Storia della Famiglia Francescana - Assisi OFM
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ss. Trinità, a Cristo Gesù, allo Spirito Santo, alla Vergine Madre, agli angeli, ai principi<br />
degli Apostoli, Pietro e Paolo, ed al Papa. Esse sono state tutte gelosamente raccolte e<br />
custodite dai suoi figli, tramandandole di generazione in generazione quale preziosa<br />
eredità.<br />
SS. Trinità<br />
Nel divulgare questa fondamentale devozione, i Francescani hanno contribuito<br />
tanto sull’esempio e l’insegnamento del loro serafico Padre, detto da s. Bonaventura:<br />
« Cultor ss. Trinitatis ».<br />
Nella Regola del 1221, egli parla esplicitamente e frequentemente <strong>della</strong> ss. Trinità,<br />
specie nel capitolo ventitreesimo, che può considerarsi un vero inno trinitario. «<br />
Amiamo - egli scrive - onoriamo, glorifichiamo ed esaltiamo, magnifichiamo e<br />
ringraziamo l’altissimo, sommo, eterno Dio, Trinità ed Unità: Padre, Figlio e Spirito<br />
Santo ».<br />
Tra i più grandi e più celebri promotori Francescani di questa devozione troviamo il<br />
b. Giovanni da Peckam, arcivescovo di Canterbury, che compose per tutto l’Ordine<br />
l’ufficio <strong>della</strong> Trinità. La festa cominciò a solennizzarsi ufficialmente nell’Ordine fin<br />
dal 1260, per disposizione del Capitolo generale di Narbona. Giovanni XXII la estese a<br />
tutta quanta la Chiesa nel 1334.<br />
Gesù Cristo<br />
Gesù Cristo sta nel centro di tutte quante le devozioni francescane: è l’anima e la<br />
vita <strong>della</strong> pietà serafica. Sulle tracce del loro Padre serafico, i Francescani hanno sempre<br />
avuto per l’adorabile umanità di Cristo un culto tutto particolare. La loro devozione o<br />
spiritualità s‘incentra in Cristo Gesù: ne abbraccia tutta la vita, ma considera e medita<br />
con predilezione la Sua Natività, la Sua Passione e la ss. Eucaristia.<br />
La devozione a Gesù Bambino in s. Francesco ha la sua piena espressione nel<br />
presepio di Greccio (1223); quella al Crocifisso, nel sigillo delle sacre Stimmate sul<br />
monte de La Verna (1224); quella eucaristica risalta nitida dai suoi scritti e dalle sue<br />
esortazioni.<br />
Nei suoi figli questo ricco patrimonio spirituale è stato con ardente zelo coltivato e<br />
sviluppato. S. Antonio di Padova, s. Chiara, s. Caterina da Bologna, s. Felice da<br />
Cantalice, il b. Andrea da Spello, il b. Corrado da Offida e molti altri meritarono<br />
anch’essi le soavi carezze di Gesù Bambino e le ineffabili gioie dei suoi colloqui. Come<br />
sono piene d’unzione spirituale le meditazioni di s. Bonaventura sull’infanzia e passione<br />
di Gesù! Quanto amore e devozione al Crocifisso traspare nel suo « Lignum vitae »,<br />
nella « Vitis mystica seu Tractatus de Passione Domini » e nell’« Officium de Passione<br />
Domini ».<br />
S. Pietro d'Alcantara, s. Diego d’Alcalà, s. Gian Giuseppe <strong>della</strong> Croce, s. Teofilo da<br />
Corte, s. Margherita da Cortona, la b. Angela da Foligno s. Camilla Battista Varano,<br />
santa Veronica Giuliani e moltissimi altri Francescani amavano frequentemente intrattenersi,<br />
nelle loro meditazioni, sui dolori di Cristo Crocifisso. Il pio esercizio <strong>della</strong> Via<br />
Crucis ebbe in s. Leonardo da Porto Maurizio il più grande divulgatore.