Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM

Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM

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154 Il merito di avere evangelizzato il PERU’ spetta - primi fra tutti - ai Francescani. Vi giunsero nel 1532 con la spedizione di Francesco Pizarro. Vi fondarono scuole d’insegnamento, di lettere, di musica, di arti e anche parecchi opifici di meccanica, di tessitura, di falegnameria, ecc. Il più grande missionario del Perù fu s. Francesco Solano. La BOLIVIA e il CILE ebbero i primi Francescani un po’ più tardi: nel 1540 la Bolivia, e nel 1551 il Cile. Fino agli inizi dell’Ottocento queste due Missioni prosperavano, particolarmente con l’erezione di diversi Collegi missionari; si ebbe un ventennio di arresto durante le guerre d’indipendenza, essendo stati espulsi tutti i religiosi. Nel 1832, quando i frati spagnoli furono sostituiti con gl’italiani, le Missioni cilene riacquistarono subito l’antico prestigio. I primi Francescani raggiunsero l’ARGENTINA nel 1535. Sbarcarono a Rio della Plata. Di là, per sottrarsi agli assalti dei selvaggi, si ritirarono (1538) nel Paraguay. Le Missioni francescane dell’Argentina furono fiorentissime ai tempi di s. Francesco Solano che per venti anni lavorò nelle regioni del Tucumàn, operando strepitose conversioni. Nel 1769, il loro campo di apostolato si estese ancora di più, dopo l’espulsione dei Gesuiti, avendo ereditato, in parte, le loro missioni. In queste vaste regioni tutto fu messo in opera dai Francescani, pur di conquistare anime a Cristo: fecero da agricoltori, da falegnami, da fabbri, da maestri di scuola, ecc.. Nel PARAGUAY e nell’URUGUAY i Francescani penetrarono dall’Argentina nel 1538, compiendo un imponente lavoro di bene. « Frate Luigi Bolanos si dedicò specialmente al Paraguay, evangelizzando i “Guaranì”, di cui sapeva la lingua. Visto per esperienza che i benefici delle Missioni si perdevano, quando i neofiti ritornavano alla vita nomade, escogitò un’opera civilizzatrice, che però solo la pazienza di un apostolo poteva attuare, e cioè ridurre i Guaranì convertiti a raccogliere le proprie famiglie in villaggi con la loro chiesa, la loro scuola, il loro stabile lavoro, sotto la vigilanza del missionario. P. Luigi Bolanos ha l’onore di essere il fondatore delle prime “riduzioni” dei selvaggi del Paraguay, sviluppate poi dai Gesuiti » (GEMELLI, o. c., p. 219). Nell’America settentrionale andando da Sud verso Nord, abbiamo la seguente penetrazione: Nel COSTARICA, nel NICARAGUA, nel GUATEMALA e nel YUCATAN, l’arrivo dei Francescani risale al 1525. Vi andarono dalle Antille. Nel 1529, dalle isole dell’India occidentale i Frati Minori penetrarono nel Messico con l’esploratore Cortés. Vi furono in seguito altre spedizioni francescane, e in così gran numero, da creare, in meno di un secolo, sei province monastiche. Dal 1821-1823 fino al presente, quando più e quando meno, il clero (secolare e regolare) è stato fatto segno da parte dei governi massonici delle più ingiuste persecuzioni; ma i frati, anche a costo di duri sacrifici, non hanno mai abbandonato il cattolico Messico. « La CALIFORNIA accolse ostilmente a varie riprese i Frati nel 1533, nel 1537, nel 1539; finalmente sei frati nel 1596, poterono fermarsi e lavorare » (GEMELLI, o. c., p. 157). La BASSA CALIFORNIA, nel 1749, ebbe un grande missionario nel b. Junipero Serra. Dopo avervi fondato le « riduzioni » (comunità cristiane con a capo i missionari), s’inoltrò nell’ALTA CALIFORNIA, fondandovi nel 1769 1a città di S. Francisco. La Missione di California progredì sotto il Governo spagnolo; si disperse sotto il Governo messicano (1833) che ne ordinò la secolarizzazione. Solo nel 1850, essendo

155 stata la California aggregata agli Stati Uniti, veniva nuovamente ridata ai missionari libertà d’azione. Nell’attuale confederazione degli STATI UNITI le conquiste si compiono per ondate successive. Nell’Arizona (uno degli Stati Uniti confinanti col Messico e con la California) frate Marco da Nizza, dopo aver superato grandi difficoltà, riuscì a penetrare nel 1593 fino alla regione di Zuni, presso la città indiana chiamata Cìbola. Nel NUOVO MESSICO (negli Stati Uniti, con capitale Santa Fé), i Francescani entrarono nel 1539 nel TEXAS (negli Stati Uniti, con capitale Austin), nel 1688; nella FLORIDA (penisola degli Stati Uniti, fra il Golfo del Messico e l’Oceano Atlantico), nel 1527. Queste regioni furono tutte evangelizzate dai Francescani: battezzavano, costruivano chiese, insegnavano agl’indigeni agricoltura, arti e mestieri. Nel 1827, dopo una sequela di vessazioni e persecuzioni da parte del Governo messicano, i religiosi vi furono tutti espulsi. Il padre Giovanni da Padilla ha il vanto di essere stato il protomartire dell’America del Nord. I Francescani sono stati anche i pionieri nell’evangelizzazione dell’immensa regione del CANADA. Vi misero piede per la prima volta nel 1615 col grande colonizzatore Samuele De Champlain. Oggi, il loro lavoro principale è di preservare i Cattolici dalle insidie dei Protestanti. Sia le Missioni dell’America del Nord che quelle del Sud sarebbero state molto più floride, se gli espugnatori ed i mercanti europei si fossero mostrati più umani e meno crudeli con gl’indigeni, perché costoro, vedendosi spogliati d’ogni cosa e trattati da schiavi, insorsero contro l’oppressione e la tirannide europea, colpendo in primo luogo i missionari, che furono espulsi od uccisi. Le Missioni perdettero, allora, quella prosperità che era stata frutto del paziente ed eroico lavoro di tre secoli. In Australia Anche qui, i primi evangelizzatori furono i Francescani. Il giorno di Pentecoste del 1606 essi sbarcavano con Pedro Fernandez in AUSTRALIA. Erettovi un altare, fu celebrata per la prima volta la santa Messa e furono fatte le prime funzioni religiose. Il loro soggiorno durò un mese. Per 182 anni non si sa più nulla dell’Australia. Nel gennaio del 1788, un altro francescano, il p. Le Receveur, sbarcava con un altro famoso esploratore francese, La Perouse; ma venne assalito ed ucciso dagli indigeni. «Nel 1838, una corrente di padri francescani incominciò ad affluire verso l’Australia, e da allora non ha mai cessato. I padri irlandesi hanno avuto la loro parte di dolori nei giorni più difficili per la Missione. In cerca di anime intrapresero dei lunghi, faticosi e spesso pericolosi viaggi attraverso le foreste australiane. Durante questi viaggi missionari, soffrirono per l’intenso calore; quando erano sorpresi dalle tenebre, si accampavano all’aperto, contentandosi del cibo più semplice e scarso. Nonostante, dove giunsero costruirono chiese, cappelle e scuole, che sussistono ancora oggi in testimonianza della loro indefessa e zelante attività. A piene mani seminarono la parola di Dio, e così profonda fu la pietà e la devozione che essi istillarono nelle menti e nei

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stata la California aggregata agli Stati Uniti, veniva nuovamente ridata ai missionari<br />

libertà d’azione.<br />

Nell’attuale confederazione degli STATI UNITI le conquiste si compiono per ondate<br />

successive.<br />

Nell’Arizona (uno degli Stati Uniti confinanti col Messico e con la California) frate<br />

Marco da Nizza, dopo aver superato grandi difficoltà, riuscì a penetrare nel 1593 fino<br />

alla regione di Zuni, presso la città indiana chiamata Cìbola.<br />

Nel NUOVO MESSICO (negli Stati Uniti, con capitale Santa Fé), i Francescani<br />

entrarono nel 1539 nel TEXAS (negli Stati Uniti, con capitale Austin), nel 1688; nella<br />

FLORIDA (penisola degli Stati Uniti, fra il Golfo del Messico e l’Oceano Atlantico), nel<br />

1527.<br />

Queste regioni furono tutte evangelizzate dai Francescani: battezzavano, costruivano<br />

chiese, insegnavano agl’indigeni agricoltura, arti e mestieri. Nel 1827, dopo una sequela<br />

di vessazioni e persecuzioni da parte del Governo messicano, i religiosi vi furono tutti<br />

espulsi. Il padre Giovanni da Padilla ha il vanto di essere stato il protomartire<br />

dell’America del Nord.<br />

I Francescani sono stati anche i pionieri nell’evangelizzazione dell’immensa<br />

regione del CANADA. Vi misero piede per la prima volta nel 1615 col grande<br />

colonizzatore Samuele De Champlain. Oggi, il loro lavoro principale è di preservare i<br />

Cattolici dalle insidie dei Protestanti.<br />

Sia le Missioni dell’America del Nord che quelle del Sud sarebbero state molto più<br />

floride, se gli espugnatori ed i mercanti europei si fossero mostrati più umani e meno<br />

crudeli con gl’indigeni, perché costoro, vedendosi spogliati d’ogni cosa e trattati da<br />

schiavi, insorsero contro l’oppressione e la tirannide europea, colpendo in primo luogo i<br />

missionari, che furono espulsi od uccisi.<br />

Le Missioni perdettero, allora, quella prosperità che era stata frutto del paziente ed<br />

eroico lavoro di tre secoli.<br />

In Australia<br />

Anche qui, i primi evangelizzatori furono i Francescani. Il giorno di Pentecoste del<br />

1606 essi sbarcavano con Pedro Fernandez in AUSTRALIA. Erettovi un altare, fu<br />

celebrata per la prima volta la santa Messa e furono fatte le prime funzioni religiose. Il<br />

loro soggiorno durò un mese. Per 182 anni non si sa più nulla dell’Australia.<br />

Nel gennaio del 1788, un altro francescano, il p. Le Receveur, sbarcava con un<br />

altro famoso esploratore francese, La Perouse; ma venne assalito ed ucciso dagli<br />

indigeni. «Nel 1838, una corrente di padri francescani incominciò ad affluire verso<br />

l’Australia, e da allora non ha mai cessato. I padri irlandesi hanno avuto la loro parte di<br />

dolori nei giorni più difficili per la Missione. In cerca di anime intrapresero dei lunghi,<br />

faticosi e spesso pericolosi viaggi attraverso le foreste australiane. Durante questi viaggi<br />

missionari, soffrirono per l’intenso calore; quando erano sorpresi dalle tenebre, si<br />

accampavano all’aperto, contentandosi del cibo più semplice e scarso. Nonostante, dove<br />

giunsero costruirono chiese, cappelle e scuole, che sussistono ancora oggi in<br />

testimonianza <strong>della</strong> loro indefessa e zelante attività. A piene mani seminarono la parola<br />

di Dio, e così profonda fu la pietà e la devozione che essi istillarono nelle menti e nei

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