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S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A - Senato.it

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<strong>Senato</strong> della Repubblica –64–<br />

XIII Legislatura<br />

703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999<br />

termine il sistema Italia possa continuare a garantire lavoro produttivo<br />

tram<strong>it</strong>e un insieme di attiv<strong>it</strong>à di impresa efficienti e compet<strong>it</strong>ive.<br />

Venendo ora ad alcuni contenuti particolari della legge in esame,<br />

emerge in modo netto un certo arretramento circa la tutela delle attese<br />

degli inquilini interessati a progetti di vend<strong>it</strong>a dei patrimoni immobiliari<br />

degli enti previdenziali e dello Stato. Che senso ha creare difficoltà a<br />

molte famiglie nel soddisfare il proprio bisogno ab<strong>it</strong>ativo adottando metodi<br />

di alienazione che, di fatto, per lo più le escludano dall’acquisto e<br />

poi faticare con altre leggi e con altri provvedimenti per rendere meno<br />

difficile l’accesso alla casa? Perché poi continuare a tassare due volte,<br />

con ICI e IRPEF, chi ha risparmiato per comperarsi una casa, sia pure<br />

ora con qualche riduzione per l’IRPEF, e invece concedere sostanziose<br />

detrazioni di imposta per gli inquilini, non sempre privi di casa propria<br />

perché privi di mezzi, ma spesso anche per libera scelta di impiego del<br />

redd<strong>it</strong>o in consumi? Quanto gioca in ciò il residuo di un’ideologica ostil<strong>it</strong>à<br />

della sinistra comunista e post-comunista alla proprietà privata della<br />

casa, preferendo, invece, la casa in aff<strong>it</strong>to? Perché occorre attendere le<br />

proteste degli inquilini privati di casa per correggere in Aula quel che<br />

non si è voluto fare in sede di stesura del provvedimento e non si è voluto<br />

correggere in sede di Commissione?<br />

Ma è soprattutto con riferimento alla promessa rest<strong>it</strong>uzione alle famiglie<br />

dei maggiori intro<strong>it</strong>i fiscali r<strong>it</strong>enuti provenire dalla lotta all’evasione<br />

che il Governo denuncia, in modo evidente, i lim<strong>it</strong>i cui lo costringono<br />

vecchie ipoteche ideologiche contro la famiglia, soprattutto contro<br />

la famiglia con più figli.<br />

Il Forum delle associazioni familiari aveva messo a punto, in un recente<br />

convegno, una proposta di riequilibrio dell’imposizione fiscale, attualmente<br />

penalizzante le famiglie con più figli, che poteva largamente<br />

essere attuata con le risorse fiscali aggiuntive che dovevano essere date<br />

alle famiglie. Il Governo, tram<strong>it</strong>e il Ministro delle finanze, aveva pubblicamente<br />

condiviso la diagnosi del problema. Se uno vive da solo, il fisco<br />

gli concede una quota di redd<strong>it</strong>o esente dall’IRPEF; se una persona<br />

ha un redd<strong>it</strong>o inferiore al minimo v<strong>it</strong>ale, intervengono misure di integrazione<br />

del redd<strong>it</strong>o. Vivendo in più persone in una famiglia vi sono certamente<br />

delle economie. Si sono calcolate delle scale di equivalenza. Ebbene,<br />

nella recente riforma dell’IRPEF non si è voluto considerare non<br />

imponibile quel redd<strong>it</strong>o aggiuntivo necessario a garantire il minimo v<strong>it</strong>ale<br />

ad ogni persona in più che, oltre il singolo, viene ad essere a carico<br />

della famiglia. Di conseguenza, all’aumentare del numero di persone a<br />

carico, si fa sempre più squilibrata l’imposizione fiscale, crescendo la<br />

soprastima della capac<strong>it</strong>à contributiva.<br />

L’attuale finanziaria, con circa 9.000 miliardi, poteva ampiamente<br />

rimediare all’errore (si fa per dire) compiuto nella riforma. Non lo si è<br />

voluto fare, si sono di poco aumentate le briciole date come detrazione<br />

di imposta per i figli a carico. E di briciole si tratta, onorevole relatore,<br />

dato che in tre anni, poco per anno, diventa in totale di circa 400 lire al<br />

giorno la minore imposta di chi ha una persona a carico in più di un’altra,<br />

per un totale, nel 2002, di poco più di 1.200 lire: nemmeno l’equivalente<br />

di un biglietto dell’autobus urbano o di un caffelatte. Si è invece

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