Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM
Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM
72 Ripresa In mezzo alle dure prove della lotta e delle persecuzioni, la virtù monastica non si spense, fu anzi spinta a maggior fervore. E’ vero che le leggi di secolarizzazione avevano chiusi i monasteri, ma non avevano piegato e spezzato l’intrepida fedeltà delle Clarisse alla loro vocazione. Non appena, quindi, passò la bufera rivoluzionaria che aveva fermato e quasi stroncato la prosperità claustrale, si videro questi asili di preghiera e di espiazione risorgere dalle rovine accumulate dalle persecuzioni e riprendere la loro vita penitente e contemplativa con più intenso fervore regolare. Specialmente dopo la metà dell’Ottocento s’iniziò per il Secondo Ordine una vera epoca di risurrezione e di rifioritura serafica: si moltiplicò il numero dei monasteri e delle Clarisse; furono restaurati e ricostruiti quelli distrutti; si intensificò la vita spirituale e disciplinare. Attento è stato lo sguardo della Chiesa su questa porzione eletta consacrata nella clausura. Per aiutarle nella solitudine creata dalla seconda guerra tra i monasteri, Pio XII (21 dicembre 1950), con la Costituzione apostolica Sponsa Christi crea le federazioni dei monasteri. Le indicazioni del Vaticano II portano un vento di unificazione, con nuove Costituzioni Generali ben integrate nel nuovo Codice di diritto Canonico. All’inizio del terzo millennio troviamo 930 monasteri con 25.000 clarisse sparse in tutto il pianeta. CAP. X TERZO TERZO ORDINE ORDINE I Terziari Origini e sviluppo - Governo e attività - Terziari regolari SOMMARIO: « Il Terz’Ordine dei fratelli e delle sorelle della penitenza abbraccia i chierici, i laici, le vergini, le vedove e i coniugati, risoluti di vivere onestamente nelle proprie case, attendere ad opere di pietà e fuggire le vanità del mondo ». In queste parole di Bernardo da Bessa, nel suo libro « De laudibus b. Francisci » (Cfr. Analecta Franciscana, III, p. 686), è sintetizzata tutta quanta la vita del Terz’Ordine francescano, attraverso i secoli. Fu istituito da principio per quei secolari che volessero fare penitenza, restando a casa propria. In seguito, però, molti di questi buoni terziari, desiderosi di maggiore perfezione, si distaccarono dalla stessa famiglia, e si unirono a vita comune. Il Terz’Ordine veniva così a dividersi in due rami: Secolare (chiamato
OFS = Ordine Francescano Secolare, cioè che vive nel ‘saeculum’, nel mondo ) e Regolare (chiamato oggi TOR. Terzo Ordine Regolare: che vive con una Regola di vita comunitaria). Sia l’uno che l’altro ebbero, come tutte le altre istituzioni religiose, periodi di grande prosperità e di decadenza. 73 Origini e sviluppo Quattro sono le città che si vantano di essere state la culla del Terz’Ordine: Cannara, Poggibonsi, Firenze e Faenza. Anche se le testimonianze più antiche e più solide stanno per Poggibonsi, questa molteplicità di luoghi sta a dire la continua preoccupazione di Francesco di Assisi di dare anche ai laicato la certezza della salvezza. Già dagli anni 1216-17 il Poverello iniziò a pensare anche ai laici dando loro delle indicazioni di vita. Man mano maturò in lui l’idea della Lettera a tutti i Fedeli e la scelta del ‘Memoriale propositi’ già approvato nel 1202 (quindi prima del Concilio lateranense IV) per gli Umiliati della Lombardia. Nella Cronaca dei XXIV generali del sec. XIV si legge che nel 1221 il b. Francesco istituì il Terz’Ordine dei penitenti per coloro che erano congiunti in matrimonio e desideravano fare penitenza. Il primo dei quali fu s. Lucio. Questo Lucio, secondo la maggioranza degli autori, sarebbe precisamente il b. Lucchesio da Poggibonsi. Intorno a lui si raccolsero a Poggibonsi altre persone di pensieri e sentimenti uguali; e, così, un po' dappertutto nelle città italiane si formavano quei gruppi, che Gregorio IX chiamerà più tardi «poenitentium collegia», «comunità di penitenti». Sulla fine del sec. XIII, il Terz’Ordine si trova già diffuso in tutta l’Italia e anche fuori; ogni capoluogo ha la sua congregazione. Grandi difficoltà si dovettero superare in questo rapido diffondersi. Governatori, podestà e principi ostacolavano e perseguitavano i Terziari, perché, in forza della loro regola e delle concessioni pontificie, erano stati esonerati dal servizio militare e civile, dal prestare giuramenti, dal portare armi, dalle tasse e dall’obbligo di rispondere in tribunale civile. Potevano soltanto giurare per propria difesa e per la fede, e potevano portare le armi per difendere la Chiesa, la Fede e il proprio paese. Tale emancipazione urtava potentemente i signorotti feudali di quel tempo, i quali, vedendosi così feriti e menomati nel loro assolutismo e despotismo, odiavano e perseguitavano i Terziari, nonostante che essi fossero difesi e protetti dai pontefici. Un’altra lotta si era scatenata sulla nascente istituzione, all'inizio del Trecento, minacciando di travolgerla: l’accusa di eresia. i Terziari venivano confusi con i fraticelli, i beghini ed altri eretici che formicolavano allora per ogni dove. Fattasi, però, una rigorosa inchiesta, per ordine del papa Giovanni XXII, essi risultarono innocenti. Così la nuova Milizia serafica, uscita vittoriosa anche da quell’infamante calunnia, continuò nel suo sviluppo e prosperò. Altri intralci ne arrestarono ed ostacolarono il progresso: lo Scisma d’Occidente prima (sec. XV); la persecuzione protestante poi (sec. XVI); il diventare terziari ‘per moda’ presso le corti e i nobili (sec. XVII)... Il Terz’Ordine si era allora talmente illanguidito, da sembrare quasi estinto. Solo dopo la metà del Seicento, si nota una ripresa di vita, un risveglio, che continuò poi nei
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In mezzo alle dure prove <strong>della</strong> lotta e delle persecuzioni, la virtù monastica non si<br />
spense, fu anzi spinta a maggior fervore.<br />
E’ vero che le leggi di secolarizzazione avevano chiusi i monasteri, ma non<br />
avevano piegato e spezzato l’intrepida fedeltà delle Clarisse alla loro vocazione.<br />
Non appena, quindi, passò la bufera rivoluzionaria che aveva fermato e quasi<br />
stroncato la prosperità claustrale, si videro questi asili di preghiera e di espiazione<br />
risorgere dalle rovine accumulate dalle persecuzioni e riprendere la loro vita penitente e<br />
contemplativa con più intenso fervore regolare.<br />
Specialmente dopo la metà dell’Ottocento s’iniziò per il Secondo Ordine una vera<br />
epoca di risurrezione e di rifioritura serafica: si moltiplicò il numero dei monasteri e<br />
delle Clarisse; furono restaurati e ricostruiti quelli distrutti; si intensificò la vita<br />
spirituale e disciplinare.<br />
Attento è stato lo sguardo <strong>della</strong> Chiesa su questa porzione eletta consacrata nella<br />
clausura. Per aiutarle nella solitudine creata dalla seconda guerra tra i monasteri, Pio<br />
XII (21 dicembre 1950), con la Costituzione apostolica Sponsa Christi crea le<br />
federazioni dei monasteri. Le indicazioni del Vaticano II portano un vento di<br />
unificazione, con nuove Costituzioni Generali ben integrate nel nuovo Codice di diritto<br />
Canonico.<br />
All’inizio del terzo millennio troviamo 930 monasteri con 25.000 clarisse sparse<br />
in tutto il pianeta.<br />
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TERZO TERZO ORDINE<br />
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I Terziari<br />
Origini e sviluppo - Governo e attività - Terziari regolari<br />
SOMMARIO: « Il Terz’Ordine dei fratelli e delle sorelle <strong>della</strong> penitenza abbraccia i<br />
chierici, i laici, le vergini, le vedove e i coniugati, risoluti di vivere onestamente nelle<br />
proprie case, attendere ad opere di pietà e fuggire le vanità del mondo ». In queste<br />
parole di Bernardo da Bessa, nel suo libro « De laudibus b. Francisci » (Cfr. Analecta<br />
Franciscana, III, p. 686), è sintetizzata tutta quanta la vita del Terz’Ordine francescano,<br />
attraverso i secoli. Fu istituito da principio per quei secolari che volessero fare<br />
penitenza, restando a casa propria. In seguito, però, molti di questi buoni terziari,<br />
desiderosi di maggiore perfezione, si distaccarono dalla stessa famiglia, e si unirono a<br />
vita comune. Il Terz’Ordine veniva così a dividersi in due rami: Secolare (chiamato