ALLE RADICI DEL VIGNETO FRIULI , fabbro, 1998 - Claudio Fabbro
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già nel 1936 aveva messo a punto una macchina per la legatura in fasci di talee di<br />
vite che si diffuse in tutti i paesi viticoli d'Europa; entrò in rapporti di familiarità con<br />
i maggiori studiosi del settore.<br />
Vanno ancora ricordate le Aziende Cosolo e Pinat interpreti di un lavoro<br />
che si sviluppava lungo gli anni '30 e '40 e che riprendeva in forma meglio<br />
organizzata nel dopoguerra con la costituzione del Consorzio Tullio, presieduto dal<br />
1965 dal Senatore Tullio Altan fino al 1965". (18)<br />
"Negli anni '50 venivano spediti in Germania annualmente da 25 a 30<br />
milioni di talee di portinnesto coltivate in più di 250 ettari, tutti catalogati con schede<br />
individuali numerate".(19)<br />
"Era una grande attività, poi forzatamente ridimensionata per la<br />
diminuita necessità di portinnesti da parte tedesca, ma che si andava perfezionando e<br />
qualificando sotto il profilo commerciale e tecnico. Da una parte, infatti, si costituiva<br />
la Cooperativa Friulviti i cui componenti sono nipoti e pronipoti dei fondatori<br />
dell'attività e dall'altra la produzione si spostava anche sulla preparazione delle<br />
barbatelle innestate, divenute ormai un simbolo della capacità vivaistica friulana.<br />
Era stato nella pianura del pordenonese fra gli anni '20 e '30 che era<br />
iniziato questo tipo di lavoro.<br />
La Sezione della Cattedra Ambulante di Pordenone, seguendo proprio<br />
dal 1920 un preciso indirizzo aveva promosso la costituzione del Vivaio Cooperativo<br />
di Ronche di Fontanafredda, per preparare quelle viti che dovevano servire alla<br />
rinascita colturale del Friuli dopo i danni patiti a causa dell'infestazione fillosserica".<br />
"Ma - ricordano Calò e Costacurta (20) - soprattutto a Rauscedo di S.<br />
Giorgio della Richinvelda iniziava con fervore un movimento analogo che portò il 4<br />
settembre 1936 all'atto formale di fondazione dei Vivai Cooperativi di Rauscedo.