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ALLE RADICI DEL VIGNETO FRIULI , fabbro, 1998 - Claudio Fabbro

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chiamati in Ungheria dal Re Stefano, portarono seco viti i cui nomi più o meno<br />

alterati passarono poi ai vitigni oggi ritenuti ungheresi ("Furmint", "Fioremonti",<br />

"Bakator", "Baccadoro", ecc.)" ed oltre "per concludere su questo argomento, diremo<br />

dunque che nelle ampelografie non v'è traccia del vitigno al quale si possa ascrivere<br />

il "Tocai friulano". Che, di conseguenza, continueremo a chiamare con quel nome fin<br />

tanto che non se ne sarà svelata la sua vera origine". (10)<br />

Il Prof. DALMASSO in "La Vite ed il Vino del Settecento" "Storia della Vite<br />

e del Vino in Italia" - ricorda che A. Fappani, nel Saggio Storico dell'Agricoltura<br />

Trevigiana citava ad onore l'Abate Giacomo Vinciguerra di Collalto il quale avendo<br />

nell'anno 1771: "in una deliziosa e ricca vignetta di S. Salvatore (presso Susegana)<br />

piantato delle viti di "Tokay", giunse a spremer da quelle nobil vino e generoso al<br />

pari dell'ungarico". Se quel "Tokay" era "Tocai friulano", sino da allora il vitigno non<br />

smentiva la sua nobilità.<br />

Certamente è la migliore delle varietà coltivate in provincia; vigorosissimo,<br />

produttivo, ampelograficamente ravvicinantesi al "Sauvignon", di facile adattabilità<br />

in tutti gli ambienti, dà vino sempre di merito che si stacca nettamente dalla<br />

normalità. (10)<br />

Il "Tocai friulano", sia per vitigno che per vino, è diversissimo da quello<br />

ungherese. Basti solo ricordare che il nostro è un vino secco, con spiccato sapore di<br />

mandorla. Quello ungherese è liquoroso, di colore ambra, con circa 15 gradi di alcool<br />

e 5 di zuccheri.<br />

Ogni polemica comunque può assopirsi con un semplice ragionamento.<br />

Supponiamo che in origine, in una zona qualsiasi, si coltivasse il "Tocai". In oltre due<br />

secoli e mezzo (data alla quale si riferiscono le prime tracce) la selezione clonale, in<br />

terreni e habitat tanto diversi, ha portato a noi due vitigni assolutamente diversi, con<br />

perdita di ogni parentela. In Italia il "Tocai" è diffusissimo, specie nel Friuli, nel<br />

Veneto, in Emilia, ma anche in altre zone, come il Lazio. E' molto diffuso in Francia,<br />

nella zona del Midì, col nome di "Furmint", quindi, logicamente, in Ungheria col<br />

nome di "Furmint" nella zona geografica del "Tokay".<br />

Il vino è fine, delicato, con sapore di mandorla amara, fruttato, pieno e grasso<br />

anche nella lavorazione in bianco. Molto rotondo specie per il suo basso tenore in<br />

acidità fissa e la gran quantità di glicerina. Alcool medio alto. Colore giallo<br />

paglierino con riflessi verdognoli. Vino da bersi giovane. Nel caso lo si debba<br />

destinare all'invecchiamento è bene anticipare di qualche giorno la vendemmia. E'<br />

una delle gemme del Friuli.<br />

E' vino da aperitivo e da antipasti magri (prosciutto crudo) e all'italiana,<br />

minestre in brodo e asciutte; piatti di pesce salsati. Va servito alla temperatura di 12<br />

gradi. (9)<br />

VERDUZZO VERDE

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