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Tovazzi epistolario 4 (ms 59)

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dal Padre Fulgenzio Meichelbeck Agostiniano, e sarà nostro commensale il R.mo signor<br />

arciprete di Terragnolo Leonardo Zanella, il quale venerdì partirà verso la sua chiesa,<br />

nella quale domenica sarà servito col discorso del Rosario dal nostro Padre Ciriaco di<br />

Lazzise 583 , essendosi scusati li Padri di Santa Catterina 584 , con gran piacere del medesimo<br />

signor arciprete. La prego genuflesso della sua paterna benedizione, e resto. Trento 3<br />

ottobre 1798.<br />

Di V.P.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito.<br />

F. Grisostomo.<br />

1434. 1798<br />

Alla sig. Maria Rosa Ciani di Trento. Vaccia nell’Ungheria.<br />

Ill.ma sig. sig. e padrona colendissima.<br />

Dopo di essere stato più volte in Casa Tomazzoli 585 per avere qualche notizia di<br />

V.S. Ill.ma, e del di Lei lungo viaggio, finalmente da Cles mi pervenne l’aspettatissima,<br />

e graditissima sua lettera 586 . Con essa subito son calato in città, e con gran piacere ne ho<br />

dato parte alla signora Fraila Margherita Travaglia, a tutti e tre i signori Tomazzoli, a<br />

S.E. la signora contessa Antonia Migazzi, alla signora fraila contessa Marianna di<br />

Thunn, essendo presenti l’eccellentissime signore contesse Vigilia 587 di Thunn, e Pia di<br />

Wolckenstein, ed in fine alla sorella della sua cameriera Beppele 588 , non avendo ritrovata<br />

la di Lei madre (Vedova Marta Odoricia). Tutte queste, come pure tutti li miei<br />

Religiosi, nominatamente F. Abbondanzio, mostrarono di godere delle fortune riuscirle<br />

così prospero di V.S.Ill.ma, e m’ingiunsero di riverirla, e di augurargliene il buon pro, e<br />

la continuazione, siccome fo colla presente. Per altro io temetti molto, che un così fatto<br />

viaggio, ad onta de’ presi comodi, potesse riuscirle così prospero, e felice. Perciò io feci<br />

parte del mio preciso dovere accompagnandola ogni giorno colle mie miserabili<br />

orazioni: e dopo di avere inteso, che fu tanto felice, ne ringraziai Sua Divina Maestà, cui<br />

terrolla raccomandata eziandio nell’avvenire, perché in simil modo la prosperi nella sua<br />

presente situazione. Suppongo,che a quest’ora sarà venuto il Padre confessore italiano,<br />

che aspettava a s. Michele: e confido, che quand’anche non venisse, o non le andasse a<br />

grado, potrà valersi di qualche altro tedesco, che sarà più facile da ritrovarsi. Ella forse<br />

da principio proverà della ritrosia, ed angustia; ma io spero, che presto la supererà colla<br />

forza de’ più riflessi, e del bisogno. Favorirammi, se su di questo me ne darà col tempo<br />

qualche cenno 589 . Presentemente non ho alcuna novità da scriverle, se non che c’è un<br />

commissario tedesco per la causa del Magistrato consolare coi mercanti: che tutto il<br />

brascato del Castello fu incantato: che le vendemmie sono abbondanti <strong>59</strong>0 : che i prezzi de’<br />

brascati sono alti, che dal penultimo giorno di luglio in qua non ho sentito alcun morto<br />

notabile. Finisco pregandola de’ miei sinceri ossequi a monsignore suo degnissimo<br />

583<br />

Partì effettivamente chiamato.<br />

584<br />

Cappuccini.<br />

585<br />

Del sig. Giovanni qm Giuseppe, proccuratore del sig. Leonardo Ciani canonico di Vaccia, ed abate mitrato<br />

di Colocia.<br />

586<br />

La lettera fu data in Vaccia li 16 settembre e mi pervenne da Cles li 30 settembre di sera. A Trento li 26, a<br />

Cles li 27.<br />

587<br />

Vigilia cioè vedova del Conte Vigilio, e Pia, cioè moglie del Conte Pio. Così diconsi comunemente.<br />

588<br />

Beppele, o sia Gioseffa Odorici, giovine di circa 30 anni.<br />

589<br />

Ella è morta in Vaccia li 15 dic. 1798. Si allettò nella sera de’ 9 dic. Il confessore che l’assistette, fu il signor<br />

abate Giovanni Proszkay professore nel seminario di Vaccia, che studiò nell’Italia.<br />

<strong>59</strong>0<br />

Cominciate il primo d’ottobre, ed anche da diversi avanti.

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