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Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM

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All’immagine di Francesco vengono aggiunti alcuni tratti che sembravano meno<br />

sottolineati nella Vita I: come il carisma profetico di Francesco e, più in generale, la sua<br />

provvidenzialità in quel momento <strong>della</strong> storia del popolo di Dio.<br />

3) « Il trattato dei miracoli» (FF 821-1019)<br />

Come completamento alla «Vita secunda », Tommaso da Celano scrisse anche un<br />

Trattato di diciannove capitoli sui miracoli di s. Francesco, per ordine del beato<br />

Giovanni da Parma. Il cap. I è d'intonazione generale; il cap. II parla del miracolo delle<br />

Stimmate; dal cap. III al XVIII vengono riportati miracoli di diverso genere; il capitolo<br />

XIX è una sintesi di tutto il Trattato. Una parte dei miracoli era già nota dalla Vita I,<br />

dalla Leggenda del Coro, dalla Leggenda Umbra. Man mano se ne sono aggiunti dei<br />

nuovi e si va allargando sempre di più l’orizzonte geografico del culto di S. Francesco.<br />

4) «La vita di S. Chiara» (‘Legenda Sanctae Clarae virginis’ : FF 3149 – 3278).<br />

Allo stesso frate Tommaso da Celano, ormai anziano, ma sempre esperto<br />

nell’arte agiografica, il Papa Alessandro IV affida l’incarico di scrivere anche la vita di<br />

S. Chiara d’<strong>Assisi</strong>: in concomitanza con la canonizzazione <strong>della</strong> stessa, avvenuta nel<br />

1255. Il Celano dispone <strong>della</strong> conoscenza diretta <strong>della</strong> stessa Santa; conosce il ‘processo<br />

di canonizzazione’ (FF 2919 – 3148) ma utilizza anche la conoscenza di fonti proprie.<br />

Emerge dal tutto la figura gigantesca de ‘la pianticella del serafico Padre’ come Chiara<br />

amava chiamare se stessa.<br />

34<br />

B) Corpus Leonense<br />

Frate Leone, segretario e confessore di s. Francesco, è senz’altro uno dei<br />

personaggi chiave per comprendere la figura del Poverello. Vissuto fino al 1271 per la<br />

sua posizione è il testimone più intimo e più longevo del Santo ed ha contribuito, con i<br />

suoi ricordi (scritti e orali) ad approfondire aspetti che ancora mancavano nelle biografie<br />

ufficiali del Santo. A frate Leone dobbiamo molto e mettiamo sotto il suo nome anche<br />

alcune opere di cui in qualche modo è stato ispiratore, ‘Mecenate’ e supervisore.<br />

1) Gli “scritti di s. Francesco”.<br />

Nel Capitolo generale di Genova del 1244 fu deciso di fare una più accurata<br />

ricerca delle cose dette e fatte dall’<strong>Assisi</strong>ate: in modo da integrare la Vita del Beato<br />

Francesco del Celanense. Nel 1246 da Greccio un numeroso gruppo di Compagni di s.<br />

Francesco, in risposta a tale appello capitolare, manda al Ministro Generale Crescenzio<br />

da Jesi, la già menzionata Lettera (FF 572-577), controfirmata da frate Leone, frate<br />

Rufino e frate Angelo, accompagnatrice di un dossier di documenti. Pare che a frate<br />

Leone, quasi subito, sia stato affidato l’incarico di discernere gli scritti di S. Francesco

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