Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM
Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM
ifacimento postconciliare l’abbiamo, per l’OFS, con l’approvazione del Venerabile Paolo VI nel 1978 (FF 3411 ss). La nuova Regola del TOR (maschile e femminile) l’abbiamo nel 1982 con l’approvazione da parte del Beato Giovanni Paolo II ed è valida per tutte le Congregazioni maschili e femminili francescane. F) Le Ammonizioni (FF 141 ss) Sono una raccolta di istruzioni e prescrizioni, date da s. Francesco ai suoi frati. E' difficile potere determinare il tempo ed il luogo in cui furono composte, perché le fonti ci danno poche indicazioni; tuttavia si suppone che la maggior parte di esse siano state date nei vari Capitoli generali, basandoci sulla testimonianza della Leggenda dei tre Compagni al cap. XIV, ove si dice che s. Francesco in detti Capitoli « faciebat admonitiones, reprehensiones et praecepta». Tutti questi ammaestramenti sono stati raccolti in ventotto capitoletti e sono disposti, quasi raggi di un ostensorio, intorno alla prima ammonizione che tratta dell’Eucaristia: di come Gesù si è fatto nostro fratello venendo nell’umiltà dell’Incarnazione e dell’Eucaristia. A) A tutti i fedeli (I-II) (FF 178/1 ss) 24 2. opuscoli epistolari Queste due lettere hanno un nucleo unitario, sicché la seconda si presenta come sviluppo della prima. Quindi possiamo parlare anche di un’unica lettera sulla quale s. Francesco ha lavorato assiduamente per presentare le motivazioni della vita dei Penitenti (o Terz’Ordine francescano). Forse scritta intorno al 1215-17 la prima redazione concentra la sua attenzione sul vivere in grazia di Dio: sull’accoglienza e la coltivazione della vita Trinitaria in noi. Questo primo nucleo viene ampliato e presentato intorno al 1221. Contemplando l’umiltà della incarnazione del Verbo, l’amore di Gesù nella sua Passione, nell’Eucaristia e nell’offerta del Sangue di Cristo in riscatto per noi, i ‘fedeli’ destinatari della Lettera trovano la motivazione per vivere la vita trinitaria nelle diverse situazioni personali e nei diversi ambiti sociali. Sempre impressionante rimane la descrizione del moribondo impenitente. B) A tutti i Chierici (I-II) (FF 207a ss) Più che una lettera (di cui abbiamo due redazioni) sembra essere un piccolo trattato sulla riverenza verso il Corpo del Signore e sulla mondezza dell'altare. I contenuti fanno riferimento senz’altro alle indicazioni dommatiche e pastorali del Lateranense IV sulla Santissima Eucaristia.
C) Ai governanti (FF 210 ss) Scritta probabilmente nel 1220 di ritorno dalla Terra Santa. Sembra che Francesco sia rimasto impressionato dai muezzin musulmani che invitano a lodare Iddio. Nella Lettera infatti troviamo l’esortazione a tutte le autorità: «Podestà, Consoli, Magistrati, Governatori », perché non si dimentichino del Signore nelle loro occupazioni, ricevano loro stessi la Comunione, facciano osservare dai loro sudditi la legge di Dio e “ogni sera si annunci, mediante un banditore o qualche altro segno, che vengano rese lodi e grazie al Signore Iddio onnipotente da parte di tutto il popolo”. D) Lettera a tutto l’Ordine (detta anche lettera al Capitolo generale) (FF 214). Sembra che questa lettera, giuntaci con due titoli diversi, sia stata composta intorno al 1223. I destinatari sono tutti i frati dell’Ordine, ma i ‘postini’ attraverso i quali la lettera giungerà ai frati, sono i ministri provinciali convocati a Capitolo. La lettera si apre come una Liturgia della Parola: con il Nome del Padre, l’esortazione iniziale, il discorso del serafico Padre, la confessione delle proprie colpe da parte del Poverello, e l’orazione finale. Nel suo scritto Francesco parla del rispetto verso il ss. Sacramento, della degna celebrazione della s. Messa, del rispetto della s. Scrittura, dell'osservanza fedele della Regola e della recita devota del divino Ufficio. Si tratta, anche qui, di temi provenienti dal Lateranense IV e dalla preoccupazione di Francesco di ancorare bene la spiritualità dei suoi frati sulla Liturgia della chiesa. E) Lettera ad un ministro dei frati (FF 234). Chi sia questo ministro provinciale non si è potuto identificare con certezza. Probabilmente fu scritta tra il 1221 e il 1223. Al ministro che sente forte tendenza alla vita eremitica in quanto è stanco di vivere in mezzo ai problemi quotidiani dei suoi frati, Francesco rivela che deve considerare le problematiche della vita fraterna ‘come grazia’ di santificazione. La lettera è importante anche perché ci permette di vedere come il serafico Padre segue accuratamente il processo evolutivo della legislazione dell’Ordine. F) A tutti i custodi (I-II) (FF 240 ss). Due lettere ci sono pervenute con questo titolo. Furono scritte probabilmente dal Santo, di ritorno dalla Terra Santa. Le ‘custodie’ erano entità territoriali più piccole, in cui una Provincia di grandi dimensioni (per esempio la Spagna, o l’Italia) era suddivisa. A capo delle comunità francescane di una determinata custodia, c’era ‘un custode’: quasi ‘Angelo custode’ dei frati. Francesco esorta tutti i custodi che vigilino perché il culto eucaristico venga svolto dignitosamente, con materiale ‘prezioso’ come si addice al Signore ‘secondo il comando della Chiesa’. Lo stesso valga per ‘i nomi e le parole’ scritte del Signore. Invitino il popolo a ricevere il Corpo e Sangue del Signore. Nelle 25
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Paolo VI nel 1978 (FF 3411 ss). La nuova Regola del TOR (maschile e femminile)<br />
l’abbiamo nel 1982 con l’approvazione da parte del Beato Giovanni Paolo II ed è valida<br />
per tutte le Congregazioni maschili e femminili francescane.<br />
F) Le Ammonizioni (FF 141 ss)<br />
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difficile potere determinare il tempo ed il luogo in cui furono composte, perché le fonti<br />
ci danno poche indicazioni; tuttavia si suppone che la maggior parte di esse siano state<br />
date nei vari Capitoli generali, basandoci sulla testimonianza <strong>della</strong> Leggenda dei tre<br />
Compagni al cap. XIV, ove si dice che s. Francesco in detti Capitoli « faciebat<br />
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raccolti in ventotto capitoletti e sono disposti, quasi raggi di un ostensorio, intorno alla<br />
prima ammonizione che tratta dell’Eucaristia: di come Gesù si è fatto nostro fratello<br />
venendo nell’umiltà dell’Incarnazione e dell’Eucaristia.<br />
A) A tutti i fedeli (I-II) (FF 178/1 ss)<br />
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2. opuscoli epistolari<br />
Queste due lettere hanno un nucleo unitario, sicché la seconda si presenta come<br />
sviluppo <strong>della</strong> prima. Quindi possiamo parlare anche di un’unica lettera sulla quale s.<br />
Francesco ha lavorato assiduamente per presentare le motivazioni <strong>della</strong> vita dei<br />
Penitenti (o Terz’Ordine francescano). Forse scritta intorno al 1215-17 la prima<br />
redazione concentra la sua attenzione sul vivere in grazia di Dio: sull’accoglienza e la<br />
coltivazione <strong>della</strong> vita Trinitaria in noi. Questo primo nucleo viene ampliato e<br />
presentato intorno al 1221. Contemplando l’umiltà <strong>della</strong> incarnazione del Verbo,<br />
l’amore di Gesù nella sua Passione, nell’Eucaristia e nell’offerta del Sangue di Cristo in<br />
riscatto per noi, i ‘fedeli’ destinatari <strong>della</strong> Lettera trovano la motivazione per vivere la<br />
vita trinitaria nelle diverse situazioni personali e nei diversi ambiti sociali. Sempre<br />
impressionante rimane la descrizione del moribondo impenitente.<br />
B) A tutti i Chierici (I-II) (FF 207a ss)<br />
Più che una lettera (di cui abbiamo due redazioni) sembra essere un piccolo<br />
trattato sulla riverenza verso il Corpo del Signore e sulla mondezza dell'altare. I<br />
contenuti fanno riferimento senz’altro alle indicazioni dommatiche e pastorali del<br />
Lateranense IV sulla Santissima Eucaristia.