Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM
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stessa città, perché, per la grande affluenza del popolo, mancavano i viveri » (GEMELLI,<br />
p. 74).<br />
S. Antonio da Padova, invece, attuò un tipo medio di predicazione. Egli ha dato<br />
forma e veste scientifica alla predicazione popolare francescana. Il suo discorso, ben<br />
organizzato e diviso, è sempre corredato da prove scritturistiche e patristiche con<br />
paragoni e figure tolte dalla natura: dalla vita degli animali e delle piante. In ogni<br />
sermone cercava di concordare i vari testi <strong>della</strong> sacra Scrittura col brano del Vangelo<br />
domenicale e festivo. Con squisito senso di equilibrio sapeva poi adattare gli argomenti<br />
e lo stile secondo la varietà delle persone. Esercitò il suo apostolato in molte regioni<br />
d’Italia e nel Mezzogiorno <strong>della</strong> Francia.<br />
Numerosissimo e vario era il suo uditorio. Man mano che la quaresima<br />
avanzava, l’onda del popolo cresceva sempre. Non era più il popolo, ma tutte le classi,<br />
tutte le dignità: sacerdoti e laici; nobili e plebei: tutti, continuamente, irresistibilmente,<br />
dalle città, dai campi, dalle ville circostanti di Padova si stringevano con somma<br />
devozione d’intorno al pergamo del povero fraticello portoghese. Era così immensa la<br />
moltitudine dei fedeli che riponeva, con ferma speranza, la propria salvezza nella sua<br />
dottrina, che fu necessario dapprima che egli predicasse quotidianamente ora in questa<br />
ed ora in quella chiesa, e di poi all’aperto, in vastissime praterie.<br />
Si chiudevano i tribunali, si sospendeva il commercio, s’interrompevano i lavori.<br />
Tutta la vita, tutto il movimento si concentravano in un sol punto: nella predicazione<br />
dell’apostolo padovano.<br />
Fin dalla mezzanotte era un accorrere affannoso, impaziente e vivace di cavalieri, di<br />
soldati, di nobili matrone ed anche di coloro che erano avvezzi a poltrire sopra morbide<br />
piume. Correvano i vecchi, correvano i giovani, uomini insieme e donne, ricchi, patrizi<br />
e popolani con lumi accesi in mano, ed ognuno studiava il passo, gareggiando di<br />
occupare per tempo un posto nel luogo ove il Santo avrebbe predicato; e tutti, deposti i<br />
vani ornamenti, in abito dimesso, se ne stavano in profondo raccoglimento, aspettando il<br />
Santo predicatore. E quando il serafico Apostolo - accompagnato dal Vescovo e dal<br />
clero <strong>della</strong> città - arrivava, un fremito inesprimibile si alzava dalla folla, la quale<br />
spessissimo ascendeva fino a più di trentamila persone. Poi un silenzio meraviglioso,<br />
alto, solenne, non interrotto dal più leggero mormorio, mentre i cuori si aprivano alla<br />
dolce rugiada <strong>della</strong> grazia.<br />
La predicazione di s. Bonaventura fu piuttosto colta ed erudita, piena di frequenti<br />
citazioni <strong>della</strong> s. Scrittura, dei santi Padri e Dottori <strong>della</strong> Chiesa. L’adattava alla qualità<br />
del suo uditorio che ordinariamente era piuttosto aristocratico ed istruito, composto di<br />
cardinali e vescovi, di re ed imperatori, di maestri, professori, universitari, religiosi e<br />
religiose. Anche la sua predicazione ebbe un grande successo.<br />
Il secolo d’oro (sec. XV)<br />
Il Quattrocento, con s. Bernardino da Siena, s. Giacomo delle Marche, s. Giovanni<br />
da Capestrano e il b. Alberto da Sarteano, può considerarsi come il secolo d’oro <strong>della</strong><br />
predicazione francescana.<br />
S. Bernardino fu il restauratore dell’eloquenza del suo tempo.