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ALLE RADICI DEL VIGNETO FRIULI , fabbro, 1998 - Claudio Fabbro

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nel loro paese nativo, senza che si manifestasse in esse alcuna specie di moria,<br />

eccetto quella causata, nelle regioni più umide e più calde, dai molti parassiti<br />

vegetali, e specialmente dal Black-Rot (marciume nero) che rendevano impossibile<br />

la coltura della preziosa ampelidea in alcune parti degli Stati Uniti.<br />

Questo diverso modo di comportarsi in America delle viti europee e<br />

delle americane; rimase a lungo tempo un enigma inesplicabile per gli stessi<br />

americani.<br />

Se non che, colla scoperta della fillossera produttrice delle galle sulle<br />

foglie di viti americane ed europee (forma gallicicola) fatta in Francia da Planchon<br />

nell'anno successivo (1869) alla sua memorabile scoperta della fillossera delle radici<br />

(forma radicicola) e colla dimostrazione sperimentale data poco appresso dallo<br />

stesso e dal suo collaboratore e cognato Lichtenstein, ai quali riescì di trasformare la<br />

fillossera delle galle in quella delle radici e viceversa, che codeste due svariate<br />

sembianze, ritenute fino allora come appartenenti a due specie, non erano che forme<br />

diverse di un unico e identico insetto, fu singolarmente appianata la via alla soluzione<br />

di quel problema.<br />

All'eminente entomologo americano Riley, la cui attenzione era stata<br />

richiamata da tali interessanti scoperte, non meno che dal contrasto fra il<br />

comportamento in America della V. vinifera e quello delle varie specie di viti del<br />

nuovo mondo, era poi riservata la poco invidiabile fortuna di trovare bentosto, sulle<br />

radici delle viti indigene del suo paese, un insetto simile a quello scoperto dal<br />

Planchon in Francia sulle radici delle viti europee. Venuto egli indi espressamente in<br />

Europa per confrontare, nelle diverse fasi della loro vita, il Pemplygus americano<br />

colla fillossera europea, ne riconobbe la perfetta indentità, che fu poi confermata e<br />

comprovata in modo indiscutibile dallo stesso Planchon in occasione del suo viaggio<br />

in America, seguito nel 1873 per incarico del Governo francese allo scopo di studiare<br />

sopra luogo la questione, fino a quel momento tanto controversa, della resistenza<br />

delle viti americane."<br />

Quali sarebbero per il Litorale austriaco in particolare, le varietà di viti<br />

americane resistenti più raccomandabili come soggetto d'innesto? E quale, nelle<br />

condizioni speciali delle signole regioni viticole del suddetto territorio, le viti<br />

europee indigene ed estere che meriterebbero di esservi moltiplicate mediante innesto<br />

su soggetti resistenti?<br />

Questo il parere del dott. Carlo Hugues, Direttore dell'Istituto agrario<br />

provinciale di Parenzo. (34)<br />

"Riassumendo ora sinteticamente lo stato degli studi sull'adattamento e sulla<br />

innestabilità delle viti americane per portainnesto nella provincia dell'Istria, puossi<br />

intanto dare come assicurata la riuscita della Riparia, del York-Madeira, del Solonis e<br />

della Rupestris, su tutto quel vasto triangolo ricoperto dalla terra rossa siderolitica,<br />

che va compreso tra le punte di Salvore e di Promontore ed il seno di Fianona; ciò a<br />

dire per tutta l'ampia regione dove domina oggidì la viticoltura condotta col maggior<br />

grado d'intensità di sistemi colturali; il che torna luminosamente dimostrato tanto a<br />

Salvore ed a Umago su terra fillosserata, coma a Parenzo in territorio immune.

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