Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM
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uscire dal coro, dove quei buoni religiosi solevano riunirsi per la recita del divino<br />
Ufficio; e si udirono cantare delle angeliche lodi.<br />
Tra i più grandi apostoli e martiri, suscitati da Dio contro l’eresia protestante,<br />
merita di essere ricordato l’umile e glorioso missionario cappuccino, s. Fedele da<br />
Sigmaringa, l’apostolo del Canton Grigioni nella Svizzera.<br />
Mentre predicava a Sewis, fu improvvisamente interrotto da un gran tumulto,<br />
causato dai Calvinisti, che, armati di bastoni e di spada, gridavano: « Morte ai<br />
cappuccini! ». Appena uscito fuori, viene assalito, percosso, buttato per terra ed ucciso a<br />
pugnalate. Morì chiedendo perdono per i suoi uccisori e mormorando questa soave<br />
giaculatoria: « Gesù e Maria, spiri con voi l’anima mia... ».<br />
Sulla fine del secolo XVI e all’inizio del sec. XVII, si scatenò in Giappone una<br />
violenta persecuzione che recise tante eroiche vite serafiche. La prima ondata fu<br />
provocata dall’imprudenza di un ufficiale spagnolo, che, essendo approdato alle coste<br />
del Giappone, minacciava (per impedire che il suo naviglio fosse catturato) i Giapponesi<br />
<strong>della</strong> vendetta del Re di Spagna, appoggiato ed aiutato (diceva lui) dai missionari e dai<br />
cristiani, che egli aveva mandato avanti quale avanguardia e sostegno delle truppe<br />
spagnole. Questo discorso bugiardo e millantatore confermò l’imperatore Taikosama nei<br />
suoi sospetti contro i missionari ed emanò un editto di proscrizione. Perirono allora<br />
ventitré francescani: sei Frati Minori con a capo s. Pierbattista e diciassette Terziari. Il<br />
30 dicembre 1596 furono imprigionati a Meaco e il 3 gennaio, dopo essere stati<br />
oltraggiati in pubblica piazza con l’amputazione di un orecchio, furono fatti girare per la<br />
città, tra grida, insulti e derisioni <strong>della</strong> plebaglia. Condotti poi a Nagasaki, furono tutti<br />
crocifissi e i loro fianchi trapassati a colpi di lancia con inaudita crudeltà. Era il 5<br />
febbraio 1597.<br />
Morto l'imperatore Taikosama, ci fu una breve tregua; ma nel 1614 si riaccese<br />
più violenta e più vasta la persecuzione, mietendo innumerevoli vittime, tra cui<br />
quarantacinque francescani: diciotto Frati Minori e ventisette Terziari. Non tutti furono<br />
sacrificati nello stesso luogo, ma ciascuno nella provincia dov’era stato preso: parte,<br />
quindi, a Nagasaki e parte ad Omura; né tutti, nello stesso giorno: ma tra il 1617 ed il<br />
1632. Dapprima furono gettati a languire in terribili e luride carceri, ove soffrirono con<br />
eroica pazienza la fame, la sete, il caldo soffocante, il freddo intenso, la sporcizia, il<br />
puzzo, gl’insetti, l’umidità; privi di abiti per cambiarsi e di acqua per lavarsi. Dopo una<br />
così penosissima prigionia, furono tutti condotti al luogo del loro supplizio, ed arsi vivi.<br />
Tra il crepitìo delle fiamme, avvolti da vortici di fumo, essi cantavano e pregavano per i<br />
loro persecutori. Capo di questa gloriosa falange era il b. Apollinare.<br />
All’inizio dell’Ottocento, in Cina e nei paesi limitrofi, la persecuzione religiosa, che<br />
tante vittime aveva mietuto nei secoli antecedenti, si riaccese con una violenza<br />
infernale. Numerosi atleti del Cristianesimo, appartenenti ad ogni età e condizione,<br />
perirono tra atroci tormenti: alcuni, strangolati ad un palo; altri, crocifissi; molti, colpiti<br />
di scure; parecchi perirono di fame o furono segati orrendamente, o fatti a brani, o<br />
chiusi in gabbia, come belve feroci.<br />
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