Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM
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anch’essi facevano quasi sempre a piedi, questi campioni <strong>della</strong> fede non si arrestavano<br />
di fronte agli incomodi, ai disagi e alle difficoltà senza fine. Fedeli sempre agli obblighi<br />
<strong>della</strong> Regola, assidui alla preghiera, pieni di zelo per la salvezza delle anime. Convinti<br />
del proprio nulla, si esercitavano nelle opere più umili e nelle più rigorose austerità. A<br />
Dio solo indirizzavano ogni gloria, cercando sempre di sfuggire gli onori e l’entusiasmo<br />
del popolo.<br />
S. Giovanni da Capestrano, quando non gli era possibile sottrarsi agli attestati di<br />
onore e di venerazione popolare, gridava: « Non nobis, Domine, non nobis, sed Nomini<br />
tuo da gloriam! » Celebre è la prova di umiltà, a cui fu sottoposta la sua vocazione,<br />
all’inizio <strong>della</strong> sua vita religiosa. Vestito di stracci, con un cappellone di carta sul capo,<br />
su cui erano stati scritti a grossi caratteri i peccati <strong>della</strong> sua vita, fu mandato in giro,<br />
messo all’indietro sopra un asinello, per la città di Perugia di cui era stato Giudice. Divenne<br />
allora oggetto di scherno e d’insulto. Fu preso per un insensato, accolto a fischi e<br />
qualche volta a sassate: lui, che per la sua scienza, si era acquistata tanta venerazione e<br />
riputazione pubblica. Con quell’atto di estrema e profonda umiliazione, egli trionfò sul<br />
mondo e su se stesso; divenne un grande apostolo, un astro luminoso del suo secolo, il<br />
baluardo <strong>della</strong> Cristianità.<br />
Infaticabile missionario fu s. Francesco Solano, detto l’«Apostolo delle Indie<br />
Occidentali», il «Taumaturgo del Nuovo Mondo». Per quattordici anni evangelizzò<br />
instancabilmente il Tucuman e il Paraguay, catechizzando, istruendo e battezzando<br />
innumerevoli selvaggi. Si sottopose a fatiche inaudite e si espose a gravissimi pericoli<br />
senza fine attraverso le immense foreste, i deserti e i fiumi. Martoriava il suo corpo con<br />
sanguinose penitenze e rigorosi digiuni, e impiegava nella contemplazione gran parte<br />
del suo tempo. Spirò, pronunziando: « Dio sia sempre glorificato ».<br />
Il cappuccino s. Giuseppe da Leonessa fu l'apostolo degli umili e dei semplici. Nel<br />
1587 era partito come missionario a Costantinopoli assieme ad altri suoi confratelli; ma,<br />
preso dai Musulmani, fu sospeso ad una forca per un piede ed un braccio e lasciato in<br />
quella straziante posizione per quasi tutto il giorno. Liberato miracolosamente da un<br />
angelo, ritornò in Italia. Quivi si dedicò ad evangelizzare a preferenza le borgate, i<br />
villaggi e i paeselli dell’Umbria. In un sol giorno arrivò a predicare fino a dieci volte.<br />
Convertì migliaia di peccatori, riconciliò molti nemici, portò la pace in tante famiglie.<br />
Visse una vita molto austera e penitente. Nelle sue peregrinazioni apostoliche volle<br />
sempre vivere di elemosina, mendicando da se stesso il pane.<br />
Molto più esteso fu invece l’apostolato di un altro suo confratello: s. Lorenzo da<br />
Brindisi. Predicò in Italia e in parecchie contrade dell’Europa. Parlava in francese,<br />
spagnolo, tedesco, greco ed anche in ebraico. E' stato detto di lui che era « virtuoso sino<br />
all’eroismo, umile senza bassezza, magnanimo senza ostentazione, coraggioso senza<br />
orgoglio. La sua fede avrebbe trasportato i monti, la sua speranza sfidava tutte le prove<br />
e la sua carità non conosceva limiti. Unendo la vita attiva alla contemplativa, si<br />
applicava ad incessanti fatiche per la difesa <strong>della</strong> Chiesa e per la salute del prossimo,<br />
senza perdere mai di vista la santa presenza di Dio».<br />
S. Leonardo da Porto Maurizio fu il più grande missionario del sec XVIII.<br />
Anch’egli, come s. Bernardino, esercitò un prodigioso apostolato per circa quarant’anni,<br />
seminando dappertutto la pace e il bene con una eloquenza travolgente. « E non solo<br />
parlava divinamente, ma viveva in conformità alla propria parola, aggiungendo alle<br />
penitenze, di cui si era fatta una regola, la fatica dei viaggi disagiatissimi, a piedi nudi,<br />
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