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Senato della Repubblica –76– XIII Legislatura 703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999 Carceri e palazzi di giustizia mancano o sono carenti e sottoposti, quanto alle spese in conto capitale, a due diversi Ministeri, pur essendo gestiti solo da quello della giustizia. La maggioranza si bea e si crogiola nelle battaglie di principio e per abolire l’ergastolo sostiene erroneamente che il solo fine della pena è quello della rieducazione; ma non ho visto il minimo accenno a por mano alla borsa per rifare le carceri secondo quegli standard che sono necessari ad una sia pur minima rieducazione. I palazzi di giustizia moderni o nuovi non si possono erigere perché la coperta è troppo corta, ma nel frattempo magistrati, avvocati, cancellieri e cittadini che hanno la disavventura di frequentarli sono arrivati all’esasperazione. I magistrati hanno organici fermi da anni e per giunta, in molti distretti, carenti, né alcun controllo viene operato su di essi quanto meno per ottenere un maggior loro rendimento. Potrei continuare di questo passo per qualche ora, ma mi accorgerei di ripetere le lamentazioni avanzate nelle discussioni delle precedenti finanziarie e mai, ovviamente, accolte, nonostante la crisi della giustizia sia ormai giunta a livelli da paesi del Quarto mondo. Tutto quello che la finanziaria ci riserva è la trasformazione delle tasse ed imposte sui diritti dei procedimenti in un’unica imposizione; io temo, conoscendo questo Governo, che con questo artificio, in luogo di ridurre i costi che i cittadini devono sopportare per avere una giustizia, sia pure scalcinata, il Governo stesso ci guadagnerà. Un esempio per tutti: per le cause di valore indeterminabile, il cittadino dovrà sopportare la spesa iniziale di due milioni di lire; ad esempio, tanto dovrà spendere per ottenere una sentenza di puro accertamento di un obbligo, oppure per ottenere l’annullamento di una delibera condominiale illegittima di nomina di un amministratore. Vi chiedo: che fine faranno i diritti dei cittadini poveri? Chi avrà più la forza economica di farli valere? Ma forse è proprio questo lo scopo recondito del Governo: obbligare i cittadini a rinunciare a far valere i diritti, onde diminuire la domanda di giustizia. Che brutta fine avete fatto voi di sinistra, perché eravate proprio voi, trent’anni orsono, che vi battevate per aumentare la domanda di giustizia e consentire a tutti di ottenerla. In compenso, siete al Governo e questo vi soddisfa e vi basta. I cittadini dovranno aver pazienza, per lo meno sino alla prossima finanziaria, che speriamo venga redatta da un nuovo Governo e sostenuta da una nuova maggioranza. PRESIDENTE. Rinvio il seguito della discussione congiunta dei disegni di legge in titolo ad altra seduta. Interrogazioni, annunzio PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a dare annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza.

Senato della Repubblica –77– XIII Legislatura 703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999 DIANA Lino, segretario, dà annunzio delle interrogazioni pervenute alla Presidenza, che sono pubblicate nell’allegato B al Resoconto della seduta odierna. Ordine del giorno per le sedute di giovedì 4 novembre 1999 PRESIDENTE. Il Senato tornerà a riunirsi domani, giovedì 4 novembre, in tre sedute pubbliche, la prima alle ore 9,30, la seconda alle ore 16,30 e la terza alle ore 21, con il seguente ordine del giorno: I. Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge: 1. Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2000) (4236) (Voto finale con la presenza del numero legale). 2. Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2000 e bilancio pluriennale per il triennio 2000-2002 (4237) (Voto finale con la presenza del numero legale). II. Votazione sulle dimissioni presentate dal senatore Speroni (votazione a scrutinio segreto). La seduta è tolta (ore 21,30). Licenziato per la composizione e la stampa dal Servizio dei Resoconti parlamentari alle ore 23,45

<strong>Senato</strong> della Repubblica –76–<br />

XIII Legislatura<br />

703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999<br />

Carceri e palazzi di giustizia mancano o sono carenti e sottoposti,<br />

quanto alle spese in conto cap<strong>it</strong>ale, a due diversi Ministeri, pur essendo<br />

gest<strong>it</strong>i solo da quello della giustizia.<br />

La maggioranza si bea e si crogiola nelle battaglie di principio e<br />

per abolire l’ergastolo sostiene erroneamente che il solo fine della pena<br />

è quello della rieducazione; ma non ho visto il minimo accenno a por<br />

mano alla borsa per rifare le carceri secondo quegli standard che sono<br />

necessari ad una sia pur minima rieducazione.<br />

I palazzi di giustizia moderni o nuovi non si possono erigere perché<br />

la coperta è troppo corta, ma nel frattempo magistrati, avvocati,<br />

cancellieri e c<strong>it</strong>tadini che hanno la disavventura di frequentarli sono arrivati<br />

all’esasperazione.<br />

I magistrati hanno organici fermi da anni e per giunta, in molti distretti,<br />

carenti, né alcun controllo viene operato su di essi quanto meno<br />

per ottenere un maggior loro rendimento.<br />

Potrei continuare di questo passo per qualche ora, ma mi accorgerei<br />

di ripetere le lamentazioni avanzate nelle discussioni delle precedenti finanziarie<br />

e mai, ovviamente, accolte, nonostante la crisi della giustizia<br />

sia ormai giunta a livelli da paesi del Quarto mondo.<br />

Tutto quello che la finanziaria ci riserva è la trasformazione delle<br />

tasse ed imposte sui dir<strong>it</strong>ti dei procedimenti in un’unica imposizione; io<br />

temo, conoscendo questo Governo, che con questo artificio, in luogo di<br />

ridurre i costi che i c<strong>it</strong>tadini devono sopportare per avere una giustizia,<br />

sia pure scalcinata, il Governo stesso ci guadagnerà. Un esempio per<br />

tutti: per le cause di valore indeterminabile, il c<strong>it</strong>tadino dovrà sopportare<br />

la spesa iniziale di due milioni di lire; ad esempio, tanto dovrà spendere<br />

per ottenere una sentenza di puro accertamento di un obbligo, oppure<br />

per ottenere l’annullamento di una delibera condominiale illeg<strong>it</strong>tima di<br />

nomina di un amministratore.<br />

Vi chiedo: che fine faranno i dir<strong>it</strong>ti dei c<strong>it</strong>tadini poveri? Chi avrà<br />

più la forza economica di farli valere? Ma forse è proprio questo lo scopo<br />

recond<strong>it</strong>o del Governo: obbligare i c<strong>it</strong>tadini a rinunciare a far valere i<br />

dir<strong>it</strong>ti, onde diminuire la domanda di giustizia. Che brutta fine avete fatto<br />

voi di sinistra, perché eravate proprio voi, trent’anni orsono, che vi<br />

battevate per aumentare la domanda di giustizia e consentire a tutti di<br />

ottenerla. In compenso, siete al Governo e questo vi soddisfa e vi<br />

basta.<br />

I c<strong>it</strong>tadini dovranno aver pazienza, per lo meno sino alla prossima<br />

finanziaria, che speriamo venga redatta da un nuovo Governo e sostenuta<br />

da una nuova maggioranza.<br />

PRESIDENTE. Rinvio il segu<strong>it</strong>o della discussione congiunta dei disegni<br />

di legge in t<strong>it</strong>olo ad altra seduta.<br />

Interrogazioni, annunzio<br />

PRESIDENTE. Inv<strong>it</strong>o il senatore segretario a dare annunzio delle<br />

interrogazioni pervenute alla Presidenza.

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