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Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM

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una masnada di briganti. « Io sono l’araldo del gran Re », disse loro. E quelli lo<br />

percossero e lo gettarono in un fossato di neve. Uscitone intirizzito dal freddo, continuò<br />

il suo cammino cantando. Avendo fame ed essendo già notte, andò a bussare ad un<br />

monastero di Benedettini, che lo ricevettero e lo misero ad aiutare: nacque una grande<br />

amicizia tra i monaci e Francesco. Ma Francesco, sentendo che non era lì la sua<br />

vocazione, proseguì per Gubbio recandosi da un suo amico fedele e vestitosi di una<br />

tunica eremitica, si diede a curare ed a visitare i lebbrosi.<br />

15<br />

9. II mendicante e il muratore (1207-1208)<br />

Una voce interna lo chiamava intanto a S. Damiano. Vi ritornò presto, mettendosi<br />

subito all’opera per la riparazione <strong>della</strong> chiesuola. Faceva l’accattone e il muratore:<br />

chiedeva le pietre per la chiesa e il cibo per sfamarsi. Chi gli dava due cucchiaiate di<br />

zuppa, chi un osso, chi un tozzo di pan duro. Egli tutto metteva nella sua sco<strong>della</strong>. A<br />

questua finita, poi, si sedeva e mandava giù quel minestrone a occhi chiusi, benché si<br />

sentisse rivoltare lo stomaco.<br />

Portava sempre con sé un vecchio mendicante, perché lo benedicesse tutte le volte<br />

che Pietro di Bernardone lo avesse maledetto. Un giorno questuando l’olio per le<br />

lampade di S. Damiano, s’incontrò con un gruppo dei suoi vecchi amici, che<br />

allegramente banchettavano in un’osteria. Ebbe allora vergogna e pensò di fuggirsene;<br />

ma, poi, si fece animo, entrò, confessò la sua vergogna e chiese 1’olio anche a loro.<br />

Terminati i lavori di S. Damiano, cominciò a restaurare la chiesa di S. Pietro e poi la<br />

Porziuncola.<br />

10. La chiamata del Vangelo (1208 o 1209)<br />

La mattina del 24 febbraio 1208, festa di s. Mattia, Francesco ascoltava la Messa<br />

nella chiesuola di S. Maria degli Angeli. Al Vangelo fu colpito da queste parole: « Non<br />

tenete oro, né argento, né scarpe, né bastone ecc. ». Trasalì di gioia, chiese spiegazione<br />

al prete e poi esclamò: « Ecco quello che io voglio! Questa sia la mia vita! » Uscì fuori,<br />

gettò sandali, bastone e cintura; si cinse i fianchi di una corda, si mise un cappuccio e se<br />

ne andò per le vie d’<strong>Assisi</strong> a predicare la penitenza e la pace.<br />

11. I primi discepoli (1208-1210)<br />

Ben presto altri compagni lo seguono. Il primo è Bernardo da Quintavalle, che<br />

ricorre all’astuzia del sonno per accertarsi <strong>della</strong> santità di Francesco; dopo di lui viene<br />

Pietro Cattani.<br />

Tutti e due vendettero i loro beni, (dopo aver consultato per tre volte il Vangelo),<br />

distribuirono il denaro ai poveri sul piazzale di San Giorgio, e si ritirarono con<br />

Francesco nella solitudine di una misera capanna di rami, accanto alla Porziuncola. La<br />

mattina del 23 aprile 1209, un altro giovane di nome Egidio fu ammesso nella loro compagnia;<br />

poi altri compagni ancora: Sabatino, Morico, Giovanni del Cappello, Filippo

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