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Tovazzi epistolario 4 (ms 59)

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1431. 1798<br />

Al P. Patrizio Guardiano di campo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Abbiamo ricevuto le due stara di legume, che la P.V.R. s’è compiaciuta di<br />

mandarci. La ringrazio, e riservomi di ringraziarla eziandio del formento quando ci farà<br />

la carità di mandarcelo. La prego poi di favorirci presto più che può delle chieste uova;<br />

e l’assicuro, che abbiamo consegnato al beccaio sei mazzi di corone picciole di legno<br />

del num. 10, già pagate con troni ventuno. Al medesimo beccaio darà il panno per il<br />

mantello del P. Vicario Illuminato Fra Placido. La riverisco, ringrazio, prego, e resto.<br />

Trento 2 ottobre 1798.<br />

P.S. Egli è dai 30 di luglio in qua, che non andiamo a mortori. È cessata per la Dio<br />

grazia la mortalità degli anni scorsi. Ora muoiono i gatti. A noi sono morti tre novizzi.<br />

Suo div.mo, obbl.mo F. Grisostomo.<br />

1432. 1798<br />

Al P. Accursio Guardiano in Roveredo.<br />

R.P.<br />

Ho ricevuto le due sue. La ringrazio del favore, che mi fa servendo al R.mo sig.<br />

arciprete di Terragnolo col mandargli un predicatore per il Rosario, e facendole sapere,<br />

che venerdì prossimo sarà costì in Roveredo, e verrà a riverirla, le dico, che per mezzo<br />

del P.P. Saverio ho insinuato al R.mo signor Provicario le di Lei premure rapporto alla<br />

benedizione della campana nuova. Egli rispose,che potrà venir delegato a benedirla<br />

monsignor Piccini, supposto, che per altro si porti a Roveredo. Sono stato a chiedere<br />

quando sia per venire, ed ho inteso, che aspettasi di giorno in giorno; ma non si sa se<br />

calerà sino a Roveredo. Subito, che saprò la di lui venuta, porterommi ad inchinarmegli,<br />

e m’informerò. Ma prima di fare altri passi nel Castello vorrei esser certo, che la<br />

campana sia in Roveredo. Quindi per ora non le dico altro: e riverendola resto. Trento 3<br />

ottobre 178.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1433. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. In Metz Lombardo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ierlaltro per mezzo del P. Davide ho fatto passare nelle mani del signor consigliere<br />

Agostino Torresani il memoriale, di cui qui le mando una copia; ma non ho ancora<br />

inteso verun effetto del medesimo. In caso, che dovessesi aspettare la risposta da<br />

Insprugg, la cosa andrebbe in lungo, e perciò pregherei la P.V.M.R. che tirasse a<br />

Mezzo[lombardo] il chierico, specialmente dopo la venuta di quello, che sta per<br />

professare in Fieme. Per altro noi siamo assai contenti del medesimo chierico. Egli fa<br />

tutto, ed anche bene, e di proprio moto, come se fosse allevato da noi: è modestissimo,<br />

ritirato, umile, amante di leggere. Canta, e legge irreprensibilmente in coro, e nel<br />

refettorio. In somma io spero in bene di lui, e desidero, che vanga consolato. Anche li<br />

PP. Vicario, e professore acconsentono, che venga accettato, e molto più gli altri.<br />

Rapporto all’infermeria non c’è novità. Mancami ancora Fra Giuseppe. L’Ubaldo<br />

continua la sua pratica di confessarsi da esteri anche sul monte. Onde ho risoluto oggidì<br />

d’andar a vietargli l’ascendere si di quello. Domani saremo favoriti colla Messa cantata<br />

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