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S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A - Senato.it

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<strong>Senato</strong> della Repubblica –59–<br />

XIII Legislatura<br />

703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999<br />

urgenze, eppure ancora magro, lo stanziamento per la formazione assume<br />

un rilievo tutto particolare. Le cifre cominciano ad essere, nel loro<br />

complesso, dell’ordine di migliaia di miliardi, non più di poche centinaia.<br />

Gli obiettivi possono sembrare ambiziosi (messa in atto dell’autonomia<br />

scolastica, innalzamento dell’obbligo, revisione dei cicli, sostegno<br />

alla formazione e all’orientamento professionale), ed in effetti lo sono,<br />

ma sarebbe un errore non mirare alto, sia in vista di una migliore e più<br />

vera c<strong>it</strong>tadinanza dei giovani sia per un loro più agevole inserimento nel<br />

mondo del lavoro sia, infine, ma soprattutto, per la costruzione di personal<strong>it</strong>à<br />

non fungibili a scopi o, peggio, interessi diversi.<br />

Non tutti i provvedimenti ancora in via di approvazione relativi alla<br />

scuola convincono pienamente, ma lo schema generale delle riforme è, a<br />

nostro avviso, assai apprezzabile. Inoltre, vi è come una porta aperta o,<br />

se si vuole, una consegna agli attori della scuola, perché siano liberamente<br />

i protagonisti del nuovo che tutti cerchiamo e che talvolta vorremmo<br />

far indossare come una casacca a chi davvero è in prima<br />

linea.<br />

Si parla troppo spesso di riforme, per tutti i campi. C’è una sorta di<br />

esaltazione del riformismo. Tutti r<strong>it</strong>eniamo di essere dei riformatori.<br />

Ogni Governo vuole essere riformatore. Ma il vero riformismo è mettere<br />

i soggetti sociali nella condizione di esprimersi e di costruire insieme la<br />

comun<strong>it</strong>à. Per questo, tanto la legge finanziaria, quanto le leggi specifiche<br />

sulla scuola, sono parti vere del riformismo. Direi perfino che il<br />

Governo oggi non è abbastanza consapevole di quanto va facendo e si<br />

attarda in dispute forse non necessarie. Resta tuttavia da compiere un<br />

miglioramento più radicale della formazione professionale, poco conosciuta<br />

nel bene e nel male, perché non sia più la Cenerentola del sistema<br />

formativo e qui davvero vengano riconosciuti tutti i soggetti di qual<strong>it</strong>à<br />

già oggi operanti.<br />

Al propos<strong>it</strong>o, è necessario spendere una parola sul dibatt<strong>it</strong>o in corso<br />

circa le scuole non statali. Il mio Gruppo ha sempre sostenuto l’importanza,<br />

ai fini del servizio pubblico, delle scuole a gestione privata, specie<br />

di quelle, o soltanto di quelle, senza fini di lucro e si è impegnato<br />

per una legge che prevedesse, con opportune verifiche di qual<strong>it</strong>à, un servizio<br />

pubblico integrato, capace di convogliare tutte le potenzial<strong>it</strong>à formative<br />

del paese aventi i necessari requis<strong>it</strong>i verso un obiettivo comune,<br />

quello di una scuola valida offerta e aperta a tutti.<br />

L’azione legislativa dei Popolari ha dovuto e voluto fare i conti<br />

con le ristrettezze finanziarie del momento e, soprattutto, si è sviluppata<br />

secondo l’interesse generale, dando il giusto spazio alla scuola statale,<br />

cui accedono più del 90 per cento degli studenti e nella quale, tra l’altro,<br />

operano egregiamente decine di migliaia di docenti cattolici. L’idea<br />

della par<strong>it</strong>à è per noi essenzialmente legata alla libertà delle famiglie,<br />

dei ragazzi e dei docenti, ovviamente preoccupandoci soprattutto dei<br />

meno abbienti. Ma questa idea di libertà è diversa da quella da taluno<br />

asser<strong>it</strong>a, quasi che non si potesse avere libertà se non fuori della gestione<br />

statale.<br />

Noi crediamo nella central<strong>it</strong>à della famiglia e nella necessaria tutela<br />

dei valori morali e civili che devono essere alla base di ogni formazione

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