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Senato della Repubblica –8–
XIII Legislatura
703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -RESOCONTO STENOGRAFICO 3 NOVEMBRE 1999
vanza storico-artistica dell’immobile che non è mai preclusiva della vendita,
perché è sottoposta ad un regime temporale che consente, decorsi i
termini, di demandare ogni decisione alla Presidenza del Consiglio dei
ministri, che rispettando la filosofia del progetto di dismissione consentirà
per la prima volta alienazioni fino ad ora vietate.
Presidenza della vice presidente SALVATO
(Segue CÒ). Non è stato accolto il principio da noi propugnato di
rendere inalienabile il bene in caso di inerzia nella valutazione da parte
del Ministro competente e si è fatto ricorso ad un meccanismo di assegnazione
della competenza finale alla Presidenza del Consiglio che invece
garantisce l’inerzia del competente Ministro per i beni e le attività
culturali e il superamento definitivo della barriera costituita dalla valutazione
accurata del valore storico-artistico. Anche i diritti degli inquilini
affittuari di questi immobili non vengono sufficientemente garantiti sulla
base della legislazione vigente, anzi si consente l’alienazione anche in
deroga a tale normativa, affidando al Ministro del tesoro poteri eccezionali
nel processo di dismissione.
Si opera la riduzione di circa 46.000 unità lavorative nel pubblico
impiego e si introducono il part time e nuove forme di rapporto di lavoro
flessibile.
Nel comparto scuola si opera la riduzione di 9.600 unità con trasferimenti
di risorse alla scuola privata nell’ambito della parità scolastica,
che proprio recentemente dal Papa è stata definita non ancora sufficiente,
perché in realtà non realizza quella che lui vorrebbe essere la completa
parità economica della scuola cattolica alla scuola pubblica.
Tutto questo accade in deroga alla contabilità dello Stato, in deroga
alle leggi di tutela degli affittuari degli immobili ora di proprietà pubblica:
mai è accaduto che la parola deroga sia stata così ampiamente utilizzata
in questa finanziaria. Essa assume qui il senso dello smantellamento
delle garanzie minime di tutela della correttezza e della trasparenza
amministrativa e dei diritti fondamentali dei soggetti che subiscono
l’alienazione dell’immobile; appunto, la deregolamentazione tanto cara
ai liberisti.
Si stabilisce l’aumento dell’età pensionabile per il clero a 68 anni
ma questo principio verrà forse in futuro esteso a tutti, si vuole forse
coltivare l’idea del definitivo abbandono delle pensioni di anzianità a favore
dell’elevamento dell’età pensionabile? Forse si tratta di prove tecniche
per attuare tutto questo. Per il futuro infatti l’obiettivo è immutato
ed è solo rinviato l’appuntamento: smantellare le pensioni di anzianità,
introdurre il calcolo contributivo per tutti e realizzare le pensioni integrative
private con i soldi provenienti dai fondi del trattamento di fine
rapporto. Noi crediamo che la situazione sia ormai intollerabile.