Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM
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Padre e nelle regioni limitrofe. Poiché il Santo di <strong>Assisi</strong> era stato annoverato nella<br />
categoria celeste dei ‘Santi Confessori’, l’angolatura da cui ne viene raccontata la vita,<br />
sarà quella di un uomo con una forte conversione e una vita ascetica intensa. Pur non<br />
tralasciando gli altri aspetti .<br />
Da questa Vita del beato Francesco (che seguiteremo a chiamare ‘Vita Prima’)<br />
dipendono molte altre ‘Leggende’ (la parola « Legenda » va intesa qui nel senso<br />
medioevale: cioè “testo da leggere” ).<br />
a) ‘Leggenda per il coro’ (Legenda ad usum chori) dello stesso Tommaso<br />
da Celano: si tratta di una sintesi <strong>della</strong> vita dell’<strong>Assisi</strong>ate in letture per il<br />
coro.<br />
b) La ‘Vita di s. Francesco’ (Legenda sancti Francisci) di Giuliano da<br />
Spira. L’Autore, contemporaneo del Celano, riprende ed elabora i testi<br />
del Celano.<br />
c) ‘L’Ufficio ritmico’ (Officium rytmicum) di Giuliano da Spira. Sulla ‘Vita<br />
di s. Francesco’ da lui stesso composta, l’Autore mette in poesia e in<br />
musica i testi per la Liturgia in onore del Serafico Padre: i canti<br />
dell’Ufficio diventano lo straordinario vettore per la diffusione del culto<br />
di s. Francesco: più efficace di tutti i testi agiografici. Vengono ancora<br />
oggi utilizzati nella loro forma latina.<br />
d) La ‘legenda versificata’ di Enrico di Avranches. L’Autore compone un<br />
lungo poema epico in onore del Santo di <strong>Assisi</strong>. E’ un’opera di 2.585<br />
esametri divisi in 14 libri dedicati a Gregorio IX.<br />
e) La ‘Leggenda corale di Napoli o di Terni’ (‘legenda choralis neapolitana<br />
sive umbra’ ritrovata nella Biblioteca Nazionale di Napoli e nella<br />
Biblioteca comunale di Terni). Sembra appartenere allo stesso Tommaso<br />
da Celano che, non soddisfatto <strong>della</strong> sua prima opera, cerca di migliorare<br />
sempre la presentazione del volto del Poverello. Quest’opera rappresenta<br />
come una tappa intermedia tra la vita I e la Vita II.<br />
2) « Il memoriale nel desiderio dell’anima» (o Vita II di Tommaso da Celano: FF 578-<br />
224). La « Vita seconda » fu compilata nel 1246-47, per incarico del generale<br />
Crescenzio da Jesi. Costui, con lettera circolare del 1244, invitava tutti i frati a scrivere<br />
e inviargli tutto ciò che di nuovo e di sconosciuto sapessero ancora sulla vita del<br />
serafico Padre. A questo appello risposero anche i cosi chiamati Tre Compagni di s.<br />
Francesco: frate Leone, f. Angelo e f. Rufino. Essi, con altri collaboratori, dal loro convento<br />
di Greccio mandarono al Generale, due anni dopo (1246), una Lettera (FF 572-<br />
577) che accompagnava un dossier con all’interno opuscoli vari con aneddoti ed altri<br />
ricordi su s. Francesco.<br />
Il Generale, ricevuto questo prezioso materiale, lo affidò al Celano, incaricandolo di<br />
rielaborare i fatti e presentarli in buona forma letteraria. Fu così che spuntò la «Vita<br />
seconda » del Celano. Essa è composta di due parti: la prima contiene alcuni episodi<br />
<strong>della</strong> vita di s. Francesco; la seconda espone particolarmente i detti e gl’insegnamenti di<br />
lui, riportando anche qua e là alcuni miracoli. Lo stile è, come ci dichiara lo stesso<br />
Celano nel prologo, senza ricercatezze; ha cercato di adattarsi ai meno colti e di piacere<br />
nello stesso tempo agli studiosi.<br />
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