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Senato della Repubblica –43–
XIII Legislatura
703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999
dell’amministrazione, del fisco, della formazione, del lavoro, e che ha
permesso di riconquistare un importante prestigio a livello internazionale.
A questo bagaglio positivo di realizzazioni nuoce, non lo nascondo,
un clima di fibrillazione politica che investe il campo del centro-sinistra
e che, per tanti aspetti, non corrisponde al senso comune dei cittadini; è
più un problema del cosiddetto ceto politico.
Rilanciare il profilo riformatore dell’azione di governo, liberare le
tante energie presenti nella società italiana, vincere la battaglia per lo
sviluppo e l’occupazione può e deve essere il terreno su cui realizzare
una sintesi più alta per lo schieramento di centro-sinistra. (Applausi dal
Gruppo Democratici di Sinistra-L’Ulivo. Congratulazioni).
PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Bornacin. Ne ha
facoltà.
BORNACIN. Signora Presidente, signor Ministro, onorevoli senatori,
il collega che mi ha testé preceduto, facendo evidentemente parte
della maggioranza, ha parlato in termini positivi di questa finanziaria
presentata dal Governo fibrillato dell’onorevole D’Alema. Io, evidentemente,
faccio parte dell’opposizione e non ho le stesse opinioni del collega
sulla finanziaria.
Questo potrebbe essere in politica il normale gioco delle parti se,
invece, con il provvedimento in esame non si stesse discutendo del futuro
degli italiani, dell’economia del nostro paese, dello sviluppo, dell’occupazione,
dei tassi, ovverosia se non stessimo discutendo della vita intera
di tanti e tanti milioni di italiani.
Ho l’impressione che quella della maggioranza sia una difesa d’ufficio;
le nostre considerazioni sono invece legate a numeri che non trovano
spazio nei documenti relativi alla manovra finanziaria e nelle rilevazioni
effettuate dal Governo, ma che corrispondono ai numeri reali
della gente che vive fuori dai palazzi e che, tutti i giorni, ha a che fare
con l’inflazione, con la disoccupazione, con i prezzi che salgono, con i
trasporti che non funzionano, con le strutture che non ci sono, con la sanità
inefficiente che costa ogni giorno sempre di più. Si tratta di numeri
diversi: vi sono i numeri del Palazzo e vi sono i numeri della gente. In
questo caso, in merito alla manovra finanziaria, riteniamo opportuno interpretare
i numeri della gente!
Il collega Mantica, nella relazione di minoranza, ha espresso le posizioni
di Alleanza Nazionale nei confronti di questa manovra finanziaria;
qualche altro collega l’ha definita una finanziaria sostanzialmente
inutile, se tutto va bene. Forse qualche passo in avanti è stato fatto, visto
che – rispetto alle manovre finanziarie approvate negli scorsi anni,
ivi inclusa quella del Governo Prodi, tutte sostanzialmente dannose – si
è finalmente giunti a una finanziaria inutile, che lascerà che le cose vadano
come devono andare.
Vorrei ricordare che siamo l’unico Paese che è entrato nell’Unione
europea senza ridurre i costi e senza tagliare le spese dello Stato,
ma solo ed esclusivamente facendo pagare ai cittadini una tassa
che il ministro Visco si vanta di avere in parte restituito agli italiani: