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Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM

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La liturgia<br />

Tutte le devozioni francescane hanno il loro fondamento nella liturgia; anzi<br />

possiamo dire che la spiritualità francescana è eminentemente liturgica, perchè<br />

Cristocentrica. Sia l’una che l’altra si accentrano in Cristo Gesù: quindi non<br />

sentimentalismo o pura formalità, ma pietà sentita e profonda, vivificata dalla vita<br />

liturgica.<br />

La liturgia, essendo tutta quanta dominata dall’idea Cristocentrica, è quella che<br />

maggiormente favorisce e sviluppa la spiritualità francescana. Ecco perchè i<br />

Francescani hanno sempre avuto un culto speciale per la vita liturgica, contribuendo<br />

potentemente al suo massimo sviluppo.<br />

S. Francesco visse la liturgia e volle insegnarla con l’esempio e con la parola ai suoi<br />

frati. Prescrisse, infatti, nella sua Regola che i chierici recitino il divino Ufficio secondo<br />

il rito <strong>della</strong> s. Chiesa romana, e divise liturgicamente anche l’Ufficio dei fratelli laici.<br />

Voleva che tutti i suoi frati partecipassero ogni giorno alla s. Messa; se egli fosse stato<br />

nell’impossibilità di assistervi, leggeva o per lo meno si faceva leggere il Vangelo del<br />

giorno; qualora, poi, fosse stato ammalato, si faceva recitare l’Ufficio da un altro frate.<br />

La prescrizione di s. Francesco di recitare l’Ufficio secondo il rito <strong>della</strong> Chiesa<br />

romana ha molto facilitato la diffusione del breviario in tutto il mondo. Nel 1242 il<br />

breviario romano fu ritoccato ed accorciato da Aimone da Faversham, per Ordine di<br />

Gregorio IX. Altri ritocchi furono fatti in seguito da s. Bonaventura. Un’altra riforma<br />

del breviario veniva fatta dal generale Francesco De Angelis, allora cardinale; ma la sua<br />

riforma ebbe poca fortuna per le molte critiche avute, non tutte ben fondate. Fu, quindi,<br />

soppressa dalla nuova riforma di san Pio V.<br />

Minore fu, invece, l'influsso dei Francescani sul messale romano. Aimone da<br />

Faversham stabilì particolari rubriche per la celebrazione <strong>della</strong> Messa privata e feriale,<br />

secondo il rito <strong>della</strong> Curia romana; Giovanni da Parma prescrisse l’uso del corporale<br />

separato dalla palla ed ordinò che nel Canone <strong>della</strong> Messa s’inserisse il nome del<br />

pontefice. Altre prescrizioni furono date in diversi Capitoli generali.<br />

Le Costituzioni di ogni <strong>Famiglia</strong> francescana, seguendo lo sviluppo <strong>della</strong> Liturgia<br />

del Vaticano II, attualmente ordinano la recita corale, la partecipazione alle sacre<br />

funzioni, ed esigono che vi sia il massimo decoro nelle chiese e nel culto, per celebrare<br />

le feste con la maggiore solennità possibile.<br />

CAP. V<br />

I Francescani e la scienza<br />

Studi ed università francescane - Teologi e filosofi eminenti.<br />

Storiografi - Poeti, letterati, scienziati.<br />

SOMMARIO: I Francescani e la scienza: due termini che non si oppongono, ma che si<br />

affratellano in un dolce connubio: « Io ti saluto — esclama S. Francesco — o regina<br />

sapienza, il Signore ti salvi con la tua sorella, la pura santa semplicità ».

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