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Tovazzi epistolario 4 (ms 59)

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P. Giangrisostomo <strong>Tovazzi</strong><br />

EPISTOLARIO<br />

o sia<br />

LETTERE FAMILIARI<br />

ITALIANE, E LATINE<br />

SCRITTE A DIVERSI<br />

DA FRATE<br />

GIANGRISOSTOMO DI VOLANO<br />

SERVO DI GESÙ, E MARIA<br />

E PROFESSORE DELL'ORDINE SERAFICO<br />

DE' MINORI RIFORMATI DI SAN<br />

FRANCESCO<br />

Della Provincia Trentina di San Vigilio.<br />

VOLUME QUARTO<br />

Dal 1796 sino al 1799<br />

IN TRENTO, MDCCXCVI.<br />

____________________________________________________________<br />

Appresso Santo Bernardino


1029. 1796<br />

Al P. Massimo Tovazio da Volano Vicario in Borgo 1 .<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Affinché sappiate, che per la Dio grazia son ancora vivo, e nell'amato mio<br />

convento, vi notifico, che la beatificazione del nostro P. Leonardo fu celebrata nel<br />

Vaticano con solennità grandissima, e che per essa fu illuminata tutta Roma tre sere.<br />

Che in Fiorenza è stata ristampata la di lui vita composta dal P. Giuseppe Maria di<br />

Masserano vercellese, già postulatore della causa del medesimo, e divisa in due tomi, in<br />

8°. Da una lettera di Frascati 2 de' 30 luglio siamo ragguagliati, che le immagini del<br />

Crocifisso, della Madonna, e di altri Santi, situate nella città, e diocesi di Frascati 3 ,<br />

fanno de' portentosi movimenti, come le romane. Da un'altra poi di Urbino de' 31<br />

luglio,che in Ancona,ed altri luoghi della Marca continuano le sacre immagini le loro<br />

mozioni prodigiose. Li nostri Religiosi di s. Quirico 4 hanno scritto, che sono tutti risoluti<br />

di stare immobili a qualunque urto, che potesse loro venir fatto da' francesi 5 . Qui si<br />

discorre di due scoperte notabilissime fatte in Roma, ed in Napoli a pro di Pio, e di<br />

Ferdinando 6 ; ma io non le ho lette. Questo convento di s. Francesco ora serve di granaio<br />

all'armata, essendo partiti gl'infermi. Nella Fiera si fa, e si cuoce il pane per al<br />

medesima armata. Domani ritorneranno alla comunità tre de' nostri,che sono<br />

nell'infermeria, cioè il P. Agostino,il P. Vito, ed il P. Stanislao. Resterà nell'infermeria<br />

Fra Giuseppe co' soliti Crescenzio, Gaetano, Serafico, Michele, Vito, e Matteo. Vi<br />

sospiro di cuore ogni felicità, e con amor fraterno vi abbraccio. Amen. Trento, s.<br />

Bernardino 20 agosto 1796.<br />

1030. 1796<br />

Al P. Gioseffantonio di Cles Guardiano in Cles.<br />

R.P.<br />

Il P. Stanislao da Nago 7 , cui è ritornata la febbre, mi ha dato da spedire alla P.V.R.<br />

questa lettera (di D. Antonio Longo fiemasco dimorante in Roma all'Anima) e mi ha<br />

commesso di pregarla d'avvisare il P. David da Tiarno, che tiene quanto gli ha dato il P.<br />

Albano di Trento: come pure, che in Torbole nello scorso giorno 17 ha cessato di vivere<br />

il signor don Francesco Polidoro. Da lettere di Frascati, e di Urbino de' 30 e 31 luglio<br />

siamo assicurati, che le sacre immagini della Marca, di Roma, e Frascati continuano i<br />

loro movimenti prodigiosi. Qui rapporto alla pace si spera, e si dubita. Iddio ci aiuti. La<br />

riverisco, e sono. Trento 25 agosto 1796.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1031. 1796<br />

Al P. Bonaventura Lorengo da Caldese. Arco. Le Grazie.<br />

Rev. Padre<br />

1 Un Tommaso Thovais nel 1494 fu uno de' principali soggetti nell'Inghilterra. Perciò rammentasi dal P. Pier-<br />

Giuseppe d'Orleans Gesuita nell'istoria delle rivoluzioni d'Inghilterra, Lib. 6, 7 all'anno suddetto 1494. Vedi pag,<br />

1990 (n. 1060), Thovars, città di Francia nel latino dicesi Toarcium.<br />

2 Del P. Piergrisologo di Roveredo.<br />

3 Per Frascati si vegga il Marchetti pag. 286.<br />

4 In Campo Maggiore della Giudicaria orientale.<br />

5 Michelangelo di Roveredo.<br />

6 Pio Vi Papa, Ferdinando IV re.<br />

7 Perugini.<br />

2


Mi riesce affatto nuova l'opinione, che nel tempo pasquale, occorrendo semidoppi<br />

fuori d'ottava, ne' nostri cori non sieno da recitarsi le quatt'Ore della Madonna, prescritte<br />

dalle nostre Costituzioni municipali, e dal nostro Cerimoniale, pag. 70, num. 536, cioè<br />

Sesta, e Nona, Vespro, e Compieta. Certamente una così fatta eccezione non ha<br />

fondamento nel detto Cerimoniale, quantunque facciane due altre coll'eccettuare i<br />

luoghi di studio, e le ottave. Non ha fondamento nel Breviario, che dà delle regole per<br />

l'officio della Madonna tempore paschali. Ed in fine non ha fondamento nella pratica,<br />

mentre non vi fu mai, di tralasciare cioè le mentovate Ore a motivo del tempo pasquale.<br />

È prescritta la recita del Vespro, e della Compieta della Madonna dopo il Vespro<br />

del Signore, sul supposto, che la Compieta del Signore non uniscasi al di lui Vespro, e si<br />

reciti separatamente più tardo, come in fatti si recitò dappertutto ne' tempi addietro, e<br />

per la Dio grazia si recita tutt'ora qui da noi. Per altro io non ravviso alcun<br />

inconveniente, né un soverchio aggravio, nella recita di Vespro, e Compieta della<br />

Madonna dopo il Vespro, e Compieta del Signore massimamente qualora dopo la<br />

Compieta del Signore non seguano i così detti suffragi Coelorum candor etc. i quali a<br />

mio credere, più propriamente si potrebbero dire dopo le Laudi, ove queste si recitino la<br />

sera innanzi notte.<br />

Con questo suppongo d'avere soddisfatto alle religiose ricerche della P.S. ed<br />

esortandola di perseverare sino alla morte ne' buoni sentimenti di religione, che il<br />

Signor Iddio le ha donato, mi raccomando caldamente in precibus, la riverisco di cuore,<br />

e mi dico. Trento, s. Bernardino 30 agosto 1796.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano.<br />

1932. 1796<br />

Al P. Gioseppe Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Al primo quesito della P.V.R. rispondo, che il lodatomi rev. signor praticante di<br />

Livo, e Primessario festivo di Bresimo (Don Pietro Dallò) 8 non avendo alcun impegno<br />

colla chiesa parrocchiale di Livo, non può recitare l'officio della di lei dedicazione,<br />

attesi li due decreti stampati al principio dell'Ordinario diocesano. Deve però celebrare<br />

la Messa della medesima dedicazione, se celebra in quella chiesa nel giorno che si<br />

solennizza (Dom. I post kal. Aug.) in vigore d'un altro decreto allegato dal nostro P.<br />

Ippolito di Folgaria nelle Rubriche volgarizzate, e dichiarate, pag. 16.<br />

All'altro quesito poi rispondo, che il nostro buon vecchio P. Epifanio da Roncone si<br />

protesta disposto, e pronto per servire al R.mo signor arciprete di Livo (Paolo<br />

Bevilacqua Maletano) 9 in quel modo migliore, che potrà, quando il Signor Iddio si<br />

degnerà di ridonarci la pace intera, e stabile, e di poter vedere rimesso questo convento,<br />

il che pare non poco lontano. Quindi sarà bene, che il prelodato R.mo signore innanzi<br />

d'intraprendere il viaggio per queste parti, un'altra volta s'informi, e si assicuri, che il<br />

detto Religioso goda la sanità, e pace necessaria. E notificandole,che ai 30 dello scorso<br />

agosto in Villa è morto quel signor Conte arciprete 10 , ed in Roveredo il cappellano di<br />

Santa Maria (Francesco Vittorio Weber di Cavalese ex francescano nostro) ritrovossi<br />

estremato, al riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 4 settembre 1796.<br />

8 Questo prete non è nel Clerologio del 1793. Dunque fu ordinato prete dopo tale anno. Nel Clerologio del 1803<br />

si dice d'anni 33, Petrus Antonius Dall'O Pranzi cooperator Thenni.<br />

9 Che brama di fare gli esercizi spirituali.<br />

10 Massimiliano Settimo conte di Lodrone.


Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

Questa lettera non fu spedita, perché ai 5 sono venuti li franchi. Questi poi sono<br />

partiti ai cinque di novembre 1796 cacciati. Poi ritornati. Questa lettera perché un'altra<br />

volta richiesta fu spedita li tre del dicembre. Ma l'arciprete è morto senza venire a<br />

Trento nel marzo del 1797.<br />

1033. 1796<br />

A monsignor Vicario Generale di Trento.<br />

Pro Memoria 11<br />

Il Padre Gasparo da Campo Riformato di s. Francesco dimorante in Roveredo,<br />

chiede riverentemente la facoltà d'assolvere semel quattro persone dai casi riservati nella<br />

diocesi: e di dispensare una di esse ad petendum debitum coniugale. Il detto monsignore<br />

Vicario canonico Simon Albano Zambaiti li 4 settembre 1796 ha conceduto il tutto<br />

come sopra. Ma non ho potuto spedire a Roveredo il rescritto,perché ai cinque sono<br />

venuti a Trento da Roveredo i francesi col loro Generale Napoleone Buonaparte corso 12 ,<br />

e quindi la posta non corse. Non so quando potrò spedirlo. L'ho spedito poi li 17<br />

settembre.<br />

1034. 1796<br />

Alla sig. Maddalena 13 di Trento cameriera della contessa Felicità Sardagna 14 .<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Oggidì 9 settembre, avanti le tre di sera, se il Signor Iddio non disporà altramente, il<br />

Grisostomo verrà al Palazzo per servire la vostra ill.ma signora contessa padrona, non<br />

avendo potuto venire prima per le note vicende ecc. 15<br />

Nota. Debbo andare ad ascoltare la confessione sacramentale di quella signora<br />

vedova del Conte Giuseppe Sardagna, nata Cosmi di Roveredo, ed infermiccia di<br />

apoplessia, perché il di lei confessore ordinario P.F. Diodato Bonazza di Breguzzo<br />

Cappuccino d'anni 74 sta infermo in s. Croce 16 . Son andato come sopra. Ho trovato la<br />

porta chiusa, che fummi aperta dal Conte Prospero figlio.<br />

1035. 1796<br />

Al P. Giuseppe Maria di Masserano Minore Riformato 17 . Roma. S. Bonaventura.<br />

Rev. Padre.<br />

Congratulandomi con la P.V.R. per il merito immortale, che s'ha fatto col<br />

proccurare la solenne beatificazione del Venerabile Servo di Dio Padre Leonardo da<br />

Porto Maurizio, e col dare al pubblico una nuova di lui vita, che ritrovai lodata nella<br />

Gazzetta fiorentina de' 26 di luglio, le notifico, che qui pure nello scaduto giugno il<br />

detto Beato Leonardo, invocato divotamente, ha impetrato da Sua Divina Maestà una<br />

grazia, la quale parmi degna du memoria. Eccogliene un semplice racconto 18 .<br />

11 Scrivesi anche Promemoria.<br />

12 D'anni 25,altri 28, altri circa 30.<br />

13 detta Lena.<br />

14 Il card. Orsi nella sua storia, scrive s. Felicita, senza l'accento, appunto come dicesi comunemente. Il P.<br />

Cuniliati nel suo Anno de' Santi scrive S. Felicità coll'accento. Il Martirologio romano volgarizzato, e stampato in<br />

Roma nel 1750 ha Felicita, tre volte, senza accento.<br />

15 Nella diocesi di Padova si trova un luogo parrocchiale detto s. Lena, con chiesa par. di santa Elena.<br />

16 È morto li 30 settembre 1796 di mattina.<br />

17 Piemontese.<br />

18 Vedi sotto num. 1040.<br />

4


Suor Giovanna Maria Gioseffa Vanzetta di Ziano fiemasca, Orsolina servente nel<br />

monistero di San Giuseppe di questa città di Trento, ha passato i tre ultimi anni degli<br />

undici, che sta nel predetto monastero, molto miserabilmente, poiché in tale triennio fu<br />

sempre molestata da male di petto, con tosse veemente, catarro marcioso, giallo, e<br />

verde, senza riposo, senza voglia di mangiare, smagrita, invalida, e debole tanto, che già<br />

preparavasi alla morte: massimamente non giovandole punto i vari, ed opportuni rimedi,<br />

che per guarirla le apprestò con sollecitudine l'eccellentissimo signor abate don Michele<br />

de' Gabrielli cappellano di Sua Altezza R.ma, e medico ordinario di quel monistero, il<br />

quale perciò giunse a crederla, e dichiararla etica.<br />

Mosse a compassione di Lei le nostre RR.MM. Clarisse del monastero di San<br />

Michele situato nel Borgo di Santa Croce fuori delle mura di Trento, allorché la videro<br />

nell'occasione, che avendo dovuto nel giorno decimonono dello scorso maggio lasciare<br />

il detto loro monastero ai soldati infermi condotti dall'Italia, si ritirarono in quello di San<br />

Giuseppe, la esortarono, e stimolarono, che ricorresse al nostro Beato Leonardo,<br />

offerendosi di fare anch'essa per Lei una novena con delle orazioni, e comunioni. Ella<br />

pure ai quattro di giugno, giorno di sabato cominciò una novena: pigliò con gran fiducia<br />

un pezzetto dell'abito del Beato, e nella mattina dei nove, giorno di giovedì, dopo d'aver<br />

fatta la santa Comunione pregò il detto Beato con tanto fervore, che subito restò, e si<br />

sentì totalmente liberata dalla tosse, dallo sputo marcioso, e da ogni suo male: e così<br />

anche al giorno d'oggi si ritrova, mangiando, bevendo, e stando alla comunità religiosa.<br />

Tosto che ricevette la richiesta grazia portossi dalla sua M.R.M. superiora, e si<br />

offerì ai di Lei comandi: benché poi non le fosse stato assegnato alcun officio, scopò il<br />

monastero, cavò acqua dal pozzo, aiutò nella cucina, e presentemente aiuta nella<br />

sagrestia, trovandosi nello stato di salute, in cui era innanzi, che le sopraggiungesse il<br />

male di petto.<br />

Siccome il lodato signor medico Gabrielli per lo più quando entrava nel monastero<br />

soleva chiamare anche suor Giovanna Maria; così avendola chiamata eziandio dopo che<br />

ottenne la detta grazia, ed avendola ritrovata con giusto, ed ottimo polso, da maraviglia<br />

sorpreso la ricercò della causa di tale cangiamento, e cosa fatto avesse per conseguirlo.<br />

La Religiosa non rispose subito: ma persistendo il signor medico nell'interrogazione,<br />

finalmente gli manifestò il tutto, come sopra. Egli mostrò di crederle interamente, e di<br />

non dubitare del miracolo: protestossi disposto, e pronto a testificarlo in forma<br />

comprovante: e dimandò per sé una Reliquia, ed immagine del Beato.<br />

Suppongo, che questo possa bastare alla P.V.R., ma se volesse qualche cosa di più,<br />

mi avvisi, che proccurerò di servirla. Frattanto, attese le occorrenti straordinarie<br />

turbolenze, e vicende delle poste, la prego, che per mio regolamento voglia farmi cenno<br />

d'avere ricevuto questa mia, e riverendola resto. Trento. San Bernardino 4 settembre<br />

1796.<br />

Di V.P.R.<br />

Um.mo, div.mo, obb.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo di Volano<br />

Vicario de' Minori Riformati.<br />

Nota. Mi riservo di spedire la presente quando il Signor Iddio ci ridonerà la pace,<br />

per mancanza della quale non ho potuto ancora parlare del suddetto medico. Al<br />

mentovato P. di Masserano ho scritto un'altra volta per ringraziarlo d'un favore fattomi,<br />

come sopra To. 3, epist. 905 ad an. 1794.<br />

1036. 1796


Al P. Gasparo da Campo. Roveredo. S. Rocco 19 .<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Sperando, che ora, od in breve, le poste ripiglino il loro corso, almeno fino costà,<br />

scrivo questo, ed inchiudo in esso il rescritto 20 richiesto da S.P. in ordine al suo impegno<br />

sacro di confessore. Desidero, che le arrivi presto, e franco; e raccomandandomi in<br />

precibus, le aggiungo ad abundantiam, et casu quo etc. che ai nove del corrente in<br />

Pergine ha cessato di vivere il nostro seniore P. Luigi Bertolini di Pergine, in età dì anni<br />

81, e la riverisco. Trento s. Bernardino 14 settembre 1796.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1037. 1796<br />

Alla M. Giacinta Maria Tabarelli Clarissa. Trento.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Oggidì la signora contessa Costanza Tabarelli mi ha fatto sapere, ch'è andata in<br />

paradiso la signora Capitania Schertz, nata Tabarelli, e sorella amatissima di V.R. 21<br />

Perciò subito feci risoluzione i celebrare per essa nella prossima domenica la mia<br />

Messa. Dopo ricevetti l'ambasciata di F. Placido da Melombardo sullo stesso soggetto: e<br />

quindi nell'atto, che mi chiamo a parte del dolore di V.R. l'assicuro, che celebrerò la<br />

detta Messa, posponendo in ciò il fu nostro P. Luigi da Pergine, e che in oltre<br />

proccurerò di suffragare la sua signora sorella con altre orazioni. Si consoli V.R. che la<br />

signora è morta in pace, in età molto avanzata, e col contento di lasciare dopo di sé il<br />

lodevolissimo suo signor figlio Colonnello Giuseppe Schertz 22 . Non so quando potrò<br />

venire a S. Giuseppe: bensì spero, che presto, cioè avanti l'inverno potranno ritornare a<br />

s. Michele 23 . Iddio ci usi misericordia. Non ho ancora potuto parlare col signor medico<br />

Gabrielli. Vorrei, che facesse l'attestato promesso rapporto a suor Giovanna Vanzetta,<br />

che suppongo tuttavia sana. Le sospiro la benedizione di Gesù, e Maria, unitamente alla<br />

M. Aloisia Winklerin. Amen. S. Bernardino 16 settembre 1796.<br />

1038. 1796<br />

Alla M. Giacinta Maria Tabarelli Clarissa. Trento. S. Giuseppe.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

L'assicuro, che ho già celebrato la Messa, e fatti continui mementi, e che ne farò<br />

ancora per la defunta sua signora sorella. Compatisca la mancanza del signor parroco<br />

(Giandomenico Marzari piovano di s. Marai Maggiore, che ricusò di andare a darle<br />

l'Olio Santo per esser notte) 24 attesa l'ora, e le circostanze del tempo (guerresco) e pensi,<br />

che così abbia destinato il Signor Iddio. Deponga poi ogni pensiero circa il regalarmi<br />

con divozionali, perché non ne voglio punto, massimamente non potendo al giorno<br />

d'oggi far uso di quella, che tengo. In vece di esse continui a diportarsi bene, e proccuri<br />

di essere la più buona Religiosa della sua santa Compagnia, mentre così godrò anch'io,<br />

mercé la fratellanza, che tra di noi passa. Questa si manifesta eziandio nella circostanza<br />

della festa di domani, poiché siccome noi abbiamo passata la festa del nostro titolare san<br />

19 Fatto Guardiamo di Borgo nel 1797.<br />

20 Portato sopra num. 1033.<br />

21 Morì nella mattina de' 16 settembre 1796, e fu seppellita nella mattina de' 17 a s. Francesco. Abitò nella<br />

Contrada di s. Benedetto, rimpetto a Contrada Oriola.<br />

22 Questi è morto nel principio del 1801 a Semelino, oppure nell'Ungheria..<br />

23 Non hanno potuto ritornarvi: né pure in tutto il 1797, né 1798.<br />

24 Morì assistita soltanto da due serve.<br />

6


Bernardino fuori del nostro convento; così anche le RR. LL. dovranno fare fuori del<br />

loro monistero quella di san Michele loro titolare; la faranno però, assai meglio, o sia<br />

molto meno malamente di quello, che abbiamo fatto noi, perché sono in un altro santo<br />

monistero. Io le raccomanderò di tutto cuore al Signor Iddio, ed a S. Michele, e loro<br />

chiederò, che sieno preservate da ulteriori mali, la pazienza ne' presenti, e di poter<br />

presto ritornare a san Michele 25 . Avrò speciale memoria anche delle Arcangele (Filippi e<br />

Lunelli). Non le dico di non voler venire al monistero, bensì che ora non so risolvermi.<br />

Io suppongo, che le cose non dureranno molto nel presente sistema: e voglio sperare<br />

qualche respiro. Già conviene star sodi ai posti, ne' quali ci ha messi Sua Divina Maestà.<br />

Offeriamoci continuamente ai di Lei santi, e giusti voleri, e confidiamo, che non cesserà<br />

mai di farci da Padre amoroso anche flagellandoci. Finisco in un colla carta augurando a<br />

Lei, ed alla M. Aloisia la più grande benedizione di Gesù, e Maria. Amen. S.<br />

Bernardino 28s settembre 1796.<br />

1039. 1796<br />

Al P. Pietro Paolo di Roncegno Guardiano. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.P.C.<br />

Alla sua penultima datata 12 agosto rispondo, che la ho ricevuta solamente ai 15<br />

dello scaduto settembre: e che io non ho alcun mezzo per far venire dall'Italia le vite<br />

desiderate (del P. Leonardo, e del Ven. Labre) non potendo avere commercio per quelle<br />

parti neppure i mercatanti. All'ultima poi pervenutami oggidì le replico quanto le ho<br />

scritto nel luglio d'ordine del P. Provinciale, cioè che le scriverà esso quando il Signor<br />

Iddio ci donerà di poter solennizzare la beatificazione del nostro P. Leonardo: e le<br />

aggiungo, che conviene aspettare la venuta dell'Indulgenza plenaria, la quale suole<br />

concedersi per tal funzione 26 ; come pure la venuta delle immagini, e de' compendi della<br />

vita. Queste cose non potranno venire finché non sarà venuta la santa pace,la quale<br />

sembra molto lontana. Senza di questa non si possono fare le sacre funzioni colla<br />

consueta solennità. Quindi noi dai cinque di settembre in qua facciamo pochissimo uso<br />

delle nostre campane, e sempre le suoniamo a rito semidoppio anche ne' giorni di prima<br />

classe. Non diamo mai botti neppure per le Messe, e per l'Indulgenza vespertina.<br />

Andiamo al Mattutino alle quattro di mattina senza suonarlo. L'Avemmaria suonasi alle<br />

cinque, e mezza, e serve di segno per la Messa prima. Nella festa del P.S. Francesco<br />

abbiamo cantato i Vespri senza cotte, la Messa senza Leviti, e pranzato senza ospiti.<br />

Non abbiamo potuto fare la cerca della lana: e temiamo anche rapporto a quella del<br />

vino, e delle altre cose. Tutti temono come vicinissima la carestia, perché sono stati, e<br />

sono ancora molti li consumatori, ed è intercetto il commercio coi paesi esteri 27 . Egli è<br />

dunque più che chiaro, non esse ora tempo di fare solennità strepitose, e dispendiose.<br />

Iddio ci abbia misericordia, ed il Beato accetti la buona volontà. a riverisco, e resto.<br />

Trento, s. Bernardino 7 ottobre 1796.<br />

Suo F. Grisostomo.<br />

25 Ne' primi di ottobre d'ordine del magistrato furono disfatte le celle superiori di s. Michele per porre li soldati<br />

infermi in quel monastero. Così pure le inferiori. Le sedie del coro furono portate a s. Trinità in deposito. Fu pur<br />

disfatto il refettorio, il coro ecc.<br />

26 F. Tommaso ha scritto da Roma 21 settembre che il P. postulatore non ha ancora ottenuta l'Indulgenza pel<br />

triduo: e che là dai nostri non fu ancora celebrato. Capitò la lettera da Verona in Trento li 16 ottobre. Ha scritto pure<br />

nell'ottobre che là il triduo si farà li 25-27 novembre di quest'anno 1797.<br />

27 Le ova si vendono due carentani l'uno. Il butiro 24 e più car. la libbra. C'è una grandissima mortalità de'<br />

buoi,. Il butiro ai 12 fu venduto 30 car. la libbra in Trento. L'olio dassi a misura scarsa. Così pure il sale. La carne è<br />

poca, e trista.


P.S. Del P. Simon Pietro da Verla sappiamo solamente, che agli 8 di settembre non<br />

era ancora ritornato a Borgo da Tesino, dove erasi portato a trovare il P. Accursio da<br />

Preghena. Il P. Borgia da Riva 28 , ed il P. Gaudenzo da Trento sono partiti da qui per<br />

l'Ausugio nella sera de' 14 d'agosto. Il P. David da Tiarno è arenato in Cles sino dal<br />

maggio.<br />

1040. 1796<br />

A Chiunque.<br />

Trento 13 ottobre 1796.<br />

Suor Giovanna aria Gioseffa Vanzetta di Ziano fiemasca, Orsolina servente nel<br />

monastero di San Gioseppe in Trento, ritrovandosi da tre anni con male di petto,<br />

accompagnato da tosse veemente, catarro marcioso, giallo, e verde, senza riposo, senza<br />

appetito, smagrita, invalida, e debole tanto, che già preparavasi alla morte,<br />

massimamente non giovandole punto i rimedi prescritti dal medico, che la tenne per<br />

etica, nel giorno nono di giugno dell'anno corrente 179629 , dopo d'aver fatta la santa<br />

Comunione pregò il Beato Leonardo da Porto Maurizio con tanto fervore, che subito<br />

restò, e si sentì totalmente liberata dalla tosse, dallo sputo marcioso, e da ogni suo male;<br />

e quindi ripigliò i ministeri faticosi del monastero, ne? quali trovasi occupata eziandio al<br />

giorno d'oggi.<br />

Nota. Io penso di attaccare alla vita stampata del B. Leonardo questa breve<br />

memoria, perché non perisca, e servir possa ad altri per fare ulteriori ricerche. Vedi<br />

sotto num. 1069.<br />

1041. 1796<br />

Al Consiglio di Trento30 .<br />

Ill.mi signori signori, padroni graziosissimi.<br />

Le povere ex monache Clarisse de' due monasteri soppressi di San Carlo in<br />

Roveredo, e di Sant'Anna in Borgo di Valsugana, ora dimoranti in case secolari di<br />

Trento, Roveredo, e Borgo, espongono riverentemente alle signorie vostre ill.me, che<br />

nell'ultimo giorno di questo mese d'ottobre terminerà un quartale della pensione annua<br />

loro assegnata dalla maestà imperiale-regia. Poi giacché più non possono avere accesso<br />

all'imperiale-regio Governo d'Insprugg, come in addietro, supplicano umilmente le<br />

signorie vostre ill.me, per il quartale predetto, e per gli altri di seguito. Che della Grazia<br />

ecc. 31<br />

Al di fuori.<br />

Agl'ill.mi signori<br />

Li Consiglieri della camera di Trento.<br />

Per<br />

Le Ex-monache Clarisse<br />

di Roveredo, e Borgo.<br />

Nota. Così ho scritto li 17 ottobre 1796 in san Bernardino fuori di Trento. Ho scritto<br />

Consiglieri della Camera di Trento, perché ho letto un editto del Consiglio di Trento<br />

28<br />

Il P. Borgia è andato a Feltre col P. Celestino. Il P. Gaudenzio a Cavalese.<br />

29<br />

Così mi fu supposto.<br />

30<br />

Il Consiglio amministrativo di Trento ai 14 gennaio 1797.<br />

31<br />

Questo memoriale non fu presentato, perché li francesi furono cacciati, e partirono da Trento ai cinque di<br />

novembre 1796, e così restò aperta la strada verso Insprugg, sebbene fu risposto nel nov. che in Insprugg non è più la<br />

Cassa di Religione.<br />

8


dato li 17 settembre 1796 a favore della Camera di Trento, valendo, che le vengano<br />

pagate le solite contribuzioni. 32 Li cinque Consiglieri aulici lasciati dal vescovo principe<br />

quando è fuggito, furono confermati dal Generale francese Napoleone Buonaparte ai sei<br />

di settembre: ma li quattro posteriori Festi, Ippoliti, Leporini, e Prati avendo fatto de'<br />

decreti disgustosi al Podestà Cheluzzi, ed al magistrato consolare, furono deposti<br />

d'ordine del predettoGenerale, e subito condotti a lui a Milano nel giorno terzo di<br />

ottobre 1796, e contemporaneamente vennero creati consiglieri cinque altri, cioè il<br />

barone Gaud. Antonio Gaudenti, ed Ambrosio Schreck trentini, Stefano Bertolini di<br />

Pergine, Perottoni di Roveredo, Dordi da Borgo. Il vice cancelliere Conte Filippo<br />

Consolati non avendo aderito ai suoi colleghi restò riconfermato. Ma partiti li francesi<br />

furono fatti altri consiglieri, con un altro cancelliere Alberti 33 .<br />

1042. 1796<br />

Al P. Massimo di Volano Vicario in Borgo di Valsugana.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Con piacere vi trascrivo, e mando un articolo molto interessante del Giornale<br />

ecclesiastico di Roma foglio num. XL degli 8 ottobre 1796, pag. 160 34 . Egli è concepito<br />

in queste precise parole: "Notizia ecclesiastica da Salisburgo. Ecco un fatto che quanto<br />

consolerà i buoni, altrettanto affliggerà i cattivi. E noi appunto lo riferiamo,<br />

primieramente perché fa grand'onore a Sua Altezza R.ma monsig. arcivescovo principe<br />

di Salisburgo dei principi Colloredo, più illustre ancora per il fatto, che per la sua gran<br />

nascita, e per la gran sede che occupa. Sua Alt. R.ma invitò alla sua conversazione della<br />

sera molti canonici della metropolitana, molti signori della primaria nobiltà, e molti<br />

professori di quella sua università, cosicché si formò in quella sera un'adunanza molto<br />

rispettabile ed anche straordinaria. Nel più bello della conversazione monsig.<br />

arcivescovo si alzò per andare in una camera contigua, nella quale teneva preparato il<br />

famoso dannato sinodo di Pistoia; presolo in mano tornò con esso alla camera della<br />

conversazione, alla quale con eroico coraggio parlò in questi accenti: «Signori, l'uomo<br />

facilmente si riscalda. Io ho creduto finora che il sinodo di Pistoia fosse stato<br />

ingiustamente condannato dalla S. Sede Romana. Ora che la voce universale della<br />

Chiesa mi parla al contrario coll'autorità della Bolla dogmatica: Auctorem Fidei 35 , io me<br />

ne ritratto interamente: venero con tutto l'assenso dell'intelletto e del cuore questa Bolla,<br />

ed in questo momento mi dispongo ad abbruciare il sinodo di Pistoia, e allontanarmi da<br />

quelli che lo difendono». Dette queste parole Sua Altezza fece passare tutta la<br />

conversazione nell'altra camera, dove soleva tenere il sinodo, ivi fece tosto preparare il<br />

fuoco, e colle proprie mani lo diede alle fiamme. Tutta quell'adunanza ne provò la più<br />

grande consolazione, né finiva mai di ammirare, come ammiriamo anche noi, e tutti<br />

ammireranno l'eroica fortezza di quel prelato principe sovrano, per un atto che renderà<br />

immortale la di lui gloria. La nuova lietissima penetrò immantinente per tutti gli angoli<br />

della città, e quindi per tutte le terre di Salisburgo, e tutti (tranne quei pochi che infetti<br />

sono di Giansenismo, luteranismo ecc.) ne provarono un indicibil contento, come lo<br />

proverà ogni buon cattolico, dicendo perciò insieme con noi: Gloria in excelsis Deo, et<br />

32 Anche in Bologna ora v'ha la Stamperia Camerale.<br />

33 Il Noccher di Borgo, il Marcabruno di Arco, e l'Haimb di Roveredo eletti consiglieri subito dopo la<br />

rimozione de' quattro, non accettarono l'impegno.<br />

34 Questo foglio fummi comunicato li 23 ottobre 1796 dal sig. Felice Buoninsegna officiale della Posta di<br />

Trento.<br />

35 Data Romae apud s.Mariam Maiorem anno 1794 1uinto cal. septembris pontifcatus an. 20. Publicata Romae<br />

31 augusti. Ristampata Tridenti 1794 nel novembre.


in terra pax hominibus bonae voluntatis". Fin qui 'l lodato Giornale cui aggiungo, che<br />

l'arcivescovo si chiama Girolamo Conte di Colloredo, nato in Vienna li 31 maggio<br />

1732 36 , preposito di s. Maurizio in Augusta, eletto arcivescovo e principe di Salisburgo,<br />

primate della Germania, e Legato nato della Santa Sede, li 14 marzo 1772. Aggiungo,<br />

che qui a Trento prima d'ora non si ha sentito il fatto da lui nella sera de' 29 di settembre<br />

dell'anno scorso 1795. Che in tal anno 1795 non puossi creder errore di stampa, poiché<br />

se il caso fosse succeduto nell'anno corrente 1796, non avrebbe potuto esser inserito nel<br />

Foglio stampato in Roma gli otto d'ottobre 1796, mentre la notizia partì da Salisburgo<br />

dopo che fu divulgata per tutte le terre del Salisburghese, e perciò soltanto dopo i primi<br />

giorni d'ottobre, ai quali conviene aggiugnere parecchi giorni di viaggio da Salisburgo a<br />

Roma, ed altri per esaminarla in Roma. Finalmente avviso, che il detto fatto è succeduto<br />

nella vigilia della festa noa<strong>ms</strong>tica del menzionato arcivescovo, e che forse non fu<br />

divolgato fuori del Salisburghese, perché la Bolla piana fu proibita in una gran parte<br />

della Germania. Io spero, che la conversione del predetto arcivescovo gioverà eziandio<br />

ad altri; e con fraterno affetto vi saluto. Trento, s. Bernardino 23 ottobre 1796.<br />

1043. 1796<br />

Al medesimo più brevemente.<br />

Roma 8 ottobre 1796.<br />

Abbiamo da più parti, e da mani sicurissime, che Sua Alt. R.ma monsignor<br />

Girolamo Colloredo arcivescovo, e principe sovrano di Salisburgo li 29 di settembre<br />

dell'anno scorso 1795 alla presenza di molti canonici, nobili, e professori della sua<br />

università, invitati apposta, ritrattò il suo sentimento, che il famoso sinodo di Pistoia<br />

fosse stato ingiustamente condannato dalla Santa Sede romana: protestò di voler<br />

venerare con tutto l'assenso dell'intelletto, e del cuore la Bolla dogmatica condannatrice,<br />

che comincia: Auctorem fidei, di voler allontanarsi a quelli che difendono il detto<br />

sinodo; e colle sue proprie mani lo diede subito alle fiamme. Questo fatto eroico penetrò<br />

immantinente per tutti gli angoli della città, e quindi per tutte le terre di Salisburgo.<br />

1044. 1796<br />

Al sig. Felice Antonio Buoninsegni officiale della posta di Trento.<br />

M.I.S.<br />

Gli rimando, e ristituisco il suo foglio romano 37 , protestandogli, ch'eziandio per esso<br />

me gli confesso tenutissimo, avendomi recato una notizia cotanto gradevole, ed<br />

interessante. Gli aggiungo poi, che ora credo non esservi errore di stampa nell'anno<br />

1795, e che il fatto salisburghese sia veramente accaduto nel detto anno 1795. Lo<br />

ringrazio un'altra volta, e lo riverisco divotamente. S. Bernardino 24 ottobre '96.<br />

Senza soscrizione.<br />

1045. 1796<br />

Alla M. Giacinta Maria Tabarelli Clarissa. Trento. S. Giuseppe.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi si aiutino.<br />

36 Figlio del quondam Rodolfo principe di Colloredo vice cancelliere dell'impero.<br />

37 Deve mandarlo a Lubiana; ma ora non può, perché la posta non corre. Il signor Felice finì di servire alla posta<br />

li 22 aprile 1799 avendo chiesta. ed ottenuta una pensione di fiorini 57,30. Non potevasi accomodare al sig.<br />

controlore bolzanese. Il medesimo sig.Felice si scrive Buoninsegni, e così si fa stampare, essendo collettore del lotto<br />

di Bolzano. Nel 1804 bonis cessit.<br />

10


Parmi di sentire continuamente più voci, che si lamentino di me, perché sto da loro<br />

lontano, e tanto tempo. È egli vero, che sienvi tali voci! Chiedo scusa. Le compassiono<br />

nell'interno, ed anche coll'esterno parlando con molti Regolari, e secolari: ma non posso<br />

fare di più. Se anche venissi alle sacre grate non saprei come consolarle, se non se con<br />

dir loro Pazienza, il Signor Iddio vuole, o permette così. Altre loro simili stanno peggio,<br />

nominatamente le roveretane 38 . Si rassegnino dunque alle divine disposizioni: si<br />

offeriscano di nuovo alle medesime, e procurino di edificare il mondo colla pazienza. Il<br />

caso non è disperato: si può ancora sperare, che ritornerà qualche poco di sereno.<br />

Preghiamo il Signor Iddio,che ce lo doni, e preghiamolo con fiducia, giacché sappiamo,<br />

ch'è nostro Padre amorosissimo. Ai motivi, che le ho accennato in un'altra, per non<br />

venire al monastero, s'è aggiunto, che ogni giorno, ed ogni ora temo qualche novità<br />

spaventosa, giacché ogni giorno sento dire, che sta per succedere,e che già trovasi<br />

vicina. Finora tali predizioni sono state false: ma può essere, che un dì si verifichino 39 .<br />

Replico pertanto, che le compassiono, e mi chiamo a parte de' loro disastri: e le<br />

benedico tutte coi ss. nomi di Gesù, e Maria. Amen. S. Bernardino 29 ottobre 1796.<br />

1046. 1796<br />

Alla M. Gioseffa Aloisia Wincklerin Clarissa. Trento. S. Giuseppe.<br />

Quanto ho scritto in questo stesso punto alla M. Giacinta, l'ho scritto anche per<br />

V.R. Le aggiungo qui soltanto, che nella prossima domenica dopo quella di domani, io<br />

celebrerò,ed applicherò per Lei, e per li di Lei morti la mia Messa. Mi compatisca, se in<br />

quest'anno sono stato più negligente del solito, attesoché tal anno è stato anche per me<br />

straordinariamente doloroso, s travolto. Le raccomando di non lasciarsi superare da<br />

veruna nella pazienza, e rassegnazione. Si consoli, che Poi andremo in paradiso 40 . Così<br />

vuole il Signor Iddio:così sia. Le raccomando altresì di fare tutto quel bene,che può<br />

specialmente alla Madre Maria Arcangela Filippi di Scanna, e di riverirla da parte mia.<br />

Non le dico questo perché tal Madre si abbia punto lamentata di Lei; ma perché ho<br />

inteso, che vorrebbe parlarmi: ed io non so risolvermi a venire. Le benedico ambedue<br />

coi ss. nomi di Gesù, e Maria. Amen. S. Bernardino 29 ottobre 1796 41 .<br />

1047. 1796<br />

Al sig. Anonimo degli Anonimi. Trento.<br />

Ill.mo sig. sig. padrone colendissimo.<br />

Mantengo la parola, che questa mattina ho dato a V.S.Ill.ma, madandole intero quel<br />

testo, che in proposito delle sollevazioni popolari contra le milizie regolate le ho<br />

allegato. Le replico dunque, che il celebre ollandese Gerardo di Roo Lib. 10 Historiae<br />

austriacae, pag. 361 della prima, bella, e rara edizione d'Insprugg del 1<strong>59</strong>2 in foglio,<br />

scrive così: "Est quidem non contemnenda civium vis, pro aris ac focis depugnantium,<br />

sed ea post primum impetum facile elanguescit, dum quilibet privatae suae rei, quam<br />

publicae, curam potiorem habet: Contra extraneus miles, praeter vitam, illic quod<br />

amittat non habet, et in victoria praedam esse videns, et ab animo, ed ab armorum usu<br />

paratior rem gerit". Per questo, e per gli altri motivi, che le ho addotto, tra' quali l'esito<br />

funesto,ed infelice delle recenti già note sollevazioni de' Lugani (1796), e de' nostri<br />

38 Così le salesiane, e Teresine andate nell'Ausugio Inferiore.<br />

39 Si sono verificate li quattro di novembre 1796 quando fuvvi una spaventosa battaglia in Busdivella e<br />

Pedecastello presso Trento: ed ai cinque quando sono scappati li francesi, e ritornati li tedeschi.<br />

40 Qui accenno al mio cantico del paradiso già noto alla monaca.<br />

41 Spedita 4 novembre di mattina, un poco avanti la battaglia di Busdivella tra tedeschi, e francesi, per la quale<br />

molte palle de' tedeschi entrarono nell'orto, nelle camere, ed in altri luoghi del monastero di s. Giuseppe.


Giudicariesi, protesto anche in scriptis, che io non approvo le dette sollevazioni: e senza<br />

più facendole un profondo rispettoso inchino mi dico. Di s. Bernardino 3 novembre<br />

1796.<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo di Volano.<br />

Epistola holographa, cioè scritta di propria mano dall'autore. Calep. verbo<br />

Holographus ex s. Hieronymo. Item ex Ambrosio et Sidonio apud Do. Macrum.<br />

1048. 1796<br />

Al P. Sisinnio Maria da Sanzeno Guardiano di Campo.<br />

R.P.P.C.<br />

Prego la P.S.R. che incontrandosi col signor sindaco della magnifica Comunità di<br />

Lomaso, voglia ragguagliarlo, ed assicurarlo, che ora dopo tanta vacanza cagionata dai<br />

disturbi guerreschi, ho riassunto il mio lavoro intorno alle carte della lodata Comunità,<br />

con premura di terminarla 42 . Spiacemi però, che stento molto a proseguirlo, perché tali<br />

carte sono troppo malconce. Onde con difficoltà grande si lasciano leggere di giorno, e<br />

molto più di notte. Per motivo di esse ho ricusato altri impegni simili, e se<br />

vorrammesene addossare altri, parimente li rifiuterò, quando non sieno indispensabili, e<br />

brevi. Con questo pretendo di mostrare il mio rispetto alla predetta Comunità; e<br />

riverendola resto. Trento, s. Bernardino 15 novembre 1796 43 .<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo di Volano.<br />

1049. 1796<br />

Alla M. Giacinta Maria Tabarelli Clarissa. Trento. S. Giuseppe.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Ha fatto bene S.R. prevenendo la mia risposta coll'insinuare alla R.M. Carlina<br />

Battisti (di Roveredo Orsolina) che io avrei potuto difficilmente servirla ne' suoi bisogni<br />

spirituali 44 . Onde le dico di lancio, che non posso e per gli altri miei indispensabili<br />

impegni, e per le turbolenze guerresche, e per la difficoltà nel trovare compagni, che si<br />

contentino di aspettare molto tempo nella strada, o oziosamente incantonati, ed al<br />

freddo, e poi perché son sicuro di non essere un maestro di spirito migliore, e più capace<br />

degli altri, che ha sentito finora. Le dica dunque da parte mia, che si sforzi d'essere<br />

ubbidiente al suo Padre spirituale, mentre così ognuno le servirà, ed Ella godrà la santa<br />

pace. Io non uscirei mai di convento, se potessi fare di meno. Per questo stento ad<br />

uscire anche per andare ad ascoltare le confessioni d'alcune mie penitenti, che stanno in<br />

città inferme. Sa poi V.R. quanto sono negligente nel venire al suo,sacro albergo. La<br />

mia volontà di venire non è buona, perché si mostra troppo fiacca nel superare le<br />

difficoltà, che se le attraversano. Può essere però, che un d' la metta in esecuzione avanti<br />

la metà del prossimo dicembre 45 . Sono persuasissimo, che le RR. LL. patiscano molto e<br />

nel materiale, e nello spirituale: e quindi spesso mi ricordo, e parlo di loro; ma come le<br />

42<br />

Ho scritto il num. 151 ed ultimo li 10 aprile 1797, mentre tuonavano i cannoni francesi, e tedeschi, ritornando<br />

questi a Trento, e partendo quelli.<br />

43<br />

Spedita li 17.<br />

44<br />

Questa monaca è scrupolosa tanto, che suppone di peccare mortalmente in ogni sua minima operazione. Ha<br />

consultato molti, anche de' nostri Riformati; ma sempre in vano.<br />

45<br />

In tal tempo mi ha rattenuto il freddo eccessivo.<br />

12


ho scritto altre volte, non ho il modo per sollevarle. Anch'io sono angustiato, e tribolato,<br />

essendo eziandio divenuto più vecchio assai, cosicché posso temere di presto arrivare al<br />

fine de' miei giorni. Andrei volentieri in Paradiso sul gran carro dell'infinita<br />

misericordia di Dio, ma vorrei, che il tempo fosse sereno. Sia sempre fatta la divina<br />

volontà. La prego,se giudica bene, de' miei rispetti alle M.RR.MM. Badessa, e Vicaria,<br />

e la benedico insieme colla M. Gioseff'Aloisia da parte di Gesù, e Maria. Amen. S.<br />

Bernardino 25 novembre 1796.<br />

P.S. Vorrei, che venendo nel venerabile monastero l'eccl.mo sig. medico Gabrielli<br />

lo pregasse del promesso attestato rapporto alla guarigione di suor Giovanna Vanzetta.<br />

Oggidì abbiamo ricevuto in convento quartierato un capitano ungaro ferito, con 4<br />

soldati servitori e tre cavalli. NB. Poi sono venuti degli altri. È partito scampando per<br />

Bolzano li 24 gennaio 1797.<br />

1050. 1796<br />

Al P. Tommaso de Gara da Tiarno. Arco. Le Grazie.<br />

L.I.C. Rev. Padre.<br />

Gli strepiti, disturbi,e timori guerreschi, uniti alle mie indispensabili occupazioni,<br />

mi hanno fatto procrastinare, e differire tanto il rispondere ai due quesiti, che per altri 46<br />

mi ha proposto V.P. Ora dunque al primo,il quale dice, che quando si dà sepoltura di<br />

sera, in un luogo si canta un Notturno colle Laudi: in un altro un Notturno senza le<br />

Laudi; ed altrove il Vespro de' morti. Quale di queste tre usanze sia lodevole, e secondo<br />

la rubrica? rispondo, essere prescritto dal Rituale romano sotto il titolo de Exequiis, che<br />

deposto il cataletto nel mezzo della chiesa, statim, nisi quid impediat, ut infra<br />

monebitur, dicatur officium mortuorum, cum tribus Nocturnis, et Laudibus, ut infra<br />

ponitur, incominciandolo coll'invitatorio Regem, cui omnia vivunt. Poi: Si vero ob<br />

rationabilem causam, videlicet ob temporis angustiam, vel aliorum funerum instanem<br />

necesitatem, praedictum officium mortuorum cum tribus Nocturnis, et Laudibus dici<br />

non potest, dicatur saltem primum Nocturnum cum Laudibus, maxime ubi eiusmodi<br />

viget consuetudo. Finalmente avvisasi, che si necessitas, ut unum Nocturnum cum<br />

Laudibus dici non possit, aliae praedictae preces, et suffragia numquam omittantur, cioè<br />

l'orazione Non intres in iudicium, con quello che segue. Il P. Cavalieri To. 3, decr. 16,<br />

num. 2, non si dilunga dal menzionato Rituale. Io dunque asserisco, che le tre proposte<br />

usanze non sono secondo le riferite rubriche, giacché queste nulla dicono del Vespro, e<br />

rapporto all'ommissione de' Notturni colle Laudi esigono temporis angustiam, vel aliam<br />

urgentem necessitatem, le quali cause non sono espresse nel quesito. Credo però, che le<br />

dette rubriche non obblighino sul riflesso, che non sono praticate universalmente, e che<br />

non trovo alcun decreto apostolico, il quale condanni così fatta inosservanza. Nel citato<br />

Rituale ibidem, v'ha eziandio quest'altra rubrica: Missa vero, si hora feurit congruens,<br />

ritu pro defunctis, ut in die obitus praesente corpore non omittatur, nisi obstet magna<br />

diei solemnitatas, au aliqua necessitas, aliter suadeat, et post Missam fiat ut supra. La<br />

quale rubrica fu rinnovata, ed ampliata dalla Sacra Congregazione de' Riti col decreto<br />

de' 2 settembre 1741 in Aquensi, che concede di potersi celebrare la detta Messa anche<br />

ne' lunedì delle ottave di pasqua, e Pentecoste, quantunque doppi di prima classe. Ad<br />

ogni modo non tutti la osservano, e niuno inosservante viene riperso, o condannato.<br />

Dunque ecc.<br />

46 Cioè per una persona riguardevole, da cui non può scansarsi, come scrive lo stesso P. Tommaso.


All'altro quesito formato in questo modo: Quando si canta Messa solenne si dà la<br />

Pace collo stromento e si va giù per la chiesa, porgendolo a chi offerisce<br />

particolarmente quando la limosina di chi bacia resta del celebrante. Quid de iure?<br />

rispondo in primo luogo, che io suppongo parlarsi qui certamente non già di quella<br />

Pace, che dassi dopo l'Agnus Dei, ed avanti la Comunione; ma di quella, che si dà dopo<br />

l'offertorio. Poi dico, che il Messale romano parla della prima in Ritu celebrandi<br />

Missam tit. 10, num. 3 et 8, e che non mai fa menzione della seconda. Onde né pure i<br />

rubricisti Gavanto, Merato, e Cavalieri trattano di essa. Bensì lo stimatissimo canonista<br />

Prospero Fagnano 47 , il quale To. 4, in I part. tertii libri Decretal. tit. de his, quae fiunt a<br />

Praelatis Cap. Pastoralis num. 40, scrive, che in vigore d'un decreto della Sacra<br />

Congregazione del Concilio, Parochi diebus festis solemnibus, vel non solemnibus<br />

possunt post offertorium medio altaris vertere se ad populum, et invitando ad<br />

oblationes, manipulum, vel aliud offerentibus praebere deosculandum: e poi num.<br />

41,che per una dichiarazione pontificia, parochi stante consuetudine in diebus festivis<br />

possunt post offertorium invitare populum ad oblationes dando singulis Pacem, et ad<br />

recipiendum mulierum oblationes recedere ab altari, et ad infimum locum ecclesiae, ubi<br />

mulieres manent seiunctae a maribus, accedere. Con questo mi lusingo d'avere<br />

soddisfatto almeno in parte alle ricerche propostemi; e riverendola resto. Trento, s.<br />

Bernardino 29 novembre 1796.<br />

Di V.P. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo di Volano<br />

1051. 1796<br />

Al P. Gioseppe Antonio di Cles Guardiano a Cles. S. Antonio.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Negli anni addietro io non mi sono curato punto di raccorre notizie intorno alla<br />

persona, alla qualità, alla scienza, ed alla religione del famoso abate Tosini: anzi né pure<br />

di registrare le di lui scritture, atteso che non ho giammai creduto, come né anche oggidì<br />

credo, che aver possa luogo tra gli scrittori tirolesi, rapporto a' quali posso dire di aver<br />

fatto qualche fatica. Ora dunque soltanto per servire alla O.S.R., malgrado il freddo, che<br />

infierisce, sono andato a questa nostra biblioteca, ed ho imparato, che di lui non parla<br />

l'Istoria letteraria d'Italia del P. Francescantonio Zaccaria 48 . L'ho però ritrovato inserito<br />

in più cataloghi di libri. Nel Paroniano di Trento stampato nel 1756, pag. 281 v'ha:<br />

Tosini (abate) La libertà dell'Italia, dimostrata a' suoi principi e popoli, in 8° To. 2,<br />

A<strong>ms</strong>terdam 1720. Nell'altro Paroniano del 1763, pag. 386, Tossini abbate, La Libertà<br />

dell'Italia dimostrata a' suoi principi, e popoli, in 8°, To. 2, A<strong>ms</strong>terdam 1720 49 . Nel<br />

Remondiniano Veneto del 1772, pag. CCLXXII, Tosini abate... La libertà dell'Italia,<br />

dimostrata a' suoi principi, e popoli, 12°, To. 2 A<strong>ms</strong>terdam 1718 (sic). Detto Istoria, e<br />

sentimento sopra il Giansenismo, 12° To. 3 1717. In quello di Antonio Zatta veneto del<br />

1791, pag. CCXCIII, Tosini abate, La Libertà d'Italia dimostrata ai suoi principi, e<br />

popoli, 12° Vol. 2 senza l'anno. Detto Istoria, e sentimento sopra il giansenismo, 12°,<br />

vol. 3, 1717. Finalmente nell'indice romano de' libri proibiti stampato in Roma l'anno<br />

1752, pag. 262, La Libertà dell'Italia dimostrata a suoi principi, e popoli dall'abate<br />

47<br />

Edit. Colon. Agrip. 1681. Fiorì nel 1657. La di lui patria fu la città Sancti Angeli in vado ad Metaurum,<br />

siccome confessa egli stesso To. 3, in 2. Decretal. Cap. Cum contingat num. 42.<br />

48<br />

La quale comincia l'anno 1748 e tira sino all'anno 1755.<br />

49<br />

In quello di Giuseppe Rossi Veneto del 1791, pag. 64, Libertà d'Italia dimostrata a' suoi principi, e popoli,<br />

To. 2, A<strong>ms</strong>terdam 1718, in 12°, pro L. 14.<br />

14


Tosini bolognese. A<strong>ms</strong>terdam 1719. Decr. S.C.Ind. 4 dec. 1725, e nell'altro parimente<br />

stampato in Roma l'anno 1761, pag. 292, Tosini abbate. La libertà dell'Italia dimostrata<br />

a' suoi prencipi, e popoli. Decr. 4 dec. 1725. Storia, e sentimento sopra il giansenismo.<br />

Decr. 4 iulii 1728. Lascio a S.P.R. l'inferire la religione del Tosini, dall'essere stampato<br />

in A<strong>ms</strong>terdam libri proibiti dalla Santa Sede; e finisco in un colla carta,<br />

raccomandandomi, e riverendola. Trento, s. Bernardino 7 dicembre 1796.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano.<br />

P.S. Li nove alle 3 di matitina è morto il sig. abate Giuseppe Carpentario rettore del<br />

seminario vescovile, malgrado l'assistenza del nostro infermiero F. Abbondanzio da<br />

Sacco.<br />

1052. 1796<br />

Al P. Massimo da Volano Vicario in Borgo di Valsugana.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Ieridì ho ricevuto il sacchetto con entro le accennate quatto bellissime corde di<br />

biscotti. Il Padre Provinciale vi ringrazia delle due, che gli avete destinato, e si esibisce<br />

ai vostri bisogni. Io vi ringrazio delle altre due, e vi assicuro, che con prima occasione<br />

opportuna vi rimanderò il sacchetto, cui ho attaccato un viglietto 50 . Trento è pieno di<br />

soldatesche. Noi abbiamo un capitano ungaro ferito Andrea Nagy di Presburgo, con 4<br />

soldati, e 3 cavalli. Ne abbiamo avuto anche di più, e stiamo sempre in timore, che<br />

vengano altri. Il freddo essendo eccessivo, ci molesta, e ci fa temere di non aver legne<br />

abbastanza, sebbene abbiamo finora proccurato di risparmiarle, Trento è pur pieno<br />

d'infermi cittadini, de' quali non pochi muoiono alle preste. Ai nove di mattina, giorno<br />

decimo della sua infermità petecchiale. ha cessato di vivere il signor don Giuseppe<br />

Carpentario rettore del seminario, assistito ne' tre ultimi giorni dal nostro F.<br />

Abbondanzio di Sacco. Il nostro P. Regalato ritornato ieridì da Calavino, si trova con<br />

gran febbre, e dolore di testa. Li PP. Agostiniani sono alle Laste coi PP. Carmelitani, ed<br />

in s. Marco vi è il seminario 51 . Nel seminario poi, già collegio de' PP. Gesuiti, vi è<br />

l'ospitale militare. S. Francesco è tutto tutto rovinato. Così s. Chiara. La mancanza del<br />

ponte sull'Adige a s. Lorenzo, bruciato dai francesi, riesce assaissimo incomoda, perché<br />

li passeggieri debbono aspettare molte ore. Domenica gli undici si ruppe la gomena del<br />

porto 52 , che carico di due carri, e di molte persone, andò a fermarsi a Pedecastello. Qui<br />

abbiamo i seguenti pulpiti avventuali. Aldeno, Villazzano, Cognola, Gardolo, Calavino<br />

e Vezzano. Per parte mia il Direttorio diocesano è già stampato; ma non so quando si<br />

finirà la stampa del monastico, perché lo stampatore più volte pregato non mi<br />

favorisce 53 . Tutto è sconcertato. Godo, che Voi siate sano, Così sono anch'io, ma temo il<br />

catarro. Pregate Iddio per me, e conservatevi più che potete. Queste povere soppresse<br />

non hanno ancora ricevuto il quartale da Insprugg, donde fu risposto, che là non evvi<br />

più la Cassa, ed il registro 54 . Sono state a raccomandarsi al sig. presidente Moll. Oh<br />

quante miserie! Deus misereatur nostri. Amen. Trento, s. Bernardino 13 dic. 1796.<br />

50<br />

Consegnato li 21 dic. al tramassiero Isidoro di Borgo.<br />

51<br />

Li Carmelitani sono 6 ma ne aspettano un altro. Gli Agostiniani sono 13, Priore ilo P. Niccola Chiocchetto di<br />

Moiena fatto nel maggio scorso.<br />

52<br />

*Traghetto di Torre Verde.<br />

53<br />

Lo stampatore s'è scusato, che fu impedito dalle stampe ad uso degli ospedali militari di Trento. Venne da me<br />

li 14.<br />

54<br />

L'hanno ricevuto li 12 dic. dal sig. Giambattista Rungg di Trento.


P.S. Fra Gervasio Tonina da Vigolbaselga riverisce, e ringrazia il P. Amando<br />

Veronese da Covelo: lo accerta, che ha consegnata la prima corda di biscotti ala di lui<br />

nezza Brigida; e con dispiacere lo ragguaglia, che (Antonio Tornaro) il marito della<br />

medesima trovasi ridotto a mali passi dalle petecchie. S'è già confessato dal nostro P.<br />

Agostino Rigotti di Vigo nella sera tarda dei nove 55 . Rapporto ai fratelli, ed<br />

all'antimella 56 farà quanto gli è ingiunto.<br />

1053. 1796<br />

Al Padre Massimo da Volano Vicario di Borgo in Valsugana.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Da un aldenese, che fu a Volano, ed ha parlato con don Benedetto nostro fratello,<br />

sono stato ragguagliato, che i franchi nella loro ritirata non hanno fatto alcun male alla<br />

nostra patria, la quale fu sollecita di tenere chiuse le porte delle case, e di non lasciarsi<br />

vedere. Siane grazie a Dio Signor nostro. Il P. Regalato, di cui vi ho scritto<br />

martedì,essendo guarito, è ritornato ai suoi pulpiti di Calavino, e Vezzano. Finalmente<br />

le due soppresse Bozza, e Michelina hanno ricevuto il loro quartale. Della Carlina non<br />

ho contezza. La Madre Maria Crocifissa, già Gioseffa Lupi, sta colle petecchie 57 , le fu<br />

dato l'Olio Santo ai 15 dal qual giorno è continuamente assistita dal nostro P. Agostino<br />

con F. Giuseppe di Pergine. Il P. Celestino di Roveredo giunse a Trento li 22 nov.<br />

giorno di confusione per il timore del ritorno de' francesi, e trovò la sua cognata morta li<br />

20. Ieridì poi è morto (vedi sotto) il marito della medesima 58 , ed anche il Tornaro nipote<br />

del P. Amando, che io ho rammentato nell'altra mia. Intendo, che qui a Trento muoiono<br />

30, 40, 50 soldati al giorno <strong>59</strong> . Ieridì fu comunicato per Viatico il P. Giannangelo<br />

Baldironi di Cavalese Ministro provinciale de' PP. Cappuccini. Io non posso scrivervi<br />

altro, che miserie.. Preghiamo Iddio Signor nostro, che si degni d'aiutarci a sopportare<br />

con merito, qualora non voglia liberarci affatto da esse. Vi abbraccio con fraterno<br />

affetto, e vi sospiro felici le prossime sante feste, per le quali non ha fatto le solite visite<br />

il nostro Padre Guardiano, a motivo della pienezza de' soldati nelle case. Trento, s.<br />

Bernardino 18 dic. 1796 di mattina.<br />

P.S. La suddetta M. Lupi è morta nella scorsa notte intorno alle dodici. Ella sarà la<br />

prima ex monaca seppellita nel cimitero comune di s. Francesco, nel quale non si fanno<br />

più l'esequie, dopo quelle disgraziatissime del sig. rettore Carpentario, a motivo del<br />

freddo, e de' soldati; ma si porta il cadavero nella rispettiva chiesa parrocchiale, ed ivi si<br />

cantano l'esequie all'antica 60 . Così fu fatto li 19 anche colla detta Lupi, rapporto alla<br />

quale il nostro P. Provinciale m'ingiunge di pregare il vostro P. Guardiano, che la<br />

raccomandi alla sua religiosa comunità in refettorio, e la insinui alle altre povere<br />

soppresse. Il P. Provinciale de' Cappuccini, ed il di lui compagno F. Ilarione Facaldo di<br />

Trento stanno colle petecchie. Il Gamba dicesi vivo ancora nel 1797. Al Beato Leonardo<br />

è stato assegnato dal calendario il giorno 27 di nov. Il Papa vuole canonizzarlo nel<br />

55 È morto li 17 sabato.<br />

56 *Intima, fodera per guanciali e materassi: anche Intimella.<br />

57 Cominciò a sentire qualche male ai 10 del corrente.<br />

58 Giacomo Gamba di Roveredo filatoriano a s. Croce. Vivo nel gennaio 1797, 1798.<br />

<strong>59</strong> In un giorno sono morti 70 e muoiono circa 300 alla settimana.<br />

60 Il cadavero poi si porta al cimitero da' becchini accompagnato da un sacerdote con un lume. Precede il lume<br />

lanternico, segue il sacerdote tabarrato, e poi vanno i becchini, Il sacerdote veste la cotta.<br />

16


prossimo luglio insieme co' Beati Benedetto Moro, Coleta, Giacinta, e Caracciolo 61 . Fiat<br />

ad M.D.G.<br />

1054. 1796<br />

Alla M. Tabarella Clarissa in s. Giuseppe.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri Clementissimi ci benedicano.<br />

Già è passata la metà del dicembre, come il Signor Idio ha voluto, ed io non ho<br />

eseguito il proponimento, che aveva fatto nel novembre, di venire a visitarla. Confido,<br />

che di Lei bontà mi avrà scusato, e compatito, a riguardo dell'eccessivo freddo, e<br />

scuserammi ancora finché durerà. Lo sento assai assai, e mi rende inetto anche nel<br />

convento. Rapporto alle angustie spirituali, che patisce V. R. le dico, che non tema<br />

tanto. Non è più quel tempo, in cui si potevano fare le cose con miglior metodo. Al<br />

giorno d'oggi conviene farle come le fanno gl'infermi. Il Signor Iddio ci compatirà. Per<br />

ricevere ultimamente i Santi Sagramenti bastano poche parole. Già non è novizza: non<br />

ha bisogno di molte istruzioni. Il volere più tempo è un cercare cose quasi impossibili.<br />

Tutti siamo svogliati, e fiacchi. Per le debolezze, che mi accenna l'assicuro, che non si<br />

dannerà. Di esse potrà confessarsi con due sole parole appresso il P. C. Il di più dicalo a<br />

N.S. Gesù Cristo. Se può avere qualche comodo per vivere, e non patire tanto, lo<br />

prenda, ed anche lo chieda umilmente senza scrupolo: e non potendo averlo, chiesa al<br />

Signor Iddio la pazienza.<br />

Sospiro a Lei, alle MM. Badessa, Vicaria, Aloisia, ed a tutte le altre MM. e sorelle,<br />

felici le prossime sante Feste, di tutto cuore, e certamente avrò memoria i loro nelle mie<br />

fredde orazioni. Il Signor Iddio mi esaudisca, e ci aiuti, e benedica tutti tutti. Amen. S.<br />

Bernardino 21 dicembre 1796.<br />

1055. 1796<br />

Alla sig. Anna Teresa Saveria Auchentallera. Bolgiano. In Casa Eppergera 62 .<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Soltanto in questi ultimi giorni ho ricevuto la sua datata li 24 agosto, e perciò non<br />

ho potuto risponderle prima d'ora. Già le ho scritto altre volte, che la servirò col<br />

Direttorio finché potrò. Ma in quest'anno le arriverà più tardo del solito, perché non è<br />

ancora finita la di lui stampa, e preveggo, che non finirassi avanti l'Epifania per solo<br />

difetto dello stampatore, che si scusa coll'impegno avuto per il militare. Non so poi, se<br />

troverò più il vecchio tramessiero di Merano, cui possa consegnarlo. Non vorrei esser<br />

obbligato di darlo alla posta. In caso, che le arrivi tardo l'avviso, che sino ai 14 di<br />

gennaio exlusive andiamo d'accordo col clero secolare. Onde potrà far uso dell'altro mio<br />

Direttorio diocesano già stampato. Ai 14 poi per noi sarà il Beato Matteo. Ai 16 li santi<br />

martiri Berardo, e Compagni. Ai 22 domenica de ea, con la com. de' santi martiri<br />

Vincenzo, ed Anastasio. Ai 28 san Romedio. Ai 30 la Beata Giacinta. Ai 31 la Beata<br />

Lodovica.<br />

Rapporto alle miserie straordinarie, cui siamo stati soggetti, specialmente dal<br />

maggio in qua, troppo avrei da scriverle; ma non ho voglia, né tempo,né ardire. Noi li<br />

19 maggio, vigilia della festa di s. Bernardino titolare nostro,abbiamo dovuto cedere<br />

precipitosamente il nostro amato convento ai sodati feriti, e ritirarci in due scuole del<br />

61<br />

Francesco Caracciolo abbruzzese, fondatore de' Cherici Regolari Minori, morto li 4 giugno 1608, e<br />

beatificato da Clemente XIV.<br />

62<br />

Nata 30 settembre 1743, vestita 30 aprile 1765 col titolo dello Sposalizio di Maria nel monastero di s. Anna<br />

in Borgo Ausugano.


ginnasio pubblico al coperto, andando poi a pranzo in diverse case raminghi. Altri però<br />

sonosi ritirati in altri conventi della Provincia. Siamo ritornati qua; ma vi stiamo tra<br />

soldati, e sempre con timori, e disturbi. Altrettanto è succeduto ai PP. Cappuccini. Le<br />

Madri di s. Chiara sono colle Madri Orsoline in città. Li PP. Conventuali coi PP.<br />

Filippini a s. Trinità. Li PP. Agostiniani coi PP. Carmelitani Scalzi alle Laste. Le<br />

Fradaglie debbono cedere ai soldati infermi il loro Conservatorio, e ritirarsi in una casa<br />

privata 63 . Li seminaristi hanno lasciato ai sodati infermi il seminario, e sonosi ritirati nel<br />

convento di s. Marco lasciato dai PP. Agostiniani. Qui le petecchie inferiscono, e la<br />

carestia di legne ci travaglia. Ai 18 del corrente dalle petecchie morì la Madre Lupi<br />

senza poter punto parlare dopo che ai dieci si allettò. Iersera circa le nove dallo stesso<br />

male è morto in s. Croce il P. Gio. Angelo Baldironi di Cavalese Provinciale de'<br />

Cappuccini 64 . De' nostri nell'anno corrente sono morti il P. Ermenegildo da Volano, il P.<br />

Aloisio da Pergine, il P. Udalrico da Traspo, il P. Damaso da Vigolo, Fra Ilarione da<br />

Cavedine, Fra Vito da Pannone, e Fra Valerio da Ciano 65 . Il P. Arcangelo di Cles<br />

Provinciale nostro i strascina per bisogno, e scarsezza di Frati 66 . Circa la diceria contro i<br />

trentini, e roveretani le dico, ch'è falsa 67 . Finita essendo la carta, finisco anch'io<br />

sospirandole la benedizione del ss. Bambino Gesù, e dicendomi. Trento, s. Bernardino<br />

23 dicembre 1796.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

1056. 1796<br />

Alla medesima signora Auchentallera. Bolgiano.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Alla sua de' 24 agosto ho rispsoto li 23 del corrente. In ordine poi all'altra sua de' 15<br />

di questo, ricevuta da me ai 24, le rispondo primieramente con ringraziarla delle sacre<br />

figurine 68 , che s'è compiaciuta di mandarmi, e con assicurarla un'altra volta, che la<br />

servirò col Direttorio più presto, che potrò. Circa poi la pensione io non so, né posso<br />

dirle altro, se non che queste due soppresse Bozza e Tommasia l'anno ricevuta da<br />

Insprugg per mezzo di un signore negoziante di Trento ai 12 del corrente 69 . Rapporto al<br />

venire ad abitare in Trento le dico, che non l'approvo, essendo troppo vicino ai nemici,<br />

che tentano di ritornarvi, e si può temere, che sortiscano il loro intento 70 . Altri, che sono<br />

partiti non hanno ancora non hanno ancora fatto ritorno. Onde può dirsi, che chi vi è<br />

stia, e chi non vi è non vi venga. S'aggiunge a questo, che la città è pienissima di soldati,<br />

e di ammalati, anche cittadini, e di mali cattivi. Che la sig. Rosa Ciani ha dovuto cedere<br />

il suo letto ai sodati, e ritirarsi a dormire colla sua serva. Che il nostro Padre Guardiano<br />

ha girato due giorni la città per trovare alloggio ad un suo nipote studente di logica,<br />

figlio dl signor Schulhhais 71 Vicario di Avis, e solamente appresso i signori Conti<br />

63 Sonosi ritirate ai 24 nella vicina casa già Prata.<br />

64 Fu seppellito nella sera de' 23 d'anni circa 71 e nello stesso giorno è morto dalle petecchie il di lui compagno<br />

Fra Ilarione Facaldo di Trento.<br />

65 *Ziano.<br />

66 Il nostro P. Provinciale fu a confessare le monache per l'ultima volta li 23 dicembre antivigilia del Natale, e<br />

s'allettò li 27 dicembre dopo Messa.<br />

67 Li trentini e roveretani sono stati tacciati come geniali francesi. Per questo i trentini, anche titolati, non<br />

possono trovare albergo in Bolgiano, né pure pagando.<br />

68 N. 24 cart. tedesche picciole.<br />

69 Giambattista Rungg.<br />

70 Sono ritornati ai 30 di gennaio 1797. Partiti li 10 aprile 1797 verso Verona. Ritornati li 7 gennaio 1801.<br />

71 *Schulthaus.<br />

18


Salvetti ha ottenuto, scusandosi gli altri colla mancanza i camere 72 . La Contrada della<br />

SS. Trinità non è più quella che fu quando eranvi le trinitarie. In quel monastero ora<br />

sonovi molti soldati, oltre i PP. Filippini, e Conventuali. Replico in una parola, che non<br />

le approvo il venire a Trento 73 . Né pure le approvo il fare da se sola la sua economia con<br />

una serva, attesa la pratica di queste soppresse, che ora stanno senza serve: e perché non<br />

le basterebbero i soli dugento fiorini della pensione annua, e per altri motivi, che non<br />

voglio scrivere. La consiglio dunque a mettersi in costo: e giacché ama di vivere da<br />

Religiosa ritirata, come in verità dee fare ogni povera soppressa, mangi sola in camera,<br />

ed esca da essa soltanto per andare mattina, e sera alla chiesa, ed alle divozioni,<br />

specialmente ad accompagnare N.S. Gesù Cristo sagramentato, allora quando viene<br />

portato agl'infermi. Per non contendere circa il cibo, e la bevanda, faccia patti chiari col<br />

padrone di casa: tenga presso di sé il pane, il formaggio,ed i frutti, l'olio per la lucerna,<br />

la legna per il fornello. Da sé pure si faccia il letto, spazzi la camera ecc. e se da qualche<br />

incomodo alla servitù, avverta di ricompensarlo. Non s'intrichi ne' fatti altrui, attenda a<br />

se stessa, e facendo così, pensi di fare la volontà di N.S. Gesù Cristo, da cui le sospiro<br />

un felice capo dell'imminente anni, e riverendola mi professo. Trento, s. Bernardino 27<br />

dicembre 1796, 6 di mattina 74 .<br />

Suo div.mo, obb.mo servo<br />

F. Gio. Crisostomo di Volano.<br />

P.S. Nella detta mattina de' 27 dopo d'avere celebrata la santa Messa dovette porsi a<br />

letto il nostro Padre Provinciale Arcangelo di Cles, e stavvi anche oggidì 29 dicembre,<br />

senza poter parlare, o far segno d'intendere. Si suppone, che il male sia d'apoplessia,<br />

quantunque non apparisca dalle mani, o dai piedi. Per carità lo raccomandi al Signor<br />

Iddio,ed insieme raccomandi anche noi afflittissimi per tal perdita, specialmente ne'<br />

tempi presenti 75 . Ieridì 28 mi pervenne la sua de' 23. Domani calerò in città, ed andrò<br />

colla lettera del suo signor fratello Giuseppe Maria. Sono parecchi giorni, che la sig.<br />

Bozza convulsionista ritrovasi incomodata, ed a letto. Ne' passati giorni fu trattato di<br />

dare ai soldati infermi il monastero delle MM. Orsoline, e di trasferire le dette Madri<br />

insieme colle Madri Clarisse, nel convento di s. Marco, e li seminaristi nel castello. Ma<br />

iersera ho inteso, che ciò non succederà. Così voglia, e disponga il Signor Iddio 76 .<br />

1057. 1797 4 gennaio<br />

Alla sig. Anna Teresa Auchentallera. Bolgiano.<br />

Gesù, e Maria ci benedicano.<br />

Spero, che avrà già ricevute due altre mie datate 23 e 27 dicembre. Giova ora il<br />

notar questo, perché le poste non corrono come negli anni passati. In questa sera<br />

abbiamo ricevuto una lettera feltrina, che stette nella posta 26 giorni, cosa insolita 77 . Qui<br />

troverà il bramato Direttorio. In quello, che comporrò, piacendo al Signor Iddio, per<br />

l'anno 1798, ai 27 di novembre porrò il Beato Leonardo da Porto Maurizio. Il nostro<br />

Padre Provinciale ora sta meglio, e speriamo, che rimetterasi alquanto 78 . In città si parla,<br />

72 Nel gennaio dovette andare a studiare in Insprugg, sotto la pena di non venire ammesso agli offici austriaci<br />

ecc.<br />

73<br />

Anche in Bolgiano infieriscono assai li mali cattivi, cioè il mal nero ecc.<br />

74<br />

Spedita li 30.<br />

75<br />

Gli demmo il Viatico, e l'Olio Santo ai 30 dic. di mattina.<br />

76<br />

Non è succeduto.<br />

77<br />

Gli 8 marzo 1797 ricevemmo una lettera scritta in Roma li 23 di gennaio, ed un'altra scritta in Pesaro li 28<br />

gennaio 1797.<br />

78<br />

Il primo di marzo 1797 è nuovamente caduto pel male epilettico.


che i Padri Capuccini siano in pericolo di dover cedere il loro convento ai sodati<br />

infermi, e di ritirarsi con noi a s. Bernardino 79 . Che disturbi! ma pure sia fatta la divina<br />

volontà. Sono stato a cercare il noto tramessiero, ed essendomi stato detto, che ora è nel<br />

viaggio di erano, penso, che questa le giugnerà tardo 80 . Porti pazienza. Preghi 'l Signor<br />

Iddio per me, che riverendola mi dico. Trento 4 gennaio 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

1058. 1797<br />

Al sig. don Carlo Francesco de' Pompeati arciprete di Civezzano.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Molto grato mi è riuscito il dono, che V.S.Ill.ma, e R.ma si è compiaciuta di farmi<br />

del plico di lettere olografe della sua venerabile parente suor Anna Francesca Pompeati<br />

nostra Terziaria 81 . Ho subito dato loro una scorsa; e quindi l'assicuro, che se il Signor<br />

Iddio si degnerà di concedermi e tempo, e pace, proccurerò di farne buon uso, e che sarò<br />

sollecito per non tenerle in vano. Frattanto la ringrazio vivamente; ed offerendole la mia<br />

povera servitù, le fo un profondo inchino, e mi professo. Trento, s. Bernardino 4<br />

gennaio 1797 82 .<br />

Di V.S.Ill.ma<br />

Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano de' Miniori Riformati.<br />

10<strong>59</strong>. 1797<br />

Al Padre Guardiano di s. Rocco in Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Tengo preparato un grosso plico di Direttori nuovi, tra' quali anche un diocesano,<br />

per uso del convento, cui presiede la P.S.R. e delle povere soppresse costì dimoranti.<br />

Non so quando riuscirammi di ritrovare un'occasione opportuna, e sicura per ispedirlo 83 .<br />

Bensì credo, che P.S.R. più facilmente potrà ritrovarla per mandare a pigliarlo. In esso<br />

sta una cartuccia,su cui ho scritto, che una copia del monastico diasi all'officio<br />

Capitaniale Circolare da spedirsi all'Ecc.so Governo d'Insprugg, come fu praticato negli<br />

anni trascorsi. La prego dunque di questo favore, e di non dimenticarsi. E riverendola<br />

divotamente mi dico. Trento, s. Bernardino 6 gennaio 1797.<br />

Della P.S.R.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano.<br />

1060. 1797<br />

Al P. Massimo Tovazio di Volano 84 . Borgo.<br />

79<br />

Anzi era stato decretato, che tutti e due i conventi servissero d'ospitali ai soldati ad esclusione de' poveri<br />

Religiosi.<br />

80<br />

Consegnata alla casa del tramessiero li 9 gennaio. Partirà per Merano li 20 gennaio. Partì avanti, e vi<br />

pervenne innanzi ai 15.<br />

81<br />

Vedi sopra pag. 1968 in fine: num. 1047.<br />

82<br />

Spedita 11 gennaio. Questo arciprete fu creato canonico di Trento, successore del Conte Bartolommeo<br />

Bortolazzi morto li 29 gennaio, da Papa Pio Sesto nel febbraio del 1797. Venne a Trento la notizia gli otto marzo<br />

1797. Ha 56 anni di età. Prese il possesso li22 marzo 1797 mercoledì.<br />

83<br />

Spedito li 12 per F. Alessio.<br />

84<br />

Nel 1747 il nostro avo da un roveretano fu chiamato e scritto Tovass. Vedi sopra num. 1029.<br />

20


Carissimo Fratello.<br />

La stampa del nostro Direttorio fu terminata troppo tardo in quest'anno per<br />

mancanza dello stampatore impedito, come egli mi ha detto, dagl'impegni contratti cogli<br />

ospitali militari francesi e tedeschi. Ora però tengo allestito il plico di Direttori nuovi,<br />

tra' quali anche un diocesano, per il vostro convento, e per le suore soppresse costì<br />

dimoranti. Io non so presentemente come spedirlo. Quindi se manderete a pigliarlo,<br />

l'avrete forse più presto 85 . Il Padre Provinciale sta meglio, e ci dà fondata speranza di<br />

ristabilirsi. Per altro le petecchie infieriscono in questa città, e ne' di lei contorni. Da<br />

esse fu involato il Padre Provinciale de' Capuccini, ed il di lui compagno: e stassene<br />

combattendo colla morte il Padre Pio Giongo di Trento parimente Capuccino 86 . Le<br />

orfanelle hanno dovuto ritirarsi in una casa privata, e cedere il loro nuovo, ed ampio<br />

Conservatorio ai soldati infermi. Fummo in pericolo di dover cedere anche noi, ed i<br />

Padri Capuccini; ma non siamo ancora sicuri. Nella notte del santissimo Natale i soldati<br />

hanno incendiato il palazzo delle Albere. Dicesi, che muoiono qui circa 300 soldati alla<br />

settimana 87 . Poverini! Li conventi di Arco, e Roveredo hanno dato parte delle loro<br />

elezioni a questa Curia provinciale. E perché non ha fatto altrettanto il Borghigiano?<br />

Bramo di sapere se sia vivo il santo Patriarca dì Venezia Conte Federico Giovanelli. Voi<br />

potete saperlo, e notificarmelo 88 . Vi prego dunque, e vi abbraccio con fraterno affetto.<br />

Amen. Trento, s. Bernardino 6 gennaio 1797.<br />

1061. 1797<br />

Al P. Filippo da Mezzo-Tedesco Guardiano di Mezzo-Lombardo.<br />

R.P.P.C.L.I.C.<br />

Alla ricerca, che mi fa la P.S.R. se lo scoprire la immagine della Beatissima<br />

Vergine Maria posta nell'altare maggiore, quando su del medesimo altare si fa<br />

l'esposizione del Santissimo Sacramento, per impulso di fiducia, ch'Ella intercedat ad<br />

Dominum Iesum Christum, sia talmente contra le rubriche della santa Chiesa, che né<br />

pure in circostanze straordinarie si possa fare, debbo rispondere con un affirmative,<br />

voglio dire, che non può farsi. Poiché la celebre istruzione clementina de' 20 gennaio<br />

1705 confermata dai Papi succeduti, al § 3 prescrive, che il Santissimo Sacramento<br />

dovrà esporsi nell'altare maggiore, e si coprirà l'immagine, o statua, che vi sia. Poi il<br />

seguente §4, sopra l'altare non vi pongano reliquie de' Santi, o statue de' medesimi: non<br />

escludendosi però quelle degli Angeli, che facciano figure de' candellieri. Anche la<br />

sacra Congregazione de' Riti li 2 settembre 1741 ha decretato, che Sanctorum reliquiae<br />

non sunt collocandae super altare, in quo reipsa Sanctissimum Sacramentum publicae<br />

venerationi est expositum.<br />

La ragione di tali decreti si è, perché, siccome avvertono il Bisso, ed il Cavalieri 89 ,<br />

praesente Domino omnium summo, debet cessare cultus Sanctorum; e perché tali<br />

reliquie, immagini, e statue, aptae sunt circu<strong>ms</strong>tantium attentionem a Sacramento<br />

distrahere, ed ad se se convertere. Aggiungo il citato Cavalieri, che né pure possono<br />

mettervisi Statuae Sanctorum uti supplices, vel ancillantes, e che discedendum non est a<br />

85 Consegnato al tramessiero gli undici gennaio.<br />

86 Questo P. Pio è morto ai sette di gennaio 1797 circa le nove di mattina, in età di anni circa 41. Aiutava la sua<br />

madre povera con la limosina di 12 Messe al mese. Fu seppellito nella sera degli 8 domenica.<br />

87 In un giorno sono morti 94.<br />

88 Il sig. Paolino d'Anna capitano di Borgo per li Conti Giovanelli dubita, perché non gli ha risposto all'augurio<br />

delle feste natalizie. Così li 12 gennaio 1797 da Borgo. Ma vive anche nel luglio e nel 1798. Morì li 9 gennaio 1800<br />

in Venezia.<br />

89 Cavalieri To. 4, cap.8.


sanctione, quae cum exceptiva sit, absolute est etiam intelligenda pro omni casu,<br />

praeter exceptos, aliosve similes. Finalmente il medesimo Cavalieri condanna il<br />

Gavanto, ed il Merato, perché sembrano permettere in tal congiuntura le reliquie tra li<br />

candellieri.<br />

Il cerimoniale di questa nostra Provincia Vigiliana trattando della Messa solenne<br />

avanti 'l Sacramento esposto, alla pagina 116, num. 322 dice, che il celebrante incensa<br />

l'altare appuntino come alla Messa solenne ordinaria, anche riguardo alle reliquie, se<br />

ve ne fossero; soggiugnendo però questa nota: Etsi iuxta instructionem Clem. XI anni<br />

1705, §2 (lege 4) exposito Sacramento omitti debeat expositio reliquiarum etc.<br />

Il cerimoniale della nostra Provincia di Milano pag. 10 vuole,che a norma<br />

dell'instruzione clementina si veli la principale immagine dell'altare su cui sta esposto il<br />

Santissimo: e che su di esso non si pongano reliquie, o statue de' Santi. Ma poi alla pag.<br />

22, num. 100, insegnando come s'abbia da esporre il Santissimo, avvisa l'officiatore, che<br />

incensi anche le reliquie, se vi saranno. Alla pag. 23, num. 106 replica, che cantando la<br />

santa Messa col Sagramento esposto incensi anche le reliquie.<br />

Il cerimoniale dell'altra nostra Provincia di San Tommaso, stampato in Torino nel<br />

1769, pag. 108, parimente vuole, che nella Messa solenne col Santissimo esposto<br />

s'incensino anche le reliquie.<br />

Io penso, e tengo, che quelle immagini, e statue, le quali stanno scoperte sull'altare<br />

in ogni giorno dell'anno fuori del tempo di Passione, e quelle reliquie minori, che senza<br />

verun distintivo di culto veggonsi frequentemente esposte fra li candellieri, non sieno<br />

proibite, giacché manca la causa della proibizione, punto non distogliendo i fedeli<br />

dall'attenzione al Santissimo Sacramento. Per l'esposizione poi non ardisco di accordare<br />

alcun privilegio alle Circostanze straordinarie, perché la legge, sebben exceptiva, non<br />

le accenna, e perché temerei, che troppo facilmente si supponessero tali.<br />

Vero è, che il nostro Serafico Patriarca San Francesco per impetrare da Gesù Cristo<br />

la celeberrima Indulgenza detta della Porzioncola, come legegsi nel Breviario nostro<br />

francescano ai due d'agosto, stando innanzi al medesimo Signore implorò il patrocinio<br />

della Santissima Vergine di lui madre; ma vero è altresì, che ciò fece molto tempo<br />

avanti la promulgazione de' sopra riferiti decreti: e che il P. S. Francesco non fece<br />

comparire alla presenza di Gesù Cristo la Santissima Vergine; ma trovolla con esso da<br />

principio.<br />

Godo, che abbiasi molta fiducia nel patrocinio della gran Madre di Dio, e che si<br />

proccuri di onorarla; ma però sempre salvis iuribus. Così pensando mi lusingo di pensar<br />

bene: e sperando, che resteranne persuasa eziandio la P.S.P mi raccomando, la riverisco,<br />

e mi professo. Trento 15 gennaio 1797 90 .<br />

Di S.P.R. cui aggiungo, che ai 10 del corrente in Borgo è morta Suor Giacinta<br />

Brunora da Brentonico.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano.<br />

Nota. Il detto P. Guardiano vorrebbe scoprire la statua di maria Vergine, che sta per<br />

altro coperta nell'altare maggiore della sua chiesa, detta anticamente la Madonna del<br />

Capitello, cui li Mezzolombardi professavano una singolare divozione, tamquam ad<br />

refugium suae magnificae Communitatis, cioè innanzi l'erezione di quel nostro convento<br />

intitolato dell'Immacolata Concezione di Maria Santissima. Eziandio monsig. Vicario<br />

90<br />

Mi ha risposto che obbedirà ai decreti apostolici, e non iscoprirà più la Madonna in occasione<br />

dell'esposizione del Santissimo, li 20 gennaio.<br />

22


Zambaito ha negato all'arcidiacono Gianfrancesco Conte di Spaur canonico lo scoprire<br />

la Madonna Addolorata di Trento in tempo della Sposizione del Santissimo.<br />

1061. 1797<br />

Al sig. Niccolao Volano pittore di Trento.<br />

Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />

F. Giangrisostomo di Volano, servidore obb.mo di V.S. molto illustre la ragguaglia,<br />

che ha dato una scorsa alla sua picciola raccolta di pittori trentini senza il contento di<br />

ritrovare tra essi alcun Martino Trentino: e quindi sospetta, che le due sigle, o sia lettere<br />

iniziali M. T. colle quali Martino Teofilo Polacco, eccellente pittore, contrassegnò le sue<br />

pitture fatte in Trento nell'anno, ed intorno all'anno 1614, forse sieno state spiegate<br />

Martino Trentino. Si rimette però; e senza più la riverisce. Di s. Bernardino 23 gennaio<br />

1797 91 .<br />

P.S. Forse lo stesso Martino Teofilo in qualche lettera, o scrittura forestiera fu detto<br />

Martino Trentino, perché abitante in Trento.<br />

1062. 1797<br />

Alla sig. Maria Aloisia Schmidlin d'Alla d'Insprugg. Roveredo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

La memoria, che conserva V.R. di Suor Michelina, e la premura,che mostra per la<br />

medesima, sono un effetto, e contrassegno della bontà, e carità sue. Ella vive qui sotto<br />

in un molino, dove stette sempre ad onta de' timori, e disturbi, che vi sono stati nell'anno<br />

scorso, ed è risoluta di starvi anche malgrado quelli, che sono imminenti. Né pure va<br />

alla città, se non trovasi propriamente necessitata. Frequentemente patisce<br />

degl'incomodi corporali, che le vietano l'uscire di casa eziandio per andare alla vicina<br />

chiesa. parimente con frequenza deve andare nelle vicine case per assistere a delle<br />

inferme. Voglia Iddio Signor nostro, che non abbia da assistere a petecchiose, delle<br />

quali, finora in questa Contrada non fuvvi alcuna 92 , benché sienvi molte nella città.<br />

Rapporto alla pensione le rispondo,che ha ricevuto da Insprugg l'ultimo quartale ai<br />

dodici dello scaduto dicembre, e che ha spedita la quietanza per quello,che scade in<br />

questo mese, per mezzo di un buon mercante di Trento 93 . Se le mancasse la detta<br />

pensione starebbe assai più malamente, giacché coi suoi lavori guadagna poco, e non è<br />

altronde proveduta. Per altro ella confida nella divina Provvidenza, ed è usata a vivere<br />

meschinamente. Qui ai 18 dicembre è morta dalle petecchie la Madre Maria Crocifissa<br />

Lupi 94 , ed ai 10 del corrente in Borgo Suor Giacinta Brunora di Brentonico, ambedue<br />

del fu monastero di s. Anna. Tra queste Orsoline poi ai 20 di questo è morta la Madre<br />

Maria Teresa d'Ulzbach ultima badessa in s. Trinità, e sorella della fu Madre Anna<br />

Maria monaca in s. Carlo. Pian piano le povere ex monache spariscono, e così finiscono<br />

di patire le vicende dolorose di questo mondo. Speriamo, che il Signor Iddio le piglierà<br />

nel santo Paradiso per godere in eterno. Preghiamo la R.V. che impetri anche a noi due<br />

una tal grazia: e riverendola colle sue buone compagne mi dico. Trento. s. Bernardino<br />

24 gennaio 1797.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

91<br />

Per Giuseppe Offner trentino ex Gesuita laico.<br />

92<br />

Vi sono due uomini petecchiati agli 8 febbraio 1797. Uno è morto li 18 febbraio.<br />

93<br />

Giambattista Rungg.<br />

94<br />

La Madre Anna Maria, che professò nel 1746 è morta in S. Carlo nel luglio del 1777.


1063. 1797<br />

Alla Madre Giacinta Maria Tabarella Clarissa. Trento. S. Giuseppe.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano, e confortino.<br />

Sempre sonomi creduto, e confessato immeritevole dell'attenzione, e de' regali delle<br />

RR. LL., ma in quest'anno debbo confessarmi immeritevolissimo, essendo stato tanto<br />

lontano da loro, e ciò in un tempo, nel quale hanno avuto più bisogno di qualche<br />

conforto, aiuto, e sollievo. Ma già sanno il perché sia così avvenuto. Il peggio si è, che<br />

abbiamo tutta la ragione per temere la continuazione de' disturbi guerrieri, colla giunta<br />

di maggiori. Sia sempre fatta la volontà del Signor Iddio. Non si può dir altro. Se anche<br />

verremo privati de' nostri comodi, conventi, utensili, e diritti, avremo sempre da<br />

consolarci col riflesso, che niuno ci potrà togliere Iddio. Christum a me tollere nemo<br />

potest, diceva quel Santo 95 . Buono per noi, che siamo vecchi, e da tanti anni portiamo<br />

l'abito religioso. Quelli, che ci succederanno, per loro disgrazia staranno assai più<br />

malamente. Io le ringrazio tutte della loro carità: le accerto, che pregherò il mio Santo,<br />

affinché sia buon avvocato anche di loro appresso Sua Divina Maestà, e che nella<br />

prossima domenica celebrerò per loro la mia Messa. Ho notata la morte della buona<br />

Madre Maria Teresa d'Ulzbach 96 , la ho scritta eziandio ad altri, la ho raccomandata di<br />

cuore al Signor Iddio, e la raccomanderò ancora. Son persuaso, che abbia sofferta la sua<br />

lunga, e dolorosa infermità con pazienza edificante: l'ho sentito con gran piacere; e<br />

prego Iddio, che una simil grazia si degni di concederla anche a me. Parmi, che un tal<br />

bisogno non sia più tanto lontano, perché son vecchio 97 . Sono intenzionato di venire a<br />

riverirle innanzi; ma non so il quando. Le prego di avermi per iscusato: le ringrazio<br />

un'altra volta, e sospiro loro la benedizione maggiore di Gesù, e Maria. Amen.<br />

Senza cerimonie poi a V.R. auguro felicissima la festa della sua Santa, e l'avviso,<br />

che in tal girono, od alla più lunga nella seguente domenica, celebrerò per ei la mia<br />

Messa. S. Bernardino 25 gennaio 1797 98 .<br />

1064. 1797<br />

Al P. Andrea Balduccio da Prezzo Vicario di Campo 99 .<br />

Riverito Padre Vicario S.L.G.C.<br />

Suppongo certo, che avrà già ricevuta di ritorno la sua Patente confessionale<br />

sottoscritta, e prorogata (li 4 febbraio ad triennium) essendoché il latore giudicariese<br />

tenendo degli altri affari da esporre a monsignor Vicario Generarle, ha preso l'impegno<br />

di presentargli anche la detta Patente. Con ciò mi ha fatto un buon servizio, perché ora<br />

stento a risolvermi di calare in città, sapendo che sonovi guardie alle porte do essa, e d a<br />

quelle del castello: che tutte le porte delle case, e delle botteghe sono chiuse: che le<br />

strade sono piene di forestieri 100 : che trovansi tanti ammalati di mali cattivi: che<br />

finalmente non sentesi parlare se non se di miserie. Noi dai trenta dello scaduto gennaio<br />

in qua non abbiamo toccata veruna campana. Li Padri Capuccini hanno cominciato<br />

oggidì a suonare qualche poco. In città si suona, ma parcamente. Il Monauni non ha<br />

95 San Deicola.<br />

96 Antonia baronessa d'Ulzbach da Mezzotedesco, nata 3 agosto 1721, vestita in s. Trinità li 22 aprile 1743 coi<br />

nomi di Suor Maria Teresa Elisabetta di s. Francesco Saverio, e colla dote di fiorini 2.000. Morì ai 20 gennaio 1797<br />

come secolarizzata, e ritirata nel monastero di s. Giuseppe delle Orsoline. Fu settimina e l'ultima badessa in s. Trinità.<br />

97 *Morirà nel marzo 1896!<br />

98 A questa Religiosa ho scritto anche li 13 febbraio 1797.<br />

99 Questi è morto in Campo li 6 dic. 1801 nella notte tarda venendo li sette, in età di anni 65.<br />

100 Cioè francesi soldati ritornati ai 30 gennaio.<br />

24


stampato i fogli della sua Gazzetta, né martedì, né venerdì. Si dice però, che martedì<br />

dovrà ricominciare la stampa di tal Gazzetta 101 . Sino a quando sia per durare un così<br />

fatto sistema delle cose lo sa il solo Iddio. Preghiamolo, che ci usi delle sue<br />

misericordie.<br />

La questione circa il sacerdote, che ha celebrata la prima Messa del santissimo<br />

Natale, e poi lasciò il calice da purificare ad un altro celebrante, ed andò a celebrare la<br />

seconda, e terza sua Messa in un'altra chiesa, trovasi decisa in di lui favore nel libretto<br />

del nostro P. Ippolito da Nocellari Rubriche ecc. pag. 209, Nota a. Io sto con lui, senza<br />

consultare altri autori, massimamente non essendo tempo questo da fare studi nuovi, e<br />

d'impegno.<br />

Non so io, che supplisce alle monache per il Padre Provinciale, ma il P. Secretario.<br />

Tuttavolta rispondo, che questo nostro sagrestano (F. Lorenzo d'Orzano) finora non ha<br />

loro dato alcuna cosa da lavare, ed è intenzionato di non darne loro anche in seguito<br />

sintanto, che staranno fuori del loro monastero, ch'è tutto rovinato 102 . Egli è dai nove di<br />

agosto, che non sono stato a visitarle, e non so quando risolvermi di andarvi. Rapporto<br />

al Beato Leonardo mi riservo. Si dice, che verrà canonizzato nel primo di luglio con<br />

altri 103 . Tengo due altri Beati per porre nel Calendario; ma sto in attenzione di più<br />

accertati riscontri 104 . La riverisco, e resto suo F. Grisostomo. Trento s. Bernardino 5<br />

febbraio 1797.<br />

1065. 1797<br />

Alla M. Maria Gioseffa Aloisia Winklerin Clarissa. S. Giuseppe.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Senza replicare qui quello,che ultimamente ho scritto alla M. Giacinta Maria<br />

rapporto al mio demerito, ringrazio la R.V. della carità bella, e generosa, che ha voluto<br />

farmi, e mi ha fatto 105 . Ella ha voluto così, malgrado il trovarsi fuori dell'amata sua<br />

nicchia, e l'esser io stato tanto lontano, il che mi reca confusione. Non so però quando<br />

mi emenderò. La prego di compatirmi. Già sa, che tuttavia sussistono i motivi da' quali<br />

sono stato rattenuto finora, eccettuato il solo freddo. Godo per altro sentendo, che V.R.<br />

dura sana, e che tutte si mantengono vive, ad onta della grande mortalità, che regna in<br />

Trento. Prego il Signor Iddio, che così le conservi, almeno sino a tanto che sieno<br />

ritornate al loro proprio monastero 106 . Egli se vuole, può far loro una tal grazia, la quale<br />

certamente sarebbe segnalata, e molto notabile. Credo, che patiscano assaissimo e<br />

rapporto al corpo,ed allo spirito. Ma conviene pazientare. Questo sarà giovevole per<br />

ogni verso: e per l'opposito l'impazientarsi sarebbe altrettanto dannevole. Ringrazi Dio<br />

V. R. che non le sia toccato di soggiacere a maggiori disastri, come in fatti è succeduto<br />

ad altri,ed altre. Non so, e non posso dirle altro. Quindi assicurandola, che sebben<br />

miserabile peccatore la tengo sempre raccomandata a Sua Divina Maestà, le riverisco, la<br />

ringrazio un'altra volta, e la benedico di cuore coi ss. Nomi di Gesù, e Maria. Amen. S.<br />

Bernardino 8 febbraio 1797.<br />

101<br />

NB. Nel martedì 7 febbraio ebbe ordine, e contrordine, e quindi non diede fuori alcun foglio. Così pure non<br />

diede foglio nel venerdì 10 febbraio. Bensì lo diede obbligato nel martedì 14 febbraio.<br />

102<br />

Nel maggio ha dato le biancherie a lavandare secolari.<br />

103<br />

Non fu canonizzato.<br />

104<br />

Questi sonomi venuti li 25 febbraio 1797. Sono il B. Giacomo Strepa, ed il B. Lorenzo da brindisi.<br />

105<br />

Uno scapolare e molti Agnusi [*Agnus Dei].<br />

106<br />

Nella sera de' 12 febbraio 1797 morì la M. Maria Giacinta de' Conti d'Arco, in età d'anni 70. Fu seppellita<br />

nella mattina dei 14 da noi.


Domani farò un memento particolare per la M. Apollonia Heyderin di Trento. Così<br />

fo anche rapporto alle altre tutte, quando corrono le loro feste nomastiche. Spero, che mi<br />

moverò per s. Giuseppe....<br />

1066. 1797<br />

Alla medesima Madre in lingua d'inversa<br />

Useg, e Airam Irongis Irtson Imissitnemelc ic onacideneb.<br />

Aznes eracilper iuq olleup, ehc ecc. ecc.<br />

1067. 1797<br />

Al P. Guardiano del convento di s. Francesco in Pergine, ed in Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

In assenza del mio Padre Guardiano fo sapere alla P.V.R., che nella scorsa notte,<br />

poco dopo le dodici, munito a tempo di tutti li soliti Sacramenti, e ben disposto, è morto<br />

in questa infermeria il nostro Terziario Fra Matteo Dorigati di Trento, in età di anni 80.<br />

Egli è stato un Religioso sempre lodevole, laborioso, ed utile a misura delle sue forze 107 .<br />

Quindi lo raccomando di tutto cuore per li soliti, e supererogatori suffragi:<br />

raccomandando anche me alle fervorose orazioni della P.V.R. la riverisco divotamente,<br />

e resto. Trento, s. Bernardino 19 febbraio 1797.<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo di Volano Vicario indegno.<br />

Così anche al P. Guardiano di Borgo.<br />

1068. 1797<br />

Al sig. don Giacomo Maria Weber di Cognola. Calliano.<br />

Molto illustre, e Molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Con rincrescimento singolare abbiamo intesa tutti la grave malattia dell'ottimo<br />

sacerdote signor don Domenico Stefenelli custode di Calliano 108 . E però V.S. molto<br />

illustre, e molto rev. favorirà di assicurarlo, che tutti di cuore lo raccomanderemo alla<br />

bontà del Signor Iddio, con desiderio di restar esauditi. Lo accerti altresì, che<br />

quantunque per esser ora molto pochi di numero, ci troviamo necessitati quasi ogni<br />

giorno di ricusare impegni nuovi di Messe, a riguardo del di lui merito, ed affetto,<br />

celebreremo senza indugio le dodici, che ci ha commesso 109 . E bramando, che siangli<br />

giovevoli all'anima, ed al corpo, prego V.S. molto illustre, e molto rev. di significargli<br />

questi nostri sinceri sentimenti, e tutto pieno di stima, e venerazione la riverisco 110 .<br />

Trento, s. Bernardino 20 febbraio 1797.<br />

Di V.S molto illustre, e molto rev.<br />

Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo di Volano<br />

Vicario de' Minori Riformati.<br />

107 Nativo di Maderno Cognolano, allevato nel Maso Voltoliniano della Fersina sotto s. Bernardino fuori di<br />

Trento. Fu moltissimi anni storpio, e molti anni nell'infermeria, dove insegnò a molti ragazzi a leggere e scrivere, e<br />

servire alla Santa Messa. Dopo, che divenne storpio, imparò, ed esercitò l'arte sartoria.<br />

108 Altri scrivono Caliano. Io scrivo Calliano. V'ha un Callian, picciola città di Francia, nella Vicaria di<br />

Draguignan, riferito dal Vosgien nel Diz. geogr. portatile.<br />

109 Egli è morto innanzi li 26 febbraio 1797 d'anni circa 35. Fu nativo di Trento, dove vive il di lui padre.<br />

110 Anche don Weber è morto li 19 marzo 1797 in età d'anni circa 62. Fu Beneficiato, confessore e maestro di<br />

scuola, e soggetto di stima. Vive in Cognola una sola sorella di lui detta Teresa vedova Palaura.<br />

26


Ho risposto io al Weber perché egli ha scritto a me.<br />

1069. 1797<br />

Al sig. abate Michele de' Gabrielli medico fisico. Trento.<br />

Nob. ed Eccell.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Essendo stato più volte alla casa di V.S. nob. ed eccell.ma, e non avendo mai avuto<br />

il bramato vantaggio di ritrovarla, sono a pregarla colla presente, che voglia favorirmi<br />

quell'attestato, che s'è compiaciuta di spontaneamente promettere rapporto alla<br />

miracolosa guarigione di Suor Giovanna Maria Vanzetta Religiosa Orsolina, seguita<br />

nello scorso giugno 111 . Spero dalla di lei bontà, e religione un così fatto favore,<br />

massimamente riguardando la maggior gloria di Dio Signor nostro, ed il culto d'un di lui<br />

fedelissimo servo (Beato Leonardo da Porto Maurizio) il quale nel prossimo luglio,<br />

siccome leggo scritto, sarà solennemente riposto nel catalogo de' Santi; e con un<br />

rispettoso inchino mi protesto. Di s. Bernardino 4 marzo 1797.<br />

Di V.S. nob. ed eccell.ma<br />

Umil.mo, div.mo, obblmo servo in Cristo<br />

F. Gio. Crisostomo di Volano de' Minori Riformati<br />

Fuori. Al Nob. ed Eccell.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor abate Michele de' Gabrielli<br />

Medico Fisico ecc. Trento<br />

Appresso s. Maria Maddalena 112 .<br />

1070. 1797<br />

Alla M. Gioseffa Aloisia Winklerin. S. Giuseppe.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Suppongo, che già saprà come da molti giorni mi trovo malconcio dal catarro, tanto<br />

che il signor medico (Domenico Zuchelli) voleva, che mi ritirassi nell'infermeria, e che<br />

mangiassi carne. Non ho però fatto né l'uno, né l'altro. Bensì sono stato tre giorni a<br />

mangiare nell'infermeria, e vadovi ancora a pigliare qualche bibita, e la collazione della<br />

sera. Ora sto meglio; ma non so quando mi arrischierò di uscire dal convento. Per<br />

questo prevengola chiedendole scusa, ed augurandole felicissima la prossima festa<br />

nomastica 113 . Perché poi il mio augurio riesca più efficace l'assicuro, che celebrerò, ed<br />

applicherò per V.R. la mia Messa del suo Santo. Non dico altro: già ci conosciamo. Per<br />

le altre Gioseffe farò tanti cordiali mementi. Ho inteso con dispiacere gl'incomodi, e le<br />

malattie delle sue Madri: godo però sentendo,che il Signor Iddio dà loro di tirare avanti,<br />

e di conservarsi. Non so quello, che sarà di noi. Dopo, che il male corrente s'è<br />

avvicinato al nostro convento è anche entrato in esso. Iersera ho dato l'Olio Santo al<br />

nostro capo infermiere F. Abbondanzio da Sacco. In caso, che dovesse soccombere, noi<br />

faressimo una gran perdita. Prego il Signor Iddio, che ce lo doni, e che preservi me, che<br />

debbo visitarlo come suo confessore, l'infermiero, e tutti gli altri,che lo assistono 114 .<br />

111 Sopra num. 1028.<br />

112 Mi ha risposto in voce li 13 marzo 1797 qui in convento, che non ardisce di attestare in iscritto il fatto come<br />

miracolo certo, perché si tratta di femmine, e la Vanzetta ebbe del raffreddore anche in questo inverno.<br />

113 Di s. Giuseppe.<br />

114 Guarì perfettamente dopo lungo tempo.


Per carità preghi dello stesso anche V.R. cui, ed alla M. Maria Giacinta sospiro la<br />

benedizione più grande di Gesù, e Maria. Amen. S. Bernardino 14 marzo 1797.<br />

1071. 1797<br />

Al Padre Simon Pietro de' Clementi da Verla. Borgo.<br />

Rev. Padre Sia lodato Gesù Cristo.<br />

Essendo in procinto di scrivere al mio carissimo fratello (P. Massimo) ho ricevuto<br />

da V.P. l'infausta notizia della di lui malattia. Consolami alquanto il sentire, che costì si<br />

spera in bene, per non essere molto grave 115 ; ma temo ciò non ostante, perché so, che il<br />

male di quest'anno da principio pare leggiero, e poi diventa molto pericoloso,ed anche<br />

micidiale. Quindi hanno fatto bene tutti quelli, che non hanno differito il prepararsi alla<br />

morte. Così ha fatto anche Frat'Abbondanzio, cui ho dato eziandio l'Olio Santo: ora però<br />

sta meglio, e ci dà fondata speranza che si ristituirà. Io raccomando il detto mio fratello<br />

alla di lei carità: gli dica, che con fraterno cordiale affetto prego Iddio Signor nostro, ed<br />

i Santi per lui, e che per lui celebrerò domenica la mia Messa: e che proccuri di<br />

rassegnarsi in tutto alla divina volontà. Se in seguito mi ragguaglierà dello stato del<br />

medesimo, mi farà un singolar favore; e riverendola mi dico. Trento 23 marzo 1797.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo di Volano.<br />

1072. 1797<br />

Alla M. Maria Giacinta Tabarella Clarissa. Trento. S. Giuseppe.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Sono a pregar d'un favore la R.V. Nello scorso febbraio fu da me Suor Lucia<br />

Graff 116 , e mi stimolò fortemente ad accettare l'impegno di celebrare una Gregoriana per<br />

la fu Madre Maria Teresa d'Ulzbach. Sapendo però io la mente del mio Padre Guardiano<br />

di non accettare impegni simili finché non ha soddisfatto ai già incontrati, per finirla le<br />

promisi di proccurare, che accettasse la detta Gregoriana, e che intorno alla festa di San<br />

Giuseppe le avrei data risposta. Ora dunque prego V.R. che voglia dirle, che il Padre<br />

Guardiano assolutamente non può compiacerla per essere troppo aggravato d'impegni<br />

somiglianti, tanto che quasi ogni giorno ricusane, e per fino di quelli, che promettono la<br />

limosina anticipata, ed anche molto maggiore della solita. Non solamente noi Regolari<br />

siamo ridotti a molto ristretto numero di sacerdoti; ma eziandio li secolari ora sono<br />

pochi: per lo che nel Duomo, siccome ho inteso, non si trova chi voglia dire le Messe<br />

colla limosina di due troni. Mi spiace assai di dover dare questa risposta; ma non posso<br />

fare altrimenti. Quindi spero, che verrò compatito. Per parte poi di V.R. mi tengo sicuro<br />

del favore mentovato: e riverendola insieme colla Madre Aloisia, sospiro ad ambedue la<br />

benedizione più grande di Gesù, e Maria Signori nostri graziosissimi. Amen. S.<br />

Bernardino 27 marzo 1797.<br />

1073. 1797<br />

Al P. Giovanni Maria Bonfanti da Cembra. Pergine.<br />

Rev. Padre sia lodato Gesù Cristo.<br />

115 Guarì.<br />

116 Suor Lucia di Maria Addolorata, nata Graff in Frassilongo perginasca li 9 marzo 1743 vestita Clarissa<br />

servente in S. Trinità il primo di maggio 1768, secolarizzata nel 1784 servì alla M. Ulzbachia sua maestra e Badessa<br />

sino alla morte seguita in s. Giuseppe di Trento li 20 gennaio 1797. Questa già Antonia baronessa d'Ulzbach, nata in<br />

Metodesco li 3 agosto 1721, fu vestita in S. Trinità li 22 aprile 1743; fu due volte Badessa, e morì secolarizzata come<br />

sopra.<br />

28


La così detta Molinara, che vendeva farina nei portici sotto al Cantone di Trento, la<br />

quale nominavasi Catterina vedova Dolzana, è morta gli otto dello scorso dicembre. Io<br />

dunque oggidì ho fedelmente consegnato alla di lei figlia, dimorante nella bottega della<br />

defunta, le monete 117 , che V,P.R. come confessore mi ha indiritto, coll'avviso, che le<br />

consegni al suo fratello (Matteo) ed erede della menzionata defunta. L'assicuro poi, che<br />

ho ricevuto anche la corda di biscotti, e la ringrazio, insieme rimandandole l'antimella.<br />

Frat'Abbondanzio giace ancora infermo gravemente; ma ci dà speranza di guarire. Per<br />

l'opposito in questa sera da un appostato, e da lettere, sappiamo, che in Cavalese stanno<br />

assai malamente il P. Guardiano Gianfrancesco da Mechel, il P. Fulgenzio di Cavalese,<br />

ed il P. Vitantonio da Cles, già sacramentati: e che pur infermo si trova l'infermiero F.<br />

Prospero da Telve. Anche il P. Albao di Trento si ha ritirato nell'infermeria di qui per<br />

aver avuto alcuni termini di febbre. Nei conventi di Cles, e Metz per la Dio grazia sono<br />

tutti sani. Siamo però tutti in pericolo di sloggiare da questo mondo nel corrente<br />

benedetto anno, ed alle preste. Preghi per me il Signor Iddio, e veda di conservarsi.<br />

Trento, s. Bernardino 31 marzo 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo, ed amico<br />

F. Giangrisostomo.<br />

1074. 1797<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo di Valsugana.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Il saluto,che mi avete mandato per mezzo del Toni nostro servente 118 , mi ha<br />

consolato; argomentando da esso, che il vostro male non sia tanto grande, quanto<br />

temeva; e che quindi vi rimetterete nella vostra primiera salute. Ne ho ringraziato il<br />

Signor Iddio, cui vi ho raccomandato anche colla santa Messa dell’altra domenica, e<br />

continuerò a raccomandarvi. Sebbene io temo eziandio di me stesso, e che quest’anno<br />

possa esser l’ultimo anche per me. Sia fatta la volontà divina. Oggidì ho dato l’Olio<br />

Santo, ed assistito ad un uomo, ch’è poi morto. Domani andrò ad ascoltare la<br />

confessione d’una, che giace inferma, e teme la morte 119 . Raccomandatemi al Signor<br />

Iddio, e scrivetemi rapporto al vostro stato ecc. Trento 4 aprile 1797.<br />

P.S. In questa sera per vie indirette, e montuose il nostro Padre Provinciale ha<br />

ricevuto autentica ecc. ut infra, excepto § Se costì.<br />

1075. 1797<br />

Al Padre Guardiano delle Grazie d’Arco.<br />

In questa sera per vie indirette, e montuose il nostro Padre Provinciale ha ricevuto<br />

autentica notizia, che in Cavalese nel giorno 31 dello scorso marzo è morto il P.<br />

Fulgenzio Sighelli di Cavalese: e che gli altri tre infermi di quel convento, cioè il P.<br />

Guardiano Gianfrancesco, Il P. Vitantonio, e F. prospero,danno speranza di guarire.<br />

Hanno acquistato il male assistendo agli ospitali militari. Tanto scrivo io F.<br />

Giangrisostomo d’ordine del predetto Padre Provinciale, affinché da cotesta Religiosa<br />

famiglia venga suffragato il povero defunto, e pregato il Signor Iddio per gli accennati<br />

infermi. Se poi costì possono, avanzino questa notizia, colla giunta della morte della<br />

117 Tre troni e mezzo.<br />

118 Antonio Amech di Trento.<br />

119 Teresa Cappelletta, filia quondam Dominici, che guarì.


Madre del P. Daniele d’Enno, anche a Campo, giacché noi ora non possiamo ecc.<br />

Trento 4 aprile 1797.<br />

Nota. Così ho scritto nella coperta della Gazzetta. Così pure ho scritto nella coperta<br />

simile a Borgo col precedente al fratello ecc. Oggidì circa le nove di mattina fu<br />

pubblicato in Trento un proclama, che niuno entri, od esca dalla Porta di s. Lorenzo, che<br />

guarda la Giudicaria. Ciò fece del caso. Li francesi temettero che venissero di là i<br />

tedeschi.<br />

1076. 1797<br />

Al P. Bonaventura da Caldese. Arco. Le Grazie.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

F. Grisostomo si riserva di rispondere ai di Lei quesiti in un altro giorno. Sebbene<br />

rapporto all’officio Madonnale si ricorda d’averle risposto nell’anno scorso con data de’<br />

30 agosto, spedita subito allora 120 . Si ha ricevuto avviso da Cavalese oggidì, che li PP.<br />

Guardiano, e Vitantonio continuano il migliorare di salute; ma per l’opposto F. Prospero<br />

peggiora. Qui F. Abbondanzio sta bensì ancora sul letto; ma si spera, che in breve potrà<br />

rialzarsi. Supponesi, che sarà giunta costà la Gazzetta di martedì colla notizia della<br />

morte del P. Fulgenzio. Giova il far cenno di ciò, perché ora le poste sono sconcertate<br />

da ogni verso 121 . Preghi Iddio ecc. Trento 7 aprile 1797.<br />

Così ho scritto nella coperta del Foglio gazzettesco 122 .<br />

1077. 1797<br />

Al P. Bonaventura da Caldese. Arco.<br />

Rev. Padre S.L.G.C.S.N.<br />

Ai tre quesiti, che la P. V. mi ha proposto per parte del R.mo signor arciprete<br />

d’Arco (Giacomo Pisoni di Madruzzo) rapporto al recitare in piedi, od in ginocchio<br />

l’antifona finale della Madonna, rispondo trascrivendo letteralmente quanto insegnano<br />

tre autorevoli scrittori, cioè il Padre Gavanto, il Padre Cavalieri, e l’anonimo pavese,<br />

che fece Ordinem divini officii recitandi anno 1710 in regia civitate, ac dioecesi<br />

Ticinensi.<br />

Il Primo adunque, voglio dire il Gavanto, sect. 5, cap. 22, num. 18 dice: “Qui<br />

vesperi diei dominicae recitant officium feriae secundae post Salvationis Angelicae<br />

signum datum sub noctem, ad antipohonam finalem B.M.V. debent genuflectere”.<br />

Il secondo nel suo Direttorio agostiniano del 1739, dopo d’aver citato il Gavanto<br />

avvisa, che “Antiphona Salve Regina dicitur stando, quoties dicitur die dominico ante<br />

solis occasum”.<br />

Il terzo finalmente ha: “Qui recitant Matutinum in vesperis dominicae pro feria<br />

secunda, genuflectere debent dum antiphonam finalem B.M.V. recitant, si id faciant<br />

ante signum Salutationis Angelicae”.<br />

Dal fin qui detto io ricavo, ch’eziandio recitandosi l’officio del sabato nella sera<br />

dello stesso sabato 123 va detta l’antifona finale in piedi: e pregando la P.V. de’ miei<br />

rispetti al lodato signor arciprete, la riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 19 aprile<br />

1797.<br />

120<br />

Sopra lettera 1031.<br />

121<br />

Arrivò in Arco li 17 aprile.<br />

122<br />

Li 10 aprile 1797 sono partiti da Trento verso Volano li francesi, e sono ritornati a Trento gli austriaci. Deo<br />

gratias.<br />

123<br />

Quesito I.<br />

30


P.S. Rapporto ai due altri quesiti, qualora non abbia ricevuta un’altra mia de’ 30<br />

agosto 1796 le replico, che ne’ sabati semidoppi extra octavam, e non impediti da<br />

qualche Messa cantata, noi diciamo Sesta, e Nona della Madonna dopo Sesta, e Nona<br />

del Signore, e crediamo, che debbano dirsi per osservanza delle nostre Costituzioni<br />

municipali, e del nostro cerimoniale. Occorrendo poi due semidoppi di seguito, in caso,<br />

che il vespro, e la compieta del signore si uniscano insieme, io tengo, che dopo la<br />

compieta del Signore sieno da dirsi il vespro, e la compieta della Madonna, potendosi<br />

dire il Coelorum candor etc. dopo le Laudi finché il Mattutino dicesi la sera innanzi<br />

notte.<br />

1078. 1797<br />

Al P. Pietro Damiano da Borgo Guardiano. Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Rimando il viglietto naceno coll’autorità richiesta 124 (dal prete Giuseppe Sighele di<br />

Volano, figlio del daziale di Nago, e confessore). Qualora poi non lo sapesse altronde,<br />

l’avviso, ed assicuro, che ai dodici del corrente ha cessato di vivere, il Padre Guardiano<br />

di Cavalese Gianfrancesco da Mechel; e che in quel convento ritrovansi ammalati il P.<br />

Vicario Ilario, ed il P. Lattanzio, e convalescente il P. Stefano. In Cles nella domenica<br />

delle Palme fu sorpreso da doglia il P. Giangiuseppe 125 . Qui F. Abbondanzio è ancora<br />

obbligato a letto con della febbre. Il sig. Agostino Benigni chirurgo, che sollecitamente<br />

lo ha assistito, si trova in pericolo molto grande di sua vita. In città, nelle ville contigue,<br />

ed anche in questa nostra contrada molinaresca, continuano i mali cattivi. Domani farà<br />

ritorno al convento il P. Regalato 126 , per prepararsi a fare il panegirico della Dolorata nel<br />

Duomo; ed andrà in di lui luogo a san Pietro il Padre Anacleto. Io non ho altro, che<br />

miserie. Ho però inteso oggidì, che le Gazzette germaniche dicono, , ma falsamente,<br />

conchiusa la desideratissima pace. Così sia. Preghi Dio per me, che riverendola resto.<br />

Trento, s. Bernardino 20 aprile 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1079. 1797<br />

Al sig. Giambattista Carissimo 127 . Venezia.<br />

Riverito Signore.<br />

Suppongo, che tuttavia conserverà la lista di drogherie, che gli ho spedito nella<br />

primavera dell’anno scorso, e che per le già note dolorosissime vicende succedute della<br />

guerra non ho potuto mandar a prendere. Ora dunque sembrando aperta la strada sono a<br />

pregarla, che voglia favorirmi colle spedizione delle predette drogherie, accrescendole<br />

con le notate qui sotto, e dirigendole al nostro al nostro convento di San Francesco in<br />

Borgo di Valsugana, sicure però, e franche colla sola eccezione del dazio di Grigno,<br />

rapporto al quale ce la intenderemo noi,tosto che V. S. ci avviserà della futura<br />

spedizione. Confido nella sua sperimentata bontà: ed avvertendola, che scrivo per altrui<br />

mano, perché sono convalescente da una malattia mortalissima 128 , la riverisco insieme<br />

con tutti li suoi signori domestici, e resto. Trento, s. Bernardino 24 aprile 1797.<br />

124 Absolvendi a bestialitate, ac sodo.<br />

125 Dopo la predica nella parrocchiale.<br />

126 fatto Guardiano di Metz nei primi di maggio. Ritornò a Trento li 10 maggio. Li 12 di mattina non poté<br />

alzarsi da letto, perché aggravato da febbre petecchiale.<br />

127 Egli si scrive Giambattista Carissimi. Ha buon carattere.<br />

128 di petecchie.


Suo div.mo, obb.mo servo in Cristo<br />

F. Abbondanzio da Sacco infermiero<br />

de’ Minori Riformati 129 .<br />

Aggiunta alla lista.<br />

Sale armoniaco Lib. 1<br />

Mastici Lib. 1<br />

Spirito volatile di corno di cervo succiniato Once 2<br />

Fiori di solfro Once 12<br />

Cantaride Once 4<br />

Fuori. Al molto illustre sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Giambattista Carissimo. Venezia 130 .<br />

1080. 1797<br />

Al Padre Bonaventura da Caldesio. Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Il R.mo signor Provicario generale (Giuseppe Antonio de Menghin) gli concede la<br />

facoltà richiesta d’assolvere per una volta dai casi riservati nella diocesi nostra, ed anche<br />

tutta l’autorità episcopale per dispensare dalle censure annesse ai medesimi. Suppongo,<br />

che avrà ricevuto le mie risposte ai suoi quesiti spedite con data de’ 19 del corrente; e<br />

spero, che il male acquistato in Torbole dal padre Giacomoantonio di Borgo non sarà di<br />

cattiva conseguenza 131 . Degli ammalati fiemaschi non abbiamo alcun nuovo riscontro.<br />

Quindi speriamo in bene. Proccuri di conservarsi, mentre io la riverisco, e resto. Trento,<br />

s. Bernardino 25 aprile 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1081. 1797<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.S.N.<br />

Dai nostri nipoti Mattia, e Catalano ho inteso 132 , che don Benedetto altro nostro<br />

nipote da parecchi giorni ritrovasi ammalato; non però finora gravemente. Ma siccome<br />

anche in Volano sono morti molti nel corrente anno, e seguitano a morirvi ogni giorno,<br />

eziandio più di uno; così raccomandiamolo al Signore, affinché qualora sia per riuscire<br />

di sua maggior gloria, e vantaggio delle di lui anima, ce lo doni 133 . Godo sentendo, che<br />

Voi ora state meglio. Io mi contento della mia salute, sebbene ho patito molto in<br />

quest’inverno, e tuttavia patisco nella gola per il catarro, effetto, credo, del divenir<br />

vecchio. Presentemente lavoro per dare l’ultima mano al volume non picciolo, che ho<br />

fatto per la Comunità Lomasina. Mi costerà non poca fatica, e non breve tempo il farne<br />

la copia. Innanzi di questa voglio fare i Direttori, cui piacendo al Signore Iddio, darò<br />

principio nella prossima settimana. Nel nostro metterò il Beato Giacomo Strepa vescovo<br />

confessore, il Beato Lorenzo da Brindisi confessore, ed il Beato Leonardo da Porto<br />

Maurizio confessore, tutti e tre doppi minori, fissati al primo di giugno, 7 di luglio, e 27<br />

129<br />

Non è venuta risposta a questa lettera per cagione de’ disturbi guerrieri, né pure nel maggio 1798.<br />

130<br />

Nel 1793 in Tesino visse presbyter Bernardus Carissimo Castri Tesini confessarius et rector s. Rochi, aetatis<br />

an. 69.<br />

131<br />

Fu circa un mese a fare le veci di quel curato infermo. In Fieme vi sono sette frati infermi.<br />

132 Li 23 aprile.<br />

133 Fu gravemente infermo, ma guarì.<br />

32


di novembre. Ho parlato poco col P. Atanasio di Sardagna, perché stette poco in<br />

convento; ma ho inteso abbastanza quanto vi tocca da patire. Vi raccomando la santa<br />

pazienza, e di tollerare i mali minori perché non succedano de’ maggiori. Il Signor Iddio<br />

ecc. Io vi raccomanderò al Signor Iddio. Fate altrettanto anche Voi per me, che vi<br />

abbraccio con fraterno affetto. Amen. Trento 28 aprile 1797.<br />

1082. 1797<br />

Al sig. don Tommaso Sprenger di Trento, Primessario, e vice sagrestano di san<br />

Pietro in Trento.<br />

Molto illustre, e molto rev. sig. padrone colendissimo.<br />

Fra Giangrisostomo di Volano, divotissimo servidore di V.S. molto illustre e molto<br />

rev., le rispondo, che nel triduo solenne, il quale farassi dallo spettabile ceto de’ signori<br />

mercanti nella chiesa parrocchiale di san Pietro ne’ giorni 4-6 134 dell’imminente maggio,<br />

colla esposizione del SS. Sacramento, per ringraziare Sua Divina Maestà de’ benefici<br />

compartiti nel tempo delle passate dolorose vicende, e per supplicarla della<br />

preservazione da ulteriori disgrazie, potrà cantarsi la Messa votiva del ss. Sacramento<br />

col Gloria, e Credo, colla giunta della sola orazione pro gratiarum actione sotto la<br />

chiusa dell’orazione del Sacramento, e col Praefatio della Natività del Signore. Nelle<br />

private poi, che diransi dell’occorrente officio in tempo della esposizione mentovata,<br />

dovrassi aggiugnere l’orazione del ss. Sacramento sub duplici conclusione, ed il<br />

Praefatio sarà non già quello de Nativitate Domini, ma il Pasquale ne’ due primi giorni,<br />

e quello degli Apostoli nel terzo. E, supponendo, che questo le basti, la riverisco<br />

divotamente. Di s. Bernardino 30 aprile 1797.<br />

Pro mea memoria. Veggasi il nostro P. Grasser nel libretto della Messa privata pag.<br />

9, ed il P. Cavalieri To. 4, pag. 88.<br />

1081. 1797<br />

Al P. Sisinnio Maria di Sanzeno Guardiano di Campo.<br />

R.P.P.C.<br />

Consegnerò la lettera della P.V.R. al mio Padre Guardiano 135 , quando ritornerà da<br />

Cles, e Metz, per dove s’è istradato ieridì come commissario provinciale per presiedere<br />

all’elezione di que’ Guardiani. Frattanto io l’assicuro, che abbiamo ricevuto le ova<br />

spedite per mezzo del noto beccaio Giacomo, e che a questo abbiamo dato il baccalà del<br />

di Lei convento. Facendole poi sapere, che in questa mattina è partito di qui verso<br />

Roveredo per costà il P. Anacleto, e che la licenza di celebrare il Capitolo è venuta, mi<br />

raccomando in precibus, la riverisco, e mi dico. Trento 2 maggio 1797.<br />

Di V.P.R. Div., obbl.mo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano.<br />

1084. 1797<br />

Al sig. don Niccolò Monauni arciprete di Taio.<br />

Molto illustre, e R.mo signore e padrone colendissimo.<br />

Senza verun indugio servo la S.V. molto illustre, e R.ma colla richiesta appendice 136<br />

all’Ordinario del divin officio, la quale potrà esserle di uso nel corrente anno 1797, nel<br />

susseguente 1798, e mutatis mutandis anche negli altri, che succederanno, e che le<br />

134 Giovedì, venerdì, sabato.<br />

135 Gioachino da Pressano che ritornò nella sera dei dieci.<br />

136 Per causa de’ francesi ha perduta l’altra, che le ho mandato nel 1795, sopra To. 3, n. 940.


sospiro non solamente numerosi, ma ancora pacifici, felici, e non simili agli<br />

ultimamente passati. Ella sia persuasa, che mi reco ad onore il poterla servire in qualche<br />

parte; ed assicurandola della mia memoria, e premura per l’anima del fu nostro Padre<br />

Gianfrancesco 137 , suo degnissimo zio, mi esibisco ad ulteriori suoi veneratissimi<br />

comandi, le fo un profondo inchino, e mi dichiaro. Trento, s. Bernardino 4 maggio<br />

1797.<br />

Umil.mo, div.mo, obbl.mo servidore in Cristo<br />

F. Giangrisostomo di Volano Minore Riformato.<br />

Fuori.<br />

Al Molto Illustre, R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Niccolò Monauni arciprete degnissimo<br />

di<br />

Taio<br />

In Valdinon<br />

1085. 1797<br />

Al Padre Bonaventura da Caldesio. Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

In caso, che non gli fosse ancora giunta un’altra mia de’ 25 aprile, consegnata<br />

certamente alla posta li 26 138 , gli replico, che dal R.mo signor Provicario gli è conceduta<br />

la richiesta facoltà d’assolvere per una volta dai casi riservati nella nostra diocesi:<br />

eziandio tutta l’autorità vescovile per dispensare dalle censure a quelli annesse. Tengo<br />

nelle mani la lettera del suo Padre Guardiano Pietro Damiani data li 7 aprile, con la<br />

quale mi assicura di avere ricevuto l’avviso, che per commissione del Padre Provinciale<br />

gli ho dato circa la morte del P. Fulgenzio Sighelli di Cavalese. Io son certissimo, che<br />

gli ho scritto esser morto in Cavalese nel giorno 31 dello scorso marzo. Quindi non<br />

capisco, come dicasi loro ignoto il giorno mortuale del detto Religioso. Ho scritto non<br />

Sighel, ma Sighelli, perché in Cavalese trovasi un ritratto con questa inscrizione:<br />

“S.P.R.R Comiti Ioanni Iacobo Sighelli Sacri Romani Imperii Equiti, Praefecto<br />

Regionum Urbis ab anno 1730, usque ad annum 1745. Questi fu battezzato in Cavalese<br />

nel primo giorno di novembre dell’anni 1683. Ho notata la morte del nostro P. Pietro<br />

Crisologo Zorrer di Roveredo come seguita li cinque aprile 1797 139 , Columnae in<br />

Dioecesi Tusculana 140 . Bramo di sentire buone nuove rapporto ai suoi Padri Guardiano,<br />

e Giacomantonio infermi; e notificandogli, che F. Abbondanzio sta colla febbre: che il<br />

sig. curato di Cognola è in pericolo di morte 141 ; che la città è piena di soldati, e ne<br />

aspetta degli altri molti: che il P. Gaudenzo si trova qui a letto colla podagra, mi<br />

raccomando, lo riverisco, e resto. Trento 6 maggio 1797.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1086. 1797<br />

137<br />

Andrei di Mechel fratello della di lui madre.<br />

138<br />

Non l’aveva ricevuta li 30 aprile: e quindi replicò l’istanza.<br />

139<br />

Hora 21 rotunda.<br />

140<br />

Picciolo paese chiamato la Colonna, lontano sette miglia dal convento di Frascati. Così il P. Paolo di Roma<br />

Guardiano di Frascati li 22 aprile 1797.<br />

141<br />

Don Valentino de’ Lazzari perginasco, che vive 1800.<br />

34


Al Padre Niccola Chiocchetti Priore di s. Marco 142 .<br />

Fra Giangrisostomo suppone, che le mentovate donne possano continuare la loro<br />

già incominciata fatica di lavare i pavimenti de’ dormitori, e delle camere del convento<br />

di s. Marco, finché il medesimo convento sia rimesso alla sua primiera forma regolare:<br />

potendo frattanto li Religiosi stare ritirati in un angolo ecc. Così pensa su due piedi: e<br />

senza più fa divotissima riverenza al M.R.P. Priore ecc.<br />

Così ho scritto gli undici maggio 1797 su la stessa lettera del Padre Priore<br />

Chiocchetto di Moiena, che fa lavare il suo convento profanato dagl’infermi soldati,<br />

stando allora fuori di esso li Religiosi. Ho dovuto rispondere su due piedi stando in<br />

aspettazione della risposta il commesso, e dovendo io andare al vespro. Per altro avrei<br />

voluto suggerire, che si pigliassero piuttosto degli uomini: oppure, che si differisse il<br />

dare la forma claustrale al convento. Le donne vi furono anche avanti il ritorno de’<br />

Religiosi dalle Laste.<br />

1087. 1797<br />

Al Padre Pietro Antonio Ferrari di Sacco. Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Per imparare, ed accertarmi, se quella celebratissima Giuditta Bettuliese, che tagliò<br />

il capo ad Oloferne, sia tenuta per Santa dalla Chiesa, e quindi rispondere alla P.V.R.,<br />

ho consultato moltissimi calendari, e martirologi, antichi, e moderni, oltre altri libri, e<br />

parecchie Litanie di Santi; ma non mi è riuscito di ritrovare quanto bramava, e sperava,<br />

poiché ho trovato solamente una Santa Giuditta senza verun titolo distintivo ai dieci di<br />

dicembre in due picciolissimi calendari tedeschi, cioè nell’augustano del 1760, e nel<br />

bolgianese del 1794. Nelle giunte poi fatte l’anno 1515 da Ermanno Greveno al<br />

martirologio di Usuardo,stampato in Colonia, e ristampato dai Padri Bollandisti 143 , ho<br />

letto ai 17 d’agosto: In Bethulia, beatae Iudith viduae. I medesimi Bollandisti nel tomo<br />

3 d’agosto, al giorno 17 mettono la stessa Santa inter praetermissos, et in alios dies<br />

reiectos; ma dicendo: In Bethulia, beatae Iudith Viduae: est annuntiatio solius Greveni,<br />

ex quo in germanicum Canisii transiit, satis apposite quidem; verum non solemus, eius<br />

unius auctoritate huiusmodi Sanctos operi nostro inserere, cioè Santi privi di culto<br />

pubblico. Per altro la medesima Giuditta presso il Padre Cornelio a Lapide<br />

nell’argomento in Iudith si dice Santa Vidua da san Fulgenzio: Santa Iudith da<br />

sant’Ambrogio: Sanctissima Iudith da sant’Agostino: e Sanctissima Iuditha da san<br />

Giovanni Crisostomo. Da san Paolino vescovo di Nola Natali decimo s. Felicis martyris<br />

pag. 617 la chiama inclita Iudith. Da Pietro de’ Natali veneto in Catalogo Sanctorum L.<br />

8, cap.81, Sancta Iudith Vidua. Aggiugne il predetto Padre Cornelio nel capo 16 ed<br />

ultimo, che Iudithae nomen, et cum nomine virtutis imitationem ambivere Heroinae, et<br />

reginae, cioè la moglie di Lodovico Pio imperatore: una figlia di Carlo Calvo re di<br />

Francia, regina d’Inghilterra: la moglie di Boleslao re di Polonia: una figlia d’Enrico<br />

imperatore, regina d’Ungheria, ed altre, tra le quali meritano speciale menzione santa<br />

Giuditta martire di Milano riferita dai Bollandisti ai sei di maggio, e la Beata Giuditta<br />

vedova racchiusa dell’Ordine di s. Benedetto nella Baviera, lodata dai citati Bollandisti<br />

ai 29 di giugno 144 . Da queste poche notizie io inferisco, che Giuditta Bettuliese,<br />

quantunque possa, e debba tenersi per Santa, pure per tale non è riconosciuta dalla<br />

142 Cessò d’esser Priore nel 1800.<br />

143 To. 6, et 7 iunii.<br />

144 Videsis To. 6, epist. 2186.


Chiesa con culto pubblico. E supponendo, che altrettanto penserà eziandio la P.V.R. la<br />

riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 15 maggio 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano.<br />

P.S. Oggidì 16 maggio a pieni voti restò confermato questo nostro P. Guardiano<br />

Gioachino. Domani poi verrà dato il sacro Viatico ai nostri PP. Ferdinando, e Regalato,<br />

che sono nell’infermeria colle petecchie acquistate assistendo ad infermi secolari.<br />

1088. 1797<br />

Al sig. Conte canonico Carlo Francesco de’ Pompeati. Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Ad onta della scarsezza grande di tempo, che patisco, accresciuta dalla festa<br />

corrente (di s. Bernardino titolare nostro) ho fatto la richiesta copia della scrittura<br />

romana. Rimando adunque a V.S. Ill.ma, e R.ma la detta sua scrittura insieme colla mia<br />

copia: e chiedendo scusa, se per la molta fretta ho commesso qualche sbaglio,<br />

specialmente nell’esporre le molte straordinarie breviature; con un profondo inchino mi<br />

dedico. Di s. Bernardino 20 maggio 1797 di mattina.<br />

Di V.S. Ill.ma, e R.ma Um.mo, div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Giangrisostomo di Volano.<br />

Extra. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor Conte Carlo Francesco de’ Pompeati<br />

Canonico di Trento, ed arciprete degnissimo di Civezzano<br />

presentemente in Trento 145 .<br />

Nota. La scrittura romana è un Breve di papa Pio sesto cominciante Laudabilia, e<br />

dato in Roma li dieci d’aprile 1797, Pontificatus an. 23, e diretto all’officiale generale<br />

del vescovo di Trento, col quale conferisce a Girolamo Pompeati scolare di Trento di<br />

anni 7 non compiti il Beneficio di casa Monte eretto nella chiesa parrocchiale di s.<br />

Pietro in Trento, e risegnato dal sig. Giambattista Mersi di Trento arciprete di Pergine,<br />

che ha l’obbligo della Messa quotidiana. Il Pompeati resta obbligato di farsi ordinare<br />

chierico subito che avrà compiuto il primo suo settennio. Egli è figlio del sig. Conte<br />

Giambattista fratello del canonico. Nacque in Trento li nove di novembre 1790 e fu<br />

tenuto al Battesimo dal zio Carlo. Nel Breve si nomina soltanto Hieronymus Pompeatus<br />

scholaris senza verun titolo di Conte, barone, o nobile, e senza il nome del padre. Per<br />

altro io non approvo somiglianti collazioni. Finora Girolamo è figlio unico di suo padre.<br />

La mia copia fatta in forma di libretto in quarto e di pagine 9 scritte. Il Breve è soscritto<br />

da Aurelio cardinale Roverella pro-datario. Fu trascritto in Roma da J. Riganti 146<br />

officiale deputato, e legalizzato da Giuseppe Battaglia notaio apostolico. Un’altra volta<br />

nella festa di s. Bernardino ebbi un simile impiego dal sig. Pompeati. Vedi sopra To. 3,<br />

epist. 604 del 1790.<br />

1089. 1797<br />

Al P. Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

145 Nell’Albo de’ confratelli della Casa di Dio in Trento, esposto nel coro di quella chiesa, v’ha l’Arma con<br />

sopra una testa, e sotto l’inscrizione: Carlo del S.R.I. Conte Pompeati Canonico di Trento 1797. Vidi hac die 16<br />

augusti 1797.<br />

146 Latine J. Riganti.<br />

36


Inteso avendo, che la P.S.R. ha favorito molto bene il mio antecessore colla<br />

provisione d’uova, quantunque io non possegga un egual merito, mi avanzo a pregare,<br />

che voglia favorire anche me con una simile provisione. E promettendole la dovuta<br />

corrispondenza, mi tengo sicuro del favore richiesto, e la riverisco. Trento, s.<br />

Bernardino 28 maggio 1797.ù<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo Guardiano indegno.<br />

1090. 1797<br />

Al P. Gio. Vincenzo di Roveredo Guardiano di Roveredo 147 .<br />

R.P.P.C.<br />

Assicuro la P.V.R. che ho ricevuto il suo avviso della morte costì seguita del fu<br />

nostro Fra Teofilo Gigli da Becceca: e conseguentemente abbiamo dato principio ai<br />

suffragi del medesimo, e che li proseguiremo con sollecitudine, intrecciandoli con<br />

quelli, che dobbiamo fare per il fu Padre Giannantonio Rossi di Piano. Ella vede, che<br />

buon principio mi tocca del mio nuovo ministero. Per carità mi raccomandi al Signor<br />

Iddio, perché mi aiuti; mentre io riverendola mi professo. Trento, s. Bernardino 30<br />

maggio 1797.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano.<br />

1091. 1797<br />

Alla sig. Anna Teresa Auchenthallera. Bolgiano.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Solamente in questo mese ho ricevuto la sua data li 15 gennaio. Per questo non le<br />

ho risposto prima d’ora. Mi spiace, ch’Ella non possa ritrovare così un albergo comodo:<br />

ed anche il doverle dire, che parimente con molta difficoltà si può ritrovare qui a Trento.<br />

La città è piena di soldati, de’ quali con suo grande disturbo, e dispendio ne tiene anche<br />

al signora Rosa Ciani, quantunque sia donna, e viva con una sola servente 148 . Io non ho<br />

veruna entratura nella casa Barbacovi. So però, che ai 30 dello scorso marzo è morto<br />

dalle petecchie il sig. Giacomo Barbacovi marito della nota sig. Aurelia Fuitenia; e<br />

tengo per certo, che se andassi a fare la impostami ricerca, riporterei una negativa. Io<br />

dunque l replico, che non pensi di venire a Trento, finché durano le presenti miserie.<br />

Circa li suggerimenti, che le ho dato per vivere in pace con tutti, e dar edificazione al<br />

mondo, l’assicuro, che glieli diedi così di proprio proprissimo moto, senza d’avere udito<br />

di Lei alcuna cosa, e senza sapere le di lei buone pratiche. Rapporto ai Breviari, e<br />

Diurnali non posso servirla, perché ora sono impedite, o malsicure le strade, ed<br />

interrotto ogni commercio coll’Italia. N* pur io ho potuto avere risposta da Venezia,<br />

quantunque sarebbe stata utile al corrispondente. Queste due soppresse Bozza, e<br />

Michelina hanno ricevuto i loro quartali da Insprugg per mezzo di un negoziante,<br />

essendo prima state a supplicarne il signor presidente cesareo qui allora residente. Qui le<br />

petecchie continuano la loro strage. De’ nostri in quest’anno 1797 sono morti il P. Gio.<br />

Francesco da Mechel Guardiano di Cavalese, ed il P. Fulgenzio di Cavalese per aver<br />

assistito ai soldati infermi. È pur morto il P. Gio. Antonio da Piano parimente per<br />

l’assistenza indefessa da lui prestata agl’infermi. È anche morto F. Teofilo, e F. Matteo.<br />

147 Questo Religioso [Lutz di cognome] diventò il terzo parroco di s. Maria, o sia del Borgo di s. Tommaso di<br />

Roveredo nel 1797 impossessato solennemente li 19 novembre. Mutò subito abito.<br />

148 Lisabetta da Theuschnoff [Nova Ponente].


Altri sono stati, ed altro sono infermi. De’ secolari non parlo. Iddio ci abbia<br />

misericordia. Mi raccomandi al medesimo, e proccuri di conservarsi, mentre io la<br />

riverisco, e mi dico. Trento, s. Bernardino 30 maggio 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano Guardiano.<br />

P.S. Le Madri di s. Michele sono ancora presso le Madri Orsoline. Tre di loro sono<br />

andate in paradiso, la Madre Giacinta de’ Conti d’Arco li 12 febbraio 1797. La Madre<br />

Teresa Maria de’ Conti Alberti d’Enno li 19 febbraio e la Madre Giovanna Teresa<br />

Heyderin di Trento li 24 febbraio. Il P. Arcangelo fu nuovamente sorpreso dal suo male<br />

epilettico nel primo giorno di marzo. Ora sta benino, ma non più Ministro Provinciale,<br />

giacché avendo terminato il suo tassato sessennio, fu eletto Provinciale la terza volta a<br />

pieni voti il P. Gioachino Besenella da Pressano ai 22 dello spirante maggio. Aggiungo,<br />

che le predette Religiose non sono morte dalle petecchie; ma per altri mali.<br />

Pro mea memoria. Regulares religionis suppressae non remanent liberati a votis,<br />

sed adhuc his obstricti sunt, adeo ut nec matrimonium, nec testamentum facere, nec in<br />

fideicommissis, et haereditatibus succedere, nec acquirere possint, ut respondit Sacra<br />

Congregatio Concilii in Veneta 13 maii 1679 et in Bononiensi 25 augusti 1692, apud<br />

nostrum P. Lucium Ferrarium To. 6, Bibl. promptae verbo Regulares art. 1, num. <strong>59</strong>.<br />

1092. 1797<br />

Ai signori daziali della Valle Sugana.<br />

Io sottoscritto prego i nobili signori daziali, che vogliano lasciar passare libero, e<br />

franco l’esibitore della presente, conducendo due sacchi di sale, ed altre robe per uso, e<br />

beneficio de’ nostri Religiosi del convento di Borgo. Che della carità il Signor Iddio, ed<br />

il P. S. Francesco ecc.<br />

Dato nel convento di s. Bernardino presso Trento li 2 giugno 1797.<br />

L+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1093. 1797<br />

Al P. Lorenzo Zini di Cavareno Vicario in Cles 149 .<br />

R.P.P.C.<br />

Tenutissimo mi professo alla P.V.R. per l’attenzione, che ha usato nel procacciarmi,<br />

e provedermi il richiesto formaggio: e nello stesso tempo la prego di compiere l’opera<br />

sua caritatevole col mandarmelo, quando le riuscirà meno incomodo 150 . Per<br />

soddisfazione del medesimo ho fatto consegnare a... troni 315, dico trecento, e quindici,<br />

supponendo, che tanto importi la quantità, ed il prezzo del predetto formaggio 151 . La<br />

ringrazio altresì della copiosa carità del butiro, e degli aggiunti casati; e pregandola che<br />

voglia raccomandarmi al Signor Iddio perché mi assista nel per me troppo arduo<br />

addossatomi ministero, la riverisco eziandio per parte del M.R.P. Provinciale, e del P.<br />

ex Provinciale Arcangelo, e mi dico. Trento 7 giugno 1797 152 .<br />

Di V.P.R. che prego de’miei rispetti al suo R.P. Guardiano.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano.<br />

149 A questo Padre ho scritto anche li 27 maggio 1797 in frettissima.<br />

150 Giunse a Trento il primo di luglio del 1797.<br />

151 Pesi 16, libbre 7,6, troni 19, carantani 4 il peso.<br />

152 S’è esibito per l’avvenire di proccurarmi del formaggio il sig. curato di Rabbi don Nicolò Concio di Maleto.<br />

38


1094. 1707<br />

Al sig. Giuseppe Antonio de Menghin Pro Vicario Generale.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. padrone colendissimo.<br />

Avendo letto attentamente il foglio speditomi da V.S. Ill.ma, e R.ma, che contiene<br />

la sovrana risoluzione dell’I.R. aulico Direttorio, emanata nel giorno ventuno di maggio<br />

1796, sopra la determinazione presa dal gran congresso tenuto in Bolgiano,<br />

d’introdurre, e solennizzare in tutto il Tirolo la festa del Sacratissimo Cuore di Gesù<br />

Cristo Signor nostro, per il motivo nel detto foglio accennato della guerra coi francesi: e<br />

dovendo proferire il mio debole sentimento, dico in primo luogo, che non posso non<br />

lodare la mentovata risoluzione, sapendo, che la predetta festa con officio, e Messa,<br />

malgrado le varie opposizioni, cui soggiacque (da me lette nelle Memorie della Vita di<br />

monsignor Giusto Fontanini pag. 105, e segg. 153 e nel tomo intitolato Camilli Blasii<br />

dissertatio commonitoria de festo Cordis Iesu) 154 ritrovasi approvata da Clemente XIII<br />

sommo pontefice 155 , permessa, e celebrata in Roma, Venezia, Vicenza, Colonia, ne’<br />

regni di Napoli, di Polonia 156 , di Portogallo, d’Algarvia, ed altrove. Poi sono di avviso,<br />

che giusta i Breviari nuovi la detta festa non occorre stabilmente nel terzo giorno del<br />

mese di giugno 157 ; ma bensì nel primo venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini, il quale<br />

venerdì cadde nel terzo giorno del mese di giugno nell’anno scorso 1796, e non può mai<br />

accadere avanti li 29 di maggio, né dopo i due di luglio 158 . Avviso altresì, che nel<br />

memoriale da presentarsi alla Santa Sede per ottenerne la necessaria di lei licenza, sarà<br />

bene l’esprimere quale officio si brami, poiché osservo, che in una Breviario vi è un<br />

officio de ss. Corde Iesu, ed in un altro affatto differente: in un altro poi sonovi<br />

ambidue: e così pure nel rispettivo Messale due Messe. Io per minore spesa, ed aggravio<br />

del venerabile clero non chiederei l’officio, che ha l’orazione Fac nos, ed incomincia il<br />

Mattutino coll’invitatorio Cor Iesu, caritatis victimam, perché nei vespri, e nel<br />

Mattutino prescrive Salmi propri, straordinari, e lunghi; bensì l’altro, che ha l’orazione<br />

Concede quaesumus: principia il Mattutino coll’invitatorio Christum pro nobis passum:<br />

nei vespri assegna i Salmi della festa del Corpus Domini, e nel Mattutino quelli della<br />

Madonna, con tre responsori tratti dall’officio della detta festa del Corpus Domini; e<br />

nella sesta lezione fa cenno dell’approvazione pontificia, col motivo di essa. E quindi,<br />

giacché tal festa del ss. Cuore di Gesù, per altro, come dissi, attaccata sine ullo medio<br />

all’ottava del Corpus Domini, ora vuolsi fissata in un giorno di domenica, piuttosto che<br />

fissarla nella prima domenica di maggio, oppure nella domenica seconda dopo il<br />

Corpus Domini, la vorrei fissata nella domenica fra l’ottava del Corpus Domini, colla<br />

rubrica, che in essa nihil fiat de octava Corporis Domini, atteso che, come si legge nelle<br />

rubriche del Breviario serafico num. 57 1<strong>59</strong> , Festum ss. Cordis Iesu ad memoriam pariter<br />

153 Stampata in Venezia nel 1775.<br />

154 Stampato in Roma nel 1771.<br />

155 eletto nel 1758, morto nel 1769.<br />

156 Nel 1765 in Roma fu stampata Causa Polona concessionis officii, et Missae propriae in honorem s. Cordis<br />

Iesu. 157 Come hanno supposto gli enipontani.<br />

158 Saggi teologici per formare un Errata corrige da aggiungere a’ due volumi che per apologia del sig. Blasi, e<br />

suo commonitorio de festo Cordis Iesu ecc. In Lugano 1773, in 8°. Vidi.<br />

1<strong>59</strong> Nel Supplimento nostro napolitano del 1786 e 1789 sta il solo officio romano, che comincia col Cor Iesu.<br />

Nel direttorio nostro bavarico del 1797 nel venerdì dopo l’ottava del Corpus Domini v’ha Festum ss. Cordis Iesu<br />

dall’orazione Fac nos. Dioecesi brixinensi pro die veneris post octavam Corporis Christi concessit S. Rituum Congr.<br />

14 ianuarii 1795. Comitatui autem tirolensi eadem Sacra Rit. Congr. 23 nov. 1796.- Ho stampato l’officio<br />

dall’orazione Fac nos gli 8 maggio 1798 ad uso della diocesi trentina.


institutionis eiusdem venerabilis Sacramenti recolendam, coniunctim quidem cum<br />

praecipuis beneficiis aliis divinae in nos caritatis, sed expresse tamen, instituitum est,<br />

dicendosi nell’orazione Concede... ut qui in Sanctissimo Filii tui Corde gloriantes,<br />

praecipua in nos caritatis eius beneficia recolimus: ed al fine dela Lezione sesta: Quam<br />

caritatem Christi patientis, et pro generis humani redemptione morientis, atque in suae<br />

mortis commemorationem instituentis Sacramentum Corporis, et Sanguinis sui, ut<br />

fideles sub Sanctissimi Cordis symbolo devotius, ac ferventius recolant, eiusdemque<br />

fructus uberius percipiant, Clemens decimus tertius Pontifex Maximus eisudem<br />

Sanctissimi Cordis festum quibusdam petentibus ecclesiis celebrare permisit. Aggiungo<br />

poi, che quell’Alleluia attaccato all’Introito Miserebitur, all’Offertorio, ed al Communio<br />

della Messa non sembrami conforme al rito non pasquale, o sia per annum:<br />

massimamente dicendo il Communio: Improperium expectavit cor meum, et miseriam,<br />

et sustinui qui simul contristaretur, et non fuit, et qui consolaretur, et non inveni, tutte<br />

cose di mestizia: che mi dispiace la mancanza del Tratto, e dell’Alleluia pasquale dopo<br />

l’Epistola per le Messe votive: che si assegna il Praefatio de Cruce per ogni tempo,<br />

dopo che nell’altra Messa Egredimini fu prescritto il Praefatio de Cruce nelle votive<br />

della Settuagesima sino alla Pentecoste, e nel resto dell’anno quello de Nativitate<br />

Domini. Mi dispiace altresì, che nell’officio sienvi tre omelie, e che contra le regole<br />

insegnate dal Padre Gavanto dicasi De sermone, De homilia etc. in vece di dire Sermo,<br />

Homilia etc. Tralascio altre simili osservazioni, e rimettendo il tutto al saggio giudicio<br />

di V.S. Ill.ma, e R.ma, col bacio delle sacre mani mi protesto. Di s. Bernardino 17<br />

giugno 1797.<br />

Di V.S. Ill.ma, e R.ma<br />

Umil.mo, osseq.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano.<br />

Nota. Il foglio predetto, tradotto dall’idioma tedesco, mi riesce assai oscuro. Il<br />

decreto dell’I.R. aulico Direttorio de’ 21 maggio 1796 fu significato alla lodevole<br />

Provincia del Tirolo dal barone Massimiliano de Waidmansdorff, soscritto dal Kinigl,<br />

con data d’Innsbruck ex Consiglio Gubernii li 2 agosto 1796 Martini etc. Qui si dice,<br />

che tal divozione va destinata per ringraziare Iddio dell’allontanamento dell’inimico, e<br />

pregarlo di tenerlo lontano anche in avvenire. Con data d’Innsbruck li 16 agosto 1796<br />

da Paride Conte di Wolckenstein capitano del paese fu insinuato a S.A.R.ma vescovo<br />

principe di Trento, perché dia il suo voto a norma della confederazione, e dica il suo<br />

sentimento quanto prima 160 . Nel Breviario nostro stampato in Venezia l’anno 1768 li<br />

detti due offici stanvi al fine 161 . Quello del Cor Iesu dicesi per Roma. L’altro pro regno<br />

Poloniae, ac dioecesi Venetiarum. Nel Breviario parimente nostro veneto 1786 v’ha pro<br />

regno Poloniae, aliquibus locis dominii Veneti, et alibi. Nel Breviario serafico Veneto<br />

del 1794 sta pro dominio Veneto, et alibi. Pro Roma, et civitate Venetiarum, ac alibi.<br />

Nel nostro Diurno Veneto 1786 pro regno Poloniae, Dominio Veneto, Vincentiae, et<br />

alibi. Pro Roma, et alibi. Non posso fidarmi delle note tipografiche. Le opposizioni fatte<br />

dal Fontanini nel 1728, mi sembrano molto forti. Scritto questo nel giorno 18 di giugno<br />

1797 mi venne per isbaglio della cancelleria d’Insbrugg alle mani il Direttorio delle<br />

nostre due Provincie Riformate di s. Leopoldo per l’anno 1798 manoscritto,<br />

160 Nel nostro Diurno Campidonese del 1779 v’ha solo officio dall’orazione Concede per il primo venerdì dopo<br />

il Corpus Domini, al fine. Nel Breviario poi nostro Campidonese sta lo stesso officio nel Corpo dopo l’ultimo di<br />

maggio per il venerdì suddetto.<br />

161 Nel Direttorio nostro veneto del 1775 uno die si mette l’officio vecchio pel Dominio veneto, e l’officio<br />

nuovo per Venezia. Il vecchio ha l’orazione Concede.<br />

40


coll’approvazione dell’eccelso Governo d’Insprugg 162 . In esso ai 15 di giugno Feria 6<br />

post oct. ss. Corporis Christi v’ha Fest. ss. Cordis Iesu d. ma. C .A. om. pr. Cr. Praef.<br />

Nativit. Dom. ma postovi di seconda mano, cioè attaccatovi con una cartuccia immosata.<br />

Nei primi vespri nulla gli vien dato.<br />

1095. 1797<br />

Al P. Patrizio Tonina da Vigol-Baselga Guardiano a Campo.<br />

R.P. Guardiano mio stimatissimo.<br />

Non ho sospettato verun male per parte di V.P.R. da non avermi risposto subito,<br />

sapendo la sua bontà, ed avendo anche ricevuta qualche risposta in voce per mezzo del<br />

Padre Davide. In ordine poi alla sua de’ 18 del corrente le dico, che riceverò volentieri<br />

400 uova al prezzo, che mi ha scritto 163 , giacché qui costano tre soldi l’uno, e ne<br />

abbiamo bisogno. La prego dunque di tale carità. Rapporto poi ai piatti, ed alle scodelle<br />

ho raccomandato l’affare a Fra Feliciano, che la renderà servita volentieri, non essendo<br />

ancora ritornato da Fieme Fra Gervasio per mia disgrazia. Tengo appresso di me i<br />

Rosari, le Corone, il filo di ferro, e d’ottone, che mi ha ordinato: e qui compiegato le<br />

spedisco il viglietto dato li 23 giugno del sig. Francesco Simone Auchentaller mercante,<br />

onde veder possa la spesa 164 . Suppongo, ch’Ella mi commetterà di farla soddisfare a<br />

conto di quanto Ella farà spendere in pro di questo convento, ed io la servirò<br />

prontamente. Frattanto le chiedo scusa dell’incomodo, che le reco, e degli altri che farò<br />

per recarle, e riverendola resto. Trento, s. Bernardino 24 giugno 1797 165 .<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che sarà bene, che chi verrà a pigliare i Rosari, e le Corone<br />

porti con sé un sacchetto.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano.<br />

1096. 1797<br />

Al Padre Onorato Selva di Caldaro de’Minori Riformati. Caldaro.<br />

Reverende Pater in Christo colendissime.<br />

Absente Patre Ioachimo de Pressano Ministro nostro Provinciali, ab eo iam<br />

praemonitus, accepi ego parvum involucrum, quod P.T.R. 166 sub datum 21 huiusce<br />

mensis per oblatorem praesentium ad eum misit 167 : et quidem bene clausum, illaesoque<br />

sigillo munitum. Vale. Datum Tridenti in conventu s. Bernardini die 25 iunii 1797.<br />

P.T.R. Divot.mus in Christo servus<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />

Guardianus Ordinis Minorum Reformatorum.<br />

Extra. Reverendo, ac religiosissimo in Christo Patri<br />

Patri Honorato Selva Ordinis Minorum<br />

Reformatorum s. Francisci.<br />

Caldarium<br />

Ad PP. Franciscanos.<br />

1097. 1797<br />

162<br />

De festo Cordis Iesu vide Haldarium part. 3 tit. ult. pag. 302.<br />

163<br />

Ognuno 4 quattrini e mezzo, ed anche cinque quattrini.<br />

164<br />

Troni 41 e mezzo carentano.<br />

165<br />

Spedita 27.<br />

166<br />

= Paternitas Tua Reverenda.<br />

167<br />

patria caldarensenm.


Al Padre Gioachino da Pressano Ministro Provinciale.<br />

M.R.P.P.C. Benedicite.<br />

Per poter fare la richiesta ricevuta ho aperto la qui rinchiusa lettera tedesca; e quindi<br />

ho scritto al P. Onorato Selva, che ho ricevuto l’annesso. Questo poi l’ho spedito al sig.<br />

Giambattista Tomaselli, eseguendo in ciò l’ordine, che la P.S.M.R. mi ha lasciato prima<br />

di partire. Il P. Innocenzio 168 d’Egna Guardiano de’ Cappuccini di Brunnegg mi ha<br />

scritto, che i signori Werzi, quando ritorneranno dalla fiera di Bolgiano, porteranno<br />

venti fiorini, co’ quali s’estinguerà il debito contratto da lui colle cinquanta Messe, che<br />

ha mandato: e mi ha ingiunto di dare avviso di ciò alla P.S.M.R. Venendo i detti fiorini<br />

li farò passare subito al mentovato signor Tomaselli. Ieridì mattina il P. David ha<br />

dovuto portarsi a celebrare in Baselga, e dovrà trattenersi non so per quanto tempo,<br />

perché in quel luogo non vi è altra Messa, che quella del signor arciprete 169 . Ci fu fatta<br />

replicata istanza, eziandio dopo, che sonosi scusati li PP. Cappuccini. Ritornerà però nel<br />

sabato di sera per poter predicare nelle domeniche a s. Maria Maggiore. Iersera è giunto<br />

a questa infermeria Fr. Agostino di Serso, il quale trovandosi da ieri in qua senza<br />

febbre, spera di poter ritornare presto al suo convento di Borgo. Io però temo, che ciò<br />

non avvenga, perché mi ha detto, che gli è sopraggiunta una grande fiacchezza di petto.<br />

In questa mattina è partito dirittamente per Cavalese il P. Giacinto da Torchio, cui ho<br />

dato compagno soltanto sino a Campo Trentino. La P.S.M.R. è distintamente riverita dai<br />

signori baroni Trentini vecchi; ed io baciandole genuflesso le sacre mani la prego della<br />

paterna sua benedizione, e mi professo. Trento, s. Bernardino 27 giugno 1797.<br />

Di S.P.M.R. Umil.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo<br />

e suddito F. Giangrisostomo .<br />

1098. 1797<br />

Al sig. don Giuseppe Agsotini. Aldeno.<br />

Molto illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Bramando, che V.S. Molto illustre, e molto rev. resti ben servita da noi, per così<br />

soddisfare almeno in parte alle molte obbligazioni, che le professiamo, le rispondo, e<br />

l’assicuro, che qualora Iddio Signor nostro altrimenti non disponga, verrà il P. Mariano,<br />

o qualche altro nostro Religioso sacerdote a supplire la di Lei Primessaria per due<br />

domeniche, tosto che ne saremo avvisati 170 . E frattanto riverendola, eziandio per parte de<br />

predetto Padre Mariano, mi dichiaro. Trento, s. Bernardino 28 giugno 1797.<br />

Di V.S. Molto illustre, e molto rev.<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

1099. 1797<br />

Al P. Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano a Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho consegnato al beccaio di costì li Rosari, e le Corone, col filo di ferro, e d’ottone,<br />

che le ho accennato in altra mia de’ 24 nella quale ho altresì compiegato il viglietto del<br />

168 Weber.<br />

169 Vigilio Ciurletto trentino.<br />

170 Vuol andare in Rabbi a bere le acidole: ma non trova un prete suplimentario. Dopo mi ha scritto, che basterà<br />

mandare per li 30 luglio soltanto. Nel 1793 contò 47 anni di età. Morì nel 1799.<br />

42


sig. Soller 171 . I Rosari sono in due cartocci, e le Corone in sei. Sulla mezza notte de’ 29<br />

sono giunti qua da Fieme il P. Damasceno, e Fra Gervasio. Questo secondo cammina<br />

bensì per il convento; ma come soltanto convalescente. Lamentasi di qualche debolezza,<br />

e dell’avere le gambe gonfie. Io spero, che si rimetterà presto, e che quando anche la<br />

convalescenza durasse molto, mi gioverà non poco la di lui presenza. Nuovamente la<br />

prego rapporto alle uova; e riverendola mi dico. Trento 30 giugno 1797.<br />

Di VP.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Il P. Giacinto è andato di famiglia in Fieme. Nuovo parroco di Cles è stato<br />

fatto don Luigi Flammacini di Trento parroco di Castel Tesino, e nuovo parroco di Livo<br />

don Biagio de Petris da Bresimo parroco di Fondo.<br />

1100. 1797<br />

Al P. Gio. Vincenzio di Roveredo Guardiano in Roveredo. S. Rocco.<br />

R.P. in Cristo padrone colendissimo.<br />

Sono molti anni, che servo parecchie chiese di questa città, o diocesi con altrettante<br />

appendici all’Ordinario mio diocesano dell’officio divino. Le fo assai facilmente, perché<br />

non mi prevalgo della libertà di fissare in un giorno stabile gli offici, che trovo<br />

perpetuamente impediti; ma li trasferisco a tenore delle rubriche generali tit. 10 in<br />

primam diem non impeditam nel calendario generarle stampato per l’anno corrente,<br />

appunto su la norma di quella, che do qui compiegata per san Marco di Roveredo, senza<br />

sluogare i già riposti, benché posteriori di traslazione, ed inferiori di rito 172 . Suppongo,<br />

che tale sia la mente delle rubriche, tanto più che perciò tengo l’approvazione di questa<br />

Curia ecclesiastica. Il fissare gli offici impediti cagionerebbe una grande confusione nel<br />

calendario già stampato. Mi lusingo, che così piacerà eziandio al venerabile clero della<br />

detta chiesa di san Marco: ed alla P.V.R. risegnando la mia servitù, la riverisco, e mi<br />

professo. Trento 3 luglio 1797 173 .<br />

Di V.P.R. che prego di riverire da parte mia il degnissimo sig. don Gio. Maria<br />

Laurenzi, al primo incontro, o di dirgli, che gli risponderò subito, che avrò un momento<br />

di tempo libero.<br />

Div.mo, obb.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo ecc.<br />

1101. 1797<br />

Al P. Vito Antonio da Cles Guardiano in Cavalese.<br />

R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />

Sulla mezzanotte del giorno 28 venendo il 29 dello scorso giugno sono arrivati qua<br />

felicemente il P. Damasceno, e Fra Gervasio. Questo secondo, che si va rimettendo, mi<br />

ha notificato le grandi carità, e finezze, che ha ricevuto dalla P.V.R. e dalla religiosa di<br />

Lei famiglia, tanto per rapporto alla sua malattia, quanto circa la questua del legname.<br />

Laonde io la ringrazio vivamente, anche per parte del predetto fratello, e gliene sospiro<br />

dal Signor Iddio la ricompensa. Il medesimo F. Gervasio mi ha commesso altresì di<br />

farle sapere, che qui l’olio dassi per 24 soldi la libbra: ed avendomi soggiunto, che la<br />

171 Auchentaller detto Soller.<br />

172 Inter rubricas Breviarii Ordinis Eremit. s. Augustini est haec: Si traslatio festi sit specialis pro aliqua<br />

civitate, vel dioecesi tantum, tunc translatio fiat in primam diem non impeditam ita ut nulla dies propria ei adsiganri<br />

possit.<br />

173 Ho parlato su di questo col sig. arciprete di Roveredo, ricercato da lui qui a Trento li 5 luglio 1797.


P.V.R. piglierebbe delle nostre candele, l’avviso, che sono a segno di potergliene dare<br />

circa trenta libbre, e che gliele darò al minimo cenno. Il Padre David, che sino dai 26<br />

dello scaduto sta in Baselga come cappellano, e dovrà starvi forse tutto questo mese,<br />

venendo però a predicare nelle domeniche a s. Maria Maggiore, colla prima occasione<br />

opportuna le spedirà il tomo delle omelie turchesche (cioè di monsignor Frate Adiodato<br />

Turchi cap. vesc. di Parma). Noi viviamo con gran timore di dover ancora cedere il<br />

nostro amato convento ai soldati, essendo voce, che sieno per venire a Trento gli<br />

ospedali militari. Sarà quello,che vorrà il Signor Iddio. Ci raccomandi al medesimo, e<br />

proccuri di conservarsi. Trento, s. Bernardino 3 luglio 1797.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

Il nuovo arciprete di Cles è don Luigi Flammacini: ma li Tesini gli hanno esibito<br />

200 altri fiorini perché non gli abbandoni.<br />

1102. 1797<br />

Al sig. don Giovanni Maria Laurenzi. Roveredo.<br />

Molto illustre e molto rev. sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Quantunque al giorno d’oggi non conosca di vista V.S. Molto illustre e molto rev.,<br />

la conosco però per fama; e quindi le dico sinceramente, che la stimo assai, e la venero<br />

per la sua pietà esemplare. Un nuovo argomento di tale pietà mi somministrano i quattro<br />

quesiti, che s’è compiaciuta di propormi, concepiti ne’ seguenti termini:<br />

1. Se le ore dell’officio divino si possano recitare la mattina a qualunque ora?<br />

2. Se il vespero, e la Compieta alle ora una, ed un quarto dopo pranzo?<br />

3. Se il Mattutino colle Lodi alle ore due in punto?<br />

4: Se una pianeta doro possa servire per al celebrazione di qualsiasi Messa ?<br />

Ai tre primi rispondo anch’io, come V.S. molto illustre e molto rev. m’insinua<br />

esserle stato risposto dal dottissimo, e piissimo signor abate Giangiuseppe Volani, di<br />

sempre grata, e felice memoria, cioè che le dette ore possono recitarsi privatamente<br />

come sopra: aggiugnendo però esser meglio il recitarle statis temporibus. Non mi<br />

trattengo nel provar questo, perché gli autori vanno d’accordo, siccome Ella stessa senza<br />

dubbio avrà già osservato. Bensì dico, riuscirmi affatto nuovo, che la tabella oraria<br />

dell’Ordinario diocesano sia per le sole cattedrali, e non per li particolari, essendo<br />

intitolata: Tabella pro pridiana privata recitatione Matutini: e che nell’orazione Aperi<br />

Domine non poteva entrare la prescrizione dell’ora, giacché si suol recitare<br />

immediatamente avanti l’officio.<br />

Rapporto poi al quesito quarto, ed ultimo le dico, che una pianeta del colore d’oro<br />

può servire per il colore bianco, rosso, e verde solamente, siccome col Quarti avvisa il<br />

Mercati parte 1, tit. 18, num. 1, e che il Cavalieri To. 5, cap. 27 Decr. 1 scrive:<br />

Reiiciendi sunt tamquam rubricarum violatores ii, qui unam aurei coloris planetam<br />

subsidiariam opinantur pro omnibus coloribus ad licita Missae sacrificium quotidie<br />

perasolvendum.<br />

Chiedo scusa, e compatimento dell’avere procrastinato il risponderle, ed anche<br />

della brevità, con cui ora le rispondo, cose provenienti non già da mancanza di rispetto;<br />

ma sì bene da quella del tempo: e con un riverente inchino mi professo. Trento, s.<br />

Bernardino 7 luglio 1797 174 .<br />

Di V.S. molto illustre e molto rev.<br />

174 Consegnata al Tomasello li 10 luglio.<br />

44


Um.mo, div.mo, ossequ.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

NB Il detto prete dice il Mattutino alle 2 e mezza. Il vespro all’una ed un quarto. Le<br />

altre ore quattro alle 4 e mezza di mattina. Egli è figlio del sig. Michele Laurenzi,<br />

confessore, nato circa l’anno 1745. Morì nell’anno 1802, ne’ primi d’aprile in<br />

Roveredo.<br />

1103. 1797<br />

Al P. Innocenzio d’Egna Guardiano de’ Cappuccini di Brunegg.<br />

Admodum Rev. ac religiosissime in Christo Pater.<br />

Quos literis ad me die 20 iunii datis, praenunciasti florenos viginti, huc per dominos<br />

Wertios hodie advenisse certiorem reddo te P.A.R. nullaque interposita mora reddam<br />

etiam nostrum Patrem Perovincialem Ioachimum de Pressano Arci nunc agentem. Quod<br />

addis de intentionibus SS. Missarum mihi sane gratum est; sed modo utpote aliis<br />

nimium onustus, oblatas suscipere nequaquam valeo. Memor tamen ero tuae bonae<br />

voluntatis, et si aliquando necessitas urgebit, humiliter recurram. Interim fausta tibi<br />

quaecumque apprecor, et ut mei memineris ad aras rogo. Dabam Tridenti apud s.<br />

Bernardinum die 10 iulii 1797.<br />

A.R.P.T. Devinctissimus in Christo servus<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />

FF. Minorum Reformatorum Guardianus l. i. (= licet indignus).<br />

Fuori.<br />

Admodum Rev. ac Religiosissimo in Christo Patri<br />

atri Innocentio ab Ennia Ordinis Minorum<br />

S. Francisci Capuccinorum Guardiano dignissimo,<br />

ac patri colendissimo 175 .<br />

Bruneggium.<br />

1104. 1797<br />

Al P. Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano di Campo.<br />

Rev. Padre.<br />

Sino dai cinque del corrente stanno nelle mie mani le Corone, i Santi, e le<br />

Medaglie, che la P.V.R. mi ha ordinato colla sua dei tre. Fra Feliciano ha ricercato<br />

diligentemente in sette botteghe di questa città li passamani per gli Agnus Dei, ch’Ella<br />

desidera; ma non gli è riuscito di ritrovarli. Quanto fu tolto per il di Lei convento dal<br />

sig. Auchenthaller, fu anche subito soddisfatto da questo nostro con troni 71 e car. 10 e<br />

ne fu fatto il saldo. Quando Ella manderà il noto beccaio, oppure altro, a pigliare le<br />

suddette cose, le spedirò li due viglietti del mercante. Noi siamo privi affatto d’uova,<br />

perché speravamo, che la P.V.R. ce ne mandasse nella settimana scaduta. Onde la prego<br />

nuovamente. Fra Gervasio patisce ora qualche incomodo in un occhio. Il P. Damasceno<br />

è vice curato in Sardagna. Iersera il P. Arcangelo è strato di nuovo sorpreso dal suo<br />

male in cella, per cui s’ha fatto qualche rottura nella faccia. Oggi però sta in piedi.<br />

Iersera parimente ho dato il Viatico a F. Ivone Terziario infermo di petecchie 176 . A<br />

queste miserie s’aggiunge il timore, in cui viviamo di dover ancora emigrare, e cedere<br />

l’amato nostro convento ai soldati infermi. Sono i cittadini, che vogliono recarci un tale<br />

175 Ineunte augusto accepi, quod Pater iste obierit 1797, sed vivit etiam mense septembri, et octobri. Et hoc<br />

anno 1799 mense septembri ibidem Guardianus. Hoc anno 1803, 1805 et ibi Vicarius, cognomine Weber.<br />

176 F. Ivone, poi F. Gioachino laico professo.


disturbo, per andar essi esenti dal pericolo de’ mali. Sia fatta la divina volontà: Resistere<br />

non si può. Se le cose dell’armata passeranno come in questo punto mi ha detto un<br />

capitano 177 , non verranno feriti. Preghi Dio per noi, e si conservi. Trento, s. Bernardino<br />

11 luglio 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

_________________________________________________________________<br />

Gli 11 luglio ho scritto al P. Provinciale: al P. Guardiano d’Arco, al P. Guardiano di<br />

Pergine, al P. Massimo. Li 12 al P. Davide.<br />

______________________________________________________________________<br />

1105. 1797<br />

Alla sig. Anna Teresa Auchenthallera. Bolgiano. Lana. In canonica.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Nel nono giorno del corrente luglio fummi recata la sua de’ 23 dello scorso giugno.<br />

Nel giorno seguente sono andato dal sig. Giuseppe Maria suo degnissimo fratello, e non<br />

avendolo ritrovato, intesi dal di lui agente, che già le ha risposto favorevolmente<br />

rapporto al pigliarla in casa sua 178 . Onde io non parlai altro. Buono per Lei, che le dia<br />

ricovero il detto suo signor fratello, perché non l’avrebbe ritrovato appresso la signora<br />

Rosa Ciani, avendo questa ora data in affitto quasi tutta la sua casa ai signori<br />

Pisoni,eccettuato un appartamento per se stessa, ed uno per una fraila Lucia Ciurletta,<br />

che lo tiene già da un anno 179 . Per altro io non le approvo il venir qua, e temo, che non<br />

sia per ritrovare quella quiete, che brama. Desidero, che questo mio timore non si<br />

verifichi; e riverendola resto. Trento, s. Bernardino 12 luglio 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1106. 1797<br />

Al P. Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Dal beccaio noto ho ricevuto non già 48 uova, come per mero sbaglio sta scritto<br />

nella di Lei lettera, ma 488, dico quattrocento, ed ottantantotto, per le quali<br />

corrisponderò coi troni 38 e car. 9 che mi accenna 180 , e colle tre Messe 181 . Qui poi<br />

racchiusi le sped8isco i due viglietti dell’Auchentalelr. Al detto beccaio ho consegnato<br />

due mazzi di Corone, un plicco di Santi, ed un cartoccio di medaglie, cose tutte già<br />

soddisfatte. Farò fare la cazza, ed il minestro comandato, e similmente farò soddisfare<br />

subito tutto. Rapporto all’olio mi viene detto, che ora voglionsi 24 soldi per libbra 182 .<br />

Onde aspetterò un nuovo di Lei ordine per provederlo. Finalmente la prego di<br />

177<br />

Lucioni ussero nato nell’agosto del 1739 che mangia col Kerpen Generale, detto Banda de’ Lucioni<br />

d’Abbiate milanese, primo capitano di usseri austriaci, marito di Teresa, e padre di più figliuoli. È partito per Bassano<br />

li 22 luglio 1797.<br />

178<br />

L’accordo non fu effettuato punto.<br />

179<br />

La sig. Ciani ha venduta ai Pisoni tutta la sua casa nel principio dell’agosto 1797, per 6.000 fiorini, cioè al<br />

sig. Paolo, gli undici d’agosto. Partì da essa li 30 settembre 1797 ed andò ad abitare nella casa del sig. abate<br />

Valentino barone Salvadori poco lontana, cioè a s. Simonino. Dove stette sino agli 8 di agosto 1798 nel quale partì<br />

per l’Ungheria.<br />

180<br />

Parte ad un carentano l’uno, e parte a 23 soldi la dozzina.<br />

181<br />

Le 3 Messe per chi diede uova 60.<br />

182<br />

Ai 14 hanno chiesto 25 soldi tutti. Ai 25 soldi 25 e per grazia soldi 24 e mezzo. Li 19 dic. 1797 soldi 25 e<br />

26.<br />

46


continuarmi la sua carità con mandarmi delle altre uova finché le dirò basta: e<br />

chiedendole scusa anch’io degl’incomodi, la riverisco, e resto. Trento 12 luglio 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. L’Archivio lomasino è nuovamente arenato. Ora tengo altri affari. Rapporto ai<br />

passamani già le ho scritto ieri.<br />

1107. 1797<br />

Al sig. don Giammaria de’ Gaspari di Lavarone curato d’Aldeno.<br />

Molto illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Malgrado la scarsezza grande, che tengo anch’io, di sacerdoti abili a supplire le<br />

veci curaziali di V.S. molto illustre, e molto rev., l’assicuro, e rendo certa, che qualora il<br />

Signor Iddio non disponga diversamente, manderò un sacerdote nostro, il quale al<br />

possibile supplirà le dette veci nella domenica prossima, e nelle susseguenti, a tenore<br />

della di Lei lettera. Dal suo commesso esibitore della presente intenderà il di più, che<br />

qui tralascio, rapporto alle angustie,in cui mi ritrovo,ed alla premura, che ho di renderla<br />

servita. E condolendomi secolei per al malattia, cui soggiace, le sospiro una guarigione<br />

presta: e pregandola de’ miei rispetti al riveritissimo signor don Giuseppe degli<br />

Agostini, le fo un divotissimo inchino, e resto. Trento, s. Bernardino 18 luglio 1797.<br />

Di V.S. molto illustre e molto rev.<br />

Um.mo, oss.mo, obbli.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1108. 1797<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello.<br />

Finalmente dal Padre professor, ed esaminatore Saverio mi sono stati notificati li<br />

parrochi nuovi. Onde per compiacere il P. Attanasio ve li mando.<br />

Volano don Pietro Antonio Saibandi da Bolognano.<br />

Spor Giulio Scari di Mezzolombardo.<br />

Folgaria don Giuseppe Felice Misturi di Garduno.<br />

Flavone don Giambattista dal Rì della Valdinon, da Pavillo tassullitano.<br />

Avio don Giuseppe Clementi da Enno, abitante in Trento.<br />

Livo don Biagio de Petris parroco di Fondo.<br />

Cles don Luigi Flammacini parroco di Castel-Tesino.<br />

Quello di Mattarello andarà coadiutore in Banale: ed a Mattarello andrà il curato di<br />

Cadine Giambattista Zaninetti di Trento. Il nostro Padre David fa da cappellano in<br />

Baselga. Il P. Damasceno fu vice curato di Sardagna nove giorni. Debbo mandare in<br />

Aldeno a supplire per quel curato,ed ancora in Sardagna, ed al seminario. In questa<br />

infermeria vi è F. Ivone colle petecchie. Fra Gervasio è ancora invalido, specialmente<br />

per una gran flussione in un occhio. Il P. Arcangelo, P. Albano, e P. Epifanio potrebbero<br />

stare affatto nell’infermeria. Temiamo ancora gli effetti guerreschi, e di non poter<br />

godere la santa pace. Tra le nostre monache si trova in agonia la M. Maria Bernardina<br />

Pomaroli 183 . Per al Dio grazia io sono sano, malgrado le fatiche, che debbo fare per<br />

adempiere al mio ufficio. Stento molto ad andare innanzi coi Direttori, non volendo<br />

183 Questa è morta li 19 luglio.


mancare agli atti comuni. Pregate Iddio per me. Amen. Trento, s. Bernardino 18 luglio<br />

1797.<br />

1109. 1797<br />

Al P. Filippo da Mezzo-Tedesco Vicario in mezzo-Lombardo.<br />

Rev. padre.<br />

Monsignor Vicario Generale (Simone Albano canonico Zambaiti) munito di<br />

autorità apostolico data li 2 ottobre 1795 ad biennium, e da me letta, concede alla<br />

P.V.R. la facoltà d’assolvere in foro poenitentiali la penitente accennata in questa sua<br />

lettera; a patto però che prima ritratti li suoi errori (ereticali) levi lo scandalo dato ad<br />

altri, e faccia quella conveniente penitenza, che dalla P.V.R. le verrà ingiunta,<br />

nominatamente di frequentare li ss. Sagramenti. Sono stato io nel Castello in vece del P.<br />

Vicario impedito dalle monache, una delle quali, cioè la M. Bernardina Pomaroli oggidì<br />

fu seppellita; e riverendola eziandio da parte del detto Padre Vicario, mi professo.<br />

Trento 20 luglio 1797<br />

Suo div.mo, obb.mo servo<br />

F. Giangrisostomo ecc.<br />

P.S. Tutto Trento da più giorni parla del nostro : Maurizio come morto: ma noi non<br />

abbiamo di ciò alcun riscontro. Anzi oggidì uno ritornato dalla Sollandia ci ha consolati<br />

col riferirci, che lo ha lasciato vivo. Così sia. Lo stesso confermò altro ritornato li 21 di<br />

sera.<br />

Nota. Il P. Filippo ha scritto al P. Vicario Gio. Evangelista di Stenico,ed io ho<br />

risposto al P. Filippo scrivendo su la di lui lettera rovesciata. La penitente disse<br />

proposizioni ereticali contro Dio, e Maria dalla mattina sino alla sera per esserle morto<br />

il marito, e l’unica sua figlia.<br />

1110. 1797<br />

Al Padre Vicario Generale de’ PP. Agostiniani. Roma.<br />

R.mo Padre padrone colendissimo.<br />

Essendo già mesi, che fuori del solito, per le correnti critiche circostanze non posso<br />

avere alcuna notizia del Padre maestro Nicola Maria Ciani Agostiniano, pubblico<br />

professore di sagra teologia nell’università di Pisa, e fratello mio carissimo, né colle mie<br />

replicate lettere, né con quelle dell’altro mio fratello canonico di Vaccia nell’Ungheria,<br />

né per mezzo di questi Padri Agostiniani, e di quesiti miei concittadini, mi trovo spinta,<br />

e consigliata di ricorrere alla P.V.R.ma, supponendo ch’Ella come capo supremo del<br />

sacro di lui Ordine potrà favorirmi. Io dunque la prego riverentemente, che per mano di<br />

qualche suo segretario, o Religioso voglia degnarsi di farmi sapere, se il detto mio<br />

fratello sia vivo, dove si trovi, ed in quale posizione. Chiedo centomila scuse del mio<br />

ardimento; e tutta piena di fiducia d’essere graziata, con un ossequiosissimo inchino<br />

passo a protestarmi. Trento 24 luglio 1797.<br />

Della P.V.R.ma Umil.ma, div.ma serva Maria Rosa Ciani 184 .<br />

Fuori. Al R.mo Padre Padrone colendissimo<br />

Il Padre Vicario Generale de’ Padri<br />

Eremitani di s. Agostino.<br />

Venezia.<br />

Roma<br />

184<br />

Questa lettera mutatis mutandis fu diretta al P. Priore di Firenze, il quale rispose, che il P. Ciani sta<br />

benissimo.<br />

48


S. Agostino<br />

1111. 1797<br />

Al sig. Giulio Felice Kiechel sindaco di Avis.<br />

Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />

Accerto, ed assicuro V.S. molto illustre, che in ordine alla sua stimatissima la<br />

servirò volentieri, mandando costà per il Perdono d’Assisi due Padri confessori, li quali<br />

verranno di buon mattino nel giorno quinto dell’imminente agosto. E senza più<br />

riverendola passo a professarmi. Trento, s. Bernardino 25 luglio 1797.<br />

Di V.S. molto illustre<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

Fuori.<br />

Al Molto Illustre sig. e Padrone colendissimo<br />

Il sig. Giulio Felice Kiechel degnissimo<br />

sindaco del N.P. 185 di Lavis 186 .<br />

1112. 1797<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.G.<br />

Confesso, che dal noto beccaio 187 ci sono state recate le uova 548, che dalla P.V. mi<br />

sono riferite. Per esse celebrerò la Messa ingiunta, e corrisponderò il resto, che mi verrà<br />

spiegato. Già tengo registro di tutto. Non posso mandarle per mezzo del detto beccaio<br />

quanto brama, perché non poté venire preparato,ed ora non può subito subito prepararsi,<br />

essendo troppo breve il tempo, e mancando i fratelli abili a dare tal preparazione. Spero,<br />

che questa verrà fatta per martedì, nel qual giorno il beccaio sarà qui di ritorno, siccome<br />

ci ha detto. Credo, che allora sarà preparato anche l’olio a quel prezzo, che sarà dato,<br />

supponendo che sia di bisogno subito, e che non siavi speranza di ribasso. Fra Gervasio<br />

è ancora membro dell’infermeria per il male, che ha in un occhio. Ieridì fu comunicato<br />

per Viatico il P. Gaetano: il che mi servì per iscusarmi presso i signori Conti Salvetti,<br />

che volevano F. Abbondanzio ad assistere al Conte Andrea infermo. Il P. Mariano è<br />

vice curato in Sardagna. Il P. Damasceno è vice curato festivo in Aldeno. Il P. David<br />

ancora vice cappellano in Baselga. Bacio la mano al P.M.R. Provinciale, ed a Lei<br />

m’inchino. Trento 25 luglio 1797. Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1113. 1797<br />

Al sig. Luigi Marchesani stampatore imperial regio. Roveredo.<br />

Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />

Nel Direttorio dell’anno 1798, che non ho ancora terminato, attesi li disturbi<br />

nell’anno corrente per motivo della guerra, ho posto la festa della Corona di Spine di<br />

N.S. Gesù Cristo ai sedici del mese di marzo. Ed eccola prontamente servita nel punto<br />

185 * Nobile Pubblico.<br />

186 In una Avviso rapporto all’appalto del pubblico fondaco del pane di Lavis, che sta nella gazzetta di Trento<br />

foglio 97, de’ 4 dic. 1798 si nomina il signor Giulio Felice Kiechel sindaco del nobile Pubblico di Lavis.<br />

187 Giacomo Anram pustero beccaio di Campo. Cioè Anram, padre di Giovanni Anram.


stesso, in cui mi venne recata la sua stimatissima; ed esibendomi ulteriormente la<br />

riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 26 luglio 1797.<br />

Di V.S. molto illustre<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano.<br />

1114. 1797<br />

Al Padre Davide da Tiarno, Baselga.<br />

R.P. Sia lodato Gesù Cristo S.N.<br />

Ieri mattina improvvisamente fu qui di ritorno da Sardagna il P. Mariano di<br />

Bordiana, e mi protestò, che attesi li suoi acciacchi non può ritornare in quel luogo.<br />

Nella stessa mattina s’è ritirato nell’infermeria colla febbre Fra Feliciano. Per lo che io<br />

debbo supplire al di lui officio di portinaio, sagrestano ecc. Il Padre Damasceno è<br />

restato in Aldeno fino alla sette della scorsa sera,ed in questa è partito di qui per<br />

Sardagna. Il signor curato di Aldeno, andato in Rabbi, mi ha scritto, pregandomi di far<br />

supplire le di lui veci in tutte le domeniche del corrente agosto. Il Padre Mariano poi<br />

non mi assicura di andare in Aldeno. Gli fo note queste mie angustie, perché diasi<br />

premura di venire ad aiutarmi. E pregandolo de’ miei rispetti agl’ill.mi signori 188 , lo<br />

riverisco, e resto. S. Bernardino il primo d’agosto 1797.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

1115. 1797<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho ricevuto la sua de’ 28 luglio colla lista delle uova spediteci, e col loro prezzo,<br />

delle quali cose le ho fatto memoria. Supponeva, che martedì venisse il beccaio a<br />

pigliare le cose ordinate, e già preparate. Il crivello mi sembra troppo grande: ma non si<br />

trovano altri. Il minestro parmi troppo concavo. Il manico della cazza pesa troppo, ed è<br />

troppo largo, quantunque sia stata portata in città al maestro la nostra cazza per modello.<br />

L’olio sta già imbarilato in città per soldi 24 e mezzo la libbra. Non so ancora quanto<br />

importi: bensì che il crivello fu pagato troni quattro, e mezzo. Il minestro un tron, e<br />

mezzo: e la cazza troni ventisette, e mezzo 189 . Bramo, che mandi presto a pigliare le<br />

accennate cose: eziandio perché si parla di novità guerresche pericolose a questa città<br />

nostra. E avvisandola, che forse in questa notte verrà data l’estrema Unzione ai nostri<br />

Padri Gaetano, e Serafico 190 , li raccomando alle loro sante orazioni, e riverendola resto.<br />

Trento, s. Bernardino 3 agosto 1797.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il P. Damasceno è vice curato in Sardagna.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo ecc,<br />

1116, 1797<br />

Al sig. Conte canonico Mattia di Terlago. Calavino.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

188 Cioè all’arciprete, ed alla di lui sorella Paola.<br />

189 Ma poi computata la cazza vecchia troni 8,10, fu pagata troni 19.<br />

190 Fu loro data nella mattina de’ 4.<br />

50


A suggerimento del nostro Padre Provinciale mando il molinaro esibitore della<br />

presente, a pigliare quella limosina di vino, che la bontà di V.S. Ill.ma, e R.ma s’è<br />

degnata d’esibirci 191 . E nello stesso tempo ringraziandola, gliene sospiro di cuore una<br />

copiosa ricompensa dal Signor Iddio, mediante l’intercessione del nostro Serafico<br />

Patriarca: e tutto pieno di stima, ed ossequio, con un profondo inchino mi dò l’onore di<br />

professarmi, e soscrivermi. Trento, s. Bernardino 4 agosto 1797.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

Fuori.<br />

All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Mattia del S.R.I. Conte di Terlago<br />

Canonico della cattedrale di Trento, ed arciprete degnissimo di Calavino.<br />

1117. 1797<br />

Al P. Adriano Seppi di Ruffredo. Roveredo.<br />

R.P. ed Amico Carissimo. L.I.C.<br />

L’accerto, che finora io non ho ricevuto alcun involto, o libro, od altro da Venezia.<br />

Se verrà l’indicatomi libro 192 , avrò la sollecitudine, che mi raccomanda, per<br />

inoltrarglielo colla prima occasione, benché temo, che sia per venire tardo, per esser ora<br />

le strade assai cangiate, e non più quelle, che furono in addietro. Mi spiace, che<br />

soggiaccia al male, di cui mi scrive. Mi piace però il sentire, che prende qualche miglior<br />

piega, e che V.P. trovasi rassegnata interamente ai divini sempre adorabili voleri. Circa<br />

poi la sua risoluzione di venire a questa infermeria le rispondo, e l’assicuro, che io la<br />

riceverò volentieri 193 ; ma l’avverto, che converrà ottenerne la previa licenza del Padre<br />

Provinciale, giacché c’è tempo. Così hanno praticato altri ne’ tempi passati, ed anche<br />

ultimamente Frate Agostino d’Asserso. In questa mattina fu data l’Estrema Unzione al<br />

P. Gaetano di Roveredo, ed al Padre Serafico di Melombardo, perché si teme, che<br />

possano campare molto poco. Li raccomandino al Signor Iddio: al quale V.P.<br />

raccomando anche me, che riverendola sono. Trento 4 agosto 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo ed amico.<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

1118. 1797<br />

Al P. Vicario de’ Riformati di Mezzo Lombardo.<br />

Rev. Padre.<br />

Credo mio dovere di rendere avvisata la P.S.R. che ieri mattina fu data l’Estrema<br />

Unzione al nostro Padre Serafico, il quale sembra molto vicino a fare il suo passaggio<br />

all’altro mondo. La prego poi di partecipare il di lui stato agli ill.mi signori parenti del<br />

medesimo 194 : ed aggiungendole, che fu estremato, e cammina di egual passo anche il P.<br />

Gaetano: li raccomando entrambi alle orazioni di Lei, e de’ suoi Religiosi; ed in somma<br />

fretta la riverisco. Trento 5 agosto 1797 di mattina.<br />

191<br />

Andò, e ritornò col vino gli 8 agosto. Il Conte canonico avvisò il P. Provinciale della limosina, che voleva<br />

farci di vino coll’occasione, che ritornando da Campo fu a visitarlo in Calavino.<br />

192<br />

Il parroco all’altare del Garuffi. Giunse gli 8 ottobre 1797, cioè di Giuseppe Malatesta Garuffi parroco di<br />

Romini, ristampato in Bassano 1793, in 12°.<br />

193<br />

È venuto li 10 settembre 1797, ed è morto li 16 ottobre 1797.<br />

194<br />

Fratello, e nipoti Creuzbergeri già Vigili.


Di V.P.R.<br />

Div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

1119. 1797<br />

Ai Padri Guardiani di Arco, Borgo, Pergine, Roveredo, Cles, Mezzo Lombardo,<br />

Campo, e Cavalese.<br />

Reverendo Padre.<br />

Oggidì alle quattro, e quasi tre quarti di sera, in questa infermeria, munito de’ Santi<br />

Sacramenti, e placidamente cessò di vivere il nostro Padre Gaetano Gottardi da<br />

Roveredo, in età d’anni ottanta. Egli, come già sanno tutti, si ha fatto del merito<br />

faticando assai ne’ ministeri di confessore, predicatore, missionario, e Guardiano. Fu<br />

sempre amante della nostra santa madre Religione, ed in tutto il tempo di quattordici<br />

mesi e più, che stette in questa infermeria, mostrò una rara pazienza, ed anche molta<br />

divozione, facendo sempre orazione, o lezione spirituale. Io dunque lo accomando alla<br />

P.V.R. per li suffragi statutari, supererogatori; e raccomando anche me alle di Lei<br />

fervorose orazioni, la riverisco, e resto. Trento 5 agosto 1797.<br />

Della P.V.R. cui raccomando anche il Padre Serafico Vigili da Mezzo Lombardo,<br />

morto in età d’anni 72 in questa infermeria, nello stessissimo modo del Padre Gaetano,<br />

in questo giorno sesto d’agosto, due quarti avanti del mezzogiorno, o sia alle undici, e<br />

mezza di mattina.<br />

Div.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano indegno.<br />

______________________________________________________________________<br />

Ho ricevuto risposta dal P. Guardiano di Roveredo, Pergine, Cles, Metz, Borgo, Arco,<br />

Campo, e Cavalese.<br />

1120. 1797<br />

Al P. Vitantonio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Compatisca la mia tardanza nel risponderle 195 . Sono stato sempre scarso di tempo,<br />

ed ora mi trovo scarsissimo. Le replico, che la servirò colle trenta libbre di cera: e<br />

giacché la P.V.R. mi esibisce un contraccambio, le significo, che qualora tenesse del<br />

butiro a sé superfluo, ne piglierei volentieri per questo mio convento: e che altrimenti<br />

son consigliato di accettare della limosina pecuniaria. Protesto però anch’io, che non<br />

pretendo, né voglio, che la P.V.R. abbia verun riguardo all’eguaglianza. Torrò quello,<br />

ch’Ella si scompiacerà di mandarmi per effetto della sua carità. Rapporto alle limosine<br />

consegnatemi dal P. David, per le Messe del suo convento, e del Wiser, non le ho scritto<br />

io, perché tenni come cosa certa, che le scrivesse, e rispondesse il detto P. David.<br />

Atteso ciò, che ultimamente (li 3 agosto) mi ha detto il P. Provinciale, oggidì partito per<br />

Cles, tosto che potrò, proseguirò la celebrazione delle sue Messe 90. Ma non so quando<br />

potrò finirle, trovandomi troppo carico d’impegni, ora da molto accresciuti dai nostri<br />

morti, a’ quali pare vogliasi unire Fra Michele da Preghena, che oggi vaneggia 196 . Preghi<br />

Dio per me, che riverendola sono. Trento 7 agosto 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo F. Grisostomo.<br />

195 Ricevuta li 24 luglio 1797.<br />

196 Gli 8 di mattina fu comunicato per Viatico.<br />

52


1121. 1797<br />

Al Padre Bonaventura di Caldesio. Arco.<br />

R.P.<br />

Rimando il Promemoria del gentilissimo signor abate (don Bernardino Trevisani di<br />

Milano, agente de’ Conti di Castelbarco all’Oppio sotto Garduno d’anni 50 circa)<br />

dall’Oppio, colla giunta d’un gran dispiacere, che né il Padre Provinciale, né io abbiamo<br />

potuto ritrovare quanto egli desidera rapporto alla sua copiosa collezione d’imagini<br />

degli eremiti, ed anacoreti incise dai fratelli Sadeleri 197 , ad onta di più ricerche da noi<br />

fatte 198 . Prego dunque la P.V. che voglia scusarmi appresso il lodato signor abate, nostro<br />

benemeritissimo, e di esibirgli la mia povera servitù per ogni altra sua occorrenza, che<br />

non ecceda le mie forze; e riverendola resto. Trento 8 agosto 1797.<br />

Oggidì fu dato il sacro Viatico a Fra Michele. Da un’altra mia al P. Guardiano<br />

intenderà la morte seguita li 5 e 6 de’ PP. Gaetano, e Serafico.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

1122. 1797<br />

Al sig. Giambattista Carissimi. Venezia.<br />

Riveritissimo signore.<br />

Con data de’ 24 aprile ho scritto a V.S. Molto illustre, pregandola di mandarmi<br />

quelle drogherie, che le ho chiesto nella primavera dell’anno scorso, colla giunta di<br />

alcune altre; sicure però, e franche tutte sino al nostro convento di san Francesco in<br />

Borgo di Valsugana, eccettuato il solo dazio di Grigno, rapporto al quale ce la saressimo<br />

intesi noi tosto ch’Ella ci avesse avvisati della futura spedizione. Non avendo avuto il<br />

contento di alcuna risposta, la prego, che per mio regolamento voglia farmi sapere, se<br />

abbia ricevuto la detta mia lettera, e perché non sia stata fatta veruna spedizione. E<br />

stando in attenzione di graziosa risposta, la riverisco, e sono. Trento s. Bernardino 8<br />

agosto 1797 199 .<br />

Di V.S. molto illustre<br />

Div.mo. obbl.mo servo<br />

F. Abbondanzio da Sacco<br />

Infermiere de’ Minori Riformati.<br />

1123. 1797<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Ho consegnato all’esibitore 200 della presente la cazza, il minestro, il crivello, ed il<br />

filo di ferro, ed ingiunto, che prenda l’olio, il quale sta presso il mercante in città 201 ,<br />

dove mando (sono andato io) subito due Religiosi. Non so ancora il prezzo del predetto<br />

olio: lo manderò dunque un’altra volta. La cazza vecchia fu data al parolaro 202 , che ha<br />

197 Marco Sadeler.<br />

198 1. Solitudo, sive vitae Patrum. 2. Trophaeum vitae solitariae. 3. Sylva Sacra. 4. Oraculum anachoreticum. 5.<br />

Solitudo, sive virae faeminarum anachoritarun ab Iusto Sadeler 1621.<br />

199 La risposta data in Venezia 16 agosto, ci pervenne li 19 agosto.<br />

200 Beccaio solito di Campo.<br />

201 Antonio Grandi.<br />

202 Udalrico Dorigoni.


data la nuova col patto, che sia computata nel prezzo 203 . Quindi suppongo, che sarà stata<br />

computata. Farò soddisfare l’olio mentovato, e passare alle signore fraile Schreche li<br />

troni 65 e car. 7. La ringrazio delle nuove uova mandate, e la prego di continuare.<br />

Credo, che avrà ricevuto l’avviso della morte de’ PP. Gaetano, e Serafico. Fra Michele<br />

già comunicato per Viatico, in oggi sta meglio. Fra Matteo Dorigati da Trento Terziario,<br />

è morto qui li 19 febbraio 1797. In strettissima la riverisco, e resto. Trento 12 agosto<br />

1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

1124. 1797<br />

Al signor Conte Lodovico Bortolazzi 204 . Vattaro.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone graziosissimo.<br />

Avvicinandosi la festa del glorioso re san Lodovico, di cui ne porta degnamente il<br />

nome V.S. Ill.ma, io gliela auguro felicissima, e ricolma di tutte le desiderabili<br />

benedizioni del Cielo: ed affinché il mio augurio sia più efficace l’assicuro, che nella<br />

detta festa celebrerò per V.S. Ill.ma la mia Messa. Pregola umilmente di aggradire<br />

questo tenue attestato del rispetto, ed ossequio, che debitamente le professo; e<br />

supplicandola, che voglia degnarsi di continuarci la sua grazia, e carità, veramente<br />

singolare, anche nell’avvenire, con un profondo riverentissimo inchino mi dò l’onore di<br />

protestarmi. Trento, s. Bernardino 18 agosto 1797.<br />

Di V.S. Ill.ma Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

Riporto una delle poche lettere autografe risparmiate dal <strong>Tovazzi</strong> a lui diretta dal<br />

P. Andrea, Giacomo Balduzzi da Prezzo Guardiano di Campo Lomaso, posta fra le<br />

pagine 2066-2067 del manoscritto.<br />

“L.I.C. Rev.do Padre Guardiano Benedicite.<br />

La sera della Madonna dopo la dispensa del silenzio è stata proposta una questione<br />

la quale è: Se il giorno seguente giorno di s. Rocco si poteva cantare Messa da morto<br />

per il fu nostro Padre Serafico, perché la notizia fu pubblicata domenica, e lunedì si<br />

cantò per il nostro fu Padre Gaetano: chi diceva di sì, chi di no. Io per me tengo di sì,<br />

perché il martedì era già impedito. Rispondono, che lunedì si dovevano cantarne due, e<br />

così si poteva adempire a tutto. Ma i frati cantare due Messe in una mattina? oh allora<br />

sì, che avrebberon brontolato. Basta. La prego della risoluzione del caso. E per rapporto<br />

alla festa, officio, e fissazione del giorno per l’officio del Beato Leonardo da Porto<br />

Maurizio come già mi sortisse d’avvisarvi, e però aspettiamo la risposta. P. Guardiano<br />

si faccia animo, e coraggio in governare i suoi santi Religiosi. Mi riverisca il suo P.<br />

Vicario episcopale Arcangelo. E riverendola rsipettosamente mi raffermo per sempre<br />

ecc.<br />

Campo 17 agosto ’97. Suo fedelissimo servo<br />

F. Andrea da Prez”.<br />

1”.<br />

Sul verso il <strong>Tovazzi</strong> scrisse: “Vide Cavalerium To. 3, decr. 24, num. 9, pag. 17, col.<br />

203 Fu computata troni 8,5,10.<br />

204 Nato nel 1707.<br />

54


----------------------------------------------------------------------------------------------------------<br />

1125. 1797<br />

Alla sig. Maria Rosa Ciani. Trento.<br />

Molto illustre signora e padrona colendissima.<br />

Il signor Felice Crivelli mi ha risposto, che ha già affittata tutta quella parte della<br />

sua casa, che sopravanza alla sua abitazione 205 ; soggiungendomi, che a lui fu offerto un<br />

appartamento bello, e comodo della Casa già Rodomonte, ora Tonera, situata nella<br />

Contrada delle Urne, tra la Contrada Larga, e quella della Morte, la quale si tiene in<br />

affitto dal sig. Bartolommeo Fedrici chirurgo. Questo potrà servire di qualche lume alla<br />

S.V. molto illustre per cercarsi albergo: ed insieme d’un attestato della premura, che<br />

tengo di mostrarmi grato alle di Lei beneficenze. E riverendola resto. Da s. Bernardino<br />

17 agosto 1797, di notte.<br />

Di V. S. molto illustre<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

1126. 1797<br />

Al sig. barone Carlo salvadori, Gabiolo.<br />

Ill.mo, e generosissimo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Attesa l’insinuazione fattami dal Padre Albano, spedisco il molinaro esibitore della<br />

presente 206 , a prendere quella limosina di formento, che la singolare bontà, e carità di<br />

V.S.Ill.ma s’è compiaciuta d’esibirci. E nello stesso tempo ringraziandola, gliene<br />

sospiro di cuore una copiosa ricompensa dal Signor Iddio, mediante l’intercessione del<br />

nostro Serafico Patriarca: e tutto pieno di rispetto, ed ossequio le fo un riverente<br />

inchino, e mi dichiaro. Trento, s. Bernardino 19 agosto 1797.<br />

Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati 207 .<br />

1127. 1797<br />

Al P. Gasparo di Campo Guardiano di Borgo.<br />

Rev. Padre.<br />

Questo nostro infermiero F. Abbondanzio da Sacco sta aspettando da Venezia delle<br />

specierie dirette al convento, cui presiede la P.V.R. Perciò la prego, che voglia insinuare<br />

al nob. sig. daziale di Grigno, ed assicurarla, che per il passo libero di tali cose abbiamo<br />

il clementissimo privilegio dell’eccel.mo Governo dell’Austria Superiore segnato li 25<br />

marzo 1796, e confermato li 6 giugno 1797. Qualora poi questo nostro detto non<br />

bastasse, avvisati manderemo lo stesso privilegio originale. Confidiamo nella di Lei<br />

carità; ed io riverendola mi professo. Trento, s. Bernardino 19 agosto 1797 208 .<br />

Di V.P.R.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

205<br />

Posta nella Contrada Lunga,affittata al sig. Bonaventura Bellotti di Pescantina granaiuolo da molti anni in<br />

Trento.<br />

206<br />

dell’Anna Ramusia.<br />

207<br />

Il formento venne lo stesso giorno.<br />

208<br />

Con data de’ 24 mi ha risposto che ha subito insinuato al daziale di Grigno quanto gli ho scritto. Le specierie<br />

però non sono ancora venute in questo dì 4 maggio 1798, attesi li disturbi guerreschi.


Guardiano ecc.<br />

1128. 1797<br />

Al sig. don Simone Munding di Trento, curato di Bronzollo.<br />

Molto illustre e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Dopo d’avere ricusato molte centinaia di Messe, anche coll’offerta della limosina<br />

anticipata, e maggiore dell’ordinaria, perché proveduto soprabbondevolmente, ritrovomi<br />

costretto di accettare le settantacinque indirizzatemi da V.S. Molto illustre e molto rev. a<br />

riguardo sì del di lei carattere, come della mente del pio testatore di Lei padre, che le<br />

volle dette da noi. L’assicuro adunque, che proccurerò al possibile di accelerarne la loro<br />

celebrazione: e frattanto col dovuto sentimento di stima, e venerazione riverendola<br />

resto. Trento, s. Bernardino 19 agosto 1797.<br />

Di V.S. molto illustre e molto rev.<br />

Umil.mo, div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1129. 1797<br />

Al Governo cesareo-regio d’Insprugg.<br />

Excellentissimi domini domini.<br />

Frater Ioachimus a Pressano Minister Provincialis Franciscanorum Provinciae<br />

Sancti Vigilii reverenter exhibet EE. VV. Directorium istud divini officii pro anno 1798,<br />

ac suppliciter petit eius approbationem etc. Datum Tridenti apud sanctum Bernardinum<br />

21 augusti 1797.<br />

L’inscrizione come sopra num. 950. Spedito per la posta li 22 agosto. Ricevuto di<br />

ritorno li 19 ottobre 209 .<br />

1130. 1797<br />

A chiunque.<br />

Io infrascritto attesto, che come delegato del R.mo signor parroco i santa Maria<br />

Maddalena (Luigi Doria Somasco), in questa nostra chiesa di san Bernardino ho<br />

congiunto in matrimonio Gio. Battista figlio di Giovanni Ranz, e Marianna figlia<br />

quondam di Battista Bonmassar della mentovata parrocchia; ed ho lor data la<br />

benedizione nuziale del Messale romano tra la santa Messa, alla continua presenza di<br />

Domenico Amech, ed Antonio Bonmassar testimoni pregati ecc. Questo dì 23 agosto<br />

1797.<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1131. 1797. Sotto n. 1142, 1522 210 .<br />

Io sottoscritto attesto, che come delegato del R.mo signor parroco di s. Maria<br />

Maddalena di Trento 211 , in questa nostra chiesa di s. Bernardino fuori di Trento, ho<br />

209 Fu approvato in Insprugg dall’eccelso Governo li 3 ottobre. Giunse all’imp. regio ufficio circolare di<br />

Roveredo li 13 ottobre. Fu spedito da Roveredo li 15 ottobre. Mi fu ristituito nella sera oscura de’ 19. Notato in<br />

Insprugg Num. 12282/1958. La lettera roveretana è segnata Num. 3628/325. Sono sottoscritti S. barone de Moll.<br />

Giulio Rosmini. Avverte, che il padre Provinciale spedisca poi al GOverno una copia stampata, ed in avvenire dovrà<br />

presentare in duplo alla censura il manoscritto di simili Direttori, giacché un esemplare deve essere trattenuto, e<br />

l’altro restituito coll’imprimatur.<br />

210 Vide formularium Ritualis romani.<br />

56


interrogato Giambattista figlio di Giovanni Ranzo, e Marianna figlia quondam di<br />

Giambattista Bonmassar della predetta parrocchia, ed avuto il loro vicendevole<br />

consenso gli ho solennemente congiunti in matrimonio per verba de praesenti, alla<br />

presenza di Domenico Amech, ed Antonio Bonmassar testimoni pregati: e poscia<br />

secondo il rito della santa Madre Chiesa gli ho benedetti nella santa Messa. Questo dì<br />

23 agosto 1797.<br />

L.S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1132. 1797<br />

Al sig. abate Valentino barone Salvadori di Trento. Villa di Margone.<br />

Ill.mo sig, sig. e padrone colendissimo.<br />

Avendo ultimamente (gli XI agosto) venduta tutta la mia casa 212 per esentarmi dal<br />

pericolo degl’incendi, e dai disturbi de’ quartieri militari, sono in necessità di trovarmi<br />

un altro albergo. Ardisco dunque di presentarmi dinanzi a V.S.Ill.ma, e di supplicarla,<br />

che voglia farmi la grazia d’affittarmi un appartamento della sua, che bastar possa per<br />

me, e per la mia servente 213 . E sperando dalla di lei gentilezza una gradevole risposta, le<br />

fo un riverente inchino, e resto. Trento 24 agosto 1797.<br />

Di V.S. Ill.ma Um.ma, div.ma, ossequ.ma serva<br />

Maria Rosa Ciani.<br />

1133. 1797<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

Rev. Padre.<br />

Finalmente sono stati portati a questo nostro convento i piatti con le scodelle<br />

ordinati allo scodellaro Vigolano per il di Lei convento nel principio del mese di luglio.<br />

Furono subito soddisfatti con troni ventisei. Onde potrà mandare a prenderli. Le replico,<br />

che alle signore fraile Schreche sono stati dati li troni 65 e car. 7, e che per l’olio al<br />

Grandi sono stati dati troni 164, e soldi 3, aggiugenndole, che manderò il viglietto del<br />

saldo del predetto Grandi con più opportuna occasione: e riverendola resto. Trento 24<br />

agosto 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

1134. 1797<br />

Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale, a Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Assicuro la P.V.M.R. che ho ricevuto il povero infermo Padre Bernardo (cieco)<br />

giunto qua oggidì, senza punto contorcermi, e lamentarmi, e che sono andato subito a<br />

visitarlo, ed esibirgli ogni assistenza, con intenzione di effettivamente prestargliela,<br />

quand’anche col tempo diventasse affatto impotente a celebrare la santa Messa. Confido<br />

211<br />

Il P. Doria, o piuttosto de Doris, è partito da Trento per sempre li 19 giugno 1798 giorno di martedì, verso<br />

Ferrara, implanctus: e poi siccome ho inteso, ha deposto l’abito di Somasco, attese le novità francesi fatte nel<br />

ferrarese.<br />

212<br />

Al signor Pisoni di Trento.<br />

213<br />

Casa sul cantone appresso l’altra casa Salvadori di s. Simonino. Rispose in voce gradevolmente, e gliela<br />

diede.


nella divina Provvidenza, il di cui santo Angelo 214 si ha mostrato sollecito per noi sino al<br />

giorno d’oggi, e spero, che così farà eziandio nell’avvenire. Per parte mia dunque la<br />

P.S.M.R. stia di buon animo, e non tema, che sia mai per resistere alle sue paterne<br />

disposizioni 215 . Ma perché il Signor Iddio mi faccia essere costante in questo sentimento,<br />

la prego genuflesso di tenermi raccomandato al medesimo, e di benedirmi. Trento 29<br />

agosto 1797.<br />

Di S.P.M.R.<br />

Um.mo, div.mo, ubbid.mo servo e suddito<br />

F. Giangrisostomo ecc.<br />

1135. 1797<br />

Al P. Vito Antonio da Cles Guardiano in Cavaelse.<br />

R.P.P.C.<br />

Ringrazio la P.S.R. della limosina mandatami per le Messe 90 pervenutami per<br />

mezzo del P. Davide. Da Fra Gio. Maria riceverà le promesse candele 216 : ed io me le<br />

professarò obbligato, se mi farà la carità di qualche cosa, che le sopravanzi, come le ho<br />

scritto un’altra volta. La ringrazio parimente dell’attenzione, e degl’incomodi sofferti<br />

per ottenere la licenza di fare il taglio della legna; ma sono necessitato di pregarla<br />

d’ottenere ancora, che non venga differito sino alla primavera. Confido nella di lei<br />

carità, e bontà; e divotamente riverendola resto. Trento31 agosto 1797.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1136. 1797<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Rendo avvisata, e certa la P.S.R. che in questa sera abbiamo ricevuto le accennateci<br />

uova cinquecento 217 . Rapporto al crivello, ed alla pelle, cose parimente giunteci, farò,<br />

che sia servita da Fra Gervasio, cui sono dirette, quando ritornerà da Vigolo, dov’è<br />

andato per cercare della lana. Qui occhiuso le spedisco il viglietto del Grandi contenente<br />

il saldo dell’olio; e ringraziandola delle sue carità, la riverisco, e resto. Trento 4<br />

settembre 1797.<br />

Di S.P.R. cui spedisco le scodelle ecc.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

1137. 1797<br />

Al P. Pietro Damiano di Borgo Guardiano alle Grazie d’Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Inteso avendo, che il Signor Iddio promette alla P.S.R. un’abbondante raccolta di<br />

frutti: e per l’opposito promettendone molto pochi a noi questo territorio, ardisco di<br />

pregarla umilmente, che per amore del medesimo Dio Signor nostro voglia farci parte di<br />

214<br />

Il P. Gioachino ha tenuto, ed ha lasciato nella cella guardianale la figura d’un Angelo coll’inscrizione:<br />

Angelus Divinae Providentiae. Lo conservo anch’io.<br />

215<br />

Il P. Bernardo, essendo da qualche tempo non celebrante, e gobbo, morì qui li 3 marzo 1803 di anni 52,<br />

munito da me de’ santi Sacramenti nel giorno 2.<br />

216<br />

Libbre 30 ed oncie dodici grandi, altre mezzane, ed alcune picciole. Li 10 ottobre mi ha fatto intendere, che<br />

non può contraccambiarle punto. Pazienza.<br />

217<br />

ma in realtà soltanto 494.<br />

58


quelli, che le sopravanzeranno. E sperando di esser esaudito dalla religiosa di lei carità,<br />

cui proffessarommi tenuto, ed obbligato, la riverisco, e resto. Trento, s. Bernardino 5<br />

settembre 1797.<br />

Di S.P.R., cui mi raccomando anche per li cartoncini de’ Direttori, che dovrò<br />

stampare 218 .<br />

Div.mo, obbl.mo sevo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo di Volano.<br />

1138. 1797<br />

Al Padre Gasparo Guardiano di Borgo.<br />

R.P.<br />

D’ordine del Padre Provinciale, che ora si trova in Cles, e lunedì (11 corrente)<br />

partirà per Fieme, spedisco alla P.S.R. questo sovrano privilegio, pregandola insieme di<br />

farlo passare nelle mani del nobile sig. daziale di Grigno, dovendo servire non<br />

solamente per le specierie; ma eziandio per al lana, ed altre cose di nostro uso. E<br />

riverendola resto. Trento 8 settembre 1797.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo ecc.<br />

1139. 1797<br />

Al Padre Gioachino Ministro Provinciale.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Mentre stava parlando della lana veneta con Fra Masseo, mi venne recata la qui<br />

acchiusa lettera: ed avendola conosciuta del mercante veneto lanario, ad istanza del<br />

medesimo Fra Masseo la ho aperta, e letta. Domani spedirò verso Borgo il privilegio<br />

sovrano per il dazio di Grigno 219 : ed il P. Agostino ricercato nominatamente, porterassi<br />

solo a Povo per fare le veci di quel signor parroco finché ritornerà da Cles 220 . La prego<br />

della sua paterna benedizione, e resto. Trento 8 settembre 1797.<br />

Suo um.mo, div.mo, obbed.mo suddito<br />

F. Giangrisostomo.<br />

Nota. La suddetta lettera di Francesco Domenico Manenti data in Venezia li 6<br />

settembre 1797 ha questa nuova soprascritta.<br />

“Al cittadino<br />

Reverendo Padre Gioachino da Pressano<br />

Provinciale de Minori Rifformati<br />

Trento”.<br />

Un’altra scritta dal medesimo Manenti li 12 luglio 1797 al predetto Padre dice<br />

soltanto:<br />

“Al Molto Rev. Padre Il Padre Gioachino da Pressano<br />

Provinciale de Minori Rifformati<br />

S. Bernardino Trento”.<br />

P.S. F. Abbondanzio riflette, che i mercanti di Venezia non pensano altro, che di<br />

consegnare ad altri le merci senza impegnarsi di darcele sicure ne’ nostri paesi. Bisogna,<br />

ch’essi vedano più di noi li pericoli, che sono nelle strade. Riflette altresì, che sembra<br />

218 Mi ha risposto, che appena farà 5 oppur 6 collazioni quaresimali coi frutti del suo orto.<br />

219 Fu ricevuto in Borgo, e spedito a Grigno.<br />

220 Domenico Ricci, che ritornò li 13.


imminente qualche gran mutazione rapporto alle vicende guerresche. Onde crede, che<br />

avendosi aspettato tanto tempo, si potrebbe aspettare ancora ecc. 221<br />

1140. 1797<br />

Al sig. don Simone Munding curato di Bronzolo 222 .<br />

Molto illustre, e molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

In adempimento della promessa, che con un’altra mia de’ 19 agosto ho fatto a V.S.<br />

molto illustre, e molto rev. posso ragguagliarla, ed accertarla, siccome in fatti la<br />

ragguaglio, ed accerto, che oggidì ho terminato la celebrazione delle settantacinque<br />

Messe da Lei ordinatemi per il fu suo signor genitore. Quindi le rispondo, che l’avviso,<br />

anzi la prego umilmente, che voglia far passare la limosina di esse nelle mani dei signori<br />

fratelli Giambattista, e Lorenzo Pifferi negozianti di Trento, e nostri amorevoli<br />

benefattori, cui sarà ben data. E sicuro della di Lei carità, le fo una divotissima<br />

riverenza. Trento, s. Bernardino li 9 settembre 1797.<br />

Di V.S. m. illustre e m. rev.<br />

Um.mo, div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

1141. 1797<br />

Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Cavalese.<br />

M.R.P Benedicite.<br />

Accerto la P.S.M.R. ch’eseguirò quanto m’ingiunge colla sua veneratissima de’ 10<br />

del corrente rapporto ai due Terziari (F. Mauro, e F. Ivone) da spedirsi (al Noviziato di<br />

Cles e Metz) ed all’informazione da prendersi dal negozio Foresti. L’avviso poi, che<br />

sino dagli dieci di questo si trova nell’infermeria il P. Adriano da Ruffredo, il quale<br />

celebra sì, ma dal sig. medico Domenico Zucchelli tiensi per disperato. L’avviso pure,<br />

che il signor Vigilio Schratenberg ieridì ha data la limosina delle secento Messe,<br />

rapporto a trecento accresciute secondo la pratica nuovamente introdotta di 24 carantani.<br />

Ora non ho più Messe piccole, e spero, che potrò ricusare quelle,che mi venissero<br />

offerte si simil sorta. Ho cominciato le caldaresi, ma non so quando potrò terminarle. Il<br />

P. Davide fu a Mattarello per la Madonna, e fu dispensato dal ritornarvi, perché le cose<br />

sonosi mutate, ed il nuovo pievano Giambattista Zaninetti di Trento piglierà presto il<br />

possesso (cioè li 24 del corrente), Il P. Agostino è Vicario parrocchiale in Povo, dove<br />

predicherà eziandio nella prossima domenica, ricercato nominatamente. Nella sera de’<br />

nove in Trento è morto il sig. ex arciprete Giambattista Mersi, assistito dal nostro P.<br />

professore Saverio. Li nostri due chierici sono approvati, ed ammessi ai quattro Ordini<br />

Minori, ed al Suddiaconato. Stiamo aspettando il nuovo monsignore Suffraganeo<br />

(Emmanuele Maria Conte di Thunn vescovo di Giasso) 223 . La prego della sua paterna<br />

benedizione, e sono. Trento, s. Bernardino 12 settembre 1797.<br />

Di S.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

221 La lane è venuta a Pergine nel novembre al fine.<br />

222 Nel 1800 curatus Bronzoli inter P.A. Mirasper Tanagius, colel stampe vescovili di Gio. Battista Monauni in<br />

Trento, ha pubblicato tredici versi eroici in lode di Emmanuele Conte di Thunn eletto vescovo e principe di Trento.<br />

Le lettere iniziali di detti 13 versi dicono Emmanuel Thunn.<br />

223 Venne li 19 di sera.<br />

60


1142. 1797<br />

A chiunque224 .<br />

Ego infrascriptus fidem facio, ac testor, quod de licentia R.mi Domini parochi225 s.<br />

Mariae Magdalenae Tridenti, honestos iuvenes Balthassarem de Bernardis226 , et Mariam<br />

Annam de Gerardis227 , eiusdem parochiae, in hac ecclesia s. Bernardini coram altari s.<br />

Mariae Virginis interrogavi, eorumque mutuo consensu habito, solemniter per verba de<br />

praesenti matrimonio coniunxi, praesentibus Francisco de Bernardis228 , et Francisco de<br />

Pedrottis, testibus notis, vocatis, et rogatis. In quorum fidem etc. Datum in conventu s.<br />

Bernardini apud Tridentum hac die 13 septembris 1797.<br />

L.+S. Fr. Ioannes Chrysostomus de Auolano<br />

Guardianus Ordinis Minorum Reformatorum<br />

1143. 1797<br />

Alla sig. Maria Gioseffa Melania Riccioli 229 . Roveredo.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo, e Maria Santissima.<br />

Solamente oggidì mi fu presentata la sua dei nove. Sento dunque con piacere, che<br />

abbia un nipote desideroso di entrare nella nostra Religione; ma spiacemi, che io non<br />

posso aprirgli la porta, non avendo tanta autorità; e ch’eziandio la mia raccomandazione<br />

al Padre Provinciale non può essere di molta efficacia. Non conosco il giovine non l’ho<br />

mai veduto, né trattato. Ciò non ostante scriverò al detto Padre Provinciale, che ora si<br />

trova in Fieme, e gli esporrò il desiderio di V.R. Ella poi potrà suggerire al nipote,che<br />

facciasi conoscere dai nostri Religiosi, ed anche dallo stesso Padre Provinciale; e molto<br />

più, che si raccomandi al Signor Iddio, e si renda degno della bramata grazia co’ suoi<br />

diportamenti. Suor Michelina da molti giorni giace inferma tanto, che non può venire<br />

alla santa Messa. Domani andrò a visitarla, e le porterò il grato di lei saluto. Mi<br />

raccomando alle sue fervorose orazioni, e riverendola insieme colla M. Aloisia, e suor<br />

Marta, per parte anche del P. Arcangelo, che trovasi malconcio, mi dico. Trento, s.<br />

Bernardino 17 settembre 1797.<br />

Di V.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1144. 1797<br />

Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale in Cavalese.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Mercoledì scorso il P. David, andato per altro in città, per mio avviso fu al negozio<br />

Foresti col viglietto di S.P.M.R. ed ebbe per risposta, che mancando il capo del detto<br />

negozio andato a Bolgiano, ritornasse dopo alcuni giorni. Ieridì vi son andato io, e mi fu<br />

mostrato il libro, in cui sta scritto, che li fiorini 15 e carantani 12 ricevuti dal sig.<br />

Wolfango 230 , furono abbonati ai signori Laner, e Knoll 231 . Onde suppongo, che ciò sia<br />

224 Videsis Rituale Romano.<br />

225 Luigi Doria.<br />

226 Bernardus [cioè Bernardi] Cognolita.<br />

227 Gerardia perginensis famula Saltuariorum Tridenti.<br />

228 Bernardus frater sponsi; Pedrottus Cavedinas aet,. annorum 15.<br />

229 Passò per Trento andando a Cavalese li 20 settembre 1798.<br />

230 Wolfango, cioè Gio. Battista Gressler f. q. Wolfangi.<br />

231 Da un foglietto volante (lettera del P. Provinciale?): “Dal P. Guardiano di Bolgiano ricevo lettera in cui mi<br />

dice, che li fiorini 15, car. 12, che fece soddisfare per la tradotta del sale da Bolgiano fino a Bronzolo non siano<br />

ancora soddisfatti. Io so, che il mio P. antecessore li ha soddisfatti al sig. Giulio Forresti, che si prese l’impegno di<br />

farli avere ai sigg. doganeri di Bolgiano. La prego pertanto d’informarsi appresso i figliuoli del medesimo per sapere


seguito nell’ultima andata a Bolgiano del mentovato capo, il quale mi ha detto, e<br />

replicato, che il sig. Giulio fu diligentissimo 232 .<br />

Attesa la facoltà lasciataci dalla P.S.M.R. rapporto alle Ordinazioni de’ nostri<br />

chierici, faremo, che sia loro dato anche il Diaconato, giacché così verrà fatto eziandio<br />

con altri.<br />

Fra Giuseppe da mercoledì sino a questa sera fu in Povo ad assistere al signor<br />

canonico Bartolommeo Conte di Lodrone infermo in casa de’ Conti Consolati. Con<br />

qualche violenza l’ho richiamato, perché F. Abbondanzio non può supplire solo a tutto,<br />

e non ha voluto accettare altri aiutanti. Ai 17 s’è allettato colla febbre fersinale il nostro<br />

servo Antonio Amech di Trento; e nella sera è venuto da Pergine all’infermeria colla<br />

quartana il P. Prosdocimo.<br />

La ex Clarissa Melania Riccioli con sua lettera mi ha pregato di raccomandare a<br />

S.P.M.R. un suo nipote di dicidotto anni, che brama di essere ammesso nella nostra<br />

Religione. Quindi glielo raccomando. Io non lo conosco punto; ma vienmi lodato dal P.<br />

David, e dal P. Damasceno, ma supponendone un altro. La zia scrive, che il giovine fu<br />

di tal sentimento anche ne’ suoi primi anni.<br />

Questa mattina è venuto da Pergine a Trento il P. Ignazio Malfatti, con F.<br />

Abbondio, chiamato nell’antecedente notte, per essere venuto avviso, che in Brunegg<br />

sia morto il sig. Domenico suo fratello, dove andò sano nell’agosto colla sua dama<br />

(Alntonia Contessa Bortolazzi) 233 . Tutto Trento parla di tal morte, e dicesi certa: sebbene<br />

io essendo stato apposta in casa Bortolazzi, fui assicurato dall’agente Pietro Longhi, che<br />

il medico Benigni ha scritto soltanto essere quasi agonizzante. In questa mattina è<br />

partita per Brunegg la fraila Teresa Bortolazzi. Io temo, che si verifichi la morte 234 .<br />

Sabato sono andati a Mezzo li due Terziari, ed è venuto quà F. Alessio. Dicono, che la<br />

vendemmia del nostro orto non arrivò ad un terzo del solito. Qui le vendemmie generali<br />

cominceranno venerdì, perché li vendemmiatori (soldati) sono troppo numerosi 235 .<br />

Questa nostra fontana è scarsissima, e se non cresce, non possiamo fare la liscia. Finisco<br />

di tediarla, pregandola genuflesso della benedizione sua paterna. Trento 19 settembre<br />

1797.<br />

Di S.P.M.R. cui aggiungo, che aspettiamo da Roveredo a fare gli esercizi spirituali<br />

il signor canonico Luigi barone Pizzini 236 .<br />

Um.mo, obbl.mo, ibbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1145. 1797<br />

Al sig. Conte Andrea Salvetti di s. Lazaro. Villazzano.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone graziosissimo.<br />

Questa mattina in mancanza di F. Abbondanzio ho aperto io la lettera di V. S.<br />

Ill.ma, la portai tostamente a F. Giuseppe, e gl’ingiunsi di fare quanto in essa si<br />

conteneva, supponendo, che spedisse le tre oncie richieste di china 237 . Ora soltanto<br />

come stia la cosa, e poi darmi pronto riscontro in Fieme affinché possa rispondere al P. Guardiano. Su di ciò parli con<br />

F. Gervasio, che sa la cosa. Ho ricevuto l’ultima sua coll’occhiusa “Al cittadino”.<br />

232 Con data di Bolzano 14 ottobre 1797 li sigg. Lanner , e Knoll confessano, che dai sigg. Giuseppe Foresti, e<br />

Comp. di Trento non hanno ricevuto i detti fiorini bensì dal P. Guardiano de’ Riformati di Bolzano.<br />

233 Il P. Ignazio è ritornato a Pergine li 25 settembre di mattina.<br />

234 Morì li 19 settembre all’una circa di mattina in Brunegg nella Pusteria, essendo di ritorno a Trento.<br />

235 Cominciarono nel venerdì 29 settembre.<br />

236 Venne li 21 di mattina. Partì li 27 dopo pranzo.<br />

237 Per la moglie, e figlia inferme.<br />

62


intendo con dispiacere, che ne ha spedito una sola; e ricercata la cagione di tale<br />

mancanza, ebbi per risposta, che teneva proibizione da F. Abbondanzio di non dar via<br />

china a chiunque. Essendo ritornato F. Abbondanzio, quantunque io non abbia autorità 238<br />

rapporto alle cose della specieria, l’ho esortato di servire V.S.Ill.ma, e quindi insieme<br />

colla presente gliene manda un’altra oncia, scusandosi, che non può darne di più, perché<br />

a motivo delle guerre sino dall’anno scorso non ha potuto ricercarne da Venezia; e che<br />

fu costretto di pigliarne anch’esso in Trento dal Larcher. Prego dunque V.S.Ill.ma, che<br />

si degni di compatirci, se non possiamo renderla interamente soddisfatta, come al certo<br />

sarebbe il nostro desiderio, ed in frettissima sulla finestra della cella per mancanza di<br />

lume 239 , riverendola resto. S. Bernardino 21 settembre 1797.<br />

Di V.S.Ill.ma Um.mo, div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1146. 1797<br />

Al P. Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano. Campo.<br />

R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />

Confesso, che abbiamo ricevuto in un colla sua del 25 scorso le accennate uova 240 .<br />

Le ho aggiunte alla lista delle altre ricevute antecedentemente, cui attaccherò eziandio il<br />

valore, quando favorirà di significarmelo. L’assicuro poi, che ho mandato in città il<br />

nostro Domenico col suo Cesco 241 , perché lo conduca diritto alla bottega del sig. Bortolo<br />

Sartori. Al medesimo Cesco ho consegnato i richiesti sei mazzi di Corone, che teneva<br />

già preparati. Mi spiace, che ho dovuto pigliarne tre di rosse, perché non sonovi altre di<br />

nere di quella forma 242 . Un’altra volta le spedirò il viglietto col saldo, dicendole<br />

frattanto, che costano troni 18,12. Non so perché né il P. Vicario Illuminato, né il P.<br />

Guardiano di Cles mi abbiano annunziata la morte del genitore del detto P. Illuminato.<br />

Sebbene l’accerto, che già ho fatto celebrare le tassate Messe, e fattogli anche qualche<br />

altro suffragio pubblico. Mi raccomando, la ringrazio, la riverisco, e sono. Trento 27<br />

settembre 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1147. 1797<br />

Al sig. don Carlo Cocci di Trento.<br />

Io infrascritto attesto,che dai Religiosi sacerdoti di questo convento sono state<br />

celebrate cinquanta sante Messe per il defunto ill.mo cavaliere signor Domenico de’<br />

Malfatti, ordinateci dal molto rev. signor don Carlo Cocci. In fede ecc. Dato dal<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 30 settembre 1797 243 .<br />

F. Giangrisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

Nota. Ho scritto non Cozzi, ma Cocci, perché Cocci sonosi scritti due illustri<br />

scrittori Marco Antonio Coccio Sabellico morto in Venezia nel 1507, e Giodoco Coccio<br />

trevirense Gesuita morto nel 1622. Il prete è figlio del fu sig. Giuseppe Cocci cameriero<br />

238 Appartiene al P. Provinciale.<br />

239 dopo il segno dell’Avemmaria.<br />

240 non 500, ma 494.<br />

241 Il Cesco è un uomo di Campo, che spesso va per li Frati di Campo.<br />

242 Quelle del N. 8 a troni 3 e 4 soldi il mazzo. Quelle de N. 10 a troni 3 il mazzo.<br />

243 Consegnato in proprie mani li 2 ottobre.


di castello, e sta in casa della sig. vedova Antonia Malfatti. Cozzo significa urto,<br />

percossa. Coccio, pezzo di vaso rotto di terracotta.<br />

1148. 1797<br />

Alla Madre Vittoria di Spergs da Insprugg Superiora delle Madri Orsoline. in<br />

Trento 244 .<br />

Io infrascritto attesto, e fo fede a chiunque, che oggidì dalla molto reverenda Madre<br />

Vittoria di Spergs degnissima Superiora delle RR.MM. Orsoline di questa città, ho<br />

ricevuto due pianete nuove, una da vivo, ed una da morto, colle rispettive stole,<br />

manipoli, e fornimenti da calice: ed anche un gruppetto contenente una limosina in<br />

danaro da portare al sostituto de’ nostri benefattori: cose tutte per mero effetto di pietà<br />

cristiana donateci da persona incognita. Protesto poi, che farò parte del mio dovere,<br />

raccomandando di cuore a Sua Divina Maestà la detta persona benefattrice, e facendola<br />

raccomandare anche dai miei Religiosi. In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino<br />

appresso Trento, nella vigilia del P.S. Francesco, li tre d’ottobre del 1797.<br />

Fra Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Francescani Riformati.<br />

Il povero Guardiano de’ Francescani Riformati spedisce alla R,V. la qui rinchiusa<br />

ricevuta, e la ringrazia vivamente della sua carità, offerendosi di servirla in tutto ciò, che<br />

mai potesse ecc., e le fa riverenza ecc. 245 .<br />

1149. 1797, 4 ottobre<br />

Al P. Giovanni Maria Ruhedorfer viennese Riformato. Bolgiano.<br />

Reverende Pater in Christo colendissime.<br />

Gratulor ribi, rev. Pater, quod miseratione divina, in tanta hominum, etiam<br />

bulsanensium tuorum mortalitate, ac strage, incolumis evaseris: ac probo, quod potius<br />

istic, quam in duobus iis locis 246 , quos commemorasti, reliquos vitae tuae dies in Dei<br />

Optimi Maximi servitio transigere ob notas caussas decreveris. Quo ad cistulam autem,<br />

quam Pater Renatus de Mediolano, tuus olim Guardianus in celebri mediolanensi<br />

coenobio dicto del Giardino, se huc missurum spopondit, auctor tibi sum, nondum<br />

advenisse, ac difficile nimium fore, quod adveniat. Currus enim magnus, qui Diligentiae<br />

nomine passim nuncupatur, nonnisi Roboretum usque inpraesentiarum excurrit. Pater<br />

Archangelus a Lacu, qui anno superiori tamquam Minister Provincialis tibi transeunti<br />

hospitium hilariter praebuit, quique nunc ab exitu eiusdem anni, proh dolor! morbo<br />

laborat comitiali, grates tibi rpendit, quod eius memor etiamnum sis, vicissimque tibi<br />

fausta quaelibet precatur. Eidem successit antecessor meus, modo in Flemmis agens. Si<br />

ultra cistulae curam, tibi in aliquo me prodesse posse noveris, scito, quod libenter tibi<br />

morem geram. Interim vero, ut diu valeas iubeo. Tridenti in conventu s. Bernardini<br />

quarto nonas octobris A.D. 1797.<br />

R.P.T. cui addo, quod hisce scriptis, necdumque sigillo munitis, laudatus P.<br />

Archangelus denuo cecidit, me praesente die 5 octobris 247 .<br />

Devinctissimus in Christo servus<br />

244 La Madre Vittoria Gioseffa dell’Ascensione di Cristo, nata di Spergs, Pallenz, e Reisdorff in Insprugg,<br />

sorella del fu barone Giuseppe Spergesio. È Superiora eziandio in quest’anno 1801. Cessò nel luglio avanti li 15 dello<br />

stesso anno 1801 e le fu sostituita la Madre Elena Salvadori di Trento, figlia de’ quondam Valentino Salvadori barone<br />

ed Elena Mosera ambidue di Trento. La Madre Spergesia essendo prefetta è morta li 14 marzo del 1803.<br />

245 Nella coperta.<br />

246 Milano e Vienna.<br />

247 Cascò anche li 19 febbraio 1798.<br />

64


F. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />

Guardianus l. i. (=licet indignis) Franciscanorum<br />

strictioris Observantiae.<br />

Extra.<br />

Reverendo in Christo Patri, patroni colendissimo<br />

Patri Ioanni Mariae Ruhedorfero<br />

Lectori Theol. et Concionatori Orindis Minorum<br />

Reformatorum Sancti Francisci.<br />

Bulsanum<br />

Ad PP. Franciscanos<br />

Nota.<br />

Questo Padre fu in Milano come confessore tedesco, anche della Corte arciducale.<br />

Partì di là dopo, che vi giunsero i francesi. Fu qui con noi nel giugno dell’anno 1796 248 .<br />

Scrive, che non più pensa di ritornare a Milano, e che Viennae ne mortuus, multo minus<br />

esse vivus desidera. Vedi sotto num. 1717. Sta in Bressanone anche nel giugno del<br />

1801.<br />

1150. 1797<br />

Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Cavalese.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Oggidì dopo il pranzo andando in città, sulla porta del convento mi venne data la<br />

lettera da S.P.M.R. scritta al P. Professore Saverio, e quindi tosto gliela portai 249 . Andato<br />

poi in città ho ritrovato alla posta di Fieme la qui rinchiusa arenata, perché non è venuto<br />

il postiglione. Ho parlato anch’io con signor Provicario, ed ho avuto in risposta, che<br />

può vestire anche l’ottavo colla speranza della ratifica innanzi, che arrivi alla<br />

professione. Li nostri due chierici ora sono Diaconi. Ieridì è partito dall’infermeria<br />

risanato per Pergine il P. Prosdocimo. Oggidì ha cessato dal celebrare il P. Adriano, e si<br />

teme, che abbia cessato per sempre. Anche il M.R.P. Arcangelo questa mattina non ha<br />

celebrato, ma speriamo, che celebrerà domani. Egli questa mattina in coro mentre<br />

dicevamo il primo Pater noster del Mattutino fu sorpreso dal suo male; ma portato<br />

nell’infermeria presto rivenne. Non cascò in terra, perché al primo moto io l’ho<br />

abbracciato, e fermato nella sedia, e subito accorsero anche altri. Dopo le ultime pioggie<br />

è ritornata l’acqua alla nostra fontana. Il suo santo Angelo 250 ci ha recato un buon<br />

soccorso. La prego della sua paterna benedizione, e resto. Trento 5 ottobre 1797.<br />

Di S.P.M.R. cui aggiungo, che la tempesta dei 19 d’agosto ha molto danneggiato le<br />

nostre finestre poste al mezzogiorno, e specialmente quelle dell’infermeria. Domani<br />

verrà il vetriaro per tutte.<br />

Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1151. 1797<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

248 Capitò li 23 giugno, e partì li 27.<br />

249 Scritta dal P. Saverio ed aspettata dal P. Provinciale.<br />

250 L’Angelo della Divina Provvdienza.


Frequentemente vienmi chiesto da signori secolari dove sia, e come stia il nostro<br />

Padre professore Maurizio. Io lo suppongo costì. Onde vi prego, che vogliate darmi<br />

qualche relazione del medesimo 251 . Il Padre Arcangelo giovedì mattina fu di nuovo per<br />

la quarta volta sorpreso dal suo male; ma non cascò in terra, perché io al primo moto<br />

l’abbracciai, e tenni ritto. Rivenne presto; ma pure stassene ancora nell’infermeria, dove<br />

sta dovrebbe ormai tutto quel tempo di vita, che gli donerà il Signor Iddio. Son<br />

intenzionato di esortarlo a così fare. Anche il P. Adriano vassi avvicinando al fine de’<br />

suoi giorni. Non può più celebrare la santa Messa. Per altro egli è singolarmente<br />

disposto, e preparato per fare il passaggio all’altro mondo. Io mi trovo angustiato dallo<br />

stampatore, perché non sono ancora ritornati da Insprugg li due miei Direttori. Circa il<br />

resto non ho che dire, se non che scarseggio di tempo. Vi prego ancora della mentovata<br />

relazione, ed abbracciandovi caramente resto. Amen. Trento 7 ottobre 1797.<br />

1152. 1797<br />

Al sig. Vigilio Schrattenebrg di Trento. Ravina.<br />

Io infrascritto attesto, e fo fede a chiunque, che dai nostri Religiosi sacerdoti sono<br />

state celebrate 600, dico secento sante Messe secondo la volontà del quondam Andrea<br />

Bernardi Zoia, espresse nel di lui testamento, ordinateci nell’anno scorso dall’Ill.mo sig.<br />

Consigliere Vigilio Schrattenberg esecutore testamentario. In fede ecc. Dato nel<br />

convento di s. Bernardino appresso Trento gli 8 ottobre 1797.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1153. 1797<br />

Al sig. Vincenzo Bernardi Zetta massaro delle Fradaglie.<br />

Io infrascritto attesto, e fo fede a chiunque, che dai Religiosi sacerdoti di questo<br />

convento sono state celebrate nel corrente anno sei sante Messe per il Legato annuo del<br />

quondam Giacomo Hell 252 , e nove altre, compresa una cantata, per il Legato parimente<br />

annuo del quondam Gio. Maria Tinno, tutte ordinateci dal nobile signor massaro del<br />

Luogo Pio detto delle Fradaglie di Trento. In fede ecc. Dato nel convento di s.<br />

Bernardino fuori di Trento li 9 ottobre 1797.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco<br />

1154. 1797<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Cavalese.<br />

M.R.P. Benedicite<br />

Fo parte del mio dovere significando alla P.S.M.R. che domenica alle dieci di<br />

mattina è giunto qua l’uomo servente del nostro convento di Mezzolombardo, ed<br />

avendo chiesto a voce in nome di quel P. Guardiano, che Fra Giuseppe subito si<br />

portasse là per assistere a’ tre infermi P. Ilario, P. Daniello, e Fra Vitale, l’ho lasciato<br />

andare collo stesso uomo, col consenso de’ PP. discreti, e colla presunta licenza di<br />

S.P.M.R. quantunque ora riesca molto importuna la di lui mancanza per cagione delle<br />

251<br />

P. Maurizio, che morì etico nel convento nostro d’Arco li 26 febbraio 1798 essendo ivi Guardiano il P.<br />

Pietro Damiani di lui fratello giuniore,<br />

252<br />

Giacomo dall’El fabro lignario visse nel 1615. Così pure Gio. Maria Tin, detto anche Thim osto. – L’Hell ha<br />

ordinato le dette sei Messe da dirsi in s. Bernardino nel suo codicillo scritto li 28 gennaio 1621 dal notaio Carlo<br />

Travaioni. Nell’anno 1636 per il quondam miser Iacom dell’Elpen furono dette Messe 6 in s. Bernardino per troni 10.<br />

Ita Liber massarialis.<br />

66


cerche del vino, e de’ capussi, e della condotta delle borre dall’Avis. A questo s’è<br />

aggiunto, che oggidì fu comunicato per Viatico il Padre Adriano, il quale non può<br />

muoversi da sé, e non può essere ad ogni momento assistito da F. Abbondanzio, perché<br />

si ritrova solo nell’infermeria. Confido ciò non ostante, che il Signor Iddio ci aiuterà,<br />

mediante la benedizione di S.P.M.R., che imploro genuflesso, e resto. Trento 10 ottobre<br />

1797.<br />

Di S.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1155. 1797<br />

Al P. Massimo da Volano 253 . Borgo di Valsugana.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Premendomi assai d’avere la risposta, di cui vi ho pregato con un’altra mia de’ 7<br />

per nuovi motivi, che sonomi sopraggiunti, e che tale risposta vengami presto, vi<br />

replico, che bramo sapere dove sia, e come stia di salute il Padre professore Maurizio di<br />

Borgo 254 : se celebri la santa Messa, e se abbiasi fondamento da sperare, che sia per<br />

ritornare al suo posto. Confido, che risponderete, e che mi darete buone nuove. Io per<br />

l’opposito vi fo sapere, che oggidì abbiamo dato il sacro Viatico al Padre Adriano, e che<br />

domenica Fra Giuseppe ha dovuto portarsi a Metz Lombardo per assistere al P. Ilario, al<br />

P. Daniello, ed a Fra Vitale infermi. Proccurate di conservarvi sano Voi, e pregate il<br />

Signor Iddio per me, che trovomi molto distratto a causa dell’officio ecc. Amen. Trento<br />

10 ottobre 1797.<br />

Avvertite che la vostra risposta sia ostensibile 255 .<br />

1156. 1797<br />

Al sig. Giuseppe Antonio de Menghin Provicario Generale. Trento. In Castello 256 .<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Avrà inteso da quello, che oggidì mi recò la stimatissima sua nell’atto, che<br />

portavami al coro per il vespro, che io non poteva rispondere a V.S. Ill.ma, e R.ma su<br />

due piedi, e che io pure sto aspettando risposta ad una mia scritta nel sabato scorso<br />

rapporto al noto soggetto. Ora le aggiungo, che ho replicato in questo stesso punto le<br />

mie istanze con un’altra lettera: e che ho inteso essere stato scritto dal sig. don Carlo<br />

Ambrosi, che il predetto Religioso non ha migliorato di salute. Subito, che mi giugnerà<br />

la richiesta risposta mi recherò ad onore di portarla a V.S. Ill.ma, e R.ma; e frattanto<br />

baciandole con tutto il rispetto le sacre mani mi professo. Di s. Bernardino 10 ottobre<br />

1797.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

1157. 1797<br />

Al P. Pietro Damiano Felder di Borgo Guardiano in Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

253<br />

In assenza del P. Superiore del convento.<br />

254<br />

*Felder.<br />

255<br />

In data de’ 12 mi ha risposto il P. Attanasio che il P. Maurizio è sotto cura del medico Troger, gli seguita la<br />

tosse, e che non v’ha speranza, che ritorni alla cattedra.<br />

256<br />

*In margine vi è il suo sigillo.


In vigore della sua carissima domani manderò a vedere, se in città si possa ritrovare<br />

Stochfis 257 : e se saravvene farò, che siane preso anche per S.P.R. Oggidì ho inteso, che<br />

sta nelle mani de’ signori Werzi la limosina delle Messe Caldaresi. Posdomani andrò a<br />

parlare co’ detti signori Werzi 258 , e li pregarò di separare quello, che deve andare in<br />

Arco, Mezzo, e Trento in tre plicchi, a norma dell’instruzione, che mi ha lasciato il<br />

Padre Provinciale. Dall’Archese farò levare l’importo dello stochfis, e poi manderò il<br />

resto. Ma non intendo bene quel, che dice de’ troni 50 dovuti al P. Provinciale, e quindi<br />

non so, se debba trattenerli per il medesimo. La prego di spiegarsi meglio. Questa<br />

mattina fu dato il sacro Viatico al P. Adriano, e domenica Fra Giuseppe andò a Metz per<br />

assistere a tre infermi P. Ilario, P. Daniello, e Fra Vitale. Ho scritto a Borgo per avere<br />

qualche notizia del P. professore Maurizio suo fratello, perché fu scritto, ch’è infermo.<br />

Mi spiace assai. Pazienza. Per carità mi raccomando a Dio, e si conservi. Trento 10<br />

ottobre 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1158. 1797<br />

Al sig. barone Sigismondo Trentini. Povo. A Spré.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Con mio sommo dispiacere debbo rispondere a V.S.Ill.ma, che F. Abbondanzio<br />

questa mattina non può venire a servirla, ed a ricevere le di Lei grazie, perché<br />

trovandosi solo, solissimo al servizio de’ Frati infermi, uno de’ quali ieridì fu<br />

comunicato per Viatico, non può allontanarsi da’ medesimi. Fra Giuseppe, sino da<br />

domenica sta in Mezzo Lombardo assistendo tre Religiosi gravemente infermi. Gli altri<br />

Frati sono fuori alle cerche, o altramente impediti. Chiedo scusa dunque a V.S.Ill.ma<br />

dell’involontaria nostra mancanza a’ rispettabilissimi di Lei comandi; e riservandoci a<br />

servirla quando potremo, per parte anche del detto F. Abbondanzio, le fo un<br />

riverentsisimo inchino, e resto. Trento, s. Bernardino 11 ottobre 1797.<br />

Di V.S.Ill.ma Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

11<strong>59</strong>. 1797<br />

Al Padre Patrizio di Vigol-Baselga Guardiano. Campo<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Il debito delle ultime Corone prese dal sig. Giuseppe Maria Auchenthaller fu<br />

saldato ai sei del corrente coi già detti troni 18,1, Manderò il viglietto colla prima<br />

occasione del beccaio, acciocché mandandolo per il corriere non si perda. Rapporto alle<br />

uova lo prego di continuare a favorirmi col mandarmene, perché qui non trovansi a<br />

minor prezzo 2<strong>59</strong> , anzi neppure ad eguale. Ma si brama, che non sieno tante le piccioline.<br />

Lo prego altresì di render avvisato il P. Sisinnio Maria, che nella scorsa domenica ho<br />

ricevuto da Venezia un fagotto diretto a lui, e che gli sarà innoltrato colla prima<br />

congiuntura opportuna. Gli fo poi sapere, che il P. Adriano fu comunicato per Viatico:<br />

che il P. Arcangelo sta nell’infermeria da’ cinque del corrente, in cui fu di nuovo<br />

sorpreso dal suo male: che a Metz si trovano infermi il P. Ilario, il P. Daniele, e F.<br />

257 Stocrofisso Facciolati verbo Pesci in fine Ortogr. Ibi etiam Baccalà, et Merluzi.<br />

258 Sono stato nel giorno XI dopo il vespro, ed ho conseguito lo scomparto.<br />

2<strong>59</strong> 4 soldi l’uno.<br />

68


Vitale: e che in Cavaelse li 9 furono vestiti tre novizzi chierici fiemaschi. Lo riverisco, e<br />

sono. Trento 12 ottobre 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1160. 1797<br />

Al P. Pietro Damiano Guardiano di Arco.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Domani mattina Fra Gervasio calerà in città, ed andrà a preparare lo stocrofisso già<br />

postato per S.P.R. ed anche per noi. Ella dunque mandi a levarlo più presto che può. Io<br />

lo farò soddisfare detraendo l’occorrente dalla limosina Caldarica, che sta già presso di<br />

noi. Da essa farò pur detrarre li troni 50 essendomi stato dilucidato il dubbio circa di<br />

essi, da una lettera del P. Provinciale, che lunedì (16 ottobre) partirà da Cavalese per<br />

Metz Lombardo. Farò poi consegnare il resto a chi sarammi additato da Lei; e frattanto<br />

riverendola mi dico. Trento 13 ottobre 1797.<br />

Di S.P.R. cui mi raccomando nuovamente per li cartoncini de’ Direttori: ed<br />

aggiungo, che lo stoffisso preparato per Lei è libbre 125 a soldi 16 la libbra. Ne<br />

abbiamo preso anche per noi, dopo d’aver cercato.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1161. 1797<br />

Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Metz Lombardo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Mi congratulo di cuore colla P.S.M.R. della grazia, che il Signor Iddio le ha fatta, di<br />

poter dare il nostro sacro abito a tre altri novizzi 260 . Faccia il medesimo Signore, che<br />

sieno costanti, e che riescano buoni, ad onore di lui, ed a vantaggio della nostra serafica<br />

madre Religione. Il P. Bernardo da Samoclevo se la passa bene specialmente avendo la<br />

compagnia del M.R.P. Arcangelo, e continua la celebrazione della santa Messa. Il P.<br />

Adriano guarda ancora il letto. La limosina Caldarica è venuta. La ho fatta dividere<br />

nelle tre parti notatemi da S.P.M.R. e sto aspettando, che Arco, e Mezzo mandino a<br />

pigliare quelle, che loro toccano. Dall’Archese farò levare la cinquantina, che S.P.M.R.<br />

mi accenna, e fummi accennata eziandio dal P. Guardiano d’Arco. Le sospiro un felice<br />

ritorno verso queste nostre parti, la prego della sua paterna benedizione, e resto. Trento<br />

13 ottobre 1797.<br />

Non scrivo al P. Guardiano di mezzo, supponendo che basti questa.<br />

Di S.P.M.R. cui rendo grazie, e professomi obbligato anche per avermi tanto<br />

favorito con quelle buone Messe. Mi raccomando della continuazione.<br />

Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1162. 1797<br />

Al Governo cesareo-regio dell’Austria Superiore. Insprugg.<br />

Excellentissimi Domini Domini.<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano Guardianus Fratrum Franciscanorum ad<br />

Sanctum Bernadinum Tridenti, exponit EE. VV. quod tamquam auctor Directoriorum<br />

260 F. Gio. Antonio, F. Leonardo, F. Bernardino.


divini officii pro anno proxime futuro 1798 typis edendorum ad usum dioecesis<br />

tridentinae, ac suae Provinciae Sancti Vigilii, pulsatur opportuna ac importuna a<br />

typographo, qui eadem ante medium decembris imprimere debet. Nequit autem illi<br />

satisafcere, ac moram gerere, quia etsi mense augusto ad EE.VV. missa fuerint pro<br />

approbatione; nondum tamen eadem huc rediisse compertum habet. Quapropter debita<br />

cum reverentia petit, num reapse ad EE. VV. pervenerint, numve remissa huc fuerint? Si<br />

enim in via periissent, illa denuo componere cogeretur, quum nullum eorum exemplum<br />

teneat, et quidem in angustia temporis, ipsiusque calamitosi ob strepitus, ac tumultus, et<br />

timores bellicos etc. Datum Tridenti die 15 octorbris 797.<br />

Non l’ho spedita perché li Direttori sono venuti senza di essa 261 .<br />

1163. 1797<br />

Ai PP. Guardiani di Pergine, Campo, Arco, Borgo, Mezzo, Cles. Cavalese.<br />

Rev. Padre.<br />

Rendo avvisata, e certa la P.S.R. che oggidì alle nove di mattina, in questa<br />

infermeria, munito a tempo de’ santi Sagramenti, e sempre presente a sestesso, dopo<br />

una breve agonia, rese l’anima al Signor Iddio il nostro P. Adriano Seppi da Ruffredo,<br />

in età d’anni 66. Egli venne qua da Roveredo nel giorno decimo dello scorso settembre,<br />

non già per trovare rimedio al suo male giallo, e ai suoi mali di fegati; ma bensì, come<br />

protestommi con sua lettera innanzi di venire, per lasciare le sue ossa tra quelle de’ suoi<br />

confratelli 262 . Celebrò la santa Messa, stentatamente però, sino alla festa del P.S.<br />

Francesco: e stette sempre quietissimo aspettando la sorella morte per fare la volontà<br />

divina. Io credo d’avere tutto il motivo di sperare in bene di lui 263 . Tuttavolta lo<br />

raccomando alla P.S.R. ed alla di Lei religiosa famiglia, perché se mai avesse qualche<br />

bisogno, l’aiutino coi suffragi statutari, ed anche supererogatori. Egli ha servito bene<br />

molti anni alla nostra santa madre Religione, e per quanto so, non le recò mai alcun<br />

dispiacere. Confido nella loro carità fraterna, e raccomandando loro anche la mia<br />

meschinità, mi protesto. Trento 16 ottobre 1797.<br />

Dì S.P.R. Div.mo servo nel Signore<br />

F. Giangrisostomo da Volano Guardiano indegno.<br />

NB. Giunse a Borgo questa li 22 ottobre, spedita da Trento li 18.<br />

1164. 1797<br />

Al Padre Attanasio da Sardagna. Borgo.<br />

R.P.<br />

Contra mia voglia mi ritrovo incombenzato dal R.mo signor Provicario Generale di<br />

commettere a V.P.R. l’insinuare al Padre Professore Maurizio di Borgo, che Sua<br />

Altezza R.ma, bramando il di lui ristabilimento nella salute primiera, mediante una<br />

comoda curagione, la dispensa per il prossimo anno scolastico dalla cattedra del suo<br />

seminario, per cui ha già preparato un altro, che frattanto supplisca. La prego dunque<br />

d’eseguire una cosifatta commissione: come pure di farmi poi sapere per certo, che<br />

l’abbia eseguita: e riverendola resto. Trento 16 ottobre 1797.<br />

261 Signatum fuit dioecesanum Oeniponti die 3 octobris. Rediit Tridentum die 14 octobris et monasticum<br />

signatum parietr die 3 octobris, rediit Tridentum die 19 octobris intactum utrmque.<br />

262 Perché in Roveredo i morti si seppelliscono lungi dal convento insieme cogli eretici.<br />

263 Una volta chiese di andare tra gl’infedeli, ma non gli fu accordato. Così ricavo da una di lui lettera, con cui<br />

dimandò d’andare in Toscana per apprendere la predicazione.<br />

70


Di V.P.R. cui aggiungo, essere morto oggidì il P. Adriano, come scrivo in questo<br />

stesso tempo al suo Padre Guardiano 264 .<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano Guardiano indegnissimo.<br />

1165. 1797<br />

Al P. Guardiano di Roveredo. Roveredo. S. Rocco.<br />

R.P.<br />

Rendo avvisata, e certa la P.S.R., che oggidì alle nove di mattina, munito a tempo<br />

de’ santi Sagramenti, dopo una breve agonia, rese l’anima al Signor Iddio il nostro<br />

Padre Adriano. Io dunque lo raccomando alla P.S.R. ed alla religiosa di lei famiglia, per<br />

li soliti, e supererogatori suffragio; e riverendola resto. Trento 16 ottobre 1797.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano indegno.<br />

NB. A questo Guardiano ho scritto diversamente, perché il defunto fu membro di<br />

quel convento, suddito di quel Guardiano, e perché... Basta. Il Guardiano fu il P. Gio.<br />

Vincenzo Lutz di Roveredo, il quale mi rispose, come anche tutti gli altri.<br />

1166. 1797<br />

Al Padre Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Metz Lombardo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Nell’ultima mia scrissi alla P.S.M.R. che il P. Adriano stava guardando il letto: ora<br />

le fo sapere, che iermattina è morto, e che oggidì gli abbiamo data la sepoltura.<br />

Nell’atto, che io stava colla cotta, e stola raccomandandogli l’anima venni chiamato da<br />

un signore, il quale in nome de’ signori Conti Melchiori, e Malfatti mi pregò, che<br />

mandassi un nostro infermiero ad assistere al signor Conte Ernesto Melchiori infermo di<br />

febbre maligna in Trento; ma dovetti scusarmi con dire, che avevamo un moribondo, e<br />

ch’eravi un infermiero solo. Andai poi dopo il vespro a visitare il lodato signor Conte<br />

infermo, e non mi fu detto altro. Rapporto al P. Maurizio, che sta con sua sorella in casa<br />

Ambrosi di Borgo, e vive sotto la cura del signor medico Troger, le fo noto, che<br />

d’ordine del R.mo sig. Provicario Generale ho scritto a Borgo, perché gli venga<br />

insinuato, che sua Altezza R.ma, desiderando, che ricuperi la primiera sua salute con<br />

una cura comoda, per l’imminente anno scolastico lo dispensa dalla cattedra del suo<br />

seminario, per al quale ha già destinato un supplimentario interinale. Il Padre Guardiano<br />

d’Arco ha mandato il suo uomo di convento, cui consegnando la quota Caldarica,<br />

riserverò la porzione, che tocca alla P.S.M.R. Non è ancora ritornato da Insprugg il<br />

nostro Direttorio monastico 265 ; bensì l’altro diocesano, cui ho dovuto inserire di nuovo la<br />

festa del SS. Cuore di Gesù, la quale, a detta eziandio del sig. Provicario, dovrassi<br />

inserire anche nel nostro. La prego della sua serafica benedizione, e resto. Trento 17<br />

ottobre 1797.<br />

Suo umil.mo, obbl.mo, obbed.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

264 Il P. Attanasio ha ricevuto la presente ai 22 e subito ha eseguito la commissione. Così mi ha scritto li 23 da<br />

me ricevuta li 29 ottobre. Il P. Maurizio poi è morto nel nostro convento delle Grazie presso Arco li 26 febbraio del<br />

1798 di sua età <strong>59</strong>. Andò professore di fisica al seminario li 31 ottobre 1774. Nacque li 26 aprile 1739. Vestì l’abito<br />

nostro li 19 ottobre 1757.<br />

265 Ritornò li 19 ottobre, segnato in Insprugg li 3 ottobre, giunto a Roveredo li 13 il nostro.


1167. 1797<br />

Al P. Pietro Damiano di Borgo Guardiano di Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Dal servo del suo convento (Giovanni Cappelletti di Trento) 266 esibitore della<br />

presente, riceverà un plicco, in cui ho posto dieci mazzi di santi, due dozzine di corone<br />

di cocco, ed una dozzina di rosari parimente di cocco, tutte cose provvedute oggidì a<br />

tenore della di Lei lettera.<br />

I santi costano troni dieci. Le corone troni 6,10, ed i rosari troni 3, soldi 5. Riceverà<br />

pure un rotolo contenente il residuo della limosina Caldarica, essendo stati levati da essa<br />

troni 169,15. Nel detto rotolo dunque sono stati posti troni 254, soldi 5. Con altra<br />

congiuntura spedirolle i viglietti de’ saldi. Mi ritratto. Tali viglietti staranno meglio<br />

presso di me,avendo fatta la figura presso i mercanti. Rapporto al suo Padre fratello<br />

Maurizio debbo risponderle, e notificarle, che ho dovuto scrivere a Borgo d’ordine del<br />

R.mo signor Provicario, perché gli venga insinuato, che S.A.R.ma desiderando, che<br />

guarisca con suo comodo, lo dispensa per l’anno scolastico imminente dalla cattedra<br />

seminarica, e che già tiene preparato un supplimentario interinale. Questo mi riesce di<br />

spiacere per il male del Religioso, ed anche per il danno del mio povero convento. Ma<br />

pazienza. Se posso servirla in altro mi comandi liberamente, che riverendola sono.<br />

Consegno pure all’uomo lo stoffisso. Il mercante lo ha notato libbre 125. Il nostro<br />

cuoco lo ha ritrovato libbre 123. Penso, che le rese ecc.<br />

Trento 17 ottobre 1797. senza soscrizione.<br />

1168. 1797<br />

Al Padre Gioachino Ministro Provinciale. Metz Lombardo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Siccome avrà inteso la P.S.M.R. per mezzo di Fra Leonardo da Tesero, che<br />

mercoledì (18) mattina il M.R.P. Arcangelo fu nuovamente ritrovato prosteso, ed<br />

oppresso dal suo male; così le notifico, che ora sta bene, ed ha ripigliato la celebrazione<br />

della santa Messa. Iersera ho ricevuto il nostro Direttorio monastico licenziato in<br />

Insprugg li tre del corrente, e giunto a Roveredo li 13 colla giunta, che in avvenire<br />

bisognerà spedire a Insprugg due esemplari del manoscritto, oltre una copia stampata.<br />

Così dovrà farsi anche rapporto al diocesano. Questo sarà per me un peso nuovo, e non<br />

leggiero. Pazienza. Spero, che il Signor Iddio mi aiuterà. Insieme con questa mia le<br />

trasmetto una lettera di Bolgiano, ed un dispaccio dell’Officio Circolare di Roveredo.<br />

Fu aperto da me questo ad istanza del P. Albano, e supponendo, che non sia contraria la<br />

P.S.M.R. cui bacio le sacre mani nell’atto, che la prego della sua paterna benedizione 267 .<br />

Trento 20 ottobre 1797.<br />

Di S.P.M.R. cui aggiungo, che suppongo esser debito non mio, ma del convento di<br />

Roveredo, il dare avviso della morte del P. Adriano all’eccelso Governo d’Insprugg.<br />

Um.mo, div.mo, obbed.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1169. 1797<br />

A Fra Tommaso da Cles Riformato. Roma. S. Bonaventura.<br />

266<br />

Passò a Pergine nel febbraio del 1798 e nello stesso mese partì anche di là. Ritornò a Pergine nel novembre<br />

dello stesso anno 1798.<br />

267<br />

Mi fu risposto che venendo altri dispacci gli apra, e li faccia tradurre dal tedesco.<br />

72


Riverito in Cristo Fratello 268 .<br />

Da parecchie lettere scritte dal Padre Arcangelo di Cles ho compreso la divozione<br />

singolare, che ha V.R. verso il nuovo Beato Leonardo da Porto Maurizio, e la premura,<br />

che nodrisce per il culto del medesimo. Siccome poi presentemente il mentovato Padre<br />

Arcangelo, per nostra grande sventura, va soggetto al mal caduco, e sta nell’infermeria:<br />

ed io debbo servire la Provincia col Direttorio dell’officio divino; così prego V.R. che<br />

qualora fossero stampate le Lezioni proprie per l’officio del detto Beato, voglia<br />

favorirmene una copia 269 . E sperandola dalla di lei carità, e bontà, la riverisco<br />

divotamente, e mi dico. Trento, s. Bernardino 21 ottobre 1797.<br />

Di V.R. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

Extra.<br />

Al venerando Religioso in Cristo Fratello<br />

F. Tommaso di Cles de’ Minori Riformati di s. Francesco.<br />

Roma<br />

S. Bonaventura.<br />

1170. 1797<br />

Al sig. curato di Castello nella Sollandia Volsanese.<br />

Molto rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Supponendo, che il Padre Guardiano del convento di Cles, da me pregato, abbia già<br />

insinuato anche a V.S. molto rev. la morte del padre Adriano Seppi di Ruffredo di Lei<br />

zio, seguita in questo nostro convento ai sedici dell’andante mese, le spedisco senz’altro<br />

li due qui annessi quadretti 270 , perché le servano d’una picciola memoria del medesimo<br />

suo buon zio. E riverendola resto. Trento, s. Bernardino 22 ottobre 1797.<br />

Di V.S. molto rev.<br />

Div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

NB. Vedi sotto To. 7, n. 2941 271 .<br />

1171. 1797<br />

Al P. Giuseppe Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Tenutissimo mi professo alla P.S.R. per l’incomodo, che s’ha preso di mandarmi il<br />

chiesto butiro. Da F. Domenico di Mala Terziario riceverà un involtino, o sia rotolo<br />

contenente 297 dico dugento e novantasette Lire corrispondenti alle 198 libbre di butiro,<br />

secondo l’accordo de’ 18 carantani per libbra 272 . Il Padre David mi dice, che il Casna<br />

268<br />

Ha 70 anni di età. Pervenne a Trento li 2 luglio 1798. Egli è di cognome Visintainer di Cles. Cessò di vivere<br />

in Cles li 18 febbraio 1799.<br />

269<br />

Con data di Roma 4 novembre ricevuta qui per Venezia li 15 novembre mi ha risposto, che non sono ancora<br />

stampate, e che me le manderà quando saranno date alle stampe. Mi scrive, che in Roma si farà il triduo del Beato<br />

Leonardo ai 25-27 novembre 1797.<br />

270<br />

Della Madonna, e di s. Luigi, coi cristalli.<br />

271<br />

Nel 1793 fu curato, detto cappellano esposto, di Ruffredo don Giuseppe Larcher di Ruffredo d’anni 60. Nel<br />

1794 visse Gio. Andrea Seppi sacerdote. Il nipote si è curato di Castello nella Sollandia superiore nel 1803, detto<br />

Ioanens Seppi Rufredi aetatis an. 33, curatus Castelli plebis Volsanae.<br />

272<br />

Coll’inscriszione Al signor Casna di Rabbi.


datore del detto butiro, verrà in Cles a pigliare il mentovato rotolo di soddisfazione. La<br />

ringrazio altresì del favortomi staio d’arbea 273 , e la prego di mandarmene ancora,<br />

insieme col prezzo, e costo della medesima, perché possa fare il mio dovere. Il P.M.R.<br />

Arcangelo presentemente sta bene; ma nell’infermeria, dove secondo il mio parere starà<br />

meglio, che altrove, anche nell’avvenire. Se io pure potessi mai servirla mi comandi,<br />

che avrò piacere di potermele mostrar grato: e raccomandandole l’involtino per<br />

Ruffredo, la riverisco, e sono. Trento 22 ottobre 1797.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1172. 1797<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Metz Lombardo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Per mezzo di Fra Domenico mando le due braccia e mezzo di panno tonacale<br />

domandate da codesto Padre Guardiano 274 . Le fo poi sapere, che oggidì fu da me un<br />

giovane di bell’aspetto desiderosissimo di esse nostro confratello. Egli si nomina<br />

Benedetto Lenzi di Strigno, e da poco in qua è venuto a Trento su d’una bottega 275 .<br />

Conta ventun anno di età: sa leggere, e scrivere; ma non ha mai studiato la lingua<br />

latina. Si contenterebbe di essere uno de’ nostri laici. Io gli ho fatto delle difficoltà; ma<br />

in fine gli ho promesso d’insinaurlo a S.P.M.R. come fo colla presente. La stagione<br />

ormai avanzata verso il crudo inverno darà tempo da parlare, e pensare. Il P.M.R.<br />

Arcangelo oggidì sta bene; ma nell’infermeria. Spero, che la P.S.M.R. mi onorerà presto<br />

colla sua venerabile presenza; e baciandole la mano destra genuflesso la prego di<br />

mandarmi la sua paterna benedizione. Trento 22 ottobre 1797.<br />

Di S.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1173. 1797<br />

Al P. Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano. Campo.<br />

R.P.<br />

Gli spedisco il saldo delle Corone ultimamente provedute. Gli replico poi ad ogni<br />

buon fine, che ai 16 del corrente qui è morto il Padre Adriano: e gli aggiungo, che<br />

oggidì sono a letto infermi F. Abbondanzio, e Fra Michele. Preghi Dio Signor nostro per<br />

noi, e veda di conservarsi. Trento 23 ottobre 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

La prego ancora delle uova.<br />

1174. 1797<br />

Al Padre Anacleto Manincor di Casezzo. Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

273 *Cicerchia, specie di cece.<br />

274 Per vestire l’uomo, che serve al convento.<br />

275 Bortolotti a s. Pietro. Poi Pedrotti pure a s. Pietro, anche nel 1799. Ritornò da me li 4 agosto 1799<br />

ansiosissimo d’essere nostro Frate laico. - Il P. Gio. Andrea Lenzi ha scritto la vita del venerabile Matteo Guerra da<br />

Siena. In Siena 1734, in 8°.<br />

74


Iersera in città ho ritrovato la sua lettera contenente l’avviso della morte dell’amato<br />

suo signor padre 276 . Quindi subito la ho notificata a tutti li miei Religiosi, ed ho loro<br />

accomandato il defunto coll’energia maggiore, che ho potuto: e ciò sicuramente di<br />

cuore 277 . Oggidì poi, mutata l’applicazione, che aveva scritto delle sante Messe per altri,<br />

ho applicato la loro maggiore parte per esso, avendo dovuto applicare l’altra parte per<br />

terminare il suffragio del fu Padre Adriano. Domani terminerò anche le sue: alle quali<br />

ne aggiugnerò una mia domenicale tosto che ne avrò, per distinguere il di lei merito, e<br />

per contestarle la mia vera, e cordiale amicizia. Per carità mi raccomandi al Signor<br />

Iddio, acciocché mi aiuti a portare il peso gravissimo, che mi ha posto sulle spalle:<br />

proccuri di conservarsi a maggior gloria del medesimo, ed a vantaggio della nostra santa<br />

madre Religione, ed anche delle anime cristiane; e mi creda. Trento 25 ottobre 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo, ed amico<br />

Frate Grisostomo.<br />

1175. 1797<br />

A Fra Leone Gislimberti da Terlago. Arco.<br />

Carissimo in Cristo Fratello.<br />

Vi ringrazio del bel rotolo di carta, che mi avete mandato da scrivere, e cuoprire li<br />

Direttori. Per poi darvi un picciolo contrassegno della mia gratitudine vi spedisco queste<br />

due dozzine di santini, tali quali sonomi venuti alle mani. E raccomandandomi per<br />

l’avvenire, in caso, che il signor Iddio mi doni vista, e vita, vi do notizia che in Roma li<br />

25-27 novembre si solennizzerà la beatificazione del B. Leonardo da Porto Maurizio; e<br />

pregandovi de’ miei rispetti, e ringraziamenti al vostro Padre Guardiano, vi saluto di<br />

cuore, e resto. Trento 25 ottobre 1797.<br />

Vostro in Cristo Fratello<br />

F. Grisostomo da Volano<br />

P.S. Non è ancora cominciata la stampa del Direttorio, perché troppo fu fermato in<br />

Insprugg intatto.<br />

1176. 1797<br />

Al Padre Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Metz Lombardo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ieridì son andato apposta in città per l’affare del Padre Guardiano di Bolgiano, ed<br />

avendo mostrato ai signori Foresti l’attestato bolgianese de’ signori Lanner, e Knoll, mi<br />

hanno replicato col libro alle mani, che hanno soddisfatto il debito de’ fiorini 15,12 in<br />

prova che oggidì m’hanno dato il qui compiegato viglietto. Bramo che con esso resti<br />

finito il negozio, e che il detto Padre Guardiano venga redintegrato. Questa volta non ho<br />

altro da dirle. Onde col solito mio doveroso rispetto la prego della sua paterna<br />

benedizione, e resto. Trento 27 ottobre 1797.<br />

Di S.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

276 Dicemmo 15 Messe, per le quali ai 16 di maggio 1799 furono dati 30 troni di limosina. Onde quando morirà<br />

realmente, dovrà essere suffragato a tenore dello Statuto.<br />

277 L’avviso del P. Anacleto fu appoggiato al falso, perché il di lui padre vive sano anche nel novembre del<br />

1797. Mentre il P. Anacleto si trovava alla cerca del vino a Mori giunse a Campo un ragazzo avviato per Riva, e<br />

diede relazione della morte officiosamente, scusandosi di non portare lettera, perché li domestici erano troppo<br />

sopraffatti dal dolore della morte. Ciò fece per aver da mangiare senza sua spesa. Vive anche nel 1799. Morì da vero<br />

nel maggio del 1801.


1177. 1797<br />

Al sig. Bartolommeo de Andreis 278 . Vezzano,<br />

Riverito signore.<br />

Ringrazio la carità di V.S. per li due stari di farina, che s’è compiaciuta di<br />

mandarci: e l’assicuro, che il sig. Giuseppe suo figliuolo è stato qui fra di noi con molta<br />

quiete, e morigeratezza, e ci ha dato segni singolari di devozione. Quindi ho motivo do<br />

sperare, che V.S. e tutta la sua buona famiglia, rimarrà contenta d’averlo mandato, ed<br />

egli d’esservi stato. Ringraziandola un’altra volta dell’accennata, e di tutte le alter sue<br />

grandi, ed indicibili carità, gliene sospiro una copiosa ricompensa dal Signor Iddio,<br />

mediante l’intercessione del nostro Serafico Patriarca: esibiscole la nostra povera<br />

servitù, la riverisco, e mi professo. Trento, s. Bernardino 27 ottobre 1797.<br />

Di V.S. Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1178. 1797<br />

Al Padre Romedio di Cles. Cavalese 279 .<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Per certo impegno, in cui sono stato posto oggidì da monsignor Vicario Generale,<br />

prego V.P. che voglia rendermi certo, se siasi veramente soscritta alla scrittura fatta in<br />

Trento dal notaio Francesco Antonio de’ Migliori li 4 ottobre dell’anno corrente,<br />

rapporto alla morte di Melchiore da Pra di Mattarello bersagliere, seguita nell’ospitale<br />

militare di Cavalese ai 9 di marzo del medesimo anno 280 . Vienmi supposto, che l’abbia<br />

soscritta fuori di convento, e molto in fretta 281 . Spero, che mi farà l’accennato favore, e<br />

che farammelo anche senza veruna dilazione; e riverendola mi dico. Trento 27 ottobre<br />

1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1179. 1797<br />

A chiunque.<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi sacerdoti di questo convento sono state<br />

celebrate quindici sante Messe secondo la pia intenzione di Sua Eccellenza signora<br />

Antonia Contessa vedova de’ Migazzi ecc. In fede ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento li 28 ottobre 1797.<br />

L.+S. F. Gio Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1180. 1797<br />

278<br />

Andrei, detti Spalaini. Bartolommeo è morto in Vezzano li 20 febbraio 1802 intestato per causa del male: e<br />

senza Sacramenti, quantunque non sia morto all’improvviso. Il P. Provinciale nella sera de’ 20 lo ha raccomandato in<br />

pubblico alle orazioni de’ Religiosi qui in Trento.<br />

279<br />

Vedi sotto n. 1184.<br />

280<br />

“Fra Romedio da Cles Fui assistente alla morte di Melchior dal Pra ai 9 quaresima pasata”. Così ha la<br />

soscrizione.<br />

281<br />

da Luca Tambosi di Mattarello, che vuole sposare la vedova. Questi venne con un viglietto di monsignor<br />

Vicario, perché dicessi su di esso se conosceva per legittima la soscrizione. Scrissi così: “Io F. Giangrisostomo da<br />

Volano Guardiano rispondo, che non son sicuro della detta soscrizione. Li 27 ottobre 1797”.<br />

76


Al P. Vitantonio da Cles Guardiano. Cavaelse.<br />

R.P.R.C.<br />

Con tutta tuttissima la sincerità fo sapere alla P.V.R., e l’assicuro, che non mi sono<br />

punto commosso, né lagnato all’intendere, che non può più eseguire la promessa, che<br />

mi aveva fatto rapporto alle candele. Anzi ho piacere di poter con esse almeno in parte<br />

sminuirle l’aggravio del noviziato, e darle qualche compenso per gl’incomodi, e<br />

dispendi, che patisce in favore di questo convento, specialmente per motivo della legna.<br />

Dunque stia di buon animo, e non pensi altro alla detta sua caritatevole promessa. Io<br />

spero, che il Signor Iddio per effetto della sua infinita bontà, provvederacci altronde.<br />

Sento con piacere, che i novizzi diano segni da sperare in bene. Io mi contento, se<br />

diventano come i due neo professi, che tengo qui, li quali mi servono a maraviglia, e si<br />

guadagnano il pane, che mangiano 282 . Le spedisco un’appendicetta 283 al Direttorio,<br />

acciocché, se le piace, faccia la festa del B. Leonardo. Mi raccomando in precibus, la<br />

riverisco, e sono. Trento 30 ottobre 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1181. 1797<br />

Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Metz.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Il Padre Maurizio finalmente mi ha scritto con data di Borgo 20 ottobre, da me<br />

ricevuta li 28 dal tramessiero. Mi ha chiesto il suo vestiario d’inverno, perché dee<br />

proseguire la cura medica anche per qualche giorno dopo i Santi. Mi ha poi commesso<br />

d’insinuare a S.P.M.R. che avesse la bontà di lasciargli applicare le Messe dopo i cinque<br />

di novembre sino al suo arrivo in Trento 284 , per dovuta gratitudine in favore de’ suoi<br />

benefattori, da’ quali ha ricevuto grandi e moltiplici benefici. Così ha scritto non<br />

avendo ancora ricevuto l’avviso, che io gli ho dato d’ordine del signor Provicario<br />

Generale, perché giunse in Borgo, e gli fu recato solamente nel giorno 22. Io gli ho<br />

risposto in frettissima, che V.P.M.R. stava in mezzo, ed egli non mi ha replicato.<br />

Ieridì 285 benché piovesse, F. Abbondanzio replicatamene chiamato ha dovuto andare in<br />

città, e fuvvi trattenuto per assistere al signor Niccola Voltolini moribondo di male<br />

cattivo 286 . La signora Chiara Gummera di Bolzano minacciommi di fermarlo colla forza<br />

del suo nipote presidente Filippo Baroni Cavalcabò. Si crede, che durerà poco 287 . Il<br />

Padre professore Saverio sta nel palazzo Wolckenstein; ma li soldati non vogliono<br />

lasciare le altre stanze. Non so cosa succederà. Le mando un’appendicetta al Direttorio<br />

dell’anno corrente, e al prego della sua benedizione. Trento 31 ottobre 1797.<br />

Suo ubb.mo suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

La carta era finita.<br />

1182. 1797<br />

Al Padre Gioseffantonio di Cles Guardiano. Cles. S. Antonio.<br />

R.P.P.C.<br />

282<br />

F. Gioseppe Maria, F. Francesco Maria.<br />

283<br />

Spedita a Metz, Campo, Clesio, Pergine, Cavalese, Trento, s. Chiara.<br />

284<br />

Arrivò in Trento a s. Bernardino li 16 novembre alle 7 e mezza di sera, essendo giovedì.<br />

285<br />

dopo il pranzo.<br />

286<br />

Fu comunicato in fretta nella sera de’ 29,ma sgraziatamente.<br />

287<br />

Morì nel primo giorno di novembre alle 2 e mezza di mattina.


Giacché la P.S.R. si compiace d’aiutarmi colla limosina dell’arbea 288 , che mi riesce<br />

tanto, e poi tanto grata, ed opportuna, e che di essa me ne fa un dono, io non so far altro,<br />

che ringraziarla, e pregargliene una copiosa ricompensa dal Signor Iddio. Sarò di essa<br />

ricordevole, e se potrò, procurerò di mostrarmele grato anche coi fatti. Rapporto<br />

all’involtino diretto al signor curato di Ruffredo Ella ha pensato bene, poiché in effetto<br />

la mia intenzione, dichiarata nell’annessagli lettera, fu di mandarlo al curato nipote del<br />

defunto Padre Adriano Seppi, supponendo, che fosse curato di Ruffredo. Ora credo, che<br />

sia il Prete Gio. Andrea Seppi. Le spedisco un’appendicetta al Direttorio dell’anno<br />

corrente, affinché, se così le piacerà, possa fare la festa del nuovo Beato Leonardo. E<br />

Raccomandandomi in precibus, la riverisco, e resto. Trento 2 novembre 1797.<br />

Di S.P.R. cui aggiungo, che oggidì 4 nov. Presbiter Io. Vincentius Lutz M. Ref. s’è<br />

presentato a questa Curia vescovile colla nomina arciducale al Beneficio parrocchiale<br />

del Borgo di s. Tommaso vacante per la morte del parroco Sigismondo Calpestri. Amen.<br />

Dev.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

NB. Il Calpestri fu Cappuccino: ed il Lutz è Guardiano a s. Rocco. La patente della<br />

nomina è stampata rapporto al formolare, in latino, e data in Insprugg li 12 ottobre<br />

1797.<br />

1183. 1797<br />

A chiunque.<br />

Io infrascritto attesto, e fo fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />

sono state celebrate dodici sante Messe per l’anima del fu ill.mo signor Niccola de’<br />

Voltolini, ordinate dall’ill.ma signora Chiara Gummera consorte vedova del medesimo.<br />

In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 4 novembre 1797.<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco289 .<br />

1184. 1797<br />

Risposta alla lettera 1178 ricevuta nel giorno 5 di novembre, e che nella mattina de’<br />

6 sarà da me portata in Castello.<br />

L.I.C. Rev. Padre Guardiano.<br />

In questa mattina ho ricevuto una sua gratissima, cui tosto mi fo a rispondere. È<br />

falsissimo, che io né in convento, né fuori siami soscritto alla notariale scrittura<br />

accennatami da V.P.R. ed attestante la morte dell’indicato dal Prà: anzi è falsissimo<br />

pure, che questi sia morto in quest’ospitali militari nel giorno 9 marzo. Io tengo la nota<br />

de’ poveri defunti bersaglieri fino li 22 marzo, giorno in cui qui arrivarono i francesi, né<br />

vi leggo inserito Melchiore dal Prà di Matarello. Il giorno 9 marzo è morto certo<br />

Valentino Cavagna di Ala, e non alcun altro. Saranno circa quideci giorni, che fu da me<br />

cert’uomo di Matatrello per aver informazione della morte del dal Prà, ma né io, né altro<br />

lo poté contentare: anzi gli feci un attestato, che io non so nulla, né ho alcuna<br />

cognizione; ma potrebbe esser, che fosse morto dopo li 22 marzo, essendone morti tanti<br />

dopo tal giorno, de’ quali non si aveva accurata notizia del nome, cognome, patria. Lo<br />

stesso dissi in voce al medemo commesso venuto qui da Matarello circa la metà di<br />

agosto per lo stesso fine. Ed essendo soscritto il mio nome a detta scrittura, tal<br />

soscrizione è falsa, e fatta forse da tal uno per secondare l’ansietà, che nutre la supposta<br />

288 Si scrive Arveia, o anche Erveia. Vide Muratorium in Antiquit. Italicis To. 2.<br />

289 Fu da me consegnato in proprie mani alla sig. vedova li 6 nov. di mattina alle dieci.<br />

78


vedova di novamente maritarsi, o per poterla ottenere in isposa. Tanto posso dire,<br />

abbisognando anche aggiunger il giuramento. Però non si affidino. E V.P.R. di tutto ciò<br />

può assicurare monsignor Vicario, cui bacio riverentemente la veste. Se in altro vaglio<br />

ubbidirla, sarò pronto a’ suoi cenni. Le bacio la mano, e con tutta la stima, e<br />

venerazione mi professo. cavalese li 30 ottobre 1797.<br />

Di V.P.R. Div.mo servidore<br />

Fra Romedio di Cles<br />

Minore Riformato.<br />

Questa lettera da me nella mattina dei sei fu presentata nel Castello di Trento a<br />

monsignor Vicario Generale Simone Albano Zambaiti, il quale tosto la lesse tutta,<br />

insieme colla copia della mia scritta al Padre Romedio, e mi disse, che la conservi,<br />

giacché in vista della mia risposta al suo viglietto ha rimandato il mattarellano senza<br />

l’approvazione delle scritture offertegli. Quest’uomo ha detto in presenza di monsignor,<br />

ed anche di me, delle proposizioni da forsennato. Smaniò specialmente, perché non sa<br />

scrivere.<br />

1185. 1797<br />

Al Padre Romedio da Cles. Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ierlaltro mi giunse la sua lettera dei trenta ottobre, e ieri mattina la presentai nel<br />

Castello a monsignor Vicario Generale, che la lesse tutta, e restituendomela mi disse,<br />

che la conservassi. Non so come finirà il negozio. Nella sera de’ 27 ottobre venne da me<br />

Luca Tambosi di Mattarello con un viglietto del lodato monsignore, perché su di esso<br />

scrivessi, se giudicava legittima la soscrizione di V.P. alla scrittura notariale fatta qui<br />

rapporto alla morte di Melchiore dal Pra. La confrontai con una di Lei lettera, ed<br />

importunato di scrivere qualche cosa, scrissi, che non era sicuro di tale soscrizione.<br />

Quindi monsignore ha mandato l’uomo a casa senza l’approvazione bramata. Ora le<br />

aggiungo, che nella detta scrittura subito dopo al di Lei supposta soscrizione, con altro<br />

carattere più grosso, e più rozzo, v’ha questa: Givan Marcari di Cavalese Infermiere<br />

della Publicha Comunità afirmo. La di lei soscrizione dice: Fra Romedio da Cles Fui<br />

asistente a 9 Quaresima pasata ecc. Quel Fui, quell’asistente, quel 9 Quaresima, e quel<br />

pasata, mi hanno ferito gli occhi. Il detto Luca, non mi ha mostrato l’attestato di V.P.<br />

bensì quello del R.S. Cappellano Sighelli, da cui si ha, che il Prato non trovasi nella<br />

Nota de’ morti lasciata dal fu nostro Padre Fulgenzio Sighelli. Bramo di sapere, se la<br />

soscrizione del Marcari sia vera 290 . Compatisca l’incomodo, che le reco, e si conservi.<br />

Trento 7 nov. 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1186. 1797<br />

Al P. Patrizio da Vigolo di Baselga Guardiano. Campo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

290 È falsissima, perché il sig. Giovanni Marzari di Cavalese ha protestato al P. Romedio, che non ha fatto alcun<br />

attestato, e che non s’è sottoscritto alla detta scrittura. Egli soltanto dopo li 23 marzo fu destinato come<br />

amministratore e proveditore agl’infermi abbandonati da quelli, ch’erano stati messi dai commissari provinciali<br />

fuggiti all’arrivo de’ francesi. Così il P. Romedio in data di Cavalese 11 nov. 1797. Il Marzari fu chirurgo ed è<br />

persona civile.


Essendo in procinto di fare dei bigoli, e scarseggiando di uova sono a nuovamente<br />

importunare S.P. perché voglia mandarmene ancora, supponendo, che non saranno tanto<br />

care come qui. Se poi fosse in grado di accettare qualche numero di Messe colla<br />

limosina di carentani ventuno, io potrei dargliene, e mi chiamerei favorito. Le mando<br />

un’appendicetta al Direttorio dell’officio divino, perché se così le piacerà, possa fare la<br />

festa del B. Leonardo che nell’anno corrente. Nella mattina de’ 4 fu qui con una patente<br />

stampata, e data in Insprugg li 12 ottobre Presbiter Io. Vincentius Luttz M. Ref. il quale<br />

presentossi a questa Curia ecclesiastica colla nomina al Beneficio parrocchiale del<br />

Borgo di San Tommaso vacante per la morte del parroco Sigismondo Calpestri. Egli si<br />

lusinga di fare la volontà del Signor Iddio. Così sia. Mi raccomando in precibus, e la<br />

riverisco. Trento 7 novembre 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1187. 1797<br />

Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Metz.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Il signore, di cui le ho scritto nell’ultimo giorno dello scaduto mese, cessò di vivere<br />

nel primo del corrente. Onde F. Abbondanzio ritornò subito al convento. La signora<br />

vedova poi si mostrò abbondevolmente grata. Nella sera dei tre capitò qui alla colazione<br />

ed a dormire il P. Guardiano di Roveredo, e nella seguente mattina partì di ritorno. Con<br />

patente stampata, e data in Insprugg li 12 ottobre 291 , in cui si dice Presbiter Io.<br />

Vincentius Lutz M. Ref. si ha presentato a questa Curia vescovile nominato successore<br />

del defunto Sigismondo Calpestri parroco del Borgo di san Tommaso. Egli si lusinga di<br />

fare la volontà del Signor Iddio. Così sia. Il Padre Saverio è ancora nel palazzo<br />

Wolchenstein; ma il seminario è impedito, perché li soldati non vogliono lasciare il<br />

detto palazzo, né il convento di san Marco. Il destinato supplimentario del Padre<br />

Maurizio si è il signor don Giambattista Maistrelli. La prego della sua paterna<br />

benedizione, e resto. Trento 7 novembre 1797.<br />

Di S.P.M.R. Um.mo, div.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1188. 1797<br />

Al Padre Pietro Damiano di Borgo Guardiano. Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Sono a pregare la P.V.R. che voglia farmi sapere, se costì possa trovarsi riso per<br />

meno di dodici troni al peso. Qui domandano tredici troni, o poco meno 292 . Se poi fosse<br />

in grado di accettare qualche numero di sante Messe colla limosina di carentani venti<br />

uno l’una, io gliene cederei molto volentieri. Il Padre Maurizio mi ha scritto con data<br />

de’ 20 ottobre, chiedendomi ‘l suo vestiario d’inverno, dovendosi fermare in Borgo<br />

ancora qualche giorno dopo i Santi. Così ha scritto non avendo per anche ricevuto il mio<br />

avviso d’essere dispensato dalla cattedra, dopo il quale non mi ha scritto punto. Il di lui<br />

successore interinale si è il sig. don Maistrelli: ma il seminario non ha luogo, perché li<br />

291<br />

Consegnata al P. Lutz nella sera de’ 2 nov. Prese il possesso della parrocchia li 19 nov. 1797, giorno di<br />

domenica tutto piovoso dalla mattina soltanto.<br />

292<br />

Ne ho tolto a troni 12,10 il peso di 25 libbre. Altrettanto in circa costa in Riva.<br />

80


sodati non vogliono cedere il palazzo Wolchenstein 293 , né il convento di san Marco. Ai<br />

quattro del corrente fu qui Presbiter Io. Vincentius Lutz M. Ref. e si presentò a questa<br />

Curia vescovile colla nomina al Beneficio parrocchiale del Borgo di san Tommaso di<br />

Roveredo. Buon viaggio. Preghi Dio per me, che riverendola sono. Trento 7 nov. 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1189. 1797<br />

Al Padre Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano di Campo.<br />

R. P. Guardiano S.L.G.C.<br />

Gli mando uno staio colmo di castagne, tali quali sonoci venute da Albiano, per un<br />

picciolo contrassegno della mia gratitudine ai molti disturbi, ed incomodi, che gli ho<br />

recato, e sono per recargli. Volentieri gliene manderei di più se potessi, non potendo<br />

attesa la straordinaria scarsezza de’ frutti, che il Signor Iddio giustamente ci fa provare<br />

in quest’anno. Lo prego ancora di quanto gli ho scritto in un’altra di ieridì, voglio dire<br />

di favorirmi con mandarmi delle uova, e se riesce possibile, di mandarmene col mezzo<br />

del Terziario F. Mansueto esibitore della presente. Finché non ci arrivano, non possiamo<br />

farci dei bigoli, pittanza tanto comoda, e buona per noi. Mi tengo sicuro, e riverendolo<br />

resto. Trento 8 novembre 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1190. 1797<br />

Al Padre Giuseppe Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Dopo la stampa del Direttorio per l’anno corrente, sono venuti tre offici nuovi, cioè<br />

quello del B. Giacomo Strepa vescovo confessore per il primo di giugno, quello del B.<br />

Lorenzo da brindisi confessore per il settimo di luglio, e quello del B. Leonardo<br />

confessore per il 27 di novembre, tutti e tre doppi minori dell’Ordine nostro. Non ho<br />

pensato per quest’anno ai due primi, perché sarebbero nate delle confusioni troppo<br />

grandi nel Direttorio: bensì all’ultimo, giacché non disturba punto gli altri offici,<br />

siccome apparisce dall’appendicetta mandata. Su di che possono vedersi le rubriche<br />

nostre nuove al num. 140 e 141. Io non credo, che siavi obbligo di celebrarlo in<br />

quest’anno; ma temo, che non sia per essere men cattivo del presente l’anno venturo, e<br />

di non arrivare a vedere il cielo nostro interamente sereno per fare feste. Quindi temo<br />

pure di non poter avere il contento di festeggiare la beatificazione del B. Leonardo: e<br />

perciò credo bene di almeno fare al di lui festa, come fassi dagli altri anche nuovi nostri<br />

Beati, La P.S.R. faccia quello, che le ispira il Signor Iddio. Per qualche contraccambio<br />

della carità, che generosamente mi promette, quando verrà il suo Terziario le manderò<br />

delle castagne, e dieci libbre di candele, dopo d’averne mandato trenta altrove. E<br />

pregandola di aggradire la buona volontà, le fo riverenza, e resto. Trento 9 novembre<br />

1797.<br />

Div., obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

293 Il presidente Baroni voleva tutto il palazzo Wolchenstein, e che il seminario andasse a s. Marco con<br />

esclusione de’ Frati. Ma il generale Herpen non ha voluto, che i soldati lascino il palazzo, e la cancelleria militare di<br />

san Marco.


1191. 1797<br />

Al sig. Michele Wiser di Aldein 294 , parrocchia di Ora. Aldein.<br />

Riverito signore sia lodato Gesù Cristo.<br />

Sono quattordici anni, e più, siccome già sa V.S., che noi celebriamo fedelmente<br />

ogni giorno dell’anno all’altare privilegiato una santa Messa secondo la di Lei pia<br />

intenzione, Io trovo notato, che ci fu sempre corrisposto colla limosina di carentani<br />

18m, dico dicidotto, per ciascheduna. Ora però il continuare l’accennata celebrazione<br />

colla detta limosina di carentani dicidotto ci riesce di uno scapito troppo notabile,<br />

perché accresciuto essendosi di molto il prezzo di ogni cosa necessaria alla vita umana,<br />

fu pure accresciuta la limosina delle sante Messe: e queste per la scarsezza de’ sacerdoti<br />

sono tante, che a stento ritrovasi chi ne accetti eziandio colla limosina anticipata di<br />

almeno ventiquattro carentani: ed io posso dire con tutta la sincerità, che ne ho ricusato<br />

tantissime 295 . Prego dunque umilmente V.S. che voglia compiacersi di avere riguardo<br />

alla detta mutazione della limosina delle sante Messe: e confidando molto nella di Lei<br />

carità, e divozione, le chiedo scusa del mio ardimento, l’avviso, che scrivo per altrui<br />

mano, perché non intendo il tedesco, le fo riverenza, e resto. Trento, nel convento di san<br />

Bernardino li 9 novembre 1797 296 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Francescani Riformati.<br />

Nota. Mando questa lettera a Metz Lombardo, perché il P. Vicario Filippo Panizza<br />

la traduca nella lingua tedesca, e la spedisca al Wiser, che non sa italiano, ma soltanto<br />

tedesco: oppure al P. Vicario di Cavalese Stanislao Perugini, che la mandi al Wiser. La<br />

Messa mentovata celebrasi sempre sempre da vivo, quantunque l’altare privilegiato<br />

esiga le Messe da morto, quando sono lecite. Così fu praticato; ma<br />

1192. 1797<br />

Al sig. don Francesco Alessandrini di Trento curato di Costasavina.<br />

Molto Illustre e Molto rev. rev. sig. e padrone colendissimo.<br />

Soltanto nella sera tarda del giorno decimo del corrente mese, cioè iersera, mi<br />

giunse la sua stimatissima 297 . Non potei risponderle subito, perché privo zaffato di<br />

tempo. Chiedo adunque scusa, ed ora in corto, giacché tuttavia scarso di tempo, le<br />

rispondo, che a tenore d’un decreto della Sacra Congr. de’ Riti, segnato li 26 marzo<br />

1639, e portato dal Merato in Indice decret. brev. num. 78, e dal Cavalieri To. 1, decr.<br />

36 de principaliori dumtaxat patrono celebrandum est cum octava. Le aggiungo, che le<br />

rubriche nostre francescane, ricavate dai decreti della Santa Sede, e dai più accreditati<br />

rubricisti, ed approvate dal moderno Pontefice Pio Sesto nell’anno 1785 sotto il num.<br />

12,dicono “In coenobiis singulis debet ritu duplici primae classis officium celebrari de<br />

uno tantum titulari ecclesiae: de illo nempe, in cuius honorem benedicta, vel consecrata<br />

postremo fuit ecclesia: aut (si in plurium simul honorem) de illo, qui in monumento<br />

benedictionis, vel consecrationis, aliisve similibus, nominatur primus. De altero autem,<br />

se aliis, in cuius, seu quorum simul honorem ecclesia beendicta, vel consecrata<br />

postremo fuerit, fieri quidem debet in altero, seu alteris respectivis diebus; sed ritu<br />

294<br />

Morì li 19 maggio 1802 nella sua patria, dopo una malattia breve. Fu di cognome Woldner. Vedi sotto To.<br />

V, n. 1714.<br />

295<br />

Nel Duomo di Trento vi sono molte Messe a carentani 24, che non possono celebrarsi, perché niuno le<br />

vuole. Anche in s. Maria vi sono più di 300 da dirsi a carentani 24.<br />

296<br />

Per altro il Wiser si è un contadino rozzo, ma ricco. La di lui consorte è morta nel 1797 al fine.<br />

297 data li 3 novembre.<br />

82


solum duplici maiori”. Eccettuano però il caso, che tutti fossero egualmente principali,<br />

come sono i ss. Vittore, e Corona, Faustinio, e Giovita, Cosma, e Damiano, Giovanni, e<br />

Paolo, e simili, che si computano come uno solo. Con questo suppongo d’avere risposto<br />

anche circa il Credo: e pregandola un’altra volta di scusarmi, la riverisco divotamente, e<br />

resto. Trento s. Bernardino 11 novembre 1797.<br />

Suo umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano Minore Riformato.<br />

Fuori.<br />

Al Molto Illustre, e Molto Rev. Sig. e Padrone Colendissimo<br />

Il sig. don Francesco Alessandrini<br />

degnissimo curato di<br />

Costa Savina<br />

nel Perginasco.<br />

Nota. Questo curato fu parecchi anni cappellano a S. Maria Maggiore di Trento, e poi a<br />

san Pietro pure di Trento 298 . È picciolo di statura, ma grande di spirito. Conta circa 45<br />

anni d’età. Scrive, che li ss. martiri Vittore, e Corona sono li titolari principali, e san<br />

Martino vescovo il titolare non principale della sua chiesa curata di Costasavina. Che il<br />

popolo non solennizza la festa de’ ss. martiri con pubblicità, perché cade ai 14 di<br />

maggio: e che celebra con pompa pubblica la festa di s. Martino; e che cadendo in<br />

giorno feriale costuma di trasferire l’esteriore della solennità nella prossima domenica.<br />

Onde chiede se san Martino aver possa l’ottava, per poter usare il color bianco nella<br />

domenica fra l’ottava facendosi de ea: e se nella festa possa dirsi il Credo?<br />

1193. 1797<br />

Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Mezzo Lombardo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Colla presente spedisco a S.P.M.R. il suo abito d’inverno col mantello, e colla<br />

sabatiglia 299 . L’accerto poi, che ho spedito al P. Sisinnio senza verun ritardo la lettera<br />

raccomandata per mezzo di Fra Mansueto Terziario. Circa questi pulpiti avventuali<br />

posso dirle, che se il Signor Iddio non dispone altrimenti, sono provveduti. Il Padre<br />

Davide predicherà in Aldeno ricercato nominatamente, il P. Vicario a Cognola, il P.<br />

Damasceno a Gardolo, ed il P. Mariano nel Duomo di Trento. Il P. Borgia si protesta<br />

pronto a supplire in caso di bisogno, il P. Mariano di fare i discorsi alla Ca di Dio, se<br />

saremo ricercati; ed il P. Davide d’andare in Sardagna nelle feste natalizie. Per altro io<br />

bacierei volentieri le mani a S.P.M.R. se venisse qua. Non posso terminare il negozio<br />

col signor don Giuseppe Fadanelli, perché non conveniamo colle pretese 300 . Ha dato<br />

solamente troni 51 alla beccarotta dopo la di lei partenza, e suppone d’essere creditore.<br />

Ho etto alla mentovata beccarotta, che per ora pazienti. Anche la mia prima resa de’<br />

conti fatti li 20 settembre sta imperfetta, perché non trovo appresso li sostituti tutta la<br />

somma dell’ingresso pecuniario purificato dalle spese. Onde aspetto il ritorno di<br />

S.P.M.R. per registrarle nel libro maestro. Frattanto le fo sapere, che s’è presentato un<br />

298<br />

Fu pure curato di Cimone, ma poco. Ora 1801 è cappellano in Trento a s. Maria. Diventò sacerdote per opera<br />

della sig. Contessa Marianna Giovanelli, nata Triangia. Gli è succeduto a Costa Savina don Finadri, e poi nel 1801<br />

don Fadanelli. Questo don Giuseppe Fadanelli di Cadine vi durò sino agli undici di luglio del 1803. Gli succedette<br />

don Giacomo Fatarsi da Caldese.<br />

299<br />

*Sabadiglia, pianta officinalis i cui semi venivano usati come antiparassitario e vermifugo (cfr Salvatore<br />

Battaglia, Grande dizionario...).<br />

300<br />

Diventò curato di Costasavina sul Perginasco nel 1801 per suggerimento del nostro P. Giuseppe Antonio di<br />

Cles. Fu eletto dal popolo a pieni voti li 17 dic. Pigliò il possesso li 20 domenica. Ma poi partì.


Eccheli pilcantino giovine per nostro candidato chierico; ma è troppo indietro col latino.<br />

Finisco in un colla carta pregandola della sua benedizione. Trento 12 novembre 1797.<br />

Senza soscrizione per mancanza di carta.<br />

PS. Oggi 13 nov. il sig. parroco di Povo ha chiesto per l’Avvento il P. Vicario, il<br />

quale accettò. Quindi predicherà in Cognola il P. Borgia.<br />

1194. 1797<br />

Al P. Romedio da Cles. Cavalese in Fieme.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Mi dispiace il peccato commesso da quell’uomo; ma godo di non avergli fatto torto<br />

col mio sospetto: ed ora comprendo il perché smaniò tanto per non saper egli scrivere di<br />

proprio pugno. Ieridì ho mostrata, e data da leggere tutta la lettera di V.P. a monsignor<br />

Vicario per vie più giustificare la mia risposta di non essere sicuro della di Lei<br />

soscrizione. Le chiedo scusa degl’incomodi che le ho dato: la ringrazio de’ favori, che<br />

mi ha prestato: e le mando volentieri le due richieste orazioni per la festa del Beato<br />

Leonardo, che penso di celebrare anch’io; ma soltanto intra claustra. La prego de’ miei<br />

rispetti al Padre Guardiano suo degnissimo fratello; e riverendola mi dico. Trento 14<br />

nov. 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1195. 1797<br />

Al Padre Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano di Campo.<br />

R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />

La ringrazio vivamente delle cinquecento uova, che mi ha mandato. Dal noto<br />

beccaio riceverà dodici stelle si stoffisso pesate libbre trentadue, prese da noi<br />

ultimamente a soldi 16 la libbra, e perciò importanti troni 25 e soldi 12. Riceverà la<br />

vachetta tolta dai signori Pifferi L. 10,3 a carantani 34 pagata troni 29. Riceverà il filo di<br />

ferro, ed il filo di ottone pagati al Soller troni cinque. Ogni cosa fu soddisfatta da noi: e<br />

giacché il detto beccaio s’offerì di pagare, accettammo troni sessanta, per li quali<br />

porterà la ricevuta segnata con una croce dal nostro Menego. Gli otto soldi oltre lo<br />

speso questa volta, restano alla partita. Mi spiace, che non posso mandarle candele,<br />

perché ne ho mandate altrove quaranta libbre, ed ora per Dio grazia sono cessati li<br />

mortori, e non posso darne via altre, senza mettermi a pericolo di doverne provedere.<br />

Ma s’Ella non ne avesse altronde mi avvisi, che gliene farò qualche parte. Fra Gervasio,<br />

che la riverisce, m’ingiunge di farle sapere, che l’olio dassi a troni 25 la galleda 301 : e che<br />

Giambattista Simeoni compera la lana grezza a troni 22 il peso, e la vende a troni 25.<br />

Rapporto alle ss. Messe da carantani 21 mi riservo, giacché non può dirle presto. La<br />

prego di compatirmi degl’incomodi, che le arreco: mi esibisco di servirla, e la riverisco,<br />

dicendomi. Trento 14 novembre 1797.<br />

Le mando anche le Orazioni Secreta e Postcommunio del B. Leonardo.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1196. 1797<br />

Al P. Basilio d’Albiano. Roveredo. S. Rocco.<br />

301<br />

Dunque a soldi 23 la libbra, ma F. Gervasio ha frainteso. Si vende 25 soldi la libbra, che vuol dire troni<br />

28,15 circa la galleda di libbre 23 ed oncie...<br />

84


R.P.S.L.G.C.<br />

Non so cosa rispondere alla sua, se non che la compassiono di tutto cuore, e che<br />

temo di dover sentire de’ nuovi gai. Il progetto di V.P.R. rapporto ai due capi<br />

(Attanasio, e Massimo) sarebbe buono: ma non vorrei, che per farlo sortire il suo effetto<br />

si dovesse fare troppo strepito 302 . In caso contrario crederei, che potrebbesi proporre il P.<br />

Vicario d’Arco (Pietro Paolo). Per altro io la esorto di dare il suo voto, ma senza<br />

ostinarsi. Dialo al men indegno, attentis hodiernis circu<strong>ms</strong>tantiis. Credo, che ciò sarà<br />

men male, ed un male involontario. Il chiedere d’essere trasportato sul Trentino sarà<br />

vano, perché il P. Provinciale non può farlo senza licenza dell’Eccelso Governo 303 . Ella<br />

restando costì potrà impedire del male, a fare del bene. I popoli già la conoscono, e<br />

sanno di quali sentimenti e costumi sia. Pensi di fare la volontà del Signor Iddio, che la<br />

ha messa in un tal luogo, ed in tal tempo, e speri di meritare. Parli con lui, stia con lui,<br />

pensi a lui, ed operi per lui, che in fine resterà confortata e consolata. Non posso dirle<br />

altro. Quindi la riverisco, e resto. Trento 14 novembre 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1197. 1797<br />

Al P. Francesco Felice da Campodenno. Metz Lombardo.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Troppo mi son abusato della sua bontà procrastinando tanto il risponderle. Ho<br />

voluto consultare con libri, ed altri il primo caso; ma non ho trovato quanto bramava.<br />

S’aggiunse a questo, che scarseggio assaissimo di tempo. Ciò non ostante le rispondo,<br />

che io non credo necessaria una nuova delegazione dell’Ordinario per rifare, e ripiantare<br />

una croce travale su di una strada, ove stava un’altra vecchia, qualora ciò facciasi senza<br />

interrompimento notabile di tempo, e senza solennità. Così pensa eziandio il padre<br />

professore Saverio 304 . Per altro il R.mo signor parroco del luogo dovrebbe sapere anche<br />

introno a questo punto più di me, e di tanti altri. Il caso sarà succeduto altre volte in<br />

quello, od in altri luoghi circonvicini. Io non so dire di più. Circa poi la traslazione della<br />

festa coll’officio, e Messa della dedicazione della chiesa dalla festa di san Lorenzo al<br />

susseguente domenica, le dico rotondamente, che bisogna ricorrere alla Santa Sede<br />

apostolica, ed ottenere da essa la permissione, che facilmente vien conceduta 305 . Le<br />

chiedo scusa un’altra volta della mia tardanza, e mi professo. Trento 14 novembre 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1198. 1797<br />

Al Padre Stanislao di Nago Vicario di Cavalese.<br />

R.P.<br />

302 Fu eletto Guardiano il P. Accursio li 25 nov. 1797, il quale con tal titolo giunse a Trento nella sera de’ 12<br />

dic. Rinunciò per infermità nei primi di marzo 1799, cioè nel giorno undecimo.<br />

303 Il P. Basilio è venuto all’infermeria li 20 febbraio 1799 per essere stato sopraffatto da un colpetto di<br />

apoplessia. Vi morì nel giorno 31 di luglio 1800 alle 2.3 di sera.<br />

304 È succeduto a me in Arco, dove ho benedetta quella nostra croce travale senza solennità, e pompa.<br />

305 La Sacra Congr. de’ Riti ha conceduto ai polacchi di celebrare certe feste nelle domeniche fra le loro ottave,<br />

quando non occorrono in domeniche, ob maiorem populi concursum. Vide Caval. To. 5 in fine pag. 130. Ciò successe<br />

avanti l’anno 1757.


F. Grisostomo prega V.R. di sigillare la qui compiegata 306 , e poi spedirla presto, e<br />

sicura al sig. Wiser, sperando, che il medesimo signore avrà la bontà di uniformarsi al<br />

moderno costume, e non vorrà essere di pregiudicio a questo povero convento. Con che<br />

la riverisco ecc. Trento 15 nov. 1797.<br />

1199. 1797<br />

Al Padre Vito Antonio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Mercé l’aggiunta dell’in assenza ho aperto io, e letta la sua indirizzata al Padre<br />

Provinciale. Quindi l’assicuro, che senza la minima dilazione ho raccomandato la<br />

premura del panno a F. Placido, ed a F. Gervasio, i quali mi hanno promesso di usare<br />

ogni sollecitudine per renderla ben servita. Ho replicato loro le mie istanze anche questa<br />

sera. Onde spero, che non mancheranno. Ho pur mandato alle Madri di s. Chiara,<br />

pregate un poco avanti, li corporali. Se venivano più tardi, non arrivavano a tempo,<br />

perché ora fanno la liscia. Trattengo la detta sua lettera, perché il Padre Provinciale mi<br />

ha scritto da Metz, che verrà qua negli ultimi della corrente, o ne’ primi della<br />

susseguente settimana. Fra Pasquale da Centa Terziario giunto qua domenica mattina<br />

piovosa è partito per Pergine ieri mattina. Se posso servirla in altro mi comandi, mentre<br />

nell’atto, che la riverisco divotamente mi professo. Trento 21 novembre 1797.<br />

Di V.P.R cui aggiungo, che per difetto dello stampatore la stampa del nostro<br />

Direttorio non è ancora cominciata, né finita quella del diocesano. Come pure, che vaca<br />

la Guardiania di s. Rocco per la promozione alla parrocchia di s. Maria del P. Lutz.<br />

Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1200. 1797<br />

Al P. Francesco Saverio da Fondo professore ed esaminatore prosinodale. Trento.<br />

Nel seminario.<br />

M.R.P.<br />

Non essendo sicuro di trovare la P.S.M.R. le replico col presente l’invito per lunedì<br />

prossimo 307 già fattole dal Padre Davide secondo la mia espressa intenzione. Le<br />

acchiudo la giunta al Direttorio per il detto lunedì: e le fo sapere, che quantunque abbia<br />

parlato più volte, non fu depositata la limosina delle dodici Messe celebrate gli undici<br />

settembre per il fu signor arciprete Mersi, cioè quattro in s. Pietro, ed otto in s.<br />

Bernardino. Ma su di questo mi riservo a parlarne in voce 308 . Frattanto con tutto il<br />

rispetto la riverisco, e mi dico. Trento 22 novembre 1797.<br />

Di V.P.M.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1201. 1797<br />

Al P. Giuseppe Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Ringrazio vivamente la P.S.R. delle carità, che s’è compiaciuta di farmi<br />

provvedendomi, e donandomi tanti legumi, li quali ci sostenteranno nelle nostre sante<br />

306 N. 1191.<br />

307 In cui si farà la festa del Beato Leonardo per la prima volta.<br />

308 Gli ho parlato nel giorno 23 in convento dopo il vespro.<br />

86


Quaresime. Per mezzo dell’esibitore 309 della presente le spedisco i tre crosoni 310<br />

corrispondenti ai tre stari della lente provveduta: e le castagne, e le dieci libbre di<br />

candele promesse. Mi spiace, che non posso servirla rapporto alle lumache, perché non<br />

ce ne avanza. Questa mattina sono stato a cercarne in città dal nostro diligente<br />

provevditore 311 ; ma presentemente non ne ha se non se soltanto qualche centinaio. Se<br />

posso servirla in altro mi comandi, che sarò sempre quel desso, che notificandole<br />

d’essere stato eletto Guardiano di Roveredo il Padre Accursio Aliprandino di Praghena,<br />

e riverendola mi professo. Trento, s. Bernardino 26 novembre 1797, di notte.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1202. 1797<br />

Al Padre Vito Antonio di Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Anch’io scrivo in fretta, perché ridotto alle nove, e mezza di notte, mentre i Padri<br />

Cappuccini botteggiano ardendo orribilmente non so qual edificio contiguo ai<br />

medesimi. Temo, che sia il povero monistero di s. Chiara abitato da soldati 312 . La<br />

ringrazio dell’operato col sig. Michele Wiser, e le rispondo, che accettiamo l’impegno<br />

delle sante Messe del medesimo non solamente quotidiane; ma eziandio straordinarie.<br />

Dico accettiamo, perché nel medesimo impegno entra anche il Padre Provinciale.<br />

Confido, che presto potremo dar principio alla loro celebrazione. Con tal occasione<br />

raccomanderemo a Dio Signor nostro clementissimo il buon signor Michele Wiser, la di<br />

cui consorte inferma, e tutta la famiglia del medesimo, come nostra benefattrice<br />

singolare, affinché sempre più venga felicitata e preservata da malanni. Ringrazio<br />

un’altra volta la P.S.R. de’ favori, che ci ha compartito, e senza più riverendola resto.<br />

Trento 26 novembre 1797.<br />

Di S. P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1203. 1797<br />

Ad una signora tedesca.<br />

Io infrascritto nuovamente confesso, e attesto, che nella vigilia del nostro Padre San<br />

Francesco, ai tre dello scorso mese di ottobre, dalla molto reverenda Madre Vittoria di<br />

Spergs degnissima Superiora delle RR. MM. Orsoline di questa città, fu depositata una<br />

buona limosina, oltre due pianete nuove313 , a beneficio di questo nostro povero<br />

convento, come destinatagli, e mandatagli per mero effetto di pietà cristiana, da una<br />

persona forestiera tedesca, che non volle punto esserci palesata, e nominata: ed<br />

aggiungo, che tale limosina fu molto opportuna ai nostri bisogni, perché oltre d’essere<br />

per altro poveri, mendicanti, e senza veruno stabile provvedimento, secondoché<br />

prescrive la nostra santa Regola, ora proviamo strettezze, ed angustie maggiori del<br />

solito, a cagione della nota guerra, e della grande mortalità d’uomini, e bestie, che<br />

hanno moltissimo danneggiato i nostri amorevoli benefattori, e diminuito il loro<br />

numero, ed anche renduti non poco più cari li viveri di ogni sorta. Temendo poi<br />

309<br />

F. Domenico Terziario.<br />

310<br />

Troni 36.<br />

311<br />

Paolo Pisoni.<br />

312<br />

Non fu il monistero, ma una casa campestre.<br />

313<br />

non benedette.


fondatamente, che tali sventure non sieno per terminarsi, ed aver fine così presto,<br />

ardisco di raccomandarmi umilmente alla soprallodata persona benefattrice per qualche<br />

altro caritatevole soccorso: assicurandola, che tutti supplicheremo caldamente Iddio<br />

Signor nostro clementissimo per Lei, affinché si degni di ricompensarla con donarle<br />

tutte quelle grazie spirituali, e temporali, che santamente desidera per vantaggio e bene<br />

dell’anima sua. Pregheremo pure il nostro Serafico Patriarca san Francesco, perché sia<br />

di Lei speciale avvocato innanzi al trono dell’infinita maestà del medesimo Dio.<br />

Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 27 novembre 1797.<br />

L+S. Fra Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Francescani Riformati.<br />

Nota. Ho scritto questo a suggestione di chi c’impetrò, e portò a Trento l’accennata<br />

limosina, e spera di portarcene dell’altra ritornando da quella benefattrice. Ella si è la<br />

sig. Rosa de’ Paoli di Trento, figlia quondam di Gaspare, e vedova Alessandrini di<br />

Civezzano. Ora sta in Trento nello stradone di s. Francesco. Ella mi ha consigliato di<br />

farla tradurre nella lingua tedesca. Vedi num. 1205 314 .<br />

1204. 1797<br />

Ai Tonini di Vigolo-Baselgano.<br />

Io infrascritto attesto, che sono state fedelmente celebrate le ottanta sante Messe<br />

ordinateci li tre dello scorso gennaio dall’allora vivente sig. Valentino Tonina di Vigol-<br />

Baselga. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 28<br />

novembre 1797.<br />

L.+S. F Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1205. 1797<br />

Al P. Filippo da Metz Tedesco Vicario di Metz Lombardo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Nell’atto, che ringrazio la P.S.R. della carità, che mi ha fatto traducendo nel tedesco<br />

quella mia letteruccia, le fo noto, che sortito un buon effetto 315 ; ed ardisco di<br />

nuovamente incomodarla pregandola di tradurmi anche la qui compiegata 316 , e di<br />

rimandarmela tradotta più presto, che può, cioè s’è possibile nel prossimo sabato. Le<br />

chiedo scusa della mia importunità, e confidando di ottenerla, senza più la riverisco, e<br />

resto. Trento 28 nov. 1797, di notte.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1206. 1797<br />

Al P. Gasparo da Campo Guardiano di Borgo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Senza il minimo indugio sonomi portato dal signor Giuseppe Maria Auchentoller<br />

per levare le corone ordinatemi da S.P.R., cioè nere, di legno, e di bella qualità: ma non<br />

ebbi la contentezza di ritrovarle, perché ne tiene soltanto di quelle picciole da dieci, ed<br />

io non mi arrischiai di pigliarle, perché ho sperimentato, che li nostri Fratelli non le<br />

314<br />

Fu consegnata la versione tedesca alla sig. Rosa li 2 dic. che portò poi cinque crosoni per noi: altri per le<br />

Orsoline, li cap. e li carnei.<br />

315<br />

Sopra n. 1191.<br />

316<br />

Sopra n. 1203.<br />

88


icevono volentieri. Ora mancano le dette corone, perché vanno nella Moscovia. Se<br />

vuole delle menzionate picciole, e delle naranzette, o altre, che vi sieno, mi avvisi, che<br />

la servirò prontamente. E frattanto riverendola di cuore mi dico. Trento 28 novembre<br />

1797.<br />

Dì V.P.R. cui aggiungo, che per il P. Guardiano di campo ho dovuto pigliare delle<br />

corone rosse grandi del n. 8, in mancanza delle nere grandi del detto numero.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1207. 1797<br />

Al Padre Ferdinando de’ Paoli da S. Orsola, Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Alla ricerca, che mi fa, se io possa ricevere l’impegno di far celebrare circa 150<br />

sante Messe dentro lo spazio di otto mesi, colla limosina di sette traieri l’una, le debbo<br />

rispondere con un negative, perché son più che abbastanza carico di somiglianti pesi.<br />

Anch’io ne ho esibito ad altri nostri Guardiani, ed ho ricevuto la stessa risposta. Le<br />

Messe, che vengono esibite sono molte, ed i celebranti rispettivamente pochi. Spero,<br />

che tale scarsezza non durerà poi sempre, giacché ora si ha un ordinatore in Trento,<br />

almeno per la maggior parte dell’anno 317 . La bella corda di biscotti, che mi dona, si è un<br />

nuovo effetto della sua bontà, poiché non so d’avere alcun merito. La ringrazio dunque,<br />

ed esibendomele in quel che posso, la riverisco, e resto. Trento 29 nov. 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1208. 1797<br />

Al P. Antonio dalla Rosà Riformato. Feltre. Santo Spirito.<br />

R.P.P.C.<br />

Con singolare contento abbraccio l’occasione di servire alla P.S.R. quantunque non<br />

la conosca di vista. Sappia dunque, che senza verun ritardo sono calato in città, ed ho<br />

pigliato dallo stampatore Monauni li tre bramati Libricciuoli, de’ quali colla presente<br />

gliene fo un meschinissimo dono 318 . Siccome poi sto aspettando di momento in<br />

momento un nostro Terziario, che dall’Anaunia passerà nell’Ausugio sino a Borgo; così<br />

penso di consegnarli a lui, con una mia lettera al P. Massimo mio fratello dimorante nel<br />

convento di Borgo, affinché li faccia passare sino a Feltre o per mezzo di qualche<br />

feltrino, oppure per la posta di quel luogo. Desidero, che le giungano presto; e<br />

rispondendole che rapporto alla bramatissima pace noi non sappiamo più de’ feltrini, mi<br />

esibisco ad ulteriori suoi comandi, e la riverisco. Trento, s. Bernardino 30 novembre<br />

1797.<br />

Di S.P.R. Um.mo, div.mo, oss.mo servo in Cristo<br />

F. Gio Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

1209. 1797<br />

Al Padre Massimo di Volano. Borgo.<br />

317 Monsignor Suffraganeo vescovo di Iasso Emmanuele Conte di Thunn.<br />

318 L’Indovino inglese. La Galleria delle stelle. Il Contadino astrologo. Tutti e tre con istanza richiesti da<br />

monsig. Panigai arcidiacono della cattedrale di Ceneda, cui professa molti doveri il detto P. Antonio già Guardiano di<br />

Feltre ecc. I detti libricciuoli unitamente alla mia lettera sono giunti al detto Padre in Feltre li 9 dicembre.


Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Vi prego, che vogliate proccurare, che questo pacchetto vada, e giunga al suo<br />

destino. Suppongo, che in Borgo più facilmente che qui si possa trovare qualche feltrino<br />

di ritorno a Feltre. In caso poi, che non lo trovasse presto, vi prego di darlo alla posta.<br />

Su di ciò scrivo anche a Feltre. Scusatemi dell’incomodo, perché non ho potuto<br />

scamparlo. Per ora non iscrivo altro, se non se con affetto fraterno vi abbraccio. Amen.<br />

Trento 30 novembre 1797.<br />

1210. 1797<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi sacerdoti di questo convento sono state<br />

celebrate cinquanta sante Messe secondo la pia intenzione del sig. Clemente Sartori<br />

(Cescati) di Trento. In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento il<br />

primo dicembre 1797.<br />

L+S F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1211. 1797<br />

Al Padre Gasparo da Campo Guardiano di Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

All’arrivo di F. Domenico, per non perdere la bella congiuntura di servire alla<br />

P.S.R., e supponendo, che non sia contraria a pigliare le corone dal sig. Francesco<br />

fratello del sig. Giuseppe Maria Auchenthaller, che come scrissi, non ne ha di quella<br />

forma, ch’Ella desidera, ho subito mandato dal detto sig. Francesco; ma essendo l’ora<br />

tarda, e non tenendole nella bottega, promise di prepararle per domani mattina. Quindi<br />

ho avvisato il nostro uomo, che vada di buon mattino a pigliarle, e che F. Domenico lo<br />

aspetti di ritorno. Spero dunque, che la P.S.R. resterà servita. E riverendola resto. Trento<br />

1 dicembre 1797.<br />

Di S.P.R. cui aggiungo, che questa mattina de’ 2 sono venute le corone col qui<br />

compiegato viglietto del costo. Parmi, che non sieno di bella qualità; ma non vi sono<br />

altre di tal forma 319 .<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1212. 1797<br />

Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato venti sante Messe ordinateci<br />

dall’Ill.mo signor Giuseppe Conte Bortolazzi, per mezzo dell’Ill.mo signor Conte<br />

Gasparo di lui figliuolo. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino li 2 dicembre<br />

1797.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1213. 1797<br />

Al P. Gioseffantonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

319 Dozzine 100 di legno nere a carantani 5 la dozzina, troni 41,8. Saldato li 7 dicembre.<br />

90


Egli è verissimo, che noi per la Dio grazia, e per bontà de’ nostri benefattori,<br />

mangiamo quasi sempre pane di formento: ma egli è altresì verissimo, che un così fatto<br />

vantaggio, e provvedimento ci costa più che ogni altro, consumandosi, e sparendo<br />

qualunque provvisione di tal sorta più facilmente, e più presto, che la neve al sole. Onde<br />

bisogna sempre pensare, girare, ed usare delle importunità per il pane, non bastandoci<br />

mai quello delle due cerche ebdomadarie della città 320 . Lungi da noi dunque il cercare<br />

varietatem per diletto: e grazie distintissima alla P.S.R. che coi tre stari di segala<br />

mandatici s’è compiaciuta di aiutarci, e soccorrerci. Gliene renda il merito, e al<br />

ricompensa Iddio Signor nostro clementissimo. Io non posso dirle, né rendermele grato<br />

con altro. Bensì l’accerto, che sono stato a parlare, ed ho parlato più volte, per servirla<br />

con qualche numero di lumache. Non so ancora se arriverò a conseguire il mio<br />

intento 321 . In caso contrario la prego di avermi per iscusato, e contentarsi della mia<br />

volontà. Qui predicano il P. Mariano da Bordiana nel Duomo: il P. Vicario Gio.<br />

Evangelista da Stenico in Povo: il P. Borgia da Riva in Cognola; ed il P. Davide<br />

tiarnitano in Aldeno. Il Padre Aecangelo da Clesio sta nell’infermeria, mangia di grasso,<br />

e se la passa benino. Io mi raccomando in precibus, la riverisco divotamente, e mi<br />

professo. Trento 3 dicembre 1797.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1214. 1797<br />

Al P. Filippo da Metz Tedesco Vicario di Metz Lombardo.<br />

R.P.P.C.<br />

Doppiamente obbligato mi riconosco, e confesso alla P.S.R. per la versione, che mi<br />

ha fatto, voglio dire e perché la ha fatta, e perché la ha fatta con tanto suo incomodo a<br />

cagione della strettezza del tempo. Io ho motivo si sperare, che riuscirà utile 322 a questo<br />

nostro convento, e che quindi tale utilità sarà un frutto delle fatiche, e carità di S.P.R.<br />

La ringrazio dunque di tutto cuore, ed insieme la prego di non istancarsi nel favorirmi in<br />

caso, che mi trovassi necessitato di ulteriormente incomodarla per somiglianti versioni.<br />

Per poi darle qualche contrassegno della mia gratitudine le spedisco una corda di<br />

biscotti; e mi esibisco di servirla dove mi crede atto, e capace. Invidio la sua sorte, che<br />

può attendere con quiete agli esercizi spirituali, mentre io trovomi assai occupato in<br />

altri; e nuovamente ringraziandola delle sue carità, la riverisco, e resto. Trento 5<br />

dicembre 1797.<br />

Di S.P.R. Div., obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1215. 1797<br />

Al P. Vitantonio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Ho mandato mercoledì, o sia ieri, la qui occhiusa colle castagne; ma con mio<br />

grande spiacere ritornò colle stesse castagne, avendosi scusato il postiglione per essere<br />

troppo caricato. Col molinaro ho mandato anche il nostro ragazzo di sagrestia, perché<br />

custodisse i sacchi in caso, che dal molinaro non fosse stato ritrovato il postiglione.<br />

320<br />

Mezza città si cerca nel mercoledì, e mezza nel sabato.<br />

321<br />

Sono stato anche ai 4 a cercarne; ma vogliono tre troni per cento almeno. Poi ne ho mandato a Cles 2500 per<br />

troni 58 e soldi 10.<br />

322<br />

Riuscì.


Vorrei, che venissero levate presto, acciocché stando qui chiuse ne’ sacchi non<br />

patissero 323 . Riesce difficile il voltarle, e metterle in tre parti, e poi in frettissima di<br />

nuovo insaccarle quando viene l’occasione di spedirle. Non so come effettuare il mio<br />

desiderio di renderla ben servita. Mi suggerisca un modo, oppure mandi apposta. La<br />

prego di compatirmi, e riverendola, ed avvisandola che ho cominciato le Messe<br />

straordinarie del Wiser, mi raffermo. Trento 7 dicembre 1797, di notte.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1216. 1797<br />

Al P. Giangiuseppe da Canzolino Guardiano di Pergine.<br />

R.P.P.C.<br />

Oggidì dal signor dottore Pietro Alimonta 324 di Campo ho ricevuto lettera, con cui<br />

vengo avvisato, che mi spedisce tre pesi di lumache di ragione di V.P.R., e che rapporto<br />

al loro prezzo le ha già scritto nel passato lunedì per mezzo del beccaro di Campo. Io<br />

non ho veduto il portatore delle predette lumache, ho però inteso, che sono in questo<br />

convento. Quindi l’avviso, che mandi a pigliarle qualora io non trovi occasione<br />

opportuna per fare la loro spedizione. L’avviso altresì, che F. Domenico mi ha<br />

consegnato quelle due monete, che doveva dare a non so quale levicano per gli Agnus,<br />

perché gliele rimandi, essendosele dimenticate. Onde gliele rimanderò colla prima<br />

opportunità, la quale come spero, sarà quella de’ cercatori di Avis della prossima<br />

domenica 325 . Bramo di sentire, che V.P. sia guarita, e riverendola resto. Trento 8<br />

dicembre 1797.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1217. 1797<br />

Al P. Gasparo da Campo Guardiano di Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

Qui compiegato rimando alla P.S.R. il viglietto saldato dell’Auchentholler,<br />

avvisandola nello stesso tempo, che il medesimo mercante 326 ha dato di ritorno al mio<br />

messo Menego come esorbitante il suo credito quindi soldi, e che glieli rimanderò colla<br />

prima occasione opportuna, non potendosi mettere in una lettera 327 . La ringrazio poi<br />

della carità, che s’è compiaciuta di farmi colla bella corda di biscotti; ed esibendomi di<br />

servirla ulteriormente la riverisco, e resto. Trento 8 dicembre 1797.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1218. 1797<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo di Valsugana.<br />

Carissimo Fratello.<br />

323<br />

Ho rimandato li tre sacchi al postiglione fiemmasco li 13 dicembre con un cavallo, col nostro Toni, e col<br />

molinaro. Furono ricevuti dal postiglione.<br />

324<br />

Medico fisico.<br />

325<br />

Li cercatori non sono venuti al convento. Ho mandato le monete, e le lumache li 12 dicembre per mezzo del<br />

servo del convento perginese. Li detti cercatori non sono andati all’Aviso.<br />

326<br />

Francesco Simone.<br />

327<br />

L’ho rimandato li 21 dic. per mezzo di F. Mansueto.<br />

92


Vi assicuro, che ho ricevuto la corda di biscotti, che mi avete mandato, e ve ne<br />

ringrazio. Vi rimanderò poi il sacchetto colla prima occasione opportuna. Ho<br />

consegnato l’altra corda al Padre Arcangelo, che l a aggradì molto, e vi ringrazia. Egli<br />

ora sta nell’infermeria; ma in piedi, e sanotto. Stavvi a mia insinuazione, giacché ha<br />

bisogno di vivere in tutta regola, e di mangiare per lo più di grasso. Sento con piacere,<br />

che ora voi godete sanità, e quiete, e bramo, che in ciò siate costante. Io presentemente<br />

sono molestato da catarro, che mi rende incomodo il cantare. Non so come riuscirammi<br />

la visita lunga de’ benefattori per le imminenti feste natalizie, che a Voi pure le sospiro<br />

felici. Ieridì solamente ho fatto l’ultima correzione delle stampette dell’Ordinario<br />

diocesano. La prima, che mi verrà mandata sarà del monastico, il quale avrà un fine<br />

tardo al solito. Oh quanto mai è grande la carestia che provo di tempo! Li miei<br />

zibaldoni ora sono impolverati; ma pure ciò non mi preme, godendo di essere occupato<br />

in servizio del convento. Vi raccomando un’latra volta l’involtino diretto a Feltre; e<br />

salutandovi di cuore resto. Trento 8 dicembre 1797.<br />

Senza soscrizione.<br />

1219. 1797<br />

Alla sig. Maria Gioseffa Melania Riccioli ex monaca. Roveredo.<br />

Sia lode a Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi.<br />

Nello scaduto settembre ho scritto a V.R 328 ., che io non ho mai veduto il di Lei<br />

signor nipote 329 . Lo stesso le replico anche oggidì. Laonde non posso dire di lui alcuna<br />

cosa; bensì, che ho scritto in di lui favore al Padre Provinciale, e che da questo mi fu<br />

risposto, esservi troppa difficoltà per parte dell’Eccelso Governo. Le condizioni<br />

aggiunte alla licenza di vestire ce la rendono vana. Non dico altro, se non se, che Iddio<br />

ci può aiutare, e consolare. Supplichiamolo umilmente, e costantemente, e speriamo,<br />

che si diporterà da buon Padre, malgrado i nostri demeriti. Suor Michelina se la passa<br />

ora competentemente, dopo che fu non poco, né poco tempo inferma. Io non approvo,<br />

che pensi a fare spese per coserelle non necessarie. Basta, che abbia da vivere. Ha<br />

ricevuto il suo quartale; ma un mese dopo la di lui scadenza. Sarà fortunata se avrallo<br />

anche in seguito a tal tempo. L’aria, che gira in oggi, è troppo cruda, e disgustosa.<br />

Rapporto alle novità di s. Rocco non parlo punto; dicendole soltanto, che il P. Massimo<br />

mio fratello vive contento in Borgo 330 . Finisco raccomandandomi alle fervorose di Lei<br />

orazioni: augurandole ogni felicità in occasione delle imminenti sante feste, con un<br />

buon capodanno, e riverendola insieme colle sue buone compagne, anche a nome di<br />

suor Michelina, e dicendomi. Trento, s. Bernardino 12 dicembre 1797.<br />

1220. 1797<br />

Al Padre Vitantonio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Spero, che avrà ricevuto dal postiglione li tre involti di castagne, ben legati, e<br />

chiusi. Gli ho fatti scortare, e consegnare al detto postiglione in città non dal solo<br />

molinaro, ma eziandio dal nostro servo Antonio. Io non ho più Messe da limosina<br />

minore di due troni, perché ne ho ricusato tantissime anche a soldi trentacinque. Delle<br />

altre ne ho presentemente qualche numero; ma credo di poter soddisfare alle medesime<br />

a tempo congruo accettando anche le cinquanta di Giovanni dal Piaz di Trodena. Quindi<br />

328 Sopra num. 1143.<br />

329 Fu in Trento, Egli è figlio d’una sorella maritata in Borgo di Valsugana.<br />

330 Desideravasi da lei a Roveredo in grado.


le accetto, e prometto, che le andrò intrecciando colle altre. La ringrazio dell’attenzione,<br />

che ha di favorirmi, ed aiutarmi. Godo sentendo, che sieno partiti da tutto il Fiemasco li<br />

sodati, ch’eranvi accantonati per invernarvi 331 . Sono partiti moltissimi anche da questa<br />

città; ma sono venuti degli altri. Oggidì poi ho inteso, che in vigore di una staffetta<br />

giunta intorno al mezzogiorno debbono ritornare in giù li partiti per Bolgiano, e portarsi<br />

sul Veneziano. Lascio la verità a suo luogo, e desidero, che finiscano le guerre tutte.<br />

Nuovi parrochi sono, di Ledro don Antonio Monauni piovano di s. Maria Maggiore: di<br />

Fondo l’ex parroco di Romeno don Francesco Aliprandini: e di Romeno il curato di<br />

Malosco don Gio. Michele Zenoniani da San Zenone di Tassullo. Le auguro felicissime<br />

le imminenti sante feste, mi raccomando, la riverisco, e resto. Trento 14 dicembre<br />

1797 332 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1221. 1797<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 30, dico trenta al signor maestro<br />

vetraio esibitore della presente. Che della carità il Signor Iddio ecc. 333<br />

Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 17 dicembre 1797.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1222. 1797<br />

Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato dodici sante Messe ordinateci<br />

dall’Ill.mo signor cavaliere Giuseppe de’ Mersi in suffragio dell’anima del fu Ill.mo, e<br />

R.mo signor arciprete Gio. Battista de’ Mersi di lui zio, nel giorno undecimo dello<br />

scorso settembre, quattro in san Pietro praesente cadavere, e le altre otto qui a san<br />

Bernardino appresso Trento li 19 dicembre 1797.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1223. 1797<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Assicuro la P.S.R., che ho ricevuto la sua di ieri: che ho parlato con F. Gervasio<br />

circa la provisione dell’olio: e che la farò servire rapporto ai bigoli. Per ora non posso<br />

dirle di più, perché sono ritornato dalla città molto tardo, e scrivo di notte molto<br />

avanzata. Le sospiro felicissime le imminenti sante feste, con un eguale capodanno, e<br />

riverendola resto. Trento 21 dicembre 1797.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1224. 1797<br />

Al sig. Francesco Tecini di Smarano arciprete, e decano foraneo di Pergine.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig., e padrone colendissimo.<br />

331 Gli 8 dicembre.<br />

332 Fu ricevuta questa mia dal P. Viatntonio avanti li 18 dic.<br />

333 La tempesta de’ 19 d’agosto pistò li nostri vetri posti al mezzogiorno. Il vetraio si è Pietro Rasino, che ha la<br />

sua bottega nella Piazzola delle Opere, e l’abitazione al Duomo.<br />

94


Giambattista Anesi di Portolo, latore della presente, ritorna da V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

dopo d’essere stato qui con noi dal giorno ventesimo sino a questo 334 , e d’avere fatto con<br />

un Religioso confessore da me destinato, quanto a Lei piacque d’ingiugnergli per bene<br />

della di lui anima. Voglio supporre, e credere, che l’avrà fatto con vero sentimento di<br />

penitenza; e che quindi non ricadrà così di leggieri nell’errore conosciuto, e detestato.<br />

Quantunque poi vero sia, che io non conosco di vista V.S.Ill.ma, e R.ma, conoscendola<br />

per la fama, mi reco a vantaggio, ed onore il poterla servire, ed ubbidire 335 . E bramando<br />

congiunture migliori, tutti ricolmo di stima, e venerazione, le fo un profondo inchino, le<br />

auguro felicissime le imminenti sante feste, con un simile capodanno 336 , e mi dichiaro.<br />

Trento, s. Bernardino 23 dicembre 1797.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Um.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati 337 .<br />

Extra.<br />

All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Francesco Tecini degnissimo<br />

Arciprete, e decano foraneo di<br />

Pergine.<br />

1225. 1797<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

quaranta sante Messe secondo l’intenzione del molto reverendo signor don Antonio<br />

Zanolino curato di Sardagna. In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino li 27<br />

dicembre 1797.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1226. 1797, li 28 dicembre<br />

Pro Memoria.<br />

Il convento di san Bernardino di Trento chiede umilmente la limosina di 29, dico<br />

ventinove sante Messe celebrate negli anni scorsi a nome, e petizione del fu signor<br />

Michele Clementi di Verla per altrettanti defunti confratelli dell’arciconfraternita della<br />

Morte di Trento 338 .<br />

______________________________________________________________________<br />

Replicato questo Promemoria, e consegnato li 9 luglio 1798 al R.S.D. Pietro Zaiotti<br />

cappellano di Verla.<br />

______________________________________________________________________<br />

1227. 1797<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare a conto troni 200, dico dugento al<br />

signor Antonio Pedrotti di Trento. Che della carità ecc. Dato nel convento di s.<br />

Bernardino li 29 dicembre 1797.<br />

334<br />

Triduo, cui fu condannato dall’arciprete, perché ha commesso un oiretluda [adulterio]. Egli è coniugato non<br />

vecchio: di condizione masadore. Non ha dato veruna ricompensa.<br />

335<br />

Egli suppone di non essere da me conosciuto.<br />

336<br />

Il Facciolato Capo d’anno.<br />

337<br />

Fu creato esaminatore prosinodale nel principio del 1798.<br />

338<br />

Mandato al P. Simon Pietro Clementi in Verla.


L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1228. 1797<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state fedelmente<br />

celebrate trentacinque sante Messe ordinateci dal molto reverendo signor don Udalrico<br />

Quaresima curato di Romagnano 339 , cioè cinque per la defunta consorella Marta Fedrici:<br />

quindici per la defunta Domenica già moglie di Domenico Tonioli; ed altre quindici per<br />

il defunto Antonio Defant. Aggiungo, che dai medesimi religiosi fu celebrata la Messa<br />

prima in Romagnano ne’ giorni 23 di luglio, e 16 di agosto ad istanza, e secondo<br />

l’intenzione del magnifico signor sindaco della comunità di Romagnano 340 : e nel giorno<br />

22 di ottobre a requisizione, e secondo la mente del reverendo signor Primessario di<br />

Romagnano 341 : oltre quella de’ 30 di luglio non applicata da chi la chiese. In fede ecc.<br />

Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 30 dicembre 1797.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1229. 1798<br />

Al Padre Vito Antonio da Cles Guardiano di cavalese.<br />

Rev. Padre.<br />

F. Grisostomo gli manda a conto questo Direttorio diocesano, riservandosi di<br />

mandargli l’altro monastico quando sarà stampato. E bramando, che venga presto la<br />

limosina Wisera, con cui possa saldare i debiti contratti, lo riverisce. Trento 2 gennaio<br />

1798. In questa sera fu seppellito il signor Conte Giuseppe di Lodrone.<br />

1230. 1798<br />

Al medesimo Vitantonio Guardiano di cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Colla licenza espressa del Padre Provinciale, per minorare l’incomodo al convento<br />

di S.P.R. mando costà Fra Mattia di Trento, perché faccia la questua del legname<br />

necessario a questo nostro convento. Prego dunque umilmente la P.S.R. che voglia<br />

usare la carità di prestargli quell’aiuto, di cui avrà bisogno in cosìfatta impresa, e<br />

specialmente,che diagli aiuto Fra Marco da Rango. Frat’Alessio da Castagnedo, che<br />

accompagnerà il detto F. Mattia, ritornerà qua presto 342 : e quindi la prego, se le sarà<br />

possibile, di dare poi un altro compagno a F. Mattia, quando sarà di ritorno.<br />

All’accennato f. Alessio potrà far consegnare qualche parte della limosina Wisera, che<br />

mi sarà comoda. Dissi parte, non tutta, perché non vorrei espormi ad una qualche<br />

disgrazia troppo grande. Ho già fatto celebrare un numero notabile delle Messe<br />

straordinarie Wisere, e delle trodenesi, e spero, che le seconde saranno terminate in non<br />

molti giorni. Mi raccomando di nuovo alla di lei carità: la ringrazio delle già fattemi: la<br />

riverisco divotamente, e resto. Trento 8 gennaio 1798.<br />

Di S.P.R. Obbl.mo, div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

339<br />

Questi ha lasciato Romagnano, ed è andato Vicario parrocchiale ad Isera nel principio del 1798.<br />

340<br />

Bertoldi.<br />

341<br />

Turri.<br />

342<br />

È partito da Trento nel dì 9. Il Terziario ritornò nel giorno 13 e F. Mattia nel giorno 24.<br />

96


1231. 1798<br />

Il sig. Gio. Battista Gressler 343 è pregato di dare troni sette alla signora 344 esibitrice<br />

della presente per la legatura degli Ordinari, o sia Direttori. Che della carità ecc. Dato<br />

nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 9 gennaio 1798.<br />

L.+S. D’ordine del P. Provinciale<br />

F. Gio.Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati.<br />

1232. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi sacerdoti di questo convento sono state<br />

celebrate venticinque sante Messe secondo la pia intenzione dell’Ill.ma signora<br />

Catterina baronessa vedova de’ Gentilotti. In fede ecc. Dato nel convento di s.<br />

Bernardino appresso Trento li 10 gennaio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1233. 1798<br />

Alla sig. Anna Teresa Auchenthalelra di Trento. Bolgiano. Lana in canonica.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Ieridì solamente ho ricevuto dallo stampatore li nostri Direttori. Oggi dunque ne<br />

spedisco una copia eziandio a Lei, e nello stesso tempo la ringrazio della sua carità di<br />

santi, o sia figurine, che s’è compiaciuta di mandarmi. Sonomi pervenuti dopo la metà<br />

dello scorso dicembre 345 , ed ho indugiato tanto il ringraziarla, perché sperava di poterla<br />

servire col Direttorio avanti la fine dell’anno. L’assicuro, che ho consegnato fedelmente<br />

la sua lettera nelle proprie mani del suo signor fratello Francesco, e che sono ritornato<br />

da lui due altre volte per avere la bramata risposta; ma non mi riuscì di conseguirla.<br />

Onde abbia pazienza anche per questo. Mi spiace, che ora soltanto Ella si penta di non<br />

avere secondato il mio consiglio di stare a Schenna: e le replico, che né pure qui a<br />

Trento potrebbe ritrovare quella pace, che desidera. Le auguro, che la trovi, e goda nel<br />

santo paradiso con Gesù, e Maria, e riverendola resto. Trento 10 gennaio 1798 346 .<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

1234. 1798<br />

Il signor Gio. Battista Gressler è pregato di dare troni dodici al signor Gio. Battista<br />

Monauni stampatore vescovile. Che della carità ecc. Dato nel convento di s. Bernardino<br />

appresso Trento li 10 gennaio 1798.<br />

L.+S. D’ordine del P. Provinciale<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1235. 1798<br />

Al Padre Accursio da Preghena Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.<br />

343 Gressler detto Wolfango.<br />

344 Vedova Muglera.<br />

345 dati li 14 novembre.<br />

346 Consegnato al sig. Giuseppe Auchentholler nello stesso giorno 10.


Tengo preparato il plicco de’ Direttori per il convento, cui presiede la P.S.R., ed<br />

anche per le povere nostre sorelle soppresse: come pure per l’eccelso Governo<br />

d’Insprugg, che dovrà consegnarsi, ma una copia sola, a codesto lodevole officio<br />

Capitaniale circolare. Porterò il detto plicco all’osteria de’ Cappelletti situata nel Borgo<br />

di s. Croce 347 , sperando che verrà là presto quel roveretano carratore, cui nella scorsa<br />

settimana ho consegnato una copia del Direttorio diocesano da portare alla P.S.R. e che<br />

mi ha promesso di portare poi anche il detto plicco. Le raccomando di ricordarsi di dare<br />

l’accennata copia al prefato officio Capitaniale; e riverendola resto. Trento 10 gennaio<br />

1898.<br />

Di V.P.R. Div.mo, servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1236. 1798<br />

Ad un Amico.<br />

Carissimo Amico.<br />

Eccovi quanto rapporto a santa Camilla ho ritrovato, e creduto bene di notare per<br />

compiacervi. Non ho tempo da scrivere di più. Bramo tuttavolta, che la medesima Santa<br />

sia mia avvocata presso sua Divina Maestà; e salutandovi mi dico. Trento, s. Bernardino<br />

li 10 gennaio 1798.<br />

Santa Camilla vergine, discepola di san Germano vescovo d’Auxerre francese, fu<br />

nativa di Cività Vecchia Toscana348 , e morì nell’anno di Gesù Cristo Signor nostro 437<br />

in Francia349 . Il di lei sacro corpo venne seppellito in un villaggio detto Escoulives, e poi<br />

bruciato dai calvinisti in un altro villaggio nominato Santa Pelagia. Nel primo fu eretta<br />

in di lei onore una chiesa, e venne illustrata dal Signor Iddio con molti miracoli. Lodesi<br />

questa Santa dal Breviario d’Auxerre ai tre di marzo, dai Padri Bollandisti sotto lo<br />

stesso giorno, e da parecchi scrittori della vita di san Germano. Il di lei nome sta<br />

eziandio nel Giornale Trentino dell’anno 1786 ai tre di marzo. Si fece discepola di s.<br />

Germano dopo che lo sentì predicare in Ravenna città dell’Italia.<br />

1237. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al sig. Domenico Grandi troni 147,<br />

carentani 9, dico troni cento e quarantesetta, e carentani nove. Che della carità il Signor<br />

Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino li 12 gennaio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1238. 1798<br />

Al Padre Vito Antonio da Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.L.I.C.<br />

Iersera è giunto qua Fra Gio. Maria Terziario suo, ed ha portato illesi li due pesanti<br />

involtini. Io dunque ringrazio vivamente la carità di V.P.R. e l’assicuro, che<br />

proccureremo di mostrarci grati anche al buon Wiser. In fatti a mio suggerimento il<br />

Padre Provinciale con un lungo, ed energico discorso ha raccomandato in pubblico a<br />

questa nostra famiglia la defunta consorte del lodato Wiser, lo stesso Wiser, e tutta la<br />

buona di lui famiglia, perché con particolari orazioni ottengano dal Signor Iddio, che al<br />

347 L’ho portato nello stesso giorno decimo.<br />

348 Cività Vecchia latinamente detta Centum Cellae.<br />

349 Io la ho inserita nel mio Giornale trentino del 1786 ai tre di marzo.<br />

98


defunta venga presto ricevuta nel santo paradiso, qualora già non vi sia, e mantenga in<br />

prosperità li viventi. La prego, che con qualche opportunità voglia far noti al<br />

menzionato Wiser, nostro singolar benefattore, o predetti nostri sentimenti. Suppongo,<br />

che avrà ricevuto tre Direttori da F. Alessio. Ne riceverà dodici altri da F. Gio. Maria;<br />

dal quale riceverà pure un barisello di acquavite, avendo fatto quasi alla metà con<br />

questo convento nostro, giacché in quest’anno per mancanza di brascato se ne fece<br />

molto poca, e tutta tutta fu trattenuta per uso nostro. Rapporto alla Messa del santo<br />

Natale rispondo, che qui la cantò il Padre Provinciale coll’assistenza del solo Fra<br />

Lorenzo, per mancanza di coristi: e che il suo rubricista probabilmente sarà stato<br />

contrario al far servire da suddiacono un novizzo inordinato, perché presso il<br />

cerimoniale nostro pag. 91, nota a leggesi questo decreto: Deficiente subdiacono pro<br />

Missa solemni, data necessitate potest permitti per superiores, ut substituatur<br />

constitutus in Minoribus Ordinibus ad cantandam epistolam paratus absque manipulo.<br />

S.R.C. 5 iulii 1698. V’ha pure nel Direttorio veneto del 1793 questo decreto: Extra<br />

casum absolutae, et praecisae necessitatis, non potest a superiore permitti, ut clericus<br />

in Minoribus pro subdiacono suppleat in Missis solemnibus paratus sine manipulo.<br />

S.R.C. 18 dec. 1784. Il nostro P. Lucio Ferrari To. 6, verbo Acolythus n. n. 6 scrive:<br />

Acolythus , seu alius clericus, qui solemniter cantat epistolam cum tunicella, et reliquis<br />

sacris vestibus, sed absque manipulo, debet petere dispensationem irregularitatis ad<br />

cautelam: et simile est dicendum de clerico diacono qui cantat Evangelium sine stola.<br />

S.C. Concilii 23 april 1604. La ringrazio ancora, la riverisco, e resto. Trento 12 gennaio<br />

1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1239. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato dieci sante Messe in suffragio<br />

dell’anima del fu Giuseppe Baldessari, ordinateci dalla di lui cognata donna Marianna<br />

Clausera. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino li 15 gennaio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1240. 1798<br />

Al padre Patrizio da Vigol-Baselga Guardiano di Campo.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Fo sapere alla P.S.R. che li bigoli per uso del di Lei convento sono preparati, e che<br />

perciò potrà mandare a pigliarli. La prego poi, che con tale occasione voglia notificarmi<br />

il prezzo delle uova ultimamente mandateci, le quali furono 95. E supponendo, che a<br />

quest’ora avrà ricevuto li Direttori, avendoli raccomandati alla bottega Monauniana,<br />

dove suol far capo il corriero delle Giudicarie, le do notizia, che oggidì fu di nuovo<br />

assalito dal suo male il P. Arcangelo 350 , e che sta qui nell’infermeria per liberarsi dalla<br />

febbre il Padre Giangiuseppe di Canzolino Guardiano di Pergine, la riverisco, e resto.<br />

Trento 15 gennaio 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

350 Arcangelo, il quale cadde anche li 19 febbraio.


1241. 1798<br />

Al P. Giuseppe Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.L.I.C.<br />

Alle nuove carità, e grazie singolari non posso corrispondere se non con<br />

ringraziarla di tutto cuore, e confessarmele tenutissimo, siccome fo colla presente,<br />

avendo inteso, che ci ha mandato per mero effetto della sua carità serafica, un sacco di<br />

pagnotte, tre stari di formentone, e cinque di formento, cose tutte opportunissime, e<br />

necessarie a questo povero convento. La ringrazio un’altra volta, e mi esibisco a servirla<br />

dove mai potessi. Dal suo Terziario poi riceverà oltre li Direttori monastici pel suo<br />

convento, anche una dozzina d’Agnusdei chiarechi 351 , per un picciolo contrassegno della<br />

mia gratitudine. Sono due giorni, che il M.R.P. Arcangelo non celebra, essendo stato<br />

ritrovato prosteso in terra nella sua cella dell’infermeria, nella mattina di ieri; senza però<br />

aversi fatto alcun male. Rivenne presto, e si spera, che presto pure ripiglierà la<br />

celebrazione della santa Messa 352 . Per carità mi raccomandi al Signor Iddio, e si conservi<br />

lungamente. Trento 16 gennaio 1798.<br />

Di S.P.R. cui aggiungo, che il P. Guardiano di Pergine sta qui nell’infermeria per<br />

liberarsi dalla febbre ecc.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo<br />

1242. 1798<br />

Alla sig. Anna Teresa Auchenthaller. Lana.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Supponendo, che V.R. viverà con del dispiacere per non vedere alcuna mia risposta<br />

all’ultima sua dello scorso novembre, e che deve stare tanto tempo senza il bramato<br />

Direttorio, l’avviso, che le ho risposto, ed insieme spedito il Direttorio subito subito, che<br />

l’ho ricevuto dalla stamperia; ma consegnato avendolo alla bottega del signor Giuseppe<br />

Maria suo fratello, mi venne rimandato nel giorno addietro. Andai tosto a cercare il<br />

tramessiero di Merano; ma non lo ritrovai, perché andato a Merano. Quando sarà qui di<br />

ritorno glielo consegnerò, e raccomanderò 353 . Frattanto le fo sapere, che ho consegnata<br />

fedelmente la sua lettera al sig. Francesco Simone suo fratello, ed essendo andato più<br />

volte per ricevere qualche risposta, non potei ottenerla. Porti pazienza dunque, e<br />

proccuri di conservarsi. Trento, s. Bernardino 16 gennaio 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1243. 1798<br />

Al P. Guardiano di Arco.<br />

R.P.<br />

Per non aggravare di troppo il postiglione rivano gli spedisco per ora questi tre soli<br />

Direttori, e mi riservo di spedire gli altri tredici con più opportuna occasione. Lo<br />

riverisco, e sono. Trento 17 gennaio 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

351 Confezionati dalle monache di s. Chiara, regalati..<br />

352 Celebrò nel giorno 17.<br />

353 Gliel’ho consegnato li 22 gennaio 1798. Giunse col Direttorio all’Auchenthollera nel primo di marzo 1798.<br />

Mi rispose da Leifers, dove ora sta, li 9 aprile: e ricevetti la di lei lettera li 4 giugno.<br />

100


Suppongo, che avrà già ricevuto il diocesano.<br />

1244. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare all’ovaruolo 354 esibitore della presente<br />

troni 49, dico quarantanove. Che della carità ecc. Dato nel convento di s. Bernardino<br />

appresso Trento li 17 gennaio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1245. 1798<br />

Al padre Basilio Bertucci d’Albiano. Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Rendo certa la P.S. ch’è giunto qua l’accennato gruppo di danaro 355 ; ma non so<br />

come possa eseguire il di Lei comando, perché in Trento, per quanto mi vien detto, non<br />

vi fu mai, né vi è al giorno d’oggi alcuna Cassa di Religione. Certamente io non la ho<br />

mai sentita nominare in tanti anni, che giro per le strade, e case di questa città. Ella<br />

dunque riscrivami a chi debbo far consegnare il menzionato danaro spettante alla<br />

Cassa di Religione in Trento; ma sigilli meglio le sue lettere, perché la pervenutami<br />

s’aprì da se stessa 356 , suppongo per difetto dell’ostia 357 . Rapporto alla Reliquia della<br />

Santa Croce donatagli dagli eredi del fu arciprete di Volano Gasparo Fogolari, le<br />

rispondo, che volendosi far autenticare da questa Curia vescovile per regalarla a<br />

secolari, conviene pagare l’autentica in contanti, e subito: cosa che a noi non fa bene. La<br />

regali dunque a patto, che vadano a farsela autenticare. Sospiro requiem aeternam ai<br />

105 morti miei paesani nello scorso anno micidiale 1797, e spiritum iudicii sanioris ai<br />

due ministri Mariani 358 . E riverendola resto. Trento 17 gennaio 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1246. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi 3<strong>59</strong> sono pregati di dare al macello pubblico troni 150, dico<br />

troni cento e cinquanta. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino li 18 gennaio 1798 360 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ riformati di s. Francesco.<br />

Li signori ecc. al sig. Antonio Pedrotti troni 122, soldi 9 361 .<br />

Li signori ecc. al sig. Pietro Correr beccarotto troni 200 362 .<br />

1247. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi sacerdoti di questo convento sono state<br />

celebrate dodici sante Messe secondo la pia intenzione di donna Teresa Zattelli da<br />

354 Ovaruolo lamonese feltrino.<br />

355 Sta depositato appresso il sig. Gio. Battista Tommaselli a s. Pietro.<br />

356 Pervenutami li 17 datata gli 11 gennaio.<br />

357 *Farina usata come colla.<br />

358 Lutz, e Fumanelli. Questo secondo non diventò.<br />

3<strong>59</strong> Giambattista, e Lorenzo, abitanti nel Borgo nuovo.<br />

360 Consegnato li 19.<br />

361 Consegnati li 20<br />

362 Consegnati li 20.


Cognola. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 18<br />

gennaio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1248. 1798<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo Lomasino.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ringrazio la P.V. delle 240 uova, che ci ha mandato, e nello stesso tempo la prego<br />

di mandarmi poi anche il loro valore, come anche delle 95 spediteci nello scorso<br />

dicembre. Ho avvisato Fra Gervasio circa il fazzoletto di Fra Ruffino. Non saranno dati<br />

li bigoli già fatti al latore della presente figlio del beccaio tedesco, perché ha lasciato il<br />

suo sommaro alle Sarche, e ci ha detto, che verrà in breve a pigliarli l’accennato suo<br />

padre. Il Padre Guardiano di Pergine ormai tratta di ritornare al suo convento. Da lunedì<br />

in qua sta nell’infermeria F. Francesco Maria di Panchiato fiemasco per dolore di capo,<br />

e febbre. È pur fuori di comunità sino dal secondo giorno del corrente il P. Agostino. Il<br />

Padre Provinciale, che ha impegno di predicare domenica, non si sente affatto bene. Io<br />

sono molestato da un ostinato catarro. Preghi il Signor Iddio per me, e proccuri di<br />

conservarsi. Trento 18 gennaio 1798.<br />

Di V.P. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

In Roma li 9 ottobre 1797 è morto il P. Bonaventura Staidel di Trento, soggetto già<br />

noto anche alla repubblica letteraria.<br />

1249. 1798 363<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi sacerdoti di questo convento sono state<br />

celebrate trenta sante Messe in suffragio dell’anima del fu nobile sig. Giacomo Battisti<br />

di Roveredo, ad istanza della molto rev. Madre Maria Carlina di lui sorella, e Religiosa<br />

Orsolina in Trento 364 . In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento<br />

li 20 gennaio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo ecc.<br />

1250. 1798<br />

Al P. Vito Antonio di Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Colla presente l’avviso, ed accerto, che abbiamo terminata la celebrazione delle<br />

cinquanta sante Messe ordinateci per il fu Antonio dal Piaz di Trodena. Qualora poi<br />

questo non bastasse mi avvisi, che le manderò un attestato in forma. Rapporto alla<br />

limosina mi contento, che venga colla prima occasione opportuna, e sicura. Domani<br />

partirà per Pergine con quel Guardiano guarito alquanto il Padre Provinciale. La<br />

ringrazio delle sue carità, mi riservo in caso di bisogno, il pregarla di nuove, e<br />

riverendola resto. Trento 23 gennaio 1798.<br />

363 Fui an. 1802, die 6 augusti.<br />

364 M. Maria Carlina Giuseppa del Sacro Cuor di Maria 1795, 1798.<br />

102


Di S.P.R., cui dico della malattia del chierico F. Francesco Maria da Panchiato,<br />

perché ha già scritto il P. Provinciale. Spero, che non sarà micidiale. Si ha posto a letto<br />

nel giorno quindicesimo 365 .<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1251. 1798<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Abbiamo ricevuto le uova 247 accennate; e l’altra volta eziandio le due poine 366 . La<br />

ringrazio di tutto. Non le ho fatto cenno delle dette poine l’altra volta, perché non seppi<br />

da chi fossero mandate, né a chi. Saranno consegnati fedelmente al beccaio i bigoli: cui<br />

do pure una dozzina di Agnusdei monacali diretti a S.P. per qualche contrassegno delle<br />

obbligazioni che le professo. Sono pochi, perché anch’io sono scarso. Per mancanza di<br />

tempo mi riservo il fare collazione del conto speditomi. Suppongo, che correrà bene. In<br />

frettissima la riverisco, aggiugnendole, che F. Gervasio è in Bus di Vella, ed il Padre<br />

Provinciale a Pergine. Trento 25 gennaio 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1251. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 110, dico cento e dieci al signor<br />

Ferrari 367 esibitore della presente. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento<br />

di s. Bernardino li 29 gennaio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

Nota. Per un sacco di riso pesante libbre 307, a troni nove il peso. Fu preso innanzi<br />

li 20, ed il viglietto fu spedito nel primo giorno di febbraio.<br />

1253. 1798<br />

Al Padre Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Accetto volentieri la carità, che mi fa, del trentesimo ordinato da Giacomo Facchin<br />

del Forno, e l’assicuro, che sarà terminato avanti Pasqua, mentre ora non sono tanto<br />

carico di Messe, quanto ne’ mesi passati. Al chierico F. Francesco Maria, di cui le ho<br />

fatto cenno nell’altra mia de’ 23, continua la febbre, detta gastrica, dopo che nella sera<br />

de’ 27 gli uscirono dal naso più di cinque libbre di sangue. Egli è diligentemente<br />

assistito dal signor medico (Domenico Zucchelli) e dagl’infermieri; e si spera, che il<br />

Signor Iddio gli ristituirà col tempo la salute primiera. Lo raccomandino al medesimo<br />

Signor Iddio, e si conservino tutti. Trento 30 gennaio 1798.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1254. 1798<br />

365 Nella sera de’ 27 sotto Compieta gli uscì dal anso moltissimo sangue; il quale si fermò tosto che fu invocato<br />

il Beato Leonardo coll’applicazione d’una di lui Reliquia, datagli dal P. Vicario Gio. Evangelista.<br />

366 Puina Veneto; Mascarpa Lombardia; Ricotta, Facciolato.<br />

367 Giovanni Battista.


Al Padre Pietro Paolo da Roncegno Vicario d’Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Ringrazio la P.S.R. della sollecitudine, e fatica, che s’ha preso, di comunicarci<br />

quella ben concepita, e notabile lettera romana. Io penso di conservarla tra’ miei<br />

Zibaldoni ad perpetuam rei memoriam 368 : e ricordandole, che i gazzettieri stampano<br />

delle bugie con lic. de’Sup. e come ha risposto lepidamente al suo fratello il moderno<br />

Trentino, la riverisco, e resto 369 . Trento 30 gennaio 1798.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

Nota. Il P. Pietro Paolo avvisa, che la lettera non si accorda colle gazzette. Il<br />

gazzettiero Trentino Gio. Battista Monauni litigando un dì col suo fratello Antonio<br />

avanti ‘l cancelliere Gio. Battista Gentilotti approvatore delle gazzette, si sentì<br />

rimproverare che stampa delle bugie. Quindi subito gli rispose, che le stampa con<br />

licenza de’ Superiori.<br />

1255. 1798<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Ho collazionato il suo conto col mio, ed ho ritrovato, come le scrissi, che già<br />

supponeva,il tutto uniforme. Quindi ho notato, ch’è saldato tutto. Nuovamente la<br />

ringrazio degl’incomodi non piccioli, che ha sofferto per noi, e nello stesso tempo la<br />

prego di continuare a favorirci col mandarci ancora delle uova finché l’avviserò di<br />

desistere, il che forse non succederà mai, essendo esse un alimento di cui qui c’è sempre<br />

bisogno, specialmente per l’infermeria. E riverendola resto. Trento 1 febbraio 1798.<br />

Di S.P.R., cui aggiungo, che qui abbiamo da più di quindici giorni ammalato di<br />

febbre gastrica continua il diacono F. Francesco Maria da Panchiato, cui uscirono dal<br />

naso li 27 dello scorso circa cinque libbre di sangue. Lo raccomandino al Signor Iddio.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1256. 1798<br />

Al Padre Basilio Bertucci d’Albiano. Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Sono tre ordinari, che aspetto risposta da S.P. ad una mia data coi 17 dello scorso<br />

gennaio, rapporto alla Cassa di Religione, ed al danaro spettante alla medesima, che mi<br />

ha spedito. Non comparendo la detta risposta, le replico, che qui non c’è alcuna Cassa di<br />

Religione: e perciò conviene, che mi faccia sapere qual uso debba fare del predetto<br />

danaro, che da me non fu punto veduto, e sta in città depositato in buone mani,<br />

quantunque per isbaglio 370 . La prego di non differire più oltre il rispondermi; e<br />

riverendola mi dico. Trento 1 febbraio 1798.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1257. 1798.<br />

368<br />

In questo qui sotto n. 1258.<br />

369<br />

La ho sentita leggere in Trento li 10 gennaio.<br />

370<br />

Cioè presso il sig. Giambattista Tommaselli, da cui l’ho riscattato nel giorno 16 di febbraio per rimandarlo a<br />

Roveredo.<br />

104


Al Padre Gioachino da Pressano Ministro Provinciale a Pergine.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Avendo insinuato al Padre Fortunato da Trento la ricerca fatta a S.P.M.R. dal rev.<br />

sig. cappellano di Civezzano (don Domenico Benigni) mi ha risposto, che lo<br />

compiacerà, e quando passerà di qua (per andare a Roveredo) il P. Amando (di Covelo)<br />

egli porterassi a Civezzano per istarvi sino al giorno delle Ceneri. Questo a me riuscirà<br />

d’un nuovo aggravio, perché siamo assai pochi, mandando anche il P. Mariano, F.<br />

Alessio, e Fra Francesco Maria infermo. Ma pure mi rimetto alle disposizioni divine. Il<br />

Padre Damasceno ha ricevuto la lettera di S.P.M.R. e sta per andare alla questua di<br />

Aldeno 371 , colla quale occasione s’informerà circa i pulpiti di Ravina, e Romagnano 372 .<br />

Sebbene egli andrebbe piuttosto a Meano, e il P. Davide a Ravina, e Romagnano. Il<br />

detto Fra Francesco Maria nella sera de’ 27 ci ha fatto temere molto di sua vita, perché<br />

gli uscirono dal naso più di cinque libbre di sangue. Ora giace colla febbre nominata<br />

gastrica, e con un straordinaria debolezza. Io spero, che guarirà, ma dopo molto tempo.<br />

La prego genuflesso della sua paterna benedizione, e mi professo. Trento 1 febbraio<br />

1798.<br />

Di S.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

Ho spedito a Campo la lettera.<br />

1258. 1797 (sic): sopra n. 1254.<br />

Copia da Roma 30 ottobre 1797 373 .<br />

“Sempre maggiori e sempre nuove calamità s’aggravano sopra questo Governo. I<br />

polacchi dopo l’occupazione di s. Leo, Montefeltro e sue adiacenze, sorpresero di<br />

nottetempo la città di Pesaro. Trenta ussari colla sciabla sguainata, e lo Stato maggiore<br />

entrarono nel palazzo di M.r Saluzzo presidente della legazione, e l’obbligarono a<br />

sottoscrivere un foglio, con cui attesta d’aver egli chiamato in soccorso le forze<br />

cisalpine per mantenere l’ordine nel popolo. La truppa papale fu in parte prigioniera, ed<br />

in parte lasciata in libertà. Saluzzo è trattenuto in Pesaro, e non si sa prigioniero o in<br />

ostaggio. Questa notizia è qui giunta per espresso spedito dal governatore di Fano. Due<br />

giorni dopo fu occupata anche Fano, ed in seguito Urbino e Fossombrone. Queste<br />

invasioni sono appoggiate ad un proclama del Generale polacco, che dice essere stato<br />

chiamato dal presidente per la tranquillità comune. Li francesi, che sono in Sinigaglia a<br />

solo titolo di sussistenza, hanno messo in rivolta la città. Vi si è innalzato l’albero , ed<br />

instituita la democrazia. Alla perdita delle provincie viene in appresso il più tristo<br />

avvenimento nella città capitale. Nella sera dello scorso mercoledì la rivoluzione ha<br />

dato i primi saggi. Uno sciame di così detti patriotti si era diviso fra la Porta Pinciana, e<br />

la Trinità de’ Monti. La truppa civica e di linea accorse a dissipare il tentativo, e vi è<br />

riuscita. Si contarono poche ferite ed alcuni arrestati. Nel giovedì susseguente i patriotti<br />

cangiarono luogo e direzione. Si sono ripartiti a Trastevere ed alla Lungara (ove risiede<br />

l’ambasciata di Francia), le due colonne dovendo riunirsi a Ponte Sisto per internatrsi<br />

insieme nel cuore di Roma. Quelli di Trastevere si avventarono a disarmare un quartiere<br />

poco distante da Ponte. I pochi soldati non potendo loro far fronte chiusero li restelli, e<br />

si ritirarono nella casa. Si incominciava da’ rivoltosi a dare la scallata. Giunse in quel<br />

371 Mercoledì di Settuagesima.<br />

372 Il dì 7 fu in convento il sindaco di Romagnano a chiedere un predicatore quaresimale al solito. Nel dì XI vi<br />

fu il sindaco di Ravina parimente a chiedere un predicatore correndo la domenica di Sessagesima.<br />

373 La scrittura della lettera non è del <strong>Tovazzi</strong>.


punto un distaccamento di cavalleria; li soldati con questo soccorso sbaccarono dal<br />

quartiere e dissiparono gli aggressori. Fra questo tempo dalle fenestre dell’ambasciatore<br />

francese si gettavano delle coccarde e danari, e la divisione delli faziosi nella Lungara<br />

s’accostava verso il Ponte, e aveva alla testa il generale francese Dufont. Voleva con la<br />

sciabla alla mano farsi largo, fu più volte avvertito dal soldato di sentinella di desistere.<br />

La sua ferrea insistenza gli chiamò un’archibugiata nel petto, e restò estinto. Piovette<br />

ben tosto una scarica di fucilate. L’ambasciatore restò immune, e tutta la ciurma si è<br />

dispersa. Molti restarono feriti, ed alcuni morti, tre de’ quali nel palazzo<br />

dell’ambasciatore, ove si sono rifugiati. In questa unione trovasi tutti gli scellerati, che<br />

questo governo voleva almeno esiliati, e che il detto ambasciatore volle liberi in Roma.<br />

Il fatto materiale è questo precisamente. L’ambasciatore scrisse al secretario di Stato,<br />

che venga da lui avendo da comunicargli cosa d’importanza, non potendo uscire di casa<br />

per il tumulto della gente, e per essere violata la sua giurisdizione. Sua eminenza<br />

rispose, che appunto il tumulto, e l’infermità del Papa non le permettono d’uscire dal<br />

Vaticano, e che si sarebbe dato pressa di destinare persone idonee. L’ambasciatore<br />

replicò un altro viglietto significandole la sua risoluzione di tosto partire da Roma, e<br />

chiedendole il passaporto. Il cardinale con molto rammarico gliel’ha trasmesso. Si è<br />

adoperato l’ambasciatore di Spagna per disauaderlo dalla partenza. Gli si mandò 80<br />

civici di guardia; fu tutto inutile, e la notte scorsa se n’è partito colalo sua famiglia<br />

lasciando ordine a tutti li francesi di partire entro due giorni da Roma. Questa notte si è<br />

levata l’arma dal palazzo; si sono spediti corrieri a Napoli, e Madrid e Vienna. Roma<br />

nella maggior angustia. I teatri sono chiusi. Non si veggono più coccarde. Il popolo<br />

sebbene malcontento della comune miseria (che è estrema) non è francese di genio, e la<br />

truppa ha lo stesso sentimento. L’ambasciatore contesta, che Defont si era posto alla<br />

testa de’patriotti per calmare gli spiriti, e che egli pure aveva il medesimo principio. Si<br />

querela dei patriotti, ch’ebbero l’ardire di spargere danaro e coccarde dal suo palazzo<br />

ecc. ecc.”<br />

Ricevuta li 27 gennaio 1798.<br />

Luigi Bonaparte ambasciatore francese in Roma, e fratello di Napoleone Bonaparte.<br />

Egli è giunto in Parigi li 18 gennaio 1798.<br />

Nella piazza vaticana di Roma per la pompa funebre del Generale Duphot li 23<br />

febbraio 1798 fu eretta una piramide con 4 inscrizioni latine, delle quali la quarta si è<br />

questa:<br />

Honori, et Mmoriae<br />

Duphot Civis Galli<br />

Tribuni Legionis<br />

Vix ann. XXVII, mil. 374 ann. XI<br />

Occubuit Romae<br />

Perfidissimorum hominum<br />

proditione interceptus<br />

Mem. Nival. VIII ineunte<br />

Anno V.<br />

374 cioè militavit io leggo.<br />

12<strong>59</strong>. 1798<br />

106


Io infrascritto attesto, che oggidì abbiamo celebrato tre sante Messe secondo la pia<br />

intenzione di donna Anna Maria Codice di Trento. In fede ecc. Dato nel convento di s.<br />

Bernardino appresso Trento li 6 febbraio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1260. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare all’ovarolo 375 esibitore della presente<br />

troni 30, dico troni trenta. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s.<br />

Bernardino appresso Trento li 7 febbraio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1261. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti troni 232,<br />

10, dico troni dugento e trentadue, e soldi dieci 376 . Che della carità il Signor Iddio ecc.<br />

Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento gli 8 febbraio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1262. 1798<br />

Al Padre Basilio d’Albiano. Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.C.<br />

Questa si è la terza volta, che gli scrivo perché si spieghi rapporto alla sua degli<br />

undici dello scorso gennaio, e mi notifichi come possa eseguire l’incombenza non<br />

indifferente, che mi ha ingiunto. Sono sicuro, che ha ricevuto le mie, anche la seconda,<br />

in cui lo pregai di non differire più oltre il rispondermi. Io non comprendo la cagione<br />

del suo silenzio. Sarebbevi qualche mistero? Ma conviene finirla presto, perché se<br />

mancassimo l’uno, o l’altro (il che non è impossibile) succederebbe un imbroglio non<br />

lieve. Orsù, mi favorisca col rispondermi, ed anche presto. Spero, che mi darà questo<br />

giusto contento, e riverendolo mi dico. Trento 9 febbraio 1798.<br />

Di S.P.R.<br />

P.S. La prego di aggiungermi il nome, e cognome della sposa del mio nipote<br />

Domenico 377 .<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1263. 1798<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

La ringrazio delle uova 430, che mi ha mandato, e l’avviso di sospendere per ora<br />

l’ulteriore provvisione, perché il bisogno è cessato, avendone preso anche dagli ovaroli<br />

feltrini. L’assicuro, che per parte del di lei convento farò passare al signor Tommaselli<br />

per l’indicato motivo li troni cinquantanove, e mezzo: ed anche li nove troni, che deve<br />

375 Lamonese, zermano, o sia cugino dell’altro sopra mentovato. Ci ha dato uova 300 a troni 10 il 100.<br />

376 Per un moggio di olio corcirano a soldi 25 la libbra.<br />

377 Oggidì ho inteso, che la ha tolta in Volano nello scorso autunno. La ha tolta gli undici di nov. 1797.<br />

Chiamasi Elisabetta f. q. di Pietro Raffaelli della Canova, nezza del fu prete Giacomo, cum dote f. 2.000 in fund.


al sig. Paolo Pisoni 378 , siccome dicemi F. Gervasio, li farò capitare allo stesso Pisoni. Il<br />

detto F. Gervasio m’ingiunge di avvisarla, e risponderle, che riceverà la risposta<br />

bramata dal corriero giudicariese, stando già preparata in città. Domani sarà qui di<br />

ritorno da Pergine il P. Provinciale: ed il P. Regalato Guardiano di Metz Lombardo<br />

partirà di qui per Arco. Ieri è partito per Borgo Ausugano il P. Mariano, e per Cles il P.<br />

Vigilio. Il P. Amando sarà qui lunedì, ma non predicherà in s. Marco di Roveredo,<br />

perché niuno vuole spesarlo. Andrà, e starà in Civezzano sino alle Ceneri il P. Fortunato<br />

di Trento. Il chierico di Panchiato guarisce, e sta in piedi. Un’altra volta la ringrazio, e<br />

riverendola resto. Trento 9 febbraio 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1264. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che oggidì da noi fu celebrata una santa Messa secondo la pia<br />

intenzione di messer Valentino Niccolodi 379 . In fede ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento li 10 febbraio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1265. 1798<br />

Al sig. don Benedetto <strong>Tovazzi</strong>. Volano.<br />

Rev. sig. e Fratello Carissimo.<br />

Ultimamente ho inteso dal Padre Vigilio, che il nipote Domenico,s’è accompagnato<br />

con una buona giovane del paese: e ieridì dalla vostra ne restai più distintamente<br />

ragguagliato. Godo sentendo, le buone qualità della giovane predetta, e le speranze, che<br />

avete, d’una prospera riuscita. Bramo, che si verifichino; al qual fine io non mancherò<br />

di pregar con calore il Signor Iddio: e frattanto salutandovi tutti tutti, nominatamente la<br />

detta nuova nezza 380 , e la sorella, mi professo. Trento, s. Bernardino 15 febbraio 1798.<br />

Vostro affett.mo Fratello<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1266. 1798<br />

Al sig. Bernardino de’ Manci segretario aulico 381 . Trento.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

F. Giangrisostomo umilissimo servidore di V.S.Ill.ma, le fa sapere con tutto il<br />

rispetto, ch’esso, e F. Abbondanzio, per certi impegni, ne’ quali sono, di stare in<br />

convento, non potranno venire nella domenica imminente (di Quinquagesima) a<br />

ricevere le di lei grazie 382 , lor generosamente offerte per mezzo del Padre Provinciale. E<br />

ringraziandola si riserva ecc., la riverisce ecc. Di s. Bernardino 16 febbraio 1798, di<br />

notte.<br />

1267. 1798<br />

Al Padre Basilio di Albiano. Roveredo.<br />

378 Cioè per la condotta del sale.<br />

379 Abita a s. Niccolò di Pedecastello. Per altro è lagaritano.<br />

380 Elisabetta Raffaelli d’anni 24, figlia del fu Pietro dalla Canova, e nezza del fu prete Giacomo. Ritornò a<br />

casua li 22 giugno 1799 cum marito. Fu sposata gli 11 nov. 1797 con fiorini 2000 in fondi. Ritornò ecc.<br />

381 Figlio del segretario Filippo Manci, ancora vivente.<br />

382 cioè a pranzo.<br />

108


R.P.S.L.G.C.<br />

Avrà inteso dal Padre Amando di Covalo, che in vigore della di Lei risposta io era<br />

in procinto di calare in città per andar a ripigliare quel danaro, che mi ha mandato da<br />

consegnare alla Cassa di Religione. In fatti sonovi stato; ed ora sto in attenzione di una<br />

congiuntura opportuna, e sicura per poterglielo rimandare. Non so quando la troverò.<br />

Temo, che ciò non succedami avanti del sabato Sitientes, quando li Terziari andranno in<br />

Arco a pigliare le palme, Se V.P. manderà qualcheduno con un suo viglietto autentico,<br />

glielo consegnerò fedelmente, e volentieri. La ringrazio della notizia, che mi ha favorito<br />

rapporto al mio nipote Domenico, e riverendola mi professo. Trento 19 febbraio 1798.<br />

Di V,P.R. Div.mo, obb.mo servo in Cristo.<br />

F. Grisostomo.<br />

Qui stiamo aspettando con angoscie il P. Ciriaco, Oggidì 20 è andato a Metz<br />

Lombardo per predicare domani a Metz Tedesco il P. Damasceno.<br />

1268. 1798<br />

Al Padre Vito Antonio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />

L’assicuro, che farò celebrare a tempo congruo anche le Messe 25 del Todesco di<br />

Montagna, che con sua mi ha favorito, quantunque ora non si scarso di Messe. Il<br />

chierico F. Francesco Maria di Panchiato presentemente sta bene tanto, che vorrebbe<br />

ritornare alla santa comunità; ma perché si ristabilisca meglio, si farà stare ancora<br />

parecchi giorni nell’infermeria. Ho portato i suoi complimenti al P. Arcangelo; ma<br />

debbo significarle con mio rincrescimento, che ieridì è nuovamente caduto, senza però<br />

farsi alcun male, caduto essendo nel mezzo della sua cella dell’infermeria, dopo d’avere<br />

celebrato la santa Messa. Rivenne presto; e spero, che domani ripiglierà la celebrazione<br />

della santa Messa. Oggidì con somma fretta il P. Damasceno è andato a Metz Lombardo<br />

per predicare domani, ed in seguito a Metz Todesco. Oggidì pure qui dopo il pranzo ha<br />

nevicato, ma la neve non ha toccato la terra. La riverisco divotamente, e resto,<br />

aggiugnendole, che abbiamo per nostro servo Antonio Bazzanella di Sovero ex<br />

Terziario 383 . Trenta 20 febbraio 1798.<br />

Suo div.mo, obb.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1269. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state fedelmente<br />

celebrate 100, dico cento sante Messe in suffragio dell’anima del fu signor Francesco<br />

Nardelli cittadino di Trento 384 , ordinate dal signor Leonardo di lui figliuolo, ed erede 385 .<br />

In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 21 febbraio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1270. 1798<br />

383 Bazzanella indegno.<br />

384 Botteghiero alla Portella.<br />

385 L’altro figlio Francesco pazzo sta nella Rocca di Riva.


Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 53, dico troni cinquantatre ai<br />

pescatori tedeschi esibitori del presente 386 . Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel<br />

convento di s. Bernardino appresso Trento li 21 febbraio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco<br />

Nota. Un botticello di pesce salato Libbre 6 nostre 98 ed oncie 6. Detratte libbre 6<br />

viennesi di tara, o sia del legno. Le dette libbre 98 furono <strong>59</strong> viennesi 387 .<br />

1271. 1798<br />

Al sig. Mattia Conte di Terlago canonico di Trento, ed arciprete di Calavino.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. padrone colendissimo.<br />

Domani mattina per servire V.S.Ill.ma, e R.ma verrà il Padre Davide. Suppongo,<br />

che già terrà in scriptis la necessaria licenza del R.mo Ordinario per la stabilita<br />

benedizione della Via Crucis 388 : ed in tutta fretta riverendola mi dichiaro. Trento, s.<br />

Bernardino 22 febbraio 1798.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

NB. Così ho risposto per mezzo del messo appostato.<br />

1272. 1798<br />

Al P. Vito Antonio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />

Ieridì ho portato all’osteria Cresseriana una mia lettera diretta a V.P.R., ma poi<br />

avendo inteso, che non è venuto il corriere fiemasco, le replico, che farò celebrare le 25<br />

Messe del Todesco di Montagna: e che il chierico di Panchiato sta bene tanto, che<br />

oggidì lavorò nella barbaria. Anche il P. Davide ha portato alla detta osterai una sua<br />

lettera per il Vicario Stanislao colle due regolette, e due Direttori; dal medesimo P.<br />

Stanislao richiesti. Nella lettera ha scritto, che io farò celebrare le 37 Messe ordinategli<br />

dal sig. curato di Moena. Onde la prego di significarglielo in caso, che la lettera<br />

menzionata non venisse avanti di questa. Oggidì da una lettera romana ho inteso, che ai<br />

dieci del corrente li francesi sono entrati nel castello di s. Angelo. Va tutto 389 . Il Signor<br />

Iddio ci abbia pietà, e misericordia. La riverisco, e resto. Trento 22 febbraio 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1273. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi 390 sono pregati di dare troni 16, dico troni sedici al sig.<br />

Antonio Pedrotti, che della carità il Sig. Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino<br />

appresso Trento li 22 febbraio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

386<br />

A 12 la libbra viennese di 20 oncie.<br />

387<br />

Il botticello voto pesò libbre XI nostre.<br />

388<br />

Li 23 dopo il pranzo ha benedetta la Via Crucis in quella chiesa parrocchiale colla licenza di M. Vicario. Fu<br />

dipinta dal prete Gio. Antonio Vanzo di Cavalese d’anni circa 36.<br />

389<br />

Nel giorno 15 hanno proclamato la repubblica romana, e piantato l’albero della libertà in Roma.<br />

390<br />

Giambattista, e Lorenzo mercanti di corame. Lorenzo nel 1802 ha sposato la vedova Clausia, ed è andato a<br />

stare con essa nella Contrada Oriola.<br />

110


1274. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 171, dico troni cento e settantuno<br />

al signor Cristiano Rocchetti esibitore del presente. Che della carità il Signor Iddio ecc.<br />

Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 23 febbraio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo.<br />

1275. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 12,<br />

dico dodici sante Messe secondo la pia intenzione di donna Marianna Zancanella da San<br />

Donato. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 23 febbraio<br />

1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo ut supra.<br />

1276. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento nello scorso dicembre<br />

sono state celebrate 25, dico venticinque sante Messe secondo la pia intenzione di donna<br />

Marianna Zancanella da San Donato. In fede ecc. Dato ut supra.<br />

1277. 1798<br />

Al sig. Lodovico Ricci canonico curato di Chiari.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig., e padrone colendissimo.<br />

La lettera, con cui V.S.Ill.ma, e R.ma s’è degnata di onorarmi, data li 15 dello<br />

scorso gennaio, e pervenutami, non so come, per via dell’Anaunia, o sia Valle di Non,<br />

soltanto ai sedici del corrente, mi ha svegliato, ed incoraggiato a far parte del mio<br />

dovere. Confesso, che nel giorno 22 dello scaduto dicembre giunsemi senza veruna<br />

direzione la vita dell’insigne prevosto Pietro Foglia, egregiamente compilata, e distesa<br />

da V.S.Ill.ma, e R.ma. La scorsi, e lessi tutta senza il menomo indugio: restai<br />

pienamente contento di tal lettura, piacendomi per così dire ogni sillaba, e credetti mio<br />

preciso dovere di ringraziarla, ma che? attesi li sospetti, e le turbolenze strane, e<br />

dolorose del tempo corrente non osai di scriverle. Ora dunque le chiedo scusa della mia<br />

tardanza, e la ringrazio. Rapporto al negozio commessomi le fo sapere, che sono stato<br />

alla locanda dell’Europa, ma non ho ritrovato né il sig. Luchini, né quella gentilissima<br />

Locandiera, poiché, poiché già partiti di qui per la seconda volta con sommo rammarico<br />

del locandiere marito, il quale aspetta in breve di ritorno da Venezia li signori Tommaso<br />

Mussi, e Quintino Temperati, e mi ha promesso, ch’esporrà loro quanto V.S. Ill.ma, e<br />

R.ma mi ha scritto. Ho pure parlato colle signore sorelle Ronchere 391 , le quali mi hanno<br />

assicurato, che li detti signori Mussi, e Temperati già sonosi accordati. Mi lusingo di<br />

non aver potuto far di più per rendere ben servita V.S.Ill.ma, e R.ma; e bramando mezzi<br />

da poterle contestare il mio rispetto, e la mia gratitudine, le fo un riverentsisimo inchino,<br />

e mi do l’onore di professarmi. Trento, s. Bernardino 23 febbraio 1798.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

Extra.<br />

All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

391<br />

Due figlie del fu sig. Gio. Battista Rungger [Roncher] badiano, maestro di cappella in Trento, dette perciò le<br />

cappelle.


Il signor Lodovico Ricci canonico curato<br />

della Collegiata di Chiari nella diocesi di Brescia 392 .<br />

Brescia<br />

Chiari.<br />

Nota. Lucchino di Bergamo capo di muli dell’armata tedesca, ha condotto via da<br />

Trento due volte la Zanolina moglie del sig. Paolo Poletti locandiere dell’Europa in<br />

Trento 393 . Quintino Temperati è nipote del canonico, si chiama così, ed anche Paolino de<br />

Luca, ed Apollonio Massimo per occultarsi essendo in disgrazia de’ bresciani cisalpini.<br />

Fu da me due volte a nome di suo zio nell’autunno scorso. Il Mussi è un altro capo di<br />

muli. Il canonico voleva, che il Lucchini riscuotesse dal Mussi due camisie e quattro<br />

crosoni, ed insieme con un altro crosone, ed un mezzo scudo di Francia dato da lui al<br />

Lucchini, mandasse tutto al nipote in Venezia all’Insegna del cardinale num. 6 in<br />

Marceria.<br />

1278. 1798<br />

A monsignor Vicario Generale di Trento.<br />

Veduto, e letto il caso di Lizzana, il quale parla, che quel sagrestano preparando il<br />

trono per l’esposizione del Santissimo ruppe la piccola pietra 394 , che copre il sepolcro<br />

delle Reliquie nell’altar maggiore già consecrato tutto nell’anno 1768 da S.A.R.ma<br />

monsignor Cristoforo Sizzo, di felice memoria, rispondo, che a me piace la risoluzione<br />

del Padre Lucio Ferrari in Bibliotheca prompta verbo Altare num. 25, dove scrive:<br />

“Altare fixum execratur, quoties sepulchrum altaris, seu repositorium, ubi reconduntur<br />

Reliquiae, frangitur, removetur, vel minuitur, quamvis enim satndo in rigore iuris<br />

repositio Reliquiarum non sit de essentia consecrationis altaris ut fuit dictum num. 5 et<br />

per hoc non videatur deperdi consecratio per fractionem, remotionem, seu minutionem<br />

repositorii Reliquiarum; tamen quia stando in praxi fuit dictum num. 47 non esse<br />

recedendum a communi consuetudine Ecclesiae reponendi sacras Reliquias in<br />

cosnecratione altaris, ideo dicitur, quod per fractionem, remotionem, vel minutionem<br />

talis sepulchri, seu repositorii amittatur consecratio, quia ut dicit Layman Lib.5 tract. 5,<br />

cap. 6, n. 9, «cum Sepulchrum hoc censeatur praecipua pars altaris, merito ob eius<br />

fractionem, remotionem, vel minutionem, ipsum altare notabiliter confractum, vel<br />

imminutum aestimatur»: adeoque licet ipse num. 8 teneat non esse necessariam<br />

repositionem Reliquiarum in consecratione altaris, nichilominus putat servandam esse<br />

ecclesiarum consuetudinem communi doctorum sententia firmatam, ut altaria iterum<br />

consecrentur, et sic tenet Barbosa de Offic. et Potest. Episc. Alelgat 27, num. 25,<br />

Aylvester Azorius, et canonistae passim ecc.”.<br />

Aggiungo, che credo bastare la pietra consecrata: e che questa possa mettersi<br />

nell’altare senza la malta benedetta dal vescovo ecc.<br />

Così ho scritto in frettissima li 26 febbraio 1798,ad un memoriale del sig.<br />

Bartolommeo Malanotti parroco di Lizzana diretto li 22 a mons. Vicario 395 .<br />

392 Questo canonico poeta bravissimo scrisse intorno alla storia letteraria del suo paese anche nell’anno 1758.<br />

393 Nella gazzetta roveretana de’ 26 giugno 1798 v’ha un manifesto del Foro di Lavis contra il sig. Saverio<br />

Luchini di Bergamo rapitore della moglie del sig. Paolo Poletti oste all’Europa in Trento, fatto ad istanza del Poletti.<br />

Contiene un sequestro.<br />

394 Ho veduto detta piccola pietra, e la ho tolta nelle mani nel Castello di Trento. È quadra, di quattro dita in<br />

circa, e rubiconda. Servì di coperchio al sepolcro.<br />

395 L’altare di Lizzana fu riconsacrato nel maggio del 1798 da monsig. Suffraganeo Emmanuele Conte di<br />

Thunn, coll’assistenza del cerimoniere don Giuseppe Ciurletti.<br />

112


Qui aggiungo per mia memoria, che il P. Natale Alessandro To. 1, Theol. Dog. et<br />

Moral. L. 2, artic. 1, cap. 7, § 10 scrive: “Altare consecrationem amittere potest, si<br />

moveatur, aut frangatur sigillum sepulchri, in quo reconditae sunt Sanctorum Reliquiae,<br />

ubicumque sigillum istud constitutum sit, vel in superiori parte in ipsa mensa lapidea<br />

altaris, sive ante altare, vel in latere dextero altaris, sive in ipso altari sub mensa. Haec<br />

traduntru Cap. Ad haec extra de consecr. Eccl. vel altaris, ubi Alexander III ita<br />

respondet: Si altare motum fuerit, aut lapis ille solummodo supra positus, qui sigillum<br />

continet, confractus, aut etiam diminutus, debet denuo consecrari.<br />

1279. 1798<br />

Al sig. don Paolo Ciola di Caldonazzo Vicario curaziale di Caldonazzo.<br />

Molto illustre, e Molto rev. sig. sig. padrone colendissimo 396 .<br />

In questa sera tardissima, cioè dopo le sei e mezza ho ricevuto la lettera di C.S.<br />

Molto Illustre, e Molto rev. e domani mattina per appostato la spedirò al Padre<br />

Guardiano di Pergine, perché gli serva di regola, giacché il Religioso accordato ai<br />

magnifici rappresentanti di Caldonazzo, con nostro scapito ed incomodo, è partito ieri di<br />

qui, ed ora si ritrova in Pergine. Noi non eravamo punto consapevoli dell’accennatoci<br />

puntiglio, e credevamo di far bene condiscendendo alle istanze fatteci, anche dopo, che<br />

per nostro suggerimento i prelodati rappresentanti furono a pregare li Padri Cappuccini:<br />

massimamente avendoci stimolati con sua lettera il suddetto Padre Guardiano di<br />

Pergine. Suppongo, che il medesimo Padre ci rimanderà il nostro Religioso, il quale<br />

sarà da noi ricevuto molto volentieri, e resteremo col contento di avere mostrato il<br />

nostro rispetto, ed animo grato alla magnifica Comunità di Caldonazzo coll’averlo<br />

spedito almeno fino a Pergine. Bramo, che non nascano disgusti, e litigi nuovi,<br />

specialmente tra noi ecclesiastici; e riverendola divotamente resto. Trento, s. Bernardino<br />

li 2 marzo 1798.<br />

Di V.S. m. illustre e m. rev.<br />

Um.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

Nota. La lettera del Ciola è del seguente tenore:<br />

Molto Rev. Padre padrone colendissimo ecc.<br />

Intendo, che li magnifici rappresentanti abbiano ottenuto da questo convento un<br />

Religioso, che venga a Caldonazzo in qualità di Vicario curaziale. La rendo pertanto<br />

avvertito, ch’io son stato preventivamente a tal impiego costituito dai medesimi<br />

rappresentanti, e poi giorni sono pregato dal nostro R.mo sig. arciprete, il quale altresì<br />

ha pregato il signor Beneficiato (Vincenzo) Eccher (di Caldonazzo) ad essermi<br />

assistente. Egli è questo un puntiglio per farmi dispetto, e che la cosa sia così il sig.<br />

arciprete potrà attestarlo; mentre costoro presso di lui han narrato delle bugie per<br />

carpirgli l’assenso di andar a trovare un Religioso, il che lo mosse appunto a costituire<br />

noi succennati, e renderne con lettera essi loro avvisati; quale lettera però non han<br />

potuto vedere senonché oggi nel ritorno da Trento. Son stati pregati anche li padri di<br />

Pergine; ma questi come più vicini sendo informati meglio si sono pulitamente scusati.<br />

L’avviso li serva per regola. Ed in fretta raccomandandomi alle sue fervorose orazioni<br />

con piena stima, e rispetto mi rassegno ecc. Caldonazzo 2 marzo 1798.<br />

Di V.P.M o .R.da<br />

396 Fatto custode del SS. in Calliano, o sia curato, nell’autunno del 1798.


Div.mo ed obb.mo servitore<br />

Prete Paolo Ciola.<br />

1280. 1798<br />

Al P. Giangiuseppe di Canzolino Guardiano di Pergine.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Spedisco per appostato alla P.V.R. la lettera qui rinchiusa, perché le serva di regola<br />

rapporto al P. Gaudenzio, giacché questi ora trovasi costì. Il P. Provinciale, ed io<br />

abbiamo creduto di far bene privandoci di detto Religioso per servire la magnifica<br />

Comunità di caldonazzo, con nostro scapito, ed incomodo, attese le instanze di quei<br />

magnifici rappresentanti, e al raccomandazione di V.P.R. non sapendo il puntiglio<br />

accennato nella detta lettera, e supponendo, che il convento di Pergine si fosse scusato<br />

col motivo della mancanza di Religiosi. Riceveremo dunque volentieri di ritorno il detto<br />

Padre Gaudenzio, qualora non possa pacificamente occupare quel posto, per cui fu<br />

chiesto. Confido nella di Lei prudenza; e riverendola eziandio per parte del P.<br />

Provinciale, insieme col mentovato Padre Gaudenzio, mi dico 397 . Trento 8 marzo 1798.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che rispondo al sig. don Ciola, dicendogli, che spedisco a<br />

Lei la di lui lettera.<br />

Div.mo. obb.mo servo<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

1281. 1798<br />

Alla sig. fraila Maria Maddalena Schreck 398 . Trento.<br />

Ill.ma sig. sig. e padrona colendissima.<br />

F. Giangrisostomo umilissimo servidore di V.S.Ill.ma, le risponde, che la carne di<br />

Lodra, animale amfibio, peloso, quadrupedo, della grandezza d’un gatto, che sta ora in<br />

terra, e talvolta nell’acqua, dove non vive che di pesce, di cui ne mangia quantità,<br />

conforme scrive il Pivato nel suo Dizionario scientifico verbo Lodra, si mette fra i cibi<br />

quaresimali, o sia da magro, dai teologi Elbel, ed Holzmann 399 , allegati, e non<br />

rimproverati da monsignor Alfonso Ligorio napoletano Theol. Moral. Lib. 3, num.<br />

1011. E senza più, non avendo tempo da consultarne altri, per essere una questione non<br />

trattata da tutti, le fa una divotissima riverenza ecc. Di s. Bernardino 2 marzo 1798.<br />

1282. 1798<br />

Al P. Mariano da Bordiana predicatore in Borgo Valsugana.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Appunto quando bramava di sapere cole la P.S.R. se la passava costì, mi giunse la<br />

sua gratissima, a soddisfare il mio desiderio. Godo, che il Signor Iddio la prosperi<br />

dentro, e fuori del convento, ed anche sul pulpito, e lo prego, perché così seco lei tratti<br />

anche nell’avvenire. Rapporto al cannonamento da lei udito le rispondo, che qui niuno<br />

ne ha parlato; dal che inferisco, che non sia stato udito, e che non siavi stato. Di nuovo<br />

abbiamo, che il P. Gaudenzio di Trento giovedì è andato a Pergine destinato Vicario<br />

397<br />

Il P. Gaudenzio pregato anche dal sig. arciprete,fa da vice curato, ed il Ciola da Primessario, li 12 marzo. Il<br />

partito ciolano è assai minore del contrario. Ma il P. Gaudenzio ai 14 fu assalito dalla febbre, ed ai 16 fu ricondotto a<br />

questa nostra infermeria. Ai 20 fu comunicato per Viatico. Guarì però dopo molto tempo, e nel corrente maggio<br />

trovasi convalescente.<br />

398<br />

Filia quondam Iosephi.<br />

399<br />

Apollonio Holzmann francescano del 1762 canonista. Ho consultato più altri teologi, ma niun altro nomina<br />

espressamente la Lodra.<br />

114


curaziale di Caldonazzo. Il P. Fortunato continua le sue andate a Civezzano per<br />

confessare ogni settimana, ma standovi più giorni. e nella prossima domenica (11<br />

marzo) il signor don Domenico Malpaga primessario di Cognola piglierà il possesso<br />

della cura di Romagnano. Li seminaristi sono angustiati, perché il seminario di san<br />

Francesco Saverio va in rovina, essendo caduto un volto, ed è loro stato insinuato di<br />

evacuare il palazzo, in cui ora sono, stando per ritornare a Trento il di lui padrone.(Pio<br />

Conte di Wolchenstein). Il P. Damasceno predica in Metz Tedesco. Il P. Ciriaco a<br />

Pressano. Il P. Provinciale a Meano. Il P. Vicario Gio. Evangelista a Gardolo, ed il P.<br />

Davide a Romagnano, e Ravina. Domenica prossima predicherà in Villa Montagna il P.<br />

Agostino 400 : e qui saremo tre soli celebranti in chiesa. Mi spiace la malattia del P.<br />

Vicario Attanasio. La prego di fargli una visita in mio nome, e di salutare il mio fratello.<br />

Finisco insieme colla carta riverendola, e dicendomi. Trento 6 marzo 1798.<br />

Suo obb.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

A Santa Maria Maggiore predica un P. di S. + 401<br />

1283. 1798<br />

Al Padre Vito Antonio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.S.N.<br />

Fo sapere alla P.S.R., che abbiamo terminata la celebrazione delle trenta Messe<br />

ordinate da Giacomo Facchin del Forno. Mi riservo poi ad un altro Ordinario rapporto<br />

alle 25 del tedesco, ed alle 37 di Moena, interrotte dal suffragio del fu Padre Maurizio,<br />

sperando, che il P. Gregorio, il quale ora sta meglio, non disturberà li miei disegni: e<br />

l’assicuro, che il chierico F. Francesco Marai da Panchaito presentemente sta bene, e<br />

frequenta gli atti della comunità religiosa. Il P. Gaudenzio è andato a Caldonazzo a farvi<br />

da Vicario curaziale, ed il P. Fortunato deve andare ogni settimana a Civezzano per<br />

assistere a quel signor cappellano, perché il signor Conte canonico arciprete (Francesco<br />

Pompeati) fa il noviziato in città. Nella prossima domenica piglierà il possesso della<br />

cura di Romagnano il signor don Domenico Malpaga primessario di Cognola 402 . e noi<br />

qui nella nostra chiesa avremo tre sole Messe. Il signor Iddio ci conservi sani, perché<br />

possiamo essere almeno tanto. Mi raccomandi al medesimo, mentre io la riverisco.<br />

Trento 6 marzo 1798.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1284. 1798<br />

Al P. don Gio. Battista Ghezzi di Bergamo C.R.S. curato di s. Niccolò di Ferrara.<br />

Molto rev. Padre, sig. e padrone colendissimo.<br />

I saluti replicati, che V.R. s’è compiaciuta di mandarmi 403 , riuscironmi molto grati e<br />

perché provenienti dal di Lei buon cuore, e perché mi hanno accertato d’essere stata<br />

falsa la voce tempo fa intesa, che a motivo delle correnti turbolenze siassene ritornato<br />

alla sua patria in abito secolare. Mi resta però del timore, atteso che il Salmo non è<br />

ancora giunto al verso Gloria Patri. Io dunque le sospiro di tutto cuore la pazienza, la<br />

fortezza, e la protezione di Dio Signor nostro, cose che fanno di bisogno dappertutto,<br />

400 Per il suffragio delle anime purganti.<br />

401 Cioè un Cappuccino del convento di s. Croce.<br />

402 Lo ha pigliato solennemente.<br />

403 Per mezzo della sig. Rosa Ciani, e della sig. Maestra Vita.


col solo divario dal più al meno. Qui ora è cessata la mortalità degli uomini, e delle<br />

bestie; e più non sentonsi rimbombare i cannoni, benché siavi molta soldatesca. C’è da<br />

vivere; ma ogni cosa deve pagarsi a molto acro prezzo. Fansi le funzioni sacre<br />

all’antica; ma c’è una grande scarsezza di sacri ministri. Per le vescovili si aspetta<br />

monsignor Suffraganeo Emmanuele Conte di Thunn vescovo di Jasso. S.A.R. Pietro<br />

Vigilio se la passa tuttavia in Castel Thunn. Non ardisco dire di più. Quindi le chiedo<br />

scusa della piccolezza del foglio, usata unicamente perché possa esser inserito in altro<br />

con minore aggravio: e tutto pieno di stima, rispetto, e gratitudine alla R.V. le fo un<br />

divotissimo inchino, e mi professo. Trento, s. Bernardino 8 marzo 1798.<br />

Di V. R. ch’è riverita eziandio dal mio P. Provinciale Gioachino Besenella già<br />

Guardiano di questo convento a suo tempo.<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati.<br />

Fuori.<br />

Al Molto Rev. Padre, sig. e padrone Colendissimo<br />

Il Padre don Gio. Battista Ghezzi<br />

C.R.S. Parroco degnissimo in<br />

Ferrara<br />

S. Niccolò 404<br />

1285. 1798<br />

Al P. Filippo di Metz Tedesco Vicario di Metz Lombardo.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Inteso avendo da Fra Leonardo, che la P.S.R. secondo la mente del suo Padre<br />

Guardiano ci ha mandato per mero effetto della sua carità cinque stari di orzo, io la<br />

ringrazio di tutto cuore, e gliene sospiro una copiosa ricompensa dal Signor Iddio,<br />

mediante l’intercessione del nostro Serafico comun Patriarca. Io non posso mostrare<br />

altrimenti la mia gratitudine. Ma se mai potessi, me la insinui, che proccurerò di<br />

mostrarla co’ fatti. Le fo poi noto, che la versione ultima da Lei fattaci con tanto suo<br />

disagio, ci ha fruttato dodici fiorini 405 . Le spedisco qui compiegata una carta per il<br />

Martirologio, le orazioni richieste del B. Leonardo, ed altro: come pure una notizia<br />

risguardante i prodigiosi moti fatti nel 1796 dalle Sacra Immagini di Roma ecc.,<br />

osservati, e rilevati colla maggiore attenzione, e colla più severa critica 406 . Che sieno<br />

stati un presagio di calamità, l’ho dedotto dall’esser elleno succedute. Io temo assai, che<br />

non sieno finite. Preghiamo il Signor Iddio, Padre nostro amorosissimo, e confidiamo,<br />

che le nostre preghiere non riusciranno affatto vane, ed infruttuose. Nuovamente la<br />

ringrazio, e riverendola mi dico. Trento 8 marzo 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obb.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1286. 1798<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello, S.L.G.C.<br />

404 Questi è morto idropico in Ferrara li 11 luglio 1798 avanti li 15 di detto mese.<br />

405 Sopra num. 1203, 1205, 1214,<br />

406 To. 2 Inscr. 1693.<br />

116


Quel buon parroco ausugano 407 , il quale ogniqualvolta deve trasportare un Santo di<br />

rito doppio minore, o per ragione del titolare, o dell’ottava, lo fa poi semidoppio nel<br />

giorno, in cui lo celebra, fondato su la rubrica del Breviario, che dice: nisi sit de<br />

maioribus, vel solemnioribus, fiat smiduplex: e resta ammirato come il calendarista<br />

diocesano si scosti da tale rubrica nel trasportare i Santi, vive in un grande inganno.<br />

Leggete tutta intera la rubrica citata, la quale sta sotto alla tavola dell’occorrenza, e<br />

vedrete subito, che parla chiaramente de’ soli Santi, che debbono separarsi dai loro<br />

compagni, verbi grazia s. Fabiano da s. Sebastiano, san Gervasio da san Protasio, s.<br />

Vincenzo da sant’Anastasio ecc. Leggete pure il Cavalieri To. 1, cap. 5 de separatione<br />

festorum. Suppongo, che questo vi basterà per disingannarlo: e finendo senza più per<br />

mancanza di tempo, vi abbraccio con fraterno affetto ecc. Trento 9 marzo 1798.<br />

1287. 1798<br />

Al P. Basilio di Albiano. Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Consegno a F. Gio. Maria Terziario fiemasco il rotolo pesante, di cui le ho scritto<br />

con data de’ 19 febbraio. Spero, che le giugnerà illeso, e franco; ma ciò non ostante la<br />

prego per ogni buon fine di avvisarmi del recapito 408 . Sulla carta sotto la tela ho scritto,<br />

se ben mi ricordo: Restituzione secreta da farsi per mano del P. Basilio d’Albiano Rif.<br />

ecc. Il Padre professore Saverio da iersera in qua giace sul letto con dolori di ventre. Se<br />

domani mattina non istarà meglio, verrà portato a questa nostra infermeria 409 . Voglio<br />

sperare, che il Signor Iddio gli restituirà la primiera sua salute. Poverino, per la morte<br />

del P. Maurizio gli sono cresciute di molto le fatiche del confessionale, specialmente<br />

todesco. Le mando una cartuccia contenente delle orazioni nuove, e delle lezioni<br />

martirologiche, aggiugnendole, che l’officio del SS. Cuore di Gesù verrà stampato dal<br />

Monauni. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e resto. Trento 13 marzo 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1288. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare altri troni 16, dico troni sedici al sig.<br />

Antonio Pedrotti esibitore del presente. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel<br />

convento di s. Bernardino appresso Trento li 14 marzo 1798.<br />

F. Gio. Grisostomo ecc. ut supra.<br />

1289. 1798<br />

Al Padre Pietro Damiani di Borgo Guardiano di Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Avvicinandosi la domenica delle Palme ardisco di pregare la P.S.R. che voglia<br />

favorirmi con mandarmi quelle, che mi abbisognano per questo mio convento,<br />

raccomandandole ai Terziari degli altri conventi, che verranno costà, e ripasseranno di<br />

qui. Io avrò l’attenzione di pregarli perché le prendano. Confido nella già sperimentata<br />

di Lei bontà, e mi tengo sicuro. Per darle poi qualche contrassegno della mia<br />

407<br />

Tal parroco in vista di questa mia restò pienamente persuaso dl suo errore, e mi ringraziò. Così da lettera di<br />

Massimo 4 giugno 1798.<br />

408<br />

Mi ha scritto, che lo ha ricevuto. Appartiene ai beni delle ex Clarisse roveretane oltre l’Adige verso sera.<br />

409<br />

Fu portato in una portantina alle 9 3 marzo di mattina accompagnato da F. Abbondanzio e F. Placido.<br />

Ritornò al seminario nel giorno quinto di aprile, Giovedì Santo dopo il pranzo: e così restò delusa la speranza di<br />

succedergli tosto nella cattedra dal sig. don Bartolommeo Gerloni di Trento.


gratitudine, per mezzo degli stessi Terziari le spedirò qualche bagatella. Frattanto le<br />

reco avviso infausto, che stanno in questa infermeria il P. professore Saverio, il P.<br />

Gaudenzio, ed il P. Gregorio. Quest’ultimo è convalescente, ma non ancora celebrante.<br />

Il P. Saverio fu comunicato domenica per Viatico 410 : ma per la Dio grazia ora sta meglio.<br />

Il P. Gaudenzio condotto da Caldonazzo, dove fu vicario curato, fu comunicato per<br />

Viatico in questa mattina, e si trova in gran pericolo. Li raccomando alle di Lei orazioni,<br />

e riverendola mi dico. Trento 20 marzo 1798.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1290. 1798<br />

Al P. Vito Antonio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P. Guardiano S.L.G.C.S.N.<br />

Ringrazio sinceramente la P.S.R. della carità, che s’è compiaciuta di farci<br />

mandandoci quel sacco di formento 411 , il quale anziché riuscirci del tutto inutile, ci<br />

riesce assai opportuno, essendo scarsi di tal capo. Per altro io sono ancora di quel<br />

sentimento, che le ho scritto, di non pretendere ricompensa delle somministratole<br />

candele. Il Signor Iddio dunque gliene renderà il merito, ed io sarò ricordevole del<br />

beneficio in quegl’incontri, ne’ quali potrò mostrarmele grato. Frattanto l’assicuro, che<br />

ho terminato eziandio le 25 Messe di Montagna, e le 37 di Moena speditemi dal suo<br />

Padre Vicario Stanislao, cui non iscrivo per non moltiplicar lettere. L’assicuro in oltre,<br />

che ci è pervenuta la limosina delle mentovate 25 Messe di Montagna. Rapporto a<br />

questi due chierici ho il piacere, che pensiamo d’accordo Ella, ed io; mentre anche<br />

prima di ricevere l’ultima di Lei lettera ho insinuato al P. Provinciale di farli cantare qui<br />

la santa Messa senza l’intervento de’ loro parenti, e poi mandarli con comodo a visitarli.<br />

Non possono essere ordinati nella prossima Ordinazione, perché non hanno l’età<br />

canonica, e non v’ha sicurezza, che qui si trovi l’autorità di dispensarli. Per questo il P.<br />

Provinciale ha scritto altrove 412 , acciocché possasi avere per la Pentecoste. In questa<br />

infermeria stanno il P. professore Saverio, il P. Gaudenzio, ed il P. Gregorio.<br />

Quest’ultimo è convalescente, ma non ancora celebrante. Il P. Saverio domenica fu<br />

comunicato per Viatico, ma ora per la Dio grazia sta meglio. Il P. Gaudenzio condotto<br />

da Caldonazzo fu comunicato oggidì per Viatico, ed è in gran pericolo. Preghi Dio per<br />

loro, e per me, che riverendola resto. Trento 20 marzo 1798.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F Grisostomo.<br />

1291. 1798<br />

Al P. Pietro Damiani da Borgo Guardiano. Arco.<br />

R.P.P.C.<br />

Nuovamente la prego, come la ho pregata con un’altra mia de’ 20, rapporto alle<br />

Palme: aggiugnendole, che secondo il solito dobbiamo darne anche alle nostre povere<br />

sorelle 413 . Le aggiungo pure quella bagatella, che le ho promesso, e che riceverà da<br />

qualche Terziario. Il P. Saverio migliora notabilmente di salute. Il P. Gregorio in questa<br />

410 li 18 marzo.<br />

411 Cioè 6 stari.<br />

412 altrove, cioè a Roma.<br />

413 Cioè alle monache Clarisse ritirate in s. Giuseppe.<br />

118


mattina ha ripigliato la celebrazione della santa Messa. Il P. Gaudenzio poi peggiora.<br />

Preghi Dio Signor nostro per lui, e per me, che divotamente riverendola resto.<br />

Trento 22 marzo 1798.<br />

Di V.P.R. cui spedisco queste due cartuccie per il coro ecc.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1292. 1798<br />

Al P. Giangiuseppe da Canzolino Guardiano di Pergine.<br />

R.P. Guardiano S.L.G.C.<br />

Mi confesso debitore alla P.S.R. e per la cerca del pane, che ci ha ceduto, fatta, e da<br />

farsi un’altra volta in Avis, e per l’orzo, che ci ha mandato, carità tutte e due per noi<br />

molto opportune, attesa la nostra povertà. Io dunque la ringrazio, gliene prego la<br />

meritata ricompensa dal Signor Iddio, e mi esibisco in tutto quello, che posso<br />

mostrarmele grato. Le mando poi qui due cartuccie per il Martirologio del coro, e per le<br />

nuove feste de’ Beati Giacomo Strepa, e Lorenzo Brindisino: e facendole sapere, che il<br />

P. Gregorio da Caldese trovasi a buon segno, tanto che oggidì per la prima volta è<br />

uscito di convento, ed è stato in città: come pure, che il P. Gaudenzio da Trento sta men<br />

male; la riverisco, e mi professo. Trento 28 marzo 1798.<br />

Di S.P.R. cui aggiungo, che il formentaccio mandato da F. Vincenzio d’Asfruzzo è<br />

tutt’ora qui, e che F. Gervasio proccurerà, che vengano sborsati li 15 troni ecc. La prego<br />

d’insinuarglielo.<br />

Dev.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1293. 1798<br />

Al P. Massimo di Volano. Borgo nell’Ausugio.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Bramo di sapere, se abbia cangiato sentimento 414 quel buon rubricista, di cui mi<br />

avete fatto cenno nell’ultima vostra, mercé la rispostina, che vi ho dato. Qualora poi non<br />

lo sapeste altronde vi fo noto, che ai 24 del corrente cessò di vivere in Trento l’ottima<br />

dama, e nostra singolare benefattrice Catterina baronessa vedova Gentilotti, Che nel<br />

giorno undecimo dello scaduto novembre il nostro nipote Domenico ha sposata<br />

Elisabetta Raffaeli della Canova, colla dote di fiorini 2000 in fondi. Che il P. Saverio,<br />

ed il P. Gregorio guariscono, ed il P. Gaudenzio sta men male. Ho terminato li due<br />

Direttori; ma restami ancora da rileggerli, e da copiarli, poiché Insprugg per nuovo<br />

decreto vuole due copie, per tenerne una esso. Questo mi riesce gravoso, avendo appena<br />

tempo da respirare. Spero però, che il Signor Iddio mi darà tempo, e vigore anche per<br />

questa fatica. Mi per la scarsezza di Religiosi: non computando i poveri vecchi, ed<br />

acciaccati. Vi mando le due cartuccie qui rinchiuse per il Martirologio, e per le due feste<br />

de’ Beati Strepa, e Brindisi. Suppongo, che il P. Vicario Attanasio sarà guarito.<br />

Riveritelo da parte mia: e pregate Iddio Signor nostro per me, che vi abbraccio con<br />

fraterno affetto ecc. Trento 28 marzo 1798.<br />

1294. 1798<br />

Al P. Anacleto da Casezzo. Arco. Le Grazie.<br />

414 Lo ha cangiato.


R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Questa mattina ho letto al Padre professore Saverio qui convalescente il di Lei<br />

ragguaglio de’ fatti di Teofilo, e poi con consenso del medesimo Padre professore l’ho<br />

portato nel Castello a monsignor Vicario, da cui fu trattenuto. Egli per altro non sa da<br />

chi sia stato scritto, non essendosi curato di saperlo, quantunque io siami esibito di<br />

notificarglielo a tenore della seconda di Lei lettera. Il signor Provicario essendo<br />

presente, al solo vedere l’aggiunto viglietto sigillato, disse il contenuto. Prego Iddio<br />

Signor nostro, che benedica le attenzioni, e premure di V.P., e riservando il rispondere<br />

ai quesiti liturgici con un altro foglio, la riverisco, e resto. Trento 29 marzo 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo<br />

NB. Teofe Maurina giaquin decianni inca non ica.<br />

P.S. Non Ho tempo di finire la risposta ai due quesiti. La manderò in un altro<br />

Ordinario.<br />

1295. 1798<br />

Al P. Anacleto da Casezzo. Arco 415 .<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Per rispondere ai due quesiti propostimi da V.P. come vorrei, mi manca il tempo,<br />

essendo imminente la partenza del letterario. Dico dunque soltanto, che il glorioso<br />

Patriarca san Giuseppe, sposo di Maria Santissima Nostra Signora, fu notato Patronus<br />

principalis ditionis Austriacae, ac Dup. I classis cum Credo in Missa, dall’eccelso<br />

Governo d’Insprugg ne’ miei Direttori dell’anno 1783, li quali furonmi rimandati colla<br />

giunta, che così dee celebrarsi la di lui festa ex indulto Summorum Pontificum ad<br />

instantiam Leopoldi primi, Caroli Sexti etc. per totam Monarchiam austriacam: e che<br />

obsequendum hisce temporibus ubivis est. Che poi san Giuseppe sia stato eletto<br />

protettore dell’Austriaca Monarchia si dice anche nella vita dell’imperadrice Eleonora<br />

Neuburgense, mentre ivi sta scritto, che Leopoldo primo imperadore di Lei marito,<br />

nell’anno 1678 diede il nome di Giuseppe al suo primogenito, per la singolare<br />

divozione, che professava al Santo Patriarca di questo nome, da lui eletto per protettor<br />

de’ suoi regni. Il Padre Gio. Battista Halden d’Insprugg Gesuita nel suo Effemerologio<br />

ecclesiastico-rubricistico, stampato in Bressanone l’anno 1717, ai 19 marzo mette la<br />

festa di s. Giuseppe sine Credo, nisi ubi est patronus loci (uti aiunt esse Provincairum,<br />

seu ditionum austriacarum, saltem alicubi, aut aliquarum). In un Direttorio<br />

napolitano 416 del 1726, ai 19 di marzo leggo: S. Ioseph Conf. Sponsi G.V.M. et patroni<br />

regnorum augustissimae Domus Austr, dupl. I classis cum Credo. Dicesi Patronus<br />

Ditionum Aust. dup. I cl. cum Credo, anche ne’ Direttori stampati per l’Austria e per<br />

l’Ungheria negli anni 1727, 1731, e 1733; per il Tirolo negli anni 1753, 1767, 1783,<br />

1784, 1797; per il Feltrino austriaco nell’anno 1776; per il Milanese nel 1774, e 1775;<br />

per il Mantovano nel 1783; per il Cremonese nel 1784 e 1787, e per la Carniola nel<br />

1783, tutti da me veduti giudicati bastevoli a giustificare li miei Direttori, ed a<br />

persuadere que’ RR. sacerdoti austriaci, che ricusano di dire il Credo nella Messa di san<br />

Giuseppe. Dai medesimi documenti,eccettuati li posteriori al 1767 potranno eziandio<br />

dedurre, che sono in inganno, credendo essere stata dimandata la festa di san Giuseppe<br />

dall’imperatore Giuseppe secondo, perché ne portava il di lui nome: aggiugnendo loro<br />

rapporto a questo, che fu stabilita Festum-Fori dalla Santa Sede Apostolica gli 8 maggio<br />

415 Fatto Guardiano di Metz li 27 aprile 1798. Cessò nel 1800.<br />

416 Francescano.<br />

120


1621, molti anni avanti, che nascessero l’avo, ed il padre di Giuseppe secondo: e che<br />

venne rispettata nella diminuzione delle sante feste fatta con decreto di Papa Clemente<br />

XIV nel 1771, avanti che Giuseppe secondo diventasse monarca de’ domini austriaci,<br />

essendo ciò accaduto nell’anno 1780, quando cessò di vivere l’imperadrice Maria<br />

Teresa di lui madre. Su di questo non dico altro per ora. Circa poi l’altro quesito, che<br />

riguarda l’invitatorio dell’officio de’ morti rispondo, che io pure sino da’ primi miei<br />

anni l’ho sempre sentito cantare anche negli offici ebdomadari per le anime del<br />

Purgatorio. Alla rubrica del Breviario romano posta dopo il mentovato invitatorio, che<br />

prescrive la di lui recita tantum in die commemorationis omnium fidelium defunctorum,<br />

et in die depositionis defuncti, aggiugne il Padre Gavanto 417 Sect. 9, cap. 2, num. 3, il<br />

giorno 3, 7, 30 ed anniversario, et regulariter quando tres Nocturni dicuntur, le quali<br />

ultime parole sono anche nelle rubriche generali del Breviario tit. 18 de invitatorio num.<br />

2. Finalmente il Padre Cavalieri To. 3, decr. 16, num. 5, avvisa, che crede potersi ciò<br />

estendere ad quodcumque officium solemne. Io dunque inclino a credere, che<br />

l’invitatorio predetto vada omesso puramente quando dicesi l’officio de’ morti per<br />

ragione dell’officio feriale. Mi rimetto però, e finisco in tutta fretta riverendola, e<br />

dicendomi. Trento, s. Bernardino 31 marzo 1798.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo di Volano.<br />

P.S. Li Padri Bollandisti ove trattano di s. Giuseppe ai 19 di marzo, non fanno<br />

cenno del di lui Patrocinio per li domini austriaci, avendo pubblicato quel tomo<br />

nell’anno 1667, undici anni avanti che dall’imp. Leopoldo venisse eletto protettore.<br />

Nota. Con questa mia favorisco circa tutti e due i quesiti il parroco di garduno, e<br />

condanno il di lui clero. Il parroco la ha gradita molto, e la ha letta al suo clero raunato.<br />

1296. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 204,12, dico troni dugento e<br />

quattro, e soldi dodici, al signor Bartolommeo Sartori esibitore del presente 418 . Che della<br />

carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 6 aprile<br />

1798.<br />

L.+S.<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1297. 1798<br />

Al Padre Gioachino Ministro Provinciale. Melombardo.<br />

M o . Rev. Padre benedicite.<br />

Avrà inteso da F. Gervasio, che venerdì F. Abbondanzio appena ritornato dalla<br />

predica del Duomo fu sorpreso dalla febbre, senza d’averne avuto alcun previo indizio.<br />

Ora dunque con mio sommo dispiacere le aggiungo, che tal febbre mostrasi ostinata ad<br />

onta di due salassi, e d’ogni altra diligenza medica. Perciò temiamo assai. Anche F.<br />

Michele venerdì mattina cominciò a star male tanto, che in questa sera tarda fu<br />

comunicato per Viatico 419 . Il P. Fortunato per il male delle sue gambe oggidì non ha<br />

417<br />

Dialogi duo de invitatorio,et Psalmo Venite exultemus, nec non primo Nocturno recitandis in officio<br />

mortuorum diebus tertio, septimo, tricesimo, anniversario. Veronae 17<strong>59</strong>, in 4°, pro L. 4 ex Catal. remondiniano<br />

1785, pag. 153.<br />

418<br />

Per un moggio d’olio di Corfù a soldi 22 la libbra.<br />

419<br />

Nel giorno 11 gli fu dato l’Olio Santo con tutto il resto. Morì ai 13 di sera, e fu seppellito ai 14 di sera, ed<br />

immurato ai 15.


celebrato, e fu consigliato di non calare dal letto né pure per mangiare. Il P. Albano, e F.<br />

Placido sono malconci più del solito. F. Mattia strapazza la febbre. Il P. Agostino è<br />

ancora in Calavino. Il P. Ciriaco partirà forse domani 420 , dopo che avremo cantata la<br />

Messa tabarella, e che saremo stati in picciol numero alla sepoltura del sig. Giuseppe<br />

Werz del Cantone 421 . Spiacemi, che mi trovo costretto a recarle tante miserie. La prego,<br />

s’è possibile, rimandare presto F. Gervasio, ed insieme la sua benedizione paterna.<br />

Trento 10 aprile 1798, di notte.<br />

Di S.P.M.R. Um.mo, div.mo, ubbid.mo servo e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1298. 1798<br />

Al P. Anacleto Manincuore da Casezzo predicatore in Garduno. S. Felice.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Ho piacere,che siagli giunta la mia risposta ai suoi due quesiti liturgici: ma ne<br />

sentirei maggiore, se sapessi d’avere con essa fatto del bene, e d’avere ottenuto l’intento<br />

della medesima. Rapporto poi al caso inchiuso non posso dirgli altro, oltre ciò, che<br />

nell’altra mia gli ho scritto, se non che suppongo, che noi non sapremo mai altro introno<br />

ad esso. Dall’esibitore della presente intenderà, che il P. Provinciale trovasi a Metz<br />

Lombardo, dove ha spedito questa mattina il detto esibitore. Qui noi stiamo assai<br />

malamente. Oggidì abbiamo dato l’Estrema Unzione col resto a F. Michele Aliprandini<br />

di Praghena. Frat’Abbondanzio venerdì scorso di mattina fu sorpreso da una gran<br />

febbre, la quale dura ostinata tanto, che ci fa temere della di lui vita. Il P. Fortunato<br />

nella scorsa settimana fu condotto da Civezzano in una bena, ed ora sta nell’infermeria<br />

sul letto senza poter celebrare 422 . Il P. Gaudenzio pure nello scaduto marzo fu condotto<br />

in una bena da Caldonazzo, fu in pericolo di morte, e deve ancora guardare il letto. F.<br />

Placido, F. Mattia, e F. Lorenzo sono malconci. Li PP. Epifanio, ed Albano impotenti. Il<br />

P. Borgia acciaccato. Il P. Davide fatica come un somaro domi forisque, giorno, e notte,<br />

perché è solo il sano. Iddio me lo conservi tale, altrimenti ecc. Vorrebbero tormelo, ma<br />

io non posso acconsentire. In caso, che V.P. dovesse fermarsi costì, avverta di non<br />

ritornare 423 poi al convento rovinato, come hanno fatti i detti Padri, e più altri. Preghi<br />

Dio per me, che salutandolo sono. Trento, s. Bernardino 11 aprile 1798.<br />

Suo div.mo servo F. Grisostomo.<br />

NB. Il detto esibitore gardunese fu mandato dal parroco al P. Provinciale, perché il<br />

P. Anacleto resti in Garduno qualche tempo ancora. Gli fu risposto con una negativa.<br />

1299. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento nello scorso marzo sono<br />

state celebrate sei sante Messe secondo la pia intenzione del signor Domenico Grandi di<br />

Trento. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 13 aprile<br />

1798 424 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

420 Partì li 12 di mattina.<br />

421 Per accidente fummo 12 essendo venuti due perginaschi Eusebio, e Luca.<br />

422 Cominciò a dir Messa li 15 aprile.<br />

423 Ritornò a Campo li 19 aprile.<br />

424 Consegnato li 19 aprile ad un di lui figliuolo. Ho parlato col padre li 29 maggio, il quale li 30 fu dai Pifferi.<br />

122


1300. 1798<br />

Al Padre Guardiano di Cavalese. Campo. Melombardo. Arco. Cles. Pergine. Borgo.<br />

Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Sono di avviso alla P.V.R. che iersera alle otto, e mezza in questa infermeria,<br />

munito de’ Santi Sagramenti, e con tutta la placidezza finì di vivere il nostro Fratello<br />

Michele Aliprandini da Praghena, in età d’anni 83. Io dunque lo raccomando alla P.V.R.<br />

per li suffragi statutari, e supererogatori: ed aggiugnendole, che F. Abbondanzio<br />

sorpreso nella mattina del venerdì Santo da febbre mesenterica non è ancora fuori di<br />

pericolo: che il P. Fortunato è obbligato a letto per male di gamba 425 : che il P. Gaudenzo<br />

convalescente non è ancora celebrante: e ch’eziandio Fra Placido sta nell’infermeria; mi<br />

raccomando in precibus, la riverisco, e resto. Trento 14 aprile 1798 426 .<br />

Di V.P.R. cui aggiungo pure, che il P. Epifanio è minacciato d’idropisia.<br />

Div. servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1301. 1798<br />

Al Padre Guardiano di Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Lo prego di guardare se siano state soddisfatte le quindici Messe per Catterina<br />

Anesi ordinate dal sig. don Domenico Giani primessario di Gardolo, e cedute al suo<br />

convento di Pergine da questo di Trento nell’anno 1787. Trovo, che una di esse fu<br />

soddisfatta coll’occasione, che furono soddisfatte quindici altre cedutegli nello stesso<br />

tempo, ed ordinate dal predetto rev. primessario. Basterà, che mi porti la risposta in<br />

persona quando verrà qua al congresso indetto. Lo riverisco, e sono. Trento 15 aprile<br />

1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

1302. 1798<br />

Io infrascritto attesto, e confesso, che oggidì abbiamo ricevuto un vitello di libbre<br />

settanta, ed un capretto di libbre quattordici, ambidue mandatici per mero effetto della<br />

singolare sua carità cristiana dal signor Giuseppe Dorigati di Trento 427 . In fede ecc. Dato<br />

nel convento di san Bernardino appresso Trento li 14 aprile 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1303. 1798<br />

Al P. Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Potendo dubitare del recapito d’un’altra mia speditale nella mattina dei quattordici,<br />

le replico, che qui nella sera dei tredici è morto Fra Michele Aliprandini da Praghena.<br />

Le aggiungo, che il Padre Albano ha ricevuto una di Lei lettera diretta al P. Provinciale<br />

quindici giorni dopo la data. Così pure la patente del Padre Vicario Illuminato.<br />

425 Gli fu aperta dal chirurgo Agostino Benigni ai 15 aprile.<br />

426 Risposero Cles, Arco, Metz, Cavalese, Campo, Pergine, Borgo, Roveredo.<br />

427 Nel 1797 ha cominciato il mandarci un vitello per supplire al Castello. Vedi sotto num. 15<strong>59</strong>,


Frat’Abbondanzio sta meglio, ed il P. Gaudenzio ha ripigliato la celebrazione della<br />

santa Messa. Insieme con questa spedisco la detta patente.<br />

La riverisco, e sono. Trento 16 aprile 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

Avviso che non costumo di rileggere queste mie scritture per mancanza di tempo.<br />

Quindi saranvi degli sbagli ecc.<br />

1304. 1798<br />

Alla M. Anna Francesca Romana. S. Giuseppe.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci aiutino.<br />

F. Grisostomo in tutta fretta la rende avvisata, che giovedì (19) giorno terzo di<br />

preparazione al fare la stabilita supplica a sua Divina Maestà perché ascolti le preghiere<br />

del Beato Leonardo suo fedelissimo servo, ed a riguardo de’ di lui meriti, si degni di<br />

concederci quanto bramiamo, celebrerà, ed applicherà la sua Messa per lo stesso fine, e<br />

ad onore del lodato Beato. Egli spera in bene, e la esorta di così sperare anch’essa ecc.,<br />

e la riverisce ecc. e benedice coi ss. Nomi di Gesù, e Maria. Amen. S. Bernardino 17<br />

aprile 1798.<br />

1305. 1798<br />

Nota.<br />

La predetta Religiosa, mia cugina, mi ha risposto, e riscritto subito, che<br />

coll’invocazione del Beato Leonardo hanno impetrata la guarigione da una infermità<br />

affatto disperata tanto che il signor curato di Torbole don Leonardo Steffanelli di<br />

Torbole428 , quanto la di lui cognata, sorella della stessa Religiosa. Che per ottener ciò fu<br />

fatto voto di far fare una tavoletta votiva, e che già venne fatta, e vorrrebbesi appendersi<br />

a qualche altare del Beato. Così la detta Religiosa, la cui testimonianza da me qui<br />

riportasi a gloria d’Iddio Signor nostro, e del nostro nuovo Beato Leonardo. Avviso<br />

però, che senza speciale indulto delle Sede apostolica li Beati non possono esser fatti<br />

titolari di chiese, ed altari. Rapporto alle chiese videsis Cavalerium To, 1, decr. 30, n. 8.<br />

1306.1798<br />

Al P. Innocenzio d’Egna Guardiano de’ Cappuccini di Brunnegg.<br />

Admodum Rev. ac religiosissime in Christo Pater 429 .<br />

Memor eximiae caritatis tuae, quae mense iulio mihi ultro exhibuisti sanctarum<br />

Missarum intentiones, quas tunc, utpote aliis ultra modum onustus, admittere<br />

mullatenus valui, ad te redeo, A.R.P. teque suppliciter oro, ut si adhuc potes, mihi<br />

committere velis Missas celebrandas, quibus subvenire queam cuidam nostro<br />

Guardiano, de me, ac meo conventu benemerito, qui nonnisi Missas, ut ita dicam<br />

parvas, hodiernisque necessitatibus prorsus impares habet. Laudatae tuae caritati,<br />

antecessori quoque meo praestitae innixus, spero, quod humiliter peto, impetrare: utque<br />

diu valeas iubeo. Tridenti, in conventu Sancti Bernardini die 24 aprilis 1798.<br />

A.R.P.T. Devinctissimus in Christo servus<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />

Ordinis Minorum Reformatorum Guardianus l. i. [=licet indignus].<br />

428 D’anni circa 50.<br />

429 Guardiano anche nel 1800.<br />

124


1307. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che abbiamo celebrato 100, dico cento sante Messe in<br />

suffragio della fu ill.ma signora Catterina baronessa vedova Gentilotti, ordinateci<br />

dagl’ill.mi signori baroni Trentini ecc. 430 In fede ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento li 25 di aprile 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1308. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 14,13, dico troni quattordici, e<br />

soldi tredici al signor Tomasoni 431 esibitore del presente 432 . Che della carità il Signor<br />

Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 26 aprile 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1309. 1798<br />

A Pio Sesto Sommo Pontefice.<br />

Beatissimo Padre.<br />

Fra Gioachino da Pressano Ministro Provinciale de’ Minori Riformati di Trento,<br />

prostrato ai piedi della S.V., dopo il bacio de’ medesimi espone riverentemente, che ha<br />

due Religiosi professi diaconi, nominati Fra Giuseppe Maria da Predazzo nato li 30<br />

gennaio 1775, e Fra Francesco Maria da Panchiato, nato li 21 gennaio 1775, e<br />

bramando, che nelle prossime Tempore della Pentecoste possano esser ordinati<br />

sacerdoti, attesa la grande scarsezza di sacerdoti suoi, ed anche secolari, supplica<br />

umilissimamente la S.V. che per grazia speciale voglia degnarsi di dispensarli dai mesi<br />

che loro mancano per compimento dell’età canonica. Che della grazia ecc.<br />

Così ho scritto stante pede in casa del sig. segretario Manci di Trento li 26 aprile<br />

1798, d’ordine del P. Provinciale presente, il quale lo trascrisse, e lo diede al P.<br />

Fulgenzio Meichelbeck di Borgo ausugano ex Priore di questi Padri Agostiniani,<br />

affinché in una sua lo mandi a Siena, dove nel convento di que’ Padri Agostiniani si<br />

trova rifugiato il Papa, cacciato da Roma dal Massena Generale de’ francesi; colla<br />

giunta che tale dispensa si mandi gratis. Fu spedito li 28 sabato. Fu segnata la grazia li<br />

19 maggio, e la ricevetti li 30 maggio di sera. Vedi sotto num. 1334433 .<br />

1310. 1798<br />

Al P. Accursio di Praghena Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Avendo giusto motivo di credere 434 , che siasi smarrita, e quindi non pervenuta alle<br />

sacre mani della P.S.R. un’altra mia data, e speditale nel giorno 14 dello spirante aprile,<br />

mi credo in debito di replicarle, che nella sera tarda del guiorno13 in questa nostra<br />

infermeria, munito de’ santi Sagramenti, è morto Fra Michele do Praghena. Perciò<br />

nuovamente lo raccomando alla P.S.R. per li suffragi statutari,e supererogatori: e<br />

430<br />

Trentini nipoti, ed eredi ex filia unica.<br />

431<br />

Giuseppe.<br />

432<br />

Per chiodi, una forca, una badile, ed alcune scodellette di maiolica per l’infermeria.<br />

433<br />

Una lettera data in Trento li 20 aprile 1798 giunse a Roma li 4 maggio: ed una data in Roma li 5 maggio<br />

arrivò a Trento li 16 maggio.<br />

434<br />

Perché non ho ricevuto risposta.


accomadando anche me alle di Lei sante orazioni, la riverisco, e resto. Trento, s.<br />

Bernardino 27 aprile 1798 435 .<br />

Di S.P.R. Div.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano ecc.<br />

1311. 1798<br />

Al sig. barone Sigismondo Trentini. Trento.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone graziosissimo.<br />

Le nuove gravissime turbolenze della città mi trattengono, e mi consigliano di non<br />

calare in essa. Supplico dunque colla presente a quanto non posso fare in persona come<br />

avea stabilito, umiliando, e rassegnando a V.S.Ill.ma la mia inutile servitù, ed<br />

augurandole felicissima la imminente festa sua nomastica, nella quale, acciocché il mio<br />

augurio sia più efficace, applicherò per Lei la mia Messa. E pregandola, che voglia<br />

segnarsi di aggradire questo mio doverosissimo atto di rispetto, e di riconoscenza de’<br />

continui, e grandi suoi benefici, a nome anche di tutto il povero convento, le fo un<br />

ossequiosissimo inchino, e mi pregio di potermi professar, e soscrivere. Di s.<br />

Bernardino 30 aprile 1798.<br />

Di V.S.Ill.ma Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

Fuori.<br />

All’Ill.mo, e generosissimo sig. sig. padrone graziosissimo<br />

Il sig. Barone Sigismondo Trentini di Wolgerfeld ecc.<br />

Trento<br />

Nota. Le turbolenze sonosi eccitate ieridì da un proclama pubblicato a suono di<br />

tamburo, coll’assistenza di soldati, d’ordine dell’eccelso Consiglio amministrativo<br />

imperiale regio di Trento, ad istanza de’ mercanti, contra il magistrato consolare di<br />

Trento, essendo citati tutti tutti (furono 170) li cittadini nel salone del Castello per il<br />

primo di maggio. Il barone si è il più interessato, per essere stato arciconsole ne’ due<br />

anni precedenti, ed essendo console in questo il di lui primogenito Barone Cristoforo.<br />

Nel detto primo giorno di mattina i cittadini furono nel mentovato salone, sotto la<br />

presidenza del consigliere Antonio Sardagna. Elessero due sindicatori de’ conti. Poi<br />

alcuni cittadini sono partiti per Vienna (Innsbruch), cioè il Baron Cristoforo Trentini, ed<br />

il Conte Pietro Consolato consoli, e per compagno il Conte Giuseppe Sizzo, ma come<br />

privato 436 .<br />

1312. 1798<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo di Valsugana.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo.<br />

Dopo quindici mesi interi di viaggio iersera pervenne alle mie mani una vostra<br />

lettera colla data di Borgo 28 gennaio 1797, e col bollo rosso di fuora v. Rovereit 437 . La<br />

scorsi frettolosamente senza riflettere alla data, ed alla soprascritta, in cui sta espresso il<br />

titolo di Vicario: e pensando, che fosse stata scritta l’altro ieri, restai molto mortificato<br />

435<br />

Mi ha risposto li 30 aprile, che dimenticò di rispondere alla mia prima.<br />

436<br />

Li sindicatori sono Michele Gerloni, e Giuseppe dalle Armi. Li legati sono ritornati li 27 giugno.<br />

437<br />

Anche alla baronessa Aloisia Gaudenti, nata contessa di Spaur, è giunta in questi giorni una lettera di Strigno<br />

data nel gennaio del 1797.<br />

126


dall’udire, che li francesi già sono al Carpené: che la costernazione del Borgo è<br />

incredibile: che li borghegiani d’ordine sovrano debbono levarsi in massa: che uno<br />

sterminato numero di carriaggi, e cannoni torna indietro ecc. le quali cose mi ferirono<br />

anche perché un poco avanti ho inteso da un signore 438 , che non siamo ancora sicuri: che<br />

ritorna indietro da Verona la biada per li cavalli: e che tutti gli ospitali militari saranno<br />

ritirati a Trento. Avendolo però riletta adagio, venni a scoprire il mio inganno, e ne<br />

ringraziai il Signor Iddio. Un altro poco dopo ricevetti l’altra vostra de’ 26 dello<br />

spirante aprile, la quale mi consolò col notificarmi l’ottimo stato di salute in cui vi<br />

trovate ad onta delle vostre continue fatiche: Altrettanto posso dirvi anche della mia.<br />

Rapporto alla premura del signor parroco di Pieve Tesina vi rispondo, che proccurerò di<br />

far inserire tra’ casi morali anche il di lui proposto 439 di chi non recita le orazioni tassate<br />

a chi si serve della dispensa vescovile per mangiar carne. Godo, che il P. Vicario<br />

Attanasio siasi alquanto rimesso. Non vi ho mandato l’orazione del B. Leonardo, perché<br />

supponeva d’avervela mandata un’altra volta. Onde ve la mando in questa. Il P. regalato<br />

sarà segretario provinciale, ed il P. Anacleto Guardiano di Metz. Pregate il Signor Iddio<br />

per me, che vi abbraccio cordialmente. Trento 30 aprile 1798.<br />

P.S. Monsignor Suffraganeo è ritornato molto contento de’ borghigiani. Appena,<br />

che mi ha veduto m’ha detto, che vi ha veduto ecc.<br />

1313. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti esibitore del<br />

presente troni 28,17½. dico troni ventotto, soldi diciassette, e mezzo. Che della carità il<br />

Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 4 maggio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’Riformati di s. Francesco.<br />

1314. 1798<br />

Al Padre Gasparo da Campo Guardiano di Borgo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

In questo stesso giorno ho mandato al signor paccanaro l’involto de’ santini<br />

accennati nel viglietto qui rinchiuso, affinché venendo il tramessiero ausugano Isidoro<br />

glielo consegni da portare alla P.V.R. Così spero, che le giugnerà sicuro, e pesto. Spero<br />

pure, che i detti santini saranno ricevuti da Lei come corrispondenti alla mostra<br />

mandatami, e perciò di sua soddisfazione 440 . Ed esibendomele per ogn’altra sua<br />

occorrenza, la riverisco, e resto. Trento 4 maggio 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

1315. 1798<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Ho procrastinato il rispondere alla sua gratissima de’ 30 d’aprile su la speranza di<br />

poterla ragguagliare, e servire colla risposta,che sperava di ricevere prontamente da<br />

Brunnegg. Questa non è ancora venuta. Laonde prevalendomi dell’opportunità di latore,<br />

438 Giambattista Facchini.<br />

439 se pecchi mortalmente.<br />

440 Sono 1000 in 10 mazzi, per troni 10.Tutti di carta, e miniati, e piccioli. Furono di pieno aggradimento, e<br />

vennero soddisfatti ai 10 di maggio, in cui gli ho scritto in risposta al P. Guardiano.


la ringrazio sinceramente della forma di cacio, e della spressa, che per effetto della sua<br />

bontà, e carità s’è compiaciuta di mandarmi, e gliene sospiro dal Signor Iddio la<br />

ricompensa. L’avviso poi, che dal Padre del novizio Veronesi di Covalo furono deposti<br />

appresso i signori Pifferi per le spese della di lui vestizione troni 25, e che se così<br />

piacerà eziandio alla P.V.R. con questi 25 e coi 43 delle uova messi a confronto coi 9<br />

dati al sig. Paolo Pisoni, e coi <strong>59</strong>, 6,2 passati al signor Tommaselli per la condotta del<br />

sale, io mi chiamerò contento, e soddisfatto, e scriverò saldato. Li detti 25 troni furono<br />

deposti senza mia previa saputa, avendo ciò inteso dopo dal Padre Provinciale. Per mio<br />

regolamento la prego di qualche risposta intorno a questo. Circa poi il mandarle un<br />

predicatore per le feste pentecostali l’accerto, che farò il possibile. La ringrazio un’altra<br />

volta, e la riverisco. Trento 8 maggio 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo.<br />

F. Grisostomo.<br />

1316. 1798<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede, che dai Religiosi di questo convento sono state<br />

celebrate 100, dico cento sante Messe in suffragio del fu Bartolommeo Tabarelli di<br />

Terlago, ordinate da Domenico di fui figliuolo. In fede ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino li 10 maggio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1317. 1798<br />

Al Padre Giuseppe Antonio Guardiano di Cles.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Ho consegnato a F. Domenico i capi divozionali accennati nella qui rinchiusa lista,<br />

descritta da quella stessa, che negli anni scaduti fu scritta dalla P.V.R. e quindi spero,<br />

che resterà contenta. Se poi li regaletti non fossero corrispondenti ai meriti de’<br />

regalandi, la prego di scusarmi, anche col riflesso, che non vi sono più le fonti antiche,<br />

cioè le sorelle monache. La prego altresì della sua carità nel proccurarci la limosina del<br />

butiro: e nello stesso tempo di provvederci quindici, o sedici pesi di formaggio,<br />

ricordandole, che nell’anno scorso si è esibito il signor curato di Rabbi. Rapporto al<br />

prezzo mi rimetto alla sua discrezione, e perizia. Di ogni disturbo, ed incomodo<br />

sostenuto a favor nostro ne avrà il premio dal Signor Iddio: ed io le sarò sempre<br />

tenutissimo.La riverisco in fretta, e sono. Trento 11 maggio 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1318. 1798<br />

Al sig. don Leonardo Zanella arciprete di Terragnolo, e curato di Gardolo 441 .<br />

R.mo sig. arciprete, e padrone colendissimo.<br />

Al primo cenno, che vennemi dato ieri da F. Leonardo in nome di V.S. R.ma, ho<br />

destinato il P. Francesco Borgia, perché portisi a servirla con un discorso de SS.<br />

Sacramento nella domenica terza del corrente mese, quantunque in essa c’incomba di<br />

solennizzare la festa del nostro glorioso titolare san Bernardino. Egli è tanto il merito di<br />

V.S. R.ma, che senza veruna tergiversazione dee da noi essere ubbidita. Spero, che<br />

441 Fu eletto in successore a Gardolo li 15 maggio 1798 il sig. don Domenico Filippi di Albiano.<br />

128


prima della sua partenza per le alpi terragnolitane avrò il vantaggio, e contento di<br />

poterla riverire, e ringraziare qui in convento: e frattanto col bacio delle sacre mani<br />

passo a protestarmi. Trento, s. Bernardino 12 maggio 1798.<br />

Di V.S.R.ma Umil.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

Fuori.<br />

Al R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. d. Leonardo Zanella eletto arciprete<br />

di Terragnolo, e curato attuale degnissimo di<br />

Gardolo.<br />

1319. 1798<br />

Al P. Pietro Regalato da Carice segretario provinciale. Metz Lombardo.<br />

R.P.P.C.<br />

Si ricorderà forse ancora la P.V.R., che quando mi disse, che presto sarebbe<br />

ritornato qua come segretario provinciale, io le soggiunsi, che sarebbe poi andata nelle<br />

Giudicarie per le feste pentecostali. Appunto sono a pregarla di tale carità. Il M.R.P.<br />

Provinciale in partendo per l’Ausugio mi diede ordine di mandare colà un predicatore.<br />

Subito pensai a Lei, ed al Padre Vigilio. Questo secondo non può favorirmi, perché ha<br />

l’impegno di comporre i discorsi della Buona Morte da recitarsi in S. Maria Maggiore.<br />

Il Padre Davide non può più fare quel viaggio. Dunque non avendo altri prego Lei, e mi<br />

tengo sicuro della sua carità. Il P. Provinciale non sarà contrario: già gli ho parlato 442 . Le<br />

replico, che mi tengo sicuro; e riverendola resto. Trento 13 maggio 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo ecc.<br />

1320. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

dodici sante Messe in suffragio della fu ill.ma signora Anna Teresa vedova Chiusole,<br />

ordinate dalle ill.me signore fraile Giovanna, e Veronica figliuole della medesima. In<br />

fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 15 maggio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1321. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Borgo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Il Padre M.R. Arcangelo, che prova qualche difficoltà nella mano per iscrivere, mi<br />

ha commesso di notificare alla P.V.M.R. che Fra Tommaso da Cles, per essere<br />

settuagenario ha la libertà di restare in Roma 443 : e che per l’opposito debbono partire i<br />

Padri Carlo Felice da Baselga 444 , e Sebastiano 445 da Revò, i quali bramano di sapere se<br />

442 È venuto a Trento li 19 maggio colla risposta affermativa.<br />

443 F. Tommaso pervenne a Trento li due di luglio 1798.<br />

444 Cioè da Baselga di Bresimo, che ha circa 22 anni di professione.<br />

445 Il P. Sebastiano è Flaim, più vecchio.


venendo qua saranno ricevuti 446 . Dice, che ambedue sono un pò fiaccarelli, ambidue<br />

incapaci di predicare; ma però sono confessori, e per la bontà de’ costumi sono ottimi 447 .<br />

La prego dunque di risponderci rapporto a questo. Il Padre Damasceno è partito per<br />

Campo con F. Egidio ai dodici: nel qual giorno è venuto da Roveredo con F. Giuseppe<br />

il P. Michel Angelo. Domani partirà per Cavalese Fra Silverio. Il P. Fortunato ha<br />

celebrato la santa Messa quattro giorni a stento, ed oggi né pure ha potuto andare ad<br />

ascoltarla nella cappella 448 . Il P. Vigilio mi ha risposto, che non può andare in Giudicaria<br />

nelle feste della Pentecoste, perché ha da comporre li discorsi da recitare in s. Maria<br />

Maggiore. Quindi ho scritto al P. segretario, perché vadavi esso; altrimenti non so chi<br />

mandare. Voglio sperare, che mi farà questo favore. Sino a quest’ora non ho ricevuto<br />

alcun riscontro circa la dispensa per li nostri chierici: bensì ho inteso, che il Papa ha<br />

data un’ampla licenza di ordinare ecc. ai vescovi. Fra Silverio non è partito più presto,<br />

perché fu alla questua in Busdivella. Favoriscami di avvisare F. Abbondanzio, che a di<br />

lui riguardo il signor Conte Giuseppe di Thunn ci manderà un vitello 449 . La prego della<br />

sua paterna benedizione per un bisogno particolare, e resto. Trento 17 maggio 1798.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1322. 1798<br />

Al sig. don Leone Delai da Bolgiano Canonico Regolare Lateranese. Curato di<br />

Lavis.<br />

Molto illustre, e molto rev. sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Sento con piacere, che mentre molti scritti pessimi girano per il mondo, siavi chi<br />

pensi di farne, e p8bblicarne di buoni: e mi congratulo con V.S. molto illustre, e molto<br />

rev. che il Signor Iddio l’abbia eletta per un così glorioso impegno. Voglia credere, che<br />

la tripartita di Lei opera intorno la Filosofia della Religione: il dogma cattolico, e l’etica<br />

cristiana, sarà bella, e buona, ed ai nostri tempi opportuna; ma la prego di compatirmi, e<br />

di non offendersi, se le rispondo, che io assolutissimamente non posso ubbidirla<br />

coll’assumere l’onorevole incarico di esaminarla, e fors’anche correggerla rapporto alla<br />

teologia morale, alla sintassi, ed all’ortografia 450 . Oltreché mi conosco inabile, mi trovo<br />

troppo scarso di tempo, atteso l’officio mio, la scarsezza de’ Religiosi, ed altri impegni<br />

già contratti, tra’ quali si è il compendio de’ documenti dell’archivio d’una valle, che<br />

per mancanza di tempo non ho ancora finito, quantunque l’abbia cominciato nell’anno<br />

1795, e en abbia ricusato degli altri. L’avviso dunque, che non mi mandi il suo<br />

manoscritto; assicurandola, che ciò non ostante viverò sempre quel desso, che tutto<br />

pieno di rispetto, e stima mi protesto, e soscrivo. Trento s. Bernardino 18 maggio 1798.<br />

Di V.S. molto illustre, e molto rev.<br />

Umil.mo, div.mo, osseq.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

446 Hanno dovuto lasciare Roma perché stranieri! Causa la libertà portata dai francesi!<br />

447 Il P. Sebastiano è giunto a questo convento li 14 agosto 1798. Partì li 29 settembre 1800. Morì in Revò nel<br />

1802. 448 Oggidì benché sia la festa dell’Ascensione di N.S. Gesù Cristo, e di s. Pasquale nostro.<br />

449 Ma di sole libbre 50, il che non fu ammesso dal vitellaio, perché troppo immaturo. Venne dunque di libbre<br />

70.<br />

450 Ha replicato un’altra sua lettera, ed io gli ho replicato in voce per mezzo del latore, che non posso servirlo. Il<br />

latore fu il sig. don Domenico Filippi suo premissario.<br />

130


1323. 1798<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Iersera finalmente ho ricevuto la desiderata risposta di Brunnegg, essendosi<br />

smarrita l’altra speditami con la data de’ 30 aprile. Ora dunque sono in grado di poterla<br />

servire con 50, dico cinquanta sante Messe pro una, colla limosina di troni due l’una,<br />

che io le farò passare alla più lunga quando mi verranno da Brunnegg. Ella le applichi<br />

secondo la mia intenzione: e favorisca di significarmi la ricevuta di questa, e la sua<br />

accettazione. Sono poche, ma scriverò, perché continui a mandarmene. Con questa<br />

occasione le replico, che aspetto da ;ei risposta circa li troni 25 del Veronesi, ed il saldo<br />

del passato tra noi; e riverendola mi professo. Trento 21 maggio 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1324. 1798<br />

A F. Santo Fedrici da Sfruzzo 451 . Cles.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro.<br />

Vi mando prontamente le due dozzine di rosari di cocco, che mi domandate,<br />

assicurandovi un’altra volta, che sono stato attento alla lista scritta nel 1792 dal vostro<br />

P. Guardiano, e la ho riguardata eziandio dopo la vostra dimanda, ed ho osservato, che<br />

non dice quattro, ma due dozzine di rosari di cocco. Vi aggiungo cinque altri capi per<br />

accrescere alquanto li regaletti. Non ho da potervi mandare di più. Già ho scritto al P.<br />

Guardiano, che ora ci mancano le monache, e quindi non possiamo dare quanto forse<br />

avranno dato altri negli anni passati. Rapporto alle cose numerali è facile l’andare<br />

d’accordo: ma circa il qualificare le altre come festive, o feriali, ed anche molto feriali,<br />

può facilmente occorrere della discrepanza: appunto come succede anche in altre<br />

qualifiche. Mi riesce affatto nuovo il vostro sospetto, che siavi qualcheduno capace di<br />

dirmi, che vogliate pigliare per voi stesso le richieste divozioni. Niuno me lo ha detto, e<br />

spero, che niuno me lo dirà, né lo penserà, siccome né pur io lo penso. Vi prego fattemi<br />

la carità per amore di Dio, e confidate, che dal medesimo sarete abbondevolmente<br />

ricompensato. Vi prego altresì rapporto al formaggio, e salutandovi resto. Trento 22<br />

maggio 1798.<br />

Vostro aff.mo F. Grisostomo ecc.<br />

1325. 1798<br />

A F. Santo da Sfruzzo. Cles.<br />

S.L.G.C.<br />

Ho consegnato al Padre letterario un involtino per Voi, affinché domani lo porti, e<br />

lo raccomandi al postiglione di Cles. In esso troverete le due dozzine richieste di rosari<br />

coccardi, ed anche cinque altri capi per li regaletti. Ho annessa una mia letterina al<br />

medesimo involtino; ma giudico bene replicarvi questa con altra forma e carattere per<br />

ogni evento452 , che la prima dell’involtino si smarrisse, o si fermasse su la strada. Vi<br />

saluto di cuore, e mi dico. Trento 22 maggio 1798.<br />

Vostro obbl.mo F. Grisostomo.<br />

1326. 1798<br />

451 Fu mio novizio. E però gli scrivo senza cerimonie.<br />

452 scritto al di fuori colla mano manca.


Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

cento sante Messe in suffragio della fu nobile signora Anna Marchetti, ordinate dal<br />

nobile, e spettabile signor Lorenzo Marchetti già marito della medesima. In fede ecc.<br />

Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 23 maggio 1798 453 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1327. 1798<br />

Al Governo cesareo-regio d’Innsbrugg.<br />

Excellentissimi domini domini.<br />

Frater Ioachimus a Pressano Minister Provincialis Franciscanorum Provinciae<br />

Sancti Vigilii reverenter exhibet EE. VV. Directorium istud divini officii pro anno 1799,<br />

in duplo, ac suppliciter petit eius approbationem etc. restitutionemque authographi<br />

primi, utpote pro typis ordinati, et dispositi etc. Datum Tridenti apud s. Bernardinum die<br />

23 maii 1798.<br />

Con<strong>ms</strong>egnato alla posta li 25 maggio. Venne li 10 giugno di notte di ritorno senza il<br />

Direttorio col rescritto tedesco: Da restituirsi al Provinciale de’ Francescani del Tirolo<br />

italiano P, Gioachino da Pressano ad oggetto che venga sottoscritto, e riprodotto il<br />

presente ricorso. Dall’imp. reg. Governo d’Innsprugg 28 maggio 1798. L. Baron de<br />

Cazan etc. Onde io gli ho aggiunto: Datum iterum Tridenti die 11 iunii 1798, Fr.<br />

Ioachimus a Pressano qui supra, e l’ho rispedito 454 .<br />

1328. 1798<br />

A Fra Santo da Sfurzzo. Cles.<br />

S.L.G.C.<br />

Vi fo sapere, che ho ricevuto la prima vostra colla domanda delle due dozzine di<br />

rosari solamente nella sera tarda de’ 20 dopo cena. Onde non ho potuto rispondervi, e<br />

mandarvi alcuna cosa, cioè i detti rosari, nel sabato antecedente, che fu ai 10. La<br />

mentovata vostra lettera non ha data: ma io secondo il mio solito per buona fortuna ho<br />

subito notato al di fuori il tempo della ricevuta. Certamente non ho perduto tempo: ho<br />

mandato presto a prendere i rosari dal Soller in città; ed in questa mattina ho spedito<br />

l’involtino al postiglione. Desidero, che vi giunga presto, e che restiate contento. Mi<br />

lusingo di non aver mala intenzione; ma la difficoltà consiste nell’intendersi. Vi auguro<br />

un buon viaggio, e la buona fortuna; e vi saluto dicendomi. Trento 23 maggio 1798.<br />

Vostro cordialissimo F. Grisostomo.<br />

1329. 1798<br />

Al P. Innocenzio da Egna Guardiano de’ Cappuccini di Brunegg.<br />

Admodum Rev. ac religiosissime Pater.<br />

Accepi literas P.T.A.R. 455 die 18 huiusce mensis datas, neutiquam vero alias diei 30<br />

aprilis. Hae forsan ad me pervenient post menses quindecim, et ultra, quemadmodum<br />

aliae post similem temporis intercapedinem ex proximo Ausugio nuper ad me<br />

pervenerunt. Porro gratias tibi ago pro quinquaginta Missis celebrandis mihi adsignatis,<br />

453 Consegnato alla figlia Felicita li 25 maggio.<br />

454 In Insprugg fu notato coi numeri 9435 rossi<br />

1585 neri. Ritornò il MS Direttorio li 3 luglio 1798 approvato ai 12 giugno,<br />

segnato 10389/1747. Ma il MS 2 non il primo.<br />

455 Paternitatis Tuae Admodum Reverendae.<br />

132


et ut alias quoque adsignare non graveris rogo. Earumdem autem eleemosyna dari<br />

poterit domino Ioanni Antonio Puellio Bruneggiensi pro dominis fratribus Wertiis<br />

tridentinis, cum quibus heri quoad hoc loquutus sum. Ut te D.O.M. diu sospitem servet<br />

ad maiorem sui sanctissimi nominis gloriam, et mei auxilium cupio, exoroque. Dabam<br />

Tridenti apud sanctum Bernardinum die 24 maii anno 1798.<br />

A.R.P.T. Inutilis servulus<br />

F. Io. Chrysostomus de Avolano.<br />

1330. 1798<br />

Al P. Giangiacomo de Gara da Tiarno Vicario. Roveredo.<br />

R.P. in Cristo padrone colendissimo.<br />

Sono stato apposta dal signor Monauni a domandare le opere bramate del signor<br />

barone Giangiacomo Cresseri, e del notaio Ambrogio Franco; ma non ho ritrovato<br />

alcuna cosa. Il Cresseri ha stampato appresso il Monauni nel 1760, non già una storia<br />

del castello Verruca; ma bensì un Ragionamento intorno ad un’iscrizione trentina<br />

d’Augusto, la quale ritrovasi a s. Apollinare sotto il già Castello verruca. Egli tirò a sé<br />

tutte le copie di tal sua operetta, e quindi mon ne tiene alcuna il Monauni. Io non ho mai<br />

veduto a stampa opere del Franco, eccettuato solamente il Martirio del beato Simone<br />

Trentino, stampato in Trento dai fratelli Gelmini di Sabbio nell’anno 1586. Credo<br />

inutile il fare ricerche ulteriori: e col dispiacere di non poter appagare le brame del<br />

lodatomi signore, la riverisco, e resto. Trento 24 maggio 1798.<br />

Di V.P.R Div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Favorisca di dire al P. Carlo ed al P. Michele Angelo, che oggidì è morta in s.<br />

Giuseppe la Madre Domenica Signorina 456 Clarissa.<br />

1331. 1798<br />

Al P. Gioachino Provinciale. Borgo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Monsignor Vicario Generale iersera da me ricercato dopo d’avere ricevuta la sua,<br />

mi ha risposto, che il vescovo non ha l’autorità supposta. Io tempo, che siasi smarrita la<br />

supplica mandata a Siena, oppure la risposta sanese: appunto come da una lettera del P.<br />

Guardiano di Brunegg rilevo, che s’è smarrita un’altra di lui lettera scrittami nello<br />

scorso aprile. Perciò credo, che sarebbe bene il replicare la detta supplica finché venga<br />

almeno qualche risposta. Mi rimetto però; ed in somma fretta le aggiungo, che il P.<br />

segretario è andato a Campo: è morta la M. Signorina, ed oggidì s’ha ritirato fra di noi il<br />

sig. Bezzi parroco di Vigolo 457 . La prego della sua paterna benedizione, e resto. Trento<br />

26 maggio 1798.<br />

Di S.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1332. 1798<br />

Al sig. Luigi Marchesani stampatore imperial regio. Roveredo.<br />

Molto illustre sig. e padrone colendissimo.<br />

Ierlaltro solamente ho potuto spedire per Innsprugg il MS del mio Direttorio,<br />

avendo dovuto in quest’anno spedirvene due copie, perché una vuolsi trattenere là, oltre<br />

456 *Signorini.<br />

457 Don Giuseppe, che avanti fu tra’ PP. Somaschi per circa un mese.


una copia stampata. In esso ho posta la festa della Corona di Gesù Cristo Signor nostro<br />

nel venerdì, che cade ai quindici di febbraio: e la festa del SS. Cuore di Gesù nella<br />

domenica terza dopo la Pentecoste, che sarà li due di giugno: la qual festa, ora resa<br />

comune a tutto il Tirolo, verrà sempre celebrata nella detta domenica terza. Confesso,<br />

che in questo stesso punto di tempo ho ricevuto la sua stimatissima de’ 19, e riverendola<br />

mi dico. Trento, s. Bernardino 27 maggio 1798.<br />

Di V.S. molto illustre Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1333. 1798<br />

Al Padre Vito Antonio di Cles Guardiano di cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Avviso, ed avverto la P.S.R. che abbiamo terminata la celebrazione delle 22 Messe<br />

ordinate da Michele di Francesco per il Legato del feudo di Pradazzo. Colla qual<br />

occasione la prego di proccurarci la limosina eziandio delle 50 di Giovanni dal Piaz di<br />

Trodena, e delle 30 di Giacomo Facchin del Forno, già tutte celebrate. La prego altresì<br />

di compatire l’incomodo, che le reco, e di non istraccarsi nel favorirmi, assicurandola,<br />

che gliene implorerò la divina ricompensa.<br />

Su la speranza, che venga la richiesta dispensa per questi due nostri Diaconi, gli ho<br />

fatti fare gli esercizi spirituali,ed anche sostenere l’esame; ma temo assai, che non<br />

venga. Il corrispondente di Roma (P. Giangiuseppe da Bergamo penitenziere<br />

lateranese) ha scritto, che dovendo partire di là, perché straniero, non ha potuto eseguire<br />

la datagli commissione. Ho scritto al Padre Provinciale, affinché replichi la supplica, e<br />

proccuri d’avere almeno qualche risposta da Siena. In caso contrario bisognerà dire, che<br />

così piace al Signor Iddio, e quietarsi. Mi raccomandi al medesimo, e si conservi.<br />

Trento 28 maggio 1798.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1334. 1798<br />

Al Padre Gioachino Provinciale. Pergine.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Oggidì alle cinque in punto di sera dai padri Antonio Trucker, e Francesco<br />

dall’Orsola Agostiniani di s. Marco ho ricevuto la tanto bramata dispensa dall’età<br />

canonica per li nostri due chierici, acciocché possano essere promossi al presbiterato.<br />

Già sono stati esaminati e per parte della Religione, e per parte del vescovo. Domani<br />

andrò a ringraziare il P. Priore di san Marco (Niccola Chiocchetto fiemasco) ed a<br />

presentare a monsignor Vicario Generale la detta dispensa colla patente dimissoriale di<br />

V.P.M.R. Scriverò, e ne darò parte di tal grazia eziandio al P. Guardiano di Cavalese.<br />

Ora resta, che V.P.M.R. mi faccia sapere la sua volontà rapporto al cantare, o dire la<br />

prima santa Messa: se i neomisti abbiano da cantarla qui, oppure in Fieme 458 . In<br />

attenzione de’ suoi venerabili ordini le bacio genuflesso la sacra destra, per parte anche<br />

de’ chierici, e mi professo. Trento 30 maggio 1798.<br />

Di V.P.M.R.<br />

458 Io scrivo Fieme conun solo m, come hanno scritto altri, perché nome simile ad insieme, semare, emendare,<br />

emergente, emotico,. Accordo però, che possa scriversi anche Fiemme.<br />

134


P.S. Li chierici unanimemente bramano di celebrar qui la loro prima Messa senza<br />

intervento de’ loro parenti, e poi colla licenza di V.P.M.R. di cui la pregano, andar alla<br />

patria ecc.<br />

Um.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

Copia del Rescritto 4<strong>59</strong> .<br />

Ex audientia Sanctissimi<br />

Senis die 19 maii 1798.<br />

Sanctissimus benigne annuit pro gratia petitae dispensationis ad hoc ut oratores non<br />

obstante defectu canonicae aetatis ad sacrum presbyteratus Ordinem promoveri possint<br />

ac valeant temporibus a iure statutis. Contrariis quibuscumque non obstantibus.<br />

A.M. Archiepiscopus Iconii nuncius apostolicus 460 .<br />

L.+S.<br />

Pro Priore di s. Agostino.<br />

1335. 1798<br />

Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.<br />

In questa mattina ho dato alla posta fiemasca un’altra mia, colla quale insinuai alla<br />

P.V.R. il mio timore, che non fosse per venire la richiesta dispensa apostolica dall’età<br />

canonica in pro di questi nostri due Diaconi. Ora ho il contento di notificarle, che alle<br />

cinque di questa sera in punto per mezzo di questi Padri marciani mi è giunta, e che<br />

perciò nel prossimo sabato saranno ordinati sacerdoti. Domani mattina per tempo<br />

manderò un appostato a Pergine per ricevere gli ordini del P. Provinciale rapporto al<br />

tempo, e luogo del cantare la prima Messa. I chierici bramano di cantarla qui subito, e<br />

poi venire a visitare i parenti. Io starò a’ detti ordini provincialeschi, de’ quali renderò<br />

consapevole anche la V.P.R. più presto, che potrò. Frattanto prego di fare avvisati li<br />

parenti de’ chierici; e riverendola resto. Trento 30 maggio 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1336. 1798, 31 maggio<br />

Al Padre Innocenzio d’Egna Guardiano de’ Cappuccini di Brunegg.<br />

Admodum Rev. ac religiosissime in Christo Pater.<br />

Recto tramite ad me hodie pervenerunt literae P.T.A.R. quibus alias numero itidem<br />

quinquaginta Missas celebrandas pro tua charitate commisisti: earumque, ac priorum<br />

eleemosynam per dominos Puellium, ac Wertios huc venturam spopondisti. Gratias<br />

igitur debitas ago tibi: fidelitatem in iisdem Missis celebrandis pronmitto; et ut diuturna<br />

sospitate potiaris Divinam Maietatem suppliciter oro. Dabam Tridenti ex sancti<br />

Bernardini coenobio pridie Kalendas iunias A.D. 1798.<br />

P.T.A.R.<br />

Devotissimus servus<br />

F. Ioannes Chrysostomus.<br />

4<strong>59</strong> Questo Rescritto fatto sul memoriale fu trattenuto dalla cancelleria vescovile di Trento.<br />

460 Antonio Maria Odescalchi nato in Roma 15 marzo 1763, fatto arcievscovo d’Iconio il primo di giugno 1795<br />

e nunzio apostolico in Fiorenza. Il memoriale fu presentato dal Priore degli Agostiniani di Siena, stando il Papa in<br />

quel convento. Vedi sopra n. 1309.


1337. 1798<br />

A monsignor Simon Albano Zambaiti canonico e Vicario Generale. Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Avendo letto il memoriale, con cui i rappresentanti della comunità di Fornas 461<br />

domandano, che la festa di san Luigi Gonzaga coll’officio, e Messa sia trasferita<br />

dall’anniversario suo giorno 21 di giugno alla pria domenica di settembre, per poter<br />

prepararvisi più comodamente alla medesima col fare le di lui domeniche, ed acquistare<br />

le sante Indulgenze concedute dalla Santità di Papa Benedetto XIII, e dovendo su di ciò<br />

esporre il mio debole sentimento per ubbidire a V.S. Ill.ma, e R.ma, dico<br />

primieramente, che siccome riferisce Ferdinando Tetamo palermitano ex Gesuita nel<br />

suo Diario liturgico ai 21 di giugno 462 , Benedictus XIV decreto suo Cum ex decretis edito<br />

12 april 1742, extante Instit. Soc. To. 1 in Compend. Privil. V. Indulg. § 7 edit. Pragen.<br />

1757 concessit, ut ubique festum sancti Aloysii, cum Indulgentia, officio, et Missa<br />

dicendis a quolibet sacerdote, celebrari possit die alia designanda ab Ordinario,<br />

quandocumque peragi commode non possit die 21 iunii, qua laudatus Sanctus migravit<br />

ad Dominum 463 . Circa poi la scelta della prima domenica di settembre, computata<br />

secondo il calendario comune, dico, che non sembrami degna di approvazione, perché<br />

tal domenica presso di noi è mai sempre impedita o dalla festa de’ Santi Angeli Custodi<br />

doppia di seconda classe, o dalla ottava de’ medesimi,alla quale ottava, secondo le<br />

rubriche del Breviario romano tit. 10 de Translatione fest. num. 2 dee cadere qualunque<br />

festa, che non sia doppia di prima, seconda classe. Aggiungo, ch’eziandio la domenica<br />

seconda di settembre va sempre impedita dalla festa del Santissimo Nome di Maria<br />

Vergine nostra Signora. Questo si è quel tanto, che rapporto al menzionato memoriale<br />

ho l’onore di significare a V.S. Ill.ma, e R.ma: e baciandole riverentemente le sacre<br />

mani mi dichiaro. Di s. Bernardino 1 giugno 1798.<br />

Di V.S.Ill.ma, R.ma<br />

Umil.mo, obbl.mo, osseq.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

1338. 1798<br />

Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese 464 .<br />

R.P.<br />

Avuta dal P. Provinciale la risposta fo sapere alla P.V.R., che i neomisti verranno a<br />

celebrare costì la loro prima Messa. Partiranno di qui giovedì dopo il pranzo: andranno<br />

a Mezzo, e sabato, se il tempo lo permetterà, saranno in Cavalese. La prego d’avvisare i<br />

loro parenti: e riverendola in somma fretta resto. Trento, 1 giugno 1798., alle 4,2 di sera.<br />

Spedita subito subito per la posta.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1339. 1798<br />

Al P. Bonaventura da Caldese. Arco. Le Grazie.<br />

461 Il memoriale ha Fornas.<br />

462 Confer To. 2, Epist. 233 ad annum 1781.<br />

463 Integrum decretum Cum ex decretis legi hac die ultima iunii 1804 ad finem libelli cui tit. Considerazioni, e<br />

pratiche divote per celebrare con frutto le sei domeniche in onore di s. Luigi Gonzaga ecc. In Venezia 1758 nella<br />

stamperia Remondini in 12°. Sottoscritti sono al decreto L. Card. Pius Praef. A.M. Erba Proton. apostolico<br />

secretarius.<br />

464 Questa giunse a Cavalese li 3 giugno; e poco dopo vi giunsero anche li 1333 e 1335.<br />

136


R.P.S.L.G.C.<br />

Mi confesso debitore di risposta alla sua de’ 14 maggio, quantunque mi ricordi<br />

d’avere risposto un’altra volta su lo stesso quesito propostomi dal P. Crescenzio 465 .<br />

Risponderò quando il Signore Iddio mi darà un momento di tempo. Già le prime future<br />

Rogazioni sono lontane. Frattanto la prego d’insinuare al P. Vicario Pietro Paolo di<br />

Roncegno, che ho inteso dal signor Provicario essere morto in Bressanone di colpo<br />

apoplettico ai 17 di maggio il di lui signor zio don Gio. Antonio Cibbini di Telve,<br />

qualora non lo sapesse altronde. Le aggiungo, che oggidì al SS. Crocifisso del Duomo<br />

da monsignor Suffraganeo sono stati ordinati sacerdoti questi due nostri chierici F.<br />

Giuseppe Maria da Pradazzo, e F. Francesco Maria da Panchiato, li quali andranno a<br />

celebrare le loro primizie in Cavalese. Il P. Fortunato è ancora qui obbligato a letto,<br />

senza poter celebrare la santa Messa per il suo male di gamba. Mi raccomandi al Signor<br />

Iddio, ed a Maria Santissima per carità, poiché riverendola sono. Trento 2 giugno 1798.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1340. 1798<br />

Al P. Giuseppe Antonio di Cles Guardiano. Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

La carità rabbiense di butiro non è soltanto competente, ma molto copiosa, e<br />

superiore all’aspettazione 466 . Per essa ho ringraziato Iddio Signor nostro clementissimo,<br />

ed ora ringrazio anche V.P.R. e li buoni Religiosi, che la hanno procurata. Mi spiace,<br />

che le divozioni da me mandate non abbiano appagato le loro premure: ma se toccherà a<br />

me il mandarne in avvenire, raddoppierò le mie attenzioni per renderli contenti. Al<br />

Bortolo (Bonetto cercatore rabbiano) ho dato altri tredici rosari di cocco. La ringrazio<br />

anche per la provisione del formaggio, e la prego di mandarmelo col suo minore<br />

incomodo 467 . Procurerò, che venga soddisfatto senza verun ritardo. Ieridì sono stati<br />

ordinati sacerdoti questi due nostri chierici, li quali andranno a celebrare le loro primizie<br />

in Cavalese. La ringrazio ancora, la riverisco, e resto. Trento 3 giugno 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1341. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti esibitore del<br />

presente troni 212, dico troni dugento, e dodici 468 : che della carità il Signor Iddio ecc.<br />

Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 3 giugno 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1342. 1798<br />

Io infrascritto colla presente, che servirà di valida ubbidienza, mercé l’autorità<br />

conferitami con lettera dal Molto Rev. Padre Ministro Provinciale, concedo ai venerandi<br />

Padri Giuseppe Maria da Pradazzo, e Francesco Maria di Panchiato, sacerdoti novelli,<br />

465<br />

To. 2, epist. 478 de’ 4 maggio 1787.<br />

466<br />

Netto pesi 27 e mezzo: cioè libbre 691.<br />

467<br />

Pesi 16,7,6 a troni 20 il peso: e soldi 16 la libbra importa troni 326 rotondi. Venne li 13 giugno. 324 dati li<br />

23 giugno. Sopra epist. n. 1093.<br />

468<br />

Per un moggio d’olio di Corfù. Consegnato li 4 al putto giuniore Benedetto Lenzi da Strigno.


che possano andare in Fieme a celebrare le loro primizie sacerdotali nella chiesa nostra<br />

di san Vigilio in Cavalese: accordando loro per tal viaggio lo spazio di giorni dodici,<br />

oltre quello della partenza da questo convento. Li raccomando alla carità de’ Padri<br />

Superiori, e de’ signori benefattori, a’ quali si accosteranno: affinché poi vadano, e<br />

ritornino con pace, salute, allegrezza,ed esenti da qualunque sinistro incontro, con<br />

paterno affetto li benedico in nomine Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen. Dato nel<br />

convento nostro di san Bernardino appresso Trento li 7 giugno 1798.<br />

L.+S.<br />

maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Francescani Riformati 469 .<br />

1343. 1798<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno Vicario di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

In questa sera sul punto dell’Avemmaria ho ricevuto ambedue le lettere di V.P.R., e<br />

subito subito ho ingiunto al capo-infermiere il preparare la richiesta libbra di china, ed il<br />

darla all’uomo detto il travisano roveretano, perché domani gliela porti 470 . L’ora notturna<br />

del giorno d’oggi, e la festa di domani del Corpus Domini, mi obbligano di aspettare<br />

sino a posdomani l’andar a pigliare in città dall’Auchenthaller le ordinate corone. Allora<br />

dunque le preparerò; e se non mi riuscirà di trovare presto un’occasione opportuna per<br />

ispedirgliele, me la indirizzi Ella. Mi spiace il male de’ Padri Guardiano Accursio, ed<br />

Amando; ma spero, che il Signor Iddio ridonerà loro la salute primiera, bramando, che<br />

la ristituisca loro presto. Anch’io tengo qui colla terzana il servo giuniore (Antonio<br />

Bazzanella). Favorisca dire al P. Basilio d’Albiano, che il P. Davide oggidì è andato a<br />

Civezzano, donde ritornerà domani a sera. Mi raccomando, la riverisco, e sono. Trento 6<br />

giugno 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1344. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

trentaquattro sante Messe in suffragio della fu signora Teresa vedova Forlina, ordinate<br />

dal signor Giovanni Cloch genero della medesima. In fede ecc. Dato nel convento di s.<br />

Bernardino appresso Trento gli 8 giugno 1798 471 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1345. 1798<br />

Al Padre Giangiacomo da Tiarno Vicario in Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Supponendo, che dal noto trevisano avrà ricevuto un’altra mia colla china, che gli<br />

ha dato il capo-infermiere (F. Abbondanzio) l’avverto, che la detta china fu soltanto otto<br />

oncie, perché qui non ne avevamo di più, e dobbiamo anche noi andare a pigliarne in<br />

città, non potendosene avere da Venezia da più anni. Oggidì secondo la mia promessa<br />

469 Sono partiti li 7 dopo il pranzo. E sono ritornati li 22 giugno, avendo loro prorogato il tempo. Infra num.<br />

1350. Furono approvati per confessori nel primo giorno di settembre 1800, già predicatori. E fatti lettori nel 1804.<br />

470 Ne diede sole otto oncie, perché non ne ebbe di più.<br />

471 Consegnato gli 8 giugno al sig. Giovanni Cloch.<br />

138


ho mandato a prendere le richieste corone, e le ho fatte impaccare. Costano troni 27 e<br />

carentani 8, cioè quelle di Buffalo troni 21 472 , e quelle di naranzo troni 6, e car. 8.<br />

Manderò il viglietto del mercante (Francesco Simone Auchentholler) che porta il nome<br />

del convento di s. Rocco, quando saregli stato aggiunto il saldato. Le spedirò, come già<br />

scrissi, colla prima occasione opportuna, e sicura: e frattanto riverendola insieme col<br />

suo Padre Guardiano, mi dico, e resto. Trento 8 giugno 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Oggi 9 giugno ho spedito l’involto delle corone per mezzo di Domenico<br />

Santoliana detto delle Mole, che portava un altro involtino.<br />

1346. 1798<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Appunto stando in procinto di pregarla, che volesse di nuovo favorirmi con delle<br />

uova, ho il contento di vedere prevenuta la mia domanda colle 188 che mi ha mandato<br />

oggidì. La ringrazio, e la prego di continuare: come pure di accennarmi poi con comodo<br />

il loro prezzo 473 . Spero, che potrò servirla con delle altre Messe. Frattanto gliene<br />

spedisco tredici colla limosina passata a noi di troni 25 e mezzo. Presentemente non<br />

posso darle candele, perché i morti non sono tanti come nell’anno scorso. Finisco per<br />

mancanza di tempo, volendo partir subito il latore 474 . La riverisco, e resto. Trento 9<br />

giugno 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Le uova sono 188 solamente, non già 200. Le ho fatte contare due volte da fra<br />

Feliciano. Ratifico il saldo, che le ho esibito nell’altra mia.<br />

1347.1798<br />

Al P. Guardiano Giuseffantonio di Cles. Cles.<br />

R.P.P.C.S.L.G.C.<br />

Intendo esser venuto il formaggio speditoci dalla bontà di V.P.R. Ho già fatto<br />

preparare il pagamento del medesimo; ma non l’ho fatto dare ad alcuno, perché non si è<br />

presentato veruno per pigliarlo. Il cercante Bortolo di Rabbi mi ha detto, che verrà a<br />

prenderlo in persona il formaggiaro 475 . Io non lo conosco: e quindi non vorrei, che per<br />

lui venisse qualchedun altro sotto il nome del medesimo. Sarebbe dunque bene, che<br />

seco portasse un viglietto di V.P.R. Mi raccomando, la ringrazio, e la riverisco. Trento<br />

13 giugno 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1348. 1798<br />

Al P. Bonaventura da Caldese. Arco. Le Grazie<br />

R.P.<br />

472 Le buffaline a car. 42, e le naran. a car. 8 la dozzina.<br />

473 Mi ha risposto, che le farà dire, e che le uova in Campo furono 200.<br />

474 Figlio del beccaio.<br />

475 Magnoni.


Allorché nel Direttorio nostro monastico dell’anno 1776, ai 24 di aprile posi quella<br />

nota, che coll’autorità del Gavanto, del Cavalieri, e dei Direttori bolognesi, e veronesi<br />

permetteva la recitazione delle Litanie marciane, e rogazionali subito dopo il Mattutino,<br />

e le Laudi nella sera precedenti ai gironi di s. Marco, e delle Rogazioni, non feci verun<br />

conto delle ragioni portate in contrario dal Guyeto, dal Merato,dall’Halden, dal Ferrari,<br />

e dal Ligorio, perché mi parvero bisognose di prova, e la principale tratta dai decreti,<br />

che vietavano il dire l’officio de’ morti nella sera del giorno precedente alla loro<br />

commemorazione generale fissata nel principio del novembre, più non vale, dopo che la<br />

S.C. de’ Riti ai 4 di settembre del 1745 in Ratisponen. ha permesso, che possa dirsi<br />

nella sera precedente. Non cangiai sentimento alla vista dell’allegato decreto segnato li<br />

28 marzo 1775 in una Urbis, seu Ordinis Minorum Observantium s. Francisci, e<br />

stampato nel Direttorio nostro aracelitano del 1777, e quindi conformemente alla detta<br />

mia nota risposi anche al P. Crescenzio di Borgo nell’anno 1787 476 , incoraggiato a ciò<br />

eziandio dal P. Benvenuto di Milano, che nel suo cerimoniale della Provincia nostra<br />

milanese stampato nel 1744, pag. 301, num. 1043, avvisa, che l’opinione degli autori<br />

contrari al Merato sul detto punto delle Litanie non è improbabile. Confesso però, che<br />

io essendomi più volte accaduto di dire il Mattutino, e le Laudi nella sera per il giorno<br />

seguente, in convento, e fuori, ho mai sempre lasciato le Litanie alla seguente mattina, e<br />

penso di così fare anche nell’avvenire, sul riflesso, che la rubrica è in questione, e li<br />

Direttori nostri di Roma, di Venezia, della Marca ecc. da me veduti, hanno ammesso, e<br />

adottato il predetto decreto 477 . Così pure le rubriche del nostro Breviario nuovo sotto il<br />

numero 237 colla giunta, che sieno dette ante recitationem Primae. Per altro il decreto<br />

allegato si è una risposta della S.C. de’ Riti al sestodecimo de’ dicidotto dubbi proposti<br />

alla medesima dal Padre Vicario del coro aracelitano in questo modo: “An ex sensu<br />

rubricae positae in Breviario in festo s. Marci, et in feria secunda post dom. V, Paschae<br />

recte inferatur, quod Litaniae Sanctorum de praecepto recitandae in eodem festo s.<br />

Marci, et in triduo Rogationum anticipari possint, atque recitari post Matutinum, et<br />

Laudes die antecedenti ab iis, qui processioni sequentis diei non interveniunt?” S.R.C.<br />

rescribendum censuit ad 16 Negative. Suppongo, che questo possa bastare alla P.V.R.<br />

per qualche risposta alla sua: e riverendola resto. Trento 13 giugno 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1349. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Roveredo. S. Rocco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Oggidì è partito da questa infermeria per Cles il P. Fortunato col Terziario, che ci<br />

ha condotto il formaggio. Ieridì da questo signor presidente Baroni Cavalcabò 478 mi fu<br />

intimato in scriptis di non ricever, ed alloggiare qualsisia forestiere Religioso,<br />

sacerdote, o anche secolare, se prima un tale non avrà riportato il permesso in iscritto da<br />

questo I.R. Presidio, in cui sarà espresso il tempo della permessa dimora 479 . Li dieci di<br />

sera ho ricevuto da Innsprugg di ritorno il memorialetto, che ho unito al Direttorio,<br />

indirizzato a S.P.M.R. con rescritto tedesco, il quale tradotto nell’italiano (dal sig.<br />

476<br />

To. 2, Epist. 478.<br />

477<br />

Il Direttorio de’ PP. Agostiniani di Venezia per l’anno 1805 ai 25 di aprile nota, ed avvisa, che Litaniae<br />

maiores cum precibus possunt dici vespere, si tunc recitatur Matutinum cum Laudibus.<br />

478<br />

Filippo.<br />

479<br />

Lo stessissimo fu scritto anche ai PP. Carmeliti; ed ai PP. Agostiniani. L’equivalente fu comandato agli osti<br />

in istampa sotto pene pecuniarie.<br />

140


segretario Pietro Ducati) dice così: Da restituirsi al Provinciale de’ Francescani del<br />

Tirolo italiano P. Gioachino da Pressano ad oggetto, che venga sottoscritto, e<br />

riprodotto il presente ricorso. Dall’imp. reg. Governo d’Innsprugg 28 maggio 1798. L.<br />

Baron de Cazan ecc. Il memoriale fatto su la formola di tutti gli anni precedenti<br />

comincia Frater Ioachimus a Pressano, e finisce con Datum Tridenti etc. Onde io gli ho<br />

aggiunto Datum iterum Tridenti die 11 iunii 1798. Fr. Ioachimus a Pressano qui supra,<br />

e l’ho rispedito. Voglio sperare, che tanto basterà 480 . Per fermare al servo Antonio la<br />

febbre terzana se gli dà la china. Li neomisti hanno cantata la loro Messa prima ieridì<br />

ambedue, secondoché ha riferito il postiglione fiemasco. Il P. Vigilio domenica<br />

incomincerà le sue prediche i S. Maria Maggiore: e posdomani ritornerà a Civezzano il<br />

P. Davide. La prego genuflesso della sua benedizione paterna, e resto. Trento 14 giugno<br />

1798.<br />

Di S.P.M.R. cui aggiungo, ch’è ritornato da Campo il fratello del neo professo F.<br />

Pacifico senza sapere, che detto F. Pacifico sia per venire a Trento.<br />

Um.mo, obb.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Oggidì 15 giugno è stato da me il signor don Simone Fedrici curato di s.<br />

Francesco in Fiorozzo, e mi ha pregato d’insinuare a S.P.M.R. che brama d’esser nostro<br />

Religioso 481 . Dice, che sta bene, ch’è ben veduto dai suoi curaziani, e che trovasi ben<br />

proveduto; ma sentesi stimolato dal Signor Iddio a farsi Religioso già da quattro anni, e<br />

che non ha pace del cuore. Io gli ho detto, che S.P.M.R. non potrà risolversi rapporto a<br />

lui tanto presto, attesa l’instabilità ecc.<br />

Il Padre Davide vorrebbe sapere, se S.P.M.R. abbia ricevuto risposta da Roma<br />

intorno alle dispense matrimoniali richieste dal Padre Domenico Battisti da Sovero<br />

Filippino.<br />

Li voti di questi Padri favorevoli all’abolizione dell’O confessionale furono sei: e li<br />

contrari tre.<br />

1350. 1798<br />

Al P. Vito Antonio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.<br />

In questo punto ho ricevuto la sua degli undici: e senza perder un momento di<br />

tempo le rispondo, che bramo bensì un presto ritorno de’ due neomisti per li bisogni di<br />

questo convento; ma pure mi rimetto interamente a quanto giudicherà bene la P.V.R.<br />

Desidero altresì, che tutti restino contenti, e che li Padri ritornino sani, ed in frettissima<br />

la riverisco. Trento 15 giugno 1798, alle 9,2 di mattina.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che mando un appostato in città colla presente, perché<br />

arrivi a tempo.<br />

Div.mo, obbl.mo servo.<br />

F. Grisostomo.<br />

1351. 1798<br />

Alla sig. Anna Teresa Auchenthallera. Bolgiano. Leifers. In canonica.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi di benedicano.<br />

480 Bastò, e venne il rescritto favorevole.<br />

481 Fedrici da Toso, nato in Trento, figlio del fu Pietro, e nipote di don Cirillo. Ora 1798 in dic. non è più curato.<br />

Nel 1802 sta in Seregnano. Così pure nel 1803, supplimentario del Beneficiato chierico Giuseppe Manci.


Nella scorsa settimana soltanto mi è giunta la sua dei nove aprile. Mi spiace, che<br />

malgrado l’aver mutato luogo più volte non abbia potuto ancora trovarne uno di suo<br />

aggradimento intero 482 . Ho manifestato il di Lei desiderio alla M. Carlina degli Alberti,<br />

ed ho avuto per risposta, che V.R. le scriva, e le insinui li patti, co’ quali starebbe<br />

insieme qui con essa. Le raccomando di parlar chiaro, perché poi non abbia da pentirsi,<br />

e disturbarsi, ed a cercarsi altri alberghi, con ammirazione di questi cittadini per altro<br />

non molto divoti delle povere Religiose. L’avverto poi di non fare alcun conto di me,<br />

assicurandole, che nulla vaglio ecc. Il Padre Arcangelo stassene ancora nell’infermeria,<br />

e staravvi sino alla morte. Non è però obbligato a letto, e quindi celebra ogni giorno la<br />

santa Messa, qualche volta cala al basso. Le MM. di Santa Chiara sono tutt’ora nel<br />

monastero delle MM. Orsoline, ansiosamente bramando di potere far ritorno al loro<br />

amato monastero, che trovasi ancora occupato dai soldati infermi. Li 24 dello scaduto<br />

maggio è morta la M. Maria Domenica Signorina di Trento in età di anni 78. De’ nostri<br />

sono morti il P. Maurizio di Borgo li 26 aprile. Sento con piacere, che le MM. Clarisse<br />

di Bressanone sieno ritornate al loro monastero. Finisco in un colla carta riverendola, e<br />

dicendomi. Trento, s. Bernardino 16 giugno 1798 483 .<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo Guardiano.<br />

1352. 1798<br />

Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Spero, che avrà ricevuto la mia risposta alla sua degli undici, avendola spedita con<br />

tutta la sollecitudine: e che sarà rimasta contenta. Ho dovuto fissare il tempo ai PP.<br />

neomisti, perché così mi ha scritto il P.M.R. Provinciale. L’avrei fissato con maggiore<br />

ampiezza, se gli stessi neomisti non mi avessero detto, che strabbastava l’assegnato. Ho<br />

piacere, che siamo stati a tempo di rimediare al disturbo, che poteva nascere. Sento<br />

parimente con piacere, che le limosine delle sante Messe siano in viaggio: e l’assicuro,<br />

che farò celebrare anche le 50 ordinare da Simone Predazzer di Trodena. Son contento,<br />

che sieno trattenuti li sei troni per la condotta della legna da Moena a Pradazzo. La<br />

ringrazio di tutte le sue carità, mi raccomando, e la riverisco. Trento 19 giugno 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1353. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 30,<br />

dico trenta sante Messe in suffragio del fu signor Lorenzi Thaller 484 , ordinate dalla<br />

signora vedova già di lui consorte 485 . In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 21 giugno 1798 486 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1354. 1798<br />

482<br />

Leifers è luogo malsanissimo della pieve di Bolgiano.<br />

483<br />

Spedita li 20. Arrivò a Leiffers li 4 di luglio.<br />

484<br />

Oste a S. Pietro.<br />

485<br />

Margarita, che morì nel seguente luglio.<br />

486<br />

Consegnato li 29 giugno.<br />

142


Io infrascritto attesto, e fo noto a chiunque leggerà la presente, che il ragazzo<br />

Michele Perspacher di Trento ha servito per più mesi questa nostra sagrestia, e chiesa<br />

divotamente, e fedelmente. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso<br />

Trento li 24 giugno 1798 487 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

Michele ci servì sino ai 13 di settembre del 1798. Ora sta imparando l’arte di<br />

calegaro; ed ha bisogno di questo attestato per ottenere qualche sussidio dall’ospitale<br />

tedesco di s. Pietro. Ha la madre badiota vedova, da cui sono stato pregato.<br />

1355. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Nella sera de’ 22 sono giunti qua di ritorno da Fieme sani, e salvi, e lieti li due<br />

nostri PP. neomisti. Nello stesso tempo è pur capitato qua un pesante invoglio colalo<br />

direzione a V.P.M.R. e coll’iscrizione, che serva di limosina per tante Messe a due troni<br />

l’una secondo la pia mente del sig. Michele Wiser. Io l’ho mandato subito al sig. Gio.<br />

Battista Tommaselli, di cui tengo la ricevuta, la quale dice, che l’invoglio conteneva<br />

troni 500 e soldi 5. Di così fatta ricevuta ne darò parte anche a Fieme. Il nostro servo<br />

Antonio Bazzanella è guarito; ma per l’opposito sta ora colla febbre Fra Mattia. Da<br />

Campo non ho verun riscontro rapporto a P. Pacifico. La medaglia destinata per il<br />

nostro novizio Tonini di Sovero, già massiere, fu levata in Trento da un cugino del<br />

medesimo. Sabato furono spedite a Roveredo due lettere per S.P.M.R. dai cercatori del<br />

pane, non avendo ancora il P. Albano ricevuto l’avviso del P. secretario. La prego della<br />

sua paterna benedizione, e resto. Trento 25 giugno 1798.<br />

Di V. P.M.R. cui aggiungo, che ho ricevuto il suo involto roveretano.<br />

Um.mo, ubbid.mo suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Il P. Stanislao ci commette di render avvisata V.P.M.R. che li due candidati<br />

fiemaschi eseguiranno le obbedienze loro mandate. Il sig. Tommaselli poi, siccome<br />

forse andrà a Venezia, così esibiscesi a’ di Lei comandi. Non sa però il tempo.<br />

1356. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 25,<br />

dico venticinque sante Messe in suffragio del fu Valentino Bisesto di Aldeno, ordinate<br />

da misser Girolamo Micheletti parimente di Aldeno. In fede di che ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 25 giugno 1798 488 .<br />

1357. 1798<br />

Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Nella sera dello scaduto venerdì sono stati qui di ritorno li due PP. neomisti sani, e<br />

salvi. Io ringrazio la P.V.R delle carità, e finezze, che s’è compiaciuta di far loro. La<br />

ringrazio altresì delle limosine, che mi ha spedito per le Messe del Predazzer, del Feudo<br />

predazzano, e dal Piaz di Trodena. Mi raccomando poi rapporto a quelle di Giacomo<br />

Facchin del Forno già terminate nel febbraio: e l’assicuro, ch’è giunto qua illeso<br />

487 Consegnato alla madre li 26 giugno 1798.<br />

488 Spedito negli ultimi di luglio. Venne li 20 settembre.


l’involtino pesante del sig. Wiser per il Padre Provinciale. Spero, che a quest’ora saranle<br />

giunte due altre mie datate, e spedite li 15, e 19 del corrente; spiacendomi, che la prima<br />

non siale giunta quando doveva 489 . Il Padre Provinciale ora è in Arco. Mi raccomando in<br />

precibus, la riverisco, e resto. Trento 25 giugno 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo<br />

1358. 1798<br />

Al P. Giangiacomo da Tiarno Vicario di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Dal viglietto del mercatante, che qui rinchiuso le spedisco, potrà comprendere, che<br />

io non ho sbagliato quando le scrissi, che le corone di Buffalo costavano tre troni e<br />

mezzo la dozzina. Io pure me ne restai sorpreso alla vita del mentovato viglietto,<br />

sapendo, che a me le ha date per tre troni. Essendo però andato ieridì dal detto<br />

mercatante, ho conseguito il saldato senz’altro. Sento con piacere, che col mezzo della<br />

china speditale siasi liberato dalla febbre il suo Padre Guardiano; ed augurando ad<br />

entrambi una lunga sanità, li riverisco, e resto. Trento 28 giugno 1798.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che tengo ordine di non albergare forestieri, anche nostri<br />

Religiosi, se non mostrano la licenza in scriptis di questa cancelleria presidiale, o sia del<br />

sig. presidente del Consiglio. E però la prego di avvisare quelli, che da s. Rocco<br />

passando volessero venire a s. Bernardino.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo F. Grisostomo.<br />

13<strong>59</strong>. 1798<br />

Io sottoscritto attesto, e faccio noto a chiunque, che il signor Giuseppe Ranzo oste<br />

in casa Battaglia di Trento, per qualche tempo ci ha fatto la carità del pane a nome del<br />

signor Antonio Pergher. In fede ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso<br />

Trento li29 di giugno 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

A questo mio attestato fu aggiunto così.<br />

Lo stesso attesto anch’io Fra Pietro Paolo da Roveredo Guardiano de’ Cappuccini.<br />

1360. 1798, 29 giugno<br />

Al P. Innocenzio d’Egna Guardiano de’ Cappuccini di Brunegg.<br />

Admodum Rev. ac religiosissime in Christo Pater.<br />

Eleemosynam florenorum quadragintaduorum pro centenario Missarum, quas mihi<br />

celebrandas commisisti, huc per dominos fratres Wertios nuper advenisse, certiorem<br />

reddo te, P.A.R. dumque debitas tibi ago gratias, ad ulteriora beneficentiae tuae munera<br />

me commendo. Nunc enim, praeterquamquod novis alterius Guardiani petitionibus<br />

pulsor, auctiorem celebrantium numerum teneo. Vale. Datum Tridenti apud sanctum<br />

Bernardinum tertio kalendas iulias anno 1798.<br />

A.R.P.T.<br />

Devictissimus servus in Christo<br />

F. Ioannes Chrysostomus de Avolano.<br />

489 Songli giunte dopo la partenza de’ neomisti da Fieme.<br />

144


1361. 1798<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.S.N.<br />

Ai tredici dello spirante mese da questo signor presidente del Consiglio I.R.<br />

amministrativo Filippo Baroni Cavalcabò 490 ricevetti ordine in scriptis di non ricevere,<br />

ed alloggiare nell’avvenire qualsisia forestiere, sia questo Religioso, sacerdote, o anche<br />

secolare, se pria un tale non ne avrà riportato il permesso in iscritto da questo<br />

I.R.Presidio, in cui sarà espresso il tempo della permessa dimora, che esattamente<br />

dovrà osservarsi. In esecuzione di tal ordine ho mandato quel fratello fiamingo (F.<br />

Francesco Henrix di Lovanio) che fu costì, al detto presidente subito, che arrivò (li 23<br />

giugno) e ottenne il viglietto di potersi trattenere in quel giorno, e nel seguente: Vi do<br />

questa notizia, perché capitando costì altri, possiate avvisarli, affinché venendo qua<br />

vadano dirittamente a prendere l’accennato viglietto, mentre così non perderanno<br />

tempo. Il mio Direttorio monastico non è ancora ritornato da Insprugg, benché ve lo<br />

abbia spedito li 25 di maggio in duplo, cioè in due copie. Rapporto all’officio del SS.<br />

Cuore di Gesù ho qualche scrupolo, perché noi non siamo compresi nell’indulto<br />

apostolico, venuto dopo, ch’ebbi ordine d’inserirlo nel Direttorio del signor Provicario<br />

Generale. Per la Dio grazia io son sano: e sperando altrettanto anche di Voi, abbracciovi<br />

con fraterno affetto. Trento 30 giugno 1798.<br />

1362. 1798<br />

Al Padre Patrizio Tonina Guardiano di Campo.<br />

R.P.P.C.<br />

Ho differito tanto il rispondere ala sua de’ 14 perché sono stato aspettando di giorno<br />

in giorno il neo professo F. Pacifico, avendomi scritto a Roveredo il P. Provinciale con<br />

data de’ 18, che a tal tempo sarebbe stato qui ‘l predetto Religioso. Non so dunque il<br />

perché differisca tanto. Io lo riceverò, ed accoglierò volentieri quando verrà. Finché non<br />

sarà qui esse, non potrà andare a Cavalese questo Terziario F. Alessio, né passare da<br />

Cavalese a Pergine per assumere il cappuccio quel Terziario F. Pasquale. La ringrazio<br />

poi della sua carità delle uova 188, e la prego di mandarmene delle altre da notare.<br />

Presentemente non posso mandarle Messe, perché non ne ho di soverchie, atteso<br />

l’accrescimento di due sacerdoti novelli. Bensì per servirla tengo preparate dieci libbre<br />

di candele, tra le quali sei di mezza libbra, che le saranno spedite colla prima sicura, ed<br />

opportuna occasione 491 . Ho ordinato, che nell’avvenire le uova sieno contate con tutta<br />

l’attenzione. Nell’anno scorso quando il numero non si accordava colla lettera, supposi<br />

sbaglio. Una volta mancarono sei. Quindi sappi, che il figlio 492 disse a Pergine, che noi<br />

gli abbiamo tolto 50 uova dalle spedite a Pergine, l’ho ripreso, perché disse una bugia<br />

rotonda. Converrà dunque stare attenti. Oggidì dal P. letterario fu indirizzata in Arco la<br />

lettera di V.P.R. diretta al P. Provinciale. Il P. Davide tiene li fiori per il P. Raffaele. Li<br />

manderà colla prima opportunità. Favorisca di avvisarlo. Mi raccomando in precibus, la<br />

riverisco, e resto. Trento 30 giugno 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

490 Filippo Baroni Cavalcabò per sua sacra cesarea regia apostolica maestà ecc. Consigliere dell’eccelso<br />

Governo dell’Austria Superiore, capitano del Circolo all’Adige, nel Burgraviato, e Valvenosta, ed attuale Presidente<br />

dell’I.R. Consiglio amministrativo di Trento. Dall'imp. reg. Presidio del Consiglio amministrativo. Trento li 23 luglio<br />

1798, Sigismondo de Strobl ecc. Segret.<br />

491 Le candele sono n. 36, cioè 6 di mezza libbra, 24 ordinarie, e 6 picciole.<br />

492 Il figlio del beccaio tedesco di Campo, il quale morì nel 1798.


1363. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ieridì sono pervenuti a questo nostro convento per la via di Pergine dalla Romagna<br />

Fra Tommaso di Cles, e Fra Benvenuto Schiavoni di Trieste, ambidue nostri Riformati<br />

laici professi. Andati subito dal signor presidente di questo I.R. Consiglio<br />

amministrativo riportarono il permesso a voce di potersi trattenere qui, supposto il<br />

consens0o nostro, a vista del quale darà il permesso anche in iscritto. Prego dunque<br />

V.P.M.R. di rispondere su di questo. Frattanto il primo colla di Lei licenza presunta, e<br />

col consenso anche del M.R.P. Arcangelo porterassi a Cles. Egli ha molta sembianza del<br />

fu nostro Fra Pasquale da Brentonico, e pare ancora vigoroso, quantunque<br />

settuagenario. L’altro è giovine di circa 22 anni di età,ed uno di professione, oltre il<br />

Terziariato di tre anni; di statura picciolo, e spiritoso. Tiene il passaporto di questo<br />

signor presidente per restituirsi a Trieste. Suppongo, che domani partirà per Borgo, dove<br />

quel P. Guardiano lo aspetta per trattenerlo. Che ammettansi li paesani nostri senza<br />

prova, ed a prima vista, son contento; ma non così rapporto agli estranei. Mi rimetto<br />

però al saggio discernimento di V.P.M.R..<br />

Oggidì è stato condotto a questa infermeria per un male reuma in una coscia Fra<br />

Bartolommeo. Il nostro servo Antonio è ancora febbricitante. Fra Mattia è guarito. Il P.<br />

Guardiano di cavaelse mi ha scritto con data de’ 30 giugno, che ha inteso essersi<br />

cambiato di sentimento il candidato di Moena, e temersi altrettanto anche del<br />

predazzano. Da Campo non ho verun riscontro, e non so come scriver a quel convento,<br />

perché non viene più quel postiglione. La prego genuflesso della sua paterna<br />

benedizione, e mi professo. Trento 3 luglio 1798.<br />

Di S.P.M.R. Um.mo, osseq.mo, obbed.mo servo e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. In questa sera de’ 3 ho ricevuto il nostro Direttorio, ma non authographum<br />

primum, pro cuius restitutione rogatum, ma il secondo, colla condizione, che si<br />

tralascino le parole praesente cadavere alla Messa. È venuta dall’Italia una lettera per il<br />

P. Tommaso da Caldese. F. Abbondanzio è in città ad assistere al sig. abate Baron<br />

Salvadori.<br />

P.S. Oggi sono venuti da Campo due PP. Osservanti bresciani senza veruna notizia<br />

di F. Pacifico. Eglino hanno dovuto partire subito dopo cena d’ordine del sig.<br />

presidente.<br />

1364. 1798<br />

Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Colla sua lettera ieridì son andato insieme con Fra Feliciano a prendere le due<br />

ordinate padelle, e le ho consegnate all’ostessa del Cresseri, affinché domani diale al<br />

postiglione di Fieme. Costano troni tredici, e carentani nove. Le farò soddisfare io. Sono<br />

stato nello stesso tempo ad informarmi rapporto all’olio, ed ho rilevato, che ora<br />

vogliono troni dugento ed otto per un moggio, dopo che nello scorso giugno noi<br />

dovemmo farlo soddisfare con troni 212. Mi dispiace la debolezza de’ candidati nostri<br />

di Moena, e Pradazzo; ma spero,che suppliranno altri 493 . Ieridì è giunto qua F. Tommaso<br />

493 Li quali sonosi lasciati sedurre.<br />

146


da Cles, con un altro laichetto triestino, che brama restare in Borgo. A Pergine vi è F.<br />

Severino. Si aspettano altri, tra’ quali F. Rocco ecc. Temendo di restare senza Messe ora<br />

che ho due tre sacerdoti di più, mi farà carità se me ne manderà qualche numero. Non le<br />

mando F. Alessio, perché non è ancora venuto qua da Campo Fra Pacifico. Mi<br />

raccomando, la riverisco, e sono. Trento 3 luglio 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo F. Grisostomo.<br />

1365. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti esibitore del<br />

presente troni 35, 10, dico troni trentacinque e soldi dieci. Che della carità il Signor<br />

Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 3 luglio 1798 494 .<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano ecc.<br />

1366. 1798<br />

Io infrascritto attesto, e faccio fede a chiunque, che dai Religiosi di questo convento<br />

sono state celebrate dodici sante Messe ordinate da donna Teresa Zattelli per suffragio<br />

delle consorelle del venerabile Oratorio di san Filippo Nerio di Cognola. In fede ecc.<br />

Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 4 luglio 1798.<br />

F. Gio. Grisostomo etc.<br />

1367. 1798<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.P.C.<br />

Dall’altra mia de’ 30 giugno intenderà il perché io stava in aspettazione di Fera<br />

Pacifico: e come tengo preparate per Lei dieci libbre di candele. Ora le aggiungo, che<br />

farò saldare il di Lei conto appresso il sig. Niccola Battistoni. Nuovamente la ringrazio<br />

della sua carità delle uova: la prego di mandarmene delle altre; e riverendola resto.<br />

Trento 4 luglio 1798.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1368. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 42,7, dico troni quarantadue, e<br />

soldi sette, al signor Niccola Battistoni 495 di Trento, esibitore del presente, per saldo<br />

debito contratto dal convento di Campo. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 5 luglio 1798.<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1369. 1798<br />

Al Padre Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />

Rev. Padre Guardiano.<br />

Attesa l’infedeltà delle poste, più volte sperimentata, che lascia perire, o fermarsi le<br />

lettere, e l’opportuna occasione di latore F. Alessio 496 , le replico, che le ho spedito le due<br />

494<br />

Consegnato li 4 al sig. Guglielmo.<br />

495<br />

Botteghiero di grassina a s. Pietro. fatto capitano della guardia urbana nel 1801. Egli è nato in Chiavena, e fu<br />

garzone in Venezia.<br />

496<br />

Partito per Fieme li 6 luglio.


ichieste padelle per mezzo del postiglione fiemasco: e che costando troni 13,9 le farò<br />

soddisfare. Oggidì ho chiesto ad un altro mercadante 497 il prezzo dell’olio, e mi ha detto,<br />

che costa soldi 23 la libbra, senza speranza, che sia per diventare men caro 498 . La prego<br />

ancora di qualche numero di Messe buone: ed avvisandola, che sta in gran pericolo della<br />

vita il signor abate barone Valentino Salvadori, cui assiste F. Abbondanzio col Padre<br />

Gaudenzio 499 , la riverisco, e resto. Trento 5 luglio 1798.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1370. 1798<br />

Al Padre Gioachino Ministro Provinciale. Arco.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Mercoledì mattina sono partiti Fra Tommaso per Cles, e Fra Benvenuto per Borgo.<br />

Nella sera dello stesso giorno è venuto qua Fra Pacifico accompagnato dai Padri<br />

Raffaele, e Damasceno. Ieri poi è partito per Cavalese il Terziario Frat’Alessio. Fra<br />

Bartolommeo, che fa i bagni, sta meglio. Circa la difficoltà dello scrivere a Campo le fo<br />

sapere, che il sig. Felice Boninsegna mi ha promesso di spedire a Stenico le nostre<br />

lettere colle altre, che spedisce a quella capitale delle Giudicarie. Frat’Abbondanzio col<br />

P. Gaudenzio 500 è ancora in città assistendo al sig. abate barone Salvadori, che ritrovasi<br />

molto aggravato di male, ed in pericolo di soccombere. Domani, a Dio piacendo,<br />

predicherà in s. Pietro per la Madonna di Caravaggio il Padre Davide. Genuflesso col<br />

bacio delle sacre mani la supplico della sua paterna benedizione, e resto. Trento 7 luglio<br />

1798.<br />

Di S.P.M.R. Um.mo, osseq.mo servo e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1371. 1798<br />

Al P. Ignazio Malfatti di Trento Vicario di Pergine.<br />

R.P.P.C.<br />

Dal Padre Ferdinando di s. Orsola ho ricevuto la copiosa, ed opportuna carità, che<br />

S.P.R. s’è compiaciuta di mandarmi. La ringrazio dunque di tutto cuore, mi esibisco di<br />

servirla in tutto ciò, che mai potessi; e l’assicuro, che avrò memoria eziandio del fu<br />

signor Domenico suo degnissimo fratello. E senza più riverendola divotamente mi<br />

professo. Trento 7 luglio 1798.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1372. 1798<br />

Al P. Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Oggidì da Salorno è giunto qua F. Pasquale di Centa Terziario 501 , che mi ha recato il<br />

rotolo per il P. Davide coll’annesso rapporto alle due padelle. Mi spiace la carestia delle<br />

sante Messe, ed anche la negligenza del Facchino del Forno. Mi raccomando<br />

497<br />

Pedrotto.<br />

498<br />

Poi dal Grandi ho inteso, che costa 22 o troni 204 il moggio.<br />

499<br />

sino dal giorno 3.<br />

500<br />

Il P. Gaudenzio è ritornato al convento li 7 luglio di mattina, dopo scritta questa.<br />

501 Partì nella sera per Pergine.<br />

148


nuovamente alla carità di S.P.R. circa l’una, e l’altra. La ringrazio poi delle copie<br />

inscrizionali (d’Ora, e Gargazone) e l’assicuro, che ne farò registro, benché supponga<br />

essere stato malamente trascritto il verso, che dice:<br />

in non, April. CI<br />

La riverisco di cuore, e mi professo. Trento 10 luglio 1798.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che in questa sera è morto il sig. abate Valentino barone<br />

Salvadori in Trento.<br />

F. Grisostomo.<br />

1373. 1798<br />

Al Padre Gasparo da Campo Guardiano di Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

Nell’anno scorso fui molto carico di Messe, e tanto che dovetti mandarne molte<br />

altrove, e molte ricusarne, anche di buona limosina. Ora però non è così, essendomi<br />

cresciuto il numero de’ sacerdoti, e non venendomi dati numeri grossi di Messe. Quindi<br />

è avvenuto, che temendo di restarne senza, ho scritto io pure altrove per averne. Da una<br />

parte non ho ancora ricevuto risposta: e da Fieme fummi risposto, che quattro cinque<br />

sacerdoti novelli hanno cagionato scarsezza di Messe. La prego dunque d’avermi per<br />

iscusato, se le rispondo, che non posso servirla. Lo stesso ho dovuto rispondere anche a<br />

Campo. Mi spiace sinceramente di dover così risponderle; e riservandomi di servirla in<br />

ogn’altro incontro, la riverisco, e resto. Trento 10 luglio 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1374. 1798<br />

Al P. Giuseppe Antonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Avendo io dato relazione al P. Provinciale della venuta di F. Tommaso, e della di<br />

lui andata a Cles, ho ricevuto questa risposta: Rapporto a Fra Tommaso io sono<br />

contento, che stia tra di noi, e se lo volesse il P. Guardiano di Cles, glielo lascierei.<br />

Questo potrà servire di qualche lume a S.P.R. in caso, che non le avesse scritto il<br />

prelodato Padre Provinciale. Si aspettano degli altri paesani espulsi dall’Italia,<br />

nominatamente il P. Tommaso da Caldese, per cui tegniamo due lettere italiane 502 . Il P.<br />

Girolamo Osservante con obbedienza 503 di trenta giorni dal suo P. Provinciale fu in<br />

Gardolo ierlaltro; e per quanto intendo, è incamminato per Rabbi. Ieridì abbiamo<br />

accompagnato alla sepoltura il cadavero del fu signor abate Valentino barone Salvadori,<br />

morto ai 10 malgrado l’assistenza continua negli ultimi otto giorni del nostro F.<br />

Abbondanzio. Posdomani ritornerà a questo convento il Padre professore Saverio per<br />

vacanzare. Mi raccomando in precibus, la riverisco, e sono. Trento 13 luglio 1798.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1375. 1798<br />

502 Questi ora è in Venezia con un altro. Pervenne a Pergine li 28 luglio con F. Lazaro.<br />

503 L’obbedienza data li 28 giugno. È in Trento li 15 luglio.


Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Campo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Oggidì da questo signor presidente (Filippo Baroni Cavalcabò) ho ricevuto il qui<br />

descritto dispaccio. Son andato subito col Padre Vicario per iscansare l’addossatoci<br />

aggravio (di accettare tra noi l’emigrato francese Padre Gio. Pietro Vanson d’Alsazia<br />

Minore Conventuale) 504 ma in vano, avendo conseguito solamente un pò di tempo per<br />

darne ragguaglio a S.P.M.R. e per ottenerne l’assenso. Il detto signor presidente ci ha<br />

risposto, che questi PP. Conventuali sono poveri, vivono di entrata propria, e non hanno<br />

convento: e noi essendo mendicanti siamo meglio proveduti. Ci ha detto, che il prefato<br />

emigrato vuolsi in una città capitale, perché sia sotto la vigilanza ecc. Non ha giovato il<br />

dirgli, che non potrà servire né per predicare, né per confessare, né per altro, non avendo<br />

la lingua nostra 505 , né l’abito nostro. Bensì ci ha risposto, che ha imparato l’italiano nella<br />

Valtelina, e che non si tratta di un matrimonio. Noi sappiamo, che sarà men male<br />

chinare il capo alle disposizioni sovrane: e preghiamo S.P.M.R. di darci presto una<br />

risposta da mostrare al lodato signor presidente in scriptis. Il Religioso presentemente<br />

sta in Brancolino. La prego della sua paterna benedizione, e resto. Trento 16 luglio<br />

1798 506 .<br />

Suo um.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Intendo,ch’è giunto a Venezia il P. Tommaso da Caldes con un altro, e che il P.<br />

Girolamo fu in Gardolo, e gira per Trento. Replico questa per il caso, che non le<br />

arrivasse l’altra dello stesso tenore.<br />

1376. 1798<br />

Il sig. Francesco Simone Auchentholler è pregato di dare al Religioso 507 esibitore<br />

del presente quelle divozioni, che brama, e ricerca, e poi consegnare al medesimo il<br />

viglietto del loro prezzo, che sarà soddisfatto fedelmente ecc. Dato nel convento di s.<br />

Bernardino appresso Trento li 19 luglio 1798.<br />

L.+S. Così io F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

Fu soddisfatto nello sesso giorno il tutto con troni 26,2 senza ecc.<br />

1377. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che il butirro di Rendena portato oggidì a questo convento fu<br />

libbre 300, onc. 10, cioè libbre trecento, ed oncie dieci, divise in due barcelle, dandone<br />

una libbre 144 e mezza, e l’altra libbre 156 ed onc. 4. In fede ecc. Dato nel convento di<br />

s. Bernardino presso Trento li 13 luglio 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano, ut supra.<br />

1378. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Campo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

504<br />

Chiamasi Gio. Pietro Clemente, anzi d’ordinario Clemente. Egli è di Luneville città della Lorena. Fu<br />

gravemente infermo in questo mese di maggio 1799. Ora giugno sta coi Conti di Prato come maestro de’ loro<br />

figliuoli. Da loro partì nel 1800, ed andò in Casa Battaglia vestito da prete. Poi nella Pina.<br />

505<br />

Nell’Alsazia si parla tedesco, e francese.<br />

506<br />

Consegnata e raccomandata da me li 17 luglio al daziale di s. Lorenzo. Arrivò a Campo li 22. Vedi sotto la<br />

risposta n. 1382.<br />

507<br />

F. Severino Tonini da Riva.<br />

150


Spero, che avrà ricevuto un’altra mia del tenore della qui rinchiusa, data nello<br />

stessissimo giorno, e portata da me al daziale di s. Lorenzo. La prego ancora di una<br />

pronta risposta da dare al signor presidente. Ieridì è giunto qui F. Severino avendo<br />

mostrato il suo passaporto del cardinale Francesco Herzan 508 al sig. presidente Baroni,<br />

ha riportato questo rescritto: “Visto L’imp. reg. Presidio del Consiglio amministrativo di<br />

Trento, ed essendo l’entroscritto F. Severino oriondo, e nazionale di Arco, potrà<br />

liberamente trattenersi in questa Provincia, ed essere collocato in quel convento, che gli<br />

verrà indicato dal reverendo P. Provinciale. Dato in Trento li 19 luglio 798”. Domani<br />

partirà per Roveredo, e Arco per visitare li suoi parenti. Gli ho insinuato di venire diritto<br />

a Campo, perché portasse queste lettere, ma in vano. Per altro egli non mi sembra<br />

contrario all’essere collocato in Arco. Non ho ancora provato, se per mezzo del sig.<br />

Felice possasi avere commercio di lettere con Campo. F. Gervasio mi ha promesso, che<br />

domani cercherà qualche giudicariense, cui consegnare la presente. La prego della sua<br />

santa benedizione, e resto. Trento 19 luglio 1798.<br />

Suo ubbid.mo suddito e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1379. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Campo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Giacché finalmente i si porge un’occasione sicura, cioè del beccaio campense,<br />

mando alla P.S.M.R. per la terza volta il dispaccio, che ho ricevuto ai 16 non essendo<br />

sicuro, che sienle giunte le altre due mie spedite li 17, e 20. Il sig. presidente ci ha detto,<br />

che il P. Vanson è quadragenario, e munito di ottimi attestati. Il medesimo presidente si<br />

è mostrato impegnato perché sia da noi ricevuto, malgrado le nostre rimostranze in<br />

contrario: e quindi abbiamo ottenuto soltanto un pò di tempo per iscrivere a S.P.M.R.<br />

La prego duque di una risposta ostensibile. Fra Giuseppe andrà presto a Borgo: ma con<br />

patto espresso di non istarvi più di uno, od al più due mesi. Fra Bartolommeo è ritornato<br />

a Pergine li 17. Fra Severino è partito per Arco in questa mattina. Il P. Arcangelo da più<br />

giorni ha la testa molto confusa, e prova della difficoltà nel dichiarare i suoi sentimenti.<br />

Il P. Ubaldo sente degli scrupoli nel servire al P. Bernardo, e quindi non vuole più<br />

servirgli. Il P. Albano si lagna straordinariamente de’ suoi malori. Li PP. Agostino, e<br />

Davide andranno a Povo, e Gardolo per supplire nelle feste al parroco, e curato andati in<br />

Rabbi. Se la P.S.M.R. col suo P. segretario verrà per la Porziuncola, mi farà cosa grata,<br />

e ciò massimamente per il caso, che venghiamo chiesti dai lavisani.La prego della sua<br />

benedizione, e resto. Trento 20 luglio 1798 509 .<br />

Suo ubbid.mo suddito e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1380. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 26, 10, dico troni ventisei e dieci<br />

soldi ad Antonio Pegoretti di Villazzano esibitore del presente 510 . Che della carità il<br />

Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 21 luglio<br />

1798.<br />

508<br />

Herzan Conte boemo, che fu consacrato vescovo di Sabaria nellUngheria da Pio settimo nel 1800 in<br />

Venezia.<br />

509<br />

Spedita li 21 di mattina.<br />

510<br />

Per un agnello vivo.


L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1381. 1798<br />

Al sig. Giulio Felice Kiechel sindaco di Lavis 511 .<br />

Molto illustre sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Rendo avvisata, e certa V.S. molto illustre, che a vista della sua stimatissima oggidì<br />

pervenutami, ho subito destinato due Religiosi, li quali, così piacendo a Dio Signor<br />

nostro clementissimo, nella mattina de’ quattro del prossimo agosto verranno costà per<br />

servire codesto rispettabile pubblico, ascoltando le confessioni sagramentali de’ divoti<br />

della celeberrima Indulgenza d’Assisi. E facendole un riverente inchino mi dichiaro.<br />

Trento, s. Bernardino 24 luglio 1798 512 .<br />

Di V.S. molto illustre<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1382. 1798<br />

Pro Memoria. In questo dì 25 luglio mi giunse dopo il pranzo la richiesta risposta<br />

del P. Provinciale concepita in questi termini.<br />

L.I.C. R.do Padre Guardiano.<br />

In risposta alla sua dei 16 luglio, da me ricevuta li 22 corrente, le dico, che quando<br />

il detto P. Vanson si senta di uniformarsi a noi quanto al vitto, Quaresime, coro, ed altre<br />

nostre religiose costumanze, per ubbidire al sovrani comandi noi lo riceveremo in<br />

convento, pregando nello stesso tempo l’ill.mo sig. presidente a volerci, in caso che il<br />

soprannominato Padre non potesse accomodarsi al nostro vivere. Mi raccomando alle<br />

sue orazioni, e riverendola, sono. Campo li 23 luglio 1798.<br />

Della P.S.R. Affezionatissimo per servirla<br />

F. Gioachino da Pressano ecc.<br />

Trascrivola, perché subito la porto al lodato signor presidente Baroni. Questi la<br />

ricevette con aggradimento, e la trattenne, con promessa di poi ristituirmela. Ma poi non<br />

me la ristituì punto, ed il P. Vansone non venne da noi. Ora però si pente.<br />

1383. 1798<br />

Io infrascritto attesto, e faccio noto a chiunque, che il signor Giuseppe Ranzo oste<br />

in Casa Battaglia di Trento, per qualche tempo ci ha fatto la carità del pane a nome di<br />

Casa Perghera; ma non posso dire, chi effettivamente gli abbia dato tal incombenza, ed<br />

ordine. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 26 di luglio<br />

1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

511 Fuori ut supra num. 1111, ma in fine ecc. anzi: Al m. Illustre sig. sig. e padrone colendissimo Il sig. Giulio<br />

Felice Kiechel degnissimo sindaco della magnifica Comunità di Lavis.<br />

512 Spedita li 27.<br />

152


Questo attestato fummi dimandato dal sig. Antonio Pergher, perché litigando per<br />

altro col Ranzo suo debitore, ha negato d’aver dato il detto ordine: confessando però che<br />

fu dato dalla sua consorte. Lo farà soscrivere anche dal P. Guardiano de’ Cappuccini<br />

come l’altro sopra pag. 2775, num. 13<strong>59</strong>.<br />

1384. 1798<br />

Al P. Ignazio da Trento Vicario in Pergine.<br />

L.I.C. R.do Padre Vicario padrone colendissimo.<br />

Avendomi scritto da Campo il M.R.P. Provinciale, che così piacendo al Signor<br />

Iddio, sarà qui a Trento ne’ primi della prossima settimana: e quindi supponendo io, che<br />

ciò succederà domani, o posdomani, penso bene di non prevalermi dell’autorità<br />

conferitami di fare l’ubbidienza a Fra Bartolommeo di Cavalese per andare ai bagni di<br />

Carano: promettendo alla P.V.R. che gliela farò spedire dal lodato P. Provinciale<br />

mercoledì, od al più sabato: ed avvisandola, che se mai succedesse, che non venisse il<br />

detto Padre Provinciale, e che andasse perduta la di lui ubbidienza, in vigore di questa<br />

mia venga qua passando il predetto fratello, che prontamente lo compiacerò facendogli<br />

la richiesta ubbidienza. Con tutto il rispetto la riverisco, e resto. Trento 29 luglio 1798.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che ai 20 ho notificato al P. Provinciale il ritorno a Pergine<br />

di Fra Bartolommeo.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

1385. 1798<br />

Al P. Pietro Martin irlandese francescano. Innsprugg.<br />

Rev. Padre<br />

Per suo regolamento, e per qualche risposta alla sua scrittura da Bolzano li 26 dello<br />

spirante, gli notifico, che dopo la sua partenza da questa città è venuta una lettera per<br />

V.P. la quale da questo P. letterario fu subito spedita in Hamburgo 513 . Se verranno in<br />

seguito delle altre farò, che sieno innoltrate a Innsprugg. Gli auguro un felice<br />

proseguimento del suo lungo viaggio, e lo riverisco insieme col P. Tommaso suo<br />

fratello. Trento, s. Bernardino 30 luglio 1798.<br />

Di V.P. Div.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Francescani.<br />

1386. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al sig. Domenico Grandi esibitore del<br />

presente troni 204, dico troni dugento e quattro 514 . Che della carità il Signor Iddio ecc.<br />

Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 31 luglio 1798 515 .<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1387. 1798<br />

Al P. Ignazio da Trento Vicario di Pergine.<br />

513<br />

Hamburgo città grande, e ricca nel circolo della Sassonia inferiore, già arcivescovile. Ora luterana.<br />

514<br />

Per un moggio di olio corcirense.<br />

515<br />

Consegnato il viglietto al figlio Antonio botteghiero li 3 agosto.


R.P.P.C.<br />

Ricordandole di quanto ho scritto, e promesso alla P.V.R. nella scorsa domenica,<br />

non ho mancato di esporre al M.R.P. Provinciale subito che arrivò qua nella presente<br />

sera tarda le premure di Fra Bartolommeo da Cavalese. Sappia dunque, ch’egli mi ha<br />

commesso di scriverle, che volentieri accorda al detto Fra Bartolommeo la chiesta<br />

licenza di portarsi ai bagni di Carano 516 , e che potrà ciò eseguire in virtù della presente.<br />

Bramo, che al detto Fratello riescano utili, e salubri gli accennati bagni, ed alla P.V.R.<br />

sospiro una lunga, e perfetta salute. Trento 31 luglio 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano Guardiano ecc.<br />

1388. 1798<br />

Pro memoria.<br />

Essendosi presentato a me in questa mattina de’ 2 di agosto 1798 il Padre<br />

Conventuale francese517 , di cui sopra num. 1375, ed avendo voluto farsi copia del<br />

dispaccio presidenziale ivi accennato, penso bene di trascriverlo qui anch’io, potendosi<br />

dare il caso, che si perda l’originale, e che mi ritrovi in bisogno d’averlo. Eccolo<br />

dunque.<br />

Al Rev.do P. Guardiano del convento de’ Francescani in Trento.<br />

Dalla sovrana Corte venne accordato con dispaccio de’ 14 giugno decorso<br />

all’emigrato francese Padre Gio. Pietro Vanson dell’Ordine de Minori Conventuali,<br />

nativo d’Alsazia, che d’esso, quallor non sia avvanzato in età, né cagionevole di salute,<br />

ma si trovi in grado di prestarsi per più anni alla cura d’anime, e dimostri con sufficienti<br />

attestati la buona sua condotta, possa trattenersi, ed esser ricevuto, sotto la dovuta<br />

invigilanza bensì, in questo convento de PP. Francescani di Trento, ed esser impiegato<br />

in cura d’anime. Attendo dunque la sollecita dichiarazione del Rev.do Padre Guardiano<br />

e di questo suo convento, se sia disposto a voller accettare, verificate le sopra indicate<br />

condizioni, che dalla sovrana Corte furono prescritte, il predetto emigrato Padre<br />

Conventuale, oppure qual fondato motivo possa esservi in contrario. Trento li 10 luglio<br />

798.<br />

F. Baroni Cavalcabò518 ecc.<br />

1389. 1798<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo di Valsugana.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Vi ringrazio della limosina di Agnusdei (delle Fraile Inglesi) che mi avete<br />

mandato, dispiacendomi per altro la causale, che costì non possiate far uso di tal roba<br />

per non contraffare alle leggi moderne (di Francesco Secondo, e di Leopoldo secondo).<br />

A me riescono molto utili, ed opportuni, dovendone distribuire tantissimi, e volendosi<br />

tutti belli. Per non introdurre abusi ho pregato la M. badessa delle povere Clarisse<br />

sluogate, che me ne faccia fare qualche numero di seconda classe, giacché ora non vi è<br />

più né Santa Trinità, né San Carlo, né Sant’Anna. Sento con piacere, che sua restato<br />

pienamente persuaso delle mie ragioni quel signor parroco rubricista, che mi avete<br />

accennato. La morte del buon vecchio Nocher fu già da me notata nell’articolo, che ho<br />

516 Carano in Fieme.<br />

517 Questo Padre dimise l’abito da Conventuale nel 1800, ed andò a stare in Casa Battaglia di Trento come prete<br />

secolare. Al ritorno de’ francesi è partito coi tedeschi.<br />

518 Filippo.<br />

154


fatto di lui tra gli scrittori Tirolesi; ma senza il giorno 519 . Quindi se col tempo me lo<br />

indicherete, l’aggradirò, e noterò volentieri. Godo, che ora stiate bene di salute, e ve ne<br />

sospiro la continuazione. Tengo preparato per la stampa il Direttorio monastico 520 . Li<br />

forestieri, come già vi ho scritto, debbono presentarsi a questo Governo con molto<br />

incomodo. Due bresciani ebbero ordine di partire subito subito. La carta è finita. Onde<br />

abbracciandovi resto ecc. Trento 3 agosto 1798 521 .<br />

La signora Rosa Ciani agli 8 di questo partirà per l’Ungheria con intenzione di<br />

starvi sempre ecc 522 .<br />

1390.1798<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.P.C.<br />

Ho ricevuto, e fatto nota delle speditemi uova cinquecento. La prego di mandarmi<br />

poi la loro valuta, e di mandarmene delle altre, qualora non sieno troppo care.<br />

Dall’esibitore della presente 523 riceverà le promesse candele pesate da F. Lorenzo dieci<br />

libbre. Sono num. 36, cioè sei di mezza libbra, 24 ordinarie, e sei picciole, tutte sane.<br />

Rapporto al contraccambio mi rimetto alla di Lei carità interamente. Riceverà pure il<br />

vestiario per il suo convento,ed i mazzi ordinatimi di corone, e rosari di legno, valutati<br />

troni 22, car. 4. Suppongo essere intenzione di S.P.R. che li faccia soddisfare io. Quindi<br />

l’assicuro, che li farò soddisfare, come ho fatto col suo debito appresso il sig. Niccola<br />

Battistoni. Riceverà finalmente un involtino sigillato, in cui sonovi delle lettere per Lei,<br />

e delle lettere e dei Santini, ed altre per il P. Sisinnio. Mi preme di avere riscontro<br />

specialmente rapporto a questo. Il P. Provinciale col suo P. segretario oggidì è partito<br />

per Fieme. Finisco insieme colla carta ringraziandole, e riverendola, e dicendomi.<br />

Trento 7 agosto 1798.<br />

Suo servo F. Grisostomo.<br />

P.S. In questa stessa sera il P. Arcangelo è stato sopraffatto dal suo male, ma<br />

leggermente. Il P. Tommaso fratello del P. Gregorio è andato a Cles, dove starà di<br />

famiglia ecc.<br />

1391. 1798<br />

Al P. Pietro Regalato da Carice segretario. Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Quando la P.V.R. mi ha chiesto l’applicazione di trenta sante Messe per il P.<br />

Sisinnio Maria, mi disse, che me le avrebbe ristituite. Laonde io non credetti, che<br />

dovessi mandare al detto Padre la limosina. E ciò maggiormente s’impresse in me<br />

allorché su la porta del convento in partendo raccomandò al P. Davide di scrivere al P.<br />

Sisinnio rapporto alle dette Messe, senza far con me ivi presente alcuna parola della<br />

limosina. Il P. Davide ora è alla questua, ed essendo venuto iersera il beccaio di Campo,<br />

mandato da quel convento , ad istanza del P. Vigilio gli ho fatto consegnare l’accennata<br />

limosina, la quale fu accompagnata da una lettera del P. Vigilio. Spero, che andrà<br />

sicura 524 , e che non si perderà. Ne do avviso a V.P.R. per suo regolamento. Il P.<br />

Arcangelo fu sorpreso leggermente dal suo male epilettico iersera cenando, ed un’altra<br />

519<br />

Francesco Antonio Nocher dottore. Morì li 15 maggio 1798 in Borgo di Valsugana.<br />

520<br />

L’ho dato allo stampatore gli 8 d’agosto.<br />

521<br />

Piovoso 8, 9; li 10 umido.<br />

522<br />

Partì effettivamente di mattina.<br />

523<br />

Beccaio di Campo.<br />

524<br />

Giunse sicura.


volta in questa notte sul letto. Non so qual fine avrà. Il P. Borgia dee intermettere la<br />

bibita delle acidole, perché bevendole sta più malamente del suo solito. La prego de’<br />

miei rispetti al P.M.R. e di raccomandarmi al Signor Iddio, mentre riverendola sono.<br />

Trento 8 agosto 1798 525 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1392. 1798<br />

Al P. Patrizio Guardiano de’ Riformati in Campo.<br />

R. P. Guardiano.<br />

Accerto la P.V.R., che il debito fatto appresso l’Auchenthaller per le corone, e li<br />

rosari, che le ho spedito, e consistente in troni 22 e carentani quattro, fu soddisfatto. Più<br />

presto, che potrò, la servirò anche coi Santi, che brama, e parimente proccurerò,che<br />

sieno soddisfatti 526 . La prego poi di mandarmi delle altre uova, sperando che saranno<br />

migliori delle ultimamente provvedute qui, tra le quali finora sonosi trovate trecento<br />

affatto guaste 527 . In questa sera è giunto a questo nostro convento l’espulso Padre<br />

Sebastiano Flaim di Revò Riformello di Roma. Si aspetta il P. Carlo Felice di Bresimo<br />

con due nepoti, ch’è andato a trovare il Papa 528 . La riverisco, e resto. Trento 14 agosto<br />

1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1393. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Cavalese.<br />

Molto Rev. Padre Benedicite.<br />

Il Padre Sebastiano Flaim di Revò nostro Riformato del Ritiro di Roma 529 , d’anni<br />

58, è giunto a questo nostro convento iersera, ed ha riportato dal signor presidente un<br />

viglietto di questo tenore: “Si concede al P. Sebastiano di Revò di potersi trattenere in<br />

questo convento fino ad altra deliberazione. Trento li 14 agosto 798. Sigismondo Strobl<br />

Segretario” 530 . Egli mi dice, che prima di venire in Provincia non ha mancato di scrivere<br />

alla P.V.M.R., ed ora per mezzo mio le insinua la sua venuta, protestandosi pronto ai di<br />

Lei comandi: e pregandola nello stesso tempo della licenza di poter andare nella valle di<br />

Non a visitare un suo fratello vecchio, parlare al signor Conte di Revò, e recare non so<br />

quali commissioni dategli per S.A.R. dal signor cardinale Alessandro Mattei<br />

arcivescovo di Ferrara. Finora non ho notato in lui alcuna cosa, che mi dispiaccia. La<br />

statura, e la sembianza è molto simile a quella del nostro P. Ciriaco. Dice, che il P.<br />

Carlo Felice Panchieri di Bresimo parimente Riformato del Ritiro Romano, vestito nel<br />

1769, è andato con due suoi nipoti, Frati, uno suddiacono, e l’altro novizio, nella<br />

Toscana, per impetrare da Sua Santità 531 degl’indulti ai detti suoi nipoti,con intenzione<br />

525<br />

Arrivò a Cavalese li 31 agosto.<br />

526<br />

Furono soddisfatti con troni XI e soldi 5.<br />

527<br />

Vedi sotto num. 1405.<br />

528<br />

Il P. Sebastiano, ed il P. Carlo Felice ottennero la facoltà di ascoltare le confessioni in questa nostra diocesi<br />

li 14 settembre 1798 ad triennium.<br />

529<br />

Vestito nell’anno 1761. Capitò a Trento li 13 agosto.<br />

530<br />

Questo Strobl è primierino.<br />

531<br />

Cioè da Pio sesto, che sta ritirato nella Certosa fiorentina. Per altro so, esservi un libro di Giulio Ottonelli<br />

intitolato Discorso del dire Sua Santità, Sua Maestà, Sua Altezza, senza nominare il Papa, l’imperatore, il principe<br />

ecc. In Ferrara per Vittorio Baldini 1586, in 8°.<br />

156


di poi venire a Trento 532 . Prego la P.V.M.R. di rinnovare a codesto P. Guardiano la<br />

nomina delle 30 Messe del Facchin dette nello scorso febbraio: e facendole sapere, che<br />

ci sono stati dati da fare li 4 discorsi mortuali del Suffragio, per li quali ho pregato il P.<br />

Davide, col bacio della sacra destra la supplico della sua benedizione paterna. Trento 15<br />

agosto 1798.<br />

Di V.P.M.R.<br />

Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Spero, che confermerà qui il detto P. Sebastiano, e che tal Religioso ci sarà di<br />

qualche aiuto. Il P. Borgia va sempre di male in peggio. Il P. Agostino ha ricevuto la<br />

lettera di portarsi a Vigo anche nello scorso luglio.<br />

1394. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

dodici sante Messe, ordinate dal signor Giuseppe Dante di Trento, in suffragio della fu<br />

signora Anna sua consorte 533 . In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso<br />

Trento li 3 agosto 1798 534 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1395. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Cavalese.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Spedisco alla P.V.M.R: la qui rinchiusa lettera 535 , perché non ha voluto far ciò il P.<br />

Agostino né pur dopo, che gli ho detto, che io non tengo l’autorità supposta dallo<br />

scrittore di essa. Fu scritto al detto P. Agostino, che andasse a Vigo, anche nel luglio,<br />

dopo che aveva assunto l’impegno di Povo. Fu qui a parlargli nella festa di s. Lorenzo la<br />

di lui cognata 536 . Onde suppongo, che le avrà insegnato di replicare le instanze. Avverto<br />

la P.V.M.R. che io credo bensì necessarissimo di assegnargli un compagno, ma non<br />

saprei chi dargli. Non posso toccare l’infermeria, mancando F. Giuseppe. Degli altri<br />

Fratelli ho bisogno io per le cerche della lana. Fra Placido ha l’impegno d’andare al<br />

follo con le coperte. Li Padri giovani fanno di bisogno al convento, ed hanno da<br />

studiare. Il P. Gaudenzo non può essergli dato. E poi non mi sento di perdere tante<br />

Messe. Il P. Sebastiano è forestiero, ed intenzionato d’andare a Revò. Malgrado tutto<br />

questo mi rimetto alle provide disposizioni di V.P.M.R., e genuflesso la prego della sua<br />

paterna benedizione. Trento 16 agosto 1798.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo servo e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

Nota. La lettera fu scritta dal P.M. Leopoldo Eller Paroco di Vigo, cioè dal Prete Mattia<br />

Leopoldo, in cui dice, “che il sig. Niccolò Rigoti per una febre terminata veemente è<br />

ridoto ad una deboleza, e miseria assai granda”. Così quel buon parroco. Egli fu, che<br />

scrisse anche nel luglio. Morì ai 15 di marzo 1805.<br />

532<br />

Li 22 agosto da Verona è venuta a Trento una lettera al detto P. Carlo per il di lui arrivo.<br />

533<br />

Sotto n. 1423.<br />

534<br />

Consegnato alla di lui figlia li 16 agosto.<br />

535<br />

Diretta al P. Provinciale, ed in assenza a me, con un Preme. La ricevetti ai 14 di sera all’Avemmaria.<br />

536<br />

La cognata fu qui anche li 21 e 22 agosto, di nome Domenica.


1396. 1798<br />

Al P. Daniele Arnoldi da Enno. Metz Lombardo.<br />

R.P. in Cristo osservandissimo.<br />

In questa sera essendo ancor a tavola ho ricevuto l’infausta nuova della morte del<br />

suo buon genitore 537 . Laonde senza verun indugio la ho resa pubblica a questa mia<br />

religiosa famiglia, colle umili, e premurose espressioni di V.P.R. e spero, che non<br />

riusciranno vane. Io certamente non trascurerò di avere speciale memoria del buon<br />

defunto nelle mie fredde orazioni; e pregando V.P.R. che ne abbia di me nelle sue<br />

fervorose; la riverisco, e resto. Trento 18 agosto 1798.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che ho dato parte dell’accennata morte anche al di Lei<br />

cugino Giovanni de’ Gabrieli.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1397. 1798<br />

Al sig. Antonio Pedrotti. Trento.<br />

Sig. Antonio riverito.<br />

Fra Giangrisostomo Guardiano di san Bernardino lo prega di dare all’esibitore del<br />

presente538 due oncie di china polverizzata buona, che poi gli verrà soddisfatta, e lo<br />

riverisce ecc. Dal convento di s. Bernardino li 19 agosto 1798.<br />

Fuori. Per il sig. Antonio Pedrotti ecc. Trento nella Contrada di s. Pietro.<br />

1398. 1798<br />

Al sig. Nicolò Rigotti. Vigo di Valdinon.<br />

Sig. Niccolò mio riverito.<br />

Eccolo prontamente servito colle richieste due oncie polverizzate di quella stessa<br />

china, che ora usiamo noi in questa nostra infermeria, dopo che le strade venete ci sono<br />

state impedite dalla guerra 539 . Prego Iddio Signor nostro clementissimo, che gliele faccia<br />

esser utili, onde resti libero costantemente dalla febbre; e riverendolo mi dico. Trento,s.<br />

Bernardino 19 agosto 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

Fuori.<br />

Al Molto illustre sig. e padrone colendissimo<br />

Il sig. Niccolò Rigotti.<br />

Vigo<br />

di Valdinon.<br />

1399. 1798<br />

Al sig. Conte Lodovico Bortolazzi. Vattaro.<br />

Ill.mo sig. sig. e padrone graziosissimo.<br />

Prevengo la festa del santo re Lodovico, del cui nome augusto va degnamente<br />

fregiata V.S. Ill.ma, augurandogliela per ogni capo felicissima: ed assicurandola, che<br />

per tal fine con tutto il cuore nella medesima festa offrirò a Dio Signor nostro<br />

537 Vedi sopra n. 1075.<br />

538 Nipote del Rigotto vicense.<br />

539 Valutate troni 4,10. Pagate dalla moglie Domenica li21 agosto. Moglie Domenica sollanda viva nel 1801.<br />

158


clementissimo la mia Messa. Supplico poi umilmente V.S. Ill.ma, che voglia renderci<br />

degni della sua grazia, e carità veramente singolare anche nell’avvenire: e tutto pieno di<br />

sentimenti d’ossequio, rispetto, e gratitudine, le fo un profondo inchino, e passo a<br />

professarmi. Trento, s. Bernardino 29 agosto 1798 540 .<br />

Di V.S.Ill.ma Um.mo, osseq.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

Fuori.<br />

All’Ill.mo sig. sig. e padrone graziosissimo<br />

Il signor Conte Lodovico Bortolazzi<br />

di Vattardorff, e Prunnenperg ecc. ecc.<br />

Vattaro.<br />

1400. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che oggidì da due Religiosi di questo convento sono state<br />

celebrate due sante Messe nel Duomo sull’altare del SS. Crocifisso, secondo la pia<br />

intenzione del sig. Gasparo Bragagna fornaio nella Contrada della Morte. In fede ecc.<br />

Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 22 agosto 1798 541 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo ecc. ut supra.<br />

1401. 1798<br />

Al P. Gasparo da Campo Guardiano di Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

Ringrazio di cuore la P.V.R. della limosina, che s’è compiaciuta di mandare a<br />

questa nostra infermeria, consistente in pignatte, boccali 542 , e butirro, e gliene sospiro la<br />

ricompensa dal Signor Iddio, la quale potrebbe essere riposta in una lunga sanità di tutti<br />

li di Lei Religiosi sudditi, e molto più della di Lei persona. Io non posso ricambiarla con<br />

altro. Rapporto al panno per il vestiario della sua famiglia, ed anche per il P. Geremia,<br />

confido, che verrà interamente servita da Fra Placido, cui ho lettola di Lei lettera. Godo<br />

sentendo, che il detto Padre Geremia finalmente sia per ritornare all’ovile 543 ; e<br />

bramando, che stia sodo, e si rimetta sul piede primiero, lasciandi affatto quello di<br />

Primiero, mi raccomando in precibus, la riverisco, e resto. Trento 23 agosto 1798.<br />

Sono quattro giorni, che il P. Borgia sta nell’infermeria colla diarrea, senza poter<br />

celebrare la santa Messa.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo.<br />

F. Grisostomo.<br />

1402. 1798<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Sino dai sedici del corrente stanno appresso di me li Santi ordinatimi da V.P.R.<br />

aspettando un’occasione sicura, ed opportuna per il loro trasporto. Furono subito<br />

soddisfatti con troni undici, e soldi cinque. Il sig. Battista Tommaselli ha ricevuto dal<br />

540 Consegnata li 22 al Palazzo.<br />

541 Consegnato nello stesso giorno alla moglie. Diede poi due petizze sole per ambedue.<br />

542 Le pignatte, ed i boccali furono proveduti dal P. Provinciale: cioè mandati d’ordine del P. Provinciale,<br />

perché inutili ai borghigiani per non essere uniformi agli altri ecc.<br />

543 Per forza fu curato di Cauria in Primiero, e poi cappellano di Borgo. Rivestì l’abito nostro nel convento di<br />

Borgo con grande solennità li 17 settembre 1798.


sig. Alessandro Moggio di Cles troni sessanta a disposizione del P. Sisinnio. Avendo di<br />

ciò parlato con me, ho dovuto rispondergli, che io non so niente rapporto all’intenzione<br />

del detto Padre 544 . Ne do parte a Lei, perché suppongo, che terrà qualche istruzione. Il P.<br />

Arcangelo è rinvenuto: ma il P. Borgia impedito dalla diarrea sono quattro giorni, che<br />

sta nell’infermeria senza poter celebrare la santa Messa. Il P. Albano è tanto malconcio,<br />

che non più va colle lettere alla città. Il P. Sebastiano andrà nell’Anaunia per visitare li<br />

suoi parenti, e poi starà qui di famiglia, quantunque non sia predicatore, né cantore. Mi<br />

raccomando circa le uova, e riverendola mi dico. Trento 23 agosto 1798.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che ora sto descrivendo il tomo, che ho fatto coi documenti<br />

Lomasini.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1403. 1798<br />

Al P. Micchel Angelo da Roveredo. Roveredo. S. Rocco.<br />

R.P.P.C.<br />

Tengo per certo, che il libretto desiderato da V.P.R. sia intitolato Modo pratico, e<br />

divoto per ascoltare la s. Messa, con esame pratico ecc. il quale fu ristampato come<br />

composto dal P. Leonardo da Porto Maurizio in Trento dal Battisti, in 12°, pagg. 24,<br />

senza l’anno 545 . Ho mandato subito colla copia, che ha di esso ha il P. Albano, a cercarne<br />

delle altre appresso il Battisti, ed il Monauni; ma con mio dispiacere il messo ritornò<br />

colla risposta, che non ne hanno più alcuna copia. Credo d’aver fatto il possibile per<br />

renderla ben servita; ma non essendo risuscita la cosa conformemente al mio desiderio,<br />

la prego d0avermi per iscusato. Il P. Albano ritrovasi molto malconcio, quantunque stia<br />

in piedi. Il P. Borgia è molestato tanto dalla diarrea, che sta nell’infermeria sul letto, e<br />

sono già sei giorni, che non celebra la santa Messa. Dovette tralasciare la incominciata<br />

bibita delle acidole. La prego di avvisare Fra Donato di Varignano, che tengo da<br />

spedirgli quell’involtino, che gli ha promesso il Padre Provinciale. Mi raccomando in<br />

precibus, e riverendola resto. Trento 25 agosto 1798.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il P. Sebastiano da Revò starà qui di famiglia.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1404. 1798<br />

Al P. Gioachino da Pressano Ministro Provinciale. Cavalese.<br />

M.R.P Benedicite.<br />

Il Padre Agostino col P. Sebastiano, in vigore della grazia fattagli da S.P.M.R. e<br />

giunta qui giovedì per mezzo della posta germanica, non già del postiglione fiemasco,<br />

partirà per Vigo venerdì sera, per così dimezzare la strada, e farla più facilmente,<br />

avendo qualche incomodo in una gamba per una caduta fatta nel canevetto, ed essendo<br />

persuaso, che non può far uso della comodità 546 offertagli dalla sua cognata.<br />

Gl’insinuerò, che sia qui di ritorno alla più lunga per la Natività di Maria Santissima. Il<br />

detto P. Sebastiano in questa mattina da monsignor Vicario Generale ha ottenuto la<br />

licenza d’ascoltare le confessioni sagramenatli. Rapporto alle autorità, che tiene dal<br />

Padre Generale gli ho detto, che conviene mostrarle a S.P.M.R.<br />

544 Vedi sotto num. 1406. Furono spediti a Roveredo nel primo di settembre.<br />

545 Francesco Michele Battisti.<br />

546 *Mezzi di trasporto per persone, come il calesse!<br />

160


Ho parlato coi PP. Vicario, e Saverio circa il collocamento de’ tre Religiosi, che si<br />

aspettano da Roma, e siamo stati d’accordo di aspettare la loro venuta innanzi di far<br />

alcuna risoluzione, perché può darsi, che il novizio sia professo, ed il suddiacono sia<br />

sacerdote per ispeciale indulto del Papa 547 . Il P. Vanson emigrato mi ha fatto una visita,<br />

e mi ha detto, che sarebbe venuto con noi dopo la festa dell’Assunta: ma poi non l’ho<br />

già veduto. Ho inteso, che gli ha parlato il P. Ubaldo, che s’è esibito ecc. Quindi ho reso<br />

avvisato monsignor Vicario.<br />

Il Padre Borgia sta sul letto nell’infermeria col solo male della diarrea, per il quale<br />

dal giorno 20 del corrente in qua non ah celebrato la santa Messa. Egli teme di morire:<br />

ma il sig. suo nipote medico dice, che non c’è pericolo. In questa mattina ho dovuto<br />

dispensarlo dall’officio. Tanto fiacco si trova. La prego genuflesso della sua paterna<br />

benedizione, e resto. Trento 27 agosto 1798, di sera.<br />

Suo um.mo, ubbid.mo suddito e servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Spero, che il P. Vanson resterà coi suoi Padri Conventuali, perché egli vi sta<br />

volentieri: trattano di crearlo maestro de’ due loro giovani Ioas, e Gaetano Marchetti: ed<br />

il P. Guardiano Borghese ora vedendo il genio de’ suoi Padri s’è mutato, ed acconsente,<br />

che resti. Così ho inteso da un Padre Filippino (Simone Rolandino di Molaro).<br />

Li 12 settembre ho inteso, che il P. Vanson certamente resterà coi suoi Conventuali.<br />

Li 17 settembre da lui stesso sono stato accertato, che non verrà con noi. Sta coi PP.<br />

Conventuali a s. Trinità eziandio li 26 gennaio 1799.<br />

1405. 1798<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R. P. Guardiano mio padrone riverito.<br />

Ci sono giunte le uova trecento spediteci dalla P.S.R. La ringrazio, e la prego di<br />

continuarci la sua carità col mandarcene delle altre. La ringrazio pure del regalo, che ci<br />

fa di cento d’esse, e l’accerto, che aggradirò, e chiamerommi soddisfattissimo della<br />

limosina, che si compiace di prometterci di formento, e legume 548 . L’avverto poi, che io<br />

ho scritto essere provvedute qui, volendo dire qui a Trento: non già tra le giudicariesi.<br />

Fra Placido suppone d’aver mandato il panno anche per il mantello del P. Vicario<br />

Illuminato, perché lo trova cancellato nella lista: e se non l’avesse mandato, ora non può<br />

mandarlo, perché non ne ha. Mando i Santi, li quali furono soddisfatti con troni undici, e<br />

soldi cinque. Ho già ordinato a Domenico, che domani mattina vada in Trento a pigliare<br />

il chiesto mazzo di corone naranzette. Rapporto a’ troni 60 il P. Sisinnio ha scritto da<br />

Roveredo. Il P. Albano ha ricevuto la lettera del P.V. Illuminato per Vienna. Il P. Borgia<br />

è ancora incelebrante. Di nuovo mi raccomando, la riverisco, e resto. Trento 29 agosto<br />

1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

Le mando il mazzo delle corone 549 , che sarà da noi soddisfatto con troni 6, carantani<br />

8.<br />

547 Nulla ottennero dal Papa.<br />

548 Stari 2 formento; stari 2 legume.<br />

549 Dozzine 10.<br />

1406. 1798


Il sig. Gio. Battista Tomaselli favorirà di consegnare all’esibitore 550 del presente li<br />

troni sessanta, che tiene a disposizione del P. Sisinnio da Sanzeno ecc. Da s. Bernardino<br />

31 agosto 1798.<br />

Così F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano ecc.<br />

1407. 1798<br />

Al Padre Anacleto da Casezzo Guardiano di Mezlombardo.<br />

R. P. Guardiano.<br />

Suppongo, che dal P. Sebastiano di Revò avrà inteso la sollecitudine del P.<br />

Agostino per la visita del suo signor fratello: e come io gli ho detto più volte<br />

chiaramente di non potergli accordare il far uso di comodità. La storia sarebbe<br />

lunghetta, ed io non ho tempo da perdere. Quindi alla P.V.R. dico solamente, che ieridì<br />

quando venne da Vigo un di lui nipote a pigliare la sporta di esso, essendo stato<br />

richiesto della licenza di usare comodità, gliela ho negata rotondamente, colla giunta,<br />

che ora non ho compagno da dargli. Per altro egli cammina, eziandio fuori di convento,<br />

senza dare verun indizio d’avere infermo un piede. Non so dove andrà a finire la<br />

faccenda 551 . Penso bene di render avvisata del passato la P.V.R., cui fu già scritto dal<br />

P.M.R. Provinciale rapporto a dargli compagno sino a Vigo, e riverendola resto. Trento<br />

1 settembre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1408. 1798<br />

A monsignor Vicario Generale Zambaiti. Trento.<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Neppur io tengo memoria veruna rapporto alla consecrazione della chiesa curata di<br />

Cadine, quantunque sia stato sollecito di raccorre somiglianti notizie. So per altro, che<br />

tal chiesa esistette nel secolo quindicesimo all’anno 1469, nel quale rammentaronsi iura<br />

ecclesiae sanctae Helenae de Cadeno. Che sia stata consecrata si rileva dal sapersi, che<br />

finora fu celebrato l’anniversario della di lei consecrazione: ma che poi un tale<br />

anniversario sia stato celebrato in tre differenti giorni, cioè da certi curati nel giorno di<br />

santa Lucia; e da altri in quello della santa Croce; e da altri in quello di sant’Elena<br />

titolare della medesima chiesa, giorni tutti e tre quivi solenni per ragione delle tre feste,<br />

non posso lodarlo; e sento con piacere, che il moderno rev. signor curato don Giuseppe<br />

Cappelletti proccuri di levare un così fatto disordine, chiedendo, che V.S. Ill.ma, e R.ma<br />

si degni di assegnargli un giorno di domenica non impedita da altre feste di egual classe.<br />

Io suppongo, che possa fargli la grazia del giorno, giacché Ordinarius, si constet de<br />

consecratione ecclesiae, et ignoretur dies, potest assignare diem pro festi<br />

consecrationis celebratione, in vigore del decreto S.R.C. 18 augusti 1629 in<br />

Alexandrina, presso il P. Merati in Indice decr. Brev. num. 69 ed il P. Cavalieri To. 1,<br />

decr. 5. Che possa eziandio assegnargli una domenica lo accorda, ma con qualche<br />

difficoltà il citato Cavalieri, ibidem. num. 12. Se toccasse a me il fare la scelta<br />

dell’accennata domenica, piglierei la prima, o la seconda del mese di luglio. Questo si è<br />

550 Antonio Bazzanella che li ricevette subito.<br />

551 Non andò altro, e non parlò di andare.<br />

162


quel poco, che in ordine alla comunicatami lettera del lodato signor curato di Cadine 552<br />

ho l’onore di scrivere a V.S. Ill.ma, e R.ma, cui bacio riverentemente le sacre mani, e mi<br />

professo. Di s. Bernardino 1 settembre 1798.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma Umil.mo, ossequ.mo, obbl.mo servidore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

NB. Fu assegnata una domenica di luglio.<br />

1409. 1798<br />

Al P. Giangiuseppe di Canzolino Guardiano di Pergine.<br />

R.P.P.C.<br />

Avendo inteso, che in breve la P.V.R. manderà a Venezia Fra Bartolommeo per<br />

fare delle provisioni a pro del suo convento, sono a pregarla, che volesse commettere a<br />

detto Fra Bartolommeo, che provedesse alcuni capi anche per questo nostro convento di<br />

Trento, senza impegno di condurli, ma soltanto di farli condurre fin qua. Spero, che mi<br />

farà la chiesta carità; ma pure la prego di assicurarmene con due righe, a vista delle<br />

quali spedirolle la lista. Frattanto le fo sapere, che oggidì fu nuovamente sopraffatto dal<br />

suo male epilettico il Padre Arcangelo; e riverendola resto. Trento 3 settembre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1410. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Metz.<br />

M.R.P.P.C. Benedicite.<br />

In questa sera è giunto finalmente anche il P. Carlo Felice di Bresimo 553 col solo suo<br />

nipote ex sorore Fra Vigilio di Praghena Suddiacono 554 . Essendosi presentato all’officio<br />

presidiale gli venne detto, che ritorni posdomani col Guardiano. Andrò dunque a<br />

ricevere gli ordini sovrani, e poi li notificherò anche alla P.V.M.R. Il cherico non ha<br />

voluto essere ordinato sacerdote, perché credesi troppo mancante nella scienza. Il P.<br />

Carlo fu Guardiano , ed è svelto. L’altro di lui nipote s’è fermato a Padova su una<br />

speciaria, perché da quel laichetto triestino ha inteso, che qui non sarebbe stato<br />

ricevuto 555 . Il P. Arcangelo ieridì fu nuovamente sopraffatto dal suo male. Ora sta colla<br />

febbre; ma però in sentimenti. Il P. Borgia ha ripigliata la celebrazione della santa<br />

Messa, per essergli cessata la diarrea: ma viene travagliato dal suo flato, e dalle<br />

convulsioni, che gl’impediscono di dormire. Il P. Agostino dopo d’aver detto, e<br />

preparato tutto per partire nella mattina dello scorso giovedì, non so perché nella stessa<br />

mattina alle 4 venne a dormi, che non andava altro. Perciò il P. Sebastiano partì solo.<br />

Nella mattina poi del venerdì venne da Vigo un di lui nipote a pigliare la di lui sporta:<br />

ed avendomi chiesta la dispensa dal divieto d’usare comodità, gliela negai<br />

rotondamente, ed egli non replicò punto. Il P. Agostino mi dice, che nella prossima<br />

settimana farà ritorno al suo convento di Borgo, senza però esser guarito. Ho impegno<br />

552<br />

Gioseppe Cappelletti di Trento fatto curato nel 1797, nato circa il 1753. Egli stesso scrive Cappelletti.<br />

L’ortografia fa Cappelletto. Pileolus.<br />

553<br />

Il P. Carlo Felice Panchieri già Gimabattista, vestito gli 8 dic. 1769, nacque li 10 febbraio.<br />

554<br />

Già Cristoforo Vielmetti figlio di Niccolao, battezzato in Preghena gli XI dic. 1772. Vestito nel convento di<br />

s. Francesco in Fonte Colombo diocesi di Rieti nell’Umbria, e Provincia romana de’ Riformati li 29 aprile 1796.<br />

555<br />

Fu vestito Cappuccino a Condino ne’ primi giorni di novembre 1798. È figlio d’un fratello del P. Carlo<br />

Felice Panchieri. Il P. Carlo Felice li 30 agosto 1802 ottenne dal P. Ilario di Montemagno commissario generale con<br />

data Araceli la facoltà di poter essere incorporato alla nostra Provincia trentina. Fu dunque incorporato dal P.<br />

Provinciale Giovanni Evangelista col consenso d’alcuni Padri nel detto anno 1802, in ottobre.


di mandar Messe a P. Cornicchio nelle feste: ed ogni giorno feriale a s. Maddalena. Nel<br />

prossimo sabato dovrò mandarne due anche al Suffragio, e dio col P. Vigilio dovrò<br />

celebrare in Margone. Riceverà la sua predica del Delai candidato di Meano 556 . La prego<br />

della sua paterna benedizione, e resto. Trento 4 settembre 1798.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, oss.mo, obbed.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1411. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Metz Lombardo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Due volte oggidì sono calato apposta in città per sentire cosa vuole da me il signor<br />

presidente di questo Consiglio amministrativo; ma non potei ottenere di vederlo per<br />

essere troppo tenuto occupato da altri. Dissi dunque al di lui cameriero, che non potendo<br />

prima, ritornerò nella prossima settimana. Ebbi per compagno il P. Carlo Felice da<br />

Bresimo, che depose là il suo passaporto, e pensa di partire da qui per la sua patria nel<br />

prossimo lunedì. Domani si presenterà per ottenere la licenza di ascoltare le Confessioni<br />

sagramentali. Io crederei bene, che il di lui nipote chierico fosse collocato in un<br />

convento, dove fossero altri chierici. Il P. Arcangelo sta ancora fisso sul letto colla<br />

febbre. Oggidì si ha confessato, e domani si comunicherà per assicurare la partita. Lo<br />

raccomandi al Signor Iddio, ed a me mandi la sua paterna benedizione, mentre col bacio<br />

delle sacre mani mi dico. Trento 6 settembre 1798.<br />

Di V.P.M.R. cui aggiungo, che l’altro ieri è venuto a Trento il signor arciprete di<br />

Terragnolo don Leonardo Zanella, con intenzione di non più ritornare in Terragnolo in<br />

caso, che non guarisse. Sta presso la sig. locandiera Giovanna Riccina già dell’Europa,<br />

non però obbligato a letto.<br />

Um.mo, div.mo, ubbid.mo servo e suddito.<br />

F. Grisostomo.<br />

1412. 1798<br />

Al P. Lorenzo da Cavareno Vicario di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Il non aver potuto ritornare da Margone al convento nel giorno da me fissato, mi fa<br />

essere importuno alla P.V.R. Bramo di aver per un’ora quel diuturnetto del 1796, che ho<br />

veduto di volo, e tiensi dal chierico Fra Vigilio di Praghena 557 , per trarre da esso due<br />

decreti nuovi, ed alcune antifone nuove. Prego dunque la P.V.R. che voglia farmelo<br />

mandare colla prima occasione sicura, ed opportuna, assicurandola, che io pure con una<br />

somigliante occasione glielo rimanderò intatto. Mi affretto nel fare questa ricerca,<br />

perché vienmi supposto, che il detto Diurno sia del fu novizio rimasto in Padova 558 , e<br />

tengasi da Fra Vigilio con ordine di farlo passare alle mani del fratello del mentovato ex<br />

novizio. Mi lusingo di venire favorito, e riverendola mi dico. Trento 11 settembre 1798.<br />

556 Niccolò Giuseppe Ambrosio Dellai, figlio di Bartolommeo battezzato li 7 dicembre 1780. Poi Fra Pietro<br />

d’Alcantara professo chierico. Nel 1611 visse Bartholomaeus f. q. Iacobi Deleidi de Mazzanigo plebis Civezzani.<br />

557 F. Vigilio fu ordinato diacono in Trento li 26 marzo 1799 e prete in Trento li 18 maggio 1799. Cantò la sua<br />

prima Messa in s. Bernardino li 20 maggio. Partì verso Bassano con obbedienza del nostro P. Provinciale, che<br />

l’obbligò, li 17 dic. 1800, accompagnato sino a Grigno da F. Mansueto.<br />

558 Rimasto in Padova su di una speciaria: poi fattosi Cappuccino in Condino ne’ primi di nov. del 1798<br />

corrente. Fu vestito li sei di nov. 1798 col nome di Frat’Anselmo Panchieri da Baselga. Professò nel 1799 li 7 nov.<br />

ivi. Tra’ Riformati fu detto F. Michel Angelo.<br />

164


Di V.P.R. cui aggiungo,che qui sta il P. Prosdocimo colla febbre doppia terzana. Il<br />

P. Borgia teme di dover morire pel suo male convulsivo.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1413. 1798<br />

A Fra Bartolommeo di Cavaelse Laico professo. Venezia. S. Bonaventura.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor nostro clementissimo.<br />

Avendomi risposto il vostro Padre Guardiano con data dei nove del corrente mese,<br />

che mandando a Voi la lista delle cose, che desidero provvedute costì in Venezia per<br />

uso di questo mio convento, Voi mi farete la carità di provvederle, vi mando qui<br />

compiegata la detta lista, e vi prego di proccuarre, che a tempo congruo ci vengano<br />

trasmesse le dette cose. Mi preme di avere le medaglie, le corone, ed i rosari per le<br />

questue prossime del vino. E quindi se le condurrete Voi, mi farete una carità doppia.<br />

Confido nella vostra bontà; ed assicurandovi, che parlerò, e pregherò anche Fra<br />

Leonardo da Tesero quando passerà di qui, vi saluto di cuore, e mi dico. Trento, s.<br />

Bernardino 13 settembre 1798 5<strong>59</strong> .<br />

Vostro cordialissimo Fratello in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano indegno.<br />

1414. 1798<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

L’accerto, che abbiamo ricevuto dal Cesco le trasmesseci uova 438, e che nella<br />

vegnente settimana preparerò le ordinatemi corone. Rapporto ai troni 60 non pensi altro,<br />

perché sono stati già spediti a Roveredo secondo la direzione del padre Sisinnio. La<br />

prego di mandarmi poi la valuta delle dette uova, e di continuare a spedirmene delle<br />

altre, finché le scriverò altramente: e chiedendole scusa dell’incomodo la riverisco, e mi<br />

dico. Trento 15 settembre 1798.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che stanno qui nell’infermeria il P. Arcangelo, il P. Borgia,<br />

il P. Prosdocimo, e F. Agostino, oltre li soliti. Oggi è partito di qui per Cles il P.<br />

Giacomo da Malsesine con un altro suo Padre. Il P. Provinciale si ritrova in Cles.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1415. 1798<br />

Al P. Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.S.N.C.<br />

Si desidera di sapere, ma senza strepito, ed in segreto, se quella giovane di Strigno,<br />

che sta qui come dozzinante appresso le MM. Orsoline, nominata Cristina, e come<br />

suppongo (è certamente) di cognome Bertagnoni, sia di razza sana, e non discendente da<br />

pazzi, o etici 560 . Ella tiene una gran brama di clarissarsi, e per altro piace ecc. Voi<br />

dunque, che siete stato tante volte a Strigno, ed in molti anni, dovreste trovarvi a segno<br />

di poter rispondere con fondamento all’esposto quesito: e perciò ne siete pregato; ed io<br />

spero, che mi farete questo favore. Suppongo, che sarete sano, come per la Dio grazia,<br />

5<strong>59</strong> Spedita per mano di s. Leonardo li 14 settembre.<br />

560 Mi fu risposto,che dicesi di razza sana. Ma nel 1799 sembrasi cangiata di sentimenti. Certamente si cangiò.


sono anch’io. La stampa del nostro Direttorio è avanzata, essendo ritornato da Insprugg<br />

anche il diocesano. F. Agostino dispera di guarire. Il P. Arcangelo ricade di tanto in<br />

tanto. Il P. Borgia sta nell’infermeria, dove ora trovasi anche il P. Prosdocimo liberato<br />

dalla febbre doppia terzana colla china. Li PP. Epifanio, ed Albano sono affatto invalidi.<br />

Io penurio di tempo più del solito. Pregate il Signor Iddio per me, che vi abbraccio di<br />

tutto cuore. D. G. (Deo gratias). Trento 15 settembre 1798.<br />

1416. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Cles.<br />

Molto Rev. Padre padrone colendissimo benedicite.<br />

Se ne viene a V.P.M.R. un povero novizio della Provincia serafica Osservante detto<br />

Fra Tommaso Grigio di Padova chierico d’anni 23 cominciati nello scorso luglio 561 :<br />

vestito in Assisi già dicidotto mesi, e munito d’indulto apostolico per poter professare<br />

ovunque, con raccomandazione del Padre Ilario da Montemagno commissario Generale<br />

ecc. Egli brama di restare in questa nostra Provincia. Io gli ho proposto molte difficoltà,<br />

e l’aveva persuaso di ritornare a Padova; ma nell’atto di congedarsi fu persuaso<br />

altramente da un altro 562 . Laonde io non essendo sicuro de’ miei sentimenti, per non<br />

peccate contro il testo della nostra santa Regola, che dice mittant eos ad suos Ministros<br />

lo lascio venire a S.P.M.R. Vi è chi crede, che accettandosi, potrebbe collocarsi a<br />

Mezzolombardo col chierico Soverino per finire d’imparare il latino. Un altro pensa,<br />

che ora può considerarsi come umbro, non essendo venuto da Padova. Egli si protesta<br />

disposto ad incominciare il noviziato. Voleva essere Riformato, e già nel 1793 teneva<br />

l’accettazione, tra’ veneti suoi; ma il di lui padre 563 bisognoso di aiuto, non gli permise<br />

di effettuare i suoi desideri. Basta. Da lui sentirà di più. Io non ho verun impegno. F.<br />

Agostino è perplesso circa il ritornare al suo convento. Gli ha scritto il suo Guardiano, il<br />

quale vorrebbe, che guarisse interamente, egli accenna quanto gli ha scritto S.P.M.R. Io<br />

non so cosa dire; bensì che se ritornerà F. Giuseppe mi sarà più vantaggioso. Il P.<br />

Prosdocimo a forza di china si ritrova ora senza febbre. Il P. Borgia ieridì non poté<br />

celebrare, ed ebbe bisogno della siringa. Il P. Arcangelo celebra; ma sta molto ritirato. Il<br />

P. Davide li 29 del corrente predicherà in san Michele per le primizie sacerdotali d’un<br />

Canonico Regolare 564 . La Ca di Dio ci ha dato i tre discorsi natalizi. La prego della sua<br />

benedizione paterna, e resto. Trento 17 settembre 1798. Suo ubb.mo suddito F.<br />

Grisostomo.<br />

P.S. In questa stessa sera il Padre Vanson mi ha detto, che non verrà più con noi.<br />

Deo gratias. La cella, che aveva preparata per lui, servirà per il P. Sebastiano, se<br />

ritornerà. Non so se sia più tra’ viventi dopo tanti giorni 565 .<br />

1417. 1798<br />

561<br />

Vestito li 13 marzo 1797 in Amelia, e cominciò l’anno del noviziato canonico in Assisi a s. Maria degli<br />

Angeli ai 16 agosto 1797. Partì di qui li 18 di mattina. Fu di ritorno li 26 mattina. Nacque li 27 luglio 1776 e fu<br />

battezzato li 28 coi nomi di Giuseppe Marco Antonio, figlio di Francesco. Ha un solo fratello più giovane: e tiene<br />

sentimenti ottimi per vivere da Riformato. Capitò da Verona a Trento li 16 settembre 1798. Ha professato in Metz<br />

Lombardo nella mattina dei due di febbraio 1799 col nome di Fra Francesco Serafico. Ora 1802 li 17 ottobre si<br />

chiama F. Francesco Antonio di Padova e sta in s. Daniele di Lonigo, colla licenza e speranza d’essere incorporato<br />

agli Osservanti veneti nella futura congregazione del maggio 1803.<br />

562<br />

Vigilio.<br />

563<br />

Padre fruttaiuolo, cioè mercante di frutta.<br />

564<br />

nativo tedesco, che sarà ordinato suddiacono, diacono e sacerdote in questi giorni 21-23. Ha un zio paterno<br />

Guardiano degli Osservanti di Padova.<br />

565<br />

Fu di ritorno li 19 settembre.<br />

166


Io sottoscritto confesso, e attesto d’avere ricevuto dal sig. Antonio d’Antoni 566 troni<br />

20, dico troni venti da spedire a Roveredo, perché sieno a disposizione del Padre<br />

Accursio Guardiano del convento di san Rocco. In fede ecc. Dato in Trento li 18<br />

settembre 1798.<br />

Antonio Bazzanella servo del convento<br />

di s. Bernardino, che per non<br />

sapere scrivere ho fatto questo segno +<br />

Nota. Li detti troni furono spediti al sig. Antonio dal sig. Steffenelli di Fondo, a<br />

nome del signor arciprete di Fondo Francesco Aliprandini di Praghena, fratello del<br />

mentovato Padre Accursio, che ultimamente fu in Fondo.<br />

1418. 1798<br />

Al P. Accursio Aliprandini di Praghena Guardiano. Roveredo.<br />

Rev. Padre Guardiano.<br />

Il sig. Antonio d’Antoni 567 oggidì ha mandato venti troni a me, perché li faccia<br />

passare a pro, e disposizione della P.V.R. per commissione del R.mo sig. arciprete di<br />

Fondo di Lei degnissimo fratello. Io non gli ho toccati; ma ho permesso, che li riceva in<br />

custodia il nostro servo Antonio Bazzanella. Sappia dunque, che le saranno spediti colla<br />

prima occasione sicura, che ci si presenterà, o che da Lei ci sarà indirizzata. E<br />

riverendola resto. Trento 18 settembre 1798.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che il sig. arciprete di Terragnolo guarisce. Deo gratias.<br />

1419. 1798<br />

Al Padre Gioachino Ministro Provinciale. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite<br />

In questo punto il P. Prosdocimo, e Frat’Agostino mi hanno insinuato la loro<br />

risoluzione di partire domani verso i loro rispettivi conventi 568 . Il signor medico ha detto,<br />

che può andare anche F. Agostino, giacché qui on ha da pigliare altri rimedi particolari,<br />

ed è in istato di poter fare qualche cosa nel suo convento. Il medesimo F. Agostino<br />

ringrazia la carità di V.P.M.R. e riservasi di pregarla nuovamente in caso, che ne<br />

diventasse bisognoso. Gli dispiace d’esser tenuto per volubile,parendogli di non esser<br />

tale; ma d’aver chiesto di venir qua sperando di provarne giovamento. Bramo, che tutti<br />

guariscano presto, e si conservino sani lungamente. La prego della sua paterna<br />

benedizione, ed in fretta mi professo. Trento 19 settembre 1798.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, ubbid.mo servo e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1420. 1798<br />

Al P. Accursio di Praghena Guardiano. Roveredo.<br />

Rev. Padre.<br />

Coll’opportunità del Terziario borghigiano (F. Mansueto Giacomozzi di<br />

Segonzano) gli spedisco i venti troni accennatigli con un’altra mia de’ 18 del corrente.<br />

Ed in aspettazione della ricevuta, lo riverisco, e mi dico 569 . Trento 20 settembre 1798.<br />

566 Questi montò, e fece la guardia nazionale nella Piazza grande di Trento li 27 aprile 1801, alle sei di sera,<br />

essendo nell’anno ’97 di sua etade. Morì li 26 dic. 1801.<br />

567 Certo Sebastiano degli Antoni ha tradotto la Sifilide, poema di Girolamo Fracastoro, e la stampò in Bologna<br />

1738 in 4°. Anch’io per altro scrivo degli Antoni; ma li trentini amano di scrivere d’Antoni, ed anche Deantoni.<br />

568 Sono effettivamente partiti li 20 settembre.<br />

569 Rispose subito.


Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1421. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Cles.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Prego la P.V.M.R. di far passare al P. Romedio la qui compiegata patente, e di far<br />

sapere al P. Vicario Lorenzo, che ho ricevuto il chiesto Diurno. Ai 19 fu qui di ritorno il<br />

P. Sebastiano, ed ai 20 sono partiti da qui il P. Prosdocimo, e F. Agostino. Iermattina il<br />

P. Arcangelo fu di nuovo sorpreso dal suo male, preceduto da tanta debolezza di testa,<br />

che a stento diceva Messa, e recitava il divin officio. Ora giace sul letto, ma parla dritto.<br />

Giovedì prossimo il dovrò andare alle monache come confessore straordinario. Ciò mi<br />

riuscirà molto importuno; ma pure l’ho accettato per fare la volontà delle stesse<br />

Religiose, e del signor Provicario. La prego della sua paterna benedizione anche per<br />

questo impegno; e col bacio delle sacre mani mi professo. Trento 22 settembre 1798.<br />

Di S.P.M.R. Um.mo, obb.nmo, ubbid.mo servo e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1422. 1798<br />

Al P. Vito Antonio da Cles Guardiano. Cavalese.<br />

R.P.P.C.L.I.C.<br />

Spinto dal bisogno vero verissimo ritorno a V.P.R. pregandola umilmente, che<br />

voglia farmi la carità di rinnovare a Giacomo Facchin del Forno la memoria, che il<br />

trentesimo di sante Messe da lui ordinato, fu da noi terminato già sette mesi, voglio dire<br />

nello scaduto febbraio; e che perciò nuovamente lo preghiamo della promessa limosina,<br />

tenendone un presente vero bisogno. Non vorrei, che l’affare andasse tanto alla lunga,<br />

che svanisse, e dovesse riporsi al fine del libro tra gli altri disperati. Confido nella<br />

carità, ed industria di V.P.R., e chiedendole scusa della mia importunità, la riverisco, e<br />

resto. Trento 24 settembre 1798 570 .<br />

Di V.P.R. cui aggiungo con dispiacere che il P. Arcangelo giace sul letto col suo<br />

male.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1423. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate altre<br />

dodici sante Messe, ordinate dal signor Giuseppe Dante di Trento 571 , in suffragio della fu<br />

signora Anna sua consorte. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso<br />

Trento li 25 settembre 1798 572 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1424. 1798<br />

Al Padre Romedio Keller di Cles. Cles.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

570<br />

Questa non fu spedita, perché venne un’altra del P. Vito.<br />

571<br />

Sopra num. 1394.<br />

572<br />

Consegnata in proprie mani li 25 settembre 98.<br />

168


Il Padre Arcangelo essendo stato nuovamente sopraffatto dal suo male, non si trova<br />

in istato di leggere, e molto meno di scrivere. Io dunque gli ho letto la lettera di V.P. ed<br />

io pure le rispondo, che il detto Padre già qualche anno consegnò a me un quaderno<br />

contenente tutto ciò, che ha raccolto per scrivere la storia dell’Anaunia. Ora per servire<br />

l’Ill.mo signor Giacomo Maffei l’ho cercato; ma non ho potuto ancora ritrovarlo, perché<br />

le cose mie sono troppo confuse, e disperse, non avendo ancora potuto unirle, ed<br />

ordinarle dopo che nel giorno 19 di maggio del 1796 per la ritirata delle armi austriache<br />

cacciate dai francesi, dovemmo precipitosamente cedere ai soldati feriti questo nostro<br />

convento. Per altro sono di avviso, che non credo esserci cose di rimarco nel detto<br />

quaderno. Lo cercherò un’altra volta, e riuscirammi di ritrovarlo, e di notar in esso<br />

qualche cosa, che possa servire all’intento del nuovo storico tirolese 573 , mi farò pregio di<br />

comunicarlo al lodato ill.mo signor Maffei: appunto come ultimamente ho fatto<br />

rapporto a questa città di Trento con un altro signore 574 , incombenzato da un altro, che io<br />

suppongo l’accennato tirolese. Avverto però, che sono troppo scarseggiante di tempo,<br />

tenendo oltre gli antichi miei impieghi, quello del guardianato, ed anche di confessore<br />

straordinario delle monache. Frattanto prego V.P. di umiliare i miei ossequi al predetto<br />

ill.mo signore; e riservando ad un altro giorno il risponderle rapporto alle rubriche, la<br />

riverisco, e resto. Trento 25 settembre 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1425. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che da un Religioso di questo convento fu celebrata una<br />

Gregoriana consistente in trenta sante Messe dette senza verun intervallo, secondo<br />

l’instituzione di san Gregorio in trenta giorni continui, per il fu Bartolommeo Catone 575<br />

di Ciago, ordinate da Bartolommeo figliuolo del medesimo. In fede ecc. Dato nel<br />

convento di san Bernardino appresso Trento li 25 settembre 1798 576 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1426. 1798<br />

Al Padre Accursio di Praghena Guardiano. Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Iersera il R.mo signor arciprete di Terragnolo (Leonardo Zanella di Povo) ha<br />

ricevuto lettera da codesti Padri Cappuccini, che non possono servirlo col discorso del<br />

Rosario, quantunque n’avessero prima preso l’impegno. Quindi per mezzo mio egli<br />

prega la P.V.R. che voglia favorirlo coll’accennato discorso andando essa, o mandando<br />

qualche suo Padre predicatore. Mi tengo sicuro sicurissimo, che seconderà la sincera<br />

brama del lodato signor arciprete; ma ciononostante la prego di accertarmene<br />

maggiormente con due righe. In attenzione delle quali riverendola mi dico. Trento, s.<br />

Bernardino 25 settembre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

573<br />

Cavaliere insbrucchese.<br />

574<br />

Puzzer.<br />

575<br />

*Catoni.<br />

576<br />

Nel giorno 30 ed ultimo di settembre in nome di me assente fu dato al Catone un simile attestato dal Padre<br />

Davide di Tiarno.


1427. 1798<br />

Al P. Vito Antonio da Cles Guardiano. Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Riconosco per un miracolo impetratomi dal nostro Serafico Patriarca, cui negli<br />

scorsi giorni sonomi singolarmente raccomandato, che la P.V.R. mi abbia favorito colla<br />

limosina Wisera, la quale mi riesce molto opportuna per la cambiale veneta, per il<br />

macello, e per altre necessità indispensabili. Ringrazio dunque il Signor Iddio, il P. S.<br />

Francesco, ed anche la P.V.R. cui confessomi debitore anche per la memoria, che tiene<br />

della limosina promessa dal Facchini del Forno, il quale dopo tanti mesi dovrebbe<br />

risolversi, e non obbligarmi di rammentarlo in tante rese de’ conti. Confido nella carità,<br />

ed industria della P.V.R. e spero di venire sussidiato. Sento con molto piacere i buoni<br />

principi dei neo novizzi (Dellai, Sanlugano, e Moena) 577 e prego Iddio, che li faccia<br />

costanti 578 . Tengo nelle mani gli attestati per il Dellai, il quale dicesi adolescens optimis<br />

moribus imbutus, e diligentissimo nello studio, fatto con profitto non mediocre. Fu<br />

battezzato in Meano li 7 dic. 1780, coi nomi di Niccolò Giuseppe Ambrosio: e fu<br />

cresimato da monsignor Sizzo. Finisco in un colla carta, dicendole, che il P. Arcangelo<br />

guarda il letto, ringraziandola, e riverendola. Trento 25 settembre 1798.<br />

Suo obbl.mo servo F. Grisostomo.<br />

1428. 1798<br />

Al P. Gasparo da Campo Guardiano. Borgo.<br />

R.P.P.C.<br />

A tenore di quanto la P.V.R. ha scritto a F. Abbondanzio sonosi provvedute tre<br />

lingue salate salisburghesi, non già dal negozio delle Armi, perché ha risposto, che non<br />

ne tiene presentemente, ma da un altro, dal quale ne abbiamo pigliato due anche per noi<br />

nello stessissimo tempo. Non sono belle, ma non si poté ritrovarne altre. Il prezzo loro è<br />

di troni quattro, e mezzo l’una, e quindi per tre dovransi dare troni tredici, e mezzo. Io<br />

ne ho contratto l’impegno, ed in conseguenza le farò soddisfare, sicuro d’essere<br />

corrisposto dalla P.V.R. cui mi esibisco anche in seguito, e riverendola eziandio per<br />

parte di F. Abbondanzio, mi dico 579 . Trento 26 settembre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1429. 1798<br />

Allo stesso Padre Gasparo. Borgo.<br />

R. P.<br />

Eccola servita colle tre lingue salate, delle quali le ho scritto ieridì. Furono distinte<br />

dalle nostre, ed impaccate così dallo stesso mercante, che ce le diede. Bramo, che le<br />

riescano di aggradimento, e senza più la riverisco. Trento 27 settembre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1430. 1798<br />

Al Consiglio amministrativo di Trento.<br />

577 Vestiti ai 17 settembre.<br />

578 F. Pietro d’Alcantara Dellai; F. Lodovico Rovisi da Moena, che uscì nell’agosto del 1799.<br />

579 Corrispose subitissimo il primo di ottobre.<br />

170


Eccelso Imp. Reg. Consiglio Amministrativo 580 .<br />

Fra Tommaso da Padova chierico francescano essendo stato costretto di partire dal<br />

convento di Assisi, e di abbandonare la sua madre Provincia Serafica, o sia dell’Umbria,<br />

in virtù del decreto emanato dalla Repubblica romana contro degli esteri, accennato nel<br />

qui annesso documento sotto la lettera A. ed avendo chiesto d’essere ricevuto in questa<br />

Provincia trentina, ottenne da di lei Ministro la promessa di venire accettato, qualora<br />

l’eccelso Consiglio benignamente lo accordi, siccome appare dal documento prodotto<br />

sotto la lettera B. Perciò supplica umilissimamente lo stesso eccelso Consiglio del suo<br />

benigno consenso 581 . Che della grazia il Signor Iddio ecc.<br />

Lett. A.<br />

Al di fuori:<br />

All’Eccelso Imp. Reg. Consiglio<br />

Amministrativo di Trento<br />

Umilisssima supplica<br />

di<br />

Fra Tommaso da Padova chierico<br />

Francescano<br />

Coi Prodotti Let. A.<br />

e Lett. B.<br />

I.M.I.<br />

Giacché in virtù del decreto emanato dalla Repubblica romana contro degl’esteri,<br />

Voi Fra Tommaso di Padova chierico, venite costretto ad abbandonare questa vostra<br />

Madre Provincia Serafica 582 ; vi si concede perciò facoltà di restituirvi alla patria. E Iddio<br />

vi benedica,, vi feliciti, e vi accompagni. Dat. dal sacro Convento di s. Maria<br />

degl’Angioli presso Assisi il dì 27 giugno 1798.<br />

L.+S. F. Felice Cuccioli<br />

Ministro Provinciale.<br />

Lett. B.<br />

F. Tommaso da Padova Religioso francescano, essendo stato scacciato dalla<br />

Repubblica romana come forestiere, venne da me prestandomi a volerlo ricevere in<br />

questa Provincia. Io considerando il di lui compassionevole stato, ed attesi i di lui buoni<br />

attestati, come pure che è presentemente suddito del nostro augustissimo monarca, mi<br />

sono offerto di accettarlo, qualora però l’eccelso Consiglio benignamente lo accordi.<br />

Dal convento in Cles li 29 settembre 1798.<br />

L.+S.<br />

minoris F. Gioachino da Pressano<br />

Ministro Provinciale de’ Francescani ecc.<br />

Nota. Così ho scritto, e descritto li 30 settembre 1798, secondo l’istruzione del sig.<br />

dottore Agostino Torresani di Cles consigliere di Trento, cui fu il tutto consegnato dal<br />

P. Davide nel primo giorno di ottobre, perché lo faccia subito passare nelle mani del<br />

signor presidente Baroni Cavalcabò. Fra Tommaso è qui con noi sino dai 26 dello<br />

scaduto settembre. Ritornò dall’Umbria a Trento li 29 aprile 1801, sacerdote.<br />

580 Sopra n. 1416.<br />

581 Nel 1800 fu data una patente con questo principio: Nos Praeses, cancellarius, et consiliarii imperialis regii<br />

Consilii administrativi principatus Tridenti. Datum Tridenti ex cancell. I.R. Consilii administrativi die 2 febr. 1800.<br />

Phil. Baroni Cavalcabò etc. Il Conte Alberto Cancell. Bernardinus Manci ecc. Col sigillo di Pietro Vigilio vescovo e<br />

principe di Trento.<br />

582 degli Osservanti.


1431. 1798<br />

Al P. Patrizio Guardiano di campo.<br />

R.P. Guardiano.<br />

Abbiamo ricevuto le due stara di legume, che la P.V.R. s’è compiaciuta di<br />

mandarci. La ringrazio, e riservomi di ringraziarla eziandio del formento quando ci farà<br />

la carità di mandarcelo. La prego poi di favorirci presto più che può delle chieste uova;<br />

e l’assicuro, che abbiamo consegnato al beccaio sei mazzi di corone picciole di legno<br />

del num. 10, già pagate con troni ventuno. Al medesimo beccaio darà il panno per il<br />

mantello del P. Vicario Illuminato Fra Placido. La riverisco, ringrazio, prego, e resto.<br />

Trento 2 ottobre 1798.<br />

P.S. Egli è dai 30 di luglio in qua, che non andiamo a mortori. È cessata per la Dio<br />

grazia la mortalità degli anni scorsi. Ora muoiono i gatti. A noi sono morti tre novizzi.<br />

Suo div.mo, obbl.mo F. Grisostomo.<br />

1432. 1798<br />

Al P. Accursio Guardiano in Roveredo.<br />

R.P.<br />

Ho ricevuto le due sue. La ringrazio del favore, che mi fa servendo al R.mo sig.<br />

arciprete di Terragnolo col mandargli un predicatore per il Rosario, e facendole sapere,<br />

che venerdì prossimo sarà costì in Roveredo, e verrà a riverirla, le dico, che per mezzo<br />

del P.P. Saverio ho insinuato al R.mo signor Provicario le di Lei premure rapporto alla<br />

benedizione della campana nuova. Egli rispose,che potrà venir delegato a benedirla<br />

monsignor Piccini, supposto, che per altro si porti a Roveredo. Sono stato a chiedere<br />

quando sia per venire, ed ho inteso, che aspettasi di giorno in giorno; ma non si sa se<br />

calerà sino a Roveredo. Subito, che saprò la di lui venuta, porterommi ad inchinarmegli,<br />

e m’informerò. Ma prima di fare altri passi nel Castello vorrei esser certo, che la<br />

campana sia in Roveredo. Quindi per ora non le dico altro: e riverendola resto. Trento 3<br />

ottobre 178.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1433. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. In Metz Lombardo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Ierlaltro per mezzo del P. Davide ho fatto passare nelle mani del signor consigliere<br />

Agostino Torresani il memoriale, di cui qui le mando una copia; ma non ho ancora<br />

inteso verun effetto del medesimo. In caso, che dovessesi aspettare la risposta da<br />

Insprugg, la cosa andrebbe in lungo, e perciò pregherei la P.V.M.R. che tirasse a<br />

Mezzo[lombardo] il chierico, specialmente dopo la venuta di quello, che sta per<br />

professare in Fieme. Per altro noi siamo assai contenti del medesimo chierico. Egli fa<br />

tutto, ed anche bene, e di proprio moto, come se fosse allevato da noi: è modestissimo,<br />

ritirato, umile, amante di leggere. Canta, e legge irreprensibilmente in coro, e nel<br />

refettorio. In somma io spero in bene di lui, e desidero, che vanga consolato. Anche li<br />

PP. Vicario, e professore acconsentono, che venga accettato, e molto più gli altri.<br />

Rapporto all’infermeria non c’è novità. Mancami ancora Fra Giuseppe. L’Ubaldo<br />

continua la sua pratica di confessarsi da esteri anche sul monte. Onde ho risoluto oggidì<br />

d’andar a vietargli l’ascendere si di quello. Domani saremo favoriti colla Messa cantata<br />

172


dal Padre Fulgenzio Meichelbeck Agostiniano, e sarà nostro commensale il R.mo signor<br />

arciprete di Terragnolo Leonardo Zanella, il quale venerdì partirà verso la sua chiesa,<br />

nella quale domenica sarà servito col discorso del Rosario dal nostro Padre Ciriaco di<br />

Lazzise 583 , essendosi scusati li Padri di Santa Catterina 584 , con gran piacere del medesimo<br />

signor arciprete. La prego genuflesso della sua paterna benedizione, e resto. Trento 3<br />

ottobre 1798.<br />

Di V.P.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito.<br />

F. Grisostomo.<br />

1434. 1798<br />

Alla sig. Maria Rosa Ciani di Trento. Vaccia nell’Ungheria.<br />

Ill.ma sig. sig. e padrona colendissima.<br />

Dopo di essere stato più volte in Casa Tomazzoli 585 per avere qualche notizia di<br />

V.S. Ill.ma, e del di Lei lungo viaggio, finalmente da Cles mi pervenne l’aspettatissima,<br />

e graditissima sua lettera 586 . Con essa subito son calato in città, e con gran piacere ne ho<br />

dato parte alla signora Fraila Margherita Travaglia, a tutti e tre i signori Tomazzoli, a<br />

S.E. la signora contessa Antonia Migazzi, alla signora fraila contessa Marianna di<br />

Thunn, essendo presenti l’eccellentissime signore contesse Vigilia 587 di Thunn, e Pia di<br />

Wolckenstein, ed in fine alla sorella della sua cameriera Beppele 588 , non avendo ritrovata<br />

la di Lei madre (Vedova Marta Odoricia). Tutte queste, come pure tutti li miei<br />

Religiosi, nominatamente F. Abbondanzio, mostrarono di godere delle fortune riuscirle<br />

così prospero di V.S.Ill.ma, e m’ingiunsero di riverirla, e di augurargliene il buon pro, e<br />

la continuazione, siccome fo colla presente. Per altro io temetti molto, che un così fatto<br />

viaggio, ad onta de’ presi comodi, potesse riuscirle così prospero, e felice. Perciò io feci<br />

parte del mio preciso dovere accompagnandola ogni giorno colle mie miserabili<br />

orazioni: e dopo di avere inteso, che fu tanto felice, ne ringraziai Sua Divina Maestà, cui<br />

terrolla raccomandata eziandio nell’avvenire, perché in simil modo la prosperi nella sua<br />

presente situazione. Suppongo,che a quest’ora sarà venuto il Padre confessore italiano,<br />

che aspettava a s. Michele: e confido, che quand’anche non venisse, o non le andasse a<br />

grado, potrà valersi di qualche altro tedesco, che sarà più facile da ritrovarsi. Ella forse<br />

da principio proverà della ritrosia, ed angustia; ma io spero, che presto la supererà colla<br />

forza de’ più riflessi, e del bisogno. Favorirammi, se su di questo me ne darà col tempo<br />

qualche cenno 589 . Presentemente non ho alcuna novità da scriverle, se non che c’è un<br />

commissario tedesco per la causa del Magistrato consolare coi mercanti: che tutto il<br />

brascato del Castello fu incantato: che le vendemmie sono abbondanti <strong>59</strong>0 : che i prezzi de’<br />

brascati sono alti, che dal penultimo giorno di luglio in qua non ho sentito alcun morto<br />

notabile. Finisco pregandola de’ miei sinceri ossequi a monsignore suo degnissimo<br />

583<br />

Partì effettivamente chiamato.<br />

584<br />

Cappuccini.<br />

585<br />

Del sig. Giovanni qm Giuseppe, proccuratore del sig. Leonardo Ciani canonico di Vaccia, ed abate mitrato<br />

di Colocia.<br />

586<br />

La lettera fu data in Vaccia li 16 settembre e mi pervenne da Cles li 30 settembre di sera. A Trento li 26, a<br />

Cles li 27.<br />

587<br />

Vigilia cioè vedova del Conte Vigilio, e Pia, cioè moglie del Conte Pio. Così diconsi comunemente.<br />

588<br />

Beppele, o sia Gioseffa Odorici, giovine di circa 30 anni.<br />

589<br />

Ella è morta in Vaccia li 15 dic. 1798. Si allettò nella sera de’ 9 dic. Il confessore che l’assistette, fu il signor<br />

abate Giovanni Proszkay professore nel seminario di Vaccia, che studiò nell’Italia.<br />

<strong>59</strong>0<br />

Cominciate il primo d’ottobre, ed anche da diversi avanti.


fratello; e pieno di sentimenti di stima, e gratitudine riverendola mi professo. Trento 3<br />

ottobre 1798 <strong>59</strong>1 .<br />

Di V.S. Ill.ma, cui aggiungo, che ho fatto l’ambasciata alla sua lavandara.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano <strong>59</strong>2 .<br />

Trento<br />

Fuori.<br />

All’Ill.ma sig. sig. e padrona colendissima<br />

La sig. Maria Rosa Ciani<br />

Vienna<br />

Vaccia<br />

Nell’Ungheria.<br />

Nota. La detta signora Rosa è partita in calesse da Trento gli otto di agosto. Passò<br />

per Brunnegg capitale della Pusteria, dove pigliò una cuoca d’anni 18, e giunse a<br />

Vienna li22 d’agosto. Vi si trattenne nove giorni, e nella sera dei tre di settembre fu in<br />

Vaccia, dove abita nel palazzo vescovile, in bellissime, ed ottime stanze. Mi scrive, che<br />

nella diocesi di Vaccia i cattolici sono 19.905, li calvinisti, e luterani 132,524; li greci<br />

scismatici 1558 e gli ebrei 3563, li quali tutti fanno 157.550 uomini.<br />

1435. 1798<br />

Al P. Gregorio Fatarsi da Caldese. Maestro. Pergine.<br />

Rev. Padre.<br />

Accerto la P.V.R. che ho ricevuto la sua coll’infausta nuova della morte del suo<br />

buon genitore; e che in questa sera l’annunzierò a questa mia religiosa famiglia perché<br />

venga suffragato da tutti e cadauno di essa non solamente cogli statutari, ma eziandio<br />

con supererogatori suffragi. Ho subito mutata l’intenzione, che aveva fatto delle sante<br />

Messe di domani, e lo ho notate per il lodato genitore: per il quale anch’io certamente<br />

farò da poveretto qualche cosa. La suppongo rassegnata alle sempre adorabili<br />

disposizioni del Signor Iddio; e riverendola resto. Trento 5 ottobre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1436. 1798<br />

Al P. Giangiuseppe di Canzolino Guardiano di Pergine.<br />

R.P.P.C.<br />

Avendomi detto Fra Leonardo, che la P.V.R. s’è generosamente esibita di<br />

soddisfare in Venezia eziandio il debito contratto in questi giorni da questo convento,<br />

ardisco di pregarla dello stesso favore, assicurandola, che sarà prontamente corrisposta.<br />

Il debito sta su la qui compiegata cartella. Rapporto al nome del creditore suppongo, che<br />

l’intenderà da Fra Bartolommeo, cui professomi obbligato. Vivo sicuro del chiesto<br />

favore, ed in attenzione de’ di lei avvisi la riverisco, e mi dico.<br />

Trento 5 ottobre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

<strong>59</strong>1 Data alla porta li 5 ottobre.<br />

<strong>59</strong>2 Rapporto al modo di scrivere a donne proccuro di osservare quanto ho riferito ne’:<strong>Tovazzi</strong> Giangrisostomo<br />

OFM, Lumi opportuni per chi vuol e deve osservare la castità e fuggire il vizio contrario cavati da diversi autori.<br />

Trento 1780, pp. [8] + 1-293. BSB MS 118, pp. 314, 315, 320, 73,<br />

174


1437. 1798<br />

Al Padre Amedeo da san Niccolao di Roveredo. Roveredo.<br />

Rev. Padre.<br />

Eccola servita coll’intero frontispizio del grosso volume di Seneca, richiesto dal<br />

gentilissimo sig. abate Constantino Lorenzi <strong>59</strong>3 , che tegniamo qui noi. Se posso servirla<br />

eziandio in altro, mi esibisco; e raccomandandole di fare, che il nuovo sig. arciprete di<br />

Terragnolo venga sempre ben servito, e compiaciuto, la riverisco, e resto. Trento 6<br />

ottobre 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo F. Grisostomo.<br />

1438. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Metz Lombardo.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

In questa sera tarda ho ricevuto la lettera di V.P.M.R. colla data dei cinque. Onde<br />

l’assicuro, che avviserò Fra Placido rapporto al sospendere la spedizione de’ panni per li<br />

religiosi forestieri, che non hanno ancora un domicilio fisso, e che pregherò il sig.<br />

Giambattista Tomaselli affinché mandi 800 troni al sig. Antonio Grandi in Pergine,<br />

subito, che potrò andare per città. Dal P. Guardiano intenderà, che il memoriale di Fra<br />

Tommaso da Padova vuolsi spedire dal sig. presidente sino a Insprugg. Io sono stato<br />

costretto di scriverlo in fretta, ed ho messo chierico perché così ha l’ubbidienza del<br />

Padre Provinciale d’Assisi annessa allo stesso memoriale. In caso, che venga il rescritto<br />

favorevole con condizioni disgustose, la P.V.M.R. potrà scansarle col rimandare<br />

indietro il detto chierico, il quale domani verrà costà non mandato da me, ma condotto<br />

dal P. Guardiano di costì. In questa sera è capitato qui di ritorno P. Giuseppe, benché io<br />

non l’abbia chiamato. Mi dice, che il P. Guardiano di Borgo lo ha lasciato venire, e che<br />

non gli ha fatto verun cenno della licenza, che aveva di trattenerlo. Iersera è giunto qui il<br />

P. Basilio con F. Quirico, ed oggidì è partito per Albiano. La prego della sua paterna<br />

benedizione, e resto. Trento 8 ottobre 1798.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, div.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1439. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate nel<br />

corrente anno sei sante Messe per il Legato annuo del quondam Giacomo Hell, e nove<br />

altre, compresa una cantata, per il Legato parimente annuo del quondam Gio. Maria<br />

Tinno, tutte ordinateci dal nobile signor capitano Vincenzo de’ Bernardi come massaro<br />

del Luogo Pio detto delle Fradaglie di Trento. In fede ecc. Dato nel convento di s.<br />

Bernardino appresso Trento li 9 ottobre 1798 <strong>59</strong>4 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1440. 1798<br />

<strong>59</strong>3 Constantino Lorenzi da San Niccolò prete professore nel ginnasio di Roveredo, nato circa il 1758. Egli<br />

dicesi da San Niccolò dalla patria, ed il P. Amedeo dalla famiglia.<br />

<strong>59</strong>4 Consegnato in proprie mani li 10 ottobre.


Io infrascritto prego i nobili signori daziali, che vogliano lasciar passare libero, e<br />

franco l’esibitore della presente <strong>59</strong>5 ritornando alla sua casa di Fieme, dopo d’aver<br />

condotto, e tuttora conducendo delle robe ad uso, e beneficio de’ nostri Religiosi. Che<br />

della carità il Signor Iddio,ed il nostro Serafico Patriarca ecc. Dato nel convento di s.<br />

Bernardino appresso Trento li 9 ottobre 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1441. 1798<br />

Al P. Gasparo di Campo Guardiano di Borgo.<br />

R.P.<br />

Inteso avendo da F. Giuseppe, che la P.V.R. brama di essere assicurata, che il<br />

tramessiero ausugano (Isidoro) abbia portato qua il prezzo notificatole delle tre lingue,<br />

le fo sapere, che lo portò fedelmente. Io non le scrissi di ciò, perché allora non fui nel<br />

convento, e dopo pregai, che facesse le parti mie il P. Amando inviato per costà. Nella<br />

letterina, con cui accompagnai le lingue, non potei far cenno del detto tramessiero,<br />

perché la scrissi nel giorno 26 di settembre, ed il tramessiero venne a pigliare le lingue<br />

col prezzo nel primo di ottobre. Ho piacere, che sia ritornato qua Fra Giuseppe, avendo<br />

un continuo bisogno di Religiosi attivi. Per altro io non l’aspettava così presto, attesa la<br />

licenza, che il Padre Provinciale mi scrisse d’averle accodata di trattenerlo sin che<br />

avesse fatto le cerche del vino, e delle castagne. Mi raccomando in precibus, la<br />

riverisco, e sono. Trento 9 ottobre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1442. 1798<br />

Al P. Gioachino Ministro Provinciale. Metz.<br />

M.R.P. Benedicite.<br />

Iersera ho scritto alla P.V.M.R. che avrei eseguita l’incombenza datami rapporto al<br />

sig. Tomaselli tosto che avessi potuto andare per la città. Ora le fo noto, che avendola<br />

commessa al P. Davide, andato in città per altro (cioè per parlare al sig. Giuseppe<br />

Rubini di Valdagno <strong>59</strong>6 ) egli portò il destinato per il sig. Antonio Grandi, e consegnollo ai<br />

Padri Guardiano Giuseffantonio, e Niccolò, che in questa stessa sera sono andati a<br />

Pergine. Mi affretto di darle questo riscontro per suo regolamento, e sua quiete. E col<br />

bacio della sacre mani la prego della sua serafica benedizione, e mi professo. Trento 9<br />

ottobre 1798.<br />

Di V.P.M.R. Um.mo, obbl.mo, ubbid.mo servo, e suddito<br />

F. Grisostomo.<br />

1443. 1798<br />

Al P. Giangiuseppe Guardiano di Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Insieme colla presente riceverà la P.V.R. dal Terziario F. Leonardo un lungo<br />

pesante rotolo diretto al sostituto per il suo convento, e contenente l’importo della<br />

cambiale per Venezia, di cui la ho pregata con un’altra mia, fatto dai signori Pifferi, e<br />

<strong>59</strong>5 Varesco di Panchiato, nipote di F. Agnello, che con un carro condusse a Pergine la lana nostra di Fieme: ed<br />

ha perduto presso Civezzano il viglietto del P. Guardiano di Cavalese in Fieme.<br />

<strong>59</strong>6 Nel 1699 fu vescovo di Vicenza il cardinale Rubini.<br />

176


sigillato, contenendo, siccome suppongo troni 696,12, cioè secento e novantasei troni, e<br />

dodici soldi. Quantunque io mi tenga più che sicuro del latore, pure la prego di<br />

favorirmi della ricevuta con due sue righe per mia quiete, e mio regolamento <strong>59</strong>7 . La<br />

ringrazio del favore, la riverisco, e resto. Trento 13 ottobre 1798.<br />

Di S.P.R. Div.mo, obb.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1444. 1798<br />

Al P. Pietro Damiano di Borgo Guardiano d’Arco. Le Grazie.<br />

R.P.<br />

In questa sera ho ricevuto da Gardolo la qui compiegata lettera del P. Bartolommeo<br />

Gerloni Domenicano <strong>59</strong>8 colla falsa data de’ 15 ottobre, e colla inchiusa lettera del P.<br />

Alessio di Varignano al medesimo <strong>59</strong>9 . Le mando entrambi alla P.V.R. per il motivo<br />

accennato in esse: e con questa occasione avvisandola, che risponderò al quesito del<br />

signor curato tiarnitano, don Martinelli, quando avrò un momento di tempo da fare<br />

somiglianti studi 600 , essendo stato ne’ giorni scorsi confessore straordinario delle<br />

monache, e molto occupato, la riverisco, e mi dico. Trento 13 ottobre 1798. La prego<br />

della carità de’ cartoncini per li Direttori.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1445. 1798<br />

Al P. Bartolommeo Gerloni Domenicano. Gardolo.<br />

Molto Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Rendo avvisata, e certa la P.V.M.R., che iersera ho ricevuto la sua stimatissima<br />

coll’inchiusa, e che senza verun intervallo di tempo le ho inserite ambedue in una mia<br />

diretta al Padre Guardiano delle Grazie d’Arco 601 . Se posso servirla in altro mi comandi<br />

liberamente, poiché troverommi sempre quel desso, che riverendola mi dichiaro. Trento,<br />

s. Bernardino 14 ottobre 1798.<br />

Di V.P.M.R. Div.mo, ossequ.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano indegno de’ Minori Riformati.<br />

1446. 1798<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Ho notato il prezzo indicatomi delle uova 438, e sonomi costituito debitore al<br />

signor Bartolommeo Sartori Cescati per il residuo dell’olio dato al convento della<br />

P.V.R. consistente in troni diciannove, i quali fra breve tempo gli verranno dati 602 . La<br />

prego nuovamente rapporto alle uova, di cui siamo sprovveduti, ed anche circa la sua<br />

carità del formento, dovendo altrimenti provvederne altrove. E riverendola resto. Trento<br />

16 ottobre 1798.<br />

<strong>59</strong>7<br />

Mi ha risposto.<br />

<strong>59</strong>8<br />

Fratello del sig. Michele speciale, e cittadino di Trento, espulso dalla Repubblica romana come forestiero.<br />

<strong>59</strong>9<br />

Alessio Tommasi espulso ut supra.<br />

600<br />

Ho risposto a voce li 20 ottobre per mezzo del sig. arciprete di Ledro don Antonio Monauni trentino.<br />

601<br />

Il P. Guardiano d’Arco mi ha risposto li 22 ottobre, che il P. Alessio di Vargnano ha fatto col dottore<br />

Gazzoletti naceno quanto gli ha scritto il P. Gerloni.<br />

602<br />

Gli furono dati.


Di V.P.R. cui aggiungo, che ho inteso essere arenata nel dazio di Grigno la cassetta<br />

del P. Sisinnio ecc.<br />

Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1447. 1798<br />

Al Padre Accursio Guardiano di Roveredo.<br />

R.P.P.C.<br />

Dal signor Filippo de’ Filippi di Civezzano sono stato pregato d’indirizzare alla<br />

P.V.R. il qui annesso involtino, che dicesi contenere quarantadue troni, e dieci<br />

carentani, affinché faccialo capitare nelle mani della Madre Maria Aloisia Schmidlin ex<br />

Clarissa, ora dimorante costì al Corso. La prego altresì di compatire l’incomodo, ed<br />

avvisandola, che si suppone cosa di minore disturbo, e dispendio il condurre a Trento la<br />

nuova campana, perché sia benedetta da monsignor Vicario Generale per indulto<br />

apostolico, in un giorno previamente destinato, la riverisco, e resto. Trento 21 ottobre<br />

1798.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo li Direttori monastici per il suo convento, e per le nostre<br />

sorelle soppresse, ed una copia da consegnarsi all’officio capitaniale Circolare, che la<br />

spedirà all’eccelso Governo d’Insprugg. Le raccomando di non dimenticarsi di questa.<br />

In tutte sono 21.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1448. 1798<br />

Il signor Gio. Battista Tomaselli è pregato di dare al signor Lodovico Davarda<br />

stampatore troni sette 603 . Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento li 21 ottobre 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati d’ordine del suo Padre Provinciale.<br />

1449. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

dugento sante Messe, ordinate dal nobile, e clarissimo signor dottore Gasparo de’ Vigili<br />

di Savignano, delle quali cento furono applicate in suffragio del fu signor padre, e le<br />

altre cento parimente in suffragio della fu signora madre del medesimo signor dottore.<br />

In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 23 ottobre 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1450. 1798<br />

Io infrascritto prego i nobili signori daziali, che vogliano usare la loro bontà con<br />

lasciar passare libero, e franco l’esibitore della presente, servo di questo nostro<br />

convento, che in beneficio del medesimo vassene con un animale all’altro convento di<br />

Campo, per poi ritornare a questo. Che della carità il Signor Iddio, ed il nostro Serafico<br />

603 Per la legatura de’ Direttori, fatta dal Davarda compositore di stamperia.<br />

178


Patriarca san Francesco ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 23<br />

ottobre 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1451. 1798<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

Mando apposta il nostro servo Antonio Bazzanella con un animale (imprestatogli<br />

dal molinaro Gio. Battista Fabbri) affinché prenda le uova, che ho inteso essere costì<br />

già preparate, avendone gran premura. Prego dunque la P.V.R. che voglia fargliele<br />

dare 604 . Con questa occasione l’assicuro, che ho fatto passare al signor Bartolommeo<br />

Sartori Cescati li troni diciannove, di cui Ella mi ha scritto: e notificandola, che qui<br />

dicesi morto in Riva il nostro benemerito signor medico Domenico Zucchelli Tressa, e<br />

che probabilmente domani verrà qua il nostro Padre Provinciale, la riverisco e resto.<br />

Trento 23 ottobre 1798.<br />

Di V.P.R cui mando li Direttori dell’anno 1799 per il suo convento.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1452. 1798<br />

Al P. Accursio Guardiano di Roveredo.<br />

R. P.<br />

In questa sera oscura ho ricevuto le due sue, in vigore delle quali domani mattina<br />

manderò due Religiosi nel Borgonuovo a postare chi avvisi il conduttore della campana<br />

nuova dove debba deporla, se vedrallo passare. I medesimo andranno a fissare il luogo,<br />

e finalmente si porteranno nel Castello per pregare della grazia di benedirla. Il male<br />

però si è, che monsignor Vicario Generale oggidì non è in città, ed aspettasi soltanto per<br />

domani di ritorno da Vezzano, e dicesi essere intenzionato di partire nel giorno seguente<br />

per le Novaline. Noi faremo quanto potremo per renderla ben servita e pregola<br />

preventivamente di scusarci in caso, che le cose non succedessero a seconda de’ di Lei<br />

desideri. Io supponeva, che la campana non venisse così presto, e che prima di mandarla<br />

a Trento chiedessesi il giorno, in cui potesse benedirla monsignor Vicario. La cosa è già<br />

fatta. Bisognerà pensare al rimedio 605 . La riverisco, e sono. Trento 23 ottobre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1453. 1798<br />

Al Padre Anacleto di Casezzo Guardiano di Metz Lombardo.<br />

R.P.<br />

Qui rinchiuso gli spedisco l’attestato delle Messe vigiliane 606 da noi fedelmente<br />

celebrate: e nello stesso tempo la prego di compiere la sua carità con proccurarci la<br />

corrispondente limosina, la quale quanto più pronta sarà, riusceracci più gradita, e più<br />

604 Ritornò nello stesso giorno, perché alle Sarche incontrò il beccaio colle uova ecc.<br />

605 La campana fu in Trento avanti le otto della mattina de’ 24. Fu subito benedetta innanzi le dodici nel<br />

chiostro de’ PP. Filippini a s. Trinità dal signor Provicario Generale Giuseppe Antonio de Manghin, e subito<br />

ricondotta a Roveredo.<br />

606 Cioè ordinate dal signor dottore Gasparo de’ Vigili di Savignano abitante in Cevola di Giovo.


opportuna ai presenti, ed imminenti bisogni. Mi tengo sicuro della sua carità; e dandole<br />

l’infausta nuova, che qui tiensi per morto in Riva 607 alle preste il nostro benemerito<br />

signor medico Zucchelli, l’avviso che insieme con questa riceverà li Direttori del 1799<br />

per il suo convento, mi raccomando in precibus, lo riverisco, e mi professo. Trento 23<br />

ottobre 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1454. 1798<br />

Al signor NN. Rosmini, ed Orefici ecc. Roveredo.<br />

Ill.mo signor cugino, padrone colendissimo.<br />

Con mio sommo rammarico, e cordoglio mi trovo costretto di notificare a<br />

V.S.Ill.ma, che nello scorso lunedì 608 cessò di vivere in Riva il mio unico e dilettissimo<br />

fratello medico, bensì alle preste, ma però munito de’ santi Sagramenti 609 . Lo<br />

raccomando adunque alla pietà cristiana di V.S.Ill.ma, nella quale confidando molto,<br />

con tutto il rispetto la riverisco, e mi professo. Trento 24 ottobre 1798.<br />

Di V.S.Ill.ma Div.mo, osseq.mo servo, e cugino<br />

P. Francesco Zucchelli.<br />

1455. 1798<br />

Al Padre Bonaventura da Caldese. Arco. Le grazie.<br />

R.P.S.L.G.C.<br />

Sono stato alla libreria monauniana per ritrovare i libri desiderati dall’amico,<br />

supposto bolgianese, del rev. sig. don Giuseppe Pedrini gardunese, ma invano. Del<br />

Castello Verrucca parla il signor barone Giangiacomo Cresseri nel suo Ragionamento<br />

intorno ad un’iscrizione trentina d’Augusto, stampato dal Monauni nel 1760, ma ne<br />

levò egli tutte le copie. Io non ho mai veduta, né incontrata memoria dell’opera<br />

nominata Lodronii Leonis Monimenta. So però, che Bartolommeo Corsetti prete<br />

benacense nel 1621 ha stampato un libro intitolato Leonis Laterani adumbratio, oppure<br />

Leo Lateranus Illustrissimae gentis Lodronicae aeternum decus, in 4°. Il libro, che per<br />

titolo Hieronymi Tartarotti Roboretani de Origine ecclesiae tridentinae, et primis eius<br />

episcopis dissertatio, fu stampata in Venezia nel 1743, in 8°grande. La storia latina di<br />

Giano Pirro Pincio mantovano fu stampata in Mantova l’anno 1546 in foglio. Ella fu<br />

tradotta nella lingua italiana, e stampata in Trento l’anno 1648, in foglio; ma questa<br />

traduzione fu riprovata dal vescovo di Trento con decreto de’ 19 maggio 1650. Non ho<br />

tempo da scriver altro. Quindi lo riverisco, e mi dico. Trento 24 ottobre 1798.<br />

Suo div.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1456. 1798<br />

Al Padre Accursio da Praghena Guardiano. Roveredo.<br />

Rev. Padre.<br />

Quantunque supponga, che avrà inteso dal carradore come sia succeduto l’affare<br />

della sua campana, penso bene di accertarla io pure, che fu benedetta in honorem Sancti<br />

607 Morì certamente nel giorno 22 di ottobre circa le 10 di mattina per male delle petecchie.<br />

608 Li 22 ottobre di mattina circa le 10.<br />

609 Ascoltò la di lui ultima confessione il nostro P. Pietro Damiano di Borgo Guardiano alle Grazie.<br />

180


Rochi, nel chiostro di s. Trinità, nelal mattina dello scorso mercoledì, che fu li 24 del<br />

corrente mese, dal R.mo signor Giuseppe Antonio de Menghin Provicario Generale,<br />

assistito da parecchi sacerdoti 610 , ed alla presenza di più Padri Filippini, e Minori<br />

Conventuali, e del nostro Padre Davide tiarnitano, che con molta sollecitudine proccurò<br />

la detta benedizione 611 . Monsignor Vicario Generale era tuttavia fuori di città, ed il<br />

lodato signor Provicario stava sulle mosse per partire da Trento. Io supponeva, che<br />

questo secondo non tenesse l’autorità per tale funzione. Ho piacere, che sia sortita bene,<br />

ed a seconda de’ disegni della P.V.R. e riverendola resto. Trento 26 ottobre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo da Volano.<br />

1457. 1798<br />

Al Padre Guardiano di Cles, Mezzo, Borgo, Arco, Roveredo.<br />

Rev. Padre.<br />

Sono di avviso alla P.V.R. 612 , che oggidì alle otto di mattina in questa infermeria<br />

cessò di vivere il nostro M.R.P. ex Provinciale Arcangelo dal Lago di Cles, in età d’anni<br />

75. Egli nella mattina di ierlaltro calò abbasso 613 , e venne da me a confessarsi per sua<br />

divozione, ma dopo il vespro restò sopraffatto dal suo male caduco in modo, che sino<br />

all’ultimo suo respiro non diede alcun segno di sentimento. Fu però munito<br />

dell’Estrema Unzione, e delle solite assoluzioni 614 . Tutti sanno di quanto merito egli sia<br />

stato senza che io lo accenni. Laonde ristringendomi a raccomandarlo per li suffragi<br />

statutari, e supererogatori della P.V.R. e della di Lei religiosa famiglia, raccomando<br />

anche me in precibus, la prego di fare le mie parti coi signori parenti del padre defunto,<br />

la riverisco, e resto. Trento 27 ottobre 1798.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che li 22 del corrente in Riva è morto il nostro signor<br />

medico Domenico Zucchelli per male delle petecchie 615 .<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Giangrisostomo da Volano<br />

Guardiano indegno.<br />

1458. 1798<br />

Al Padre Vitantonio di Cles Guardiano di Cavalese.<br />

Rev. Padre.<br />

Il benemerito nostro Padre ex Provinciale Arcangelo alle otto di questa mattina<br />

cessò di vivere in questa infermeria per viver eternamente in cielo, siccome vogliamo<br />

sperare, attesa la di lui buona, e religiosa vita. Egli nella mattina di ierlaltro calò<br />

abbasso, e venne da me a confessarsi per sua divozione; ma dopo il vespro, trovandosi<br />

coricato, rimase sopraffatto dal suo male in maniera, che sino all’ultimo suo respiro non<br />

diede alcun segno di sentimento. Fu però munito dell’Estrema Unzione, e delle solite<br />

assoluzioni. La P.V.R. e tutti gli altri sanno di quanto merito egli sia stato, senza che io<br />

lo accenni. Laonde ristringendomi a raccomandarlo per li suffragi statutari, e<br />

610 Don Pietro Pini, don Gio. Gressel, ed altri.<br />

611 La campana è di pesi 16 e sta in luogo della minore.<br />

612 Il P. segretario ha scritto al P. Guardiano di Pergine; il quale ha risposto.<br />

613 Andando a chiedere l’abito d’inverno al Fratello sartore.<br />

614 Fu seppellito solamente nella mattina de’ 28 giorno di domenica, e festa de’ SS. Apostoli Simone e Giuda,<br />

alle undici, dopo la santa Messa cantata dal P. Provinciale, contrappuntata.<br />

615 Nel giorno 29 di ottobre accettò di servirci il sig. medico Gio. Benigni cugino del defunto.


supererogatori della P.V.R. e di tutta la di Lei religiosa famiglia, raccomando anche me<br />

in precibus, la riverisco, e sono. Trento 27 ottobre 1798.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, ch’è morto in Riva io nostro signor medico Zucchelli alle<br />

preste, nel giorno 22 del corrente. Le raccomando poi ancora le Messe del fornese per<br />

poter pagare i debiti autunnali non piccioli.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

14<strong>59</strong>. 1798<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo 616 .<br />

R.P.<br />

Sono di avviso alla P.V.R. etc. ut supra, in precibus, l’accerto, che nel giorno 24<br />

scorso abbiamo ricevuto le spediteci uova num. 644 con tre stari, e mezzo di formento:<br />

nel giorno 26 due poine: e che colla metà del detto formento 617 saranno fatti de’ bigoli<br />

per Lei, la riverisco, e mi dico. Trento 27 0ttobre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo ecc.<br />

1460. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

sessantasette sante Messe, ordinate dal molto reverendo signor don Domenico Villotti<br />

curato di Capriana, cioè trenta, tutte privilegiate, per l’anima del fu Giuseppe figlio di<br />

Vigilio Villotti di Segonzano; e le altre trentasette per l’accomodamento seguito tra il<br />

predetto Vigilio Villotti, e Gaetano Zanol di Segonzano. In fede ecc. Dato nel convento<br />

di san Bernardino appresso Trento li 31 ottobre 1798 618 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

Nota: Il predetto sig. Curato è figlio del mentovato Vigilio, ed è natio circa il 1762.<br />

Fu prima primessario, confess. e maestro in Segonzano nel 1793. L’accomodamento<br />

seguì per finire la controversia se il Zanolli fosse sì, o no debitore del Villotti. Le Messe<br />

verranno soddisfatte dal Zanolli con questo, che il merito loro sia di chi avrà ragione nel<br />

tribunale giustissimo di Sua Divina Maestà.<br />

1461. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al sig. Gio. Battista Rongaudi<br />

libraio 619 , esibitore del presente, troni undici. Che della carità ecc. Dato nel convento di<br />

s. Bernardino appresso Trento il primo di nov. 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1462. 1798<br />

616<br />

Ha risposto.<br />

617<br />

Cioè uno staro, e tre quarte.<br />

618<br />

Questo attestato non fu spedito perché fu fatto un altro separato per le trenta; come sotto al num. 1465, ed un<br />

altro per le 37, ivi num. 1466.<br />

619<br />

Figliastro del libraio Niccolò Steinbrecher d’anni 86 nel 1799. Figliastro del fu libraio tedesco di Contrada<br />

Tedesca, dove sta eziandio esso figlio.<br />

182


Io infrascritto attesto, che da due Religiosi di questo convento oggidì nella chiesa<br />

della venerabile Confraternita della Casa di Dio sono state celebrate due sante Messe,<br />

ordinate dal signor Giuseppe Dante, una delle quali fu applicata in suffragio del fu di lui<br />

signor padre (Pantaleone Dante compositore primario della stamperia Monauniana) e<br />

l’altra parimente in suffragio della di lui signora madre. In fede ecc. Dato nel convento<br />

di s. Bernardino appresso Trento li 2 nov. 1798 620 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1463. 1798<br />

Al P. Giangiuseppe Guardiano di Pergine.<br />

R.P.S.L.G.C.S.N.<br />

Insieme con questa indirizzo a V.P.R. un gruppetto contenente troni 72,10 dati da<br />

questo sostituto per quello di Pergine a sconto di quanto ha speso per la condotta del<br />

baccalà, e delle sardelle in pro, e beneficio di questo convento. Rapporto alla spesa per<br />

la condotta delle due casse 621 , il P.M.R. Provinciale mi ha detto, che io non ci pensi, e<br />

che ci penserà esso. Io dunque senza più la ringrazio, la riverisco, e mi dico. Trento 7<br />

novembre 1898.<br />

Di V.P.R. Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1464. 1798<br />

Al P. Giangiuseppe Guardiano di Pergine.<br />

R.P.<br />

Spero, che a quest’ora la P.V.R. avrà ricevuto dal P.M.R. Provinciale un’altra mia,<br />

ed insieme quanto questo convento deve al suo per la condotta dello stoffisso, e delle<br />

sardelle. Quindi le rimando la sua lettera per il P. Raffaele di Lardaro; massimamente<br />

non avendo alcuna occasione in pronto per Campo, e scarseggiando ecc. L’avviso poi,<br />

che nel primo giorno del corrente novembre la signora Carlina degli Alberti è di qui<br />

partita per Cavalese, dove starà come maggiordonna del suo R.mo signor zio arciprete<br />

Pietro Gramola. Perciò la P.V.R. ci faccia sapere quel che dovremo fare de’ due<br />

sacchetti, che ha indirizzato alla detta signora, li quali ora stanno nell’armaio del P.<br />

letterario. Non vorrei, che le castagne patissero stando qui chiuse molto tempo, come<br />

sogliono fare le cose destinate per Fieme. Confido, che ci manderà qualche risposta per<br />

mezzo di Fra Mattia di Trento; e riverendola resto. Trento 8 nov. 1798 622 .<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1465. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

trenta sante Messe, tutte privilegiate, per l’anima del fu Giuseppe figlio di messer<br />

Vigilio Villotti di Segonzano, ordinate dal molto reverendo signor don Domenico<br />

620 Consegnato in proprie mani da me li 3 novembre.<br />

621 Una cassa per l’infermeria, e l’altra per Campo, ed altri.<br />

622 Mi ha risposto li 10 per mezzo del P. Ferdinando, che tegniamo noi l’orzo, ed il panico; e che siamo la metà<br />

delle castagne al vetriaio Vidi, e l’altra alla molinara tedesca Marianna Clausera.


Villotti di Segonzano, curato di Capriana. In fede ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento gli 8 novembre 1798 623 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1466. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

trentasette sante Messe, ordinate dal molto reverendo signor don Domenico Villotti di<br />

Segonzano, curato di Capriana, per l’accomodamento seguito tra Vigilio Villotti, e<br />

Gaetano Zanol, ambidue di Segonzano. In fede ecc. Dato nel convento di san<br />

Bernardino appresso Trento gli 8 novembre dell’anno 1798 624 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo, ut supra.<br />

1467. 1798<br />

Al P. Gioseffantonio di Cles Guardiano di Cles.<br />

R.P.P.C.<br />

Sino dall’ultimo giorno dello scaduto mese qui manca il Padre Davide, andato a<br />

predicare, e questuare in Gardolo, Albiano, Fornaso, e Castagnedo. Prima di partire<br />

commise a me di sollecitare il compimento della sacra effigie del nostro Beato<br />

Leonardo da Porto Maurizio. Io dunque nel giorno terzo del corrente sono andato dal<br />

Pittore (Niccolao Volani) gli ho dato l’inscrizioncella 625 , gli ho chiesto il prezzo, ed il<br />

tempo, in cui potrà darla. Non essendo ancora terminata mi promise di rispondermi per<br />

potere scriver alla P.V.R. nello scorso mercoledì; ma non l’ho veduto. Domani, se il<br />

cielo torbido me lo permetterà, ritornerò da lui, e gli rinnoverò le premure; e spero, che<br />

nel prossimo mercoledì si potrà scriverle quanto desidera. Frattanto le fo sapere, che il<br />

Padre Provinciale ora sta in Pergine, donde non ritornerà qua se non negli ultimi giorni<br />

di questo mese; e riverendola mi professo. Trento 9 novembre 1798, di notte.<br />

Di V.P.R. cui aggiungo, che tengo più involtini 626 di tabacco, ed altre coselle del fu<br />

Padre Arcangelo, da spedire ai signori di lui parenti, fatti dal Padre Provinciale.<br />

Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1468. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

quindici sante Messe secondo la pia intenzione di sua eccellenza signora Antonia<br />

contessa vedova de’ Migazzi ecc. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino<br />

appresso Trento li 10 novembre 1798 627 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1469. 1798<br />

Al Padre Gioseffantonio Guardiano di Cles.<br />

Rev. Padre.<br />

623<br />

Consegnato gli 8 a Vigilio Villotti padre del defunto, e del curato.<br />

624<br />

Consegnato a Vigilio li 4 gennaio 1799.<br />

625<br />

L’inscrizione sta nel Prontuario francescano parte I, capo 195.<br />

626<br />

Tre<br />

627<br />

Consegnato da me in proprie mani nello stesso giorno. Ella conta an. 74 di età. Così mi ha detto oggidì. Morì<br />

gli 11 gennaio 1800.<br />

184


L’effigie del Beato Leonardo è totalmente finita. Onde la P.V.R. può m,andare a<br />

prenderla. L’ultimo prezzo di essa è di dodici fiorini. In fretta la riverisco, e resto.<br />

Trento, in Casa Volani 10 novembre 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1470. 1798<br />

Al P. Gasparo da Campo Guardiano di Borgo.<br />

Rev. Padre.<br />

Dall’esibitore della presente la P.V.R. riceverà un involtino contenente venti copie<br />

del nostro Direttorio nuovo. Suppongo, che basteranno per il di Lei convento, e per le<br />

nostre povere sorelle soppresse, che dicono le Ore canoniche col Breviario nostro<br />

serafico. Mi raccomando in precibus, la prego d’un saluto al mio carissimo fratello, la<br />

riverisco, e resto. Trento 10 novembre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1471. 1798<br />

Io infrascritto colla presente, che servirà di valida ubbidienza, mercé l’autorità<br />

conferitami con lettera dal molto reverendo Padre Provinciale, concedo al Divoto<br />

religioso Fra N.N. Laico professo di questa nostra Provincia di Trento, che possa<br />

portarsi in Fieme per far uso de’ bagni di Carano, accordandogli tutto quel tempo, che<br />

sarà necessario, perché gli possano giovare 628 : dopo il quale farà ritorno al convento di<br />

sua collocazione. Lo raccomando alla carità de’ Padri Superiori, e de’ signori<br />

benefattori, ai quali si accosterà, e gli sospiro, che Iddio Signor nostro clementissimo si<br />

degni di esser sempre con lui. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li<br />

29 luglio 1708.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1472. 1798<br />

Alla sig. Anna Teresa Auchenthallera. Bolgiano. Leuffers. In canonica.<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Ricordevole delle mie promesse le mando il bramato Direttorio nuovo dell’anno<br />

1799, che le auguro felice. Con dispiacere poi le aggiungo,che nel giorno 27 dello<br />

scaduto mese di ottobre in questa infermeria, per un nuovo colpo del suo male cessò di<br />

vivere il nostro buon Padre Arcangelo, contando 75 anni di età, tutti lodevolmente<br />

impiegati; e lo raccomando alle di Lei orazioni. Le fo pur noto, che nel primo giorno del<br />

corrente la signora Maria Carlina degli Alberti è partita di qui, ed è andata in Fieme per<br />

assistere al suo R.mo signor zio ex arciprete Pietro Gramola, vecchio d’anni 81 629 , come<br />

pure, che la signora Maria Rosa Ciani ora sta in Vaccia di Ungheria col suo fratello<br />

Prelato mitrato, essendosi prima strentinata. Presentemente non ho altro di nuovo da<br />

significarle, se non che le MM. di s. Chiara sono ancora colle MM. Orsoline, e che il<br />

convento di s. Francesco è totalmente disfatto. Quindi riverendola resto. Trento 12<br />

novembre 1798 630 .<br />

628 Il Frate mutò pensieri, e non andò ai detti bagni. Vedi al n. 1387.<br />

629 Nacque li 2 giugno 1718 in Cavalese, e fu arciprete di Calavino ne’ Sarciti .<br />

630 Consegnata al Pot di Marano li 20 novembre.


Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano ecc.<br />

1473. 1798<br />

Al sig. Niccolò Volani pittore. Trento.<br />

Signor Niccolò.<br />

L’esibitore del presente si è l’uomo del nostro convento di Cles 631 , mandato apposta<br />

da quel Padre Guardiano per pigliare la sacra effigie del Beato Leonardo<br />

maestrevolmente fatta da V.S. Da lui riceverà li richiesti dodici fiorini. Ma sendoché<br />

m’ingiunge con sua lettera il predetto Padre Guardiano, la prego di piegare, ed<br />

accomodare la lodata sua pittura in modo, che sul viaggio non patisca, e che per<br />

difenderla dalla pioggia in caso, che cadesse, voglia ben coprirla con tela incerata, per la<br />

spesa della quale verrà soddisfatta. Io poi la sigillerò in più luoghi a tenore di quanto<br />

m’impone il mentovato Padre Guardiano 632 . Confido, che per compimento della sua<br />

lodevole opera userà eziandio queste diligenze, e riverendola colla sua signora consorte<br />

(Margherita Buoninsegna, mia penitente) mi protesto. S. Bernardino 13 novembre<br />

1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano.<br />

1474. 1798<br />

Al Padre Vito Antonio Guardiano di Cavalese.<br />

Rev. Padre.<br />

A vista della sua ultima ho ricercato, se veramente sieno venute da Cles le due<br />

pezze di formaggio, ch’Ella mi accenna, ed ho inteso, che sono venute, e diligentemente<br />

custodite. Ho pure chiesto, se qui sia stato fatto del vino cotto 633 , ed ho rilevato, che ne<br />

fu fatto, e che ne verrà data parte anche al di Lei convento. Son più che persuaso della<br />

premura, che ha la P.V.R. rapporto alla limosina delle Messe fornesi, ed in essa confido<br />

senza replicar altro, quantunque il bisogno mio sia vero verissimo. Godo sentendo i<br />

buoni diportamenti dei tre novizzi, e singolarmente del meanese; e facendole sapere, che<br />

il Pedet domani leverà qui l’effigie del nostro Beato Leonardo fatta eccellentemente dal<br />

signor Niccolò Volani pittore per portarla a Cles, mi raccomando in precibus, la<br />

riverisco, e resto. Trento 13 novembre 1798.<br />

P.S. Oggidì cominciò ad essere qui letterario il Padre Davide, non potendo più<br />

continuare il P. Albano troppo vecchio.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1475. 1798<br />

Al P. Guardiano di Cles.<br />

Rev. Padre.<br />

Ho consegnato al suo messo l’effigie del Beato Leonardo fatta dal sig. Volani, da<br />

cui fu anche involta, ed accomodata per il trasporto, non avendo però voluto coprirla<br />

con tela incerata con dire, che non c’è bisogno, quantunque io siami esibito di farne<br />

631 Pietro Fedrigoni clesiano nottambolo, detto il Pedetto.<br />

632 Perché da curiosi non venga aperto il rotolo su la strada.<br />

633 *Sapa, mosto concentrato per ebollizione sul fuoco,usato per lo più come condimento.<br />

186


soddisfare la spesa. Al detto involgimento io ho aggiunto le due legature estreme,e le<br />

sigillature. Ho avvisato il messo, che facciasi fare la ricevuta de’ dodici fiorini, ed in<br />

fatti la ha riportata. Ho raccomandato caldamente al medesimo messo, che porti con<br />

tutta la gelosia e cautela il detto rotolo, e che piovendo stiassene al coperto. Spero, che<br />

la P.V.R. resterà contenta, e le sospiro, ch’eziandio la sacra funzione riesca di piena sua<br />

soddisfazione, e conseguentemente a gloria di Dio Signor nostro, e del nuovo nostro<br />

Beato Leonardo. Rapporto ai legumi già siamo intesi. Fra Placido m’insinua di<br />

significarle, che l’abito del suo chierico fiemasco sta qui. Mi esibisco ai suoi comandi,<br />

la riverisco, e resto. Trento 14 novembre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1476. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti esibitore del<br />

presente troni 78,10, dico troni settantotto, e dieci soldi. Che della carità il Signor Iddio<br />

ecc. Dato nel convento di s. Bernardino li 15 novembre 1798 634 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1477. 1798<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

Rev. Padre. S.L.G.C.<br />

Accerto la P.V.R. che ai nove del corrente ho ricevuto la sua dei sette, in vigore<br />

della quale senza veruna dilazione ho preparato quanto mi ha prescritto, e che ora le<br />

spedisco: voglio dire dieci fogli di carta reale pagati dieci carentani. Ventisette stelle di<br />

stoffisso pesate libbre 64, a soldi 15 la libbra, e pagate con troni quarantotto: e<br />

finalmente i bigoli, ne’ quali furono poste cinquantacinque uova. I medesimi bigoli<br />

furono fatti colla metà del formento, che ha mandato, il quale fu misurato, ed anche<br />

pesato da un molinaro 635 ad istanza di Fra Gervasio, e fu ritrovato di soli stari tre, e<br />

mezzo scarsi. Le aggiungo uno staro, e mezzo di castagne, tali, e quali furono portate a<br />

noi, per un picciolo contrassegno della mia gratitudine, alle carità, che mi fa<br />

continuamente. In fine l’assicuro, che dal Cesco abbiamo ricevuto questa sera uova<br />

num. 781, e pregandola di continuare il mandarcene, e di accennarcene il loro prezzo, la<br />

ringrazio, la riverisco, e resto. Trento 16 nov. 1798, di notte.<br />

P. S. Fra Pacifico mi asserisce di aver contate diligentemente le uova due volte,<br />

cioè anche dopo aver inteso, che la P.V. ha scritto ottocento. Il Padre Provinciale ora sta<br />

in Pergine: ed il P. Davide ora qui è letterario.<br />

Obbl.mo servo in Cristo F. Grisostomo.<br />

1478. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che oggidì il signor Giuseppe Pedrotti 636 mi ha ordinato di far<br />

celebrare quindici sante Messe per l’aggiustamento tra lui, e li fratelli Tommasi 637 , e che<br />

fedelmente le farò celebrare. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso<br />

Trento li 18 novembre 1798.<br />

634<br />

Consegnato da F. Gervasio al signor Antonio li 16 novembre.<br />

635<br />

Giambattista Fabri.<br />

636<br />

Molinaro figlio di Pietro.<br />

637<br />

Antonio, e Battista Tommasi molinari a s. Bernardino.


L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1479. 1798<br />

Alla M. Anna Francesca Romana. Trento. S. Giuseppe.<br />

Gesù, e Maria Signori Nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Ricordevole della molto generosa carità fattami da V.R. quando fui straordinario,<br />

ed avvicinandosi la festa del Beato Leonardo suo speciale avvocato, la quale in Cles da<br />

quei nostri Religiosi verrà celebrata con un triduo solenne 638 , mercé un particolare<br />

indulto apostolico,la prevengo avvisandola, che nella medesima festa farò parte del mio<br />

dovere celebrando la mia Messa ad onore del predetto Beato, perché impetri a V.R. da<br />

Sua Divina Maestà quella grazia, che coll’invocazione del medesimo le ha chiesto nello<br />

scorso aprile. I bisognosi non si stancano mai nel chiedere ciò, che bramano. Così<br />

facciamo ancora noi, e confidiamo, massimamente sapendo, che Iddio Signor nostro<br />

benignissimo. Desidero di sentire buone nuove di Lei; e riverendola le sospiro la<br />

benedizione più grande di Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi. Amen. S.<br />

Bernardino 19 novembre 1798. Consegnata li 21 novembre.<br />

1480. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate<br />

dodici sante Messe secondo la pia intenzione dell’ill.mo signor Conte Giuseppe<br />

Bortolazzi di Vattardorff, e Prunnenperg etc. In fede ecc. Dato nel convento di s.<br />

Bernardino appresso Trento li 21 novembre 1798 639 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1481. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al macello pubblico troni 729,15, dico<br />

troni settecento, e ventinove, e soldi quindici. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato<br />

nel convento di san Bernardino li 22 novembre 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1482. 1798<br />

Al P. Anacleto da Casezzo Guardiano di Metz Lombardo.<br />

Rev. Padre Guardiano S.L.G.C.<br />

Rendo sicura la P.V.R. che li quattrocento troni di limosina delle dugento Messe da<br />

noi celebrate per il signor dottore Gasparo de’ Vigili da Sevignano, sono giunti<br />

direttamente nelle mani di questi signori sostituti Pifferi, li quali non tarderanno punto a<br />

mandarli altrove per estinguere un grosso nostro debito. Perciò ringrazio di cuore la<br />

P.V.R della sua caritatevole attenzione. L’assicuro altresì, che sta presso di me il rotolo<br />

indirizzatomi per san Rocco 640 , e che lo custodirò sin che mi si presenterà un’occasione<br />

opportuna, o che verrà qualche messo autentico a levarlo: La ringrazio poi vivamente<br />

638<br />

Li giorni 25-27 domenica, lunedì, et martedì del novembre. Tre parrochi canteranno le Messe, e tre altri<br />

parrochi predicheranno.<br />

639<br />

Consegnato da F. Gervasio in proprie mani li 23 nov. di mattina.<br />

640<br />

Fiorini 48 per 120 Messe consegnato all’uomo di Metz li 3 dic. 1798.<br />

188


della limosina, che s’è compiaciuta di mandarmi de’ due stari di formento 641 , i quali mi<br />

sono molto cari, tenendo una grossa famiglia, ed essendo molto scarso di tal per altro<br />

necessaria provisione. Subito, che il tempo aggiusterassi alquanto ritornerà Fra<br />

Leonardo coi bigoli, e verranno con lui il P. Carlo Felice da Baselga di Bresimo, ed il<br />

nostro Antonio 642 calzolaio per servirle di aiutante di aiutante al maestro Francesco.<br />

Nuovamente la ringrazio delle sue carità, mi esibisco in quello, che posso, mi<br />

raccomando in precibus, la riverisco, e mi professo. Trento 23 novembre 1798.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1483. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 20,<br />

dico venti sante Messe secondo la pia intenzione di Antonio quondam Giovanni Cadona<br />

di Sardagna. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento il primo<br />

di dicembre dell’anno 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1484. 1798, 30 novembre<br />

Reverendo, ac religiosissimo in Christo Patri<br />

P. Helano 643 Lexelio almae Provinciae Bavaricae<br />

secertario<br />

F. Iohannes Chrysostomus de Avolano Guardianus Tridenti<br />

S.P.D.<br />

Attentis literis 644 , quas ad me dedisti, certiorem reddo te, Pater colendissime, quod<br />

ante medium huisce mensis novembris officio isti postario data, et commendata fuerit<br />

sarcinula, sive sportula tua 645 , ut tandem ad te perveniat, et revertatur. Hinc autem spero,<br />

et confido, quod ad sacras taus manus iam pervenerit, aut propediem saltem peventura<br />

sit. Diu haesit in itinere, quia gradum sistere coacta fuit etiam apud thelonium griniense<br />

inferioris Ausugii cum capsula ipsam continente: cum qua deinde in Iudicariam<br />

citeriorem ad nostrum Campense coenobium translata fuit. Porro si aliquo alio meo<br />

servitio indiges, indicare mihi ne timeas 646 ; libenter enim tibi morem gerere studebo.<br />

Vale. Dabam Tridenti in coenobio sancti Bernardini pridie Kalendas decembris anno<br />

Domini M.D.CC.IIC.<br />

Extra. Tridento.<br />

Reverendo, ac Religiosissimo in Christo Patri Patri Heleno Lexelio lectori Theol.,<br />

Praed. et secretario provinciali Ordinis Fratrum Minorum Reformatorum Sancti<br />

Francisci.<br />

Monachium<br />

ad s. Antonium<br />

1485. 1798<br />

641<br />

In contraccambio delle mandategli sedici candele di cera.<br />

642<br />

Questo nostro servo Antonio è mandato a Metz li 24 nov. Gli altri due ai 26. Antonio ritornò ai 30<br />

novembre.<br />

643<br />

Il Martirologio romano ai 7 di ottobre rammenta sant’Elano prete remense francese.<br />

644<br />

Datis 20 nov. Monachii in Bavaria.<br />

645<br />

Hanc sportulam seu sarcinulam quam Roma redux in via perdidit, nos dicimus Bolgiam.<br />

646<br />

Questo qui dicesi relativamente all’esordio della lettera del bavaro.


Io infrascritto attesto, che dai Religiosi di questo convento sono state celebrate 336,<br />

dico trecento e trentasei sante Messe, ordinate dal molto reverendo signor don Giuseppe<br />

Fadanelli di Cadine, abitante in Trento, per le cappellanie della sua Casa Fadanelli: cioè<br />

nell’anno 1794 numero 120, nell’anno 1795 altre numero 120, nell’anno 1796 altre<br />

numero 66, e nel detto anno 1795 altre numero 30. Tanto ricavo dal registro autentico<br />

delle sante Messe di questo convento di san Bernardino appresso Trento 647 . In fede ecc.<br />

Dato nel medesimo convento li tre di dicembre 1798 648 .<br />

L.+S.<br />

maioris F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1486. 1798<br />

Alla M. Maria Rosa Riccabona Vicaria delle Clarisse. In s. Giuseppe.<br />

Molto Rev. Madre in Cristo colendissima.<br />

F. Gio. Grisostomo divotissimo servidore di V.R. le manda ventiquattro Direttori<br />

dell’imminente anno 1799 per uso di Lei, e di tutte le altre sue MM. sorelle, Rapporto<br />

poi alla quietanza 649 per il sale l’avvisa, che farà bene mandandola subito per mezzo<br />

dell’esibitore della presente, ch’è un servo di questo convento. E senza più la riverisce<br />

colla molto rev. madre Abbadessa ecc. S. Bernardino 3 dicembre 1798.<br />

1487. 1798<br />

Io infrascritto attesto, e fo noto a chiunque, che Fra Bonaventura da Caltrano 650<br />

Terziario de’ Minori Osservanti di san Francesco della Provincia Veneta di<br />

sant’Antonio, è giunto a questo convento coll’obbedienza del suo Padre Vicario<br />

Provinciale 651 data in Marostica li 20 novembre, per poter entro lo spazio di sessanta<br />

giorni venire a Trento, e passare a Verona. Tanto poi attesto, perché tale obbedienza 652<br />

fu trattenuta dall’imp. reg. Presidio del Consiglio amministrativo di questa città di<br />

Trento, quando al predetto Religioso diede il passaporto per Verona 653 . In fede ecc. Dato<br />

nel convento di san Bernardino appresso Trento li 3 dicembre 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo di Volano<br />

Guardiano de’ Minori Riformati di san Francesco.<br />

1488. 1798<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di s. Quirico in Campo.<br />

Rev. Padre Guardiano. S.L.G.C.<br />

Iersera ho ricevuto la sua de’ 29 dello scaduto novembre, ed oggidì sono andato dal<br />

signor Conte cancelliere (Alberto degli) Alberti per l’affare del vino di santa Massenza.<br />

Avendogli esposto quanto mi ha scritto la P.V.R. mi ha detto graziosamente, che il sig.<br />

Frigiari agente può continuare anche a noi la limosina del vino come avanti l’incanto del<br />

brascato, col solo divario, che non piacendogli di dare il vino, potrà dare l’equivalente,<br />

647<br />

Siamo convenuti li 27 novembre 1798 dopo il pranzo, che ci dia il resto consistente in troni 50,15. Gli ha<br />

dati ai27 gennaio 1799.<br />

648<br />

Consegnato in proprie mani li 27 gennaio 1799 dopo il pranzo.<br />

649<br />

Da mandare a Ala d’Insprugg.<br />

650<br />

F. Bonaventura da Caltrano laico neo professo fu qui li 16 nov. 1799 con obbedienza di 60 giorni per Trento<br />

data dal P. Gio. Alberto di Verona Ministro Provinciale. Passò oltre con un suo nipote secolare.<br />

651<br />

Gio. Domenico marosticano.<br />

652<br />

Parte stampata, e parte manoscritta.<br />

653<br />

In cui dicesi laico. Partì per Verona li 4 dicembre.<br />

190


il quale gli verrà corrisposto. Mi ha poi aggiunto, che così ha risposto anche ai Padri<br />

Cappuccini. Godo di poterle dare questo favorevole riscontro, e esibendomi ad ulteriori<br />

servigi, la riverisco, e resto. Trento 3 dicembre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo ecc.<br />

1489. 1798<br />

Al P. Giuseppe Antonio Guardiano di Cles.<br />

Rev. Padre Guardiano.<br />

Stando in aspettazione del suo Terziario pensai bene di differire il rispondere alla<br />

sua gratissima. Vedendo poi, che indugia tanto lo prevengo assicurandola, che aggradirò<br />

moltissimo la carità, che generosamente mi promette di legumi, e pregandola, che aver<br />

voglia la bontà di provvederne per conto mio tre altri stari, e di accennarmene il prezzo<br />

quando me li manderà. Rapporto all’esibizione delle sante Messe le rispondo, che ora<br />

sono provveduto almeno sino alla metà del prossimo gennaio: al qual tempo debbo<br />

averle terminate. Onde ne aggradirò qualche numero, se mi sarà lecito il celebrarle dopo<br />

tal tempo. Con piacere ho inteso, che il triduo da V.P.R. celebrato in onore del Beato<br />

Leonardo sia riuscito tanto bene; e bramando,che il medesimo Beato compatisca la mia<br />

povertà, la quale non può estendersi tant’oltre, le fo sapere, ch’è stato eletto arciprete di<br />

Mori il signor abate Carlo Sardagna 654 , nipote di monsignor Piccini, la riverisco, e mi<br />

professo. Trento 4 dicembre 1798.<br />

Di V.P.R.<br />

P.S. Tengo preparati li Direttori anche per il di Lei convento.<br />

Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1490. 1798<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

Rev. Padre Guardiano.<br />

A tenore della sua dei sei, da me ricevuta sulla strada andando alla città, ho fatto<br />

preparare li troni cento e ottantadue, e soldi sedici per il convento di Borgo: e atteso ciò,<br />

che ha scritto qua quel Padre Guardiano, li farò consegnare al Terziario di Borgo,<br />

quando ritornerà da Roveredo, verso dove s’incamminerà domani. Per altro essi erano<br />

destinati ad estinguere un altro debito nostro, cui ho volentieri preferito l’anteriormente<br />

contratto col convento di V.P.R. alla quale mi professo assai obbligato. Rapporto al<br />

signor Piffer l’avviso, ch’egli mi ha detto di non avere alcuna cosa per Campo. La prego<br />

ancora di favorirci col mandarci delle uova; e supponendo che avrà ricevuta la mia<br />

risposta favorevole circa la limosina vinaria di Santa Massenza, la riverisco, e resto.<br />

Trento 10 dic. 1798.<br />

Di V.P.R. Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1491. 1798<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello sia lodato Gesù Cristo.<br />

654 Figlio di Giuseppe Sardagna, e di una sorella del Piccini già negata nell’Adige per accidente dopo d’aver<br />

veduto i fuochi di san Vigilio ritornando a Ravina. Il Sardagna ora 1803 è canonico di Trento.


Vi ringrazio delle due corde di biscotti, che mi avete mandato, per parte del Padre<br />

Albano anche della terza, pregandovi, che in mio nome vogliate ringraziare il vostro<br />

Padre Guardiano (Gasparo) della corda, che s’è compiaciuto di mandarmi. Godo in<br />

sentendo, che il Signor Iddio vi dona di perseverare in buona salute, e bramo, che così<br />

sia eziandio nell’avvenire. Godo io pure una tal fortuna; ma temo, che possa nuocermi<br />

la visita generale de’ nostri benefattori, cui darò principio domani. Sarà quello, che il<br />

Signor Iddio vorrà. Ho piacere, che le mie fatiche ridondino in pro della santa Madre<br />

Religione, cui do volentieri tutto il tempo, il quale mi diventa sempre più ristretto. Li<br />

PP. Epifanio, Albano, e Borgia sono assai malconci, ed affatto inabili a servire la<br />

comunità religiosa, il primo per la vecchiaia, e gli altri per li loro acciacchi. Anche F.<br />

Placido è molto cagionevole. Tengo molte bocche; ma pochi operai sacerdoti. Nulla so<br />

della patria. Onde spero in Bene. Vi rimando il sacchetto, vi ringrazio un’altra volta, vi<br />

sospiro felicissime le prossime sante feste, con un eguale capodanno, e vi saluto di tutto<br />

cuore. Trento 12 dic. 1798, vigilia di s. Lucia, nome della nostra buona madre.<br />

P.S. Riverisco il P. Vicario Attanasio di Sardagna, ed il P. Amando di Covalo. La<br />

M. Sollera sta inferma in Leuffers. La M. Carlina è in Fieme.<br />

1492. 1798<br />

Al Padre Gasparo Guardiano di Borgo.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo S.L.G.C.<br />

Dal suo Terziario F. Mansueto riceverà un rotolo da consegnare al sostituto,<br />

contenente troni 182, 16, dico troni cento e ottantadue, e sedici soldi, coi quali resterà<br />

soddisfatta di quanto ha pagato in Venezia per il convento di Campo. Non gli ho fatti<br />

dare a F. Giuseppe, né a F. Domenico, perché questo Padre letterario (Davide) d’ordine<br />

di V.P.R. mi ha detto, che li faccia consegnare al mentovato Terziario 655 . La prego poi<br />

della ricevuta; e ringraziandola della regalatami corda di biscotti, le sospiro felicissime<br />

le imminenti sante feste con un somigliante capodanno, la riverisco, e mi dico. Trento<br />

13 dicembre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1493. 1798<br />

Al P. Giuseffantonio Guardiano di Clesio.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Mi confesso tenutissimo alla carità della V.P.R. per la limosina, che s’è<br />

compiaciuta di mandarci, accertandola, che abbiamo ricevuto lo staro di arbea, e lo staro<br />

di lente, e che speriamo di ricever poi anche quello di fava deposto ad tempus in Mezzo.<br />

La ringrazio altresì dell’ordine dato per la provisione di tre altri stari di lente; ma se<br />

fossevi troppa difficoltà nel ritrovarli, o che venissero a costare troppo, la sospenda, e<br />

mi favorisca di qualche avviso; mentre in mancanza di tal legume piglierò del riso, che<br />

dassi per troni 9 e soldi 5 il peso. La ringrazio finalmente delle Messe 191 cadutemi,<br />

coll’accompagnamento della limosina stanchiniana, promettendole, che sarò sollecito<br />

perché sieno celebrate con premura, spingendomi a questo anche il bisogno della<br />

rispettiva limosina. Per darle poi un picciolissimo segno della mia gratitudine le<br />

spedisco una dozzina di Agnusdei chiareschi, tra’ quali si troverà quattro libretti, che<br />

potranle servire nella prossima Quaresima, giacché intendo,che avrà da faticare a gloria<br />

655 Li ha ricevuti subito.<br />

192


di Dio Signor nostro su di un pulpito rispettabile. Colla stessa occasione del suo<br />

Terziario le spedisco un involtino di Direttori per l’anno 1799 num. 15, un altro<br />

involtino per il sig. dottore Lorenzo dal Lago: un altro per il sig. medico dal Lago: ed un<br />

altro per il sig. Lorenzo dal Lago. Ieridì ho mandato nell’infermeria il chierico F.<br />

Vigilio da Praghena per timore di male di petto, sebbene dice, che il suo sputo dai<br />

romani fu qualificato per una flussione proveniente dalla testa. Il Padre Borgia non<br />

celebra, non dice il Breviario, e teme di morir presto. Li Padri Epifanio, ed Albano<br />

appena possono dite la santa Messa. Mi raccomando in precibus, le auguro felicissime<br />

le sante feste, la ringrazio, e riverisco. Trento 14 dicembre 1798.<br />

Suo obbl.mo servo F. Grisostomo.<br />

P.S. Fra Vigilio è ritornato sano alla comunità oggi 16 dicembre. Ieri fu comunicato<br />

per Viatico il P. Borgia, così avendo chiesto egli stesso. Ieri pure è morto in Terlago il<br />

sig. medico Gio. Francesco Guelmi. Scrivono da Roveredo, che il P. Basilio è stato<br />

sorpreso da un colpo lieve. Il parroco di Vallarsa ci ha chiesto un confessore; ma non<br />

possiamo servirlo.<br />

1494. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Gio. Battista Ferrari esibitore<br />

del presente troni 130, carentani 7, dico troni cento e trenta e carentani sette 656 . Che della<br />

carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 14<br />

dicembre 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1495. 1798<br />

Alla sig. Anna Teresa Auchentollera. Bolgiano. Leuffers 657 .<br />

Gesù, e Maria Signori nostri clementissimi ci benedicano.<br />

Rendo certa, e sicura la R.V. che ho ricevuto il bel regalo di corone tedesche, con le<br />

quali s’è compiaciuta di favorirmi, e la ringrazio di cuore, assicurandola nuovamente,<br />

che avrò premura di servirla col Direttorio finché il Signor Iddio mi donerà dio poterlo<br />

comporre, e dare alle stampe: il che non so se durerà molto, perché son vecchio, e debbo<br />

faticare molto nel grado, in cui mi trovo. Mi spiace l’intendere, ch’Ella già da tre mesi<br />

venga molestata dalla febbre. Possibile che non siavi mezzo per fermarla, e cacciarla? Il<br />

caso, che veramente non vi fosse, veda di uniformarsi alle divine disposizioni, e di non<br />

perdere il merito, che potrà farsi colla pazienza. Ieri noi abbiamo dato il Viatico al<br />

nostro Padre Borgia Zucchelli, ed oggi abbiamo ricevuto avviso da Roveredo, che il<br />

Padre Basilio d’Albiano fu sopraffatto da un colpetto apoplettico. Dappertutto vi sono<br />

miserie. Anche suor Michelina è infermiccia tanto, che spesso né pure può venire alla<br />

vicinissima nostra chiesa per ascoltare la santa Messa, e fare la sacra Comunione.<br />

Sospiro alla R.V. ogni benedizione del Cielo nelle imminenti sante feste del Bambino<br />

Gesù, con un buon capo del seguente anno, e la riverisco. Trento, s. Bernardino 16 dic.<br />

1798.<br />

Di V.R. Div.mo, obbl.mo servo nel Signore<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano.<br />

656<br />

Per un sacco di riso pesi 14, libbre 3, a troni 9 soldi 5 il peso. Il viglietto fu da me dato al Ferrari li 20<br />

dicembre in proprie mani sul Cantone.<br />

657<br />

Questa signora fu qui a s. Bernardino li 29 marzo 1799, scappata da Leuffers per timore de’ galli vicini.


1496. 1798<br />

Al Padre Gioseffantonio Guardiano di Cles.<br />

R.P.<br />

Con dispiacere debbo far noto alla P.V.R. che non posso servirla colle settecento<br />

lumache ricercatemi dal di lei Terziario, perché appena ne abbiamo per noi, e con<br />

difficoltà ne ritroviamo, facendole anche soddisfare a caro prezzo. Molto volentieri la<br />

servirei, se potessi. La prego dunque d’avermi per iscusato: e facendole sapere, che il<br />

signor Conte canonico Carlo Pompeati rinunzierà la parrocchia di Civezzano con<br />

pensione annua di fiorini dugento per nove anni in favore di questo piovano di s. Maria<br />

Maggiore don Gio. Battista Vettori soverino, conforme ho inteso oggidì dallo stesso<br />

Vettori, ratifico quanto le ho scritto in data dei 14, la riverisco, e resto. Trento 17<br />

dicembre 1798.<br />

Di V.P.R. Obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1497. 1798<br />

Al sig. don Pietro Zaiotti di Gazzadina cappellano di Verla.<br />

Molto illustre, e molto rev. sig. padrone colendissimo.<br />

Sapendo esser grande la bontà, e carità di V.S. molto illustre, e molto rev. per noi<br />

poveri Religiosi, la preghiamo un’altra volta, perché a nome nostro voglia insinuare ai<br />

signori fratelli Clementi, figliuoli del quondam signor Michele, che malgrado la buona<br />

risposta mandataci nello scorso gennaio per mezzo del P. Simon Pietro loro fratello, non<br />

sappiamo essere stata depositata in Trento a favore, e beneficio di questo nostro povero<br />

convento la limosina delle ventinove Messe da noi celebrate per altrettanti confratelli<br />

dell’arciconfraternita trentina della Morte, ad istanza del predetto signor Michele loro<br />

padre: e che li preghiamo eziandio del bisogno presente del convento aggravato non<br />

poco di debiti, e consapevoli, che li detti signori sono doviziosi, e facoltosi 658 .<br />

Confidiamo nella carità di V.S. molto illustre, e molto rev. per cui le viveremo sempre<br />

debitori, e pregheremo il nostro serafico Patriarca, perché dal signor Iddio le impetri<br />

cuna condegna ricompensa: ed io riverendola resto. Trento, s. Bernardino 18 dicembre<br />

1798 6<strong>59</strong> .<br />

Di V.S. M o . illustre, e M o . Rev.<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1498. 1798<br />

Al signor Provicario Generale Giuseppe Antonio de Menghin.<br />

Al memoriale del signor (Filippo Chiusole) arciprete di Nago, con cui domanda,<br />

che S.A.R.ma voglia degnarsi di far trasportare la festa di san Vigilio titolare 660 di quella<br />

chiesa nella domenica susseguente coll’officio divino del medesimo, giacché quel<br />

popolo assai desidera di celebrarla solennemente, e non può altrimenti opponendoseli le<br />

sovrane leggi 661 , si risponde, che secondo gli autori rubricisti veduti finora il vescovo<br />

non tiene autorità per fare un tale trasporto, essendo riservata alla santa Sede apostolica,<br />

658 In vigore di altre istanze la limosina è venuta li 27 marzo 1799.<br />

6<strong>59</strong> Ho risposto al medesimo Zaiotto curato di Faedo gli 8 febbraio 1806 circa l’ottava di s. Agata sua titolare.<br />

660 Per altro fissata nel giorno 26 di giugno.<br />

661 di Giuseppe secondo.<br />

194


la quale conforme fu notato nell’Ordinario trentino degli anni 17<strong>59</strong>, e 1760 662 decretò,<br />

che si celebritas sancti titularis differatur ad dominicam infra octavam, Missa solemnis<br />

non erit cantanda de eodem Sancto, licet fiat cum apparatu, et processione. S.R.C. 24<br />

iulii 1660, sed dicetur de ipsa dominica, vel de duplici occurrente, cum<br />

commemoratione octavae. La quale commemorazione però non potrebbe farsi da quelli<br />

di nago quando l’accennata domenica cadesse nella festa de’ santi Apostoli Pietro, e<br />

Paolo ecc. Così avvisa F. Gio. Grisostomo da Volano in questo dì 21 dicembre 1798.<br />

Nota. Quanto qui fu detto si potrà confrontare col notato nel To. 3, epist. 588, al<br />

Rigonio, § Al terzo, cui potrassi aggiugnere, che presso il P. Cavalieri To. 5 in fine inter<br />

decerta recentiora ve n’è uno Regni Poloniae, segnato die 16 iulii 1757, con cui la S.C.<br />

de’ Riti pregata da Andrea Mlodziciowski canonico della chiesa cattedrale di Cracovia<br />

in nome di tutto il clero del regno della Polonia,dichiarò, che le feste di certi Santi, le<br />

quali a tenore della facoltà conceduta già al clero predetto possono trasferirsi alle<br />

domeniche tra le loro ottave ob maiorem populi concursum, se occorrono in domenica<br />

debbono celebrarsi nella medesima, e non trasferirsi nella susseguente.<br />

1499. 1798<br />

A monsignor Giangiacomo barone Piccini Prelato pontificio, preposito, e canonico<br />

di Trento, ed arciprete di Metz tedesco.<br />

Alla ricerca, se nella chiesa parrocchiale di Metz tedesco, nella quale finora ogni<br />

anno, correndo la festa del ss. Nome di Gesù nella domenica seconda dopo l’Epifania,<br />

fu cantata Messa solenne con predica dal pulpito, all’altare laterale dedicato al Bambino<br />

Gesù, cui quel popolo mostra una gran divozione, si possa cantare la mentovata Messa<br />

del ss. Nome di Gesù nella predetta domenica seconda eziandio quando viene impedita<br />

dalla domenica di Settuagesima, che fa trasportare l’officio del detto ss. Nome, si<br />

risponde affirmative, a tenore delle rubriche generali del Messale romano tit. de<br />

translatione festorum, poiché si verifica, che ibi est concursus populi ad celebarndum<br />

festum: massimamente sapendosi, che per chi confessato, e comunicato interviene a tal<br />

Messa ne’ domini austriaci, cui spetta anche Metz Tedesco, vi è Indulgenza plenaria, da<br />

potersi applicare anche ai defunti,conceduta da Papa Innocenzio XIII gli undici di<br />

maggio dell’anno 1722 ad istanza dell’imperatore Carlo Sesto, siccome attesta il Padre<br />

Gio. Battista Halden in addendis ad ephemerologium, pag. 37, dove avvisa, che in<br />

dominica Septuagesimae si occurrat festum ss. Nominis Iesu dupl. 2 cl. decantari<br />

poterit insuper Missa votiva solemnis post Nonam de eodem festo ss. Nominis, ubi est<br />

concursus populi ad lucrandas verbi gratia indulgentias plenarias. Anche in un<br />

calendario mantovano del 1784 v’ha, che in dominica Quinquagesimae si occurrat<br />

festum s. Margaritae cortonensis dupl. 2 cl. potest cantari Missa votiva solemnis de<br />

eadem Sancta cum dalmatica sub col. albo, cumque unica oratione post Nonam, ratione<br />

solemnitatis, et concursus populi, quin cantetur alia de dominica. S.R.C. 29 ianuarii<br />

1752. Così ha scritto in fretta Fra Gio. Grisostomo da Volano in Trento li 22 dicembre<br />

1798.<br />

Nota. Monsignor Piccini per mezzo del suo nipote e cappellano, ora eletto arciprete<br />

di Mori, don carlo Sardagna di Trento, con data di Mezzo Tedesco li 16 dic. 1798 ha<br />

pregato il signor don Giuseppe Borzatti di Trento 663 , perché venga da me colla riferita<br />

ricerca, e che presto gli dia la mia risposta. La ho fatta in angustia temporis, e di notte,<br />

662 Del Padre Niccola Moggio clesiano Agostiniano.<br />

663 Figlio di Francesco.


lassissimo dalla fatica del giorno precedente, tutto ventosissimo. La ho data in proprie<br />

mani al Borzatto li 22 dicembre di sera.<br />

1500. 1798<br />

Io infrascritto attesto, che ultimamente dai Religiosi di questo convento sono state<br />

celebrate 25, dico venticinque sante Messe secondo la pia intenzione del molto rev.<br />

signor don Gio. Battista Onestingel degnissimo curato di san Bartolommeo in<br />

Villazzano. In fede ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 22<br />

dicembre 1798 664 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco,<br />

1501. 1798<br />

Il signor Gio. Battista Gressler è pregato di dare troni 12, dico troni dodici al signor<br />

Gio. Battista Monauni stampatore vescovile. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato<br />

nel convento di san Bernardino appresso Trento li23 dicembre 1798 665 .<br />

L.+S. D’ordine del padre Provinciale<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1502. 1798<br />

Alla sig. Maria Rosa Ciani di Trento. Vienna. Vaccia.<br />

Ill.ma sig, sig. e padrona colendissima.<br />

Che V.S.Ill.ma eziandio posta in tanta distanza, ed occupata da impegni nuovi,<br />

nobili, e straordinari, siasi ricordata della promessa spontaneamente fattami avanti di<br />

partire di qui, cioè di voler essere nostra benefattrice anche stando costì nell’Ungheria,<br />

egli è un effetto chiaro, e manifesto della carità, e bontà sua singolare. In fatti dal sig.<br />

Giovanni Tomazzoli, come di Lei procuratore, ed agente abbiamo ricevuto uno staio, e<br />

mezzo di ottimo pane 666 . Io dunque, con tutti li miei Religiosi, che l’hanno goduto, la<br />

ringrazio vivamente, e gliene sospiro da Dio Signor nostro la meritata copiosa<br />

ricompensa. Insieme colla mentovata limosina ricevetti riscontro 667 dell’ottimo stato di<br />

V.S.Ill.ma, e del vantaggio, che gode, di avere trovato un confessore italiano; ma poi<br />

essendo andato 668 in Casa Tomazzoli per le solite nostre visite natalizie intesi con<br />

dispiacere, che fu sorpresa da non so qual febbre. Voglio sperare, che a quest’ora sarà<br />

guarita, e che avrà ricuperata la sua salute primiera. Certamente io non ho mancato di<br />

far parte del mio preciso dovere chiedendogliela dal Signor Iddio, e così farò anche in<br />

seguito finché saprò di certo, che l’abbia ottenuta. La mutazione del clima può essere<br />

stata la cagione della predetta febbre: ed io spero, che un tal tributo non dovrà da Lei<br />

pagarsi due volte. E quindi le auguro un felice capo dell’imminente anno comune, ed<br />

anche del suo natalizio 669 , con una lunga serie di simili anni: e supponendo,che avrà<br />

ricevuta un’altra mia de’ tre d’ottobre, la prego de’ miei umilissimi rispetti a<br />

664<br />

Consegnato li23 dicembre in proprie mani.<br />

665<br />

Consegnato al Davarda li 26 dicembre.<br />

666<br />

Li 10 dicembre 1798.<br />

667<br />

Li 12 di sera.<br />

668<br />

Li 21 di sera.<br />

669<br />

Ella è nata li 3 gennaio 1747.<br />

196


monsignore suo fratello degnissimo, la riverisco, eziandio per parte de’miei Religiosi, e<br />

delle signore fraile di Thunn, e di Sardagna, e resto. Trento, s. Bernardino 26 dicembre<br />

1798.<br />

Di V. S. Ill.ma<br />

Um.mo, div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo di Volano 670 .<br />

P.S. Qui abbiamo poca neve; ma il vento ci ha portato un freddo intollerabile, per il<br />

quale l’Adige mena ghiaccio ecc.<br />

1503. 1798<br />

Al Padre Accursio Guardiano di s. Rocco di Roveredo.<br />

Rev. Padre padrone colendissimo.<br />

Sabato scorso alle 9,2 di mattina ho ricevuto la sua colla dispiacevole nuova del<br />

rubamento d’un suo calice 671 . Onde subito dopo il pranzo son calato in città, e ne ho<br />

avvertiti alcuni orefici, e per mezzo di un altro Religioso feci lo stesso rapporto agli altri<br />

orefici. Uno di essi Gioseffo Eberle mi ha detto, ch’egli ebbe il contento di accennare il<br />

ladro, che ultimamente rubò un calice a questi Padri di Santa Croce 672 . Pare più<br />

probabile, che il ladro roveretano potesse venire a Trento per vendere il suo furto; ma<br />

finora non ho ricevuto alcun avviso dai predetti orefici. Se verrammi dato farò il<br />

possibile per renderla ben servita. E frattanto notificandole, che ieridì fu comunicato per<br />

Viatico il P. Borgia: come pure, che sta molto malamente, quantunque in piedi, il Padre<br />

Albano 673 , li raccomando in precibus, le sospiro un buon capo dell’imminente anno, la<br />

riverisco, e resto. Trento 26 dicembre 1798.<br />

Di V.P.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

P.S. Favorisca di notificare al P. Michel Angelo, che ai 15 del corrente in Vaccia di<br />

Ungheria è morta la sig. Rosa Ciani strentinata gli 8 dell’agosto passato.<br />

1504. 1798, 27 dicembre<br />

Al Padre Elano Lexl Riformato.Monaco in Baviera.<br />

Reverendo, ac religiosissimo in Christo Patri Helano Lexelio Almae Provinciae<br />

bavaricae secretario<br />

Fr. Iohannes Chrysostomus de Avolano Guardianus Tridenti S.P.D.<br />

Gaudeo valde, quod tandem ad te quoquomodo pervenerit sarcinula tua, quam hinc<br />

profecto sanam, et integram dimisimus, quia iter venetum non seorsim, sed in capsula<br />

nostra latitans perfecit. Debitas autem tibi reddo grates, quod sacris pulcherrimisque<br />

imaginibus me cumulare, ac donare pro tua largitate volueris; dumque certiorem facio<br />

te, quod heri per postam imperialem Venetias versus ire coeperint insertae tuae literae<br />

ad illum Patrem literarium Pacificum de Vincentia, felix, faustumque initium, et<br />

progressum similem imminentis anni novi tibi ex intimo cordis affectu apprecor. Dabam<br />

Tridenti apud sanctum Bernardinum sexto Kalendas ianuarias A.D. 1798.<br />

670<br />

Nella sera de’ 27 dicembre ho inteso, che la sig. Rosa è morta in Vaccia li 15 dicembre. Capitò la lettera al<br />

Tomazoli nella sera de’ 26, mercoledì.<br />

671<br />

Fu rubato li 19 dicembre. Aveva la coppa grande ma sottile. Al nodo maggiore vi erano tre Angioli, e sul<br />

piede tre teste similmente di Angioli ben grosse. Era tutto d’un pezzo solo a striscie nella circonferenza tutta lavorata<br />

senza esteriore indoratura.<br />

672<br />

Cappuccini.<br />

673<br />

Si ritirò tutto nell’infermeria li 28 dicembre 1798.


La inscrizione come sopra num. 1484, ma P. Helano Lexelio Ordinis FF. Minorum<br />

Reformatorum S. Francisci, Lectori Theologiae, Concionatori, ac secretario provinciali.<br />

1505. 1798<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare troni 204, e 12, dico troni dugento e<br />

quattro, e soldi dodici al signor Bartolommeo Sartori per intero pagamento di un<br />

moggio d’olio di Corfù. Che della carità il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s.<br />

Bernardino appresso Trento li 28 dicembre 1798.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1506. 1798<br />

Al Padre Massimo da Volano. Borgo.<br />

Carissimo Fratello Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

Ho ricevuto anche la terza corda di biscotti, che mi avete mandato, e vi ringrazio.<br />

Ella servirammi a beneficio del convento, anzi la ho già promessa al Padre letterario. In<br />

questo mese abbiamo dato due volte il sacro Viatico al P. Borgia, e tegniamo preparato<br />

per lui nella cappella dell’infermeria l’Olio santo. Sono alcuni giorni, che il P. Albano<br />

non celebra la santa Messa, e che non può recitare le Ore canoniche col Breviario. Ha<br />

mangiato carne in tutto l’Avvento, anche ne’ venerdì,ed ora sta fisso nell’infermeria. Il<br />

P. Epifanio frequenta il coro ed ogni ora, e mangia con noi; ma come un’ombra. In città<br />

non succedono morti notabili, e quindi si è , che dal luglio in qua noi non siamo mai<br />

stati invitati a mortori. Per altro è morta la signora Rosa Ciani, già mia penitente, ai<br />

quindici di questo mese, ma in Vaccia di Ungheria, per dove s’instradò gli 8 agosto,<br />

contra il mio e comune sentimento. Visse 52 anni. Ho fatto le visite natalizie molto<br />

stentatamente, attesa l’asprezza straordinaria della stagione; ma pure per la Dio grazia<br />

senza punto ammalarmi, od acquistare alcun raffreddore. Della sorella io non so altro,<br />

che quanto mi avete scritto Voi. Onde voglio sperare, che sarà ancora viva. Ieridì è<br />

ritornato da Campo per Roveredo il nostro servo Antonio Bazzanella senza portarmi<br />

alcuna notizia di Volano. Ciò non ostante io la ho raccomandata, e la raccomanderò al<br />

Signor Iddio di tutto cuore. Fate così anche Voi, e proccurate di conservarvi ecc. Addio<br />

Fratello Carissimo. Trento 29 dicembre 1798.<br />

Vi rimanderò il sacchetto colla prima occasione 674 .<br />

1507. 1798<br />

Al P. Stanislao da Nago Vicario, e maestro di novizzi. Cavalese.<br />

Rev. Padre maestro S.L.G.C.<br />

Compatisca la mia tardanza nel rispondere, provenuta essendo da mancanza di<br />

tempo. Ora dunque le dico, che l’oscurità del cerimoniale nostro al num. 350 della<br />

prima parte trovasi schiarita nell’Aggiunta stampata in Trento nel 1757, pag. 5, dove<br />

sta: 350. Quello, che ha lette le lezioni del 2° notturno, allora solamente si ferma ivi a<br />

trovar le ultime lezioni, quando vi sono due soli chierici. Così fu sempre praticato, e<br />

meritamente, poiché quando i chierici sono più di due, può aver cura del leggiletto<br />

l’accolito, il quale gli siede appresso. Il Padre Ippolito di Nocellari, autore del<br />

Cerimoniale, fu diligentissimo, e attentissimo, ma innanzi di stamparlo dovette lasciarvi<br />

674 L’ho rimandato il primo di febbraio.<br />

198


metter mano anche da altri, dal che sono incorse delle oscurità, e contraddizioni. Ella<br />

dunque ha pensato bene, e non ha da cangiare sentimento. Mi spiace, che stanno ancora<br />

preso di me li Direttori nuovi per il suo convento, perché sperava, che venisse il<br />

Terziario suo, come mi aveva scritto il suo Padre Guardiano. Gli ho mandati in città,<br />

perché li pigliasse il postiglione fiemasco; ma non essendo venuto gli ho richiamati.<br />

Cercherò qualche occasione almeno per alcuni, e spero di trovarla innanzi li tredici del<br />

prossimo anno. Mi raccomando per la limosina del fornese, e le fo sapere, che ai 15 di<br />

questo in Vaccia di Ungheria è morta la mia penitente signora Rosa Ciani. La prego de’<br />

miei rispetti al suo P. Guardiano, e riverendola resto. Trento 29 dicembre 1798.<br />

Suo div.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1508. 1799<br />

Al Padre Massimo di Volano. Borgo di Valsugana.<br />

Carissimo Fratello S.L.G.C.<br />

Non so cosa sia di Fra Giuseppe da Pergine. Prima di partire da questo convento<br />

(gli 11 dicembre con F. Serafino Grigio di Padova verso Padova) disse, che sarebbe<br />

stato qui di ritorno avanti la festa del santissimo Natale. Può essere, che il tempo<br />

stravolto lo abbia trattenuto, ed abbialo costretto a far altre risoluzioni. Non vorrei, che<br />

fosse ammalato 675 . Se Voi sapete qualche cosa, vi prego, notificatemela. Il Padre<br />

Albano, che ne’ due giorni scorsi stette assai malamente, oggidì ha voluto comunicarsi<br />

per Viatico, quantunque stia men male, ed abbia fatta colazione in cadrega. Il signor<br />

Conte canonico Carlo Francesco Pompeati ha ceduta la parrocchia di Civezzano al<br />

signor don Gio. Battista Vettori di Sovero piovano di s. Maria Maggiore in Trento, colla<br />

pensione di dugento fiorini per nove anni. Ma dicesi, che intorno a ciò sieno per<br />

insorgere de’ disturbi. Per altro il cedente ha avuto molto tempo da pensarvi sopra, e da<br />

compassare la cosa. Ma siamo tutti uomini, chi più, e chi meno. Vi prego un’altra volta<br />

come sopra, e con fraterno affetto vi abbraccio. Sia lodato Gesù Cristo. Amen. Trento il<br />

primo del 1799.<br />

1509. 1799<br />

Al Padre Vitantonio Guardiano di Cavalese.<br />

Rev. Padre.<br />

F. Grisostomo lo riverisce, e gli spedisce questi tre Direttori a conto 676 , riservando<br />

gli altri ad un’occasione più opportuna. Gli fa poi sapere, che nel giorno 31 dello scorso<br />

dicembre in Roveredo è morto per febbre infiammatoria Fra Quirico Mattei di Campo<br />

Lomasino, in età d’anni 61. Il P. Albano quasi quasi è andato all’altro mondo in questa<br />

notte, e temesi della seguente ecc. Trento 2 gennaio 1799.<br />

1510. 1799<br />

Al Padre Gioseffantonio Guardiano di Clesio.<br />

R.P.P.C.<br />

675 Fu in Trento di ritorno con Fra Serafico nella sera de’ due di gennaio, venuto essendo da Verona, e<br />

Roveredo per motivo delle strade cattive di Bassano, e del vallone Brentano. Fra Giuseppe fu poi molto tempo<br />

infermo ne’ piedi per una ghiacciatura.<br />

676 Consegnati all’oste del Fogarolo da darsi a qualche vitellaro [commerciante di vitelli] fiemasco. Gli latri 15<br />

consegnati al postiglione fiemasco nel giorno terzo di gennaio.


Vive grazie rendo alla carità di V.P.R. per li due stari di formento, e due altri di<br />

segala, che s’è compiaciuta di mandarci, li quali ci riescono assai assai opportuni. Il<br />

Signor Iddio gliene renda il merito. La ringrazio altresì della limosina agostiniana.<br />

Rapporto alla lente questi Fratelli mi dicono, che se non ha impegno, non la prenda più,<br />

giacché si può avere del riso a più buon mercato. Ma se avesse già contratto l’impegno,<br />

io non voglio esserle d’ulteriore aggravio 677 . Domani manderò a pigliare dal Monauni il<br />

Direttorio diocesano, e se verrà a tempo glielo spedirò molto volentieri per mezzo del<br />

suo Terziario; altrimenti glielo farò avere per mezzo del postiglione clesiano 678 . Noi<br />

oggidì abbiamo cantata una santa Messa per il fu Fra Quirico morto a Roveredo l’ultimo<br />

giorno di dicembre. Questa notizia le serva in caso, che la lettera roveretana si arenasse,<br />

o si perdesse. Li PP. Albano, e Borgia stanno malamente, e furono comunicati per<br />

Viatico: ma pure io spero, che non morranno così presto. La signora Rosa Ciani partita<br />

da Trento gli 8 d’agosto, è morta in Vaccia di Ungheria li 15 dello scaduto dicembre per<br />

male di petto 679 . Io già temeva, che per Lei dovesse essere micidiale la mutazione di<br />

clima, casa, cucina, letto ecc. Stava troppo bene in Trento; ma l’amore verso il fratello<br />

mitrato non glielo lasciava conoscere. Il Signor Iddio la prenda presto in paradiso. Ho<br />

inteso con piacere, che la P.V.R,. in breve passerà di qui. Frattanto la riverisco, e mi<br />

professo. Trento 3 gennaio 1799, di notte.<br />

Suo obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

Oggidì Pio VI se è vivo, ha sorpassato tutti li successori di s. Pietro.<br />

1511. 1799<br />

Al Padre Vito Antonio di Cles Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Avvicinandosi il tempo da fare la cerca della legna per questo nostro povero<br />

convento in codesta benefica Valle, per minore aggravio del suo, prego la P.V.R. che<br />

voglia farci la carità di commettere a Fra Marco, che andando già per altro, si<br />

compiaccia di accomandarci ai cristiani benefattori della lodata Valle, promettendole,<br />

che a suo tempo manderemo le divozioni ecc. Confido nella di lei carità serafica; ed in<br />

attenzione di gradevole risposta per mio regolamento, la riverisco, e resto. Trento 5<br />

gennaio 1799.<br />

Di V.P.R., cui aggiungo, che le ho spedito tre Direttori nel giorno secondo, ed altri<br />

quindici nel giorno terzo del corrente. Con altra occasione poi le manderò anche una<br />

copia del diocesano. Oggidì sono state munite del sacro Viatico alle Orsoline le due<br />

Clarisse Bellotta, e Boschia.<br />

Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

1512. 1799<br />

A Frate Marco Brunelli di Rango. Cavalese.<br />

Sia lodato Gesù Cristo Signor Nostro.<br />

In questo stesso giorno ho scritto al vostro Padre Guardiano pregandolo, che per<br />

atto di carità serafica voglia col mezzo vostro raccomandarci per la cerca della legna ai<br />

benefattori di codesta Valle, promettendogli, che a suo tempo manderemo le divozioni<br />

677 Mi ha risposto, che ha levata la commissione della lente.<br />

678 Spedito li 4 gennaio per mezzo del Terziario.<br />

679 Al P. Guardiano di Metz la ho notificata per mezzo del P. Davide.<br />

200


da distribuirsi ai medesimi. Vi prego dunque di accettare un tal impegno, e di eseguirlo<br />

per amore del Signor Iddio con tutta la premura, essendovene un vero bisogno. Spero,<br />

che ci farete questa carità, ed assicurandovi, che ne sarete abbondevolmente<br />

ricompensato da Dio Signor nostro, e che noi pure ci ricorderemo di essa, vi saluto, e mi<br />

dico. Trento 5 gennaio 1799.<br />

Vostro aff.mo in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo.<br />

1513. 1799<br />

Al Padre Accursio di Praghena Guardiano. Roveredo.<br />

R.P.<br />

F. Gio. Grisostomo lo riverisce, e prevalendosi dell’occasione di un ritorno, gli<br />

manda questo Direttorio diocesano 680 . Degl’infermi Albano, e Borgia, entrambi già<br />

comunicati per Viatico, non sa cosa dire, se non che non li crede in istato da poter<br />

guarire. Aggiugne, che in questa mattina furono comunicate per Viatico alle Orsoline<br />

due Clarisse non chiare ecc. Trento 5 gennaio 1799.<br />

______________________________________________________________________<br />

Al P. Guardiano di Metz ho mandato il diocesano con due altri monastici li sette di<br />

gennaio, per mezzo del sig. Stefano Taito di Metz Lombardo chirurgo.<br />

1514. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Antonio Pedrotti esibitore del<br />

presente troni 204, 3 12, dico troni dugento, e quattro, e soldi dodici. Che della carità il<br />

Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 7 gennaio<br />

1799 681 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1515. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al signor Domenico Grandi esibitore<br />

del presente troni 204, e 12, dico troni dugento, e quattro, e soldi dodici. Che della carità<br />

il Signor Iddio ecc. Dato nel convento di s. Bernardino appresso Trento li 10 gennaio<br />

1799 682 .<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di s. Francesco.<br />

1526. 1799<br />

Al Padre Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R.P.<br />

In questa sera ci sono giunti le trecento uova, che per mezzo del solito latore<br />

beccaio ci ha spedito la P.V.R. e per maraviglia tutte intere, quantunque più volte il<br />

cavallo portatore, siccome ci ha detto il mentovato beccaio, sia caduto per terra. Io<br />

dunque la ringrazio, e per un picciol segno di gratitudine le mando dicidotto Agnusdei<br />

monacali. L’avviso poi, che in questa mattina ho messo a credito del di Lei convento li<br />

troni settantanove, ed un soldo venuti da Pergine, ed accennati al Padre Davide dal<br />

680 Li 7 gennaio per mezzo di due Osservanti Terziari veronesi.<br />

681 Dato gli 8 al sig. Antonio. Il compratore si dice Guglielmo Finoli di Roveredo.<br />

682 Dato li 10 gennaio.


Padre Raffaele. Unitamente a questa le spedisco un Direttorio diocesano per la sua<br />

sagrestia. Li nostri Padri Albano, e Borgia stanno malamente assai, dopo che furono<br />

replicatamente comunicati per Viatico; ma pure io spero, che il Signor Iddio darà loro<br />

ancora del tempo da meritare coi loro patimenti. Per altro in questa città muoiono molto<br />

pochi. Onde noi dal luglio in qua non mai siamo stati a mortori. La sig. Rosa Ciani, già<br />

mia penitente, partita da Trento gli otto di agosto, ed arrivata in Vaccia di Ungheria li<br />

tre di settembre colla sua cameriera trentina, cessò di vivere per male di petto in quella<br />

città li 15 dello scaduto dicembre, dopo sette soli giorni di malattia. Mi spiace, che siasi<br />

verificata la mia predizione. La prego di continuarci la provisione d’uova, la ringrazio,<br />

la riverisco, e resto. Trento 10 gennaio 1799.<br />

Suo div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1517. 1799<br />

Al Padre Vito Antonio di Clesio, Guardiano di Cavalese.<br />

R.P.P.C.<br />

Eccole la copia, che le ho promesso, del Direttorio diocesano. Suppongo, che a<br />

quest’ora avrà ricevuto li tre monastici, che le ho spedito per mezzo de’ vitellari 683 , e li<br />

quindici consegnati al postiglione. Suppongo pure, che avrà ricevuto un’altra mia de’ 5<br />

del corrente, con cui la pregai rapporto alla cerca della legna: e che sarà giunta una mia<br />

eziandio a Fra Marco. Intendo, che secondo la mia espressa intenzione, ed ordinazione<br />

fu empiuto di vino cotto 684 il vaso presentato da Fra Gio. Maria. La ringrazio poi della<br />

limosina speditaci del trentesimo fornese, e della carità fattaci per la condotta delle<br />

borre di larice 685 , assicurandola, che un dì sarà celebrata la Messa richiesta dal<br />

condottiere. La ringrazio un’altra volta di tutte le accennate, ed altre sue carità: e<br />

desiderando di poter mostrarmele grato anche coi fatti, la riverisco divotamente, e mi<br />

professo. Trento 11 gennaio 1799.<br />

Di P.V.R. Div.mo, obbl.mo servo in Cristo<br />

F. Grisostomo.<br />

1518. 1799<br />

Al Padre Pietro Damiano di Borgo Guardiano di Arco.<br />

Rev. Padre.<br />

F. Grisostomo lo riverisce, e gli manda questo Direttorio diocesano per uso della<br />

sagrestia. Si raccomanda poi ancora rapporto ai cartoncini de’ Direttori monastici<br />

dell’anno venturo: egli fa sapere, che sta in questa infermeria il P. Giangiuseppe da<br />

Canzolino Guardiano di Pergine, oltre li Padri Albano, e Borgia... come pure, che il<br />

Padre Valerio Teuter 686 d’Augusta non fu ammesso all’esame da monsignor Vicario<br />

Generale, e sta qui aspettando un’opportunità per passare a Bolgiano ecc. Gli aggiugne,<br />

che in Vaccia di Ungheria nel giorno 15 dello scorso dicembre finì di vivere la signora<br />

Rosa Ciani trentina, dopo una malattia di sette giorni, cagionatale dal freddo ecc.<br />

1519. 1799<br />

683 *Commercianti di vitelli.<br />

684 Vino cotto, latine Defrutum.<br />

685 Sino al fiume Avisio.<br />

686 Egli alla tedesca si scrive Deuter. Fu vestito Frate nel 1771 ed ordinato sacerdote in Passavia dal cardinale<br />

Firmiano nel 1775. Fu otto anni predicatore tedesco in Venezia. Partì per Bolgiano li 16 gennaio 1799.<br />

202


Al sig. Domenico Ricci arciprete di Povo 687 .<br />

Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo.<br />

Assicuro V.S.Ill.ma, e R.ma, che qualora il Signor Iddio altrimenti non dispone,<br />

sarà servita a tenore della sua richiesta dal Padre Davide. L’avverto però, che il<br />

medesimo Religioso ha impegno di predicare in Cognola nella domenica di<br />

Quinquagesima, essendone stato nominatamente ricercato. Sebbene voglio supporre,<br />

che per tal domenica V.S.Ill.ma, e R.ma sarà già ritornata. E augurando a Lei non meno,<br />

che al R.mo signor arciprete di Cles (Luigi Flammacini di Trento) suo degnissimo<br />

compagno, un felicissimo viaggio, e ritorno, con un riverentissimo inchino mi<br />

professo 688 . Di s. Bernardino 16 gennaio 1799.<br />

Di V.S.Ill.ma, e R.ma Um.mo,div.mo, osseq.mo servidore in Cristo<br />

F. Gio. Grisostomo da Volano Guardiano.<br />

Fuori. All’Ill.mo, e R.mo sig. sig. e padrone colendissimo<br />

Il signor Domenico Ricci degnissimo arciprete di<br />

Povo 689 .<br />

1520. 1799<br />

Al Padre Gregorio da Caldesio. Pergine.<br />

R. Padre.<br />

F. Grisostomo gli manda l’occhialiera migliore, che ha ritrovato, ad insinuazione<br />

del servo Cappelletto: ed insieme gli spedisce un Direttorio diocesano per codesta<br />

sagrestia. Rapporto al suo Padre Guardiano non gli scrive, perché potrà intendere dal<br />

mentovato servo come stia. Sta meglio. Deo gratias. Trento 17 gennaio 1799.<br />

P.S. Ai 15 dello scorso dicembre, dopo una malattia di sette giorni, è morta la<br />

signora Rosa Ciani di Trento in Vaccia di Ungheria nel palazzo vescovile, dove stava<br />

colla sua cameriera Beppa, già servente in casa Gentili di Pergine.<br />

1521. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare al pescatore esibitore del presente<br />

troni 10, carentani8, dico troni dieci, e carentani otto. Che della carità il Signor Iddio<br />

ecc. Dato nel convento di s. bernardino appresso Trento li 19 gennaio 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco.<br />

1522. 1799<br />

Ego infrascriptus fidem facio, ac testor, quod de licentia admodum reverendi Patris<br />

Vincentii Maccani Ordinis Minorum Conventualium S.P.N. Francisci, Vicarii<br />

parochialis ad s. Mariam Magdalenam Tridenti, honestos iuvenes Ioannem Baptistam<br />

filium alterius Ioannis Baptistae de Fabris, et Annam filiam quondam Bartholomaei de<br />

Fant 690 , ambos dictae parochiae s. Mariae Magdalenae, hac die, inque hac ecclesia sancti<br />

Bernardini, coram altari sanctae Mariae semper Virginis, iuxta ritum S.E.E. interrogavi,<br />

eorumque mutuo consensu habito, solemniter per verba de praesenti matrimonio<br />

coniunxi, praesentibus Ioanne Baptista Facchinio quondam Thomae vattariensis, et<br />

687<br />

Il Ricci già parroco di Telve, ed il Flammacini già parroco di Castel Tesino, vogliono andare a rivedere i<br />

loro ex parrocchiani. Il Ricci dunque chiede, che il P. Davide per la Messa parrocchiale, dottrina, e vespro ecc.<br />

688<br />

Ritornò a Povo col Flammacino nella sera del primo di febbraio venerdì avanti la Quinquagesima.<br />

689<br />

Abusivamente si dice Arciprete di Povo. Dovrebbe dirsi Arciprete, piovano di Povo. Egli fu il secondo<br />

arciprete di Telve.<br />

690<br />

Per altro io scrivo de Fantibus, come scrissero altri antichi, da me riferiti in Familiario tridentino cap. 4.


Ioanne Baptista Furlano trilacensi, ambobus habitatoribus praedictae parochiae, testibus<br />

notis, vocatis, et rogatis. In quorum fidem etc. Dtaum in conventu sancti Bernardini<br />

apud Tridentum hac die sabati 19 ianuarii an. 1799.<br />

L.+S.<br />

maioris F. Ioannes Chrysostomus de Avolano<br />

Guardianus FF. Minorum Reformatorum s. Francisci.<br />

Nota. Lo sposo è figlio di Giambattista molinaro, e di Catterina. La sposa è figlia<br />

del quondam Bartolommeo seghetta e di Anna Zancanella, tutti e due abitanti sotto<br />

questo nostro convento di s. Bernardino. Da principio ed anche in seguito per molto<br />

tempo furono contrarissimi a tale matrimonio li genitori dello sposo. Li testimoni sono<br />

due putti molinari famigli.<br />

1523. 1799<br />

Li signori fratelli Pifferi sono pregati di dare all’uovarolo 691 esibitore del presente<br />

troni 37, e soldi 10, dico troni trentasette, e soldi dieci 692 . Che della carità il Signor Iddio<br />

ecc. Dato nel convento di san Bernardino appresso Trento li 22 gennaio 1799.<br />

L.+S. F. Gio. Grisostomo da Volano<br />

Guardiano de’ Riformati di san Francesco<br />

1524. 1799<br />

Al P. Patrizio Guardiano di Campo.<br />

R. P. Guardiano. S.L.G.C.<br />

A questo mio convento non bastano per tutto l’anno li due sacchi di sale, che come<br />

agli altri conventi gli vengono da Ala d’Insprugg. Onde se la P.V.R. potesse cedermene<br />

uno de’ due suoi, od almeno mezzo, io lo riceverei per un favore, e farei soddisfare il<br />

corrispondente imposto dalla di lui condotta. La prego dunque di tal favore, e di pronta<br />

risposta per mio regolamento. Fra Gervasio è in Fieme alla questua della legna. Quando<br />

ritornerà 693 , e darammi il viglietto del mercante, che gli ha somministrato non si qual<br />

pezzo di panno, lo farò soddisfare a nome del di Lei convento. Frattanto la riverisco, e<br />

resto. Trento 22 gennaio 1799.<br />

Di V.S.R. Div.mo, obbl.mo servo<br />

F. Grisostomo.<br />

______________________________________________________________________<br />

Li 13 febbraio 1799 ho scritto a Roma questo picciolissimo viglietto: Si desidera una<br />

copia del decreto, che assegna l’evangelio Designavit al B. Leonardo: e dell’altro, che<br />

dà le Lezioni de Scriptura occur. al primo notturno di san Guglielmo abate 694 .<br />

691<br />

Lamonese.<br />

692<br />

Per uova 327 a troni 11,10 il cento, oltre una cena e l’albergo di una notte.<br />

693<br />

Ritornò li 24 gennaio.<br />

694<br />

Venne qualche risposta li 3 aprile 1799.<br />

204

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