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Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM

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afflusso quasi continuo di missionari francescani, il cui lavoro apostolico, fecondato dal<br />

sangue di molte vittime, è stato molto vasto e profondo, nonostante la prevalenza dei<br />

musulmani. Della seconda metà del secolo XIV e dei primi decenni del secolo XV<br />

restano poche memorie delle Missioni in Crimea.<br />

In BULGARIA fin dal 1238 i Francescani lavorano indefessamente per l’unione di<br />

quel popolo alla Chiesa di Roma, ma con scarsi risultati. Il b. Angelo da Spoleto<br />

v’incontrò la morte (+ c. 1314) per questa nobile causa.<br />

In ALBANIA i Francescani penetrarono fin dal 1240. Da principio la Missione<br />

prosperò, ma, poi, nel 1478, essendo caduta l’Albania sotto il giogo turco, ogni cosa fu<br />

distrutta e con tale malvagità, che i Cattolici con i loro missionari dovettero rifugiarsi<br />

sui monti. Solo all’inizio del Seicento si ritentò di scendere al piano, ricominciando<br />

l’opera di evangelizzazione.<br />

Nella JUGOSLAVIA (Serbia-Bosnia-Erzegovina) la penetrazione dei Francescani<br />

risale alla fine del secolo XIII, inviati da Nicolò IV per combattere principalmente<br />

l’eresia dei Manichei, che infestavano tutta quanta la regione.<br />

Nel 1288 i Frati Minori penetrarono nella Serbia. Avevano cominciato ad<br />

affermarvisi, quando la Serbia venne soggiogata (1389) dal tartaro Bajazet, e i<br />

missionari furono perseguitati e dispersi. Vinti i Turchi da Tamerlano (1402), i Frati<br />

Minori riprendevano ed intensificavano la loro attività missionaria con la costruzione di<br />

chiese e conventi. Molti altri soprusi ed angherie dovettero soffrire i nostri missionari<br />

per parte degli scismatici e dei Turchi, tanto che erano in procinto di abbandonare la<br />

Missione, e l’avrebbero fatto, se il b. Marco da Bologna, allora vicario generale<br />

dell’Osservanza, non li avesse trattenuti con una lettera energica che li esortava alla<br />

resistenza.<br />

La condizione migliorò dopo la vittoria sui Turchi del 1456 per opera di s.<br />

Giovanni da Capestrano e del generalissimo Hunyadi; ma nel 1502 la Serbia ricadde<br />

sotto la dominazione musulmana, ricominciando per i nostri missionari una lunga epoca<br />

di persecuzioni. Insomma l’attività francescana in questa regione si è esplicata fra un<br />

continuo alternarsi di pace e di guerra.<br />

L’evangelizzazione <strong>della</strong> Bosnia iniziò propriamente nel 1291. Gl’inizi di questa<br />

Missione furono poco felici, tanto che i Francescani, sopraffatti dagli eretici, dovettero<br />

ben presto abbandonarla.<br />

Nel 1340 vi si recò personalmente il generale Gerardo Oddoni, operandovi<br />

strepitose conversioni. Il successo fu ancora più intenso con l’andata di s. Giovanni da<br />

Capestrano e di s. Giacomo delle Marche. Tutto, infatti, faceva sperare in un ritorno<br />

completo di quel popolo al Cattolicesimo, allorché nel 1463 le orde musulmane<br />

s’impadronivano <strong>della</strong> Bosnia, perpetrando inauditi delitti.<br />

In mezzo a tanta rovina, Iddio suscitava un grande apostolo in p. Angelo Zyedrovic.<br />

Si presentò egli stesso a Maometto II e perorò così bene la causa del Cristianesimo, da<br />

ottenere un rescritto di tolleranza per i Francescani, col quale erano autorizzati ad<br />

insegnare e a predicare liberamente. Durante la dominazione turca essi lavoravano con<br />

grande eroismo. Per potere servire i fedeli, dovettero deporre il loro abito talare e<br />

vestirsi come i Turchi; né mancò lo spargimento di sangue: numerose furono le vittime<br />

francescane anche qui.<br />

La Missione dell’Erzegovina ebbe pressappoco la stessa sorte <strong>della</strong> Bosnia.<br />

Nella ROMANIA (Valacchia e Moldavia) la fede fu predicata dai Frati Minori fra il

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