Tovazzi epistolario 4 (ms 59)
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sig. Soller 171 . I Rosari sono in due cartocci, e le Corone in sei. Sulla mezza notte de’ 29<br />
sono giunti qua da Fieme il P. Damasceno, e Fra Gervasio. Questo secondo cammina<br />
bensì per il convento; ma come soltanto convalescente. Lamentasi di qualche debolezza,<br />
e dell’avere le gambe gonfie. Io spero, che si rimetterà presto, e che quando anche la<br />
convalescenza durasse molto, mi gioverà non poco la di lui presenza. Nuovamente la<br />
prego rapporto alle uova; e riverendola mi dico. Trento 30 giugno 1797.<br />
Di VP.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />
F. Grisostomo.<br />
P.S. Il P. Giacinto è andato di famiglia in Fieme. Nuovo parroco di Cles è stato<br />
fatto don Luigi Flammacini di Trento parroco di Castel Tesino, e nuovo parroco di Livo<br />
don Biagio de Petris da Bresimo parroco di Fondo.<br />
1100. 1797<br />
Al P. Gio. Vincenzio di Roveredo Guardiano in Roveredo. S. Rocco.<br />
R.P. in Cristo padrone colendissimo.<br />
Sono molti anni, che servo parecchie chiese di questa città, o diocesi con altrettante<br />
appendici all’Ordinario mio diocesano dell’officio divino. Le fo assai facilmente, perché<br />
non mi prevalgo della libertà di fissare in un giorno stabile gli offici, che trovo<br />
perpetuamente impediti; ma li trasferisco a tenore delle rubriche generali tit. 10 in<br />
primam diem non impeditam nel calendario generarle stampato per l’anno corrente,<br />
appunto su la norma di quella, che do qui compiegata per san Marco di Roveredo, senza<br />
sluogare i già riposti, benché posteriori di traslazione, ed inferiori di rito 172 . Suppongo,<br />
che tale sia la mente delle rubriche, tanto più che perciò tengo l’approvazione di questa<br />
Curia ecclesiastica. Il fissare gli offici impediti cagionerebbe una grande confusione nel<br />
calendario già stampato. Mi lusingo, che così piacerà eziandio al venerabile clero della<br />
detta chiesa di san Marco: ed alla P.V.R. risegnando la mia servitù, la riverisco, e mi<br />
professo. Trento 3 luglio 1797 173 .<br />
Di V.P.R. che prego di riverire da parte mia il degnissimo sig. don Gio. Maria<br />
Laurenzi, al primo incontro, o di dirgli, che gli risponderò subito, che avrò un momento<br />
di tempo libero.<br />
Div.mo, obb.mo servo in Cristo<br />
F. Giangrisostomo ecc.<br />
1101. 1797<br />
Al P. Vito Antonio da Cles Guardiano in Cavalese.<br />
R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />
Sulla mezzanotte del giorno 28 venendo il 29 dello scorso giugno sono arrivati qua<br />
felicemente il P. Damasceno, e Fra Gervasio. Questo secondo, che si va rimettendo, mi<br />
ha notificato le grandi carità, e finezze, che ha ricevuto dalla P.V.R. e dalla religiosa di<br />
Lei famiglia, tanto per rapporto alla sua malattia, quanto circa la questua del legname.<br />
Laonde io la ringrazio vivamente, anche per parte del predetto fratello, e gliene sospiro<br />
dal Signor Iddio la ricompensa. Il medesimo F. Gervasio mi ha commesso altresì di<br />
farle sapere, che qui l’olio dassi per 24 soldi la libbra: ed avendomi soggiunto, che la<br />
171 Auchentaller detto Soller.<br />
172 Inter rubricas Breviarii Ordinis Eremit. s. Augustini est haec: Si traslatio festi sit specialis pro aliqua<br />
civitate, vel dioecesi tantum, tunc translatio fiat in primam diem non impeditam ita ut nulla dies propria ei adsiganri<br />
possit.<br />
173 Ho parlato su di questo col sig. arciprete di Roveredo, ricercato da lui qui a Trento li 5 luglio 1797.