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Senato della Repubblica –38– XIII Legislatura 703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999 sufficienza dell’azione del Governo rispetto, per esempio, ai problemi della sicurezza? Personalmente ho avuto la possibilità di conoscere in Commissione antimafia – ma ne ero a conoscenza anche stando al di fuori di quella sede istituzionale – le cifre precise che rappresentano il disastro non solamente della giustizia penale ma anche di quella civile. Ho avuto l’occasione di apprendere come siano assolutamente insufficienti l’azione e le risorse che il Governo ha destinato alla giustizia, in un momento in cui la sete di giustizia è fortissima in tutte le parti d’Italia. Non è possibile, quindi, pensare di poter raggiungere la riforma dell’istituzione del giudice unico con provvedimenti che si ritiene si possano realizzare a costo zero se sul piatto della bilancia della giustizia, che è il piatto della bilancia della legalità, dell’ordine pubblico e del vivere sociale, non si riversano risorse adeguate. Questo non è accaduto negli anni scorsi, ma non è accaduto neppure – e questo è ancor più grave – in un momento in cui questo Governo, retto da un uomo di sinistra, annovera al proprio interno, come reggitore del Ministero competente, quello della giustizia, un uomo appartenente ai Comunisti italiani. Ciò vuol dire che quello che viene detto è sostenuto solamente dal punto di vista teorico, ma non viene assolutamente applicato in pratica; tant’è vero che noi rileviamo uno stato di disastro che è certamente qualcosa di tanto imbarazzante da non poter essere rappresentato in maniera adeguata. L’inefficienza, l’incapacità, la sordità di questo Governo noi le abbiamo riscontrate anche rispetto all’istituzione e all’implementazione del fondo antiusura, che potrebbe rappresentare una delle condizioni basilari per far riappropriare il cittadino di un rapporto anche di natura etica con lo Stato, mentre ancora si va avanti con la concessione di pochi spiccioli, ritenendo che in questa maniera si possano risolvere gravissimi problemi nazionali. Investimenti al 3,5 per cento, tassi di interesse che tendono ad aumentare: anche a questo riguardo desidero fare una brevissima considerazione. Nei giorni scorsi ho ricevuto una risposta, da parte del Ministero del tesoro, riguardo all’annosa, vecchissima problematica dei tassi di interesse debitori che al Sud continuano ad essere superiori rispetto al Nord; la risposta del Ministro è stata quella che noi conoscevamo, cioè che al Sud i tassi debitori sono superiori perché maggiore è il rischio determinato anche dalle condizioni sociali ed economiche del territorio. Ho l’opportunità di dire che nella stessa risposta il Ministro si impegnava, a futura memoria, a creare le condizioni per intervenire nel campo della sicurezza e dell’ordine pubblico nel territorio meridionale, perché così avrebbe creato le condizioni per un riequilibrio; ma diceva, nello stesso tempo, che non aveva la possibilità di assumere impegni riguardo ai tempi di attuazione di quest’intervento e che probabilmente tali tempi sarebbero stati molto lontani. Ciò vuol dire che chi spera, in base alle parole del Ministro, in base alle parole di questo Governo, di veder riequilibrata la competitività delle aziende meridionali rispetto a quelle settentrionali; chi spera che al Sud possano essere determinate le condizioni più opportune per recuperare il controllo del territorio, chi

Senato della Repubblica –39– XIII Legislatura 703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999 pensa questo occorre che si disilluda perché questo Governo non ha intenzione in tempi brevi di intervenire al riguardo. Questo è un fatto molto grave con riferimento all’ultimo aspetto che personalmente intendo affrontare. Abbiamo ascoltato negli ultimi tempi tante manifestazioni di affetto, di amicizia, di solidarietà nei confronti del territorio meridionale e, all’interno di queste manifestazioni di solidarietà, abbiamo potuto riscontrare un’adesione generale e corale rispetto al principio, al concetto di «Puglia regione di frontiera». Noi, come Alleanza Nazionale e soprattutto come senatori pugliesi di Alleanza Nazionale, abbiamo ritenuto di dover andare un po’ oltre e di riempire di contenuti questo concetto di Puglia regione di frontiera, che adesso viene accettato a livello sia nazionale sia internazionale; abbiamo ritenuto pertanto di presentare alcuni emendamenti – che illustreremo in seguito – i quali, se approvati (abbiamo dubbi in merito, però su questo piano ci confronteremo non solamente con il Governo ma anche con le altre forze politiche presenti in Parlamento), creerebbero le condizioni per far divenire veramente la Puglia una regione di frontiera, a meno che non si ritenga di farla diventare di frontiera solamente a parole, come accade per la riforma del giudice unico, senza darle una lira. Chiederemo pertanto, ad esempio, l’istituzione della zona franca per i porti di Bari, di Brindisi e di Taranto; chiederemo interventi nel settore della sanità per costituire un centro epidemiologico; cercheremo risorse più probanti, più forti, più consistenti a sostegno dell’azione tendente a riequilibrare l’ordine pubblico e a controllare i flussi dell’immigrazione. Si tratta di un pacchetto di proposte sulle quali, se permettete, misureremo anche la pugliesità del Presidente del Consiglio, quella di molti senatori che siedono in quest’Aula e quella di molti deputati che siedono invece sugli scranni di Montecitorio. Lo faremo in modo chiaro e leale, anche perché riteniamo che il problema della Puglia, regione di frontiera, sia tutt’altro che un problema localistico; ritenendo che sia un problema del nostro paese e dell’Europa, lo dovremo affrontare, con grande forza e con grande compostezza, come italiani e come europei. (Applausi dal Gruppo Alleanza Nazionale). PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Battafarano. Ne ha facoltà. BATTAFARANO. Signora Presidente, signori rappresentanti del Governo, colleghi senatori, la finanziaria per il 2000 è stata definita la finanziaria per lo sviluppo; considero corretta tale definizione: è una finanziaria di svolta, il punto di arrivo di un lungo impegno per il risanamento dei conti pubblici, l’abbattimento dell’inflazione, la riduzione dei tassi d’interesse, fino al conseguimento del prestigioso obiettivo dell’ingresso dell’Italia nell’Unione monetaria europea. All’impegno per la moneta europea gli italiani hanno creduto, prima sotto la guida dei Governi tecnici e, successivamente, dei Governi Prodi e D’Alema. Per la prima volta con la finanziaria in esame non si

<strong>Senato</strong> della Repubblica –38–<br />

XIII Legislatura<br />

703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999<br />

sufficienza dell’azione del Governo rispetto, per esempio, ai problemi<br />

della sicurezza?<br />

Personalmente ho avuto la possibil<strong>it</strong>à di conoscere in Commissione<br />

antimafia – ma ne ero a conoscenza anche stando al di fuori di quella<br />

sede ist<strong>it</strong>uzionale – le cifre precise che rappresentano il disastro non solamente<br />

della giustizia penale ma anche di quella civile. Ho avuto l’occasione<br />

di apprendere come siano assolutamente insufficienti l’azione e<br />

le risorse che il Governo ha destinato alla giustizia, in un momento in<br />

cui la sete di giustizia è fortissima in tutte le parti d’Italia. Non è possibile,<br />

quindi, pensare di poter raggiungere la riforma dell’ist<strong>it</strong>uzione del<br />

giudice unico con provvedimenti che si r<strong>it</strong>iene si possano realizzare a<br />

costo zero se sul piatto della bilancia della giustizia, che è il piatto della<br />

bilancia della legal<strong>it</strong>à, dell’ordine pubblico e del vivere sociale, non si<br />

riversano risorse adeguate.<br />

Questo non è accaduto negli anni scorsi, ma non è accaduto neppure<br />

– e questo è ancor più grave – in un momento in cui questo Governo,<br />

retto da un uomo di sinistra, annovera al proprio interno, come regg<strong>it</strong>ore<br />

del Ministero competente, quello della giustizia, un uomo appartenente<br />

ai Comunisti <strong>it</strong>aliani. Ciò vuol dire che quello che viene detto è sostenuto<br />

solamente dal punto di vista teorico, ma non viene assolutamente applicato<br />

in pratica; tant’è vero che noi rileviamo uno stato di disastro che<br />

è certamente qualcosa di tanto imbarazzante da non poter essere rappresentato<br />

in maniera adeguata.<br />

L’inefficienza, l’incapac<strong>it</strong>à, la sord<strong>it</strong>à di questo Governo noi le abbiamo<br />

riscontrate anche rispetto all’ist<strong>it</strong>uzione e all’implementazione del<br />

fondo antiusura, che potrebbe rappresentare una delle condizioni basilari<br />

per far riappropriare il c<strong>it</strong>tadino di un rapporto anche di natura etica con<br />

lo Stato, mentre ancora si va avanti con la concessione di pochi spiccioli,<br />

r<strong>it</strong>enendo che in questa maniera si possano risolvere gravissimi problemi<br />

nazionali.<br />

Investimenti al 3,5 per cento, tassi di interesse che tendono ad aumentare:<br />

anche a questo riguardo desidero fare una brevissima considerazione.<br />

Nei giorni scorsi ho ricevuto una risposta, da parte del Ministero<br />

del tesoro, riguardo all’annosa, vecchissima problematica dei tassi di<br />

interesse deb<strong>it</strong>ori che al Sud continuano ad essere superiori rispetto al<br />

Nord; la risposta del Ministro è stata quella che noi conoscevamo, cioè<br />

che al Sud i tassi deb<strong>it</strong>ori sono superiori perché maggiore è il rischio<br />

determinato anche dalle condizioni sociali ed economiche del terr<strong>it</strong>orio.<br />

Ho l’opportun<strong>it</strong>à di dire che nella stessa risposta il Ministro si impegnava,<br />

a futura memoria, a creare le condizioni per intervenire nel<br />

campo della sicurezza e dell’ordine pubblico nel terr<strong>it</strong>orio meridionale,<br />

perché così avrebbe creato le condizioni per un riequilibrio; ma diceva,<br />

nello stesso tempo, che non aveva la possibil<strong>it</strong>à di assumere impegni riguardo<br />

ai tempi di attuazione di quest’intervento e che probabilmente<br />

tali tempi sarebbero stati molto lontani. Ciò vuol dire che chi spera, in<br />

base alle parole del Ministro, in base alle parole di questo Governo, di<br />

veder riequilibrata la compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à delle aziende meridionali rispetto a<br />

quelle settentrionali; chi spera che al Sud possano essere determinate le<br />

condizioni più opportune per recuperare il controllo del terr<strong>it</strong>orio, chi

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