31.05.2013 Views

Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM

Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM

Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

137<br />

Oltre che la lebbra e la peste i Francescani sfidarono anche la febbre gialla, il vaiolo<br />

e il colera, che desolarono tutta quanta l’Europa, particolarmente nel secolo scorso. In<br />

tali epidemie che incutevano spavento e costernazione, essi diedero magnifici spettacoli<br />

di abnegazione e di eroismo per amore dei fratelli colpiti dal morbo micidiale, senza<br />

distinzione di fede e di razza. Il numero di questi eroi del francescanesimo, che si<br />

prodigarono nella cura di ogni infermità corporale, è noto soltanto a Dio. Ecco qui<br />

alcuni nomi tra i tanti.<br />

Anzitutto s. Francesco. Un giorno, cavalcando egli presso <strong>Assisi</strong>, incontrò un<br />

orribile lebbroso, e, sebbene provasse raccapriccio, balzò dal cavallo, lo baciò e gli<br />

diede una grossa somma di denaro. Da quel giorno i lebbrosi divennero i suoi prediletti:<br />

li andava a curare negli ospedali, guarendoli, qualche volta, miracolosamente.<br />

Dopo di lui i suoi figli hanno gareggiato nella cura dei lebbrosi e dei malati di ogni<br />

genere. Oggi nelle loro Missioni lavorano in decine di lebbrosari nell’assistenza di circa<br />

duemila lebbrosi. Curano e disinfettano le loro piaghe ributtanti, ne leniscono i dolori<br />

atroci e spesso sono caduti essi stessi vittime del male insidioso.<br />

S. Elisabetta d’Ungheria era solita lavare e medicare con le sue stesse mani le<br />

piaghe dei lebbrosi. Una volta coricò un lebbroso nel suo proprio letto. Vicino al suo<br />

castello di Warburg fece costruire un ospizio per gli ammalati, fornito di letti per<br />

riposarvi, di rimedi per curarsi, e di alimenti per nutrirsi secondo le loro necessità.<br />

Eresse altri due ospedali nella città di Eisenack. Visitava frequentemente gli ammalati<br />

ivi ricoverati; rifaceva loro il letto, li confortava, l’incoraggiava, curava e medicava le<br />

loro ferite con una tenerezza materna.<br />

Anche s. Ludovico, re di Francia, amava visitare tutti i giorni gli ammalati negli<br />

ospedali da lui stesso fondati. Prestava loro i più umili servizi, preparava la zuppa e<br />

gliela offriva in ginocchio, dava loro denaro, cibi e medicine in abbondanza. Trovandosi<br />

a Tunisi, in viaggio per la crociata di Terra Santa, scoppiò nell’armata la peste. Mentre<br />

assisteva e curava gli appestati, fu attaccato dall'epidemia e vi morì vittima di carità.<br />

La b. Cunegonda passò quasi tutta la vita negli ospedali, servendo gl’infermi,<br />

assistendo i moribondi, seppellendo i morti. S. Elisabetta di Portogallo era solita<br />

baciare le piaghe e le ulcere più schifose, guarendole miracolosamente. Per gli ammalati<br />

fece erigere un ospedale vicino al suo palazzo. Un ospedale per gli invalidi fu fatto<br />

sorgere da S. Margherita da Cortona, facendo essa stessa da infermiera. S. Rocco da<br />

Montpellier con supremo eroismo si prodigò nell’assistere gli appestati in vari ospedali<br />

d’Italia, finché, colpito egli stesso dal fatale flagello, fu costretto ad abbandonare<br />

l’ospedale di Piacenza, segregandosi in un bosco per non disturbare, con i suoi alti<br />

lamenti, gli altri ammalati.<br />

S. Bernardino da Siena, ancora secolare, si prodigava nell’assistenza agli ammalati<br />

nell’ospedale <strong>della</strong> Scala (Siena). Da religioso fondò vari ospedali e lazzaretti,<br />

moltiplicò le cure per gli ammalati, mettendo a repentaglio la propria vita. Uguale carità<br />

eroica si ammira nei suoi discepoli. Il b. Michele Carcano e il b. Bernardino da Feltre<br />

eressero diversi ospedali in Milano e a Como. Il famoso cronista dell’Ordine, Mariano<br />

da Firenze, perdette la vita nel 1527, mentre assisteva i colpiti dal flagello <strong>della</strong> peste. S.<br />

Francesco Solano contrasse questa paurosa e micidiale malattia, nell’assistere gli<br />

appestati. Il cardinale Ximenes eresse la compagnia delle opere di misericordia per<br />

soccorrere particolarmente gli ammalati. S. Giuseppe da Leonessa chiamava gli<br />

ospedali « casa di Dio ». Visitava quivi gli ammalati: li serviva amorosamente, li

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!