Tovazzi epistolario 4 (ms 59)
Tovazzi epistolario 4 (ms 59) Tovazzi epistolario 4 (ms 59)
sono anch’io. La stampa del nostro Direttorio è avanzata, essendo ritornato da Insprugg anche il diocesano. F. Agostino dispera di guarire. Il P. Arcangelo ricade di tanto in tanto. Il P. Borgia sta nell’infermeria, dove ora trovasi anche il P. Prosdocimo liberato dalla febbre doppia terzana colla china. Li PP. Epifanio, ed Albano sono affatto invalidi. Io penurio di tempo più del solito. Pregate il Signor Iddio per me, che vi abbraccio di tutto cuore. D. G. (Deo gratias). Trento 15 settembre 1798. 1416. 1798 Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Cles. Molto Rev. Padre padrone colendissimo benedicite. Se ne viene a V.P.M.R. un povero novizio della Provincia serafica Osservante detto Fra Tommaso Grigio di Padova chierico d’anni 23 cominciati nello scorso luglio 561 : vestito in Assisi già dicidotto mesi, e munito d’indulto apostolico per poter professare ovunque, con raccomandazione del Padre Ilario da Montemagno commissario Generale ecc. Egli brama di restare in questa nostra Provincia. Io gli ho proposto molte difficoltà, e l’aveva persuaso di ritornare a Padova; ma nell’atto di congedarsi fu persuaso altramente da un altro 562 . Laonde io non essendo sicuro de’ miei sentimenti, per non peccate contro il testo della nostra santa Regola, che dice mittant eos ad suos Ministros lo lascio venire a S.P.M.R. Vi è chi crede, che accettandosi, potrebbe collocarsi a Mezzolombardo col chierico Soverino per finire d’imparare il latino. Un altro pensa, che ora può considerarsi come umbro, non essendo venuto da Padova. Egli si protesta disposto ad incominciare il noviziato. Voleva essere Riformato, e già nel 1793 teneva l’accettazione, tra’ veneti suoi; ma il di lui padre 563 bisognoso di aiuto, non gli permise di effettuare i suoi desideri. Basta. Da lui sentirà di più. Io non ho verun impegno. F. Agostino è perplesso circa il ritornare al suo convento. Gli ha scritto il suo Guardiano, il quale vorrebbe, che guarisse interamente, egli accenna quanto gli ha scritto S.P.M.R. Io non so cosa dire; bensì che se ritornerà F. Giuseppe mi sarà più vantaggioso. Il P. Prosdocimo a forza di china si ritrova ora senza febbre. Il P. Borgia ieridì non poté celebrare, ed ebbe bisogno della siringa. Il P. Arcangelo celebra; ma sta molto ritirato. Il P. Davide li 29 del corrente predicherà in san Michele per le primizie sacerdotali d’un Canonico Regolare 564 . La Ca di Dio ci ha dato i tre discorsi natalizi. La prego della sua benedizione paterna, e resto. Trento 17 settembre 1798. Suo ubb.mo suddito F. Grisostomo. P.S. In questa stessa sera il Padre Vanson mi ha detto, che non verrà più con noi. Deo gratias. La cella, che aveva preparata per lui, servirà per il P. Sebastiano, se ritornerà. Non so se sia più tra’ viventi dopo tanti giorni 565 . 1417. 1798 561 Vestito li 13 marzo 1797 in Amelia, e cominciò l’anno del noviziato canonico in Assisi a s. Maria degli Angeli ai 16 agosto 1797. Partì di qui li 18 di mattina. Fu di ritorno li 26 mattina. Nacque li 27 luglio 1776 e fu battezzato li 28 coi nomi di Giuseppe Marco Antonio, figlio di Francesco. Ha un solo fratello più giovane: e tiene sentimenti ottimi per vivere da Riformato. Capitò da Verona a Trento li 16 settembre 1798. Ha professato in Metz Lombardo nella mattina dei due di febbraio 1799 col nome di Fra Francesco Serafico. Ora 1802 li 17 ottobre si chiama F. Francesco Antonio di Padova e sta in s. Daniele di Lonigo, colla licenza e speranza d’essere incorporato agli Osservanti veneti nella futura congregazione del maggio 1803. 562 Vigilio. 563 Padre fruttaiuolo, cioè mercante di frutta. 564 nativo tedesco, che sarà ordinato suddiacono, diacono e sacerdote in questi giorni 21-23. Ha un zio paterno Guardiano degli Osservanti di Padova. 565 Fu di ritorno li 19 settembre. 166
Io sottoscritto confesso, e attesto d’avere ricevuto dal sig. Antonio d’Antoni 566 troni 20, dico troni venti da spedire a Roveredo, perché sieno a disposizione del Padre Accursio Guardiano del convento di san Rocco. In fede ecc. Dato in Trento li 18 settembre 1798. Antonio Bazzanella servo del convento di s. Bernardino, che per non sapere scrivere ho fatto questo segno + Nota. Li detti troni furono spediti al sig. Antonio dal sig. Steffenelli di Fondo, a nome del signor arciprete di Fondo Francesco Aliprandini di Praghena, fratello del mentovato Padre Accursio, che ultimamente fu in Fondo. 1418. 1798 Al P. Accursio Aliprandini di Praghena Guardiano. Roveredo. Rev. Padre Guardiano. Il sig. Antonio d’Antoni 567 oggidì ha mandato venti troni a me, perché li faccia passare a pro, e disposizione della P.V.R. per commissione del R.mo sig. arciprete di Fondo di Lei degnissimo fratello. Io non gli ho toccati; ma ho permesso, che li riceva in custodia il nostro servo Antonio Bazzanella. Sappia dunque, che le saranno spediti colla prima occasione sicura, che ci si presenterà, o che da Lei ci sarà indirizzata. E riverendola resto. Trento 18 settembre 1798. Di V.P.R. cui aggiungo, che il sig. arciprete di Terragnolo guarisce. Deo gratias. 1419. 1798 Al Padre Gioachino Ministro Provinciale. Cles. M.R.P. Benedicite In questo punto il P. Prosdocimo, e Frat’Agostino mi hanno insinuato la loro risoluzione di partire domani verso i loro rispettivi conventi 568 . Il signor medico ha detto, che può andare anche F. Agostino, giacché qui on ha da pigliare altri rimedi particolari, ed è in istato di poter fare qualche cosa nel suo convento. Il medesimo F. Agostino ringrazia la carità di V.P.M.R. e riservasi di pregarla nuovamente in caso, che ne diventasse bisognoso. Gli dispiace d’esser tenuto per volubile,parendogli di non esser tale; ma d’aver chiesto di venir qua sperando di provarne giovamento. Bramo, che tutti guariscano presto, e si conservino sani lungamente. La prego della sua paterna benedizione, ed in fretta mi professo. Trento 19 settembre 1798. Di V.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo servo e suddito F. Grisostomo. 1420. 1798 Al P. Accursio di Praghena Guardiano. Roveredo. Rev. Padre. Coll’opportunità del Terziario borghigiano (F. Mansueto Giacomozzi di Segonzano) gli spedisco i venti troni accennatigli con un’altra mia de’ 18 del corrente. Ed in aspettazione della ricevuta, lo riverisco, e mi dico 569 . Trento 20 settembre 1798. 566 Questi montò, e fece la guardia nazionale nella Piazza grande di Trento li 27 aprile 1801, alle sei di sera, essendo nell’anno ’97 di sua etade. Morì li 26 dic. 1801. 567 Certo Sebastiano degli Antoni ha tradotto la Sifilide, poema di Girolamo Fracastoro, e la stampò in Bologna 1738 in 4°. Anch’io per altro scrivo degli Antoni; ma li trentini amano di scrivere d’Antoni, ed anche Deantoni. 568 Sono effettivamente partiti li 20 settembre. 569 Rispose subito.
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Io sottoscritto confesso, e attesto d’avere ricevuto dal sig. Antonio d’Antoni 566 troni<br />
20, dico troni venti da spedire a Roveredo, perché sieno a disposizione del Padre<br />
Accursio Guardiano del convento di san Rocco. In fede ecc. Dato in Trento li 18<br />
settembre 1798.<br />
Antonio Bazzanella servo del convento<br />
di s. Bernardino, che per non<br />
sapere scrivere ho fatto questo segno +<br />
Nota. Li detti troni furono spediti al sig. Antonio dal sig. Steffenelli di Fondo, a<br />
nome del signor arciprete di Fondo Francesco Aliprandini di Praghena, fratello del<br />
mentovato Padre Accursio, che ultimamente fu in Fondo.<br />
1418. 1798<br />
Al P. Accursio Aliprandini di Praghena Guardiano. Roveredo.<br />
Rev. Padre Guardiano.<br />
Il sig. Antonio d’Antoni 567 oggidì ha mandato venti troni a me, perché li faccia<br />
passare a pro, e disposizione della P.V.R. per commissione del R.mo sig. arciprete di<br />
Fondo di Lei degnissimo fratello. Io non gli ho toccati; ma ho permesso, che li riceva in<br />
custodia il nostro servo Antonio Bazzanella. Sappia dunque, che le saranno spediti colla<br />
prima occasione sicura, che ci si presenterà, o che da Lei ci sarà indirizzata. E<br />
riverendola resto. Trento 18 settembre 1798.<br />
Di V.P.R. cui aggiungo, che il sig. arciprete di Terragnolo guarisce. Deo gratias.<br />
1419. 1798<br />
Al Padre Gioachino Ministro Provinciale. Cles.<br />
M.R.P. Benedicite<br />
In questo punto il P. Prosdocimo, e Frat’Agostino mi hanno insinuato la loro<br />
risoluzione di partire domani verso i loro rispettivi conventi 568 . Il signor medico ha detto,<br />
che può andare anche F. Agostino, giacché qui on ha da pigliare altri rimedi particolari,<br />
ed è in istato di poter fare qualche cosa nel suo convento. Il medesimo F. Agostino<br />
ringrazia la carità di V.P.M.R. e riservasi di pregarla nuovamente in caso, che ne<br />
diventasse bisognoso. Gli dispiace d’esser tenuto per volubile,parendogli di non esser<br />
tale; ma d’aver chiesto di venir qua sperando di provarne giovamento. Bramo, che tutti<br />
guariscano presto, e si conservino sani lungamente. La prego della sua paterna<br />
benedizione, ed in fretta mi professo. Trento 19 settembre 1798.<br />
Di V.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo servo e suddito<br />
F. Grisostomo.<br />
1420. 1798<br />
Al P. Accursio di Praghena Guardiano. Roveredo.<br />
Rev. Padre.<br />
Coll’opportunità del Terziario borghigiano (F. Mansueto Giacomozzi di<br />
Segonzano) gli spedisco i venti troni accennatigli con un’altra mia de’ 18 del corrente.<br />
Ed in aspettazione della ricevuta, lo riverisco, e mi dico 569 . Trento 20 settembre 1798.<br />
566 Questi montò, e fece la guardia nazionale nella Piazza grande di Trento li 27 aprile 1801, alle sei di sera,<br />
essendo nell’anno ’97 di sua etade. Morì li 26 dic. 1801.<br />
567 Certo Sebastiano degli Antoni ha tradotto la Sifilide, poema di Girolamo Fracastoro, e la stampò in Bologna<br />
1738 in 4°. Anch’io per altro scrivo degli Antoni; ma li trentini amano di scrivere d’Antoni, ed anche Deantoni.<br />
568 Sono effettivamente partiti li 20 settembre.<br />
569 Rispose subito.