Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM
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le uova, i latticini ed altri piaceri sensibili. Non ammettevano nessun culto delle<br />
immagini, dei santi e delle croci; neppure i sacramenti. Combattevano in tutti i modi la<br />
Chiesa e lo Stato. Erano insomma pericolosissimi, diffusi dappertutto, come i mali semi<br />
trasportati dal vento. L’Italia, nel Duecento, formicolava di tali eretici, con grande<br />
preoccupazione di tutti i cattolici, particolarmente dei Papi, che avevano bandito delle<br />
crociate per annientarli.<br />
In questa lotta antiereticale si distinsero i due grandi Ordini appena nascenti: quello<br />
di s. Domenico e quello di s. Francesco.<br />
Tra i Francescani troviamo un campione in s. Antonio di Padova, detto «Martello<br />
degli eretici». Per ubbidienza egli aveva lasciato la solitudine di Montepaolo, tanto cara<br />
alla sua anima contemplativa, per andare a predicare. Dall’eremo egli discende alle<br />
città; dalla quiete passa alla lotta, dirigendo il suo primo bersaglio contro gli eretici. Va<br />
a snidarli dal loro stesso centro: a Rimini che allora era covo e focolare di Catari e di<br />
Patarini. Li assale, li combatte e li vince strepitosamente. Gli eretici, preoccupati,<br />
avevano distolto il popolo dall’ascoltarlo. Ma il Santo, ispirato da Dio, si reca al mare e<br />
invita i pesci ad ascoltare la sua parola. Questi, docili alla voce di lui, si accostano alla<br />
spiaggia e lo ascoltano con la testa fuori dell’acqua, tra la meraviglia e lo stupore di tutti<br />
i presenti. La notizia del miracolo si propagò in un lampo: tutti accorsero intorno al<br />
grande Taumaturgo, per vederlo e udirlo.<br />
Antonio, quindi, cominciò a predicare contro l’eresia con tale calore ed efficacia<br />
che moltissimi eretici si convertirono. Un certo Bonillo, potente eresiarca, gli aveva<br />
lanciato questa sfida: « Io ti crederò, quando vedrò la mia mula, digiuna da tre giorni,<br />
trascurare il fieno e l’avena per inginocchiarsi dinanzi a quel pane che tu affermi essere<br />
il corpo di Cristo ».<br />
La proposta fu accettata. Giunta la processione col Santissimo davanti alla<br />
giumenta digiuna, questa piega immediatamente le ginocchia anteriori e china la testa<br />
fin quasi a toccare il suolo, in atto di adorazione, senza neppure fiutare il fieno e l’avena<br />
che le erano stati messi dinanzi. Un vero delirio di acclamazioni si elevò allora dal<br />
popolo: si gridò al miracolo, mentre Bonillo e moltissimi altri eretici si convertirono,<br />
chiedendo pubblicamente perdono dei loro errori.<br />
Come a Rimini, così in altre città. Dovunque s. Antonio arriva, è sempre in lotta<br />
con gli eretici. Era sempre grande desiderio di Antonio disperdere quelle volpi<br />
insidiose, che distruggono la vigna del Signore e scoprire e sradicare le loro false<br />
dottrine. Li convinceva di errore in pubbliche dispute a Rimini, a Tolosa e a Milano<br />
mediante la sua scienza sacra.<br />
I Fraticelli e gli Ussiti<br />
Gli eretici più fanatici e più diffusi del secolo XIV e XV sono i Fraticelli e gli<br />
Ussiti.<br />
La setta dei Fraticelli si era sparsa in Italia, in Sicilia, in Provenza, a Narbona, a<br />
Tolosa e altrove. Qualche volta si trattava di scismatici e apostati dell’Ordine<br />
francescano. Ordinariamente vestivano alla maniera dei Francescani, ma con abiti corti<br />
e poveri; in caso di pericolo, poi, o nei viaggi, assumevano le vesti comuni. Erano molto<br />
avversi alla Chiesa cattolica; detestavano il matrimonio; predicavano che la fine del