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Senato della Repubblica –98– XIII Legislatura 703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -ALLEGATO B 3 NOVEMBRE 1999 COSTA. – Al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro del lavoro e della previdenza sociale. – Premesso: che in data 14 ottobre 1999 l’INPS, acquisito il parere favorevole dell’Unione europea, ha fornito le istruzioni operative (circolare n. 188) per l’applicabilità dello sgravio triennale per i nuovi assunti nel Mezzogiorno nel periodo 1 o gennaio 1999-31 dicembre 2001; che con le sopracitate istruzioni operative l’INPS ha escluso dalla possibilità di beneficiare dello sgravio triennale le aziende che hanno assunto o assumeranno nuovi dipendenti con contratto di riallineamento retributivo; che questa interpretazione dell’INPS è fortemente lesiva per le centinaia di imprese salentine che applicano i contratti provinciali di riallineamento retributivo e che a partire dal mese di gennaio 1999 hanno provveduto a nuove assunzioni, confidando nei benefici concessi dal Governo con la legge n. 448 del 1998; che inoltre tale tesi contrasta con quanto previsto dall’articolo 5, comma 1, della legge n. 608 del 1996, l’interrogante chiede di sapere se non si ritenga opportuno intervenire con urgenza per modificare questa circolare interpretativa che, in modo grave, sancirebbe il tramonto definitivo dei contratti di riallineamento retributivo ed una forte ripresa del lavoro sommerso e/o irregolare. (4-16996) COSTA. – Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro delle politiche agricole e forestali. – Premesso: che il succedersi di avvenimenti atmosferici calamitosi e di avversi mutamenti climatici verificatisi nel Salento negli ultimi anni ha provocato danni notevolissimi alle colture agricole, soprattutto a quelle in pieno campo, cioè non protette; che questo stato di cose ha fatto registrare puntualmente il malcontento e l’esasperazione dei coltivatori diretti e dei produttori, i quali, a seguito dei tanto disastrosi quanto ineluttabili episodi calamitosi, vedono andare in fumo il reddito di un’intera annata; che il malcontento degli agricoltori deriva dal fatto che la legge che dovrebbe rimborsare i danni delle devastazioni atmosferiche, ossia la n. 185 del 1992, «Nuova disciplina del Fondo di solidarietà sociale», disciplinata dalla legge regionale n. 24 del 1990, ha procedure lunghe e farraginose; basti pensare che la definizione dell’iter, dalla verifica dell’evento calamitoso all’erogazione del contributo o finanziamento agli interessati, richiede un arco temporale medio di quattordici-sedici mesi; che, inoltre, sia la quantità delle risorse finanziarie messe a disposizione dello Stato sia la qualità delle forme di intervento previste (contributi a fondo perduto, prestiti agevolati, sgravi contributivi) sono del tutto insufficienti a soddisfare le richieste risarcitorie degli operatori agricoli danneggiati; che il motivo principale delle lungaggini è da ricercare, da un lato, nella pluralità di amministrazioni pubbliche coinvolte (ispettorati pro-
Senato della Repubblica –99– XIII Legislatura 703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -ALLEGATO B 3 NOVEMBRE 1999 vinciali per l’agricoltura, comuni, provincia, regione e Ministero delle politiche agricole, istituti di credito), e dall’altro nella complessità e ripetitività delle fasi istruttorie, l’interrogante chiede di sapere se non si ritenga opportuno intervenire con urgenza per riformare in modo completo la legge vigente, adeguando inoltre la normativa regionali ai principi dettati dalle leggi Bassanini sul decentramento di compiti e funzioni in materia di agricoltura e rivedendo anche le disposizioni fiscali e contributive. (4-16997) BESOSTRI, BUCCIARELLI. – Al Ministro dell’interno e per il coordinamento della protezione civile. – Premesso: che nel giugno 1997 il Ministro dell’interno pro tempore onorevole Giorgio Napolitano, in risposta ad una interrogazione dell’onorevole Volontè, circa la vigenza della privativa comunale nei trasporti funebri, dopo la legge n. 142 del 1990, ebbe a rispondere positivamente; che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, con parere del 21 luglio 1998, reso al Ministro della sanità, peraltro ha affermato «che non vi sono ragioni che giustifichino la possibilità per i comuni di continuare ad avvalersi dell’esclusiva prevista dal regio decreto n. 2578 del 1925»; che ad avviso dell’Autorità il regio decreto n. 2578 del 1925, nella parte riguardante la possibilità per i comuni di istituire un regime in esclusiva per i trasporti funebri, risulta abrogato in quanto incompatibile con l’articolo 22 della legge n. 142 del 1990; che l’Autorità considera necessaria la loro rimozione ad opera dei comuni; che nonostante tutto ciò molte amministrazioni comunali continuano a mantenere ed esercitare detta privativa in proprio, o concedendola a terzi mediante appalto, giustificandosi con la citata risposta all’interrogazione parlamentare del 1997, gli interroganti chiedono di sapere: quale sia l’attuale posizione del Ministero in relazione al citato problema; se il Ministro intenda mantenere la risposta del 1997, anche a seguito della citata pronuncia dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato; quali direttive intenda impartire agli enti locali riguardo a detto problema, nelle more dell’approvazione del disegno di legge n. 4014, di riordino dei servizi pubblici locali. (4-16998) IULIANO. – Al Ministro dei trasporti e della navigazione. – Premesso che si è verificato l’ennesimo incidente stradale alle porte di Salerno che ha provocato la morte di tre giovani, vista la grave pericolosità di un’arteria, il raccordo autostradale Avellino-Salerno, su cui transita il traffico veicolare diretto verso il Mezzogiorno e quello pendolare locale e al servizio dell’Università di Salerno (50.000 studenti);
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<strong>Senato</strong> della Repubblica –98–<br />
XIII Legislatura<br />
703a SEDUTA (pomerid.) ASSEMBLEA -ALLEGATO B<br />
3 NOVEMBRE 1999<br />
COSTA. – Al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Ministro<br />
del lavoro e della previdenza sociale. – Premesso:<br />
che in data 14 ottobre 1999 l’INPS, acquis<strong>it</strong>o il parere favorevole<br />
dell’Unione europea, ha forn<strong>it</strong>o le istruzioni operative (circolare<br />
n. 188) per l’applicabil<strong>it</strong>à dello sgravio triennale per i nuovi assunti nel<br />
Mezzogiorno nel periodo 1 o gennaio 1999-31 dicembre 2001;<br />
che con le soprac<strong>it</strong>ate istruzioni operative l’INPS ha escluso dalla<br />
possibil<strong>it</strong>à di beneficiare dello sgravio triennale le aziende che hanno<br />
assunto o assumeranno nuovi dipendenti con contratto di riallineamento<br />
retributivo;<br />
che questa interpretazione dell’INPS è fortemente lesiva per le<br />
centinaia di imprese salentine che applicano i contratti provinciali di<br />
riallineamento retributivo e che a partire dal mese di gennaio 1999 hanno<br />
provveduto a nuove assunzioni, confidando nei benefici concessi dal<br />
Governo con la legge n. 448 del 1998;<br />
che inoltre tale tesi contrasta con quanto previsto dall’articolo 5,<br />
comma 1, della legge n. 608 del 1996,<br />
l’interrogante chiede di sapere se non si r<strong>it</strong>enga opportuno intervenire<br />
con urgenza per modificare questa circolare interpretativa che, in<br />
modo grave, sancirebbe il tramonto defin<strong>it</strong>ivo dei contratti di riallineamento<br />
retributivo ed una forte ripresa del lavoro sommerso e/o<br />
irregolare.<br />
(4-16996)<br />
COSTA. – Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro<br />
delle pol<strong>it</strong>iche agricole e forestali. – Premesso:<br />
che il succedersi di avvenimenti atmosferici calam<strong>it</strong>osi e di avversi<br />
mutamenti climatici verificatisi nel Salento negli ultimi anni ha<br />
provocato danni notevolissimi alle colture agricole, soprattutto a quelle<br />
in pieno campo, cioè non protette;<br />
che questo stato di cose ha fatto registrare puntualmente il malcontento<br />
e l’esasperazione dei coltivatori diretti e dei produttori, i quali,<br />
a segu<strong>it</strong>o dei tanto disastrosi quanto ineluttabili episodi calam<strong>it</strong>osi, vedono<br />
andare in fumo il redd<strong>it</strong>o di un’intera annata;<br />
che il malcontento degli agricoltori deriva dal fatto che la legge<br />
che dovrebbe rimborsare i danni delle devastazioni atmosferiche, ossia<br />
la n. 185 del 1992, «Nuova disciplina del Fondo di solidarietà sociale»,<br />
disciplinata dalla legge regionale n. 24 del 1990, ha procedure lunghe e<br />
farraginose; basti pensare che la definizione dell’<strong>it</strong>er, dalla verifica<br />
dell’evento calam<strong>it</strong>oso all’erogazione del contributo o finanziamento<br />
agli interessati, richiede un arco temporale medio di quattordici-sedici<br />
mesi;<br />
che, inoltre, sia la quant<strong>it</strong>à delle risorse finanziarie messe a disposizione<br />
dello Stato sia la qual<strong>it</strong>à delle forme di intervento previste<br />
(contributi a fondo perduto, prest<strong>it</strong>i agevolati, sgravi contributivi) sono<br />
del tutto insufficienti a soddisfare le richieste risarc<strong>it</strong>orie degli operatori<br />
agricoli danneggiati;<br />
che il motivo principale delle lungaggini è da ricercare, da un lato,<br />
nella plural<strong>it</strong>à di amministrazioni pubbliche coinvolte (ispettorati pro-