ALLE RADICI DEL VIGNETO FRIULI , fabbro, 1998 - Claudio Fabbro

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1960. Inizia la lenta discesa . Il progredire della nostra attività fa ingolosire altri, per cui similari produzioni sono sorte in Toscana, Trentino Alto Adige, Lombardia, Marche, nella vicina Francia. Il prodotto abbonda. La viticoltura tedesca è praticamente completamente ricostruita. Vigneti sani, tecniche riproduttive migliorate riducono il fabbisogno del portinnesto. Con l'incognita dell'andamento climatico si mantengono gli impianti e molte volte il prodotto non è ritirato e dev'essere distrutto. La crisi, le lotte interne gli scontenti. 1965. Il gruppo Consorzio Tullio ITALVITI si scioglie, si formano due gruppi e riducono le produzioni : FRIULVITI e AQUILEIA. La coop. Aquileia dopo poco di dissolve. Ne diviene erede il gruppo che nel 1971 fondò la COOPERATIVA FRIULVITI sempre con il coordinamento del Busetti, figli e nipoti dei fondatori di questa attività, i diversi Pinat, si adeguano alle mutate esigenze riducono ulteriormente il prodotto puntando principalmente alla qualificazione. 1977. La FRIULVITI perde il suo leader improvvisamente. Avendolo fiancheggiato dopo preparazione e studi specifici a Klosterneuburg in Austria, Erica Busetti Conti viene chiamata dal gruppo a continuare "tradizione e lavoro" in un momento molto difficile e delicato. 1995. La FRIULVITI è sempre la riproduttrice contrattuale di portinnesto per i costitutori tedeschi, e per questi è anche riconosciuta a riprodurre il materiale di "Base per Base" destinato alla costituzione di nuovi campi di piante madri dal quale ricavare il prodotto destinato alla commercializzazione".

In occasione del IV° Congresso Enologico Austriaco, tenutosi a Gorizia dal 16 al 20 settembre 1891 al problema fillosserico venne comprensibilmente dedicata attenzione prioritaria, considerato il momento di reale emergenza che in quel momento, gran parte dell'Europa stava vivendo. (24) Nella seconda seduta del Congresso, tenutasi nel pomeriggio del 16 settembre, il relatore Giovanni Ursic, dirigente i lavori contro la fillossera presso la i. r. Luogotenenza in Trieste, esordì come segue: (25) "mi sia lecito di considerare quali misure profilattiche convenga ad usare per impedire che il pidocchio invada il terriorio. La vite su cui unicamente vive l'insetto,

1960. Inizia la lenta discesa . Il progredire della nostra attività fa ingolosire altri, per<br />

cui similari produzioni sono sorte in Toscana, Trentino Alto Adige, Lombardia,<br />

Marche, nella vicina Francia. Il prodotto abbonda.<br />

La viticoltura tedesca è praticamente completamente ricostruita. Vigneti sani,<br />

tecniche riproduttive migliorate riducono il fabbisogno del portinnesto. Con<br />

l'incognita dell'andamento climatico si mantengono gli impianti e molte volte il<br />

prodotto non è ritirato e dev'essere distrutto. La crisi, le lotte interne gli scontenti.<br />

1965. Il gruppo Consorzio Tullio ITALVITI si scioglie, si formano due gruppi e<br />

riducono le produzioni : FRIULVITI e AQUILEIA.<br />

La coop. Aquileia dopo poco di dissolve.<br />

Ne diviene erede il gruppo che nel 1971 fondò la COOPERATIVA FRIULVITI<br />

sempre con il coordinamento del Busetti, figli e nipoti dei fondatori di questa attività,<br />

i diversi Pinat, si adeguano alle mutate esigenze riducono ulteriormente il prodotto<br />

puntando principalmente alla qualificazione.<br />

1977. La FRIULVITI perde il suo leader improvvisamente. Avendolo fiancheggiato<br />

dopo preparazione e studi specifici a Klosterneuburg in Austria, Erica Busetti Conti<br />

viene chiamata dal gruppo a continuare "tradizione e lavoro" in un momento molto<br />

difficile e delicato.<br />

1995. La FRIULVITI è sempre la riproduttrice contrattuale di portinnesto per i<br />

costitutori tedeschi, e per questi è anche riconosciuta a riprodurre il materiale di<br />

"Base per Base" destinato alla costituzione di nuovi campi di piante madri dal quale<br />

ricavare il prodotto destinato alla commercializzazione".

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