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Senato della Repubblica –67–
XIII Legislatura
703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999
Il Governo, quindi, vivacchia, sopravvive e talvolta risuscita addirittura
dal coma profondo in cui è immerso, ma la sinistra ha fallito e
questa manovra lo fa comprendere chiaramente, perché è la finanziaria
del niente, desolatamente priva delle riforme e del tutto inadeguata a rilanciare
lo sviluppo dell’economia.
Le stime dei Documenti di programmazione economico-finanziaria
dell’ultimo biennio sono state bocciate dalla verità: la crescita del PIL è
stata quasi metà di quella preventivata e ciò ci ha scacciati ancora in coda
alle grandi democrazie occidentali; di questo e delle sue ragioni nessuna
parola.
Quanto alla questione che più ci interessa, quella fiscale, ribadiamo
con chiarezza che la torchiatura del contribuente è inaccettabile, né possiamo
approvare che solo quando si muore lo Stato interviene con una
maggiore detrazione.
Ecco perché di fronte al dato incredibile di un cittadino italiano che
lavora ben sette mesi per lo Stato e soltanto per la parte restante
dell’anno per sé e la propria famiglia, abbiamo rilanciato una protesta
non demagogica, ma ancorata alle teorie economiche applicate nei paesi
europei: il giorno della liberazione dalle tasse, il tax day, che vorremmo
che fosse istituito per legge in questo paese.
Quando poi uno Stato, un Governo, un’alleanza politica, non garantiscono
la vita, la salute e la sicurezza hanno già perso e vengono meno
alla loro funzione. Riteniamo che nelle poste di bilancio siano del tutto
inadeguati gli stanziamenti per le forze dell’ordine e che soprattutto
manchi un progetto di intervento di riforma. Ci sembra che l’unica a
non accorgersene in tutto il paese sia il ministro Iervolino.
Il merito, poi, è l’altro sconosciuto del vostro mondo. Ai giovani
meritevoli voi contrapponete sistemi di graduatorie e meccanismi selettivi
che, oltre ad essere anomali e sospetti, sono anche profondamente
iniqui e assurdi. Molti giovani preparati e plurivotati sono lasciati nel
disagio, senza essere intercettati dalle istituzioni pubbliche, quando poi è
noto che oggi il motore di un paese è la conoscenza. Anche per questo,
proporremo un emendamento ad hoc. Ecco perché la scuola e il sistema
formativo vanno interamente ripensati e riadattati ad una società che è
completamente diversa da quella di appena dieci anni fa. Pensare solo al
CD-Rom, ad Internet e al telefono cellulare lascia comprendere quanto
siamo evoluti. Anche qui però notiamo l’assenza di progetti robusti e la
scarsità di risorse a ciò destinate.
Quanto alle esagerazioni e agli sprechi, lo stesso ministro Visco ha
ordinato, o comunque fruisce, di una supermacchina con GPS e telefono
satellitare, che costa 240 milioni di listino, mentre comprare una macchina
italiana e meno cara avrebbe comportato un risparmio, che magari
poteva essere impiegato per mandare il ministro Berlinguer negli Stati
Uniti a studiare il funzionamento dei campus, le università americane.
Berlinguer si sarebbe accorto che gli Stati Uniti guardano al futuro e
non al passato, alla competenza, alla scienza, a quanto un professore detiene
e sa trasmettere agli altri, cioè alla nazione, per cui viene pagato
per quello che sa e insegna.