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Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM

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calo vocazionale dovuto anche alla chiusura dei ‘collegi serafici, o apostolici’ ha portato<br />

ad una flessione numerica molto elevata e fa guardare al futuro del francescanesimo in<br />

occidente con una certa preoccupazione. Più promettente è la situazione delle vocazioni<br />

in quelli che una volta erano considerati territori di missione.<br />

68<br />

I frati minori<br />

Con la promulgazione <strong>della</strong> sopraccitata Bolla, l’intenzione del Papa Leone XIII era<br />

quella di porre fine alle tendenze separatiste e formare delle varie famiglie francescane<br />

esistenti all’interno dell’Osservanza un corpo unico, forte e inscindibile, perché soltanto<br />

nell’unità vi potrà essere vita, progresso, tranquillità.<br />

L’unione auspicata dal Papa non si poté realizzare completamente subito d’un sol<br />

colpo: sebbene gli ex Riformati si separeranno nuovamente nel 1911, e la Spagna fino al<br />

1932 sarà ancora governata da un proprio vicario generale, con speciali facoltà; sebbene<br />

negli animi di molti religiosi sopravvivessero ancora risentimenti, dissensi e divisioni;<br />

sebbene le guerre abbiano impedito e rallentato la marcia <strong>della</strong> milizia francescana<br />

ormai una e compatta, tuttavia le speranze di Leone XIII non furono né potevano essere<br />

deluse: i fiori spuntarono, maturarono copiosamente i frutti; venne il bene, si diffuse la<br />

prosperità: gradatamente, senza rumori e schiamazzi, così com’è proprio del vero bene.<br />

Nel dicembre 1945, il santo Padre indirizzava al Ministro generale la sua lettera<br />

apostolica «Quae Paterna», con la quale imponeva — per le provincie italiane prima e<br />

per tutte le altre dopo — l’unione di tutto il personale religioso stanziato in una stessa<br />

regione in modo da formare delle grandi e ben organizzate provincie regionali. Questo<br />

movimento unificativo iniziò in Sicilia, si estese, poi, a tutta l’Italia (1946), alla Francia<br />

(1947) e alla Spagna (1949).<br />

Altri simboli di unità e di lavoro indefesso e costruttivo sono soprattutto le opere<br />

compiute per il bene dell’Ordine intero e per l’onore <strong>della</strong> Chiesa. Al riguardo sono da<br />

ricordarsi in modo particolare: l’ampliamento del Collegio Internazionale di S. Antonio<br />

a Roma, l’erezione del Collegio per le vacanze estive sul Colle di S. Antonio presso<br />

Grottaferrata, l’elevazione del Collegio Internazionale a Pontificio Ateneo Antoniano,<br />

l’Istituto biblico di Gerusalemme, lo studio biblico di Hong-Kong; l’apertura <strong>della</strong><br />

Scuola Superiore di lettere e scienze a S. Chiara in Napoli, l’erezione del nuovo<br />

Collegio Apostolico per la formazione teologica, letteraria e scientifica dei nostri<br />

predicatori, l’ampliamento e la nuova sistemazione del Collegio di Grottaferrata, la<br />

nuova Curia Generale, che sorge semplice, austera e maestosa sul Colle del Gelsomino<br />

accanto al Vaticano.<br />

Nel post-concilio gran parte del lavoro di ricerca dell’essere francescani cadde<br />

sulle spalle del Rev.mo P. Costantino Koser, ministro generale: per lunghissimi anni<br />

consumò la sua vita dedicandola al rinnovamento dei frati, delle Clarisse, del<br />

Terz’Ordine e degli Istituti francescani.<br />

Le Provincie dei frati minori intorno al II millennio sono 113 con oltre 18.000<br />

frati sparsi in tutti i continenti, in ben 110 nazioni: Africa e Medio oriente (in numero di<br />

1.088 religiosi); America Latina (3.374), America settentrionale (1.423); Asia-Oceania

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