrato. Capitò la lettera da Verona in Trento li 16 ottobre. Ha scritto pure<br />

nell'ottobre che là il triduo si farà li 25-27 novembre di quest'anno 1797.<br />

27 Le ova si vendono due carentani l'uno. Il butiro 24 e più car. la libbra. C'è una grandissima mortalità de'<br />

buoi,. Il butiro ai 12 fu venduto 30 car. la libbra in Trento. L'olio dassi a misura scarsa. Così pure il sale. La carne è<br />

poca, e trista.

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