Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM
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C) Ai governanti (FF 210 ss)<br />
Scritta probabilmente nel 1220 di ritorno dalla Terra Santa. Sembra che Francesco<br />
sia rimasto impressionato dai muezzin musulmani che invitano a lodare Iddio. Nella<br />
Lettera infatti troviamo l’esortazione a tutte le autorità: «Podestà, Consoli, Magistrati,<br />
Governatori », perché non si dimentichino del Signore nelle loro occupazioni, ricevano<br />
loro stessi la Comunione, facciano osservare dai loro sudditi la legge di Dio e “ogni<br />
sera si annunci, mediante un banditore o qualche altro segno, che vengano rese lodi e<br />
grazie al Signore Iddio onnipotente da parte di tutto il popolo”.<br />
D) Lettera a tutto l’Ordine (detta anche lettera al Capitolo generale) (FF 214).<br />
Sembra che questa lettera, giuntaci con due titoli diversi, sia stata composta<br />
intorno al 1223. I destinatari sono tutti i frati dell’Ordine, ma i ‘postini’ attraverso i<br />
quali la lettera giungerà ai frati, sono i ministri provinciali convocati a Capitolo.<br />
La lettera si apre come una Liturgia <strong>della</strong> Parola: con il Nome del Padre,<br />
l’esortazione iniziale, il discorso del serafico Padre, la confessione delle proprie colpe<br />
da parte del Poverello, e l’orazione finale.<br />
Nel suo scritto Francesco parla del rispetto verso il ss. Sacramento, <strong>della</strong> degna<br />
celebrazione <strong>della</strong> s. Messa, del rispetto <strong>della</strong> s. Scrittura, dell'osservanza fedele <strong>della</strong><br />
Regola e <strong>della</strong> recita devota del divino Ufficio. Si tratta, anche qui, di temi provenienti<br />
dal Lateranense IV e dalla preoccupazione di Francesco di ancorare bene la spiritualità<br />
dei suoi frati sulla Liturgia <strong>della</strong> chiesa.<br />
E) Lettera ad un ministro dei frati (FF 234).<br />
Chi sia questo ministro provinciale non si è potuto identificare con certezza.<br />
Probabilmente fu scritta tra il 1221 e il 1223. Al ministro che sente forte tendenza alla<br />
vita eremitica in quanto è stanco di vivere in mezzo ai problemi quotidiani dei suoi frati,<br />
Francesco rivela che deve considerare le problematiche <strong>della</strong> vita fraterna ‘come grazia’<br />
di santificazione. La lettera è importante anche perché ci permette di vedere come il<br />
serafico Padre segue accuratamente il processo evolutivo <strong>della</strong> legislazione dell’Ordine.<br />
F) A tutti i custodi (I-II) (FF 240 ss).<br />
Due lettere ci sono pervenute con questo titolo. Furono scritte probabilmente dal<br />
Santo, di ritorno dalla Terra Santa. Le ‘custodie’ erano entità territoriali più piccole, in<br />
cui una Provincia di grandi dimensioni (per esempio la Spagna, o l’Italia) era suddivisa.<br />
A capo delle comunità francescane di una determinata custodia, c’era ‘un custode’:<br />
quasi ‘Angelo custode’ dei frati. Francesco esorta tutti i custodi che vigilino perché il<br />
culto eucaristico venga svolto dignitosamente, con materiale ‘prezioso’ come si addice<br />
al Signore ‘secondo il comando <strong>della</strong> Chiesa’. Lo stesso valga per ‘i nomi e le parole’<br />
scritte del Signore. Invitino il popolo a ricevere il Corpo e Sangue del Signore. Nelle<br />
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