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Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM

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inserrando le file. A quest’opera Dio provvide, mandando a tutte la varie famiglie e ai<br />

vari rami del Francescanesimo dirigenti egregi, meglio santi, prudenti, abili.<br />

Soppressi i conventi, devastate le biblioteche e gli archivi, spariti gli uomini<br />

religiosi, coloro che tornarono dopo le ultime e più devastatrici soppressioni, dovettero<br />

mettersi a rifare tutto, incominciando dalla propria cultura e dalla propria preparazione.<br />

Vi furono uomini di questo tempo che fecero il maestro, il bibliotecario, il predicatore,<br />

il guardiano ed anche il cercatore, il cuoco e l’ortolano; dovevano pensare ai bisogni<br />

materiali e alla formazione <strong>della</strong> gioventù; per lo più erano autodidatti e, quel che è<br />

peggio per gli studi, poveri, senza risorse di sorta, oppressi da mille cure.<br />

Tra i grandi ricostruttori <strong>della</strong> famiglia serafica si distinse l’infaticabile figura di p.<br />

Bernardino da Portogruaro, generale dei Frati Minori.<br />

Assunse il generalato nel 1869: cioè in piena soppressione. Di fronte a tutto quel<br />

cumulo di macerie e di rovine materiali e morali, egli non si perdette di coraggio, ma<br />

con tutto l’ardore del suo cuore serafico si cacciò nella mischia per salvare il salvabile:<br />

riscatta e riedifica i conventi soppressi e distrutti; recluta vocazioni, riorganizza gli<br />

studi, ricostruisce le biblioteche, apre collegi. Corre instancabilmente da una provincia<br />

all’altra e avvicina personalmente i frati: incoraggia i timidi e gli sfiduciati, sprona i<br />

fiacchi ed esorta tutti alla osservanza <strong>della</strong> Regola, alla perfetta vita comune.<br />

Nel 1882 fondò 1’«Acta Ordinis», allo scopo di tenere i frati idealmente uniti, con<br />

la pubblicazione mensile delle notizie e degli avvenimenti più importanti dell’Ordine.<br />

Favorì e caldeggiò l'opera dei collegi serafici per il reclutamento degli aspiranti alla<br />

vita francescana. Il merito di questa provvidenziale iniziativa spetta al p. Andrea da<br />

Quarata, che, nel 1869, senza un centesimo, fidando unicamente nell’aiuto <strong>della</strong> divina<br />

Provvidenza, accoglieva a Prato nella poverissima casa di un ramaio, i primi sei fratini,<br />

mantenuti dall’eroica mendicazione di f. Pellegrino da Badia. Fu tuttavia per particolare<br />

impulso di p. Bernardino da Portogruaro che questi vivai serafici si moltiplicarono<br />

dappertutto. Da Prato il piccolo collegio passò poi a Galceti, si propagò in altre<br />

provincie, si diffuse in Italia e all’Estero.<br />

Anche i Cappuccini ebbero il loro collegio serafico nel 1870 per opera di p.<br />

Bernardo da Fivizzano; e i Conventuali nel 1882 per opera di p. Bonaventura Soldatich<br />

da Cherso.<br />

Accanto a questi piccoli collegi si innalzavano altre grandi e monumentali<br />

istituzioni: il Collegio di Quaracchi presso Firenze, nel 1877; e il Collegio<br />

internazionale di S. Antonio a Roma, nel 1890.<br />

Il primo sorse per preparare l’edizione critica delle opere di s. Bonaventura: lavoro<br />

difficile e faticoso, affidato al p. Fedele da Fanna con la collaborazione di altri dotti<br />

confratelli, i quali, dopo una diligente ed accurata revisione e correzione, ristampavano<br />

le opere bonaventuriane coi tipi <strong>della</strong> tipografia, impiantata nello stesso Collegio di<br />

Quaracchi, per suggerimento di quell’altro grande francescano che fu il p. Ludovico da<br />

Casoria.<br />

Il Collegio Internazionale di S. Antonio, in Via Merulana, sorse, invece, come<br />

centro di studi per la formazione degli insegnanti di scienze sacre e dei missionari.<br />

Qui fu poi trasferita la Curia generalizia dei Frati Minori, essendo stata espropriata<br />

dal governo quella di Aracoeli. Anche i Conventuali e i Cappuccini aprirono a Roma un<br />

proprio Collegio di studi internazionali: uno dedicato a s. Bonaventura (i Conventuali),<br />

l'altro a s. Lorenzo da Brindisi (i Cappuccini).<br />

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