ALLE RADICI DEL VIGNETO FRIULI , fabbro, 1998 - Claudio Fabbro
ALLE RADICI DEL VIGNETO FRIULI , fabbro, 1998 - Claudio Fabbro
ALLE RADICI DEL VIGNETO FRIULI , fabbro, 1998 - Claudio Fabbro
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acquista in gusto un sapore quasi a guerreggiare c'o vini del Reno" ed ancora"parte di<br />
terreni a mezzogiorno producono vini bianchi aspri e crudi". (1)<br />
Nell'esposizione regionale delle uve tenutasi presso i locali<br />
dell'Associazione Agraria Friulana di Udine del 1863 veniva indicata l'area di<br />
coltivazione in Vito d'Asio e Fagagna del Friuli Occidentale, mentre in quella del<br />
1921 presso il Consorzio Antifillosserico Friulano l'area di coltivazione veniva estesa<br />
ai territori della pedemontana del Friuli Occidentale fra Maniago e Pinzano in<br />
provincia di Pordenone.<br />
Circa cinquant'anni orsono il vitigno era ancora largamente coltivato<br />
(Poggi G. : "I VINI <strong>DEL</strong> <strong>FRIULI</strong>", Udine, 1935) poi, lentamente, l'area di<br />
coltivazione si è ristretta con l'avanzare del bosco che non ha permesso una regolare<br />
maturazione dell'uva di epoca tendenzialmente tardiva. Il vitigno è citato nel vecchio<br />
e nuovo "Vocabolario di Lingua Friulana" del PIRONA (1875-1935) con aree di<br />
coltivazione in Pinzano, Vito d'Asio, Fagagna e Colli di San Daniele. (1)<br />
Vitigno tipicamente friulano, il nome deriva da "s'ciale" =<br />
terrazzamenti; trova attualmente coltivazione solo nella zona d'origine. Importante<br />
sotto il profilo socio-economico e colturale per le popolazioni rurali dei Comuni di<br />
Pinzano al Tagliamento e Castelnovo del Friuli e limitrofi in provincia di Pordenone.<br />
Di colore giallo paglierino, più o meno intenso a seconda dell'annata e<br />
della vinificazione, con deboli sfumature verdognole che scompaiono dopo qualche<br />
anno. Di odore intensamente fruttato, delicato e gentile, tipico dell'uva che rievoca<br />
completamente.<br />
Debolmente aromatico, ricorda il fiore di sambuco, il peperone giallo e<br />
talvolta, lontanamente, frutta esotica, il fiore di acacia. Dopo il primo anno di vita, il<br />
profumo fruttato s'indebolisce, per lasciare netta prevalenza del fiore dell'artemisia.<br />
Complesso, piacevole, interessante nel suo insieme.<br />
Il gusto è pieno, strutturato, ben sostenuto, armonico pur con contenuta acidità.<br />
Debolmente tannico, lungo nel gusto, talvolta appena amabile, con l'aroma che<br />
ritorna e permane in bocca.<br />
E' vino da antipasti magri, minestre asciutte e in brodo, piatti a base<br />
d'uova e di pesce, frittata d'erbe, risotti d'erbe e piatti della cucina rustica locale.<br />
Ottimo bicchiere anche fuori pasto. Servire a 10-12 gradi. (1)<br />
UCELUT