Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM
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Celano, papa Gregorio IX nella bolla « Quo elongati » del 28 settembre 1230, s.<br />
Bonaventura e molti altri testimoni.<br />
C) Regola per gli eremi (FF 136)<br />
Questo breve regolamento fu scritto da s. Francesco per quei frati che desideravano<br />
ritirarsi in luoghi di eremitaggio o ritiro. Suppone la Regola dei Frati Minori. Non si può<br />
stabilire con assoluta certezza la data <strong>della</strong> composizione; pare che sia stato scritto tra il<br />
1218 e il 1223.<br />
D) La Regola delle Clarisse (o Ordine di S. Chiara).<br />
Nella sua forma attuale la Regola del Secondo Ordine, non è da attribuirsi a s.<br />
Francesco ma s. Chiara. Subì molte variazioni. In un primo tempo, poco dopo la loro<br />
fondazione (1212), s. Francesco compose per le Clarisse una breve « Forma vitae » (FF<br />
139), che poi s. Chiara inserì nel capitolo VI <strong>della</strong> Regola, da lei scritta intorno al 1250.<br />
Poco prima di morire Francesco (1226), indirizzò alle Clarisse altri due scritti da<br />
noi posseduti: « Ultima Voluntas » (FF 140) e la Lauda musicata «Audite Poverelle»<br />
(FF 263/1). Quest’ultima, creduta perduta, è stata ritrovata solo recentemente.<br />
Il Poverello ha certamente inviato anche altri scritti: lo attesta la stessa s. Chiara<br />
nel suo Testamento.<br />
E) La Regola del Terz’Ordine<br />
Con il nome ‘Terzo Ordine Francescano’ nel passato veniva indicato sia il<br />
movimento di Laici o Chierici (Papi, Vescovi, Sacerdoti e semplici fedeli) che si<br />
rifacevano alla spiritualità del Serafico Padre (oggi chiamati OFS: Ordine Francescano<br />
Secolare, che vive nel ‘saeculum’, nel mondo), sia quei gruppi di Penitenti che<br />
conducevano una qualche forma di vita comunitaria (gruppi maschili o femminili che il<br />
Poverello ha voluto sempre separati: oggi chiamati TOR: Terzo Ordine Regolare).<br />
Che Francesco abbia scritto anche per il Terz’Ordine (sia OFS che TOR) una<br />
regola di vita, ci è confermato dai suoi biografi e dai diversi documenti antichissimi.<br />
Mariano da Firenze nel suo « Compendium Chronicarum » scrive che s. Francesco,<br />
«vedendo la grande devozione del popolo animato a penitenza, compose una regola per<br />
gli uomini e le donne legate in matrimonio. Nel comporre la quale, il cardinale Ugolino<br />
suppliva ciò che mancava alla scienza pratica del Santo ». Secondo gli studi attuali<br />
Francesco (sembra a causa degli impedimenti posti dal Concilio Lateranense IV ad<br />
approvare nuove Regole di vita) ha utilizzato, appena ritoccandola, la Regola degli<br />
Umiliati <strong>della</strong> Lombardia (il “memoriale propositi”) già approvato da papa Innocenzo<br />
III nel 1202, aggiungendovi, la Lettera a tutti i Fedeli (I-II redazione). Il testo del<br />
‘Memoriale propositi’ lo troviamo nelle FF 3364/1 ss.<br />
Nel corso dei secoli questa Regola ha subito molte modificazioni per rispondere<br />
alle nuove esigenze dei tempi moderni. Così Nicolò IV nel 1289 l'ampliava a trenta<br />
capitoli (FF 3365 ss); mentre Leone XIII il 30 maggio 1883, con la sua costituzione «<br />
Misericors Dei Filius », la riduceva a tre capitoli (FF 3392 ss). L’ultimo profondo<br />
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