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31.05.2013 Views

Senato della Repubblica –56– XIII Legislatura 703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999 Vorrei intervenire molto brevemente su un punto affrontato nella relazione del senatore Giaretta, che riguarda il dato relativo all’inflazione. In questo caso ogni allarmismo è controproducente. Certamente, alcune sollecitazioni inflazionistiche hanno interessato anche voci quali gli alberghi, i pubblici servizi, e soprattutto le assicurazioni. L’inflazione è tuttora bassa, ma comunque doppia rispetto agli altri paesi e, pertanto, va tenuta sotto controllo. Dopo l’intervento sulla benzina occorre quindi che il Governo intervenga anche sulle tariffe delle polizze assicurative, prosegua negli sforzi di contenere l’inflazione, comprendere i termini dell’aumento dei prezzi e quindi intervenire con tempestività e decisione contro ogni ipotesi di cartello. Anche in relazione ad un mutamento del quadro macroeconomico che potrebbe vedere una crescita del PIL inferiore alle attese, da una parte, e un rischio di un rialzo dei tassi di interesse in rapporto alla congiuntura internazionale dall’altro, occorre proseguire nell’azione di controllo dei prezzi e delle tariffe, anche perché il mantenimento di un differenziale inflazionistico rappresenta, comunque, un elemento di preoccupazione altresì in termini di possibili perdite di competitività. Questa finanziaria prevede risorse da destinare agli investimenti per 30.000 miliardi di lire in più, oltre a quelle già previste nel bilancio a legislazione vigente per spese in conto capitale, parzialmente destinate anche alle quote di cofinanziamento dei programmi comunitari dell’Agenda 2000-2006. Si tratta però ancora una volta di potenzialità, in funzione dell’effettiva capacità, a tutti i livelli istituzionali, di realizzare quanto programmato e di rendere quindi «cantierabili» le opere. La finanziaria, in quanto tale, non può fare di più, non può rimuovere di per sé ostacoli e vincoli strutturali che persistono soprattutto al Sud. E qui non possiamo sorvolare sui ritardi che ancora registriamo nella realizzazione delle opere infrastrutturali soprattutto nel Mezzogiorno, sulla persistente scarsa operatività, malgrado lo snellimento pure apportato alle procedure, della stessa microprogrammazione a livello territoriale (mi riferisco alla programmazione negoziata in particolare), sullo stato della pubblica amministrazione, compresi gli arretrati della magistratura e dei TAR, anche se per quanto concerne i problemi della sicurezza, in particolare, questa finanziaria prevede interventi per ben 2.800 miliardi di lire in più. Complessivamente la manovra contenuta in questa legge finanziaria è funzionale agli obiettivi del DPEF, obiettivi che i senatori comunisti hanno ritenuto condivisibili. I contenuti di questa finanziaria, arricchiti nel corso dell’iter parlamentare già svolto, potranno essere ulteriormente migliorati dal Senato. Noi riteniamo che vi sia ancora spazio per rendere questa legge finanziaria maggiormente adeguata alle esigenze; abbiamo quindi riproposto una serie di emendamenti, alcuni dei quali volti ad autorizzare l’INPS, e lo stesso Ministero del lavoro, ad assumere le unità di personale necessarie per il potenziamento dell’attività ispettiva. È a tutti noto che, su di un organico di ispettori di vigilanza di 2.536 unità, l’INPS attualmente dispone di una forza di circa 2.000 unità, che consente di effettuare verifiche su circa 90.000 aziende ogni anno. Se consideriamo che la platea delle aziende iscritte è di 1.300.000

Senato della Repubblica –57– XIII Legislatura 703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999 risulta evidente come il corpo ispettivo dell’Istituto riesca a compiere verifiche su ciascun contribuente ogni 14 o 15 anni. Di qui l’esigenza di intervenire, non solo perché da queste carenze del corpo ispettivo deriva ovviamente un aumento della propensione all’evasione contributiva, considerato il ridotto rischio di subire una verifica, ma anche perché in passato il rafforzamento del corpo ispettivo ha consentito all’INPS di recuperare ingenti somme evase a beneficio delle proprie entrate. L’INPS è fortemente impegnato nella lotta all’evasione contributiva ed al lavoro nero, le cui dimensioni sono da tutti riconosciute nell’ordine del 20-30 per cento del lavoro regolare. Ecco perché è necessario rafforzare i servizi ispettivi e soprattutto dell’INPS, almeno in questa fase, consentendo le assunzioni previste dai concorsi in via di espletamento da parte degli istituti previdenziali. Altri emendamenti da noi riproposti all’esame dell’Aula si riferiscono a questioni che auspichiamo possano trovare adeguata soluzione nel corso dei lavori. Mi riferisco in particolare ai problemi della scuola, alla salvaguardia dei diritti e delle garanzie dei conduttori dei beni immobili degli enti, ai mutui contratti dagli enti locali con la Cassa depositi e prestiti, agli interventi nella ricerca scientifica ed agli altri che sono agli atti. È una legge finanziaria, questa, che senz’altro uscirà migliorata nei propri contenuti dall’esame del Senato; ripeto tuttavia che da sola essa non può affrontare e risolvere i tanti problemi che restano. Ecco perché anche nel corso di questa discussione riteniamo opportuno sottolineare l’esigenza di un rilancio dell’azione di Governo, volta ad affrontare con sempre maggior determinazione i temi del lavoro ed i problemi che la mutata realtà produttiva impone; quindi non solo la conservazione ma anche il rafforzamento del sistema degli ammortizzatori sociali, prevedendo nuove garanzie a favore delle parti più deboli (disoccupati, donne, giovani), per uno Stato sociale più adeguato ai mutamenti intervenuti, che può rappresentare, attraverso la risposta ai nuovi bisogni, un contributo decisivo all’incremento dell’occupazione. Non vi può essere riforma dello Stato sociale che realizzi anche occupazione senza adeguate risorse, il che richiede, pur non sottovalutando i risultati ottenuti in questi ultimi anni, un’azione costante ed incisiva contro l’evasione e l’elusione fiscale, sia per reperire i mezzi finanziari, come sempre ci ricorda il collega Albertini, sia per evitare ciò che spesso avviene e cioè che beneficiari delle provvidenze dello Stato sociale siano gli evasori o i figli degli evasori, a partire dalle borse di studio, dalle tasse universitarie, fino all’esonero dai ticket e così via. Essere entrati nella moneta unica è stato un risultato importante ma non ci si può limitare a questo: occorre andare avanti perché la civiltà di un paese si misura in base ai livelli e alla qualità dello Stato sociale che viene costruito ed anche alla giustizia fiscale che si viene a realizzare. (Applausi del senatore Monticone). PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Monticone. Ne ha facoltà.

<strong>Senato</strong> della Repubblica –56–<br />

XIII Legislatura<br />

703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999<br />

Vorrei intervenire molto brevemente su un punto affrontato nella<br />

relazione del senatore Giaretta, che riguarda il dato relativo all’inflazione.<br />

In questo caso ogni allarmismo è controproducente. Certamente, alcune<br />

sollec<strong>it</strong>azioni inflazionistiche hanno interessato anche voci quali gli<br />

alberghi, i pubblici servizi, e soprattutto le assicurazioni.<br />

L’inflazione è tuttora bassa, ma comunque doppia rispetto agli altri<br />

paesi e, pertanto, va tenuta sotto controllo. Dopo l’intervento sulla benzina<br />

occorre quindi che il Governo intervenga anche sulle tariffe delle<br />

polizze assicurative, prosegua negli sforzi di contenere l’inflazione,<br />

comprendere i termini dell’aumento dei prezzi e quindi intervenire con<br />

tempestiv<strong>it</strong>à e decisione contro ogni ipotesi di cartello. Anche in relazione<br />

ad un mutamento del quadro macroeconomico che potrebbe vedere<br />

una cresc<strong>it</strong>a del PIL inferiore alle attese, da una parte, e un rischio di un<br />

rialzo dei tassi di interesse in rapporto alla congiuntura internazionale<br />

dall’altro, occorre proseguire nell’azione di controllo dei prezzi e delle<br />

tariffe, anche perché il mantenimento di un differenziale inflazionistico<br />

rappresenta, comunque, un elemento di preoccupazione altresì in termini<br />

di possibili perd<strong>it</strong>e di compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à.<br />

Questa finanziaria prevede risorse da destinare agli investimenti per<br />

30.000 miliardi di lire in più, oltre a quelle già previste nel bilancio a<br />

legislazione vigente per spese in conto cap<strong>it</strong>ale, parzialmente destinate<br />

anche alle quote di cofinanziamento dei programmi comun<strong>it</strong>ari<br />

dell’Agenda 2000-2006.<br />

Si tratta però ancora una volta di potenzial<strong>it</strong>à, in funzione dell’effettiva<br />

capac<strong>it</strong>à, a tutti i livelli ist<strong>it</strong>uzionali, di realizzare quanto programmato<br />

e di rendere quindi «cantierabili» le opere. La finanziaria, in<br />

quanto tale, non può fare di più, non può rimuovere di per sé ostacoli e<br />

vincoli strutturali che persistono soprattutto al Sud. E qui non possiamo<br />

sorvolare sui r<strong>it</strong>ardi che ancora registriamo nella realizzazione delle opere<br />

infrastrutturali soprattutto nel Mezzogiorno, sulla persistente scarsa<br />

operativ<strong>it</strong>à, malgrado lo snellimento pure apportato alle procedure, della<br />

stessa microprogrammazione a livello terr<strong>it</strong>oriale (mi riferisco alla programmazione<br />

negoziata in particolare), sullo stato della pubblica amministrazione,<br />

compresi gli arretrati della magistratura e dei TAR, anche se<br />

per quanto concerne i problemi della sicurezza, in particolare, questa finanziaria<br />

prevede interventi per ben 2.800 miliardi di lire in più.<br />

Complessivamente la manovra contenuta in questa legge finanziaria<br />

è funzionale agli obiettivi del DPEF, obiettivi che i senatori comunisti<br />

hanno r<strong>it</strong>enuto condivisibili. I contenuti di questa finanziaria, arricch<strong>it</strong>i<br />

nel corso dell’<strong>it</strong>er parlamentare già svolto, potranno essere ulteriormente<br />

migliorati dal <strong>Senato</strong>. Noi r<strong>it</strong>eniamo che vi sia ancora spazio per rendere<br />

questa legge finanziaria maggiormente adeguata alle esigenze; abbiamo<br />

quindi riproposto una serie di emendamenti, alcuni dei quali volti ad autorizzare<br />

l’INPS, e lo stesso Ministero del lavoro, ad assumere le un<strong>it</strong>à<br />

di personale necessarie per il potenziamento dell’attiv<strong>it</strong>à ispettiva.<br />

È a tutti noto che, su di un organico di ispettori di vigilanza di<br />

2.536 un<strong>it</strong>à, l’INPS attualmente dispone di una forza di circa 2.000<br />

un<strong>it</strong>à, che consente di effettuare verifiche su circa 90.000 aziende ogni<br />

anno. Se consideriamo che la platea delle aziende iscr<strong>it</strong>te è di 1.300.000

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