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Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM

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C) Corpus Bonaventurense<br />

Nato a Bagnoregio intorno al 1217, sappiamo che Bonaventura fu guarito, per<br />

intercessione di s. Francesco, da una malattia mortale tra il 1228-1231. Di famiglia<br />

agiata lo troviamo a studiare a Parigi e nel 1243 (anno in cui terminò i suoi studi di<br />

base) entrò tra i frati minori. Studiò teologia sotto la guida di maestri prestigiosi quali<br />

Alessandro di Hales, Giovanni de La Rochelle, Guglielmo di Melitone ed Eudes<br />

Rigaud: ricevendo una profonda formazione biblica, patristica con ottima familiarità<br />

con i teologi medievali. Nel 1248 ricevette il baccellierato in sacra Scrittura e nel 1253<br />

la libera docenza. Nel 1257 venne scelto come Ministro Generale dell’Ordine: incarico<br />

rinnovatogli di triennio in triennio fino alla morte nel 1274. A lui dobbiamo molte<br />

opere. Qui segnaliamo solamente quelle che interessano direttamente la vita e il culto di<br />

s. Francesco.<br />

1) I “Sermoni”. Già il 4 ottobre 1255, davanti al senato accademico <strong>della</strong><br />

Sorbona, aveva tenuto un articolato ‘sermone’ su s. Francesco di <strong>Assisi</strong>: vi appaiono già<br />

le linee portanti delle biografie future. Altri ‘sermoni’ sono del 4 ottobre del 1262, 1266,<br />

1267…<br />

2) “Leggenda minore”(FF 1330-1393). Nel 1260, dopo aver presentato ai<br />

Capitolari le “Costituzioni narbonensi” troviamo frate Bonaventura impegnato a<br />

scrivere una breve vita di s. Francesco la cui festa era già stata arricchita di un’ottava (si<br />

prolungava per 8 giorni: e quindi si aveva bisogno di 64 letture, salmi responsoriali<br />

ecc.). Questa vita chiamata ‘Leggenda minore’ (Legenda minor)” ha grande valore<br />

perché rappresenta il “Francesco pregato” dentro e fuori <strong>della</strong> famiglia francescana e<br />

durante i secoli è rimasta la più diffusa.<br />

3) “Leggenda Maggiore” (FF 1020-1329). Nel frattempo frate Bonaventura, per<br />

incarico del Capitolo di Narbona (1260) si mette all’opera per preparare una vita di s.<br />

Francesco più completa, al di sopra delle parti e più agile come struttura. E’ la<br />

“Leggenda Maggiore”. I lettori cui si rivolge Bonaventura sono i frati stessi che hanno<br />

bisogno di formazione e di continuo nutrimento. Infatti nel Poverello abbiamo dei tratti<br />

che sono ‘ammirabili’ e molti tratti ‘imitabili’ sui quali Bonaventura, come maestro<br />

spirituale, si sofferma più diffusamente. A quanti rischiavano di vedere in Francesco<br />

“l’Angelo del sesto sigillo” come un “altro Cristo”, Bonaventura presenta Francesco, sì,<br />

come “Angelo del sesto sigillo”, ma che cammina dietro Cristo ed apre una strada<br />

davanti a noi. In questa Leggenda i fatti sono gli stessi riportati dalle biografie<br />

precedenti, ma vengono rimaneggiati acquistando spessore e significato differenti.<br />

L’intento di questa ‘Leggenda’ era quello di andare a sostituire le biografie precedenti<br />

assumendo perfino il nome dell’antica biografia del Celano “Vita del beato Francesco”:<br />

di fatto le cose andarono in questo modo. Nel 1266 (a Parigi) fu dato l’ordine di<br />

cancellare tutte le biografie precedenti e sostituirle con la Leggenda Maggiore. Questa

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