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Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM

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G) Cantico di frate Sole (o delle Creature) (FF 263)<br />

E' un invito a tutte le creature a lodare il Signore. Questo Cantico fu composto da s.<br />

Francesco in diversi momenti. Le prime 6 strofe, riguardanti la creazione, vennero<br />

composte nel giardino di s. Damiano nella primavera del 1225, dopo una notte turbata<br />

da molti tormenti. La strofa del perdono venne composta nell’estate dello stesso anno:<br />

per riconciliare il potestà e il vescovo di <strong>Assisi</strong> a causa di un trattato con i Perugini che<br />

andava a svantaggio dei più poveri <strong>della</strong> città. L’ultima strofa, che parla di sorella<br />

morte, fu aggiunta negli ultimi giorni <strong>della</strong> vita del Santo (1226). Il Cantico si ispira<br />

chiaramente ai capitoli 42-43 del Libro del Siracide dove viene cantata la gloria di Dio<br />

nella Natura.<br />

H) Regola non Bollata, cap. 23 (FF 63-71)<br />

Assieme al Cantico andrebbe letta la Regola non Bollata al cap. 23, dove è cantata la<br />

gloria di Dio nella storia <strong>della</strong> Salvezza. E’ un inno di ringraziamento, molto intenso,<br />

con cui Francesco vuole unirsi, nello Spirito Santo, al Figlio di Dio che è il ‘Grazie’<br />

vero che, unico, piace al Padre. Dio viene ringraziato per se stesso (‘per te stesso’), per<br />

la creazione, per l’incarnazione del Verbo, per la redenzione, per il suo ritorno. In<br />

questo inno il Poverello vuole associarsi alla Chiesa del cielo, capeggiata dalla Vergine<br />

Maria e alla Chiesa ancora pellegrina su questa terra.<br />

I) Lodi per ogni Ora (FF264)<br />

Sono un inno di lode al Signore, composto da una specie di salmo alternato con dei<br />

passi dell'Apocalisse, di Daniele e del Te Deum. Il serafico Padre lo recitava prima e<br />

dopo le ore canoniche e prima dell'ufficio <strong>della</strong> Madonna; le faceva recitare anche ai<br />

suoi frati in penitenza delle loro parole inutili. Queste lodi si concludono con una<br />

brevissima supplica a Dio (FF 265) che è “ogni bene, sommo bene, tutto il bene, che<br />

solo sei buono”: svelandoci così uno dei filoni d’oro <strong>della</strong> spiritualità francescana.<br />

J) Esortazione alla lode di Dio (FF 265a)<br />

Si tratta di un altro cantico composto da versetti di salmi, brani dell’Apocalisse, di<br />

Daniele e del Vangelo di Giovanni avvicinati insieme dall’occhio di Francesco.<br />

L’occasione <strong>della</strong> composizione sembra essere stata la consacrazione <strong>della</strong> piccola<br />

chiesa <strong>della</strong> Eremita (Terni). Francesco fece scrivere questa Lode a Dio, su una tavola di<br />

legno che faceva da paliotto (antipendio) al piccolo altare.<br />

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