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Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM

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spingevano le folle al fanatismo, come non le trastullavano con una retorica ampollosa;<br />

anzi le compungevano e le edificavano trattando religiosamente i loro problemi etici e<br />

sociali » (GEMELLI, p. 197).<br />

Le missioni popolari (sec. XVII e XVIII)<br />

Nel Seicento e particolarmente nel Settecento ripresero vigore le cosiddette<br />

missioni popolari. In verità, esse operavano un bene straordinario: erano un vero lievito<br />

evangelico che trasformava tutta quanta la massa.<br />

Come tutti sanno, quelle missioni erano una specie di ritiro aperto e di esercizi<br />

spirituali pubblici, tenuti da un gruppo di predicatori, fino a trenta nelle missioni più<br />

solenni, presso le singole parrocchie; cominciavano un pomeriggio domenicale, dopo i<br />

vespri, continuavano per cinque o sei settimane; e ogni giorno i missionari intrattenevano<br />

il popolo con sermoni istruttivi, meditazioni, conferenze dialogate,<br />

catechismo, prediche patetiche, tutto questo accompagnato e alternato da preghiere,<br />

canti, processioni, distribuzione di libri di pietà. Nate dall’amara scoperta che anche tra i<br />

paesi così detti cattolici si distendevano zone di paganesimo e di protestantesimo da<br />

evangelizzare non meno dei paesi barbari, quelle missioni, che richiamavano<br />

grandissimo popolo, terminavano quasi sempre con visibili frutti: riconciliazioni di<br />

nemici, restituzione di cose rubate, soccorsi ai poveri, conversioni, istituzioni di<br />

confraternite. Rieducavano, insomma, la coscienza religiosa delle masse, abbandonate a<br />

se stesse, o meglio, invase da tutte le erbacce del naturalismo a causa <strong>della</strong> rilassatezza<br />

del clero cinquecentesco.<br />

A questo genere di predicazione si dedicò di preferenza s. Leonardo da Porto<br />

Maurizio. Fu questa la sua passione, la sua specifica fisionomia, la sua ardente<br />

aspirazione, fin da quando era sacerdote novello. Visse e morì, predicando le sante<br />

missioni popolari. Questa forma di predicazione egli la trovava molto più fruttuosa degli<br />

ordinari quaresimali, perché più intelligibile, più adatta ai bisogni del popolo.<br />

Nel predicare le sante missioni non era mai solo; con lui si univano gli altri<br />

compagni, che variavano secondo l’importanza del luogo dove si teneva la missione.<br />

Oltre il fratello laico che preparava il necessario sostentamento per i padri<br />

missionari ed aiutava nelle funzioni di chiesa, v’erano anche dei padri coadiutori; ora<br />

quattro, ora cinque, e qualche volta anche tredici. Tutti costoro confessavano e, secondo<br />

le loro attitudini, facevano le istruzioni od altri discorsi. Le missioni duravano dai<br />

quindici ai trenta giorni. La mattina si facevano le istruzioni, e la sera le prediche. Con<br />

parola facile e semplice, si svolgevano argomenti sui Novissimi, sulla Confessione; si<br />

facevano istruzioni catechistiche sulla santa Messa e sui misteri fondamentali <strong>della</strong><br />

nostra s. Fede; si combattevano i vizi dominanti, specialmente lo scandalo.<br />

« Le mie prediche - soleva dire s. Leonardo - non hanno da essere di belle parole,<br />

ma di belle verità... Mi servirò sempre di termini piani, familiari, per esser inteso anche<br />

dai più rozzi e più idioti, senza però tediare i più intelligenti » .

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