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S E NA T O D EL L A R EP U B B LI C A - Senato.it

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<strong>Senato</strong> della Repubblica –37–<br />

XIII Legislatura<br />

703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999<br />

Siccome la pol<strong>it</strong>ica del lavoro di questo Governo tende soprattutto<br />

a mantenere i privilegi a coloro che già hanno un lavoro, è evidente che<br />

tra non molto tempo ci sarà una vera ribellione da parte di chi pretende<br />

giustamente di poter esplicare un’attiv<strong>it</strong>à lavorativa tale da consentire il<br />

sostegno dign<strong>it</strong>oso della propria famiglia. Il fatto che questo Governo<br />

sia completamente assente rispetto alle pol<strong>it</strong>iche del lavoro è dimostrato<br />

anche dall’ultima circolare dell’INPS, quella che sostanzialmente ha<br />

messo in ginocchio moltissime aziende, soprattutto del settore tessile e<br />

manifatturiero. Avrete letto sugli organi di informazione specializzati<br />

che ormai l’export delle calzature è crollato del 10 per cento, con i riflessi<br />

che tutti conosciamo e che certamente si ripercuoteranno all’interno<br />

di tale settore. Però, per adesso, ad esempio per quanto riguarda i<br />

contratti di riallineamento, gli individui o quelle imprese che ne avranno<br />

usufru<strong>it</strong>o non potranno utilizzare più gli sgravi degli oneri sociali alla fine<br />

del periodo del contratto di gradual<strong>it</strong>à. Ciò vuol dire spingere le imprese<br />

al sommerso o indurle ad eliminare una grande fascia di lavoratori<br />

e significa rendere ancora più esplosive le ragioni di un Mezzogiorno<br />

che intorno al tema dell’occupazione vuole promuovere una sua adeguata<br />

pol<strong>it</strong>ica di sviluppo.<br />

Per quanto riguarda anche altri aspetti che qualcuno r<strong>it</strong>iene di dover<br />

accred<strong>it</strong>are all’attuale Governo, credo che non sia tanto importante<br />

parlare con la voce dell’opposizione, quanto parlare con la voce degli<br />

esperti, di coloro che forse sono meno esperti di questioni pol<strong>it</strong>iche ma<br />

conoscono meglio gli aspetti economici. Allora leggo testualmente dagli<br />

organi di informazione del 27 ottobre 1999 di una ricerca del CN<strong>EL</strong><br />

sulle strategie nei paesi dell’Unione europea: «Lavoro: Italia ultima nelle<br />

pol<strong>it</strong>iche attive». Leggo, sempre in pari data, ossia il 27 ottobre 1999:<br />

«Monti lancia l’allarme della compet<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à». Addir<strong>it</strong>tura, Monti aggiunge:<br />

«Ho una preoccupazione particolare: l’Italia appare oggi come una<br />

società che non ha abbastanza paura, abbastanza fiducia, non guarda al<br />

futuro e spreca il presente, non sa tradurre in slancio produttivo i progressi,<br />

non è cosciente del rischio e dei mezzi a disposizione per superarlo,<br />

è una società alla quale manca il tempo per diventare compet<strong>it</strong>iva<br />

e che impiega quello che ha in continue dispute». Con queste parole<br />

Monti è intervenuto all’inaugurazione dell’anno accademico 1999-2000<br />

dell’univers<strong>it</strong>à Bocconi.<br />

Presidenza della vice presidente SALVATO<br />

(Segue CURTO). Voglio aggiungere che, per quanto riguarda<br />

l’inflazione, la voce autorevolissima del governatore della Banca d’Italia<br />

ha messo in guardia rispetto all’innalzamento dei parametri percentuali<br />

dell’inflazione stessa. Oppure devo ricordare altri aspetti, come l’in-

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