Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM
Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM
PARTE PRIMA S. FRANCESCO D'ASSISI CAP. I Vita di S. Francesco (Breve prospetto cronologico) SOMMARIO: 1. Infanzia e giovinezza (1182-1201) - 2. Guerriero (1201-1205). - 3. Mendico e solitario (1205). - 4. I lebbrosi e gli assalti del diavolo (1205). - 5. Il Crocifisso di S. Damiano (1206). - 6. L’ira del padre (1206-1207). - 7. Rinunzia all’eredità (1206-1207). - 8. L’araldo del gran Re (1206-1207). - 9. Il mendicante e il muratore (1207-1208). - 10. La chiamata del Vangelo (1208-1209). - 11. I primi discepoli (1208-1210). - 12. A Rivotorto (1209). - 13. Prima approvazione della Regola (1209-1210). - 14. Pacificatore e maestro di spirito (1210) - 15. Nuovi compagni e s. Chiara (1210-1212). - 16. Vita attiva o contemplativa? (1212-1213). - 17. Verso il Marocco e incontro con s. Domenico (1213-1215). - 18. L’indulgenza della Porziuncola (1216). - 19. Missioni all’Estero e Cardinale protettore (1217-1219). - 20. Capitolo delle stuoie. – Terz’ordine e Regola non bollata (1220-1221). - 21. La grande casa da studio (1222). - 22. Fonte Colombo e il presepe (1223). - 23. Le stimmate (1224). - 24. Il cantico di Frate Sole (1225-1226). - 25. La morte (1226-1230). 12 1. Infanzia e giovinezza (1182-1201) Nell’anno del Signore 1160 Federico I, Barbarossa, rilascia il ‘Diploma di Pavia’ creando la Contea di Assisi, nella cui cittadina capitale (Assisi) nacque Francesco: da Pietro di Bernardone e da Madonna Pica nel 1181 o 1182. Non erano di sangue nobile, ma ricchi di sostanze. Gli fu messo nome Giovanni; ma il padre, ritornando dalla Francia, glielo cambiò in Francesco. Dopo il battesimo, un misterioso pellegrino chiese di vedere il piccolo Francesco; avutolo fra le sue braccia, gli tracciò un segno di croce sulla spalla, predicendo di lui grandi cose. Da piccolo fu educato ed istruito da un prete della chiesa di San Giorgio. Cresciuto negli anni, attese col padre alla mercatura. Aveva una grande passione per la cavalleria, vestiva elegantemente, era molto caritatevole con i poveri. Solo, una volta rimandò indietro, forse sbadatamente, a mani vuote un mendico; ma si pentì subito, lo raggiunse
e gli diede un’abbondante elemosina. Anche con gli amici era molto prodigo e gentile; essi lo consideravano il re delle feste. Per le bellezze della natura sentiva, poi, un’attrattiva particolare. 13 2. Guerriero (1201-1205) Nel 1198 i cittadini di Assisi distrussero la rocca della città e ne cacciarono nobili e militari. Nel 1201 e 1202 Francesco combatté per la difesa di Assisi contro i nobili fuorusciti alleatisi con Perugia e fu fatto prigioniero. Dopo un anno di prigionia ritornò in Patria; ma tosto una grave malattia lo colpiva, prostrandone le forze. Riavutosi completamente, ricercò le liete brigate e il vestire sfarzoso. Una notte, in seguito ad un atto di generosità, con cui si spogliava delle sue splendide vesti per darle ad un nobile cavaliere decaduto e mal vestito, ebbe un sogno: gli parve di vedere il fondaco del padre ripieno di lucenti armi; mentre una voce gli diceva che esse sarebbero appartenute a lui e ai suoi cavalieri. Si riaccese in lui l’amore per la cavalleria e, nella speranza di diventare ben presto cavaliere, si arruolò (1205) nell’esercito di Gualtiero III di Brienne per andare a combattere nelle Puglie. A Spoleto fu colpito dalla febbre e dovette fermarsi: sentì, tra il sogno e la veglia, la voce di Dio, che lo invitava a desistere dalla sua impresa guerresca e ritornare in patria dove gli avrebbe manifestato più espressamente la sua volontà. Ritornò ad Assisi, tra le burle e gli scherni dei compagni, ma con l’animo mutato: non più la febbre della gloria, ma lo tormentava ora il desiderio della solitudine. 3. Mendico e solitario (1205) Una sera (1205) aveva invitato i suoi amici ad una grande cena; dopo di che l’allegro corteo uscì, cantando per le vie della città. Ma Francesco tace, rimane indietro, sembra assorto. I suoi compagni lo deridono e lo motteggiano; egli risponde che ormai ha deciso di sposare una donna di cui non si era mai vista l’uguale: alludeva a Madonna Povertà. E si allontanò da loro; non cercò più le allegre brigate, ma la solitudine dei campi, la compagnia dei poveri, a cui dava senza misura denaro, vesti e pane. Per i poveri si fece povero anche lui. A Roma cambiò le sue vesti con gli stracci di un povero mendico, e per lui chiese l’elemosina in francese. Ritornato ad Assisi, rimase solo: gli amici lo avevano completamente abbandonato. Il padre non lo trattava più come un figlio, né il fratello Angelo come un fratello; soltanto la mamma lo seguiva e l’amava. 4. 1 lebbrosi e gli assalti del diavolo (1205) Un giorno errava col suo cavallo per la vallata umbra; ad un tratto il cavallo si fermò di botto davanti ad un lebbroso. A quella vista, Francesco sentì ribrezzo; voleva
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e gli diede un’abbondante elemosina. Anche con gli amici era molto prodigo e gentile;<br />
essi lo consideravano il re delle feste. Per le bellezze <strong>della</strong> natura sentiva, poi,<br />
un’attrattiva particolare.<br />
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2. Guerriero (1201-1205)<br />
Nel 1198 i cittadini di <strong>Assisi</strong> distrussero la rocca <strong>della</strong> città e ne cacciarono nobili e<br />
militari.<br />
Nel 1201 e 1202 Francesco combatté per la difesa di <strong>Assisi</strong> contro i nobili fuorusciti<br />
alleatisi con Perugia e fu fatto prigioniero. Dopo un anno di prigionia ritornò in Patria;<br />
ma tosto una grave malattia lo colpiva, prostrandone le forze. Riavutosi completamente,<br />
ricercò le liete brigate e il vestire sfarzoso.<br />
Una notte, in seguito ad un atto di generosità, con cui si spogliava delle sue<br />
splendide vesti per darle ad un nobile cavaliere decaduto e mal vestito, ebbe un sogno:<br />
gli parve di vedere il fondaco del padre ripieno di lucenti armi; mentre una voce gli<br />
diceva che esse sarebbero appartenute a lui e ai suoi cavalieri.<br />
Si riaccese in lui l’amore per la cavalleria e, nella speranza di diventare ben presto<br />
cavaliere, si arruolò (1205) nell’esercito di Gualtiero III di Brienne per andare a<br />
combattere nelle Puglie. A Spoleto fu colpito dalla febbre e dovette fermarsi: sentì, tra il<br />
sogno e la veglia, la voce di Dio, che lo invitava a desistere dalla sua impresa guerresca<br />
e ritornare in patria dove gli avrebbe manifestato più espressamente la sua volontà.<br />
Ritornò ad <strong>Assisi</strong>, tra le burle e gli scherni dei compagni, ma con l’animo mutato: non<br />
più la febbre <strong>della</strong> gloria, ma lo tormentava ora il desiderio <strong>della</strong> solitudine.<br />
3. Mendico e solitario (1205)<br />
Una sera (1205) aveva invitato i suoi amici ad una grande cena; dopo di che<br />
l’allegro corteo uscì, cantando per le vie <strong>della</strong> città. Ma Francesco tace, rimane indietro,<br />
sembra assorto.<br />
I suoi compagni lo deridono e lo motteggiano; egli risponde che ormai ha deciso di<br />
sposare una donna di cui non si era mai vista l’uguale: alludeva a Madonna Povertà. E si<br />
allontanò da loro; non cercò più le allegre brigate, ma la solitudine dei campi, la<br />
compagnia dei poveri, a cui dava senza misura denaro, vesti e pane.<br />
Per i poveri si fece povero anche lui. A Roma cambiò le sue vesti con gli stracci di<br />
un povero mendico, e per lui chiese l’elemosina in francese. Ritornato ad <strong>Assisi</strong>, rimase<br />
solo: gli amici lo avevano completamente abbandonato. Il padre non lo trattava più<br />
come un figlio, né il fratello Angelo come un fratello; soltanto la mamma lo seguiva e<br />
l’amava.<br />
4. 1 lebbrosi e gli assalti del diavolo (1205)<br />
Un giorno errava col suo cavallo per la vallata umbra; ad un tratto il cavallo si<br />
fermò di botto davanti ad un lebbroso. A quella vista, Francesco sentì ribrezzo; voleva