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ALLE RADICI DEL VIGNETO FRIULI , fabbro, 1998 - Claudio Fabbro

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medesimo, nell'ambito del IV° Congresso Enologico Austriaco del 1891 (8)<br />

costituiscono una base operativa molto importante. Dopo il 1923 fu l'Istituto<br />

Sperimentale per la Viticoltura di Conegliano Veneto a trasferire nella nostra regione<br />

il miglior esito delle proprie ricerche e la presenza di tanti validi enologi formatisi<br />

alla Scuola veneta incise profondamente nella crescita professionale dei viticoltori.<br />

Ed è proprio l'analisi del comparto fatta da CALO' e COSTACURTA<br />

nell'ambito d'"EUROVITE 1991" in Gorizia (trasferita nel pregevole "<strong>DEL</strong>LE VITI<br />

IN <strong>FRIULI</strong>") a costituire un documento di grande spessore al riguardo. (4)<br />

Personalmente iniziai ad entrare nel vivo del "<strong>VIGNETO</strong> <strong>FRIULI</strong>" alla<br />

fine degli anni '60, per dare corpo alla mia tesi di laurea che il benemerito<br />

"DUCATO DEI VINI FRIULANI" guidato dagli indimenticabili prof. Ottavio<br />

VALERIO e dal giornalista Isi BENINI ritennero degna di pubblicazione.<br />

Nacque così, nel 1977, "VITI E VINI <strong>DEL</strong> <strong>FRIULI</strong>" (6).<br />

L'avvento dell'Ente Regione stimolò gli imprenditori agricoli a rinnovare<br />

le vecchie vigne e ristrutturare cantine obsolete, intervenendo sia con contributi che<br />

con gli strumenti del Credito Agrario. Parallellamente venne attivato il Centro<br />

Regionale Vitivinicolo, presieduto, nell'ordine dagli Enologi Orfeo SALVADOR e<br />

Piero PITTARO.<br />

Si deve al Centro un'intensa attività promozionale ma anche<br />

pubblicistica, con il periodico "UN <strong>VIGNETO</strong> CHIAMATO <strong>FRIULI</strong>" e la guida, più<br />

volte aggiornata, "LA TERRA <strong>DEL</strong>L'ORO". (2)<br />

Si deve, in particolare, a Piero PITTARO, se tanti viticoltori e vivaisti<br />

viticoli del passato e del presente si sono ritagliati uno spazio nella storia ma anche<br />

se le caratteristiche ampelografiche dei vitigni autoctoni o importati e quelle<br />

organolettiche dei vini sono state riunite in pubblicazioni tuttora di grande attualità.<br />

(9)<br />

Un'utile guida alla miglior conoscenza dei vitigni autoctoni, oltre che dai<br />

lavori di CALO' e COSTACURTA (4), FABBRO (6), FILIPUTTI (7), PITTARO<br />

(9) e dal più volte citato POGGI (10) è quella curata da FORTI e BULFON nel<br />

pregevole "D<strong>ALLE</strong> COLLINE SPILIMBERGHESI NUOVE VITI E NUOVI VINI".<br />

(1)<br />

Nello stesso libro, oltre al notevole spazio riservato ai vitigni "salvati"<br />

di tale area pordenonese, vengono riproposte le caratteristiche di altri autoctoni,<br />

peraltro già a suo tempo studiati dal POGGI (10).<br />

E' ancora una volta PITTARO a curare, anche in questo lavoro , le<br />

schede di degustazione dei vini, completando in tal senso l'aspetto ampelografico e<br />

scientifico - più affini al pensiero di un addetto ai lavori - con valutazioni accessibili<br />

a qualsiasi lettore appassionato al mondo della vite e del vino.<br />

<strong>Claudio</strong> <strong>Fabbro</strong>

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