S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A - Senato.it
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<strong>Senato</strong> della Repubblica –44–<br />
XIII Legislatura<br />
703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999<br />
ciò non toglie però che, per entrare in Europa, sia stato segu<strong>it</strong>o<br />
un metodo perverso.<br />
Il ministro del tesoro Amato, nei giorni scorsi, ha dichiarato ai<br />
giornali (mi sembra proprio domenica mattina, nel corso di una conferenza<br />
stampa) che dobbiamo ringraziare la «signora EN<strong>EL</strong>» se il nostro<br />
paese nella gestione delle sue finanze rispetterà alcuni parametri previsti<br />
per l’ingresso in Europa. Sono molto contento che il ministro Amato<br />
pensi tutto ciò e che dichiari agli <strong>it</strong>aliani che attraverso la svend<strong>it</strong>a, la<br />
privatizzazione delle aziende di Stato, si da nuova linfa ai conti dello<br />
Stato.<br />
Vorrei ricordare al ministro Amato che proprio oggi è intervenuto<br />
un nostalgico – mi riferisco all’onorevole Bertinotti – per ricordare e<br />
magnificare i begli anni in cui veniva nazionalizzata l’energia elettrica:<br />
gli anni 1962-1963 del primo Governo di centro-sinistra, quando una<br />
delle prime azioni fondanti e qualificanti dei Governi di centro-sinistra,<br />
con i quali è cominciata la crisi economica del nostro Paese, fu proprio<br />
quella di nazionalizzare l’energia elettrica.<br />
Oggi siamo in presenza di una s<strong>it</strong>uazione inversa: con 30 anni e<br />
più di r<strong>it</strong>ardo, siamo in presenza delle stesse persone che hanno compiuto,<br />
a suo tempo, l’errore di nazionalizzare l’energia elettrica, visto che i<br />
grandi sponsor di quella nazionalizzazione furono proprio i socialisti e<br />
che oggi, guarda caso, è proprio un Ministro socialista a richiamare questi<br />
ricordi e a fare il panegirico della privatizzazione.<br />
Tuttavia, siamo in presenza di una manovra finanziaria che – come<br />
dicevo – non contiene più i numeri esatti: i numeri sono diversi! Sono<br />
proprio di oggi i dati relativi non soltanto all’aumento dell’inflazione (il<br />
ministro Amato dichiara che i dati sono controllati mentre il governatore<br />
Fazio afferma che l’inflazione è al tre per cento), ma addir<strong>it</strong>tura ad un<br />
aumento dei prezzi alla produzione: lo 0,7 per cento in più rispetto al<br />
mese precedente, lo 0,8 per cento in più rispetto allo stesso mese dello<br />
scorso anno. E guarda caso sono aumentati del 4,3 per cento i prezzi<br />
dell’energia elettrica, dell’1,9 quelli dei prodotti petroliferi, dello 0,8<br />
quelli della carta e dei prodotti da essa derivati. Sostanzialmente ci troviamo<br />
di fronte a un’economia che comporta un aumento dell’inflazione<br />
ed un aumento dei costi alla produzione. Come il presidente del Consiglio<br />
D’Alema possa affermare che l’Italia è la locomotiva dell’aumento<br />
della produzione e della ripresa industriale europea sinceramente non<br />
so.<br />
Riferendomi al presidente D’Alema non vorrei che egli, guarda caso,<br />
avesse scelto due regioni significative in Italia per andare a passeggiare.<br />
Il collega Azzollini ricordava le frequenti vis<strong>it</strong>e del presidente<br />
D’Alema in Puglia, io voglio ricordare le sue frequenti e recenti vis<strong>it</strong>e<br />
in Liguria: è venuto a vis<strong>it</strong>are il Salone della nautica; si è divert<strong>it</strong>o tra<br />
vele, barche, barchette e trenette al pesto; è riusc<strong>it</strong>o persino a scambiare<br />
due scoppi di un carburatore per un presunto attentato. Ma, così come<br />
in Puglia ha dimenticato di trovarsi in una delle regioni con maggior<br />
tasso di disoccupazione, ha dimenticato che la Liguria è la regione del<br />
Nord con il più alto tasso di disoccupazione, con livelli uguali a quelli<br />
delle regioni del Sud. Non vorrei allora che il presidente D’Alema fa-