SALONE DEL MOBILE Linee minimal, forme ridotte ... - Monza Club
SALONE DEL MOBILE Linee minimal, forme ridotte ... - Monza Club
SALONE DEL MOBILE Linee minimal, forme ridotte ... - Monza Club
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La Serra<br />
A Maggio<br />
spose & bouquet<br />
Nel mese dei matrimoni i fiori sono protagonisti<br />
Chi ha un animo sensibile e allegro ama circondarsi di fiori e piante in tutte le stagioni: i<br />
fiori, infatti, costituiscono forse il più semplice, ma, certamente, il più vivo complemento<br />
d’arredo per ogni tipo di ambiente. Per chi invece ama possedere un vero e proprio<br />
giardino, “La Serra” dei fratelli Radaelli, che vanta oltre venti anni di esperienza, ne<br />
assicura la realizzazione ovunque e in tutte le misure. Ma chi non avesse a disposizione<br />
uno spazio così importante non deve disperare; si otterrà un bellissimo effetto fiorito<br />
anche sul piccolo terrazzo di città: vasi in vetroresina o cotto e cassette componibili con<br />
tutte le essenze arboree vengono realizzate a seconda delle esigenze del cliente.<br />
Vengono, inoltre, forniti diversi servizi di manutenzione.<br />
“La Serra” ha a disposizione fiori recisi per ogni ricorrenza: compleanni, semplici<br />
regali ma soprattutto, nel mese della sposa, servizi completi per matrimoni.<br />
Orari: da lunedì a sabato dalle 8.00 alle 12.00, dalle 14.00 alle 19.00. “La Serra” è<br />
aperta anche la domenica dalle 9.00 alle 12.00. Effettua consegne a domicilio.<br />
dei f.lli RADAELLI<br />
LA SERRA<br />
Via Europa (ang. Via Rimembranze)<br />
Vedano al Lambro<br />
Tel. 039/2494266<br />
I.P.<br />
<strong>SALONE</strong><br />
<strong>DEL</strong> <strong>MOBILE</strong><br />
<strong>Linee</strong> <strong>minimal</strong>, <strong>forme</strong><br />
<strong>ridotte</strong>, ma soprattutto<br />
massima attenzione<br />
all’ecosostenibilità.<br />
È quello che vedremo<br />
al Salone del Mobile<br />
e poi, nei prossimi<br />
mesi, in tutti gli<br />
shoowroom di design<br />
45<br />
e di arrendamento.<br />
Per sapere come sta<br />
andando il mercato e<br />
cosa si attendono da<br />
questo evento le tante<br />
realtà brianzole attive<br />
nel comparto del mobile<br />
abbiamo intervistato i<br />
protagonisti<br />
MONZACLUB<br />
www.monzaclub.it<br />
PERIODICO REALIZZATO DA<br />
<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> Edizioni srl<br />
Piazza Carrobiolo, 5 - <strong>Monza</strong><br />
Tel. 039/5961872<br />
redazione@monzaclub.it<br />
Prezzo di copertina: 5 euro<br />
DIRETTORE<br />
EDITORIALE<br />
Pietro Fortunato<br />
DIRETTORE<br />
RESPONSABILE<br />
Toni Liguori<br />
SEGRETERIA<br />
DI REDAZIONE<br />
Chiara Bramati<br />
REDAZIONE<br />
Sara Re (caporedattore)<br />
Francesca Barzaghi<br />
Chiara Bramati<br />
Sara Franchini<br />
Greta La Rocca<br />
Laura Marinaro<br />
Francesco Pozzi<br />
Martina Primavesi<br />
Elisa Tosi<br />
Benedetta Trabattoni<br />
GRAFICA<br />
Andrea Giarola<br />
Ilaria Nigro<br />
FOTOGRAFIE<br />
Marco Brioschi<br />
Foto di copertina:<br />
Marco Brioschi<br />
PUBBLICITÀ<br />
Hubnet Communication<br />
Paolo Marchettini<br />
Tel. 039/2315288<br />
e-mail p.marchettini@hubnet.it<br />
STAMPA<br />
Vamaprint - Melzo<br />
Periodico registrato presso il<br />
Tribunale di Milano al n.242 -<br />
Registro stampa periodica<br />
N.43<br />
CM 3
Le donne...<br />
da sempre croce e<br />
delizia dell’uomo,<br />
ma soprattutto<br />
una risorsa.<br />
<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> le ha<br />
volute festeggiare<br />
in una serata tutta<br />
per loro<br />
12<br />
Il 13 marzo 1784, a Brugherio, per la<br />
prima volta una mongolfiera si alzava<br />
in volo; 225 anni dopo tanti cittadini<br />
hanno voluto ricordare l’evento<br />
SOMMARIO<br />
WHAT’S ON<br />
8 - Lo slancio della Brianza<br />
12 - Una festa tutta al femminile<br />
18 - La scrittura che cambia<br />
20 - Frecce in cielo<br />
22 - <strong>Monza</strong> e la nuova Provincia<br />
23 - Paesaggi d’altri tempi<br />
24 - Stelle sul ghiaccio<br />
26 - Prove di evacuazione<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
28 - Cover: Officine Locati, una<br />
tradizione di famiglia<br />
34 - Generazioni a confronto<br />
38 - Anticipare la crisi<br />
43 - Regione Lombardia, il primo<br />
CM<br />
84<br />
Oltre agli imprenditori, c’erano Marcegaglia,<br />
Formigoni e Tajani all’assemblea per gli Stati<br />
Generali di Confindustria. Per tutti una<br />
sola priorità: far ripartire l’economia<br />
romanzo parla di <strong>Monza</strong><br />
46 - Aspettando il Salone<br />
50 - Progetto Lissone: artisti<br />
d’eccellenza<br />
54 - Salone Internazionale del<br />
Mobile: parlano le aziende<br />
58 - Arredamento: ecco le<br />
nuove tendenze<br />
62 - Gli eventi che ruotano<br />
intorno al Salone<br />
68 - Il cartone arreda la nostra<br />
casa<br />
MONZA YOUNG<br />
72 - Stefano, tra filosofia e<br />
passioni<br />
38<br />
28<br />
Non sempre<br />
si riesce a<br />
trasmettere ai<br />
figli la passione<br />
per il proprio<br />
lavoro e per<br />
l’azienda di<br />
famiglia. Ci<br />
sono riusciti con<br />
successo alle<br />
Officine Locati,<br />
storica realtà<br />
imprenditoriale<br />
monzese<br />
104<br />
Cravatta o pochette?<br />
L’una non esclude l’altra,<br />
ma la seconda fa la differenza<br />
96<br />
Il quotidiano “vive” un giorno e poi si getta...<br />
niente affatto: si conserva e si archivia.<br />
Ecco come nasce una collezione la cui lettura<br />
ricalca quella di un libro di storia<br />
75 - La Polaroid fa un salto nel<br />
tempo<br />
76 - Wikipedia trova casa<br />
ad Arcore<br />
79 - Gli imprenditori del futuro<br />
80 - Radio, spazio ai giovani!<br />
BRIANZA CLUB<br />
82 - Il cinema in casa<br />
84 - Brugherio prende il volo<br />
86 - Note in libertà<br />
88 - L’arte del decorare<br />
90 - Limbiate riscopre le sue<br />
radici romane<br />
93 - Giussano, alla scoperta del<br />
design<br />
94 - Il villaggio incantato<br />
PASSIONI<br />
96 - Una lunga rassegna stampa<br />
100 - Seregno riscopre la maratona<br />
Due giri di 50 km per una<br />
maratona che percorre<br />
il cuore della Brianza<br />
FASHION<br />
104 - Il fascino intramontabile<br />
del gentleman<br />
107 - Moda e tendenze tutte<br />
al femminile<br />
110 - Olivia, una ragazza<br />
da sposare<br />
IL CONSULENTE<br />
112 - Impresa<br />
113 - Lavoro<br />
114 - Legale<br />
115 - Dentista<br />
116 - Finanza<br />
117 - Assicurazioni<br />
100<br />
TEMPO LIBERO<br />
6 - Chi sale<br />
118 - Dove&Come<br />
119 - Mostre&Eventi<br />
120 - Oroscopo<br />
Una mostra a Giussano<br />
racconta l’evoluzione del<br />
design, per scoprire che la<br />
bruttezza alla lunga vale<br />
quanto la bellezza...<br />
INGRESSO LIBERO<br />
A CURA DI DIDI GNOCCHI E FRANCESCA MOLTENI<br />
ORARI DI APERTURA: FERIALI 15.00-18.00, SABATO E FESTIVI 10.00-12.00/15.00-18.30, LUNEDI CHIUSO CONFERENZE: 5 MARZO ORE 21.00,<br />
19 MARZO ORE 21.00 INFORMAZIONI: COMUNE DI GIUSSANO UFFICIO CULTURA TEL 0362 358250 E-MAIL: CULTURA@COMUNE.GIUSSANO.MI.IT<br />
ORGANIZZAZIONE: 3D PRODUZIONE VIDEO, VIA LEGNANO 12, 20121 MILANO TEL 02 89690432<br />
Con il patrocinio di<br />
Con il contributo di<br />
Sponsor tecnici<br />
107<br />
93<br />
La plastica sarà il materiale<br />
dell’estate per scarpe e accessori.<br />
Ecco le bizzarre proposte<br />
delle grandi firme<br />
75<br />
Una “Polaroid del desiderio”...<br />
sì, perchè il nuovo modello della<br />
storica casa consente di stampare<br />
subito i propri scatti<br />
4 N.43 N.43<br />
5<br />
CM
Chi sale<br />
Finalmente i giochi sono fatti. Da entrambi gli schieramenti politici principali sono stati<br />
individuati i candidati alla presidenza per le prime elezioni provinciali del 6 e 7 giugno<br />
prossimo. Sono loro i protagonisti che infiammeranno il dibattito per i prossimi mesi<br />
di Elisa Tosi<br />
Gigi Ponti<br />
Si chiama Pietro Luigi Ponti, ma per tutti è<br />
semplicemente Gigi. Con questo nome, infatti, hanno<br />
imparato a conoscerlo a Cesano Maderno, la sua città natale, dove<br />
è stato sindaco ben tre volte (la prima a soli 30 anni); negli anni<br />
successivi la frequentazione si è allargata a tutti i cittadini della<br />
Brianza, che l’hanno visto lavorare sulla costituzione della nuova<br />
realtà provinciale. Nel luglio 2004, infatti, è entrato a far parte<br />
della Giunta provinciale di Milano come assessore all’attuazione<br />
della Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza. Il 31 gennaio scorso il Pd ha<br />
ufficializzato la sua candidatura e nelle scorse settimane è arrivato<br />
Pierluigi Bersani a dare man forte alla campagna del candidato<br />
Presidente. La sua idea di politica è basata sullo stretto contatto<br />
con il territorio e sul rapporto con la piazza, mentre il programma<br />
si fonda sulla creazione di una provincia snella, che non corra<br />
il rischio di essere burocratizzata e garantisca «ai cittadini dei<br />
Comuni la rappresentanza politica nella nuova istituzione».<br />
6 N.43 CM<br />
TEMPO LIBERO<br />
Dario Allevi<br />
Sarà il vicesidanco di <strong>Monza</strong> a correre per il Pdl per la<br />
carica di Presidente della nuova provincia di <strong>Monza</strong> e<br />
Brianza. La candidatura, più volte anticipata nei mesi scorsi ma mai<br />
confermata, è stata ufficializzata nel congresso fondativo del Popolo<br />
delle Libertà tenutosi a fine marzo nella Capitale. In questa occasione<br />
Allevi ha parlato alla platea composta da migliaia di delegati accorsi<br />
per celebrare la nascita della nuova formazione politica, spendendo<br />
parole per la Brianza e il suo tessuto produttivo, rimarcando la<br />
necessità di dare a loro e al popolo delle partite Iva «risposte serie<br />
in termini di garanzie economiche, innovazione infrastrutturale,<br />
certezza del diritto e sicurezza sociale». Un nome, quello di Allevi,<br />
che dopo mesi di dubbi ha messo d’accordo proprio tutti nella<br />
nuova compagine, compresa la Lega Nord. Classe 1965, grande<br />
passione per lo sport (non solo quello amministrato come assessore),<br />
già consigliere comunale, Allevi è in politica sin da ragazzo. Ad<br />
attenderlo, ora, la sua più grande sfida.<br />
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PAVIMENTI IN ACCIAIO PER L’ARCHITETTURA<br />
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La Brianza riparte con slancio<br />
Il Premier per Cisco<br />
Il Fai a primavera<br />
Più di 3.000 visitatori hanno letteralmente invaso ville e<br />
chiese della Brianza, solitamente chiuse al pubblico ma<br />
aperte, lo scorso 28 marzo. Chiesa S.Maurizio, il Casino<br />
di caccia Borromeo, Villa Gallarati Scotti e la Lodovica<br />
sono state aperte al pubblico per la XVIIesima Giornata<br />
di Primavera, un'iniziativa organizzata dal Fai (Fondo<br />
per l'Ambiente Italiano). A fare da cicerone saranno 10<br />
guide ed un gruppo di 40 studenti del Liceo Zucchi di<br />
<strong>Monza</strong>. Informazioni www.fondoambiente.it.<br />
8 M C<br />
Il Presidente del Consiglio Berlusconi ha inaugurato la sede di un nuovo centro della Cisco<br />
System che aiuterà a snellire la pubblica amministrazione della futura Provincia<br />
a cura della redazione<br />
Oltre 150 miliardi di euro messi a disposizione dal Governo a favore di imprese e di<br />
ammortizzatori sociali. Un Silvio Berlusconi ottimista ha inaugurato lo scorso 20 marzo alle<br />
Torri Bianche di Vimercate, insieme ai ministri Maria Stella Gelmini e Roberto Maroni, il Cisco<br />
Business Collaboration, ultima creazione della Cisco Systems Italy, leader mondiale nella<br />
fornitura di soluzione di rete. «Il nuovo Centro - ha spiegato Stefano Venturi, amministratore<br />
delegato di Cisco Italia - costituisce un polo per lo scambio di esperienze che permetterà<br />
ad aziende e istituzioni di sperimentare le soluzioni tecnologiche, frutto della ricerca più<br />
avanzata, aiutandole a comprendere come applicarle per migliorare la loro produttività e<br />
diventare più competitive nello scenario globale». Una soluzione per far dialogare tra loro<br />
imprese e pubblica amministrazione. E proprio su quest’ultima è concentrato l’impegno del<br />
Governo che - a quanto dichiarato da Berlusconi: «Entro il 2012 avrà un e-government dove non<br />
esisterà più la carta». Contro una pubblica amministrazione burocratica, costosa e inefficiente,<br />
per il Premier serve un ingente investimento di digitalizzazione e quindi un centro di ricerca<br />
e sperimentazione avanzato come quello di Vimercate, che dovrà e aiutare a realizzare il<br />
futuro ”virtualmente compatibile”, promesso dal Cavaliere all’inaugurazione e auspicato dagli<br />
operatori e dalle imprese del territorio.<br />
N.43<br />
WHAT’S ON<br />
Parà a El Alamein<br />
Un vero e proprio pellegrinaggio nel Sacrario Militare di El<br />
Alamein, quello compiuto dall’11 al 17 marzo dalla sezione<br />
monzese dell’Associazione Nazionale Paracadutisti. Una visita<br />
commovente dei Parà della Folgore, guidati dal presidente della<br />
sezione Francesco Crippa, sulla tomba ove riposano i resti dei<br />
caduti italiani durante l’omonima battaglia svoltasi tra il giugno e<br />
l’ottobre del 1942. La delegazione di una quarantina di monzesi<br />
e brianzoli ha marciato sotto il sole e poi alcuni dei parà si sono<br />
inquadrati all’interno della corte d’onore all’ingresso del sacrario.<br />
Aggregata al gruppo anche una rappresentanza della sezione<br />
militare della locale Croce Rossa. Il giorno prima della partenza per<br />
l’Italia, il gruppo di monzesi ha potuto incontrare Renato Schifani,<br />
che si trovava in Egitto e che si è recato a rendere omaggio ai caduti<br />
italiani della storica battaglia. Il Presidente del Senato ha salutato<br />
con apprezzamento il gruppo arrivato dalla Brianza, da sempre<br />
impegnato in attività importanti sul territorio, sia dal punto di vista<br />
culturale, che di beneficenza.<br />
Bambini e Gdf<br />
Oltre 700 studenti delle scuole elementari e medie di<br />
Seregno hanno partecipato, lo scorso 24 marzo, alla<br />
dimostrazione dell’Unità Cinofila Guardia di Finanza<br />
di Milano al Palazzetto dello Sport alla Porada. Il<br />
maresciallo Vito Verardo ha illustrato l’attività del corpo<br />
ai ragazzi e fatto alcune dimostrazioni con i pastori<br />
tedeschi addestrati.<br />
WHAT’S ON<br />
Premio mondiale<br />
al prof. Masera<br />
Parla italiano, e più precisamente<br />
monzese, il vincitore del “Paul P.<br />
Carbone Award in International<br />
Oncology”. L’importante<br />
riconoscimento quest’anno è<br />
stato assegnato al professor<br />
Giuseppe Masera, direttore della<br />
Clinica Pediatrica dell’Ospedale<br />
San Gerardo di <strong>Monza</strong>. Un<br />
premio prestigioso, intitolato<br />
alla memoria del dottor Paul<br />
Carbone (medico statunitense<br />
impegnato nello sviluppo e nella<br />
ricerca della cura contro il cancro<br />
nei Paesi in via di sviluppo)<br />
assegnato al professor Masera<br />
per il suo grande impegno in<br />
campo oncologico, pioniere<br />
della collaborazione scientifica e<br />
medica con i Paesi dell’America<br />
Latina. È stato lui, infatti, a<br />
dar vita a una ultraventennale<br />
collaborazione con l’Ospedale<br />
“La Mascota” in Nicaragua,<br />
promuovendo la creazione e<br />
lo sviluppo di un Centro di<br />
Oncologia Pediatrica anche in un<br />
Paese tanto lontano.<br />
N.43<br />
M C<br />
9
Lazzate storica<br />
Uno stanziamento di 170 mila euro per<br />
riqualificare quattro vicoli storici del borgo e<br />
restituirli all’antico splendore. Questa la cifra<br />
che Lazzate dedica al restauro dei vicoli Birago,<br />
Madonna, Rossini<br />
e San Giuseppe.<br />
Già previsto l’avvio<br />
delle gare d’appalto;<br />
resta un punto<br />
interrogativo prima di<br />
dare l’avvio effettivo<br />
all’intervento,<br />
ovvero lo svincolo<br />
dal patto di stabilità.<br />
Per questo si batte<br />
il senatore leghista<br />
Cesarino Monti,<br />
anche su Facebook.<br />
10 M C<br />
Pedemontana verde<br />
Un’autostrada ecosostenibile, realizzata, per la prima volta in Italia, con il contributo delle<br />
istituzioni e delle associazioni ambientaliste del territorio. Un impegno di spesa di 100<br />
milioni di euro che, rispetto ai 3 miliardi del totale non sono pochi. Ma anche pedaggi per<br />
limitare gli automezzi favorendo i trasporti pubblici. È stata la Provincia di Milano, (in<br />
particolare l’assessore all’attuazione di <strong>Monza</strong> e Brianza Gigi Ponti, i colleghi Paolo Matteucci,<br />
alla Viabilità e trasporti e Pietro Mezzi, al Territorio), insieme a Pedemontana S.p.A e ai<br />
rappresentanti del comitato “Insieme per lo sviluppo Sostenibile”, a presentare il progetto della<br />
nuova arteria che taglierà la Brianza e che dovrebbe essere inaugurata per l’Expo 2015. Ad<br />
aprile il progetto definitivo, ad agosto l’approvazione del Cipe e a Marzo 2010 l’inizio dei lavori<br />
per un progetto avveniristico nel quale nulla sembra lasciato al caso, dall'attenzione ambientale<br />
a quella occupazionale. Punti di forza: la compensazione ambientale, la cura del ferro e qualche<br />
curiosità. Tra queste la creazione di biotopi ai lati dell’arteria, meno 500 mila metri quadrati di<br />
asfalto in aree di servizio e barriere elettroniche; non è esclusa inoltre l’illuminazione a led, i<br />
distributori di Gpl, metano e elettricità, persino la costruzione di ecovillaggi per compensare gli<br />
espropri.<br />
N.43<br />
WHAT’S ON<br />
Torneo Tennis<br />
Un montepremi di 37 mila 500 dollari, per<br />
le migliori racchette italiane e straniere che<br />
partecipano fino al 12 aprile alla Mitsubishi<br />
Electric Cup 2009 del Tennis <strong>Club</strong> di via<br />
Boccaccio. Le gare coinvolgono 32 atleti.<br />
A latere anche la beneficenza, lo scorso 6<br />
aprile, con l'aperitivo in favore del Comitato<br />
Mara Letizia Verga.<br />
Una stamperia in cella<br />
Detenuti grafici che stamperanno i volantini elettorali per le<br />
prossime provinciali. Sembra incredibile, ma dallo scorso 24<br />
marzo, quando è stata inaugurata la stamperia del Carcere di<br />
<strong>Monza</strong>, questo sarà possibile. L’idea è stata lanciata durante<br />
l’inaugurazione dall’assessore ai Servizi Sociali del Comune di<br />
<strong>Monza</strong>, Stefano Carugo che ha spiegato: «Da più di un anno il<br />
nostro Comune sta lavorando, insieme a tutti i Comuni della<br />
Brianza, per sostenere le attività del carcere e aiutare a riportare<br />
nella società e sul territorio i detenuti che hanno scontato la<br />
pena. Quella della stamperia è una splendida realtà nella quale<br />
lavoreranno circa 5 detenuti, selezionati dalla direzione del<br />
carcere, che verranno anche stipendiati grazie alle Borse Lavoro<br />
istitutite dalla Regione Lombardia». Nei locali della stamperia c’è<br />
una macchina per stampare di ultima generazione e i computer<br />
per la grafica che verranno utilizzati dai detenuti dopo un<br />
training organizzato all’interno della struttura sempre grazie ai<br />
finanziamenti regionali e al fondo intercomunale. Soddisfatto<br />
anche il direttore del penitenziario monzese. «Questa è una<br />
delle tante iniziative che abbiamo realizzato per incentivare il<br />
lavoro in carcere e poi fuori - ha detto Massimo Parisi, direttore<br />
del carcere - ricordo anche l’esperienza della Biblioteca che sta<br />
riscuotendo notevole successo, oltre a quelle dei laboratori del<br />
legno, del ferro battuto, dei cavi di metallo e tante altre attività»<br />
Anche la stamperia, come le altre attività extra all’interno del<br />
carcere, (considerato uno dei fiori all’occhiello d’Italia per queste<br />
strutture, anche se soffre di un grave sovraffollamento con quasi<br />
800 detenuti per la metà dei posti disponibili, ndr), verrà gestita<br />
dalla Cooperativa <strong>Monza</strong>2000 che collabora attivamente con<br />
l’assessorato ai Servizi sociali. «A questo punto lancio un appello<br />
ai colleghi politici che si candideranno per le prossime elezioni<br />
perché facciano lavorare questi detenuti realizzando qui dentro i<br />
propri volantini elettorali!», ha concluso Carugo.<br />
WHAT’S ON<br />
Baby slogan<br />
per l’acqua<br />
È un alunno di prima elementare,<br />
Alberto Cattaneo della IC Scuola<br />
Tolstoj di Desio, il vincitore del<br />
concorso “Tutti pubblicitari per<br />
l’acqua del sindaco”. Un’iniziativa<br />
lanciata da Brianzacque S.p.A. in<br />
occasione della Giornata mondiale<br />
dell’acqua, per promuovere l’uso<br />
dell’acqua del rubinetto nelle mense<br />
scolastiche. Tra i 556 lavori pervenuti<br />
alla giuria, gli esperti hanno premiato<br />
insieme al primo classificato,<br />
anche Gionata Accattini, della III<br />
B scuola elementare “A. Manzoni”<br />
di Macherio e Irene Bisceglia, IV A,<br />
scuola elementare “Don Rivolta” di<br />
Ceriano Laghetto. Scelti altri 22 lavori<br />
con menzioni speciali per gli slogan<br />
scelti. I cinquanta cartelloni più belli<br />
sono stati accolti in una mostra online,<br />
visitabile sul sito<br />
www.brianzacque.it. I 25 disegni<br />
e slogan premiati sono stati<br />
invece riprodotti su dei pannelli,<br />
che faranno parte di una mostra<br />
itinerante nelle scuole che hanno<br />
aderito all’iniziativa.<br />
N.43<br />
M C<br />
11
Da sinistra, Ester Sala, Silvana e Giuseppe Granetto<br />
Graziella Sassoli e Roberto Pancirolli Sabrina Granetto, sponsor della serata con G.Granetto, premia Elena Viscardi<br />
Da sinistra, Lucia Arizzi, Annamaria Di Oreste, Paolo e Adriana Volpati<br />
12 M C<br />
La primavera delle donne 2009<br />
Imprenditrici, libere professioniste, mamme, poliziotte...<br />
Lo scorso numero vi abbiamo raccontato tante storie<br />
di donne, le loro vite, le aspirazioni e la realtà, spesso<br />
Da sinistra, Monsignor Peppino Arosio, Andrea Sassoli e Roberto Pancirolli<br />
Martina Sassoli e Pier Franco Bertazzini Valentina Colombo Marika Kullman Annamaria Di Oreste premiata da Dario Allevi<br />
N.43<br />
WHAT’S ON<br />
Aldo Varenna e Marilù Cattaneo Il dottor Filiberto Vago<br />
difficile, con cui si confrontano ogni giorno. Il 12 marzo le<br />
abbiamo festeggiate e, come lo scorso anno, ne abbiamo volute<br />
premiare alcune per rendere omaggio a tutte quante<br />
foto Marco Brioschi<br />
WHAT’S ON<br />
Da sinistra, Marco Piazza e Danilo Costa<br />
N.43<br />
M C<br />
13
14 M C<br />
Doda Gulfi<br />
Dario Allevi con la fidanzata Simonetta<br />
N.43<br />
WHAT’S ON<br />
Giuseppe Porro e Elena Viscardi<br />
Vanna Buelli, regina della serata, riceve gli applausi dei presenti<br />
Da sinistra, Mina Pirovano, Toni Liguori, Martina Sassoli e Lucia Cappello<br />
Eugenio Leoni Samantha Ceccardi<br />
L’assessore Massimo Romeo, il sindaco di Seregno Giacinto Mariani, l’avvocato Goltare e la moglie Monique Livia Porta<br />
Mauro Ronzoni e la moglie<br />
L’avvocato Raffaele Della Valle<br />
Laura Minguzzi, sponsor della serata<br />
con l’azienda Format<br />
Il sindaco di Seregno, Giacinto Mariani<br />
WHAT’S ON<br />
Carmen Principe, omaggiata da <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />
con i fiori gentilmente forniti dal fiorista Alberto Dell’Orto<br />
N.43<br />
M C<br />
15
16 M C<br />
Vanna Buelli<br />
Francesca Scotti e Laura Colombo<br />
L’avvocato Della Valle, Andrea Sassoli e Giuseppe Porro<br />
L’avvocato Daniela Greco<br />
In primo piano, Sophie Rey, Michele Buelli e Luca Pancirolli<br />
Nino Mariani, titolare di Mariani Gioiellieri dal 1878,<br />
sponsor della serata<br />
Pietro Fortunato ha premiato Giovanna Forlanelli<br />
Toni Liguori, direttore di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />
I ragazzi di Gange, la cui musica ha animato la serata Mina Pirovano premiata da Giacinto Mariani Da sinistra, Bruno Santamaria, Marina ed Enio Fontana Da sinistra, Alessandra, Roberto e Luca Pancirolli<br />
N.43<br />
WHAT’S ON<br />
WHAT’S ON<br />
N.43<br />
M C<br />
17
Società<br />
Dalla penna al mouse<br />
Come cambia la scrittura dei giovani: questo il senso dell’iniziativa che ha<br />
visto a confronto studiosi dell’evoluzione della comunicazione<br />
di Francesco Pozzi - foto Marco Brioschi<br />
Dalla Penna al Mouse: come cambia<br />
la scrittura dei giovani. Questo il<br />
titolo del convegno, che si è svolto<br />
lo scorso 12 marzo al Teatro Binario 7, dal<br />
quale è emerso il progetto di un osservatorio<br />
nel quale si cercheranno di monitorare i<br />
principali cambiamenti che la scrittura a<br />
mano sta subendo in questo periodo altamente<br />
tecnologico.<br />
Per prima cosa<br />
l’assunto dal<br />
quale sono partiti<br />
i relatori: le<br />
nuove <strong>forme</strong> di<br />
scrittura ci stanno<br />
disabituando<br />
sempre più a<br />
scrivere usando<br />
carta e penna,<br />
mentre ci<br />
spingono verso modalità d’espressione molto<br />
più veloci e semplificate.<br />
Gli strumenti della modernità, come sms,<br />
blog e e-mail, velocizzano notevolmente<br />
il processo di scrittura e ci permettono<br />
di bypassare molto spesso anche le più<br />
basilari regole grammaticali e lessicali; tutto<br />
questo a scapito di carta e penna, elementi<br />
fondamentali della vera scrittura.<br />
A dare il via ai lavori sono stati gli assessori<br />
del Comune di <strong>Monza</strong>, Alfonso Di Lio per<br />
la Cultura e il collega Pier Franco Maffè<br />
per l’Educazione. Dopo un breve intervento<br />
da parte dei due amministratori, che hanno<br />
18 M C<br />
N.43<br />
WHAT’S ON<br />
ribadito la loro difficoltà nell’approcciarsi<br />
ai mezzi di comunicazione di ultima<br />
generazione, ha preso la parola Daniele Bo,<br />
giornalista e fondatore dell’associazione<br />
culturale “Il dono di Teuth”, nonché<br />
moderatore della discussione. Bo ha dato<br />
la parola per prima a Maria Matera,<br />
specialista in grafologia, che ha sviluppato il<br />
tema attraverso<br />
l’analisi delle<br />
varie <strong>forme</strong> di<br />
sensorialità che<br />
“<br />
Le nuove <strong>forme</strong> di<br />
comunicazione fanno perdere<br />
il senso della scrittura a mano<br />
con carta e penna, ma hanno il<br />
pregio di essere più veloci<br />
sono coinvolte<br />
nello scrivere.<br />
«Il gesto grafico<br />
- ha spiegato<br />
- coinvolge la<br />
psicomotricità del<br />
nostro corpo quasi<br />
interamente dal<br />
momento che, scrivendo con carta e penna,<br />
si sfruttano tutti i cinque sensi: la vista aiuta<br />
a gestire lo spazio e a controllare il gesto,<br />
l’udito percepisce l’attrito della penna che,<br />
su diversi tipi di carta, produce un rumore<br />
diverso, il tatto controlla la pesantezza del<br />
tratto che crea un solco più o meno incisivo,<br />
l’odore della carta e dell’inchiostro stimolano<br />
il nostro olfatto e, infine, mordicchiando<br />
la penna o la matita, inconsapevolmente<br />
associamo un particolare gusto al gesto<br />
tecnico dello scrivere». Alessandra Michieli,<br />
insegnante di grafologia dell’età evolutiva,<br />
ha analizzato i segnali d’allarme che gli<br />
A destra, Raffaele Caselli<br />
al Binario 7 mentre<br />
illustra le incisioni<br />
rupestri, considerate<br />
primi segni grafici<br />
dell’umanità<br />
adolescenti inseriscono inconsciamente nei loro<br />
testi. I ragazzi, infatti, tendono a trascrivere<br />
sul foglio le loro difficoltà, le loro paure e<br />
attraverso lo studio del gesto grafico è possibile<br />
riuscire a interpretare i loro stati d’animo e<br />
aiutare il giovane a superarli. Poi è stata la<br />
volta di Raffaele Caselli, esperto di Perizia<br />
Calligrafica Giudiziaria, che ha presentato una<br />
panoramica completa delle principali tappe che<br />
portano un bambino allo sviluppo delle capacità<br />
e delle tecniche di scrittura. Analizzando alcune<br />
iscrizioni rupestri e la loro evoluzione nel tempo,<br />
è stato possibile notare come la funzione delle<br />
icone sia indispensabile per l’apprendimento<br />
delle tecniche grafiche di scrittura e di<br />
comunicazione. Elena Manetti, presidente di<br />
Arigraf Milano, istituto di grafologia francese, ha<br />
poi intrapreso un viaggio alla scoperta di come,<br />
attraverso l’uso della scrittura, si venga a formare<br />
il senso etico in un ragazzo: dal riconoscimento<br />
dei concetti di bene e male, fino all’accettazione<br />
dei valori assoluti come inalienabili e<br />
inconfutabili. Dello stesso avviso Francesco<br />
Ascoli, presidente dell’Associazione Calligrafica<br />
Italiana, per cui la scrittura non è solo un gesto<br />
meccanico, ma la completa espressione delle<br />
emozioni che interessano tutte le <strong>forme</strong> e i livelli<br />
di comunicazione.<br />
Infine, Anna Boracchi, vice presidente di<br />
Agi (Associazione Grafologica Italiana), ha<br />
presentato un breve excursus sui casi concreti<br />
di riabilitazione che avvengono attraverso la<br />
scrittura, riportando una dettagliata descrizione<br />
delle tecniche grafiche adottate.<br />
WHAT’S ON<br />
N.43<br />
M C<br />
19
Frecce tricolori<br />
Il volo<br />
perfetto<br />
20 M C<br />
N.43<br />
WHAT’S ON<br />
Alla cena annuale del Lions<br />
Host, il comandante delle<br />
Frecce Tricolori, ospite<br />
d’eccezione, ha spiegato la<br />
filosofia del gruppo<br />
Testo e foto<br />
di Laura Marinaro<br />
Ha soltanto 40 anni, ma nel suo<br />
curriculum annovera esperienze uniche<br />
ed eccezionali, nonchè 3 mila 500<br />
ore di volo e medaglie di grande prestigio ed<br />
è l’incarnazione di un sogno per tanti giovani.<br />
Massimo Tammaro, maggiore dell’Aeronautica<br />
Militare Italiana, è il comandante della pattuglia<br />
acrobatica più blasonata al mondo: le Frecce<br />
Tricolori. È stato lui, lo scorso 24 marzo, durante<br />
la cena di apertura annuale del <strong>Club</strong> Lions <strong>Monza</strong><br />
Host, a spiegare cosa vuol dire essere un mito<br />
vivente e soprattutto come si fa a diventarlo.<br />
Al tavolo degli ospiti anche il colonnello<br />
dell’Esercito Italiano Fabrizio Bonaldi, reduce<br />
da una Missione in Afghanistan, Dario Allevi,<br />
vicesindaco e candidato presidente del Pdl<br />
alle prossime provinciali e la signora Marisa<br />
Bartoletti presidente del primo <strong>Club</strong> Frecce<br />
Tricolori. «Siamo fieri di aver creato un vero e<br />
proprio evento questa sera dedicato alla storia del<br />
volo italiano», ha dichiarato Massimo Charin,<br />
presidente del Lions Host.<br />
La storia della pattuglia Acrobatica Nazionale,<br />
composta da dieci velivoli e altrettanti piloti super<br />
specializzati, è affascinante e affonda le sue radici<br />
nel volo da addestramento e da combattimento.<br />
Ma oggi, soprattutto, le Frecce Tricolori sono un<br />
biglietto da visita diplomatico e fondamentale per<br />
il nostro Paese. «Il nostro ruolo non è soltanto<br />
quello di offrire uno spettacolo unico, perfetto<br />
e soprattutto ai massimi livelli della sicurezza<br />
- ha spiegato il maggiore Tammaro - ma anche<br />
di farlo nei paesi che, con il nostro, possono<br />
intrattenere rapporti non solo diplomatici, ma<br />
anche economici. Per questo la nostra squadra,<br />
che è composta non solo dai piloti, ma anche da<br />
meccanici, da supporti logistici e da tutti quelli che<br />
lavorano intorno ai piloti, deve lavorare in sinergia<br />
d’intenti e in perfetto equilibrio». Volano a vista,<br />
senza altre strumentazioni che quelle classiche<br />
del volo meccanico, a 600 km all’ora e a due<br />
metri di distanza l’uno dall’altro. Un errore, anche<br />
minimo, può diventare fatale e per questo i piloti<br />
delle Frecce Tricolori non possono sbagliare. La<br />
selezione infatti è lunga e complessa. «Un ottimo<br />
pilota per noi non è soltanto bravo a livello tecnico<br />
- ha concluso - ma è una persona equilibrata, che<br />
sa stare con gli altri e che sa dire che non se la<br />
sente di volare se non sta bene, senza timori. Un<br />
uomo vero, insomma».<br />
La stagione delle Frecce Tricolori inizia a maggio<br />
e per tutta l’estate porta in giro per il mondo la<br />
pattuglia. «Avrei tanto desiderato portarli a <strong>Monza</strong><br />
per il Gran Premio dello scorso anno - ha concluso<br />
Allevi - ma poi mi dissero che il regolamento<br />
dell’Autodromo non lo permetteva... magari per<br />
la nuova Provincia troveremo l’occasione di farli<br />
esibire anche qui!»<br />
WHAT’S ON<br />
Da sinistra, il colonnello Bonaldi,<br />
il maggiore Tammaro, Chiarin e Dario Allevi<br />
N.43<br />
M C<br />
21
Dall’alto la mostra sul cappello<br />
nella nuova sede della Provincia<br />
e l’inaugurazione ufficiale con le<br />
autorità civili e militari locali<br />
22 M C<br />
N.43<br />
WHAT’S ON<br />
Provincia<br />
Inaugurata la<br />
prima sede<br />
Negli splendidi capannoni Liberty<br />
della ex fabbrica Pastori Casanova,<br />
allestita una mostra sul Cappello,<br />
simbolo storico del made in<br />
Brianza nel mondo<br />
dalla redazione<br />
U<br />
n omaggio agli uomini con il cappello,<br />
come suggerisce il titolo stesso della<br />
mostra dedicata ad una delle eccellenze<br />
dell’imprenditoria monzese del passato, che ha<br />
arricchito l’inaugurazione della futura sede del<br />
Consiglio Provinciale. La sede Liberty degli ex<br />
capannoni tessili della Pastori Casanova, in via<br />
Tommaso Grossi, appena restaurata, è stata infatti<br />
ufficialmente aperta, alla presenza delle Autorità,<br />
lo scorso 5 marzo.<br />
A tagliare il nastro, l’assessore all’Attuazione<br />
della Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza Gigi Ponti, il<br />
sindaco Marco Mariani e l’assessore al Lavoro<br />
della Provincia Bruno Casati. «Da bambino<br />
ricordo come <strong>Monza</strong> si risvegliasse al fischio<br />
delle sirene delle sue cento fabbriche - ha detto<br />
Casati - Mia madre lavorava al cappellificio Crippa<br />
e Corno, sui bastioni del Lambro e, in seguito, a<br />
domicilio. E allora a <strong>Monza</strong> lavoravano in fabbrica<br />
8-9 mila cappellai: qui il feltro veniva sagomato<br />
a caldo tra nuvole e sbuffi di vapore rovente, e<br />
poi passato nella trafila della rifinitura ago e filo.<br />
<strong>Monza</strong> allora era la capitale italiana, e non solo, del<br />
feltro. Allora, metteva per davvero il cappello sul<br />
mondo e speriamo che con la nuova Provincia si<br />
ricordi questo passato glorioso e lo si rilanci».<br />
Cultura<br />
Gli Orizzonti di <strong>Monza</strong><br />
Oltre duecento persone hanno assistito all’inaugurazione della mostra sul<br />
Vedutismo, in programma fino al 3 maggio, al Serrone della Villa Reale<br />
della redazione - foto Marco Brioschi<br />
Dopo il grande riscontro mostrato dai<br />
cittadini monzesi alla prima edizione<br />
della mostra sulle collezioni civiche,<br />
dedicata al tema “Mostrarsi e apparire”, il 13<br />
marzo scorso è stata inaugurata, alla presenza<br />
dell’assessore alla Cultura Alfonso Di Lio,<br />
del curatore, Graziano Vergani, e di Rodolfo<br />
Profumo, coautore del catalogo, l’edizione di<br />
quest’anno: “Orizzonti. Paesaggi dalle collezioni<br />
civiche monzesi”.<br />
Una selezione di oltre centodieci capolavori delle<br />
raccolte monzesi sul tema del paesaggio, dal<br />
XVII al XX secolo. Suddivisa in sette sezioni<br />
tematiche, ne presenta due interamente dedicate<br />
alla Città e al Parco, mentre tredici dipinti sono<br />
dedicati alla campagna briantea e alla sua gente.<br />
Soddisfatto, l’assessore Di Lio ha dichiarato:<br />
«L’accoglienza riservata alla prima edizione,<br />
che ha visto un pubblico di visitatori inatteso nel<br />
numero, ci fa insistere sulle collezioni civiche<br />
insieme alla coerenza della scelta di politica<br />
culturale dell’Amministrazione Mariani, che ha,<br />
nella valorizzazione del patrimonio locale, uno<br />
degli impegni qualificanti per il quinquennio del<br />
mandato amministrativo, che - prosegue -<br />
ci sprona a percorrere con sempre maggiore<br />
entusiasmo una strada già tracciata, mentre<br />
siamo alla vigilia della presentazione della<br />
terza edizione della Biennale Giovani e mentre<br />
il curatore Marco Meneguzzo sta preparando<br />
l’attesa e innovativa mostra sulla pittura degli<br />
Anni 80».La mostra è, inoltre, accompagnata<br />
da un ciclo di incontri dal titolo “Paesaggi<br />
senza Confini” che approfondiscono il tema del<br />
paesaggio sotto vari aspetti: artistico, musicale,<br />
letterario, psicologico, urbano e comunicativo.<br />
WHAT’S ON<br />
L’inaugurazione della<br />
mostra dedicata ai<br />
paesaggisti di fine ’800<br />
e una veduta d’epoca di<br />
San Pietro in Martire<br />
N.43<br />
M C<br />
23
24 M C<br />
Galà<br />
La notte delle stelle<br />
I grandi pattinatori italiani hanno conquistato<br />
il pubblico monzese al Palacandy nella classica serata di primavera<br />
N.43<br />
WHAT’S ON<br />
dalla redazione - foto Marco Brioschi<br />
Roberto Riva, il grande campione<br />
mondiale, è stato uno dei protagonisti<br />
del Galà delle Stelle, andato in scena lo<br />
scorso 29 marzo al Palacandy. Una serata magica<br />
durante la quale il pubblico ha potuto ammirare le<br />
esibizioni di grandi nomi del pattinaggio a rotelle,<br />
come i celebri Tania Romano, Emanuela<br />
e Marco Bornati, Debora Sbei, Emanuele<br />
Ciofetti, Andrea Aracu, Annalisa Graziosi, ma<br />
anche decine di giovani altleti delle società locali,<br />
come Hockey <strong>Monza</strong> e Astroskating, che contano<br />
centinaia di iscritti, appassionati e titoli iridati.<br />
Roberto Riva durante<br />
la sua esibizione<br />
WHAT’S ON<br />
N.43<br />
M C<br />
25
26 M C<br />
N.43<br />
WHAT’S ON<br />
Attenzione<br />
Il Lambro<br />
esonda!<br />
Prima simulazione di un<br />
disastro in pieno centro,<br />
organizzata per il 19 aprile<br />
dalla Protezione Civile<br />
di Laura Marinaro<br />
foto Marco Brioschi<br />
La piena che arriva alle prime luci<br />
dell’alba. Le strade inondate, la gente<br />
sconvolta e disperata che raccoglie<br />
sacchetti per costruire argini artigianali. A<br />
<strong>Monza</strong> ricordano tutti lo sconcerto negli occhi<br />
di chi risiedeva a due passi dal fiume, in pieno<br />
centro e vide andare sott’acqua le proprie<br />
attività e i sacrifici di anni. Rammentiamo<br />
anche Walter Ros, l’uomo che fu risucchiato<br />
dal fiume in piena e che perse la vita. Ma<br />
l’alluvione del novembre 2002 rimarrà un<br />
ricordo e oggi la città sembra più che mai<br />
pronta ad affrontare al meglio l’emergenza.<br />
Per questo la Protezione Civile e l’assessore<br />
Massimiliano Romeo hanno deciso di<br />
organizzare per il 19 aprile prossimo una<br />
simulazione vera e propria del disastro,<br />
coinvolgendo la popolazione residente nei<br />
pressi del Lambro e del Lambretto. Via<br />
Aliprandi, via Villa e via Annoni, allora teatro<br />
del disastro, verranno inondate e i residenti,<br />
circa 600 persone, chiamati a raccolta in<br />
questi giorni da una lettera dell’Assessore,<br />
potranno partecipare attivamente alla gestione<br />
dell’emergenza. Sul campo scenderanno 200<br />
persone tra volontari di <strong>Monza</strong> Soccorso e<br />
della Protezione Civile comunale, Carabinieri,<br />
Polizia, Vigili del fuoco, Alpini e Guide<br />
Ecologiche Volontarie. Per l’intera mattinata<br />
il centro verrà chiuso al traffico e verranno<br />
posizionati mezzi e strumenti per arginare<br />
la piena. Ci sarà persino un campo base e<br />
una struttura ricettiva per gli evacuati. E non<br />
mancherà la simulazione dello stress sia negli<br />
operatori che nella popolazione coinvolta.<br />
Insomma, sembrerà tutto vero. «Questo tipo<br />
di simulazioni non mi risulta siano<br />
frequenti nel Nostro Paese - ha detto<br />
Massimiliano Romeo - in genere la<br />
Protezione Civile si esercita nel Parco<br />
o in altre zone, ma nel centro non è mai<br />
stato organizzato nulla di simile. Quello<br />
che vogliamo capire è se la nostra Unità<br />
di Crisi è davvero pronta a gestire un<br />
disastro come quello del 2002, ma<br />
anche se la popolazione può essere<br />
aiutata a trovarsi pronta».<br />
Tra le varie simulazioni non mancherà<br />
anche quella della caduta di una<br />
persona nel fiume e del successivo<br />
recupero da vivo. Anche i mezzi<br />
del 118 saranno infatti pronti ad<br />
intervenire. «Non vogliamo spaventare<br />
la popolazione, anzi la invitiamo a<br />
partecipare attivamente compilando<br />
la scheda di adesione all’evento - ha concluso<br />
Romeo - Dobbiamo ricordare che lo scorso<br />
inverno a causa delle continue piogge abbiamo<br />
rischiato l’esondazione per tre centimetri,<br />
quindi, anche se eventi come quello del 2002<br />
sembrano eccezionali, purtroppo, non è detto<br />
che non possano ripetersi». Meglio, dunque<br />
essere pronti ad affrontare l’emergenza.<br />
L’appuntamento è all’alba del 19 aprile, fino<br />
alle ore 13.<br />
WHAT’S ON<br />
L’assessore Romeo e<br />
Mario Stevanin, capo<br />
della Protezione Civile,<br />
spiegano la simulazione<br />
N.43<br />
M C<br />
27
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
28 N.43 CM<br />
Officine Locati <strong>Monza</strong><br />
Passione di famiglia<br />
Dal 1925 sulla breccia dell’onda dell’imprenditoria brianzola,<br />
la vita di questi imprenditori potrebbe essere uno splendido film<br />
Una storia bellissima, un film che inizia<br />
in bianco e nero nel 1925 e che va<br />
avanti negli anni, da quando Guido<br />
Locati fondò la sua prima officina a <strong>Monza</strong>.<br />
Un film che, sequenza dopo sequenza, in una<br />
miriade di colori e di immagini che testimoniano<br />
il percorso di una delle aziende storiche della<br />
città, racconta la vita di un’azienda solida e<br />
rappresentativa.<br />
Un esempio di virtù, di intelligenza e di<br />
abnegazione degne delle migliori tradizioni<br />
industriali brianzole. A guidarla oggi sono<br />
Guido e Paolo Locati, rispettivamente figlio e<br />
nipote di Giuseppe. Una storia raccontata a tre<br />
voci.<br />
Come è avvenuto questo passaggio<br />
generazionale?<br />
Guido: «Senza traumi e senza problemi<br />
particolari. Insieme a mio cugino Paolo abbiamo<br />
capito subito che le Officine Locati avevano<br />
alle spalle una storia di grande valore e abbiamo<br />
voluto adattarla alla realtà attuale, senza mai<br />
sottovalutare che determinate tecnologie,<br />
pur nelle loro dinamiche di cambiamento,<br />
di Toni Liguori – foto Marco Brioschi<br />
rimangono alla base del nostro lavoro. In<br />
poche parole, la nostra strategia vincente è stata<br />
quella di non cambiare niente cambiando tutto,<br />
nel segno di un’evoluzione tecnologica con<br />
la quale ci siamo confrontati e adattati senza<br />
dubbi e incertezze. Sembra un paradosso,<br />
ma la verità è proprio questa… E poi, voglio<br />
far presente che mio padre Giuseppe è ancora<br />
presente in azienda e che la sua figura è un<br />
riferimento imprescindibile per la nostra attività<br />
quotidiana».<br />
Suo figlio la considera una parte attiva e<br />
tuttora fondamentale nella conduzione<br />
delle Officine Locati: le fa piacere questo<br />
riconoscimento?<br />
Giuseppe: «Sì, certo, non avevo dubbi in<br />
proposito. Sono sempre rimasto al fianco di<br />
Guido e di mio nipote Paolo ed ho cercato<br />
di trasmettere loro tutta la mia esperienza e<br />
l’entusiasmo che hanno caratterizzato la mia<br />
lunga vita di imprenditore. Ora sono loro che<br />
mandano avanti l’azienda, ma io ho accettato<br />
volentieri di rimanere, anche se la mia presenza<br />
non è più intensa come prima». ><br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
N.43<br />
CM 29
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Quando sono nate le Officine Locati? Chi ne è<br />
stato il fondatore?<br />
Giuseppe: «Tutto iniziò quando mio padre<br />
Guido iniziò la sua attività come fabbro,<br />
lavorando magistralmente il ferro battuto e<br />
creando opere, come la recinzione e le strutture<br />
in ferro dell’ex Macello di <strong>Monza</strong>, che ancora<br />
oggi rappresentano una delle testimonianze più<br />
vive del periodo Liberty. Era ancora un ragazzo,<br />
ma aveva idee molto chiare e lungimiranti:<br />
fu uno dei primi a costruire le profilatrici<br />
americane, macchine che producono in continuo<br />
il profilo con sistemi automatici.<br />
Da semplice artigiano divenne imprenditore e la<br />
sua piccola officina incominciò a poco a poco<br />
ad assumere le sembianze di una vera e propria<br />
fabbrica».<br />
Poi ha tirato dentro anche i figli, lei<br />
compreso…<br />
Giuseppe: «Sì, prima ci ha fatti studiare<br />
e poi tutti in fabbrica, come nella migliore<br />
tradizione».<br />
Quanti eravate?<br />
Giuseppe: «Quattro, i miei tre fratelli ed io,<br />
ognuno con mansioni diverse, ma tutti pervasi<br />
da uno spirito comune che ci ha sempre uniti<br />
30 N.43 CM<br />
ed ha motivato la nostra storia industriale:<br />
la passione per questo lavoro, la voglia di<br />
crescere e di farsi strada nella vita. Con gli<br />
anni ci siamo evoluti, abbiamo inventato<br />
tecnologie particolari adattandole a macchine<br />
che prima non esistevano e che noi stessi<br />
costruivamo all’interno dell’azienda per non<br />
svelare alla concorrenza i segreti della nostra<br />
produzione. Ancora oggi siamo all’avanguardia<br />
in questo campo e ci vantiamo di essere l’unica<br />
azienda del settore che produce le serrande<br />
integralmente, utilizzando tutti i pezzi, escluse le<br />
serrature e le molle, che costruiamo all’interno<br />
del nostro stabilimento».<br />
Qual è stato il giorno preciso in cui ha deciso<br />
di farsi da parte e cedere il testimone a suo<br />
figlio Guido e a suo nipote Paolo?<br />
Giuseppe: «Non c’e stato un momento<br />
particolare, la decisone è maturata giorno dopo<br />
giorno, perchè Guido e Paolo, fin da bambini,<br />
erano abituati a respirare l’aria della fabbrica, a<br />
girare curiosi tra i capannoni, ad interessarsi al<br />
funzionamento delle macchine, ad appassionarsi<br />
ad un lavoro per il quale si sentivano<br />
naturalmente portati. Poi, dopo la laurea,<br />
l’ingresso nel mondo del lavoro è stata la logica<br />
conseguenza di un percorso iniziato molti anni<br />
Guido e Paolo Locati, figlio<br />
e nipote di Giuseppe, oggi<br />
a capo dell’azienda<br />
prima, dopo una lunga gavetta da cui avevano<br />
appreso i segreti di una professione connaturata<br />
in loro. Mi ha stupito un po’ che tutti e due non<br />
solo fossero pronti, ma che avessero anche una<br />
grande voglia di lavorare... Anche per questo, il<br />
passaggio è stato graduale e nello stesso tempo<br />
particolarmente veloce».<br />
Rimasto orfano presto, non deve essere<br />
stato facile per lei continuare a lavorare<br />
proprio nei luoghi dove suo padre Mario<br />
aveva trascorso buona parte della sua vita<br />
professionale: come è riuscito a superare lo<br />
shock di quella perdita così grave?<br />
Paolo: «Grazie alla vicinanza della mia<br />
famiglia, in particolare di mio cugino Guido<br />
e, soprattutto, quella determinante dello zio<br />
Giuseppe, fratello di mio padre, di cui incarnava<br />
le virtù migliori, capace di prendermi sotto le<br />
sue ali protettive, non facendomi mai mancare<br />
l’affetto e la stima che ha sempre nutrito per me.<br />
E poi, come lui stesso ha ricordato, io ho sempre<br />
respirato l’aria della “serranda” e, anche quando<br />
frequentavo l’Università, non perdevo occasione<br />
per correre in azienda, prendere confidenza con<br />
le macchine, confrontare la teoria dei miei studi<br />
di ingegneria con la pratica di una realtà che<br />
soltanto la fabbrica può consentire.<br />
In fondo, questa<br />
realtà è rimasta<br />
la stessa da<br />
cinquant’anni,<br />
non ci sono stati<br />
“<br />
I giovani sono entrati in azienda<br />
subito dopo gli studi, come<br />
nella migliore tradizione:<br />
un passaggio generazionale<br />
naturale e sentito da tutti<br />
stravolgimenti<br />
epocali e<br />
quando mio<br />
cugino ed io<br />
siamo entrati<br />
in azienda, a<br />
tempo pieno<br />
e in punta di<br />
piedi, non<br />
abbiamo fatto altro che apportare piccole, ma<br />
significative modifiche, in un contesto storico<br />
che era già stato costruito dai nostri genitori e<br />
nel quale ci sentivamo perfettamente a nostro<br />
agio».<br />
Quali sono i veri motivi per cui il passaggio<br />
generazionale, per voi, è avvenuto senza<br />
scosse e senza traumi?<br />
Guido: «Essenzialmente due: il primo perchè<br />
sia mio cugino che il sottoscritto siamo entrati<br />
in azienda con una certa preparazione tecnica<br />
in quanto eravamo entrambi laureati nelle<br />
specifiche materie che ci vedono ogni giorno<br />
impegnati nel rispettivi ruoli di competenza,<br />
lui in Ingegneria Meccanica al Politecnico<br />
di Milano, io in Economia e Commercio alla<br />
Bocconi. Questo, lo dico senza falsa modestia,<br />
ci ha permesso di portare qualcosa in più<br />
rispetto a quello che già esisteva, dando vita ad<br />
una serie di cambiamenti in linea con i concetti<br />
più moderni, tecnologici e gestionali, che fanno<br />
parte dei processi<br />
evolutivi di<br />
qualunque<br />
azienda che<br />
si rispetti;<br />
il secondo,<br />
perchè queste<br />
“modifiche” sono<br />
state apportate in<br />
un’azienda che<br />
di fatto si può<br />
ancora definire<br />
artigianale,<br />
mentre in<br />
sostanza viene gestita in modo scientificamente<br />
industriale. Tengo a sottolineare che la struttura<br />
organizzativa, le modalità operative e la filosofia<br />
di pensiero sono rimaste totalmente invariate».<br />
Qual è il vostro fiore all’occhiello?<br />
Guido: «Il prodotto storico, il nostro core<br />
business, è la serranda, con tutte le sue<br />
sfaccettature. Ma un altro vanto della nostra<br />
produzione è rappresentato dai “grigliati”, una<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
><br />
Un’immagine storica con<br />
alcune delle persone<br />
che hanno reso grande<br />
questa azienda<br />
N.43<br />
CM 31
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
pavimentazione industriale in acciaio, con barre<br />
componibili. È un mercato a parte, parallelo<br />
a quello della serranda al quale l’accomuna<br />
soltanto i tipi di macchinari che impieghiamo<br />
per la produzione. L’abbiamo scoperto<br />
venticinque anni fa e ancora oggi continua<br />
a riscuotere un notevole successo e a darci<br />
moltissime soddisfazioni».<br />
Stiamo attraversando un momento<br />
particolarmente difficile: molti imprenditori<br />
si lamentano per la crisi che attanaglia le loro<br />
aziende e non sono pochi quelli che rischiano<br />
di chiudere per sempre la propria attività.<br />
Lei si occupa di finanza e di amministrazione:<br />
cosa pensa in proposito?<br />
Guido: «Se devo essere sincero, noi questa<br />
crisi non la viviamo, anzi… semmai, abbiamo<br />
qualche problema di crescita perché, sembra<br />
strano dirlo in momenti come questo, il mercato<br />
continua a rispondere con favore alle nostre<br />
proposte e gli ordini sono in continuo aumento.<br />
Questo può dipendere da diversi fattori ma,<br />
principalmente, credo che la nostra carta<br />
vincente sia stata quella di avere mantenuto<br />
inalterati i principi cardine su cui si è sempre<br />
fondata la nostra azienda. Ad esempio, da<br />
decenni non lavoriamo più con il mercato<br />
dell’edilizia, tranne qualche rara eccezione<br />
32 N.43 CM<br />
rappresentata da aziende valide, affidabili e<br />
solvibili. Preferiamo mantenere la nostra nicchia<br />
di alta qualità: il costruttore serio, le industrie<br />
di un certo livello, gli installatori con i quali<br />
abbiamo da tempo un rapporto di piena fiducia.<br />
I nostri principi basilari si fondano sulla serietà<br />
dell’azienda e sulla qualità dei prodotti che<br />
fabbrichiamo. Anziché produrre all’interno le<br />
bielle delle tubolari - in Italia siamo gli unici a<br />
farlo - potremmo acquistarle all’estero con un<br />
notevole risparmio, ma non lo facciamo: i nostri<br />
clienti sanno che le nostre serrande sono diverse<br />
da tutte quelle esistenti sul mercato proprio<br />
perché sono costruite avendo cura dei minimi<br />
dettagli, dei particolari che ne fanno un prodotto<br />
di altissima qualità che anche la concorrenza<br />
riconosce essere il migliore. Ci presentiamo a<br />
tutte le fiere di settore del mondo con le carte in<br />
regola e il nostro fatturato è in continua crescita<br />
proprio perché i nostri prodotti sono apprezzati<br />
e richiesti da una clientela sempre più esigente e<br />
variegata».<br />
Adesso che lei ha un po’ più di tempo libero,<br />
come trascorre le sue giornate?<br />
Giuseppe: «Ogni tanto vengo in fabbrica, spesso<br />
mi occupo di edilizia, un’altra attività che ho<br />
messo in piedi qualche anno fa. Appena posso,<br />
mi dedico alla scultura, alla pittura e alla filosofia:<br />
Alcuni ambienti di<br />
Officine Locati, la cui<br />
sede è sempre stata<br />
a <strong>Monza</strong><br />
tre attività che da sempre mi appassionano e mi<br />
coinvolgono emotivamente. Nonostante la mia<br />
non più giovane età, le mie giornate scorrono<br />
velocissime e la noia non mi ha mai colpito,<br />
neppure per un attimo…».<br />
È vero che lei è riuscito a scoprire anche alcuni<br />
aspetti romantici nell’ambito del suo lavoro?<br />
Paolo: «In un certo senso, sì. Sono sempre<br />
stato appassionato di matematica e meccanica,<br />
a prescindere dal lavoro che faccio, e anche se<br />
quando ho iniziato a studiare ingegneria non<br />
avevo ancora le idee molto chiare su cosa avrei<br />
fatto nella vita, avvertivo dentro di me una<br />
passione speciale che mi spingeva sempre più a<br />
puntare sull’azienda di famiglia, sulla continuità<br />
della sua storia e della sua tradizione. Proprio<br />
in quella fase per me era naturale frequentare<br />
l’ambiente di lavoro, soffermarmi davanti ai<br />
macchinari, respirare l’aria della fabbrica: lì è<br />
nata questa passione che coltivo tutti i giorni,<br />
affrontando il lavoro con entusiasmo e con la<br />
gioia di portare avanti un discorso di famiglia,<br />
una tradizione che spero non avrà mai fine. Il<br />
fatto che vi abbia lavorato mio padre, con i fratelli<br />
e mio nonno è uno stimolo in più. L’aspetto<br />
romantico è questo.<br />
Il fatto di seguire il lavoro dall’inizio alla fine,<br />
dalla progettazione alla realizzazione finale mi<br />
regala un grado di soddisfazione che in poche<br />
altre attività potrei riscoprire».<br />
Anche lei non ha mai avuto dubbi che un<br />
giorno si sarebbe occupato dell’azienda di<br />
famiglia?<br />
Guido: «Mentre mi laureavo ho frequentato uno<br />
stage di sei mesi in un’azienda milanese e alla<br />
fine mi confermarono, offrendomi un incarico<br />
accattivante e prestigioso: quello di revisore<br />
dei conti. L’offerta mi lusingò, ma non avevo il<br />
minimo dubbio che il mio destino sarebbe stato<br />
quello di dedicarmi anima e corpo alle Officine<br />
Locati, all’azienda fondata da mio nonno e nella<br />
quale ero certo che avrei trovato la mia strada.<br />
Incominciai così il mio cammino di imprenditore<br />
assumendomi, nel contempo, tutti i rischi che ciò<br />
comportava.<br />
Credo che finora i risultati siano stati più che<br />
apprezzabili, anche se devo riconoscere che<br />
lavorare in proprio implica una serie di sacrifici e<br />
di rinunce non indifferenti e superiori a quelli che<br />
si affrontano quando si lavora per gli altri».<br />
l’aria della<br />
fabbrica “Respirando<br />
sin da piccoli<br />
è nata la passione anche<br />
nei giovani della famiglia<br />
Lei ha una figlia femmina e suo cugino un<br />
maschio: pensate che un giorno respireranno<br />
anche loro l’aria della fabbrica?<br />
Paolo: «Perché no! Oggi le donne hanno<br />
dimostrato di saperci fare e sono in grado di<br />
assumersi le stesse responsabilità degli uomini<br />
anche in azienda, anzi forse di più».<br />
Guido: «Ai miei figli sconsiglierei di fare gli<br />
imprenditori: i tempi sono cambiati e anche se<br />
la nostra azienda gode di ottima salute, i rischi<br />
sono aumentati e le difficoltà sono all’ordine<br />
del giorno. Ma se, una volta laureati, vorranno<br />
entrare in azienda, per loro la porta sarà sempre<br />
aperta. Prima però, come è successo anche a noi,<br />
dovranno dimostrare di essere capaci di affrontare<br />
tutte le difficoltà che questo lavoro comporta e<br />
non intenderlo soltanto come un rifugio sicuro<br />
nel caso non trovassero di meglio da fare».<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Giuseppe Locati tra figlio<br />
e nipote in azienda<br />
N.43<br />
CM 33
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Non è mai facile per gli imprenditori cedere lo scettro del comando,<br />
nemmeno se a portare avanti l’azienda saranno i figli. Ma prima o poi,<br />
piccole o grandi aziende, il momento arriva per tutti. Ecco le storie di chi<br />
ha vissuto il momento del passaggio generazionale come un’opportunità<br />
34 N.43 CM<br />
Imprese<br />
Generazioni a confronto<br />
di Greta La Rocca e Laura Marinaro<br />
Un’Alchymia<br />
di famiglia<br />
Era un laboratorio di famiglia, 120 metri quadrati, in cui<br />
Lucio e Giuditta Doro, padre e figlia, hanno dato vita<br />
alla passione per l’arte. Lucio, classe 1959, lavorava per<br />
un’altra realtà di decorazioni e lavorazioni ricercate,mentre<br />
Giuditta, classe 1979, studiava all’Accademia di Belle arti<br />
di Como: nel 2000 il desiderio di creare un futuro per la<br />
piccola di casa ha spinto papà Lucio a fondare Alchymia<br />
(che ormai occupa uno spazio di 1.660 metri quadrati) a<br />
Seveso, alle porte della Brianza, nel cuore del distretto del<br />
mobile. I primi anni l’azienda a conduzione familiare era di<br />
dimensioni limitate e Lucio aveva la possibilità di lavorare<br />
anche per altri, mentre Giuditta aveva il tempo di studiare<br />
e scrivere la tesi. Piano piano, però, la creatrice di casa ha<br />
preso la laurea in pittura e scultura e Alchymia è diventata<br />
un punto di riferimento per chi ama i mobili intagliati,<br />
dallo stile classico al decò, con decorazioni uniche e<br />
personalizzate. Oggi, mentre Giuditta gestisce la parte<br />
creativa, disegna i prodotti che vengono commissionati<br />
a falegnami esterni (e poi grezzi ritornano in azienda<br />
per le decorazioni e le rifiniture) e insegna i segreti del<br />
mestiere ai giovani artisti, il fratello Davide, classe 1977,<br />
è responsabile marketing e commerciale: «Giuditta e<br />
Lucio sono i creativi della famiglia, nervosi nei periodi di<br />
tensione, maniacali, testardi e a volte capitano scontri che<br />
vengono risolti in poco tempo», racconta Davide. «Tuttavia<br />
riusciamo ancora a lavorare in un clima sereno e, grazie<br />
alla collaborazione di otto dipendenti, siamo ormai una<br />
grande famiglia allargata». Chiuso il portone dell’azienda,<br />
però, il lavoro varca la porta di casa: «È difficile lasciare<br />
fuori Alchymia dalle nostre conversazioni. L’unicità è la<br />
nostra arma vincente, vogliamo rinnovarci nella ricerca del<br />
diverso. Un lavoro impegnativo,<br />
che richiede tempo e dedizione. Sempre».<br />
ALCHYMIA<br />
L’azienda: si occupa di<br />
decorazione di mobili, dal<br />
classico al decò, ma è specializzata<br />
anche nel campo della decorazione<br />
d’interni<br />
Dipendenti: 8<br />
Prodotti: oltre a paraventi, poltrone<br />
e specchiere, il prodotto di punta è il<br />
comò La Scala<br />
Candy vuol<br />
dire Fumagalli<br />
Una storia iniziata nel 1945 quella delle<br />
Officine Meccaniche Eden Fumagalli,<br />
produttrici di macchine utensili e della famosa<br />
lavatrice tutta italiana. Eden, capostipite<br />
della dinastia monzese guida i tre figli Niso,<br />
Enzo e Peppino verso il successo. Mentre<br />
Niso progetta elettrodomestici e Enzo invia<br />
dagli States i disegni delle lavatrici elettriche,<br />
Peppino organizza l’azienda. Nel 1960, Candy<br />
si sposta a Brugherio nell’attuale sede. Oggi<br />
che Enzo e Niso non ci sono più, a guidare<br />
l’azienda sono i figli: Aldo e Beppe figli di<br />
Peppino, in azienda come presidente onorario,<br />
Silvano, Maurizio e Eden, figli di Niso.<br />
Come avete vissuto il passaggio<br />
generazionale in azienda?<br />
Aldo: «In un ambiente familiare in cui il lavoro<br />
e l’azienda erano e sono sempre presenti, i<br />
nostri genitori non ci hanno mai imposto le<br />
loro scelte. Mio padre, addirittura, ci ha sempre<br />
evidenziato i problemi del guidare un’azienda<br />
in 5 piuttosto che magnificarne le opportunità.<br />
Per lui, il passaggio generazionale si poteva<br />
ricondurre al “concetto della pizzeria”: se in<br />
famiglia si gestisce una pizzeria, bisogna che<br />
i figli vadano da qualche altra parte ad aprire<br />
nuove pizzerie. Ma per noi questa è rimasta<br />
teoria. Mio padre voleva lavorare con noi e<br />
noi volevamo lavorare con lui. Mio padre, per<br />
me e mio fratello, è un mito, un personaggio<br />
moderno, internazionale, molto aperto».<br />
Silvano: «Anche mio padre Niso non ha<br />
programmato gli studi e le responsabilità<br />
aziendali che abbiamo assunto. Ho scelto Fisica<br />
all’Università, ma è solo un caso che io sia<br />
focalizzato ai temi tecnici e industriali, come<br />
mio padre, mentre mio cugino Aldo opera più<br />
su temi commerciali, di mercato, di strategie<br />
industriali. Oltretutto, tra i due, quello che ha<br />
studiato ingegneria è lui».<br />
Maurizio: «La generazione prima della nostra<br />
era composta da tre fratelli che lavoravano<br />
insieme in autonomia, fiducia e rispetto:<br />
un insegnamento per noi».<br />
Peppino: «Ho sempre chiarito a tutti loro quali<br />
fossero le difficoltà da affrontare in modo che<br />
avessero gli elementi necessari a decidere. Nel<br />
1994, ho consegnato le chiavi dell’azienda ».<br />
A casa si parla di lavoro?<br />
Aldo e Beppe: «Non abbiamo mai portato<br />
il lavoro a casa e nessuno si è mai sentito il<br />
“signor Candy”».<br />
CANDY GROUP<br />
L’azienda: comprende i marchi<br />
Hoover, Rosières, Iberna, Jinling,<br />
Otsein, Süsler, Vyatka, Zerowatt,<br />
Hoover-Helkama, Hoover-Grepa.<br />
La sede italiana principale è a<br />
Brugherio ma ha sedi anche in<br />
Francia, Spagna, Gran Bretagna,<br />
Russia, Repubblica Ceca, Cina<br />
e Turchia. Con l’apertura delle<br />
filiali in Serbia e Dubai (Emirati<br />
Arabi Uniti), fanno oggi parte del<br />
Gruppo 40 consociate, tra le quali<br />
la Gias, dedicata al servizio postvendita<br />
e ricambi attraverso oltre<br />
2.000 centri di assistenza e 6.000<br />
tecniciProdotti: lavatrici, frigoriferi,<br />
forni ed elettrodomestici da incasso.<br />
Il prodotto di punta è la lavatrice<br />
Candy Grandò 9 kg<br />
Dipendenti: a fine 2008 il personale<br />
ammontava a 7.200 unità, di cui<br />
5.770 (77%) all’estero<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
In alto, da sinistra,<br />
Aldo e Silvano<br />
Fumagalli.<br />
A lato, un’immagine<br />
storica dei prodotti<br />
Candy e della famiglia<br />
N.43<br />
CM 35
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
36 N.43 CM<br />
Due aziende<br />
una famiglia<br />
Surcanapè e Compell: due aziende di<br />
Meda unite da un stesso nome. È quello dei<br />
Marzorati. Sergio, il fondatore, deceduto<br />
nel 2001, era a capo della Surcanapè, una<br />
ditta leader nella produzione di tessuti di alto<br />
livello per l’arredamento. Già prima della<br />
morte Sergio lascia alla guida dell’azienda il<br />
figlio Christian, classe 1972, poi a dirigere<br />
la seconda azienda, Compell, specializzata in<br />
pelli per arredamento, arriva la seconda figlia<br />
Lisa, oggi trentenne. Laureata all’Accademia<br />
delle Belle Arti di Firenze, Lisa è entrata<br />
nell’azienda prima di quanto avrebbe voluto,<br />
subito dopo la scomparsa del padre, ma l’aria<br />
dell’azienda l’ha respirata sin<br />
da bambina con interesse e passione.<br />
Da ragazzina, durante le vacanze estive,<br />
Lisa andava ad aiutare il papà nei laboratori<br />
della Surcanapè e soprattutto disegnava e<br />
progettava tessuti. A 23 anni ha assunto le<br />
redini di Compell. Lisa ha iniziato prima<br />
come responsabile della pubblicità e della<br />
progettazione, seguendo i suoi studi e poi è<br />
diventata amministratore delegato.<br />
Christian invece ha preso le redini della<br />
azienda subito dopo la laurea.<br />
Entrare in azienda è stato naturale per lei o<br />
si è sentita in qualche modo costretta?<br />
«Nessuno mi ha costretto a prendere<br />
questa strada, tantomeno mio padre che<br />
ha assecondato le mie aspirazioni e il mio<br />
interesse per l’arte, facendomi percorrere<br />
il corso di studi che volevo. Avrei voluto<br />
soltanto conseguire una seconda Laurea<br />
in Ingegneria gestionale, la stessa di mio<br />
fratello, prima di diventare operativa in ditta,<br />
ma purtroppo non ne ho avuto il tempo.<br />
Comunque oggi sono felice<br />
che sia andata così».<br />
Quanto ha influito papà nella sua carriera?<br />
«Non sono riuscita a lavorare al suo fianco,<br />
ma mi ha insegnato moltissimo prima e devo<br />
dire che era anche severo in azienda».<br />
Come sono i rapporti con<br />
suo fratello Christian?<br />
«I nostri rapporti sono ottimi sia sul lavoro<br />
che fuori, quando ci incontriamo in famiglia,<br />
però, cerchiamo di tenere l’azienda fuori».<br />
SURCANAPÈ<br />
L’azienda: realizza tessuti di pregio<br />
per l’arredamento<br />
Numero dipendenti: 30<br />
COMPELL<br />
L’azienda: è specializzata in pellame<br />
per l’arredamento di alto livello<br />
Numero dipendenti: una decina<br />
Lisa e Christian<br />
Marzorati<br />
rispettivamente<br />
presidenti<br />
di Compel e<br />
Surcanapè, i<br />
due gioielli di<br />
famiglia fondati<br />
da Sergio negli<br />
anni ‘70 a Meda.<br />
Lisa oggi guida<br />
la Compel e<br />
Christian dirige<br />
la Surcanapè<br />
nota nel mondo<br />
per i tessuti di<br />
pregio<br />
Laura Parigi<br />
una passione<br />
maschile<br />
ereditata da papà<br />
Ha quasi 40 anni ed è direttore generale<br />
della Parigi Industry, azienda di <strong>Monza</strong> che<br />
produce tubi flessibili per elettrodomestici<br />
e gas. Una passione per la tecnica la sua,<br />
ereditata da papà Cesare, che a 79 anni, in<br />
azienda passa soprattutto per controllare il<br />
lavoro e per “affezione”. Laura Parigi è oggi<br />
direttore generale dell’azienda di famiglia che<br />
conta 120 dipendenti.<br />
Come ha iniziato?<br />
«Mio padre non mi ha mai pressato nel farmi<br />
lavorare in azienda, per me è stato uno sbocco<br />
naturale dopo gli studi. Mi sono laureata<br />
in Scienze Politiche, con una tesi in Diritto<br />
Internazionale e mio padre ha assecondato<br />
le mie aspirazioni. Poi, quando ho visto<br />
che comunque la passione per i viaggi era<br />
fortissima e che avrei potuto coltivarla in<br />
azienda molto più facilmente che in altri<br />
ambiti, ho scelto io stessa di entrarvi».<br />
Quale è stato il suo percorso in azienda?<br />
«Dato che già negli Anni 80 avevamo ottenuto<br />
tutte le certificazioni del prodotto all’estero,<br />
mi sono occupata dei rapporti con la clientela<br />
internazionale, infatti ho viaggiato tantissimo,<br />
non solo in Europa. Dal 1992 al 2000 sono<br />
diventata direttore commerciale all’estero e dal<br />
2003 in avanti ho assunto la direzione generale<br />
al posto di papà che è andato in pensione».<br />
Può una donna appassionarsi a un prodotto<br />
come quello che realizzate?<br />
«Man mano che lavoravo mi innamoravo degli<br />
aspetti tecnici e di ricerca di un prodotto per il<br />
quale il mio papà già nel 1975 aveva depositato<br />
il marchio registrato».<br />
La sua vita privata: ha sposato un collega,<br />
quindi il lavoro è sempre in casa...<br />
«Quando vivevo con papà, il lavoro non<br />
entrava in casa, mentre con mio marito,<br />
direttore commerciale,<br />
è più difficile separare le cose».<br />
PARIGI INDUSTRY<br />
L’azienda: produce tubi flessibili<br />
ed è un punto di riferimento per<br />
gli operatori del settore idraulico,<br />
del riscaldamento e degli<br />
elettrodomestici<br />
Numero dipendenti: 120<br />
Prodotto di punta:<br />
Parinox, il primo tubo flessibile<br />
in gomma con treccia in acciaio<br />
inossidabile adatto al collegamento<br />
tra la rete idrica e ogni tipo di<br />
rubinetto<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Laura Parigi con<br />
il papà Cesare e il<br />
marito Fabio Riboldi<br />
al lavoro in azienda.<br />
In mano hanno il<br />
prodotto di punta<br />
brevettato già a fine<br />
Anni 80<br />
N.43<br />
CM 37
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Confindustria Lombardia<br />
Anticipare<br />
la ripresa:<br />
le scelte possibili<br />
38 N.43 CM<br />
di Toni Liguori e Sara Re<br />
foto Marco Brioschi<br />
Tutto esaurito il 23 marzo scorso nella<br />
sala convegni della Residenza Il Parco<br />
di Carate Brianza. Gli imprenditori<br />
di <strong>Monza</strong> e Brianza non potevano certamente<br />
mancare all’incontro organizzato dalla loro<br />
associazione territoriale, durante il quale ospiti<br />
d’eccezione del calibro di Emma Marcegaglia,<br />
Antonio Tajani, Roberto Formigoni, Giuseppe<br />
Fontana, Carlo Edoardo Valli e Mario Deaglio,<br />
sapientemente moderati dall’ex direttore del Sole<br />
24 Ore Ferruccio De Bortoli, hanno dato vita<br />
ad un dibattito serrato e non privo di qualche<br />
spunto polemico. Alcuni interventi sono ripresi<br />
nelle pagine seguenti, mentre noi abbiamo<br />
preferito soffermarci sulla lunga relazione del<br />
Professor Mario Deaglio che ha tenuto con il<br />
fiato sospeso l’intera platea. La spietata analisi<br />
di Deaglio sullo stato di salute della finanza<br />
internazionale ha tolto ogni dubbio sulla gravità<br />
del male che la attanaglia e che, se tutto va bene,<br />
peserà sulle nostre vite almeno per i prossimi<br />
due, tre anni. Per il famoso Professore, ordinario<br />
di Economia Internazionale presso l’Università<br />
di Torino, la situazione attuale è una crisi di<br />
sistema irrisolvibile se non si cambiano le<br />
regole che hanno consentito alle banche, non a<br />
quelle italiane, di attivare una finanza parallela<br />
confidando in una capacità di autoregolazione che<br />
invece non c’è mai stata.<br />
Questa crisi, partita dagli Stati Uniti nel 2007,<br />
con le debolezze dei mutui subprime, si è estesa<br />
rapidamente a gran parte del pianeta e se ne<br />
potrà uscire soltanto con una ridefinizione delle<br />
regole, dell’importanza e dei poteri delle varie<br />
componenti dell’economia globale: una resa<br />
dei conti inevitabile se si vuol dare un assetto<br />
stabile all’economia stessa e alla finanza. In molti<br />
Paesi l’azione di controllo si è rivelata una farsa<br />
anche perché, come è avvenuto negli Usa dove<br />
la Federal Reserve non aveva il potere di vedere<br />
cosa c’era dentro i bilanci delle banche, gli organi<br />
che dovevano vigilare non avevano nemmeno<br />
gli strumenti adatti per farlo. Comunque la si<br />
voglia mettere, stiamo subendo una recessione<br />
dagli esiti imprevedibili alla quale, in ogni caso, è<br />
probabile che seguiranno alcuni mutamenti nella<br />
struttura dell’economia, che hanno a che vedere<br />
con la dinamica di lungo termine, sin qui sempre<br />
caratterizzata da una grande duttilità ed elasticità<br />
che in futuro potrebbero non esserci più.<br />
In poche parole, per l’esimio professore<br />
piemontese istituzioni come il Fondo Monetario<br />
Internazionale e la Banca Mondiale sono<br />
arrivate alla fine della loro corsa. Magari,<br />
“<br />
Restare immobili sull’orlo del<br />
precipizio in attesa che la crisi<br />
passi, inventando una strategia di<br />
contenimento: ecco cosa fare<br />
saranno chiamate sempre con lo stesso nome<br />
ma, o saranno fondamentalmente diverse,<br />
o sarà meglio chiuderle perché le premesse<br />
storiche, economiche e politiche che stavano<br />
dietro la loro formazione ora non ci sono più.<br />
A Deaglio abbiamo chiesto un consiglio per i<br />
nostri imprenditori costretti a navigare in questo<br />
mare forza 10. Lapidaria la sua risposta: restare<br />
immobili sull’orlo del precipizio in attesa che la<br />
crisi passi, magari inventandosi per la propria<br />
azienda qualche strategia di contenimento, oppure<br />
saltare dall’altra parte del burrone cercando<br />
soluzioni alternative, magari puntando ancora<br />
sulla finanza creativa con il rischio di precipitare<br />
nel vuoto e rompersi l’osso del collo.<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Roberto Formigoni,<br />
presidente della Regione<br />
Lombardia, ha parlato<br />
agli imprenditori<br />
N.43<br />
CM 39
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
EUROPA<br />
«Dobbiamo lavorare insieme per un’Europa regionale delle imprese: la Lombardia<br />
dimostra che lo sviluppo europeo si fonda ormai sulle regioni». Così esordisce<br />
Giuseppe Fontana, presidente di Confindustria Lombardia, insistendo sul<br />
ruolo chiave che l’Unione europea può e deve rivestire, non solo per rispondere<br />
in maniera efficace alla difficile situazione economica, ma anche per costruire<br />
una politica unitaria in tema di tassazione, immigrazione, formazione, energia.<br />
Alla provocazione Antonio Tajani, ha risposto che la Commissione europea<br />
– di cui è vice presidente – ha messo in campo 4 miliardi di euro da spendere<br />
su investimenti nell’ambito dell’energia. Non solo l’economia è stata al centro<br />
dell’intervento di Tajani, che ha insistito anche sulla comune matrice culturale<br />
degli stati che fanno parte dell’Ue: «Credo che il tessuto connettivo dell’Europa,<br />
nonostante le difficoltà, non si disperderà: siamo figli di un modello europeo fatto<br />
di regole scritte e poi applicate, come il diritto romano e il codice napoleonico,<br />
che ci permettono di non disperdere la nostra identità. Non a caso la Gran Bretagna,<br />
in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando, sta mostrando<br />
interesse verso il nostro modello».<br />
40 N.43 CM<br />
Export Lombardia<br />
(milioni di euro)<br />
totale 2008 103.727<br />
variazione 07/08 1,6%<br />
Indice apertura<br />
commerciale<br />
imprese nazionali<br />
52%<br />
Indice aumento<br />
insoluti<br />
oltre80%<br />
Antonio Tajani,<br />
vicepresidente della<br />
Commissione europea, è<br />
intervenuto sulla comune<br />
matrice culturale degli<br />
Stati dell’Ue<br />
Anche per Emma<br />
Marcegaglia le politiche<br />
economiche in Europa<br />
devono essere condivise<br />
Indice apertura<br />
commerciale<br />
imprese brianzole<br />
138%<br />
POLITICHE ECONOMICHE<br />
Invocato dai partecipanti ai lavori come una tentazione da combattere, l’atteggiamento<br />
protezionistico dimostrato da alcuni Paesi europei negli ultimi mesi è<br />
stato indicato come uno dei pericoli maggiori che si corrono in momenti come<br />
questo, in cui ciascuno pensa sostanzialmente a salvare se stesso. Emma Marcegaglia,<br />
in particolare, ha insistito sulla necessità di adottare misure condivise<br />
e volte all’assoluta tutela del libero mercato da parte dei governi nazionali: «Il<br />
mercato comunitario deve rimanere aperto e non possiamo accettare nemmeno<br />
eccessivi aiuti di stato ai settori in crisi. Questo perché, a causa del drammatico<br />
debito pubblico dell’Italia, noi non ci potremmo permettere di fare altrettanto,<br />
dunque usciremmo da questo processo inevitabilmente perdenti». A dare man<br />
forte al Presidente di Confindustria anche Giuseppe Fontana; Tajani ha comunque<br />
rassicurato i presenti sull’intenzione di Bruxelles di adottare una politica<br />
comune, forte e unitaria.<br />
Il presidente di Regione<br />
Lombardia Formigoni<br />
con Emma Marcegaglia.<br />
Sotto, Diana Bracco<br />
CRISI<br />
Citata, evocata, temuta, abusata. È stata questa, senza dubbio, la parola più<br />
pronunciata all’auditorium di Carate Brianza, ma più che declinarla in maniera<br />
drammatica, i relatori hanno preferito concentrarsi sulle possibili soluzioni.<br />
Questo perché i rischi da fronteggiare sono numerosi, e non solo di tipo strettamente<br />
economico. Dal presidente della BCC Carate, Annibale Colombo,<br />
al professor Marco Deaglio, a Giuseppe Fontana e Emma Marcegaglia, è stato<br />
messo in risalto il timore che arrivi «la quinta ondata», come l’ha definita Deaglio,<br />
manifestazione di una crisi che da economica e finanziaria degenererebbe<br />
in malessere sociale. Possibili soluzioni? Il professore, che è docente di Economia<br />
internazionale all’Università di Torino, le ha classificate essenzialmente in<br />
due categorie, «Ovvero di emergenza (sostenere i consumi) e di lungo periodo<br />
(ricostruire il sistema finanziario e rieducare al risparmio)». Dal lato delle aziende,<br />
invece, Fontana ribadisce come sia urgente lavorare per anticipare la ripresa:<br />
«Dobbiamo riaffermare i valori e la cultura dell’impresa, del lavoro e dello<br />
sviluppo. Ed è significativo che lo facciamo proprio qui a <strong>Monza</strong>, dove è nata<br />
la prima associazione italiana di imprenditori che si sono uniti per progettare<br />
insieme il futuro».<br />
Reti di trasporto<br />
16.237 km<br />
Rete ferroviaria<br />
6.554 km Autostrade<br />
PMI<br />
Quelle italiane sono il doppio di quelle tedesche e più del doppio di quelle francesi:<br />
le piccole e medi imprese, ha ricordato l’ex direttore del Sole 24 Ore, Ferruccio<br />
De Bortoli, costituiscono l’ossatura economica del Paese. Dello stesso<br />
avviso il Presidente di Confindustria, per cui «il modello di capitalismo familiare,<br />
tanto bistrattato in passato, si rivela oggi più che mai una risorsa per far<br />
ripartire l’Italia». Alla luce di questa consapevolezza i vertici di Confindustria<br />
hanno più volte rimarcato come sia indispensabile costruire una cultura condivisa<br />
del fare impresa tra le piccole e medie aziende e i grandi gruppi: «Non<br />
cadiamo nell’errore – ha affermato con convinzione la Marcegaglia – di lasciarci<br />
dividere da chi vuole metterci l’uno contro l’altro: è necessario che l’intero sistema<br />
economico riparta; per farlo occorre che le imprese siano unite e orientate<br />
verso il medesimo obiettivo: superare insieme e senza traumi questa infelice<br />
congiuntura economica».<br />
Export<br />
Lombardia Mld<br />
variazione<br />
2007 - 2008<br />
1,6%<br />
Reddito<br />
pro capite<br />
Lombardia<br />
160 € 1996<br />
135 € 2005<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Sul palco a<br />
moderare il dibattito<br />
l’ex direttore<br />
del Sole 24 Ore,<br />
Ferruccio De Bortoli,<br />
da pochi giorni alla<br />
guida del Corriere<br />
della Sera<br />
N.43<br />
CM 41
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Alessandro Nocivelli.<br />
Sotto, un altro degli<br />
imprenditori che ha<br />
partecipato alla tavola rotonda<br />
INFRASTRUTTURE<br />
A luglio verrà posta la prima pietra della Brebemi (l’autostrada che collegherà<br />
Brescia a Milano), entro il 2009 partirà la Pedemontana, mentre per autostrade<br />
e ospedali regionali, tra il 2009 e il 2011, la Regione Lombardia, come illustrato<br />
dal presidente Roberto Formigoni, metterà in campo 11 miliardi di euro. Un<br />
pacchetto anticrisi di investimenti apprezzato dagli imprenditori, che da tempo<br />
puntano il dito contro le carenze infrastrutturali che limitano di fatto la produttività<br />
delle imprese. Toccando lo spinoso tema dell’Expo milanese, alla presenza<br />
di Diana Bracco, presidente di Assolombarda e presidente di Expo 2015,<br />
Formigoni ha sottolineato che, nonostante le difficoltà che hanno caratterizzato<br />
questo primo anno di preparazione, in vista dell’orizzonte 2015, «La sfida delle<br />
infrastrutture è partita subito: abbiamo steso un cronoprogramma preciso che<br />
stiamo rispettando in ogni sua parte e che procede indipendentemente dalle altre<br />
questioni legate alla gestione». Anche l’intricata lotta sui destini degli aeroporti<br />
di Malpensa e Linate sono state oggetto di riflessione sia di Formigoni che di<br />
Tajani; del resto si tratta di un argomento che scalda gli animi degli imprenditori<br />
lombardi, che, per i loro affari non possono rinunciare a collegamenti<br />
internazionali nella regione più produttiva del Paese. Formigoni, in particolare,<br />
ha rimarcato la volontà di fare di Linate «un city&business airport, mentre Malpensa<br />
deve diventare un aeroporto internazionale e intercontinentale. Stiamo<br />
negoziando con Cai – ha aggiunto – per riportare i collegamenti internazionali<br />
sullo scalo varesino, ma se non si dovesse arrivare a un accordo saremo pronti a<br />
confrontarci con altri vettori».<br />
42 N.43 CM<br />
98% delle imprese<br />
sono PMI<br />
+5,4% crescita<br />
imprenditoria<br />
femminile<br />
’ 06/07<br />
98% delle imprese<br />
sono PMI<br />
Dati EXPO<br />
Investimenti<br />
mld di euro 20<br />
Incremento atteso<br />
fatturato: +10%<br />
Posti di lavoro attesi<br />
70.000<br />
Regione Lombardia<br />
La sventurata rispose...<br />
La vicenda storica della Monaca di <strong>Monza</strong> e il romanzo manzoniano<br />
devono essere valorizzati come tesoro della cultura lombarda<br />
di Laura Marinaro<br />
«La sventurata rispose». Questa celebre frase,<br />
che si trova nei Promessi Sposi di Alessandro<br />
Manzoni, racchiude tutto il dramma della<br />
Monaca di <strong>Monza</strong>, al secolo Marianna De Leyva,<br />
figlia dei feudatari spagnoli della città di Teodolinda,<br />
vissuta tra il 1575 e il 1650. Un dramma intenso e<br />
vero, perché realmente esistito, che si svolge tutto<br />
a <strong>Monza</strong>, tra l’attuale Chiesa di San Maurizio, con<br />
il convento annesso, dove la Signora era rinchiusa<br />
da ragazzina, l’attiguo palazzotto del conte Gian<br />
Paolo Osio, di cui la Monaca si invaghì e il vicino<br />
pozzo dove furono ritrovate le sorelle uccise dalla<br />
coppia di amanti. La tragedia ha reso <strong>Monza</strong> celebre<br />
nel mondo. Stranamente, però, è la città brianzola<br />
a volerla ignorare, a voler sottacere un passato<br />
“scomodo” e imbarazzante.<br />
Assessore Massimo Zanello, da monzese e<br />
da lombardo, come ha vissuto la storia della<br />
Monaca di <strong>Monza</strong>?<br />
«Da monzese la vivo in modo strano. L’ho<br />
studiata al Liceo quasi perché dovevo, poi mi<br />
sono appassionato e ho voluto saperne di più; così<br />
sono tornato sui luoghi manzoniani che mi hanno<br />
trasmesso una forte emozione».<br />
Cosa l’affascina della storia di suor Virginia o<br />
Gertrude, come la chiamò Manzoni?<br />
«Mi affascina il suo dramma interiore di donna<br />
che voleva amare un uomo, ma nello stesso tempo<br />
doveva rimanere in convento, perché lei era figlia<br />
di uno degli uomini spagnoli più potenti di Milano.<br />
Mi affascina cercare di capire chi, tra lei e Osio<br />
(il personaggio che Manzoni chiama Egidio, ndr)<br />
travia ed è traviato. Per non parlare dell’interesse<br />
quasi criminologico per una tragedia che porta<br />
anche a due omicidi, ad un processo e a un giallo.<br />
Pensi che Gian Paolo Osio, negli ultimi anni, fu<br />
ospitato nell’attuale Palazzo Isimbardi dai conti<br />
Traverso e, un giorno, sparì nelle loro cantine...».<br />
Qual è il confine tra realtà e finzione nel romanzo<br />
manzoniano?<br />
«È un confine molto labile perché Manzoni<br />
inserisce la vicenda privata di Renzo e Lucia e<br />
quella della Monaca di <strong>Monza</strong> in un grande affresco<br />
storico, che racconta un’epoca, per Milano, fatta<br />
di grandi contraddizioni e cambiamenti. Molti dei<br />
personaggi, come la Monaca, esistettero davvero:<br />
il Cardinal Borromeo, l’Innominato. Inoltre i<br />
personaggi sono legati ai luoghi, proprio quelli che<br />
noi vorremmo fossero valorizzati appieno».<br />
Come si può valorizzare questo tesoro storico e<br />
culturale?<br />
«Predisponendo un percorso manzoniano che,<br />
partendo da Milano e passando da <strong>Monza</strong>, Lecco e<br />
Bergamo, mostri quanto storia, narrazione e realtà<br />
trovino piena espressione in questi luoghi».<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
A lato, il particolare del<br />
dipinto “La Monaca di<br />
<strong>Monza</strong>”, conservato<br />
all’istituto Mosè Bianchi.<br />
Sotto, l’assessore<br />
Massimo Zanello<br />
N.43<br />
CM 43
Salone<br />
del<br />
Mobile<br />
2009<br />
Ecologia, semplicità,<br />
design, fiducia: sono queste<br />
le parole chiave con cui<br />
si aprirà la kermesse più<br />
attesa dagli imprenditori<br />
della nuova provincia
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
46 N.43 CM<br />
2009<br />
Salone scacciacrisi<br />
Si apre il 22 aprile la 48esima edizione della più importante<br />
rassegna del mobile internazionale<br />
La più grande rassegna del mobile del<br />
mondo, in programma a Milano dal 22<br />
al 27 aprile, animerà l’avveniristico<br />
quartiere espositivo di Rho-Pero con una<br />
serie infinita di proposte dedicate all’arredo,<br />
ai complementi d’arredo, ai prodotti per<br />
l’illuminazione e con le novità del Salone<br />
Satellite, da sempre catalizzatore di grandi<br />
folle, palcoscenico privilegiato per la<br />
creatività dei giovani designer.<br />
Minimo comune denominatore: qualità e<br />
innovazione.<br />
Il tutto sulle basi del grande successo della<br />
scorsa edizione, che ha registrato cifre da<br />
record nella storia della manifestazione fin<br />
dalle sue origini (1961): sono stati 348.452<br />
infatti gli operatori del settore di cui oltre 210<br />
mila provenienti da 160 Paesi stranieri che<br />
hanno affollato nel 2008 i saloni alla scoperta<br />
delle novità proposte dai 2.659 espositori<br />
presenti.<br />
Cifre da capogiro che, anche in presenza di<br />
di Toni Liguori<br />
una crisi che attanaglia buona parte di un<br />
settore particolarmente trainante per la nostra<br />
economia, potrebbero addirittura aumentare<br />
visto che in lista di attesa vi sono ben 500<br />
espositori che non possono partecipare<br />
all’evento per mancanza di spazio.<br />
Questa 48esima edizione si annuncia<br />
estremamente interessante per la<br />
variegata gamma di prodotti dedicati sia<br />
all’arredamento domestico a 360 gradi, sia per<br />
quanto riguarda le tipologie, dal pezzo unico<br />
al coordinato, sia per gli stili - dal classico al<br />
design moderno - oltre a ciò che detteranno le<br />
tendenze di domani.<br />
Ampia e di elevata qualità anche la proposta<br />
merceologica di Euroluce, il Salone<br />
Internazionale dell’Illuminazione, che,<br />
dall’originario interesse verso il decorativo,<br />
si è ampliata sempre più verso i settori<br />
dell’illuminotecnica, dell’illuminazione<br />
stradale, delle sorgenti luminose e dei loro<br />
sistemi di controllo. In sinergia con questa ><br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
N.43<br />
CM 47
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
rassegna, prenderà vita uno stimolante<br />
programma di iniziative collaterali, frutto<br />
della collaborazione con le associazioni<br />
che rappresentano i lighting designer e<br />
il Convegno Internazionale tra le Scuole<br />
universitarie.<br />
Anche per il Fuori Salone, si preannunciano<br />
giorni ricchi di eventi importantissimi che<br />
richiameranno, come è avvenuto lo scorso<br />
anno, migliaia e migliaia di visitatori. Del<br />
resto, il Fuori Salone è diventato ormai un<br />
appuntamento imprescindibile per gli addetti<br />
ai lavori, e non solo. La città cambia spazi e<br />
tempi, aspetto e ritmi di vita per accogliere il<br />
jet set della progettazione e i pellegrini della<br />
sua fede. Milano, come sempre, si prepara<br />
a non deludere le aspettative di chi vede nel<br />
capoluogo lombardo il centro nevralgico<br />
internazionale del design.<br />
Nella prossima edizione l’evento<br />
48 N.43 CM<br />
“<br />
Qualità e innovazione<br />
sono il minimo comune<br />
denominatore per le aziende<br />
presenti nelle varie sezioni<br />
dell’esposizione<br />
caratterizzerà ancora di più il suo versante<br />
“Fuori” con il Public Design Festival: nove<br />
giorni (18-26 aprile) di installazioni, incontri,<br />
workshop, proposti dall’Associazione<br />
“Esterni”, con il design urbano come filo<br />
conduttore.<br />
Perché, facendola breve, è ormai quasi<br />
scontato che il design come elemento<br />
della vita quotidiana è “sdoganato”, e il<br />
cittadino-consumatore ormai smaliziato.<br />
Così, architetti, aziende e designer hanno<br />
preso a interrogarsi sul ruolo sociale della<br />
progettazione e sull’intervento mirato a<br />
migliorare la vivibilità dello spazio pubblico.<br />
Il Public Design Festival è un’iniziativa<br />
a metà tra la riappropriazione di scenari<br />
metropolitani, resi opachi dalla funzione a<br />
scapito della creazione, e il coinvolgimento<br />
della città e dei suoi abitanti in quella grande<br />
impresa sociale e di economia del dono che si<br />
chiama ospitalità.<br />
A questo proposito, è già partita “Bed<br />
Sharing”, l’iniziativa che permette scambi<br />
tra i residenti e i tanti che arriveranno in<br />
città e “Special Guest” che porterà a Milano<br />
per la prima volta i concept più interessanti<br />
e innovativi dedicati al tema dello spazio<br />
pubblico: tra gli ospiti, Kacey Wong da Hong<br />
Kong, Santiago Cirugeda dalla Spagna con<br />
il progetto “Recetas Urbanas” e le soluzioni<br />
“istantanee” (dalle case a molto altro)<br />
immaginate e realizzate dal tedesco Winfred<br />
Baumann.<br />
Insomma, un Salone Internazionale del<br />
Mobile e un Fuori Salone da cui tutti si<br />
aspettano molto: anche qualche segnale di<br />
ripresa per un settore che da sempre è stato<br />
il nostro fiore all’occhiello e che ci ha resi<br />
famosi nel mondo.<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Alcune immagini<br />
dell’esposizione dello<br />
scorso anno a Rho-Pero<br />
N.43<br />
CM 49
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Progetto<br />
Lissone<br />
L’eccellenza<br />
è nella filiera<br />
Arredi sostenibili ed espansione nei<br />
mercati esteri sono le strategie su<br />
cui punta l’associazione per dare<br />
ossigeno al sistema brianzolo<br />
COMUNE DI VENEZIA<br />
PALAZZO VENIER DEI LEONI “PEGGY GUGGENHEIM COLLECTION”<br />
Allestimento ingresso e book shop<br />
di Sara Re<br />
Nel regno del mobile, nel cuore di<br />
un’area geografica che intorno a<br />
questo prodotto ha saputo creare<br />
un’intera economia, c’è un marchio che<br />
più di altri identifica uno stile preciso e una<br />
perizia nella realizzazione che ha pochi<br />
eguali nel mondo. Il Made in Lissone,<br />
infatti, simboleggia un’intera filiera di<br />
professionisti, intelligenze, capacità che<br />
realizzano madie, cassettoni, mobili da<br />
camera o oggetti di design che escono dai<br />
confini di questo paese posto alle porte di<br />
<strong>Monza</strong>. Proprio sulla valorizzazione di questa<br />
filiera e sulla promozione del know-how<br />
locale nel campo dell’arredo lavora Progetto<br />
Lissone, una realtà associativa fondata nel<br />
1997, che costituisce una qualificata vetrina<br />
del settore dell’arredo. «Tutto partì dalla<br />
necessità di fronteggiare le difficoltà del<br />
mercato dell’arredo in un momento critico<br />
per il settore – spiega il presidente Sergio<br />
Allievi – Il Comune di Lissone e un centinaio<br />
di aziende unirono le forze in una società a<br />
PGC si rinnova. L’accesso è attraverso il giardino che, nella sua morfologia marcatamente rettangolare, ha definito la scelta<br />
che privilegia il concetto di passaggio con l’accentuazione prospettica di un percorso. Percorso che porta al banco biglietteriainformazioni<br />
prospiciente l’entrata, con postazioni di lavoro indipendenti, con mobili contenitori per il deposito di borse e oggetti<br />
50 N.43 CM<br />
capitale misto pubblico-privato per creare una<br />
struttura in grado di lavorare in particolare<br />
sulla promozione». Ma ben presto l’ambito<br />
di attività della nuova struttura si allarga,<br />
e dopo tre anni si decide di imboccare una<br />
nuova strada. «Si intuì che era necessario<br />
fare un passo in più, dando al progetto una<br />
sostenibilità economica: quella fu la vera<br />
chiave di volta, perché ci mettemmo in<br />
gioco su gare di appalto di un certo valore.<br />
Esisteva la difficoltà di non entrare in<br />
collisione con i soci, che tuttavia, trattandosi<br />
di gare molto grosse, non erano in grado di<br />
sostenerle da soli». Così, a partire dal 2000,<br />
ecco arrivare le prime grandi commesse:<br />
ARCHIVIO STORICO<br />
<strong>DEL</strong> COMUNE DI<br />
FIRENZE<br />
Palazzo Bastogi<br />
Così chiamato dal nome<br />
degli ultimi proprietari,<br />
il palazzo è oggi sede<br />
dell’Archivio Storico del<br />
Comune di Firenze.<br />
Progetto Lissone ha<br />
realizzato tutti gli arredi<br />
del piano terra, destinato<br />
a mostre e allestimenti<br />
temporanei di interesse<br />
storico archivistico,<br />
con boiserie espositive,<br />
bacheche e totem per la<br />
comunicazione. Inoltre,<br />
gli arredi per le sale<br />
per conferenze e negli<br />
altri piani le scaffalature<br />
e le postazioni per la<br />
consultazione dei testi<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
BOOK SHOP<br />
MUSEO EGIZIO DI<br />
TORINO<br />
Scala Group - Artefatto<br />
- Progetto: Fabio del<br />
Proposto<br />
Il nuovo Museum Shop<br />
occupa lo spazio messo<br />
a disposizione dalla<br />
Fondazione Museo<br />
delle Antichità Egizie<br />
di Torino: un’ampia<br />
sala rettangolare di<br />
circa 70 mq, a doppia<br />
altezza, situata a piano<br />
terra e con accesso<br />
principale dall’ingresso<br />
monumentale del palazzo<br />
dell’Accademia delle<br />
Scienze. L’allestimento<br />
è volutamente semplice:<br />
13 moduli espositivi<br />
disposti lungo le pareti,<br />
3 scrigni centrali e due<br />
2 laterali. L’insieme<br />
vuole offrire un luogo<br />
accogliente, vivibile e<br />
con percorso accessibile<br />
anche ai disabili<br />
quella da 2 miliardi di lire per la Biblioteca<br />
centrale dell’Università Bicocca progettata<br />
dall’architetto Vittorio Gregotti e quelle per<br />
gli arredi di due collegi universitari a Pavia.<br />
Negli anni la fama e la riconoscibilità del<br />
sodalizio si rafforza, centrando l’obiettivo<br />
della valorizzazione del Made in Lissone, così<br />
come il numero degli iscritti: «Oggi Progetto<br />
Lissone conta 227 soci, non solo facenti parte<br />
del mondo dell’arredo in senso stretto, ma di ><br />
N.43<br />
CM 51
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
FONDAZIONE PIO<br />
ALBERGO TRIVULZIO<br />
Museo Martinitt e Stelline<br />
Progetto Lissone ha<br />
realizzato gli arredi del<br />
nuovo Museo Martinitt e<br />
Stelline di corso Magenta<br />
a Milano inaugurato dal<br />
ministro Sandro Bondi<br />
a gennaio. Commenta<br />
Sergio Allievi:<br />
«Il lavoro svolto per<br />
realizzare e sviluppare i<br />
progetti degli allestimenti<br />
del nuovo Museo è stato<br />
ricco di soddisfazioni<br />
perché, anche con il<br />
nostro contributo, è stato<br />
possibile collaborare<br />
all’apertura di uno<br />
spazio straordinario, non<br />
solo per le tecnologie<br />
all’avanguardia che lo<br />
caratterizzano, ma per il<br />
significato etico e morale<br />
di un luogo nato per<br />
testimoniare i valori più<br />
alti della nostra cultura<br />
lombarda»<br />
tutta la filiera: sono dei nostri, quindi, anche<br />
fabbri, vetrai, elettricisti… Grazie a queste<br />
potenzialità siamo in grado di lavorare su due<br />
fronti, quello delle gare d’appalto e quello<br />
del contract, ovvero forniture per alberghi,<br />
ristoranti, case di cura…».<br />
Il segreto di questo successo? Per il presidente<br />
dell’associazione consiste nell’attenzione che<br />
sempre viene posta al luogo di intervento:<br />
si preferiscono luoghi pubblici, di grande<br />
passaggio, che possano fungere da traino<br />
per ulteriori contatti. Tra questi i “preferiti”<br />
52 N.43 CM<br />
appaiono i grandi centri museali e culturali:<br />
Progetto Lissone ha firmato infatti il bookshop<br />
del Museo Egizio di Torino, il ristorante<br />
della Reggia Venaria Reale, gli spazi dedicati<br />
all’evoluzione dal telegrafo al telefono<br />
alla televisione al Museo Nazionale della<br />
Scienza e della Tecnica di Milano, le strutture<br />
espositive per il Piccolo Teatro di Milano.<br />
Ma anche il Pac, il Museo dei Martinitt,<br />
recentemente inaugurato nel capoluogo<br />
lombardo, il Museo Guggenheim di Venezia<br />
e l’Archivio storico di Palazzo Bastogi a<br />
Firenze. «Ciò non toglie che il nostro ufficio<br />
tecnico sia pronto a lavorare anche per privati<br />
– precisa Allievi – Ad esempio per Costa<br />
Crociere abbiamo realizzato a Savona gli spazi<br />
del terminal, mentre di qualche settimana fa<br />
è l’annuncio che ci siamo aggiudicati la gara<br />
per gli arredi della sede istituzionale della<br />
nascente Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza». Un<br />
successo d’immagine che in questi anni di<br />
attività si è concretizzato in 20 milioni di euro<br />
di lavori prestigiosi portati in Brianza, con<br />
l’obiettivo di aumentare vistosamente questa<br />
cifra con l’acquisizione di sempre più spazio<br />
sui mercati esteri. Per Allievi «un passaggio<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
REGIONE PIEMONTE<br />
Reggia della Venaria<br />
Reale<br />
L’inaugurazione della<br />
Reggia, dopo l’apertura<br />
al pubblico lo scorso<br />
giugno di una parte<br />
dei giardini storici<br />
recuperati, rappresenta<br />
la tappa fondamentale<br />
del progetto di recupero<br />
architettonico e<br />
paesaggistico dell’intero<br />
patrimonio della Venaria<br />
Reale. Progetto Lissone<br />
ha contribuito a questa<br />
grande opera realizzando<br />
gli arredi per il Padiglione<br />
di ingresso ai giardini<br />
storici, i banchi info<br />
point, il bar, il book shop,<br />
gli arredi in acciaio e<br />
legno per il dehor e i<br />
gazebo dei giardini gli<br />
arredi della biglietteria<br />
e quelli destinati<br />
all’accoglienza del<br />
pubblico, la caffetteria e<br />
le esposizioni permanenti<br />
dei reperti<br />
obbligato, visto l’effettivo rallentamento che<br />
sta registrando il mercato, non solo quello<br />
nazionale, anche se alcune nostre associate<br />
stanno comunque lavorando su qualche nuova<br />
commessa». Certo la vera cartina tornasole<br />
per i soci di Progetto Lissone – ma in generale<br />
per tutti gli operatori del legno e del design<br />
– sarà il Salone del Mobile. E vedremo se<br />
l’ecosostenibilità, dai più indicata come la<br />
nuova frontiera dell’arredo, saprà davvero<br />
scacciare i fantasmi di una crisi che fa paura<br />
anche nell’operosa Lissone.<br />
N.43<br />
CM 53
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Giro di microfoni<br />
La speranza è nel Salone<br />
Innovazione e tecnologia sono le ricette a cui le aziende del mobile si<br />
affidano per superare la crisi, contando sulla grande vetrina internazionale<br />
per promuoversi e rilanciarsi anche sui mercati emergenti<br />
GIORGETTI, CLASSE ED<br />
ELEGANZA DAL 1898<br />
Un marchio unico, radicato sul territorio da oltre<br />
un secolo, che è riuscito a distinguersi nel settore<br />
del mobile e soprattutto dell’ebanisteria, per la<br />
grande attenzione che da sempre ha riservato<br />
all’innovazione e all’alta qualità dei suoi prodotti.<br />
Anche quest’anno, Giorgetti sarà presente<br />
al Salone Internazionale del Mobile, dove<br />
esporrà le ultime novità della sua ricca proposta<br />
commerciale. In occasione dell’evento, abbiamo<br />
intervistato Carlo Giorgetti, presidente della<br />
storica azienda, che ci ha svelato i segreti del<br />
successo dello storico marchio.<br />
Quali sono le aspettative per questo Salone?<br />
Con quale animo vi state preparando a vivere<br />
l’evento?<br />
«Il Salone Internazionale del Mobile è<br />
sicuramente una delle fiere di settore che<br />
ricoprono un ruolo di grande rilievo e prestigio<br />
internazionale. Nonostante il periodo di crisi<br />
che stiamo affrontando, penso che l’arma giusta<br />
per favorire la ripresa economica e<br />
acquisire maggiore visibilità, sia<br />
affrontare le sfide quotidiane con uno<br />
spirito ottimista e positivo, mettendo<br />
54 N.43 CM<br />
di Francesco Pozzi<br />
in campo tutte le nostre energie e le nostre idee».<br />
Innovazione o ritorno alla modernità? Quali<br />
le novità che attendono i visitatori in merito ai<br />
vostri prodotti?<br />
«Design e praticità stanno alla base della nostra<br />
filosofia aziendale. Gli articoli che presenteremo<br />
saranno caratterizzati dall’innovazione, sia in<br />
termini di prodotto, che di funzionalità, oltre<br />
che dall’utilizzo di materiali all’avanguardia<br />
che garantiscono al consumatore assoluta<br />
sicurezza e qualità. La collaborazione avviata con<br />
molti architetti e progettisti, ci ha permesso di<br />
realizzare collezioni di prodotti diverse, eleganti e<br />
sofisticate, in linea anche con i gusti e le esigenze<br />
del cliente più raffinato».<br />
Giorgetti S.p.A<br />
Via Manzoni, 20<br />
20036 - Meda (MB)<br />
www.giorgetti.eu<br />
ARTE E INNOVAZIONE A MISURA<br />
DI CRISTALLO<br />
Fondata nel 1970 dai fratelli Arosio, Glas Italia è<br />
nata sulla scia di una lunga tradizione di famiglia,<br />
da sempre impegnata nella lavorazione del vetro.<br />
Specializzata nella realizzazione di complementi<br />
d’arredo in cristallo e specchi, l’azienda può contare<br />
sul contributo di famosi progettisti che ne hanno<br />
completamente rivoluzionato e modernizzato l’intero<br />
design. L’architetto Lorenzo Arosio, direttore<br />
generale di Glas Italia, è consapevole del prestigio<br />
che, col passare degli anni, la sua attività ha acquisito<br />
e, in vista del prossimo Salone Internazionale del<br />
Mobile, realizzerà un’interessante esposizione.<br />
Pensa che quest’anno il Salone registrerà un<br />
numero di presenze inferiore agli anni passati?<br />
«Visto il grande successo che questo evento ha<br />
sempre registrato nel tempo, pensiamo che anche<br />
quest’anno, nonostante le evidenti difficoltà<br />
economiche registrate, la presenza e la<br />
partecipazione saranno eccellenti. La crisi<br />
non può e non deve spaventarci ma, al<br />
contrario, deve essere il motivo principe<br />
per spingere chiunque a migliorare e<br />
consolidare la propria offerta commerciale».<br />
Quali saranno le novità proposte dal<br />
vostro stand?<br />
«Chi avrà l’opportunità di visitare la nostra<br />
esposizione noterà che l’innovazione è<br />
l’elemento che caratterizza ogni nostro<br />
prodotto. Il punto di forza di Glass sta<br />
nella continua ricerca di un utilizzo sempre<br />
diverso, e talvolta insolito, del cristallo:<br />
cerchiamo di superare i suoi limiti d’impiego per<br />
offrire soluzioni semplici, ma con un design moderno<br />
e raffinato. Proporremo infatti un divano in cristallo,<br />
disegnato da Jean-Marie Massaud, e un particolare<br />
specchio con cornice in cristallo, lavorato a mano da<br />
Piero Lissoni».<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Glas Italia<br />
Via Cavour, 29<br />
20050 - Macherio (MB)<br />
www.glasitalia.com<br />
FLOU: LA CULTURA <strong>DEL</strong><br />
DORMIRE<br />
Qualità, eleganza e innovazione sono da<br />
sempre al servizio del cliente nella proposta<br />
commerciale di Flou, azienda leader nel settore<br />
dell’arredamento e di coordinati per la notte. La<br />
camera da letto è l’ambiente della casa che, più di<br />
tutti, richiede comodità e funzionalità: un luogo<br />
intimo che, da chiuso e inaccessibile, diventa<br />
aperto e colorato, particolarmente esigente verso<br />
la fruibilità dei suoi spazi. Ideatore di questa<br />
filosofia è Rosario Messina, fondatore e titolare<br />
dell’azienda, che anche quest’anno esporrà i suoi<br />
prodotti al Salone Internazionale del Mobile. ><br />
N.43<br />
CM 55
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Timore della crisi o aspettative di rilancio?<br />
Quali sono le strategie da adottare per<br />
promuovere il settore?<br />
«Sono molto fiducioso nella ripresa. Certo è<br />
che un atteggiamento ottimista e positivo è<br />
assolutamente indispensabile per riuscire a non<br />
affondare nel “mare” della crisi. Quello su cui<br />
bisogna puntare è il rilancio del made in Italy nello<br />
scenario internazionale, dove il marchio gode<br />
di un grande prestigio e valore. I nostri prodotti<br />
sono caratterizzati da un design unico, sempre<br />
attento all’innovazione e all’utilizzo di tecnologie<br />
d’avanguardia e materiali di alta qualità; e questo<br />
gioca decisamente a nostro favore».<br />
Salone Internazionale del Mobile 2009: su cosa<br />
puntare?<br />
«Anche quest’anno saremo presenti all’evento con<br />
articoli rivoluzionari e particolarmente innovativi.<br />
Oltre ad esporre una collezione di letti, poltrone<br />
e divani, realizzati in collaborazione con famosi<br />
designer come Riccardo Blumer e Marc Sadler,<br />
siamo molto orgogliosi di proporre, per la prima<br />
volta, i Guardaroba Flou, realizzati con materiali<br />
all’avanguardia e completamente personalizzabili.<br />
Cassetti, ripiani luminosi, vani porta cravatte e<br />
porta cinture sono solo alcune delle attrezzature<br />
interne a disposizione del cliente».<br />
56 N.43 CM<br />
Flou S.p.A.<br />
Via Cadorna, 12<br />
20036 - Meda (MB)<br />
www.flou.it<br />
FLEXFORM: ARTE E<br />
DESIGN IN UN SOLO<br />
PRODOTTO<br />
Forti di una lunga esperienza nel settore<br />
dell’arredamento e del design, Flexform<br />
è una delle realtà più significative del<br />
mondo del mobile, che qui in Brianza ha<br />
creato il suo centro d’eccellenza. Grazie<br />
alla collaborazione con famosi designer<br />
come Joe Colombo, Rodolfo Bonetto,<br />
Antonio Citterio è stato possibile<br />
realizzare numerose linee di prodotti,<br />
spaziando dagli imbottiti, come divani<br />
e poltrone, fino ad arrivare a oggetti<br />
d’arredamento interno come sedie, tavoli<br />
e librerie. «Il prestigio e l’alta qualità<br />
dei materiali utilizzati - spiega Matteo<br />
Galimberti, responsabile marketing di<br />
Flexform - ha permesso all’azienda<br />
di promuovere i suoi prodotti sulla<br />
scena internazionale. Nel 2001, infatti,<br />
è nato il marchio Flexform Mood: un innovativo<br />
catalogo di articoli dal gusto classico-moderno,<br />
realizzati in collaborazione con artisti di livello<br />
internazionale come John Hutton.» In occasione del<br />
Salone Internazionale del Mobile 2009, Flexform<br />
presenterà una nuova linea di imbottiti affiancata<br />
dall’ampliamento della collezione Cestone,<br />
complementi d’arredo di alta qualità che rispondono<br />
alle esigenze e alle tendenze del mercato attuale.<br />
CIA INTERNATIONAL:<br />
ARREDAMENTO PER RAGAZZI<br />
Da oltre trent’anni, Cia International, azienda del<br />
mobile con sede a Sovico, si è imposta come punto<br />
di riferimento nel settore dell’arredamento pensato<br />
e realizzato a misura di giovane. Con i cataloghi<br />
Rally, Yume e Quasar, l’azienda è in grado di<br />
proporre sempre nuove formule, che permettono<br />
di sfruttare al meglio gli spazi della casa. Forti di<br />
una lunga esperienza nella scelta dei materiali di<br />
alta qualità e nel formulare proposte semplici ma<br />
indovinate, Cia International presenta Display: un<br />
armadio personalizzabile e componibile in base<br />
alle necessità e ai gusti del cliente. In vista del<br />
Salone, spiega Eugenio Cassanmagnago, uno dei<br />
titolari di CIA International, «proporemo un nuovo<br />
modello di letto imbottito coordinato ad un originale<br />
arredamento caratterizzato da un particolare<br />
meccanismo brevettato di chiusura delle ante. In<br />
un periodo di forte crisi il segreto è in soluzioni<br />
semplici, ma di grande prestigio».<br />
Carlo Asnaghi Style srl<br />
Via Conciliazione, 25<br />
20036 – Meda (MB)<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Flexform SpA<br />
Via Einaudi, 23/25<br />
20036 – Meda (MB)<br />
CARLO ASNAGHI STYLE: MOBILI<br />
E TRADIZIONE<br />
Con oltre 32 anni di esperienza nel settore della<br />
progettazione e della realizzazione di arredamenti<br />
e mobili fatti a mano, la Carlo Asnaghi Style si è<br />
imposta sullo scenario mondiale del mobile come<br />
valido rappresentante e promotore della centenaria e<br />
famosa tradizione brianzola. Il servizio che l’azienda<br />
offre accompagna il cliente in tutte le fasi della<br />
vendita: dal progetto, alla scelta dei materiali di alta<br />
qualità fino all’installazione sul luogo.<br />
L’azienda è inoltre presente da diversi anni al Salone<br />
e quest’anno presenterà all’esposizione tre nuove<br />
soluzioni d’arredamento: una camera da letto, un<br />
salotto e una sala da pranzo. Attraverso proposte<br />
sempre innovative e accessibili ai più, l’azienda spera<br />
in una ripresa del settore che, in questo periodo di<br />
crisi, confida più che mai in aspettative di rilancio.<br />
CIA International<br />
Via Greppi, 60/62<br />
20050 - Sovico (MB)<br />
N.43<br />
CM 57
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
58 N.43 CM<br />
Nuovi stili<br />
Alla scoperta<br />
dei classici e<br />
della natura<br />
Il Salone del mobile sta per iniziare,<br />
tra sorprese e nuove tendenze.<br />
Gli ornamenti e le alte espressioni<br />
di design lasciano spazio alla semplicità<br />
delle linee e delle <strong>forme</strong><br />
di Greta La Rocca<br />
Semplicità nelle <strong>forme</strong> e nelle linee,<br />
dimensioni <strong>ridotte</strong> e materiali semplici:<br />
ecco il filo conduttore delle nuove<br />
proposte d’arredo de “I Saloni 2009”. Il Salone<br />
Internazionale del Mobile risponde alla crisi<br />
presentando mobili e complementi d’arredo<br />
dal sapore <strong>minimal</strong>. «Il difficile periodo ha<br />
colpito soprattutto la produzione delle grandi<br />
realtà aziendali, ma non ha fortemente alterato<br />
il desiderio d’acquisto», ha spiegato Luisa<br />
Novara, giovane architetto brianzola, nata e<br />
cresciuta a Seregno, oggi residente a Milano.<br />
«La scelta dei clienti è diventata più attenta,<br />
ragionata, accurata - aggiunge - Scelgono<br />
oggetti tradizionali, classici, sempre di moda,<br />
semplici, intramontabili». La crisi sembra essere<br />
stata l’input per una tendenza già in atto da<br />
almeno un anno: dimenticare il design estremo<br />
e gli orpelli decorativi, restituire ai prodotti la<br />
semplicità e la naturalezza delle materie prime.<br />
«Lo stile decò, d’ispirazione barocca, oggi non<br />
è più apprezzato come un tempo - ha continuato<br />
Luisa, che lavora come visual consultant per<br />
alcune aziende della Brianza impegnate nel<br />
settore del mobile - Sempre più spesso mi viene<br />
chiesto di evidenziare il prodotto, eliminando<br />
le decorazioni. I clienti vogliono che l’oggetto<br />
viva da solo e che gli ornamenti siano essenziali,<br />
volti solo a evidenziare la finitura, quindi la<br />
pelle o i tessuti, e il disegno». Snellire, pulire,<br />
In alto e in basso<br />
a destra, due creazioni<br />
di Luisa Novara.<br />
Al centro, lo stand<br />
di Poliform.<br />
Nella pagina a sinistra,<br />
la sedia Vegetal Chair<br />
dei fratelli Bouroullec<br />
ridimensionare sembrano essere i nuovi must:<br />
«Oggi le abitazioni degli italiani sono sempre<br />
più piccole, non tutti hanno a disposizione<br />
i grandi loft. Per questo motivo le proposte<br />
d’arredo più <strong>ridotte</strong> riscuotono un grande<br />
successo», ha concluso la professionista.<br />
Il ritorno alla natura sarà un altro dei temi forti<br />
del prossimo Salone: non solo legnami naturali,<br />
al posto di materie prime tinte e lavorate, ma<br />
anche un forte interesse per l’outdoor. Conferma<br />
il nuovo stile Luisa, che cura gli allestimenti<br />
anche per il negozio milanese Cargo Hi Tech:<br />
«Quasi tutte le nostre energie sono indirizzate<br />
verso il settore del gardening: l’orto e il giardino<br />
diventano ambienti sempre più interessanti per<br />
il cliente. Una passione che si traduce nella<br />
cura dei fiori e dell’orto - ha precisato - Questo<br />
non implica la necessaria presenza di un orto<br />
o di un giardino nelle nostre case. Il balcone<br />
oggi diventa uno spazio dove coltivare passioni<br />
più tradizionali». L’interesse per la natura<br />
sposa l’imperfezione dei prodotti provenienti<br />
dalla terra: «Viene annullato tutto ciò che è<br />
considerato fittizio tutto ciò che è percepito<br />
come ornamento inutile, dalle decorazioni<br />
dei materiali alle linee elaborate». La volontà<br />
di uscire, di aprirsi all’esterno, di superare le<br />
mura domestiche si accompagna a una nuova<br />
tendenza: «L’arredamento da esterno supera i ><br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
N.43<br />
CM 59
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
confini ed entra in casa. I due ambienti, e quindi<br />
le linee di arredamento, non hanno più confini e<br />
arrivano ad influenzarsi».<br />
Gli stand presenteranno proposte in linea<br />
con queste tendenze. I giovani creativi, le cui<br />
idee saranno più innovative, affiancheranno<br />
mobili più accessibili, pensati per rispondere<br />
alle diverse esigenze, anche di prezzo:<br />
«L’espressione di design dei nuovi artisti è<br />
necessaria, perché la ricerca deve continuare.<br />
Eppure le grandi realtà non possono esimersi da<br />
queste novità in termini di gusti e di stili», ha<br />
continuato.<br />
La semplicità e il naturale si accompagnano ai<br />
simboli del design: ritornano in voga i pezzi<br />
classici della storia del mobile, prima compresi<br />
solo da una cerchia di esperti, oggi invece<br />
desiderati dai più. Ne è un esempio la collezione<br />
di classici di design pensata dall’azienda nel<br />
cuore di Meda, Cassina. «Oggi il cliente,<br />
complice una maggiore informazione, sa capire<br />
e sa interpretare queste linee. I simboli del<br />
design, le icone di stile, tornano nelle case di<br />
tutti, interpretate secondo il gusto di ciascuno.<br />
I classici degli Anni 50 e 60, proprio quando<br />
è stato inaugurato il design industriale, nato<br />
appunto per rendere il design disponibile a tutti,<br />
tornano a essere di moda», conclude Luisa.<br />
60 N.43 CM<br />
Dall’alto, Orcocicli,<br />
Alex Turco: gold show e<br />
un museo di design.<br />
Sotto, Piero Lissoni -<br />
libreria System NXT - Porro
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
62 N.43 CM<br />
1<br />
Fuorisalone<br />
La città<br />
in festa<br />
Mostre, incontri, presentazioni e party<br />
faranno da cornice alla kermesse dedicata<br />
al design più avveniristico e prorompente<br />
di Greta La Rocca<br />
FUORI<strong>SALONE</strong> UFFICIALE<br />
Qualità e innovazione saranno i valori guida de “I Saloni 2009: The<br />
Event”, che animerà il quartiere fieristico di Rho. Arricchiranno il Salone<br />
Internazionale del Mobile le interessanti proposte del Fuorisalone. Mentre<br />
mostre, incontri, presentazioni, cocktail party faranno da cornice a iniziative<br />
ufficiali. Sarà ospitata nei padiglioni della fiera anche la 25esima edizione<br />
del Salone internazionale dell’illuminazione: in un’area di 42mila metri<br />
quadrati (padiglioni 14,16,18,20,22,24) quasi 500 espositori parleranno di<br />
luce. L’illuminazione di interni, esterni, giardini, industrie, ospedali, eventi,<br />
spettacoli sarà il filo conduttore di Euroluce. L’illuminotecnica, l’illuminazione<br />
stradale, le sorgenti luminose e i sistemi di controllo diventano i nuovi settori<br />
di riferimento. I padiglioni 22 e 24, invece, ospiteranno la creatività di 700<br />
giovani designer, di cui più della metà stranieri, cresciuti professionalmente<br />
in scuole e università internazionali. Il SaloneSatellite, occasione d’incontro<br />
importante tra imprenditori e promettenti progettisti under 35, ospiterà per la<br />
prima volta l’ Industrial Design Centre di Mumbai, l’Academy of Fine Arts di Poznan, l’università di San<br />
Marino e il National Design Institute di Mosca. La valutazione dei progetti è stata affidata a un prestigioso<br />
comitato di selezione, composto da personalità di rilievo nel mondo dell’arredamento, della progettazione<br />
e della comunicazione; tra i membri spicca Giovanni Anzani, amministratore delegato dell’azienda<br />
brianzola Poliform. Arredo complementare, oggettistica, elementi di decoro saranno i protagonisti per il<br />
23° anno del Salone Internazionale del complemento d’arredo, che su una superficie di 155 mila metri<br />
quadrati (padiglioni dall’ 1 al 15) coinvolgerà più di 1.300 professionisti del settore. Le proposte saranno<br />
molteplici, interesseranno l’arredamento domestico a 360 gradi e risponderanno a scelte di gusti e di stile<br />
diversi, dal pezzo unico ai coordinati, dal classico al design, al moderno.<br />
2<br />
PATRICIA URQUIOLA PRESENTA<br />
HANSGROHE<br />
Lo stile riconoscibile, originale e sicuramente<br />
eclettico della designer Patricia Urquiola invade<br />
il marchio Hansgrohe. L’ambiente bagno viene<br />
arricchito da vasche e catini, presentati come<br />
“madelaines proustiane” e accompagnati da<br />
rubinetteria asimmetrica, originale e insieme<br />
ergonomica. L’artista di originale spagnola ha<br />
firmato la collezione bagno Uxor Urquiola,<br />
reinterpretando in modo più libero e originale lo<br />
spazio dell’intimità e dell’incontro. Le <strong>forme</strong> e<br />
le linee rispondono al desiderio di trasmettere un<br />
senso di familiarità e di protezione. La zona notte,<br />
infatti, non è più rigorosamente separata dal bagno,<br />
le due aree semmai si fondono in un’armoniosa<br />
interazione che coinvolge la cura del corpo, il relax,<br />
il piacere e il benessere. Una filosofia che si traduce<br />
anche nei singoli prodotti della collezione, in cui<br />
parti più dure e rigide fluiscono in <strong>forme</strong> morbide,<br />
curve dolci. ><br />
4<br />
5<br />
3<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
1 - Miscelatore<br />
monocomando<br />
per catino con<br />
portaspazzolino<br />
2 - Ambientazione della<br />
nuova collezione<br />
firmata Patricia<br />
Urquiola per Axor<br />
3 - Miscelatore<br />
per la vasca<br />
nella versione a<br />
pavimento<br />
4 - Paravento,<br />
specchio e radiatore<br />
5 - Presentazione a<br />
Barcellona<br />
N.43<br />
CM 63
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
COSTANTINI DESIGN – NEW WORKS<br />
Anche il design e le <strong>forme</strong> innovative della Costantini Design<br />
animeranno la zona del Fuori Salone. Nel cuore di via Tortona, presso<br />
l’hotel Nhow, al primo piano nella Parigi Room sarà in mostra la creatività<br />
Costantini. Al centro dell’esposizione il Tavolo 9, dalla base in bronzo<br />
e dal solido piedistallo in legno. Un modello che richiama le linee di un<br />
abito e che trae ispirazione dal mondo della moda. Attese le nuove sedie<br />
Stratto, realizzate con un innovativo materiale, la sedia Belgrano, dai<br />
lineamenti in cuoio, e il tavolo Argilla, dalle rifiniture alle estremità in<br />
argento e dalla base in legno. La Costantini Design, che ha sede a Los<br />
Angeles, è diretta dalla coppia William Stuart e Bàrbara Ruckert, due<br />
artisti abituati a portare la novità nelle classicità delle <strong>forme</strong>.<br />
64 N.43 CM<br />
3<br />
2<br />
1<br />
1 - Stratto chair<br />
2 - Costantini argilla table<br />
3 - Belgrano chair<br />
SHOWROOM LOLLI E MEMMOLI<br />
Il marchio di luci in cristallo, che porta il nome degli architetti<br />
Ivan Lolli e Marco Memmoli, vestirà il proprio showroom di<br />
colore ed eleganza. Le nuove creazioni saranno in mostra nei<br />
giorni del Salone: <strong>forme</strong> di ispirazione barocca e linee curve e<br />
sinuose dello stile classico vengono destrutturate e interpretate da<br />
Lolli e Memmoli. Nascono linee asciutte, geometrie essenziali,<br />
volte a espandere la luce con giochi di sovrapposizioni. Fili di<br />
cristalli veneziani taglio Bohemia, dalla lunghezza non uni<strong>forme</strong>,<br />
abbelliscono la sorgente luminosa, creando tonalità e sfumature<br />
sempre diverse. La nuova collezione Changing Light propone<br />
l’atteso Opus Circular: una linea diversa, dove la sorgente di luce<br />
crea un gioco simmetrico di composizioni cilindriche formate<br />
da carrès di cristallo colorato in diversi toni monocromatici; sarà<br />
proposto in tre variarti di colori: il grigio cianite, il viola kunzite e il<br />
marrone labradorite. Per ogni modello Lolli e Memmoli, però, sono<br />
possibili molteplici combinazioni di gemme e di colori.<br />
4 - D.O.C<br />
CeramicheLibere<br />
5 - Officina creativa: D.O.C<br />
Whomade<br />
5<br />
4<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
Lolli e Memmoli Opus 2AA1D5<br />
D.O.C./DERGANO OFFICINA CREATIVA PRESENTA<br />
“LA STANZA DEI GIOCHI”<br />
Il gioco sarà protagonista nel quartiere Dergano-Bovisa. Per<br />
ammirare le creazioni esposte, realizzate dalle diverse botteghe<br />
dell’Associazione D.O.C., basterà seguire la segnaletica: laboratori<br />
che creano a mano opere di ceramica, restauro, falegnameria,<br />
pittura, lavorazione del metallo, fotografia e grafica. Affiancheranno<br />
le opere firmate dagli ateliers della zona, gli allestimenti presso<br />
la sede di Made e la confinante location del Cantiere Bovisa: qui<br />
saranno ospitate le idee degli artisti Ugo La Pietra, Gabriella<br />
Sacchi e Roberta Colombo. Parlerà, inoltre, di abitare sostenibile<br />
la proposta d’arredo di Best-up. “La stanza dei giochi”, sarà invece<br />
un’area di gioco curata da Angelo Porazzi, designer, illustratore e<br />
produttore di giochi da tavolo. ><br />
N.43<br />
CM 65
1<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
66 N.43 CM<br />
2<br />
MARINA RINALDI SVELA LA CAPSULE SOUL<br />
ECOMADE VALORE VERDE<br />
Il celebre Palazzo dei Giureconsulti, in via Mercanti a<br />
Milano, sarà la cornice di ECOMADE Valore Verde. Anche<br />
quest’anno torna l’appuntamento con la bioarchitettura, il<br />
risparmio energetico e l’eco abitare. Arricchiranno l’evento<br />
incontri, workshop e convegni rivolti soprattutto agli addetti ai<br />
lavori. Gli appuntamenti più importanti saranno il convegno<br />
“Greenbuilding: dalla costruzione all’arredo” e il workshop<br />
negozio verde “Il vademecum dell’arredo sostenibile”.<br />
Bio architetti ed esperti dialogheranno con le aziende.<br />
Partecipano all’evento, tra gli altri, anche la Città di Lissone e<br />
l’associazione di aziende Progetto Lissone.<br />
1 - Ecomade 2<br />
2 - Ecomade 3<br />
Sotto, Marina Rinaldi Soul<br />
Il genio e la creatività di Mauro Mori presentano Soul. È la nuova linea di Marina Rinaldi, che nasce dalla collezione<br />
Voyage ed è condizionata da una forte attenzione per l’ambiente. Capi confezionati con tessuti realizzati in fibre naturali<br />
caratterizzano gli abiti e gli accessori della stilista, che per Soul ha scelto processi di tintura particolare, ricorrendo a<br />
elementi presenti in natura. Le fragole, il kiwi, il cachi e il caffè, i legnami e persino le cortecce rendono ogni capo<br />
unico e innovativo. Il giovane artista Mauro Mori ha dato vita a uno store ecosostenibile, in cui lo stile di<br />
Marina Rinaldi si rispecchia pienamente. L’installazione dell’artista prende inizio dalle vetrine: hanno<br />
<strong>forme</strong> morbide e sono realizzate con pieces ecosostenibili; la scelta di utilizzare il legno Albizia Rosa delle<br />
Seychelles, una pianta invasiva la cui eliminazione è necessaria per permettere lo sviluppo della flora<br />
che la circonda, conferma la filosofia del rispetto dell’ambiente della coppia Rinaldi e Mori. Lo spazio<br />
allestito nella boutique vuole proporsi anche come momento di<br />
break durante tutta la kermesse.<br />
3<br />
3 - Cairo quadrati<br />
4 - Giano<br />
5 - Sgabello Baby Graz<br />
Sotto, a destra,<br />
Wunderkammer LibreriaMILO<br />
4<br />
WUNDERKAMMER STUDIO E L’ARTISTA LIUBA E<br />
STRAFHOTEL&BAR PRESENTANO “PALCOSCENICO <strong>DEL</strong><br />
TEMPO: ELOGIO ALLA LENTEZZA”<br />
BAXTER<br />
Le creazioni di Wunderkammer Studio firmate dai designer Claudia e Mattia<br />
Frignani e i video works dell’artista internazionale Liuba accompagneranno<br />
l’installazione dedicata alla lentezza. Nella hall del lussuoso Strafhotel di Milano<br />
sarà proiettato il video “Palcoscenico del tempo: elogio alla lentezza”. Si tratta di<br />
una sfida: trovare nella frenesia quotidiana (e nello stress dell’evento più atteso<br />
per le aziende del mobile e dell’arredo) uno spazio per pensare a se stessi. La<br />
scenografia, che a sua volta invita alla riflessione, è composta da pezzi unici e in<br />
edizione limitata, che vanno in controtendenza con le produzioni seriali. L’idea,<br />
originale e fuori dagli schemi, nasce dalla video installazione di Liuba, che,<br />
abituato a viaggiare per il mondo, ha scelto di opporsi alla fretta metropolitana. Il<br />
suo lavoro vuole essere un’esaltazione della lentezza, intesa come metafora del<br />
tempo personale e sociale. Una selezione delle ultime proposte della collezione<br />
Wunderkammer sarà inoltre in mostra per tutto il periodo presso lo showroom di<br />
via Maroncelli 12 a Milano.<br />
Portano la firma di Paola Navone e il marchio Baxter gli<br />
allestimenti in mostra all’Hotel Sheraton Diana Majestic di<br />
Milano. Architetto, designer, art director, interior decorator,<br />
progettista industriale e ideatrice di eventi, Paola Navone,<br />
universalmente riconosciuta nel mondo del design e<br />
dell’arredo, in occasione del Salone Internazionale del<br />
Mobile curerà, in collaborazione con Baxter, azienda di<br />
Lurago d’Erba, nel cuore della Brianza, uno dei luoghi più<br />
eleganti della città meneghina ed in particolare la nuova<br />
veste della Baxter Garden Lounge. Inoltre, in occasione<br />
del prossimo Salone Internazionale del Mobile, Baxter,<br />
da sempre impegnata nella selezione e nella lavorazione<br />
di pellami di prima qualità, presenterà la nuova collezione<br />
presso il Padiglione 5 (stand F05/F08), mentre il Baxter Shop<br />
farà da sfondo a un interessante fuori salone. In via Medici,<br />
infatti, in un’esclusiva cornice artistica sarà allestita la mostra<br />
dal titolo “Incarti ad arte come sculture contemporanee”.<br />
5<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
N.43<br />
CM 67
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
68 N.43 CM<br />
La sorpresa<br />
è nel cartone Dalla<br />
Disegni<br />
Anche quest’anno<br />
l’azienda del giovane<br />
monzese Coviello<br />
sarà al Salone Satellite<br />
con i suoi mobili<br />
ecosostenibili<br />
di Laura Marinaro<br />
La sedia in cartone<br />
disegnata da Marco<br />
Giunta per Disegni.<br />
Nell’altra pagina,<br />
altre creazioni<br />
realizzate in cartone<br />
cartotecnica al design applicato<br />
al mobile e tra breve anche alla moda.<br />
L’evoluzione dei designer e dei grafici<br />
di Disegni, giovane azienda con sede a Milano,<br />
ma il cui animus è Ivan Coviello, trentenne<br />
monzese, è stata rapida ed eccezionale.<br />
L’azienda, nata nell’aprile 1996, con l’obiettivo<br />
di portare design e alta progettazione nel<br />
settore cartotecnico, ha iniziato progettando e<br />
realizzando allestimenti, espositori, packaging<br />
e mobili in cartone prima solo per fiere,<br />
negozi ed eventi e oggi anche per la casa e<br />
l’arredamento “vero”. Il tutto partendo da<br />
grandi intuizioni come quelle dell’americano<br />
Frank Gehry, che già negli Anni 40 realizzò<br />
una sedia di cartone diventata poi l’emblema<br />
della sua arte. «La nostra mission parte dal<br />
fatto che il cartone è un materiale vivo,<br />
naturale, completamente riciclabile, ecologico,<br />
molto resistente, flessibile, economico, leggero,<br />
componibile e personalizzabile - ha spiegato<br />
Coviello - e quindi la trasformazione del<br />
cartone da foglio bidimensionale in prodotto<br />
è stata poi del tutto naturale». La scelta di<br />
proporre oggetti in cartone rappresenta<br />
una sfida a più livelli: generare un mobile<br />
solido e resistente senza aggiungere altri<br />
materiali, esplorare differenti approcci al<br />
progetto immaginando il cartone come uno<br />
dei materiali del futuro, apportare novità<br />
all’immaginario collettivo che identifica la<br />
solidità con materiali storicamente definiti<br />
resistenti come il legno, il metallo, la plastica.<br />
«Ho iniziato a pensare di realizzare oggetti<br />
di design con il cartone sin dalla fine degli<br />
Anni 90 – ha raccontato Marco Giunta,<br />
architetto di Disegni – allora nessuno parlava<br />
di ecosostenibilità e di ambiente, ma il cartone<br />
è sempre stato per gli architetti un materiale<br />
particolarmente interessante e duttile».<br />
I mobili di Disegni e gli allestimenti per negozi<br />
importanti come quelli della catena Benetton,<br />
Invicta e Levi’s sono stati protagonisti del<br />
Salone del Mobile sin dal 1996 e sono stati<br />
i primi. Oggi partecipano alla rassegna<br />
all’interno del Salone Satellite, dedicato alle<br />
idee e alle realizzazioni dei giovani designer.<br />
Il futuro dell’azienda è legato alla moda, ma<br />
non solo. «Non possiamo ancora sbilanciarci<br />
parlando del futuro, ma stiamo iniziando a<br />
prendere contatti con aziende del mobile del<br />
Veneto che vogliono realizzare oggetti in<br />
cartone a prezzo decisamente contenuto seppur<br />
con grande attenzione al desing – ha proseguito<br />
Giunta – Un po’ quello che accade con Ikea,<br />
anche se, a differenza del colosso svedese, il<br />
nostro approccio è diverso: io non arrederei<br />
mai l’intera casa con mobili di cartone, ma,<br />
proponendo alcuni oggetti, voglio porre<br />
l’attenzione sul messaggio di ecofunzionalità».<br />
Tra le ultime ed interessanti realizzazioni del<br />
team di Disegni, composto da giovani tra i 30 e<br />
i 43 anni, da segnalare l’arredamento del primo<br />
negozio ecosostenibile. Si tratta della gelateria<br />
Chantilly di Fabbrico (in provincia di Mantova)<br />
dove è stato utilizzato il “Cubello”, modulo<br />
interamente realizzato in cartone (disegnato da<br />
Marco Giunta) come ripiano per i prodotti.<br />
IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />
N.43<br />
CM 69
Concessionario piscine Castiglione per<br />
la nuova provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza<br />
Via G. Rossini, n°59 - 20038 Seregno (MB) - Tel/Fax 0362 243814<br />
www.lineablubrianza.it - info@lineablubrianza.it<br />
swimming pool specialist<br />
MONZA<br />
young<br />
WIKIPEDIA<br />
Ad Arcore il<br />
quartier generale<br />
italiano<br />
INIZIATIVE<br />
MW, l’etere<br />
sul web<br />
FORMAZIONE<br />
A scuola si impara<br />
il management<br />
STEFANO<br />
Tecnologia e libri
72 N.43 CM<br />
MONZA YOUNG<br />
Stefano<br />
Filosofo dalla<br />
nascita con la<br />
scienza nel dna<br />
Uno studioso che ama il ballo e<br />
il Brasile racconta cosa significa<br />
ragionare davvero<br />
di Laura Marinaro<br />
foto Marco Brioschi<br />
All’intervista arriva in jeans,<br />
trafelato. «Stamane mi sono accorto<br />
di aver perso il portafogli e dentro<br />
c’erano tutti i documenti! Io odio queste<br />
cose...».<br />
Come lo capisco! Dopotutto, da buon<br />
filosofo, mal sopporta gli intralci della vita<br />
quotidiana. Dopo due giorni, sul suo profilo<br />
di Facebook leggo: «Il mio portafogli mi<br />
ha ritrovato!». E, raggiunto al telefono, il<br />
professore mi racconta di un suo ammiratore<br />
che glielo ritrova in un locale milanese, e lo<br />
restituisce dicendo: «Non avrei mai pensato<br />
di poterla incontrare in tali circostanze...».<br />
A vederlo così, non sembrerebbe un docente<br />
universitario, nonché scrittore affermato.<br />
Ma Stefano Moriggi ha solo 36 anni ed è<br />
già uno dei più noti filosofi italiani. Nato<br />
a Milano e residente a <strong>Monza</strong>, ex studente<br />
del Liceo Frisi, Stefano si divide tra<br />
l’insegnamento (a Milano, a Parma e a San<br />
Paolo del Brasile), e i mille interessi legati<br />
alla sua passione: la filosofia della scienza.<br />
Insieme a Gianluca Nicoletti, giornalista<br />
di Radio24 e conduttore della trasmissione<br />
Melog 2.0, sta per pubblicare il libro “La<br />
carne impossibile? Il corpo tra ascesi<br />
e tecnologia”. Ma spulciando tra le sue<br />
molteplici pubblicazioni scientifiche, spunta<br />
una chicca inattesa: “Dietro lo schermo.<br />
L’arte della comunicazione visiva”, un<br />
serrato confronto tra lui ed Emilio Fede,<br />
pubblicato anch’esso per l’Editrice San<br />
Raffaele (con la quale Stefano collabora).<br />
Quando è a <strong>Monza</strong>, incontrarlo è semplice:<br />
alla Libreria Feltrinelli in Largo Mazzini o al<br />
Parco. Per chi lo cerca - e non trova in giro<br />
un suo portafogli - sappia che su Facebook ><br />
passioni<br />
TECNOLOGIA, TELEFONINI<br />
e i COMPUTER<br />
di ultima generazione<br />
cibo preferito<br />
PASTICCERIA, soprattutto<br />
il CIOCCOLATO<br />
paese del cuore<br />
Il BRASILE, con i suoi colori...<br />
libri<br />
“L’ETICA” di Spinoza, “IL TEATRO<br />
DI BECKETT” e il “DE RERUM<br />
NATURA” di Lucrezio<br />
adora<br />
Il BALLO in DISCOTECA,<br />
almeno 2 VOLTE AL MESE<br />
musica<br />
SKA, BOSSA e BLACK<br />
MONZA YOUNG<br />
N.43<br />
CM 73
“Le tre bocche<br />
di Cerbero” (Bompiani, € 7,50)<br />
e “Dietro lo schermo” (Editrice<br />
San Raffaele, € 14)<br />
74 N.43 CM<br />
MONZA YOUNG<br />
può rintracciarlo facilmente...<br />
Stefano, raccontaci la passione dei giovani<br />
di oggi per la filosofia.<br />
«È difficile parlare di giovani, la categoria è<br />
così eterogenea che il rischio di banalizzare<br />
è alto. La filosofia interessa giovani e meno<br />
giovani che non si accontentano di facili<br />
ricette o ideologie preconfezionate per vivere<br />
(o morire) meglio. È un costante esercizio di<br />
analisi e critica che costringe chi la pratica<br />
a un serrato confronto tra sé e il proprio<br />
tempo. E sono convinto che tecnologie<br />
siano sempre quelle incarnazioni di senso<br />
e valori in cui rileggere le complesse<br />
dinamiche della società post-industriale. Chi,<br />
giovane o anziano, si limita a demonizzarle<br />
rimpiangendo valori del tempo che fu, non<br />
sarà certo tra coloro che possono essere<br />
intrigati dalla filosofia...»<br />
Parlaci del tuo libro con Emilio Fede.<br />
«Io e Fede non abbiamo nulla in<br />
comune: generazioni lontane, professioni<br />
diverse e visioni del mondo in totale<br />
disaccordo. Ovvero, le condizioni ideali<br />
per confrontarsi. E così è stato. Abbiamo<br />
discusso di comunicazione, tecnologia,<br />
arte e democrazia, schiettamente e senza<br />
remore. Fede mi disse: “Vedrai, questo libro<br />
scandalizzarà sia<br />
i miei che i tuoi<br />
colleghi”. Non<br />
ha avuto torto, e<br />
questo ha divertito<br />
entrambi!»<br />
Adesso è in stampa il tuo ultimo lavoro con<br />
Gianluca Nicoletti. Di cosa parla?<br />
«Tratta del senso e del valore del corpo<br />
nell’epoca dei media elettronici. Un esperto<br />
di comunicazione e media e un filosofo della<br />
scienza discutono sulla portata antropologica<br />
che alcune rivoluzioni tecnologiche hanno<br />
prodotto e produrranno su quella inesauribile<br />
matrice di significati che è il nostro corpo».<br />
Cosa significa per te vivere a <strong>Monza</strong>?<br />
«<strong>Monza</strong> è una bella cittadina, anche se un<br />
po’ morta, soprattutto di sera! Adoro le<br />
grandi città e la loro frenesia, ma credo<br />
che persino <strong>Monza</strong> potrebbe trovare una<br />
insospettabile vivacità, magari valorizzando<br />
di più i suoi tesori: il Duomo, il Parco... E<br />
cercando un giusto equilibrio tra tradizione<br />
e innovazione. In Brianza anche la cultura<br />
deve diventare un’industria, e viceversa la<br />
produttività delle aziende locali dovrebbe<br />
ispirare l’impresa culturale. Ovviamente, con<br />
il sostegno delle istituzioni che favoriscano<br />
l’incontro tra questi due mondi. Forse così il<br />
brianzolo potrebbe pensare più in grande e<br />
diventare più consapevole della cultura del<br />
proprio territorio».<br />
Quali sono le tue passioni, al di là della<br />
filosofia?<br />
«Tra gli sport, sicuramente lo sci e l’hockey.<br />
Da giovane per molti anni ho giocaro nel<br />
Roller <strong>Monza</strong> e nell’Hockey <strong>Monza</strong>. Ma<br />
anche il cinema e i concerti dal vivo. Nel<br />
tempo libero mi cimento con la chitarra e<br />
suono soprattutto Bossanova».<br />
Eccoci arrivati al Brasile, ormai tua<br />
“seconda patria”. Come ti trovi a San<br />
Paolo?<br />
«Come dicevo, adoro le grandi città. E<br />
San Paolo, tra le sue mille contraddizioni,<br />
è un’officina inesauribile di idee e<br />
iniziative.<br />
Ci vado per ragioni professionali, ma<br />
ti confesso che mi sento a casa! Che<br />
dire del clima e della gente? Stupendi.<br />
Talvolta, nei weekend, adoro ritrovarmi<br />
con gli amici sulla spiaggia di Ipanema<br />
a Rio. Un bagno, una partita a beach<br />
volley, quattro chiacchiere, una piña<br />
colada in attesa che il sole tramonti...».<br />
Oggetto del desiderio<br />
Credevate che non fosse più di moda? E invece torna la foto<br />
stampata su una pellicola molto speciale<br />
Nell’era digitale, in cui la tecnologia del<br />
futuro punta sempre più sul “veloce e<br />
subito”, ecco che Polaroid, dopo aver<br />
praticamente dato l’addio alle pellicole, lancia<br />
sul mercato un nuovo modello di fotocamera e<br />
stampante digitale, portatile e istantanea.<br />
Leggera, sottile e raffinata, Polaroid PoGo<br />
consente di condividere in ogni momento e con<br />
chiunque le nostre foto preferite. Grazie all’alta<br />
tecnologia di stampa Zink Zero Ink, anche le<br />
immagini catturate per strada o con gli amici con<br />
il cellulare o con un’altra fotocamera digitale,<br />
potranno essere trasferite alla stampante e rese<br />
nella stampa con colori ancora più vividi.<br />
Il prodotto sarà disponibile al pubblico a partire<br />
da giugno.<br />
Per maggiori informazioni visitare il sito<br />
www.polaroid.com<br />
MONZA YOUNG<br />
N.43<br />
CM 75
76 N.43 CM<br />
MONZA YOUNG<br />
Wikipedia<br />
In Brianza<br />
il quartier<br />
generale<br />
Grazie al contributo di numerosi<br />
volontari, è nato anche<br />
Wikipedia Italia<br />
di Francesco Pozzi<br />
MONZA YOUNG<br />
Fondata nel 2001, Wikipedia è<br />
un’enciclopedia multimediale che dà<br />
la possibilità ai navigatori del web di<br />
consultare e modificare liberamente il contenuto<br />
delle sue voci. Un’idea geniale che, proprio<br />
grazie alla sua accessibilità, ha subito raccolto<br />
i consensi dei suoi visitatori che hanno pensato<br />
di crearne numerose versioni, tradurla in tutte<br />
le lingue possibili, per dare la possibilità a un<br />
maggior numero di navigatori di trarre beneficio<br />
da questo straordinario servizio. Un gioiellino<br />
informatico, quello di Wikipedia Italia, che<br />
ha sede operativa ad Arcore, nel cuore della<br />
Brianza. Nata poco tempo dopo l’originale,<br />
infatti, la versione italiana attualmente può<br />
contare sul contributo di più di 8 mila volontari<br />
che hanno dato vita a più di 500 mila voci.<br />
«Il nostro punto di forza – spiega Freida<br />
Brioschi, uno dei fondatori di Wikipedia-Italia<br />
– sta proprio nell’opportunità offerta a chiunque<br />
di partecipare attivamente a questa realtà. Basta<br />
un collegamento a internet per poter consultare<br />
le più svariate voci e arricchirle ulteriormente<br />
con particolari e curiosità». Navigando sul<br />
Web ci si accorge di come la Rete sia una fonte<br />
inestinguibile di informazioni, una quantità<br />
illimitata di notizie che vengono veicolate da ><br />
N.43<br />
CM 77
78 N.43 CM<br />
MONZA YOUNG<br />
milioni di utenti che ogni giorno affollano i siti<br />
e le community online. Talvolta, però, non è<br />
possibile accertare la veridicità di ciò che il web<br />
ci offre e bisogna fare affidamento sul proprio<br />
buonsenso, oppure rivolgersi a realtà le cui<br />
competenze sono state ampiamente comprovate.<br />
«Le eventuali correzioni possono essere inserite<br />
solamente dopo la pubblicazione del testo<br />
e questo ci spinge a promuovere un utilizzo<br />
costruttivo e consapevole del nostro portale<br />
– continua la Brioschi – non nascondo, però,<br />
che alcuni utenti minacciano intenzionalmente<br />
la reputazione del sito inserendo informazioni<br />
palesemente sbagliate e, talvolta, con parolacce<br />
e insulti, imbrattano le pagine web». Wikipedia<br />
rappresenta un valido punto di riferimento<br />
per gli amanti della cultura, nonché una<br />
grande occasione per approfondire le proprie<br />
conoscenze; uno strumento innovativo, e<br />
soprattutto molto veloce, che permette di<br />
reperire tutte le informazioni di cui si ha bisogno<br />
stando comodamente seduti davanti al computer.<br />
Con gli angeli di Arcore anche al sicuro dalla<br />
disinformazione e dalle insidie che il web<br />
riserva.<br />
In alto, Freida Brioschi,<br />
tra i fondatori di Wikipedia Italia.<br />
A fianco, alcuni dei numerosi portali che<br />
afferiscono al mondo dell’enciclopedia<br />
sul web<br />
Management Game<br />
Giocare all’impresa<br />
Un appuntamento annuale che avvicina i ragazzi delle scuole<br />
superiori al mondo del lavoro<br />
di Chiara Bramati - foto Marco Brioschi<br />
Le classi quarte dell’Istituto Tecnico<br />
Superiore “ Versari ” di Cesano Maderno,<br />
seguite da quelle del Liceo “ S.Dorotea”<br />
di Arcore e del Liceo “ E. Fermi ”di Desio: questi<br />
i primi tre classificati della quinta edizione del<br />
Management Game.<br />
Il torneo di simulazione aziendale è stato<br />
promosso dai Giovani Imprenditori di<br />
Confindustria <strong>Monza</strong> e Brianza, guidati dal<br />
presidente Matteo Parravicini. La competizione,<br />
dopo una prima parte che ha avuto luogo in<br />
ciascuno degli istituti partecipanti, ha visto le<br />
prime squadre classificate affrontarsi nei tre round<br />
in cui è suddivisa la prova di gestione aziendale.<br />
La finale si è svolta lo scorso 17 marzo nell’ITIS<br />
Hensemberger di <strong>Monza</strong>.<br />
«Il nostro obiettivo è quello di allineare i saperi<br />
acquisiti a figure lavorative congruenti - ha<br />
spiegato Parravicini - questo per abbattere le<br />
distanze tra il sapere e il saper fare, attraverso una<br />
proposta di didattica interattiva, che non vuole<br />
sostituire quella tradizionale, ma affiancarla,<br />
e dare la possibilità ai ragazzi di avvicinarsi,<br />
attraverso le simulazioni, al mondo di cui, un<br />
giorno, faranno parte. In questi anni l’affluenza<br />
è aumentata al punto che dalle sale dell’Unione<br />
Industriali, abbiamo dovuto spostarci nelle scuole<br />
perchè ci fosse più spazio per tutti».<br />
MONZA YOUNG<br />
Da sinistra, i ragazzi<br />
del Liceo Zucchi, del<br />
Liceo Bianconi, del<br />
Liceo Ecfop e, sotto,<br />
dell’Hensemberger che<br />
hanno partecipato alle<br />
“competizioni d’impresa”<br />
N.43<br />
CM 79
80 N.43 CM<br />
MONZA YOUNG<br />
Onde radio<br />
very young L<br />
Mw Radio<br />
e sue note viaggiano sulla Rete, le<br />
Attrezzature specifiche, una<br />
redazione giovane ma, soprattutto,<br />
tanta voglia di partecipare: nasce a<br />
<strong>Monza</strong> una radio fatta dai giovani<br />
di Francesco Pozzi<br />
foto Marco Brioschi<br />
parole sono dei bit che si trasformano in<br />
suono e che raccontano ciò che i giovani<br />
hanno da dire. Mw Radio (www.mwradio.it) è<br />
la radio web che nasce per dar voce ai ragazzi<br />
che non hanno voglia di perdere tempo, ma<br />
che pensano, si interrogano, hanno voglia di<br />
divertirsi e che hanno qualcosa da dire. Non<br />
solo: la sua redazione è formata da ragazzi che<br />
si propongono di raccontare al mondo le loro<br />
esperienze, spiegare le loro opinioni e hanno<br />
voglia di partecipare attivamente alla vita della<br />
propria città ponendosi al centro dell’attenzione<br />
come validi interlocutori.<br />
Una sfida affascinante ma per nulla facile nè<br />
scontata, lanciata ai giovani dall’Assessorato<br />
alle Pari Opportunità e Politiche Giovanili<br />
del Comune di <strong>Monza</strong>, guidato da Martina<br />
Sassoli che, in collaborazione con un consorzio<br />
di cooperative sociali, ha promosso questa<br />
iniziativa che fa parte del progetto europeo<br />
“Let’s get it together”. Dopo una prima fase<br />
organizzativa, in cui sono state definite le<br />
linee guida da seguire per la realizzazione del<br />
progetto, l’idea di creare una radio web ha<br />
immediatamente suscitato un forte entusiasmo<br />
tra i collaboratori, che hanno subito dato il via<br />
ai lavori. Per dar vita all’ambizioso progetto<br />
sono stati chiamati a partecipare tutti i giovani<br />
che, grazie alle loro conoscenze e alle loro<br />
passioni, fossero in grado di dar vita a una vera<br />
e propria redazione, con tanto di strumentazioni<br />
e attrezzature specifiche, in grado di offrire un<br />
servizio professionalmente valido: tecnici del<br />
suono, appassionati di musica, teatro, cinema,<br />
arte hanno dato vita ai primi programmi che,<br />
dal 21 febbraio, sono online sul portale. Proprio<br />
attraverso la creazione di una piattaforma<br />
internet dedicata, infatti, si intende raggiungere<br />
un ampio numero di persone che ogni giorno<br />
affollano le community e le reti internet. «È<br />
bello sapere che qualcuno crede in noi – spiega<br />
Davide, uno dei tanti giovani coinvolti nel<br />
progetto – Attraverso i finanziamenti e il grande<br />
sostegno che il Comune ci offre, siamo messi<br />
nelle condizioni di fare molto per <strong>Monza</strong> e<br />
soprattutto per i giovani come noi. Abbiamo già<br />
avuto molti riscontri positivi e con il contributo<br />
di altri, realizzeremo un prodotto importante».<br />
Trattandosi di un prodotto che utilizza le<br />
nuove tecnologie, la promozione viene svolta<br />
soprattutto attraverso le nuove frontiere dell’on<br />
line: a tal proposito è stato creato un gruppo<br />
su Facebook (Mw Radio il nome), il social<br />
network più in voga del momento, dove oltre<br />
a comunicare i prossimi appuntamenti, viene<br />
data la possibilità a chiunque di intervenire<br />
esprimendo le proprie opinioni e proponendo<br />
nuove idee che possano arricchire il palinsesto e<br />
i temi affrontati dalla radio.<br />
MONZA YOUNG<br />
I ragazzi impegnati nella trasmissione dei programmi di MW Radio<br />
N.43<br />
CM 81
Cinema<br />
È in Brianza il<br />
Nuovo Cinema<br />
Paradiso<br />
82 N.43 CM<br />
BRIANZA CLUB<br />
Emilio Riva, tipografo, gestisce una sala<br />
d’essai nel garage della sua villa<br />
di Laura Marinaro<br />
foto Marco Brioschi<br />
Il cinema, per Emilio Riva, tipografo di<br />
78 anni, seregnese doc, è tutta la sua vita.<br />
Al punto che, quando per la prima volta<br />
sul grande schermo ha visto il capolavoro<br />
di Giuseppe Tornatore “Nuovo Cinema<br />
Paradiso” ha pianto dalla commozione. Quella<br />
era la sua storia. Lui che per quella passione<br />
ha dato la vita, è riuscito a coronare un sogno<br />
costruendosi nel garage della sua villetta di via<br />
Ghandi un vero e proprio cinema d’essai. Una<br />
sala in miniatura dal nome evocativo Movie<br />
Studio aperta al pubblico degli intenditori<br />
della settima arte, che resiste alla concorrenza<br />
delle multisala, anche se a fatica. All’ingresso,<br />
il titolare del cinema stacca il biglietto (costa<br />
5 euro, più 5 per la tessera del cineclub),<br />
offre dell’acqua e delle caramelle e invita ad<br />
accomodarsi sulle poltroncine rosse che aveva<br />
rilevato da un vecchio cinema di Milano oggi<br />
chiuso. Qualsiasi film si proietti in quella<br />
magica sala, quello che conta è l’atmosfera<br />
creata dai poster dei cult della storia alle pareti,<br />
l’odore delle pellicole antiche nel retro e la<br />
magia nella cabina di proiezione.<br />
«La passione per il cinema è nata quando<br />
avevo solo sette anni e i miei mi portavano<br />
al cinematografo - ha raccontato Riva - a 12<br />
anni andai a fare il garzone in tipografia e<br />
contemporaneamente conobbi l’operatore di<br />
proiezione del Cinema Impero di Seregno: fu<br />
lui ad insegnarmi il mestiere». La fortuna di<br />
poter frequentare la cabina di proiezione di un<br />
cinema negli anni della Guerra era impagabile.<br />
E quel ragazzino innamorato dello schermo<br />
rubava i pezzi di pellicola e li proiettava sul<br />
muro di casa con le candele. «Nel 1944 nel<br />
cinema ci fu un incendio - ha proseguito - io mi<br />
salvai, ma quella passione rimase immutata».<br />
Tutte le sere si proiettavano film per i seregnesi<br />
e il sabato pomeriggio per gli sfollati di<br />
Milano. A 16 anni Riva prese il patentino di<br />
operatore, due anni prima dell’età richiesta.<br />
Negli anni 60 era responsabile di cabina.<br />
«La svolta arrivò 5 anni dopo quando ebbi<br />
l’occasione di acquistare per 50 mila lire un<br />
proiettore: allora avevo una tipografia in centro<br />
e misi su una specie di cinema fatto in casa nel<br />
magazzino. Gli amici si portavano persino le<br />
sedie da casa e pagavano 500 lire per vedere<br />
pellicole come “La battaglia di Algeri”, “La<br />
Dolce Vita” e “Roma Città Aperta”». Qualche<br />
anno dopo il piccolo cinematografo traslocò in<br />
campagna. «Gli amici mi seguivano lo stesso<br />
e così quando, 22 anni fa, venni ad abitare in<br />
questa villetta, decisi di costruirmi una sala<br />
vera e propria». Allora la sala era piena di<br />
appassionati veri, critici e persino magistrati<br />
che arrivavano da <strong>Monza</strong>. Da tre anni, però, è<br />
difficile riempire persino la metà delle sedie.<br />
«La gente non vuole più uscire per andare al<br />
cinema e comunque l’offerta in giro è di più<br />
basso livello - ha concluso - ho pensato anche<br />
di chiudere, ma poi non lo faccio perchè c’è<br />
ancora chi il cinema lo ama davvero». Nella<br />
cineteca, che non si affida a internet, ma<br />
soltanto al passaparola e a qualche manifesto<br />
per pubblicizzare la programmazione, si<br />
possono gustare delle chicche introvabili,<br />
come le retrospettive dedicate ai grandi registi<br />
e delle pizze ancora in muto virate di giallo.<br />
«Quando non ci sarò più non so chi proseguirà<br />
- ha concluso Riva - spero il mio nipotino, ma<br />
adesso è tutto diverso dai miei tempi».<br />
“<br />
È difficile resistere alla<br />
concorrenza dei multisala, ma<br />
i veri appassionati - anche se<br />
pochi - ci sono ancora. Io tengo<br />
aperto solo per loro e per me<br />
Emilio Riva nel suo<br />
cinema di Via Ghandi<br />
Sotto i pochi spettatori<br />
nella magica sala<br />
BRIANZA CLUB<br />
N.43<br />
CM 83
84 N.43 CM<br />
BRIANZA CLUB<br />
BRIANZA CLUB<br />
Nel cielo di Brugherio<br />
Tre giorni di volo<br />
Successo per la kermesse che ha ricordato i 225 anni della<br />
prima ascensione in mongolfiera con umano a bordo<br />
di Sara Franchini - foto Marco Brioschi<br />
La data è quella del 13 marzo 1784: il<br />
Conte Paolo Andreani si alza in volo<br />
su un’avveniristica mongolfiera con<br />
due brugheresi, per atterrare dopo<br />
qualche chilometro a Caponago, davanti a una<br />
folla plaudente, secondo la cronaca del Canonico<br />
Castelli. Altro anno, stessa data: 13 marzo 2009.<br />
«Brugherio? Qui Houston. Mi sentite?», ore 22<br />
circa, è stato l’astronauta Paolo Nespoli, in<br />
videoconferenza da Houston, a collegarsi<br />
con la Sala Consigliare, dove la folla lo<br />
ha ascoltato. L’astronauta ha salutato<br />
mamma Maria Motta e il sindaco<br />
di Verano Brianza, Renato Casati.<br />
Questi avvenimenti avvengono<br />
a 225 anni di distanza, con due<br />
milanesi protagonisti: il conte Paolo<br />
Andreani e Paolo Nespoli. Come<br />
se la Provincia di Milano avesse il<br />
volo nel proprio patrimonio genetico.<br />
In entrambe le circostanze, una folla muta<br />
e attenta ha seguito gli eventi legati da due<br />
eroi dell’aria. Un po’ meno attonita e muta, ma<br />
sicuramente altrettanto briosa e curiosa quella<br />
che è accorsa in Villa Fiorita, dove 250 bambini<br />
e ragazzi hanno provato il brivido dell’ascesa in<br />
mongolfiera grazie a Charbonnier Mongolfiere.<br />
Durante le manifestazioni brugheresi, le strade<br />
intorno a Parco Increa sono state invase dalle<br />
auto, mentre almeno 10 mila persone si sono<br />
riversate attorno al campo base, per ammirare uno<br />
spettacolo veramente unico. Inoltre l’associazione<br />
La Lampada di Aladino, in collaborazione con<br />
un gruppo di commercianti del territorio e con<br />
il patrocinio dell’Assessorato al Turismo del<br />
Comune di Brugherio, ha promosso il concorso<br />
“Fai volare la tua fantasia in mongolfiera”.<br />
I 400 lavori pervenuti e quelli premiati faranno in<br />
seguito parte di una mostra.<br />
N.43<br />
CM 85
86 N.43 CM<br />
BRIANZA CLUB<br />
Jazz<br />
A tutta<br />
musica<br />
È partita l’ottava edizione<br />
del Festival del Polo del Jazz<br />
di Martina Primavesi<br />
I<br />
più grandi jazzisti trascorrono la primavera<br />
in Brianza. Si è aperta lo scorso 28 marzo<br />
l’ottava edizione di Brianza Open Jazz<br />
Spring, il Festival promosso dal Polo del jazz<br />
di <strong>Monza</strong> e Brianza che raccoglie intorno alla<br />
passione per questo genere di musica i comuni<br />
di <strong>Monza</strong>, Besana in Brianza, Biassono,<br />
Brugherio, Nova Milanese, Lissone, Sovico e<br />
Villasanta, nell’ambito del progetto culturale<br />
della Provincia di Milano MetroPoli. Questa<br />
edizione, programmata fino all’8 maggio 2009,<br />
dedicata al tema “From swing to bop”, vede la<br />
realizzazione di otto concerti per illustrare uno<br />
dei percorsi più affascinanti e suggestivi della<br />
storia del jazz, che si terranno come di consueto<br />
presso locali pubblici e sale civiche dei Comuni<br />
del Polo del Jazz. Tutti i concerti della rassegna, ad<br />
ingresso gratuito, sono dedicati ad un personaggio<br />
importante nel panorama del jazz internazionale<br />
o ad una stagione particolarmente intensa per tale<br />
genere musicale. <strong>Monza</strong> come capofila ospiterà<br />
tre concerti davvero eccezionali: il 3 aprile al<br />
Binario 7 il Tributo a Benny Goodman, esponente<br />
di spicco dello “Swing” e leader di una grande Big<br />
Band con la rivisitazione del concerto tenuto alla<br />
Carnegie Hall di New York a cura di un gruppo<br />
composto da più di quindici elementi, guidato da<br />
Paolo Tomelleri; il 6 maggio appuntamento al<br />
Tearose Cafè con un omaggio al jazz statunitense<br />
del chitarrista Jim Hall e del sassofonista e<br />
compositore Sonny Rollins, uno dei più importanti<br />
caposcuola dello stile hard bop. Infine terzo ed<br />
ultimo appuntamento, venerdì 8 maggio, al Circolo<br />
Libertà con uno spettacolo dedicato al jazz degli<br />
albori di New Orleans, punto di partenza da cui<br />
il jazz si è trasformato, nel corso di tutto il XX<br />
secolo, evolvendosi in una grande varietà di stili.<br />
«Questo rinnovato appuntamento di Brianza<br />
Open Jazz Spring mira a coinvolgere il tessuto<br />
cittadino nella realizzazione di progetti musicali<br />
di qualità - ha detto Dario Allevi, vicesindaco e<br />
assessore al Turismo e Spettacolo di <strong>Monza</strong> - Un<br />
ringraziamento va a Riccardo Galbiati del Jazz<br />
<strong>Club</strong> <strong>Monza</strong>, che da anni collabora attivamente<br />
con il Polo del Jazz e al grande musicista<br />
Paolo Tomelleri che ci danno la possibilità di<br />
ripercorrere le principali tappe dell’evoluzione<br />
di questo fantastico genere musicale» . «Grazie<br />
alla Rassegna Open Jazz Spring 2009, Nova<br />
diventa una tappa storica all’interno di un<br />
viaggio entusiasmante in un periodo fecondo<br />
della storia del jazz - ha aggiunto Rosaria<br />
Longoni, assessore all’Istruzione e alla Cultura<br />
di Nova Milanese - è un’intelligente operazione<br />
musicale che ci permette di avvicinare il pubblico<br />
all’universo affascinante e composito del jazz<br />
e di promuovere la divulgazione della cultura<br />
jazzistica; nella nostra città avremo musicisti<br />
di assoluta bravura che, in un viaggio ricco di<br />
suggestione, ci faranno vivere le armonie di<br />
Mulligan e Baker e dello storico quartetto “senza<br />
pianoforte” giungendo a comunicare con delle note<br />
ciò che è spesso impossibile con le parole». A<br />
Biassono si esibiranno gli Italian Swinging All<br />
Stars con un repertorio sul jazz del Ventennio,<br />
mentre Lissone ospiterà il concerto nelle sale<br />
del Museo di Arte Contemporanea e così si darà<br />
la possibilità di ammirare la mostra “Presenze<br />
del Contemporaneo . Artisti in Brianza”, una<br />
panoramica sulle espressioni artistiche attive<br />
all’interno dei nuovi confini provinciali.<br />
BRIANZA CLUB<br />
Alcune immagini della<br />
rassegna dello scorso<br />
anno e il cartellone<br />
dell’evento<br />
N.43<br />
CM 87
88 N.43 CM<br />
BRIANZA CLUB<br />
Daniela<br />
Benedini<br />
La sensibilità<br />
dipinta<br />
La decoratrice desiana apre le<br />
porte del suo laboratorio dove,<br />
tra pennelli e colori, immagina un<br />
muro bianco come aria da riempire<br />
di Benedetta Trabattoni<br />
foto Marco Brioschi<br />
Daniela Benedini,<br />
37 anni, ha viaggiato per lavoro<br />
in tutto il mondo, da Mosca alla<br />
Croazia, dal Kazakhstan al Kuwait.<br />
Nella pagina a fianco è ritratta<br />
davanti a un suo lavoro<br />
realizzato nella capitale russa<br />
Daniela Benedini è una donna<br />
profondamente appassionata. E<br />
modesta. Molto. Da anni gestisce<br />
cantieri molto importanti anche all’estero, a capo<br />
di un team di decoratori. La sua patria è il mondo<br />
e si divide fra le abitazioni di Parigi e Desio,<br />
dove ultimamente ha decorato la nicchia della<br />
Basilica all’interno della quale verrà inserito un<br />
prezioso crocefisso del ’400. Il suo sogno più<br />
grande è poter decorare ex novo una Chiesa e un<br />
assaggio l’ha già avuto nella cattedrale Virgen<br />
del Carmen e di San Pedro a Chimbote, in Perù,<br />
progettata, costruita e affrescata da volontari<br />
dell’operazione Mato Grosso. Le sue mani<br />
d’oro sono implacabili e riescono a trasformare<br />
una semplice parete bianca in un paesaggio<br />
mozzafiato. Il suo segreto? La passione e la<br />
serietà sono «fondamentali e – dice convinta –<br />
prima o poi premiano».<br />
Decorare: quando ne ha fatto una scelta di<br />
vita?<br />
«Ho frequentato il liceo artistico Papa Ratti<br />
a Desio, che per me è stato fondamentale per<br />
diventare la donna che sono oggi e poi mi sono<br />
iscritta all’Accademia di Brera, dove mi sono<br />
laureata con una tesi sulla storia del trompe<br />
d’oeil; è stato proprio allora che ho deciso che<br />
avrei vissuto d’arte. Da lì sono iniziati una serie<br />
di lavori senza alcun tipo di compenso, che<br />
mi sono serviti molto, perché hanno permesso<br />
a tutti di capire quanto fosse profonda la mia<br />
passione; in quegli anni dipingevo qualsiasi<br />
cosa: mi occupavo della cartellonistica degli<br />
spettacoli dell’oratorio, delle scenografie e della<br />
decorazione dei reparti ospedalieri di Desio,<br />
<strong>Monza</strong> e Vimercate».<br />
E poi cos’è successo?<br />
«Si sono inanellati una serie di incontri e sono<br />
profondamente convinta che la Provvidenza<br />
mi abbia sempre premiato per l’anima che<br />
esprimo nel fare. Sono entrata in contatto con<br />
altri decoratori e mi hanno notata alcuni studi<br />
di architettura con i quali oggi lavoro, sia in<br />
Italia sia, molto spesso, all’estero: ho dipinto<br />
in Giappone, Kazakhstan, Grecia, Romania,<br />
Croazia, Kuwait, Russia, Perù, Egitto, Svizzera<br />
e Francia».<br />
Qual è stato il punto di partenza di questa<br />
carriera?<br />
«Il mio primo lavoro impegnativo è stato in<br />
Kuwait, quando sono stata lontana da casa per<br />
un anno e mezzo; lì ho davvero imparato molto a<br />
livello umano oltre che lavorativo: a stare da sola,<br />
a organizzarmi, a gestirmi. Un grande impegno<br />
che mi ha dato un’enorme soddisfazione».<br />
Come è strutturato un suo lavoro?<br />
«Inizialmente c’è un incontro con gli architetti<br />
di riferimento e la presentazione di un ambiente<br />
e di un progetto, la maggior parte delle volte si<br />
tratta di decorazioni in abitazioni; molto spesso<br />
la traccia è già definita, ma mi capita di avere<br />
carta bianca ed essere completamente libera di<br />
sbizzarrirmi».<br />
Qual è il tuo ruolo?<br />
«Calibrare il tono e la forma di uno spazio, io<br />
non mi sento un’artista, sono una decoratrice<br />
che si immagina la carta e poi il muro<br />
come aria da riempire. Il risultato finale<br />
è sorprendente quando l’insieme delle<br />
decorazioni è funzionale e quando alle<br />
spalle c’è un lavoro serio, di peso e<br />
bilanciamento delle <strong>forme</strong>».<br />
Quando è nato l’amore per il<br />
disegno?<br />
«Da bambina non avevo molta<br />
fantasia, ma con un modello<br />
da copiare ero davvero brava. Se<br />
devo essere sincera, ancora oggi<br />
ho l’ansia della pagina bianca: i<br />
bozzetti richiedono molta cura e sono<br />
determinanti. Penso di aver ereditato questo<br />
amore da mia madre, che ha sempre avuto<br />
una creatività artistica sorprendente, sebbene<br />
non abbia potuto studiare, e che dipinge<br />
istintivamente in modo delizioso».<br />
Muro bianco: da dove si parte?<br />
«Dal bozzetto per poi arrivare, con tanta<br />
adrenalina, ad un risultato che è magico».<br />
BRIANZA CLUB<br />
N.43<br />
CM 89
90 N.43 CM<br />
BRIANZA CLUB<br />
Limbiate<br />
Archeologia<br />
di una città<br />
Continuano le ricerche per il libro<br />
dell’Amministrazione comunale<br />
sull’antica storia<br />
della cittadina brianzola<br />
di Laura Marinaro<br />
A<br />
vederla da fuori sembra un’anonima<br />
cittadina dell’hinterland milanese tutta<br />
fabbrichette e capannoni industriali<br />
con ben poco di interessante e storico. Ma<br />
l’apparenza, nel caso di Limbiate, inganna. Ed è<br />
un libro sulla storia cittadina, che due autori locali<br />
stanno realizzando per conto e in collaborazione<br />
dell’Amministrazione comunale, che ci guida alla<br />
scoperta del volto archeologico di questa città.<br />
A scoprire per primo i reperti dell’antica civiltà<br />
romana della città di Lemiate (come anticamente<br />
era chamato il paese), nella cintura del Parco<br />
delle Groane fu l’avvocato Carlo Bazzero, che<br />
nel 1800 stava effettuando gli scavi per la celebre<br />
villa sull’altura del Mombello.<br />
«In alcuni scavi vennero rinvenuti vasetti di vetro<br />
e frammenti fossili - egli scrisse - che dalla forma<br />
descritta da chi li scavò e li disperse dovevano<br />
essere avanzi di depositi romani».<br />
Sempre a Mombello, nel 1875, mentre si scavava<br />
per costruire nuovi edifici per l’Ospedale<br />
Psichiatrico Provinciale: «Un manovale ritrovò<br />
alcune medaglie della buona epoca imperiale<br />
- scriveva Bazzero - Quattro di queste mi<br />
pervennero e conservo. Sono in bronzo più che<br />
di mezzana grandezza. Due recano l’effige di<br />
Nerva Traiano, l’altro quello di Domiziano e di<br />
Adriano».<br />
La terza scoperta, la più importante, avvenne<br />
invece nel novembre del 1882 ed è sempre<br />
il Conte Carlo Bazzero che ci fornisce ampi<br />
particolari del ritrovamento: «Nella parte piana,<br />
ma a poche centinaia di metri dalle elevazioni,<br />
dissodando il terreno, si ritrovavano due grandi<br />
lastre di serizzo levate le quali, fu vandalicamente<br />
devastata una tomba romana. Ebbi cura di<br />
salvare tutte le parti di cotto e di numerare i<br />
pezzi per riuscire, come feci, a ricomporla nelle<br />
identiche misure a casa mia. La terra estratta<br />
di forza dagli avidi cercatori del tesoro, che<br />
la fatale allucinazione di primi ritrovamenti<br />
necessariamente nascosti fu diligentemente<br />
indagata, e non si rinvennero che avanzi di<br />
ossa umana in parte ancora convenuti nella<br />
conformazione loro, in parte saponificati e<br />
immedesimati coll’humus e stemperati quasi con<br />
questo».<br />
Le lastre in serizzo, che ancora oggi si trovano<br />
preso il giardino della biblioteca civica di Villa<br />
Mella, già nel 1979 vennero visionate dalla<br />
Soprintendenza dei Beni Archeologici della<br />
Lombardia che le riconobbe come appartenenti<br />
a una tomba tardo romana o del periodo<br />
Longobardo. A questo punto molti di voi si<br />
staranno domandando che fine hanno fatto i<br />
reperti contenuti in quest’ultima tomba: l’unica<br />
traccia era il Registro di Carico Generale dei Beni<br />
Archeologici di Milano dove risultava che in data<br />
26 settembre 1938 un certo Signor Radice aveva<br />
messo a disposizione: un’anfora vinaria intera<br />
in argilla con due anse; un’anfora idem incrinata<br />
mancante del collo e della parte superiore;<br />
un’anfora vinaria incrinata; un vaso cilindrico a<br />
forma di orcio (misura per grano) con due tacche<br />
sui fianchi a forma di ansa e rotto all’orlo; una<br />
bottiglia di terra cotta, panciuta con manico e<br />
nastro e becco rotondo; una bottiglia di terra cotta<br />
con foro nel ventre; una bottiglia di terra cotta<br />
alta 17.8 centimetri; una uguale a boccia tribolata<br />
“<br />
I reperti della cittadina romana<br />
di Lemiate sono conservati a<br />
Milano, ma grazie ad un libro,<br />
torneranno alla città<br />
e altre due simili, una lucer netta fittile e funeraria<br />
intatta con la marca “fortis”; due piccoli pesi a<br />
rete; una coperta d’argilla con piede circolare;<br />
otto chiodi di ferro e frammenti vari; una lama<br />
a un taglio una patera (piatto largo e sottile)<br />
in terra sigillata con piede basso e cerchio<br />
all’interno; un frammento d’ansa di anfora e due<br />
frammenti di tegoloni in cotto. Questi reperti,<br />
si legge sul registro: «Furono rinvenuti in scavi<br />
occasionali eseguiti a Bovisio - Mombello nei<br />
terreni di proprietà della famiglia Scotti sulla<br />
fine del secolo scorso e strasmessi dal Signor<br />
Rino Radice». La famiglia Scotti già nella metà<br />
dell’Ottocento era proprietaria in Limbiate di<br />
diversi lotti di terreno. Alcuni di questi erano<br />
dislocati proprio a ridosso della collina di ><br />
BRIANZA CLUB<br />
La Chiesa “Napoleonica” dove si<br />
celebrò il matrimonio di Paolina e<br />
Elisa Bonaparte<br />
N.43<br />
CM 91
Mombello, tra la cascina Laura e la cascina<br />
Quartiere, sul lato sinistro della Comasina verso<br />
Como o, se si vuole, come indica Bazzero,<br />
«a poche centinaia di metri dalle elevazioni».<br />
Gli Scotti erano anche proprietari dell’attuale<br />
palazzo comunale, in piazza Biraghi a Bovisio<br />
Masciago, ristrutturato nel 1941 da Giacinto<br />
Zari e denominato Villa Erba-Odescalchi-<br />
Scotti. All’inizio del ‘900 parte di quei terreni<br />
vennero ceduti dal Conte Rino Radice, della<br />
omonima famiglia proprietaria della Villa<br />
Agnesi-Mariani-Radice Fossati, nel centro di<br />
Masciago con annessa ampia torre merlata.<br />
Fu così che i Radice vennero in possesso dei<br />
reperti trovati dagli Scotti e successivamente,<br />
nel 1938, il Conte Rino pensò bene di metterli<br />
a disposizione della comunità consegnandoli<br />
allo Stato. La difficoltà del reperimento dei<br />
reperti, per il libro, fu dovuta dal fatto che a suo<br />
tempo la donazione non venne inserita sotto<br />
il nome Limbiate ma, essendo i proprietari<br />
(Scotti e Radice) domiciliati in Bovisio<br />
Masciago, da parte della Soprintendenza,<br />
erroneamente, si preferì indicare il paese dei<br />
donatori abbinandolo al luogo del ritrovamento:<br />
Mombello e quindi classificati come Bovisio-<br />
Mombello, come la stazione ferroviaria, senza<br />
mai citare Limbiate. Ma ora che finalmente<br />
i reperti sono stati rintracciati nel Museo del<br />
92 N.43 CM<br />
BRIANZA CLUB<br />
Castello Sforzesco di Milano, il Comune di<br />
Limbiate ha potuto fotografarli, per mostrarli<br />
a tutti i cittadini Limbiatesi per la prima<br />
volta, grazie alla gentile concessione della<br />
Soprintendenza dei Beni Archeologici della<br />
Lombardia. «Il nostro obiettivo - ha spiegato<br />
il sindaco di Limbiate Antonio Romeo - è<br />
restituire ai cittadini la loro storia e il loro<br />
passato. Sono tanti i limbiatesi che neppure<br />
sanno di avere sotto il loro suolo una storia<br />
tanto antica e tanto importante». Ma che cosa<br />
resta della Limbiate romana? Ben poco: anfore<br />
in argilla, vasi, bottiglie di terracotta, lucernari<br />
e arredi funerari, chiodi, tegole e resti di urne<br />
funerarie e di muri. Poco, pochissimo. «Eppure<br />
- insiste il sindaco - anche queste poche vestigia<br />
sono importanti per riappropriarci della nostra<br />
storia». L’antica contesa con Bovisio è dunque<br />
chiusa.<br />
I reperti di epoca romana<br />
ritrovati durante gli<br />
scavi dell’800 sotto Villa<br />
Mombello nei confini<br />
limbiatesi<br />
L’antica Villa Crivelli<br />
Pusterla (della Provincia<br />
di Milano) in una stampa<br />
dell’Ottocento<br />
Good Design<br />
In mostra a Giussano<br />
A Villa Sartirana oggetti effimeri degli Anni 50, ma anche del futuro.<br />
A cosa servono? A dare una speranza per il domani<br />
di Sara Franchini<br />
L’effimero può essere anche qualcosa<br />
che serve a rilanciare l’economia in<br />
crisi. Da questo concetto parte il Good<br />
Design, espressione nata in America negli Anni<br />
50, oltre che soggetto della mostra organizzata<br />
da Ultrafragola in Villa Sartirana di Giussano.<br />
Il progetto multimediale “Il buono, il brutto e<br />
il cattivo, il Good Design tra storia e futuro”<br />
conduce il visitatore attraverso un percorso che<br />
lo porta a distinguere tra il buono e il cattivo<br />
design del passato, del presente e del futuro.<br />
Alla ricerca della risposta a questa domanda: è<br />
solo una questione di gusto?<br />
Dalla ricerca all’origine del Good Design:<br />
l’esposizione propone la definizione di buono,<br />
brutto e cattivo design, secondo alcuni celebri<br />
designer e architetti anche precedenti al Good<br />
Design, come quelli dell’Arts&Crafts,del<br />
Deutscher Werkbund, le sperimentazioni di<br />
Charles e Ray Eames negli Stati Uniti, quelle di<br />
Bruno Munari e Dieter Rams fino alle mostre sul<br />
Good Design proposte dal Moma di New York e<br />
dal Merchandise di Chicago. Pannelli fotografici<br />
e testuali, interviste e installazioni video, pezzi<br />
emblematici di design o quelli storici della<br />
Braun e della Apple: la mostra è curata da Didi<br />
Gnocchi e Francesca Molteni.<br />
Tra gli oggetti più belli quelli della azienda<br />
italiana Brionvega. Tra quelli decisamente<br />
brutti... nessuno, perchè secondo gli<br />
organizzatori, alla bruttezza si finisce per<br />
affezionarsi più che alla bellezza.<br />
BRIANZA CLUB<br />
INGRESSO LIBERO<br />
A CURA DI DIDI GNOCCHI E FRANCESCA MOLTENI<br />
ORARI DI APERTURA: FERIALI 15.00-18.00, SABATO E FESTIVI 10.00-12.00/15.00-18.30, LUNEDI CHIUSO CONFERENZE: 5 MARZO ORE 21.00,<br />
19 MARZO ORE 21.00 INFORMAZIONI: COMUNE DI GIUSSANO UFFICIO CULTURA TEL 0362 358250 E-MAIL: CULTURA@COMUNE.GIUSSANO.MI.IT<br />
ORGANIZZAZIONE: 3D PRODUZIONE VIDEO, VIA LEGNANO 12, 20121 MILANO TEL 02 89690432<br />
Con il patrocinio di<br />
Con il contributo di<br />
Sponsor tecnici<br />
Per informazioni:<br />
Comune di Giussano -<br />
Ufficio Cultura<br />
Tel. 0362/358250<br />
N.43<br />
CM 93
94 N.43 CM<br />
BRIANZA CLUB<br />
L’anima<br />
dell’industria E<br />
Crespi<br />
D’Adda<br />
Ai confini della verde Brianza è<br />
conservato un perfetto esempio di<br />
archeologia industriale<br />
di Francesco Pozzi<br />
foto Associazione Culturale<br />
Villaggio Crespi<br />
ntrare nel Villaggio di Crespi d’Adda<br />
significa fare un salto indietro nel<br />
tempo. Tra i filari di casette all’inglese<br />
che furono degli operai dell’antico cotonificio<br />
Crespi e oggi dei loro discendenti, sembra quasi<br />
di sentire la sirena che richiama i lavoratori<br />
all’opera. Nel silenzio si percepisce una realtà<br />
quasi da città fantasma, irreale, dove, però, è<br />
ancora vivo il prestigio dell’antica operosità<br />
lombarda. Oggi quel sito, uno dei pochi esempi<br />
di archeologia industriale nel nostro Paese<br />
entrato a far parte del Patrimonio dell’Umanità<br />
dell’Unesco nel 1995, è tenuto benissimo<br />
dalmomento che non è mai stato del tutto<br />
abbandonato perché nel suo complesso ancora<br />
abitano alcuni discendenti dei vecchi dipendenti.<br />
Ma certo non si tratta di una città come le altre:<br />
l’aspetto architettonico e urbanistico, decisamente<br />
anacronistico, trasmette al visitatore la sensazione<br />
di trovarsi in un luogo dove sembra che il tempo<br />
si sia fermato agli inizi del Novecento.<br />
Situato sulla penisola triangolare formata dalla<br />
confluenza dei fiumi Adda e Brembo, protetto<br />
dal dislivello delle colline che lo hanno sempre<br />
isolato ed escluso dai processi evolutivi e di<br />
urbanizzazione che, invece, hanno sconvolto<br />
il paesaggio circostante, il Villaggio di Crespi<br />
D’Adda è l’esempio dei villaggi italiani<br />
pensati e realizzati “a misura di lavoratore”.<br />
Costruito nel 1878, per volere della famiglia<br />
Crespi, industriali del cotone, il villaggio si è<br />
progressivamente sviluppato attorno all’opificio<br />
e, attualmente, mantiene l’assetto urbanistico e<br />
architettonico di un tempo. In un periodo di forte<br />
sviluppo industriale, caratterizzato da un incisivo<br />
aumento della domanda e dall’incremento della<br />
produzione, i grandi imprenditori sentirono la<br />
necessità di realizzare veri e propri villaggi,<br />
costruiti per ruotare attorno alla vita e ai ritmi<br />
della fabbrica: non c’era solo la motivazione<br />
economica a spingerli, ma anche il genuino<br />
desiderio di poter tutelare i diritti dei propri<br />
lavoratori e soddisfare al meglio le loro esigenze.<br />
A questo scopo a ogni dipendente vennero<br />
assegnati una casa in cui vivere con la famiglia<br />
e un orto; alla comunità venivano inoltre forniti<br />
tutti i servizi necessari: chiesa, scuola, ospedale…<br />
Una concezione che nel Dopoguerra venne<br />
applicata a Crespi e a Ivrea (grazie a Adriano<br />
Olivetti) e che puntò a creare un modello di<br />
microcosmo autosufficiente, nonché un grande<br />
esempio di innovazione produttiva e sociale che<br />
“<br />
Entrare nel Villaggio di<br />
Crespi d’Adda è come tornare<br />
indietro nel tempo e tuffarsi in<br />
una realtà ormai lontana<br />
ancora oggi rappresenta un punto di riferimento<br />
in campo economico per le caratteristiche e le<br />
soluzioni adottate. La fabbrica sorge sulle rive<br />
del fiume e, accanto ad essa, si trova il castello<br />
dove alloggiava la famiglia Crespi; le case<br />
all’inglese riservate ai lavoratori sono disposte su<br />
file parallele in modo da trasmettere un’idea di<br />
grande ordine e rigore, elementi caratterizzanti di<br />
una produzione consapevole e ben strutturata. Il<br />
Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’Unesco<br />
ha inserito l’intero complesso nella lista dei<br />
Siti Protetti come «esempio eccezionale del<br />
fenomeno dei villaggi operai, il più completo e<br />
meglio conservato del Sud Europa».<br />
BRIANZA CLUB<br />
Da sinistra il castello della<br />
famiglia Crespi e alcune<br />
vedute del villaggio<br />
N.43<br />
CM 95
96 N.43 CM<br />
PASSIONI<br />
Collezioni<br />
Pagine che<br />
hanno fatto<br />
la storia<br />
La straordinaria raccolta on-line<br />
di due collezionisti che,<br />
arrivati a quota 15 mila pezzi,<br />
non hanno voglia di fermarsi<br />
di Benedetta Trabattoni<br />
Due amici, Cesare e Luca uniti<br />
dal medesimo cognome, Spinelli,<br />
e da un’unica passione per la<br />
cultura e per i quotidiani in particolare.<br />
«Ci muove – racconta Luca - un motus<br />
ancestrale che nella società moderna si sta<br />
atrofizzando: una passione; troppo spesso<br />
la gente ha l’abitudine di non scegliere, ma<br />
lasciarsi vivere sconfinando così nell’apatia<br />
e nell’uniformità alla massa». Da questo<br />
desiderio di risvegliare la curiosità e<br />
l’interesse nella gente è nato dunque<br />
www.emerotecaitaliana.it, un sito web<br />
pensato come un quotidiano d’altri tempi,<br />
dove è possibile scorrere parte dell’enorme<br />
patrimonio cartaceo in possesso dei due<br />
giovani, proponendo nella giornata di<br />
consultazione un fatto riferito a un tempo<br />
che fu proprio quel giorno di (tot) anni fa.<br />
«La vetrina di Internet – ha spiegato Luca –<br />
è nata, un po’casualmente, dalla necessità di<br />
catalogare in modo più o meno schematico<br />
tutto quello che avevamo a disposizione;<br />
inizialmente si chiamava Giornali Antichi,<br />
ma è da un paio di anni che ha l’attuale veste<br />
grafica e il marchio registrato». Trasferire<br />
la pagina on-line è un compito che richiede<br />
tempo, pazienza e molto spesso nottate<br />
insonni. «Per prima cosa – continua Cesare<br />
- la pagina va fotografata in alta definizione,<br />
sistemata, pulita e poi trasportata on line e<br />
accostata alla trascrizione del<br />
testo». Un lavoro impegnativo<br />
che viene ripagato dai<br />
molteplici accessi unici in un<br />
anno, impennatisi ultimamente<br />
dopo l’apparizione dei due<br />
appassionati al TGR di<br />
Raitre. «Dopo quel servizio,<br />
l’interesse della gente mi ha<br />
permesso di acquisire una<br />
maggiore consapevolezza del<br />
lavoro svolto e considerazione<br />
di questo enorme patrimonio<br />
- ha aggiunto Cesare - forse<br />
per la prima volta la nostra<br />
passione agli occhi degli<br />
altri si è trasformata da stravagante in<br />
interessante».<br />
Ma come è nata? La scintilla è scattata<br />
prima in Cesare più di vent’anni fa quando,<br />
dodicenne, si trovava a casa del nonno<br />
materno: «Tutto è iniziato nel modo più<br />
fiabesco possibile: un giorno aprendo<br />
un cassetto trovai alcune prime pagine<br />
del Corriere della Sera riportanti notizie<br />
storiche come l’assassinio di Kennedy<br />
del ’63 e quello di Aldo Moro del ’78;<br />
da lì la folgorazione per questo mondo<br />
e così, iniziai a raccogliere i quotidiani,<br />
inizialmente tenendo solo la prima pagina,<br />
poi conservando il giornale intero». Ottenuta<br />
l’autonomia economica, Cesare asseconda il<br />
suo hobby, piuttosto impegnativo e costoso,<br />
andando alla ricerca di numeri storici,<br />
spesso valicando il secolo e ora è addirittura<br />
riuscito a trovare il documento più prezioso<br />
della raccolta: il primo numero del Corriere<br />
della Sera datato 5/6 marzo 1876: «Erano<br />
anni che lo cercavo e solo recentemente,<br />
tramite un amico di Milano, sono riuscito<br />
ad averlo. Lo consideravo un po’ il punto<br />
d’arrivo di tutto il mio archivio».<br />
Il numero di quotidiani raccolti è a quota<br />
15 mila pezzi, ma i due amici sembrano<br />
non avere la minima intenzione di fermarsi.<br />
«Non ci sono traguardi perché i traguardi<br />
esistono solo per essere superati»,<br />
affermano. Le annate complete del Corsera<br />
in loro possesso sono quelle dal 1915 al<br />
1919 e dal 1939 al 1957. I periodi delle due<br />
Guerre letti e riletti hanno permesso loro di<br />
giungere a una conclusione: «È curioso –<br />
><br />
Sopra a sinistra,<br />
Il Secolo del 3<br />
giugno 1883 che<br />
annunciava la morte<br />
di Garibaldi.<br />
Nell’altra pagina,<br />
in basso, il 3<br />
agosto 1900 veniva<br />
annunciata la morte<br />
di Re Umberto I<br />
ucciso a <strong>Monza</strong> per<br />
mano dell’anarchico<br />
Bresci<br />
N.43<br />
PASSIONI<br />
CM 97
98 N.43 CM<br />
PASSIONI<br />
Dal delitto Moro<br />
alle angosce della<br />
Guerra Fredda<br />
fino ad arrivare alle<br />
immagini di un’Italia<br />
ancora agreste<br />
della Domenica<br />
del Corriere. Nella<br />
collezione 150 anni<br />
di vicende storiche e<br />
cronaca quotidiana<br />
dice Luca – vedere quanto i fatti si ripetano<br />
ciclicamente. Cento anni fa era presente<br />
una crisi economica analoga all’attuale che<br />
ha poi portato al primo conflitto mondiale,<br />
carovita e provvedimenti fatui del governo<br />
come oggi».<br />
Perché le persone non hanno la straordinaria<br />
capacità di trarre insegnamenti dal passato?<br />
Forse perché sono scarsamente informate,<br />
leggono poco o forse non hanno la<br />
possibilità di consultare documentazioni<br />
così importanti. Oggi, grazie all’emeroteca<br />
on-line, la raccolta può entrare facilmente<br />
nelle case di tutti e i due ragazzi auspicano<br />
di poter condividere questa missione con<br />
un numero sempre crescente di persone:<br />
studiosi, ma anche semplici appassionati.<br />
«Il sito è pensato – conclude Luca – per<br />
tutti coloro che decidono e hanno la voglia<br />
di riscoprire un passato, è rivolto a tutti<br />
quelli che hanno un desiderio di cultura». Il<br />
prossimo obiettivo? «Sarebbe interessante<br />
avere la raccolta completa del Corriere<br />
della Sera, ma è altamente improbabile a<br />
meno che la redazione stessa non decida di<br />
regalarcela!».
100 km<br />
Il ritorno<br />
della maratona Sono<br />
100 N.43 CM<br />
PASSIONI<br />
Dopo cinquant’anni parte da<br />
Seregno un evento sportivo<br />
di grande fascino<br />
e che unisce 14 comuni<br />
di Greta La Rocca<br />
foto Marco Brioschi<br />
partiti da Seregno, hanno attraversato<br />
i comuni di Cabiate, Mariano Comense,<br />
Giussano, Verano Brianza, e poi Carate,<br />
Albiate, Sovico, Macherio. Hanno corso tra i viali<br />
del Parco di <strong>Monza</strong>, passando per Biassono e<br />
Vedano e, dopo Lissone e Desio, sono tornati al<br />
punto di partenza. Dopo due giri di 50 chilometri<br />
ciascuno, per tagliare finalmente il traguardo,<br />
nel cuore di Seregno, in uno dei luoghi simbolo<br />
della Brianza per gli amanti del sport e della<br />
corsa. Il “Parco Due Giugno”, alla Porada, è<br />
stato il quartier generale della Gelsia Brianza<br />
Marathon – La Cento chilometri di Seregno<br />
Trofeo Italsilva. Qui oltre a bar e punti di<br />
ristoro, è stata organizzata anche Corri con la<br />
famiglia nel Parco alla Porada, camminata non<br />
competitiva di 4 chilometri pensata per divertire<br />
i piccoli, mentre per i genitori è stato allestito<br />
un mercatino di prodotti enogastronomici. Alle<br />
prime ore del mattino (la partenza era fissata per<br />
le 7.30), nell’assolata domenica del 22 marzo,<br />
i 322 partecipati hanno iniziato la loro corsa<br />
tra gli applausi e il sostegno di concittadini, ex<br />
sportivi e tifosi. Al traguardo per primo è arrivato<br />
l’ungherese Attila Vozar, che ha concluso il<br />
percorso in meno di 7 ore, e, per la categoria<br />
femminile, Monica Casiraghi, campionessa di<br />
Missaglia. Eventi collaterali alla corsa podistica,<br />
tornata in Brianza dopo le edizioni degli Anni<br />
50, sono stati l’emozionante handbike, la gara<br />
per i disabili, che ha visto trionfare il favorito<br />
Paolo Cecchetto tra 14 corridori, e la maratona,<br />
con 256 iscritti, vinta dal keniano Birech Philip<br />
Kiplagat. «È stata una giornata emozionante»,<br />
ha commentato il sindaco di Seregno, Giacinto<br />
Mariani: «Riportiamo sul nostro territorio una<br />
manifestazione storica, non solo per la Brianza,<br />
ma anche per la Lombardia. Sono molto fiero<br />
e orgoglioso di questo successo». La Cento<br />
Chilometri ha attraversato 14 comuni e, a pochi<br />
giorni dalla nascita della nuova provincia, ha<br />
assunto un forte valore simbolico. «La voglia di<br />
riportare nei nostri paesi un evento di carattere<br />
storico è nata da una scommessa - ricorda Marco<br />
Cajani, assessore alla Promozione dello Sport<br />
del Comune di Seregno - Cinquant’anni fa vissi<br />
questa corsa da tifoso, oggi da protagonista. Avevo<br />
voglia di rimettermi in gioco; è stata necessaria<br />
una grande organizzazione, non è stato facile,<br />
l’impegno da parte di tutti è stato notevole. Ma ><br />
di sette ore per gli<br />
uomini “Meno<br />
e meno di otto ore per<br />
le donne è un ottimo risultato<br />
La prova di handbike, gara corsa dagli atleti<br />
disabili e vinta dal varesino Paolo Cecchetto<br />
N.43<br />
PASSIONI<br />
CM 101
Giacinto Mariani<br />
emozionato come gli<br />
spettatori e gli atleti<br />
alla fine la macchina organizzativa<br />
ha funzionato molto bene, grazie anche<br />
alla collaborazione di 600 volontari disposti<br />
lungo il percorso». È soddisfatto l’assessore,<br />
che spera in una possibile ripetizione<br />
dell’evento: «Vorremo che diventasse un punto<br />
di riferimento per tutti gli appassionati a livello<br />
nazionale», ha chiosato.<br />
La corsa, patrocinata dal Cip (Comitato<br />
Italiano Paralimpico), dalla Fidal<br />
(Federazione Italiana di Atletica Leggera)<br />
e dalla Iuta (Associazione Italiana<br />
102 N.43 CM<br />
PASSIONI<br />
Tensione alla partenza e<br />
distensione all’arrivo per<br />
Monica Casiraghi<br />
L’ungherese Attila<br />
Vozar esulta con la sua<br />
medaglia d’oro<br />
Ultramaratona & Trail), dal prossimo<br />
anno sarà inserita nel calendario<br />
ufficiale delle altre Cento Chilometri:<br />
«Le tappe ufficiali in Italia sono<br />
solamente quattro. È una grande<br />
soddisfazione. Siamo molto felici,<br />
il bilancio è più che positivo e non<br />
mancano le premesse perché questa<br />
giornata diventi un appuntamento<br />
attesissimo ogni anno», ha concluso<br />
Walter Todaro, capo ufficio<br />
stampa del Comune.<br />
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Roberto Brioschi,<br />
Responsabile Territoriale<br />
Gabetti <strong>Monza</strong><br />
I.P.
104 N.43 CM<br />
FASHION<br />
Gentleman<br />
style<br />
La pochette<br />
Guida pratica per trovare il<br />
giusto compromesso tra lo<br />
stile personale e l’eleganza<br />
evergreen<br />
di Francesca Barzaghi<br />
Terzo appuntamento con la<br />
saga degli intramontabili must<br />
del gentleman. Questo mese<br />
l’attenzione è tutta per il fazzoletto da<br />
taschino, immancabile oggetto di culto su<br />
cui si misura la disinvoltura dell’uomo.<br />
La pochette, infatti, così come abbiamo<br />
visto per i gemelli, non è un accessorio<br />
soggetto al cambio di stagione, bensì<br />
soggetto alla personalità di chi lo sceglie.<br />
Non tutti sanno apprezzare questo<br />
piccolo lembo di tessuto, ma per svariati<br />
ed erronei motivi: perché considerato<br />
accessorio abbinato a uno stile molto<br />
formale e quindi in presenza di cravatta,<br />
eccessivo e troppo impegnativo, ma anche<br />
perché non tutti hanno il tocco per darle<br />
la giusta forma. La pochette, in effetti, non<br />
è tra gli accessori più semplici da indossare,<br />
ma sicuramente tra quelli che garantiscono un<br />
risultato perfetto al look d’insieme. Per evitare<br />
i classici scivoloni, basta imparare poche<br />
semplici nozioni basilari che ne sdrammatizzano<br />
l’utilizzo e che smentiscono alcuni falsi miti.<br />
Lezione numero uno: la pochette non va<br />
necessariamente a braccetto con la cravatta.<br />
Nessun manuale di stile, infatti, impone che i<br />
due accessori siano complementari; certo se<br />
utilizzato da solo, il fazzoletto dona completezza<br />
e raffinatezza anche in assenza di cravatta.<br />
La pochette si porta ogni volta che si indossa<br />
la giacca, sia con il completo che con una<br />
tenuta sportiva da blazer. Particolarmente<br />
indicato è il fazzoletto bianco con giacca e<br />
jeans, accostamento che piace moltissimo al<br />
gentleman giovane che non rinuncia al tocco di<br />
classe. Una volta assodato che la pochette è un<br />
passepartout, si può procedere con il secondo<br />
step: come individuare tinta e materiale giusti.<br />
In un primo momento, quando ancora non si<br />
ha piena sicurezza di sé e della propria nuova<br />
immagine, basterà affidarsi a una scelta basica in<br />
cotone bianco, meraviglioso compromesso che<br />
si addice a qualsiasi contesto.<br />
Una volta acquisita praticità e dato tempo<br />
all’occhio critico di misurarsi con disinvoltura<br />
con gli abbinamenti cromatici e stilistici,<br />
ci si può buttare nella giungla di proposte<br />
offerte dal mercato e sperimentare in base al<br />
proprio gusto e desiderio. La regola d’oro è<br />
che per tutte le occasioni formali si scelga<br />
una pochette in lino bianco, che, così come ><br />
Sotto da sinistra,<br />
Frank Sinatra, Marlon<br />
Brando, Sean Connery e<br />
Humphrey Bogart.<br />
Nella pagina accanto, il<br />
cantante Michael Bublé<br />
N.43<br />
FASHION<br />
CM 105
per la seta, deve avere gli orli cuciti a mano.<br />
In presenza di cravatta, invece, dovrà esserci<br />
abbinamento cromatico. Ad esempio se si<br />
indossa una cravatta azzurra, il fazzoletto<br />
da tasca potrà essere azzurro, o meglio<br />
ancora, bianco profilato d’azzurro. Massima<br />
attenzione ai dettagli: evitare con decisione gli<br />
abbinamenti en pendant cravatta-pochette, che<br />
appesantiscono l’immagine e danno l’idea del<br />
poco gusto e poco ricercato. I due accessori<br />
non devono intonarsi perfettamente o ripetere<br />
in modo integrale e ossessivo gli stessi colori.<br />
Meglio, piuttosto, optare per un armonioso<br />
contrasto cromatico, ma mai eccessivo. Carina<br />
e giovanile l’idea di farsi apporre le cifre<br />
sulla pochette, preferibilmente tono su tono o<br />
dello stesso colore del profilo. Le fantasie si<br />
portano esclusivamente con giacche sportive:<br />
in particolare, la scelta dovrebbe ricadere sui<br />
disegni cachemire o di seta, mai di altro genere.<br />
I disegni geometrici o i quadretti, infatti, sono<br />
i più difficili da accostare, soprattutto se in<br />
presenza di una camicia fantasia, e rischiano di<br />
farvi da classica buccia di banana, rovinando<br />
l’effetto d’insieme. Il terzo passo è forse quello<br />
106 N.43 CM<br />
FASHION<br />
più difficile e anche quello che fa dubitare i<br />
più sull’utilizzo di questo accessorio: come<br />
dare la giusta forma alla pochette. Anche in<br />
questo caso ci sono diversi modi per piegare<br />
il fazzoletto, con i quali ci si può divertire a<br />
giocare e modellare i colori e le <strong>forme</strong> a seconda<br />
dell’esigenza, ma in un primo momento è senza<br />
dubbio opportuno impratichirsi con il metodo<br />
basilare che prevede una forma squadrata che<br />
riprende la linea del taschino. In realtà non<br />
esiste un codice unico di<br />
abbinamenti consentiti,<br />
perché la scelta è sempre<br />
frutto della personalità,<br />
in termini di disinvoltura<br />
e interpretazione del<br />
proprio look, ma<br />
saper scegliere una<br />
combinazione felice è<br />
anche il risultato di un<br />
percorso di stile che si<br />
modifica e si migliora<br />
solo con la pratica e<br />
con il tempo. Provare,<br />
sperimentare e giocare<br />
con le <strong>forme</strong>, i colori e<br />
gli abbinamenti, a volte<br />
può produrre risultati<br />
interessanti che però<br />
possono essere decisi e<br />
portati con disinvoltura<br />
solo da chi ama osare<br />
e non teme di apparire,<br />
da chi sa sviluppare un<br />
proprio senso estetico e<br />
da non vuole appiattirsi su<br />
rigidi schemi canonici.<br />
A sinsitra, il fascino senza<br />
tempo di Clark Gable.<br />
Sopra, altri modelli<br />
di pochette<br />
Woman style<br />
A due passi dall’estate<br />
Sarà la plastica la regina della moda nei prossimi mesi…<br />
Come sia possibile? Leggere per credere<br />
Manca poco, pochissimo ormai<br />
all’appuntamento annuale con<br />
la scarpa estiva. Dal sandalo<br />
alle, ormai intramontabili, infradito, noi<br />
donne, vittime della moda, forse a causa<br />
delle temperature ancora poco miti di questi<br />
giorni, non abbiamo deciso cosa conquisterà i<br />
nostri cuori per la nuova stagione. Attenzione<br />
dunque a quelli che saranno i veri must<br />
have dell’estate 2009, i pezzi caldi che ci<br />
terranno compagnia per i prossimi cinque<br />
mesi dalle vetrine dei negozi direttamente<br />
Cesare Paciotti<br />
di Francesca Barzaghi<br />
ai nostri piedi. Sarà un’estate all’insegna<br />
dell’ultrapiatto, con un ritorno delle flip-flop<br />
e delle ballerine (sono mai davvero sparite<br />
dalla circolazione?), ma sicuramente più sexy<br />
e ricercate. Lo stile di quest’anno prevede<br />
che si portino con i pantaloni a sigaretta,<br />
iperaderenti e perfettamente stretti attorno<br />
alla caviglia; come alternativa, persistono<br />
i minidress ultraleggeri e ultracorti. In<br />
primis da sottolineare il grande rientro dei<br />
Gladiators, vero tormentone dell’estate<br />
scorsa, che in versione 2009 si arricchiscono ><br />
N.43<br />
FASHION<br />
CM 107
ulteriormente di listini, borchie e intrecci.<br />
Esattamente come l’anno scorso, possono<br />
arrivare alla caviglia o avvolgere il polpaccio.<br />
Da abbinare a un camicia extrasize per un<br />
effetto iperglamour. Degni di nota anche<br />
i gladiators di Jimmy Choo, impreziositi<br />
da particolari in rettile trattato e colorato,<br />
e quelli di Marc Jacob, sostenuti da una<br />
piccola zeppa.<br />
Il nuovo trend però parla chiaro: protagonista<br />
assoluta dell’estate 2009 è la morbida e<br />
versatile plastica! Lanciata sulle passerelle lo<br />
scorso anno da più stilisti, sembra ormai aver<br />
conquistato tutte le vetrine dei templi della<br />
moda. Dal mocassino in cromie shocking<br />
di Cesare Paciotti, fino alle creazioni di<br />
Vivienne Westwood, è ormai impossibile<br />
sottovalutare questo fenomeno di costume che<br />
sta incuriosendo, se non proprio contagiando,<br />
un po’ tutte le fashioniste. Coloratissime,<br />
fashion ed interamente realizzate in plastica:<br />
si chiamano Glue Cinderella, le nuove<br />
ballerine frutto della collaborazione tra<br />
Normaluisa e Kartell, marchio internazionale<br />
che ha fatto della plastica il suo tratto<br />
distintivo. Presentate in anteprima mondiale<br />
108 N.43 CM<br />
FASHION<br />
Marc Jacobs<br />
Jimmy Choo<br />
alla Settimana della Moda di Milano,<br />
durante la sfilata di Normaluisa presso<br />
l’Orto Botanico di Brera, si apprestano a<br />
invadere tutte le strade. Si tratta di ballerine<br />
colorate, prodotte con una nuova tecnica di<br />
stampaggio ad iniezione, grazie alla quale è<br />
stato possibile produrre scarpe bicolore con<br />
particolari texture opache o trasparenti sui<br />
modelli. In realtà, la scarpa di plastica non<br />
è una novità assoluta. In Italia, infatti, erano<br />
state già lanciate nelle stagioni passate da un<br />
brand brasiliano, Melissa Joy, che era riuscito<br />
a crearsi una nicchia di affezionate disposte<br />
Melissa Joy<br />
a girare di blog in blog per scoprire negozi<br />
che ne tenessero i modelli. Particolarità del<br />
marchio? Collezioni insolite, molto originali,<br />
un po’ kitsch ma comunque particolari, fatte<br />
di scarpe interamente realizzate in plastica<br />
riciclabile ed ecosostenibile, ipoallergeniche<br />
e impermeabili. Altra caratteristica di questo<br />
brand è proporre le scarpe in toni molto<br />
femminili, dal rosa antico al ciclamino,<br />
con qualcosa che le contraddistingua: tutti<br />
gli esemplari sono in gomma profumata.<br />
Recentemente mi è capitato di trovarmi in<br />
un prestigioso negozio di Roma in cui il<br />
simpaticissimo commesso, dopo avermi<br />
fatto testare il profumo, mi suggeriva di<br />
acquistarne un paio. L’utilizzo? Inserirle<br />
in un vaso pieno d’acqua per consentire<br />
alla fragranza di sprigionarsi nell’ambiente<br />
circostante. Questo forse è l’uso più<br />
appropriato di questi modelli. E sicuramente<br />
anche il più salutare per i nostri piedi!<br />
Si profila un’estate ricca di esperimenti<br />
anche per Balenciaga, che propone una<br />
collezione davvero innovativa, lanciando le<br />
“scarpe invisibili”. Frutto del genio creativo<br />
di Nicolas Ghesquiére, questi oggetti di<br />
design sono un mix tra originalità ed estetica e<br />
si compongono di un tacco extrasize a forma di<br />
cono e di una suola che si fondono interamente<br />
con il collant, senza discontinuità tra gamba,<br />
piede e scarpa. Esemplari davvero unici,<br />
probabilmente in giro se ne vedranno pochi<br />
data l’evidente scomodità della calzata, che<br />
però testimoniano quanto ancora nel magico<br />
mondo della moda ci sia voglia di sperimentare<br />
e trovare sempre nuove <strong>forme</strong> e idee che<br />
trasgrediscano non solo le regole di<br />
stile e portamento, ma anche quelle<br />
fisiche del corpo umano.<br />
Marc Jacobs<br />
Cindarella<br />
Balenciaga<br />
Vivienne<br />
Westwood<br />
N.43<br />
FASHION<br />
CM 109
Olivia<br />
Un amore di pilota<br />
Lavora come Pr nel settore della moda, ma coltiva la passione<br />
delle auto da corsa nel circuito di <strong>Monza</strong>: un binomio perfetto<br />
di Greta La Rocca - foto Marco Brioschi<br />
H<br />
a poco più di 20 anni e coltiva una<br />
passione per il mondo dei motori<br />
da quand’era bambina. Da Ginevra,<br />
città dove è nata e cresciuta, veniva in Italia,<br />
a <strong>Monza</strong>, per scendere in pista. Oggi Olivia<br />
Alexandra Clenin vive a Milano e lavora<br />
come Pr per la maison Salvatore Ferragamo.<br />
Ed è comparsa sul Corriere della Sera<br />
come “la ragazza da sposare”. L’interesse<br />
poco femminile e insolito per le auto ora si<br />
affianca al mondo raffinato ed elegante della<br />
moda. Due realtà all’apparenza diverse, ma<br />
che in lei convivono in modo naturale.<br />
Hai scoperto <strong>Monza</strong> grazie alla tua<br />
passione per i motori: da dove nasce<br />
questo interesse prettamente maschile?<br />
«È colpa di Jean-Paul, mio padre! È stato lui<br />
a portarmi per la prima volta a <strong>Monza</strong> e per<br />
me è stato un amore a prima vista: sono stata<br />
affascinata dalla storia e dalla particolarità<br />
del circuito. La mia vita frenetica non mi ha<br />
permesso di coltivare quanto avrei voluto<br />
questa passione, ma, grazie alle sorprese<br />
e ai viaggi in Italia dei miei genitori, sono<br />
riuscita a trascorrere giornate davvero<br />
emozionanti in Autodromo».<br />
Quali emozioni provi in pista?<br />
«Ho corso solo a <strong>Monza</strong>, anche se mi attirano<br />
i percorsi in salita sui circuiti tortuosi. Adoro<br />
le auto sportive e potenti perché mi fanno<br />
sentire libera. E quando sono al volante<br />
dimentico tutto: è un momento magico».<br />
Lavori nel mondo della moda, un settore<br />
in cui le donne sono protagoniste. E corri<br />
in macchina: un ambiente dove il genere<br />
110 N.43 CM<br />
FASHION<br />
Calze:<br />
Fogal<br />
Abito:<br />
Stefanel<br />
Scarpe:<br />
Sergio Rossi<br />
Borsa:<br />
Rocio<br />
Orecchini:<br />
GAS bijoux<br />
Achille :<br />
Il gatto a cui è<br />
molto legata<br />
maschile è il sesso forte. Uno strano<br />
binomio, non trovi?<br />
«Le donne non sono penalizzate nel settore<br />
dei motori, ma è ovvio che ci sono delle<br />
differenze e che in questo ambiente possono<br />
incontrare maggiori ostacoli. Mentre la moda<br />
è un mondo al femminile».<br />
Hai mai avuto paura mentre corri in auto?<br />
«No, mai. Ho sempre un grande rispetto<br />
per i motori e anche per le condizioni della<br />
strada».<br />
A dispetto di questa passione hai un look e<br />
uno stile molto femminile.<br />
«Ho sempre avuto una predilezione per<br />
tutto ciò che è arte. A sei anni ho iniziato a<br />
studiare danza classica, crescendo il ramo<br />
dell’arte che più mi ha incuriosito è stata la<br />
moda. Il mio look è ricercato, ben coordinato<br />
e attento ai dettagli, ma non classico. Adoro<br />
l’eleganza e la femminilità e il lavoro mi<br />
aiuta a comunicarle agli altri».<br />
Borsa:<br />
Dior<br />
Pochette:<br />
Gucci,<br />
regalo della<br />
moglie<br />
Orecchini:<br />
GAS bijoux<br />
Scarpe:<br />
Bally<br />
Abito:<br />
Benetton<br />
Calze:<br />
Fogal<br />
Borsa:<br />
Rocio<br />
N.43<br />
FASHION<br />
CM 111
CONSULENTE D’IMPRESA<br />
L’esclusione<br />
del socio dalla S.r.l.<br />
Per la società a responsabilità limitata vige il principio<br />
dell’integrità del capitale sociale, interamente garantito<br />
dai conferimenti dei soci al fine di tutelare i creditori<br />
sociali.<br />
La motivazione di questo principio risiede principalmente nel<br />
fatto che nelle S.r.l., per le obbligazioni sociali, risponde solo la<br />
società col proprio patrimonio, rappresentato dai conferimenti<br />
dei soci il cui valore complessivo non può essere inferiore<br />
all’ammontare globale del capitale sociale.<br />
Ai sensi dell’art. 2466 c.c. se il<br />
socio non esegue il conferimento<br />
nel termine prescritto<br />
(intendendosi in questo caso<br />
un conferimento prettamente<br />
in denaro), può essere diffidato<br />
dagli amministratori ad<br />
adempiere nel termine di trenta<br />
giorni.<br />
Allo scadere di tale termine, gli<br />
amministratori possono decidere<br />
di recuperare dal socio il<br />
conferimento dovuto alla S.r.l., intentando un’apposita azione,<br />
oppure possono vendere agli altri soci, in proporzione alla loro<br />
partecipazione, la quota del socio moroso.<br />
In quest’ultimo caso, per il valore da attribuire alla quota da<br />
vendere agli altri soci si fa riferimento al valore risultante<br />
dall’ultimo bilancio approvato, sempre che vi siano soci<br />
interessati ad acquistare la quota.<br />
In caso contrario, gli amministratori procedono all’esclusione<br />
del socio moroso, trattenendo le somme fino a quel momento<br />
riscosse e provvedendo alla diminuzione del capitale sociale in<br />
misura corrispondente.<br />
Fermo restando che il socio può decidere di recedere dalla<br />
CM<br />
Si costituisce una società e tutto va bene... Ma come comportarsi<br />
in caso di socio da escludere dalla società? Ecco le soluzioni<br />
a cura di Eliano Goltara<br />
“<br />
Il principio dell’integrità del<br />
capitale sociale è garantito<br />
dall’apporto dei soci<br />
società nei termini e nei modi stabiliti nell’atto costitutivo ex<br />
art. 2473, il successivo art. 2473 bis disciplina l’ipotesi in cui<br />
l’esclusione del socio dalla compagine sociale sia dettata da<br />
giusta causa.<br />
Sostanzialmente, nell’ambito delle società di capitale, la materia<br />
dell’esclusione del socio moroso è di carattere dispositivo nel<br />
senso che può essere oggetto di autonoma disciplina dei soci<br />
contemplata all’interno dell’atto costitutivo. Ed infatti l’atto<br />
costitutivo può prevedere particolari ipotesi di esclusione. A<br />
differenza della società per<br />
azioni, nella S.r.l. l’esclusione<br />
comporta il rimborso della<br />
partecipazione al soggetto<br />
estromesso, rimborso che va<br />
effettuato nel termine di sei<br />
mesi dalla comunicazione<br />
dell’esclusione e può<br />
consistere anche nell’acquisto<br />
da parte degli altri soci<br />
della quota dell’escluso,<br />
proporzionalmente al valore<br />
delle partecipazioni dei soci rimanenti, oppure da parte di un<br />
terzo individuato dagli altri soci.<br />
In alternativa, la quota del socio uscente può essere rimborsata<br />
facendo ricorso alle riserve disponibili della società stessa,<br />
mentre nel caso in cui la società non disponga di tali riserve<br />
non si può dar luogo ad una diminuzione del capitale sociale,<br />
sempre per la tutela dei creditori sociali.<br />
Il socio escluso dalla S.r.l., trascorsi i sei mesi dalla<br />
comunicazione di esclusione e finchè non gli viene rimborsata<br />
la quota o l’equivalente del conferimento versato, vanta un<br />
diritto di credito che gli consente di agire nei confronti della<br />
società per il recupero di quanto versato.<br />
Eliano Goltara<br />
Svolge la professione di avvocato presso i propri studi di <strong>Monza</strong> e di Milano e si occupa prevalentemente<br />
di diritto dell’impresa. Ricopre l’incarico di consigliere in diversi consigli di amministrazione ed è autore<br />
di numerose pubblicazioni. È titolare di Studio Goltara Avvocati.<br />
Studio Legale Goltara - Vicolo Duomo, 1 - 20052 - <strong>Monza</strong> - Tel. 039 3900081<br />
Lavoratori<br />
e datori di lavoro<br />
Sospensione dei dipendenti per crisi aziendale e occupazionale:<br />
l’indennità di disoccupazione<br />
L’Inps con la circolare n. 39 del 06/03/2009 rende note<br />
le novità introdotte dall’art.<br />
19 c. 1 del D.L. 185/2008<br />
convertito nella legge 2/2009:<br />
a) aumento della durata massima<br />
del trattamento di disoccupazione<br />
ordinaria con requisiti normali erogato<br />
in caso di “sospensione” in 90 giornate<br />
nell’anno solare;<br />
b) aumento della durata massima<br />
del trattamento di disoccupazione<br />
ordinaria con requisiti ridotti erogato<br />
in caso di “sospensione” in 90 giornate<br />
nell’anno solare;<br />
c) per i lavoratori assunti con qualifica<br />
di apprendista, applicazione in via<br />
sperimentale, per il triennio 2009/2011,<br />
del trattamento pari all’indennità<br />
ordinaria di disoccupazione con<br />
requisiti ordinari (si precisa che<br />
l’apprendista dovrà fare domanda<br />
entro 68 giorni da licenziamento).<br />
La norma stabilisce che la fruizione dei<br />
trattamenti di cui sopra è subordinata<br />
ad un intervento integrativo a carico<br />
degli enti bilaterali pari almeno al 20%<br />
del totale dell’indennità. Le modalità e<br />
le procedure di comunicazione saranno<br />
oggetto di un decreto ministeriale<br />
di prossima emanazione. Fino alla<br />
data di entrata in vigore del predetto decreto ministeriale, le<br />
indennità di cui alle lettere a) e b) possono essere concesse<br />
a cura dello Studio Leoni<br />
anche senza l’intervento degli enti bilaterali.<br />
L’Inps al fine di rendere immediatamente<br />
operativi gli interventi in esame, rende<br />
note alle<br />
aziende le seguenti procedure da<br />
seguire:<br />
- il datore di lavoro è tenuto a<br />
comunicare al centro per l’impiego<br />
e alla sede Inps territorialmente<br />
competente la sospensione dell’attività<br />
lavorativa e le relative motivazioni,<br />
nonché i nominativi dei lavoratori<br />
interessati;<br />
- i lavoratori devono aver reso al<br />
centro per l’impiego competente<br />
la dichiarazione di immediata<br />
disponibilità al lavoro o ad un percorso<br />
di riqualificazione professionale e<br />
presentare la domanda (mod. DS21)<br />
alla sede Inps competente, nei termini<br />
previsti.<br />
I trattamenti di alle lettere a) e b)<br />
non si applicheranno ai lavoratori<br />
dipendenti da aziende destinatarie di<br />
trattamenti di integrazione salariale,<br />
nei casi di contratti di lavoro a tempo<br />
indeterminato, con previsione di<br />
sospensioni lavorative programmate e<br />
di contratto a tempo parziale verticale<br />
e in caso di perdita e sospensione<br />
dello stato di disoccupazione disciplinate dalla normativa in<br />
materia di incontro tra domanda e offerta.<br />
Eugenio Leoni<br />
Consulente del lavoro, esperto in materie sindacali e rapporti con gli enti pubblici, case editrici, società<br />
sportive e dello spettacolo. È titolare dello Studio Leoni, attività con 30 dipendenti e 10000 paghe mensili<br />
elaborate.<br />
Studio Leoni - Via Statuto, 4 - 20121 - Milano<br />
Tel. 02 36573500 - Fax. 02 62910074 - info@studioleoni.it - www.studioleoni.it<br />
CONSULENTE <strong>DEL</strong> LAVORO<br />
112 N.43 C N.43<br />
M 113
Investimenti finanziari<br />
e conflitto di interessi<br />
L’attualità di questi mesi porta alla ribalta numerosi casi di frode ai danni<br />
dei risparmiatori. Ma quando l’investitore ha diritto ad un risarcimento?<br />
Una recente pronuncia del Tribunale di Milano (14<br />
febbraio 2009) in tema di responsabilità degli<br />
operatori negli investimenti finanziari merita di essere<br />
segnalata, essendo il tema tornato di scottante attualità a seguito<br />
del susseguirsi di scandali finanziari sui mercati mondiali<br />
e del verificarsi di pesanti ripercussioni nei portafogli dei<br />
piccoli risparmiatori che avevano nel proprio<br />
portafoglio, direttamente e/o indirettamente, i<br />
c.d. titoli tossici.<br />
Nel caso di specie il Tribunale di Milano era<br />
chiamato a pronunciarsi sulla correttezza<br />
dell’operato di un Istituto bancario che aveva<br />
collocato presso un proprio cliente delle<br />
obbligazioni CIRIO agendo in un macroscopico<br />
conflitto di interessi, posto che detto istituto era<br />
in un sol tempo finanziatore del gruppo CIRIO,<br />
creditore pignoratizio del gruppo munito del<br />
diritto di voto nelle assemblee, lead manager nel<br />
consorzio di collocamento delle obbligazioni<br />
e da ultimo intermediario finanziario nella<br />
vendita di alcune emissioni delle obbligazioni<br />
in oggetto. Il Tribunale di Milano ha ritenuto<br />
che nell’ipotesi di conflitto di interessi sia irrilevante qualunque<br />
indagine sul nesso causale fra inadempimento dell’intermediario<br />
(tale essendo la violazione dell’obbligo di astensione in capo<br />
all’intermediario) e pregiudizio patito dal cliente, poiché il<br />
divieto legale a carico dell’intermediario di compiere operazioni<br />
in difetto di informazione e di successiva autorizzazione del<br />
cliente opera sul semplice presupposto della presenza di un<br />
interesse in conflitto ed indipendentemente dall’incidenza<br />
dell’interesse sulla condotta dell’intermediario (azione) o sui<br />
termini dell’operazione (risultato dell’azione).<br />
Aggiunge il tribunale che per quanto sia vero che la perdita<br />
CM<br />
CONSULENTE LEGALE<br />
a cura di Giorgio Galbiati<br />
di valore di uno strumento finanziario dipenda essenzialmente<br />
dall’andamento sfavorevole dei mercati e dunque l’eventuale<br />
perdita possa verificarsi di conseguenza anche qualora<br />
l’operazione venga conclusa tramite altro intermediario immune<br />
dal conflitto, parimenti vero è che la previsione di un divieto<br />
legale di agire ha proprio la precipua funzione di prevenire il<br />
rischio e, in caso di violazione, di trasferirlo<br />
sull’intermediario che abbia violato il divieto.<br />
Irrilevante è l’obiezione per cui le operazioni<br />
di investimento siano per loro natura aleatorie,<br />
posto che aleatorio è, infatti, il solo risultato<br />
economico delle operazioni in quanto legato<br />
all’imprevedibile andamento dei mercati,<br />
ma non anche il contenuto dell’obbligazione<br />
di fedeltà e diligenza gravante in capo<br />
all’intermediario nell’ambito del rapporto<br />
con il cliente/investitore. Ed anzi, in ragione<br />
del carattere intrinsecamente pericoloso delle<br />
operazioni di investimento, tale obbligo di<br />
fedeltà e diligenza deve atteggiarsi in maniera<br />
ancor più stringente.<br />
La ricostruzione dell’ipotetica volontà<br />
dell’investitore, al pari del giudizio ipotetico sull’ordine degli<br />
eventi che si sarebbero altrimenti verificati qualora l’investitore<br />
avesse conosciuto la situazione di conflitto, resta dunque<br />
irrilevante, atteso che l’illecito consiste e si consuma nel<br />
semplice fatto di agire in violazione di un divieto.<br />
In ordine all’entità del risarcimento, il Tribunale ha affermato<br />
che esso corrisponde all’intero interesse positivo dell’investitore:<br />
questi ha dunque diritto ad un risarcimento pari alla perdita totale<br />
o parziale del capitale investito restando del tutto irrilevanti le<br />
modalità con cui l’operazione è stata condotta o avrebbe potuto<br />
esserla con altro intermediario.<br />
Avv. Giorgio Galbiati<br />
Avvocato civilista, iscritto all’Albo degli Avvocati di <strong>Monza</strong> dal 2001. Esperto in diritto commerciale,<br />
societario e fallimentare, attualmente si sta occupando dell’introduzione e dello sviluppo del processo<br />
civile telematico.<br />
Per dormire meglio?<br />
Andate dal dentista<br />
La Sindrome da apnea ostruttiva nel sonno può anche essere curata<br />
con apparecchi odontoiatrici specifici<br />
a cura di Filiberto Vago<br />
Forse non tutti sanno che il 30% di tutti gli adulti e il 60% degli<br />
uomini di età superiore a sessanta anni tendono a russare. Esiste<br />
un russamento “innocuo” che si manifesta solo in determinate<br />
situazioni, non tutte le volte che ci si addormenta, con andamento<br />
armonico e con una frequenza bassa, e questo è quello più normale<br />
e più diffuso. Esiste poi un russamento “patologico” che si manifesta<br />
tutte le notti, con forte intensità e con un andamento<br />
addirittura esplosivo. In queste persone, che vanno<br />
dal 2 al 10 % della popolazione generale, avviene un<br />
fatto particolarmente pericoloso e grave che prende il<br />
nome di “sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno”.<br />
Con questo termine si intende che la persona affetta<br />
va incontro ad un vero e proprio arresto della<br />
respirazione durante il sonno della durata di almeno<br />
dieci secondi che si ripete più volte nel corso della<br />
notte. Ciò è dovuto alla chiusura delle vie aeree<br />
a livello della faringe con conseguente riduzione<br />
della concentrazione di ossigeno circolante. Il reale<br />
problema non è il russamento cronico, ma i risvolti<br />
clinici che possono derivare dalla ipoossigenazione<br />
notturna cronica. I sintomi più comuni del disturbo<br />
sono la sonnolenza diurna, la stanchezza, la cefalea<br />
mattutina, il deterioramento intellettuale, la compromissione della<br />
capacità di concentrazione, i sintomi depressivi e i bruciori di stomaco.<br />
Se la malattia si protrae nel tempo, può addirittura determinare gravi<br />
problemi circolatori con rischio di aritmie cardiache, ipertensione,<br />
scompenso cardiaco, coma respiratorio. Queste importanti patologie<br />
cardiache sono dovute al fatto che queste apnee si possono ripetere<br />
fino a centinaia di volte in una sola notte, esponendo il cuore a ripetuti<br />
episodi di carenza di ossigeno, associati ad aumento della pressione<br />
sanguigna e di quella intra toracica. I fattori che possono portare a questa<br />
malattia sono molto comuni e vari. Si va da un eccesso di peso corporeo,<br />
all’abuso di cibo, di alcool e tabacco, all’uso di sonniferi<br />
e sedativi, all’affaticamento, allo stress, alle alterazioni ormonali e a<br />
fattori ereditari. Esistono inoltre delle cause anatomiche ben precise<br />
che possono portare ad ostruzione delle vie aeree nasali (polipi,<br />
ipertrofie dei turbinati, adenoidi, deviazioni del setto) o delle vie aeree<br />
orali (restringimenti anatomici, tonsille molto sviluppate). Spesso la<br />
causa o la concausa può essere dovuta ad una “caduta” della lingua<br />
verso la gola, con spostamento dell’epiglottide e<br />
chiusura della laringe. Detto questo è ovvio che in<br />
caso di russamento patologico, con sospette apnee<br />
notturne, è consigliato e doveroso fare una visita<br />
di controllo presso centri specializzati. Verranno<br />
valutate le possibili cause e sarà possibile eseguire<br />
esami specifici: la polisonnografia e la sleependoscopy,<br />
per mezzo dei quali è possibile fare<br />
una diagnosi corretta. Una volta diagnosticata<br />
la patologia, si possono eseguire terapie mirate,<br />
da quella medica, alla ricerca di un corretto stile<br />
di vita, ad una terapia meccanica per vincere le<br />
apnee usando degli apparecchi che spingono aria<br />
a pressione nel naso, fino alla terapia chirurgica.<br />
La domanda a questo punto è: «Ma che<br />
ruolo possono avere i dentisti in tutto ciò?».<br />
Effettivamente il ruolo degli odontoiatri è importante perché in<br />
una prima visita è facile e frequente che il Paziente ci informi di<br />
questi problemi e così siamo in grado di dare i giusti consigli.<br />
Inoltre, in quei casi di russamento legati alla posizione scorretta<br />
della lingua, se l’obiettivo è quello di riposizionare la mandibola in<br />
una posizione più anteriore, si devono utilizzare degli apparecchi<br />
funzionali particolari che vengono preparati sullo stampo dei denti<br />
e controllati in bocca. Il nostro studio è certificato per realizzare<br />
questi dispositivi che normalmente vengono portati di notte,<br />
ancorati ai denti in modo da ricreare una corretta pervietà per il<br />
passaggio dell’aria nei polmoni e ridurre le apnee notturne.<br />
Dottor Filiberto Vago<br />
Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Milano nel 1979 e Specializzato in Odontostomatologia<br />
presso la stessa Università nel 1983. Nei primi anni di attività si è occupato prevalentemente di Chirurgia parodontale,<br />
seguendo corsi in Italia e all’estero; si è poi dedicato all’Implantologia e ha tenuto vari corsi come relatore. Ha sempre<br />
svolto la libera professione in studi dentistici come collaboratore e poi come associato. Dal 1991 è titolare dello<br />
“ Studio Dentistico Dott. Filiberto Vago” in <strong>Monza</strong> dove si occupa prevalentemente di protesi.<br />
Studio Dentistico Dr. Filiberto Vago - Via Anita Garibaldi, 1 20052 - <strong>Monza</strong><br />
Tel. 039/386654 - Fax 039/386725 - info@vago.it - www.vago.it<br />
114 N.43 C N.43<br />
DENTISTA<br />
M 115
CONSULENTE FINANZIARIO<br />
Investire<br />
sarà sempre più difficile<br />
La crisi si fa sempre più grave e sta colpendo anche l’economia<br />
reale. Ma i governi hanno una exit strategy?<br />
Il mondo è cambiato, l’anno 2009 ha portato ad uno<br />
sconvolgimento di tutte le teorie macroeconomiche degli ultimi<br />
trenta anni. Correlazioni, decupling, strategie di asset allocation,<br />
dovranno essere da oggi riviste in modo radicale.<br />
La profondità di questa crisi, dapprima finanziaria e poi economica,<br />
ha trascinato con sé i pilastri dell’analisi fondamentale, (quella basata<br />
sui numeri dei bilanci aziendali) e dell’analisi tecnica (analisi basata<br />
sui grafici e sull’utilizzo di dati storici che si pensa<br />
si potranno ripetere nel futuro). Analisti finanziari,<br />
consulenti, strategist hanno subito nel 2008 la più<br />
grande e cocente delusione professionale.<br />
IL MONDO È DIVISO IN 3 MACRO AREE<br />
L’Asia con la Cina, dove i Governi possono<br />
decidere in totale autonomia, senza tenere in<br />
considerazione opinione pubblica nazionale e<br />
internazionale, cittadini e media. La Cina, nazione<br />
con il più grande potenziale economico mondiale<br />
è oggi il Paese dove l’intervento governativo è<br />
stato fatto in modo più deciso, adottando ingenti<br />
misure di stimolo, sia monetario, che fiscale.<br />
Paesi anglosassoni come Inghilterra e Usa,<br />
storicamente autonomi dal resto del mondo nelle<br />
loro decisioni di politica economica e fiscale. Così in Inghilterra<br />
la Bank of England ha praticamente azzerato i tassi e ha salvato<br />
quelle Banche pericolosamente a rischio di default. In Usa, Obama<br />
e la Federal Reserve hanno inondato di dollari il Paese, tanto che<br />
la manovra del Governatore della Fed Bernanke è stata ribattezzata<br />
“Helicopter Bank strategy”. Infine l’Europa, mai come ora divisa tra<br />
la parte Est con tanti problemi sia di occupazione che di solidità, e<br />
la parte occidentale, formata da tanti stati non ancora uniti e talvolta<br />
con interessi divergenti. Ma la crisi mondiale obbliga a interventi<br />
CM<br />
a cura di Aldo Varenna<br />
Aldo Varenna<br />
Inizia l’attività nel 1985 come Private Banker e addetto ai Rapporti Istituzionali in Banca Fideuram. Dal<br />
1998 è membro del Comitato Esecutivo e del Consiglio Nazionale ANASF (Associazione di Categoria).<br />
Dal 2003 è responsabile Area Rapporti con l’estero ANASF. Inoltre è membro del Comitato Esecutivo<br />
CIFA (Convention of Indipendent Financial Advisor), associazione no profit con sede a Ginevra. Da maggio<br />
2007 ricopre la carica di Segretario Generale delegato del FECIF, associazione con sede a Bruxelles.<br />
Da aprile 2005 è professionista Certificato €FA (€uropean Financial Advisor). Svolge l’attività professionale<br />
su tutto il territorio nazionale, con paticolare focalizzazione su Milano e l’hinterland.<br />
Aldo Varenna - Private banker - tel. 039/2358011<br />
coordinati e il recente G20 ha dato risposte complete che si spera<br />
siano attuate a breve per riportare fiducia nei mercati.<br />
CURVA GAUSSIANA TRADITRICE<br />
Quante volte abbiamo sentito dire: «Non ci sono più le mezze<br />
stagioni», detto che potrebbe valere anche per le strategie negli<br />
investimenti finanziari. Il cosiddetto “Forecast”, ossia la previsione,<br />
sarà d’ora in poi sempre più difficile. Il prevedibile diventerà<br />
imprevedibile, causa la crescente complessità<br />
del mondo. La cosiddetta curva a campana, detta<br />
Gaussiana, ci mostra un grafico sinusoide che dice<br />
che la maggior parte della distribuzione di un tale<br />
rendimento si concentra intorno alla media, ossia al<br />
centro della curva, disperdendosi ed essendo meno<br />
probabile negli estremi bassi della curva stessa. Ossia<br />
si pensava che il cosiddetto evento “cigno nero”,<br />
altamente negativo, quasi catastrofico, fosse così<br />
raro da renderlo quasi impossibile. Ma nel 2008 si è<br />
verificato il non prevedibile: il terribile cigno nero.<br />
CHE FARE ALLORA?<br />
Rigore e tanto buon senso; con queste premesse<br />
anche le tradizionali misurazioni di rischio come il<br />
VAR, la deviazione standard, la volatilità, saranno<br />
sempre tenute in considerazione, ma non assunte come dogmi<br />
assoluti. Dovremo in futuro affidarci a misurazioni del rischio<br />
sempre più accurate. Ogni singolo investitore dovrà quantificare il<br />
proprio budget di rischio personale all’interno del suo portafoglio<br />
globale, suddividendo il proprio patrimonio su più orizzonti<br />
personali, ovvero su rischi e opportunità di rendimento differenti.<br />
Ogni consulente che vi assiste dovrà quindi ricordarvi rigore e buon<br />
senso, senza eccedere in pessimismo, ma neanche in leggerezze, con<br />
un controllo costante del vostro patrimonio.<br />
Lloyd’s di Londra<br />
gli esperti di grandi rischi<br />
La storia di una compagnia assicurativa che attraversa tre secoli e<br />
che costituisce un punto fisso nel mercato assicurativo<br />
Lloyd’s, anche nota come Lloyd’s of London, è un<br />
mercato di assicurazioni del Regno Unito che tratta<br />
grandi rischi, dividendoli fra un<br />
grande numero di operatori. Essa funge<br />
da promotrice di accordi tra persone e<br />
aziende che, riunite in un pool, riescono<br />
a suddividere grandi rischi troppo<br />
onerosi per una sola assicurazione.<br />
Diversamente dalle sue concorrenti,<br />
società di riassicurazione, essa non<br />
è un’assicurazione, ma agisce come<br />
promotrice di un gruppo di operatori.<br />
L’azienda nacque per iniziativa di Edward<br />
Lloyd, proprietario di una caffetteria a<br />
Tower Street a Londra. Il suo locale era<br />
molto frequentato da marinai, mercanti,<br />
e armatori e Lloyd apprendeva dagli<br />
avventori sempre nuove notizie sul<br />
movimento delle navi. La comunità degli<br />
armatori frequentava il suo locale per<br />
discutere di problemi di assicurazione<br />
delle navi e del carico da loro trasportato.<br />
Appena dopo il Natale del 1691, la caffetteria fu trasferita a<br />
“<br />
La blasonata compagnia di<br />
assicurazioni Lloyd’s promuove<br />
gli accordi tra aziende e persone<br />
a cura di Vittorio Massardi<br />
Lombard Street e all’esterno del locale, venne posta una targa<br />
commemorativa blu, che nella tradizione britannica indica<br />
un evento importante avvenuto in quel<br />
luogo. Questa situazione andò avanti,<br />
dopo la morte di Lloyd avvenuta nel<br />
1713, fino al 1774, quando i partecipanti<br />
membri di questa commissione<br />
assicurativa, formarono un comitato e<br />
si trasferirono al Royal Exchange come<br />
Society of Lloyd’s. Il Royal Exchange<br />
fu distrutto da un incendio nel 1838 e,<br />
nonostante la ricostruzione, molti dei<br />
suoi documenti andarono distrutti. Nel<br />
1871, il Parlamento approvò una legge<br />
che dava alla società un valore legale<br />
regolamentato. Una legge del 1911 ne<br />
fissò gli obiettivi che comprendevano<br />
la promozione dei suoi membri e la<br />
raccolta e distribuzione di informazioni<br />
a tutti loro.<br />
I membri della società, che per la<br />
maggior parte erano degli operatori di<br />
mercato, si resero conto che la società era troppo piccola<br />
rispetto alla capitalizzazione dei mercati e ai rischi che<br />
andava sottoscrivendo. La risposta fu la realizzazione di<br />
un’indagine interna segreta, nota come Cromer Report, che<br />
diede il suo responso nel 1968. Questa inchiesta disse che<br />
era necessario allargare il numero dei soci a soggetti che non<br />
fossero operatori di mercato, inserendo anche non britannici<br />
e donne e ridurre i requisiti di capitalizzazione onerosa. Il<br />
rapporto pose anche la sua attenzione sui danni dovuti a<br />
conflitti di interesse.<br />
Vittorio Massardi<br />
Ha iniziato l’attività assicurativa nel 1968 come agente di città della Toro Assicurazioni. Nel 1980 passa<br />
al brokeraggio assicurativo entrando come partner in una società del Gruppo GPA . Dal 1995 è partner ed<br />
amministratore delegato della GPG, gruppo Puricelli & Ghezzi.<br />
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1878: V. Vittorio Emanuele,<br />
6 - <strong>Monza</strong> T.039/322442<br />
PalaCandy: Via Franco<br />
Tognini, 13 - <strong>Monza</strong><br />
Parigi Industry srl:<br />
Via Velleia, 19 - <strong>Monza</strong><br />
T. 039/204981<br />
www.parigispa.it<br />
Protezione Civile:<br />
Via Luigi Fossati - <strong>Monza</strong><br />
T. 039/2027661<br />
Serrone della Villa<br />
Reale: Viale Brianza<br />
<strong>Monza</strong> - T. 039/2302192<br />
PROTAGONISTI<br />
Aimb: Via Petrarca, 10<br />
118 N.43 CM<br />
TEMPO LIBERO<br />
20052 <strong>Monza</strong> - T.039 36381<br />
www.aimb.it<br />
Alchymia: Via Stelvio, 6<br />
Seveso - T.0362/524740<br />
www.alchymiamadeinitaly.com<br />
Candy Hoover<br />
Group Srl: Via privata<br />
Eden Fumagalli - Brugherio<br />
T. 039/2086237<br />
www.candy.it<br />
Carlo Asnaghi Style<br />
srl: Via Conciliazione,<br />
25<br />
Meda - T. 0362/71950<br />
www.castyle.it<br />
Cia International:<br />
Via C .Greppi, 60/62<br />
Sovico - T. 039/2011222<br />
www.ciainternational.it<br />
Cosmit spa: <br />
Foro Buonaparte, 65<br />
Milano - T. 02/725941<br />
www.cosmit.it<br />
Compell Srl:<br />
Via Indipendenza, 87<br />
Meda - T. 0362/75267<br />
Flexform:<br />
Via Einaudi 23/25 -<br />
Meda<br />
T. 0362/3991<br />
www.flexform.it<br />
Flou S.p.A: Via Cadorna,<br />
12 - Meda - T. 0362/3731<br />
www.flou.it<br />
Giorgetti spa:<br />
Via Manzoni, 20 - Meda<br />
T. 0362/75275<br />
www.giorgetti.eu<br />
Glas Italia: Via Cavour, 29 <br />
20050 Macherio <br />
Milano Italy<br />
T. 039/2323202<br />
www.glasitalia.com<br />
Lineablu:<br />
Via G. Rossini, 59<br />
Seregno T. 0362/243814<br />
www.lineablubrianza.it<br />
Officine Locati Srl:<br />
Via Lecco, 55<br />
<strong>Monza</strong><br />
T.039/387655<br />
www.officinelocati.com<br />
Progetto Lissone<br />
S.p.A.: Via Maggiolini, 19<br />
- Lissone<br />
T. 039/2454274<br />
www.progettolissone.com<br />
Regione Lombardia,<br />
assessorato alle<br />
Culture, Identità e<br />
Autonomie della<br />
Lombardia:<br />
Via Pola, 12/14 - Milano<br />
T. 02/67652292<br />
Surcanapè Spa:<br />
Via Indipendenza, 160<br />
Meda - T. 0362/3971<br />
www.surcanape.it<br />
MONZA YOUNG<br />
ITIS Hensemberger:<br />
Via Berchet, 2<br />
<strong>Monza</strong> - T.039/324607<br />
www.hensemberger.it<br />
BRIANZA CLUB<br />
Comune di Limbiate:<br />
Via Monte Bianco, 2<br />
Limbiate - T.02/990971<br />
www.comune.limbiate.mi.it<br />
Comune di Giussano<br />
Piazzale Aldo Moro, 1<br />
Giussano - T. 0362 358 1<br />
www.comune.giussano.mi.it<br />
Associazione Culturale<br />
Villaggio Crespi: Piazzale<br />
Vittorio Veneto, 1<br />
Crespi d’Adda - Capriate<br />
T. 02/90987191<br />
www.villaggiocrespi.it<br />
PASSIONI<br />
Comune di Seregno:<br />
Via Umberto I° - Seregno<br />
T. 0362/263.1 www.comune.<br />
seregno.mi.it<br />
Gabetti Franchising<br />
Agency <strong>Monza</strong>:<br />
Sede legale e operativa:<br />
Via XX Settembre, 2<br />
<strong>Monza</strong> - T. 039/365383<br />
monza@gabetti.it.<br />
Sede operativa:<br />
Via Romagna, angolo Via<br />
V. Giulia, 1 - <strong>Monza</strong><br />
T. 039/2726184<br />
monza2@gabetti.it<br />
www.gabetti.it<br />
CONSULENTI<br />
Aldo Varenna:<br />
Banca Fideuram<br />
Piazza Garibaldi, 8 <strong>Monza</strong><br />
- T. 039/2358001<br />
Galbiati Pozzoli<br />
Radaelli avvocati<br />
associati:<br />
Via Marengo, 22<br />
Carate Brianza<br />
Via Tiziano 9/a,<br />
20145 Milano (MI)<br />
T. 0362/804105<br />
avvocati@tin.it<br />
Gruppo Puricelli &<br />
Ghezzi Srl:<br />
Via Camperio, 9<br />
Milano<br />
T. 02/ 30322700<br />
www.gpg-broker.it<br />
Studio Dentistico dr.<br />
Filiberto Vago:<br />
Via Anita Garibaldi, 1<br />
<strong>Monza</strong> - T. 039/386654<br />
www.vago.it<br />
Studio Legale Goltara:<br />
Vicolo Duomo, 1-<br />
<strong>Monza</strong> T. 039/3900081<br />
Studio Leoni:<br />
Via Statuto, 4 - Milano<br />
T. 02/36573500<br />
www.studioleoni.it<br />
Venus S.p.A.:<br />
Viale Sicilia, 98<br />
<strong>Monza</strong> - T. 039/2830.1<br />
www.venus-spa.it<br />
ERRATA CORRIGE<br />
Nel servizio del numero<br />
42 di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong>(pagg.<br />
88-89-90), alla signora<br />
Marie-Michèle Santini è stato<br />
erroneamente attribuita la<br />
carica di Presidente attuale<br />
del Lions <strong>Club</strong> a cui appartiene.<br />
Al momento non è lei<br />
il Presidente, ma lo è stata<br />
per due passati mandati<br />
ed è stata una delle socie<br />
fondatrici. Si precisa , inoltre,<br />
che il nome esatto del <strong>Club</strong><br />
è Lions <strong>Club</strong> <strong>Monza</strong> Regina<br />
Teodelinda. Ci scusiamo per<br />
l’errore con la diretta interessata<br />
e con i lettori.<br />
RECITAL<br />
Viaggio surreale tra i tanti personaggi creati<br />
da Raul Cremona, da Jacopo Ortis a Silvano<br />
il mago, al milanesissimo Omen.<br />
Tel. 039/386500<br />
www.teatromanzonimonza.it<br />
BESANA BRIANZA<br />
I COLORI DI DIO<br />
Un percorso fotografico originale<br />
ed emozionante che presenta<br />
molte delle religioni presenti nel<br />
mondo, per dimostrare come le<br />
religioni siano e possano essere<br />
fattori di pace e non di divisione.<br />
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BRUGHERIO<br />
IL GIUNCO – CITTÀ DI<br />
BRUGHERIO<br />
Tredicesima edizione del concorso<br />
letterario, i cui vincitori verranno<br />
premiati in autunno durante un<br />
evento organizzato appositamente.<br />
Tel. 039/870366<br />
www.ilgiunco.org<br />
aprile MONZA<br />
a cura di Chiara Bramati<br />
TEMPO LIBERO<br />
MONZA<br />
CARTA DA LETTERE<br />
Parole, emozioni e passioni dai carteggi di<br />
celebri coppie del Novecento. Il sabato in Sala<br />
Maddalena alle 17. L’ultimo, il 2 maggio, è<br />
dedicato a Sartre e Simone de Beauvoir.<br />
Tel. 039/2331 www.comune.monza.mi.it<br />
SEREGNO<br />
MIMMO ROTELLA – CIAK ROTELLA<br />
In mostra 13 manifesti strappati di grandissime<br />
dimensioni che negli anni Cinquanta lanciarono il<br />
“décollage”.<br />
Tel. 0362/263311<br />
info.cultura@seregno.it<br />
MONZA<br />
I FISICI<br />
La compagnia Parafrisando, associazione<br />
culturale degli ex studenti del liceo Frisi mette<br />
in scena uno spettacolo di F. Durrenmatt.<br />
Teatro S. Carlo, Via Volturno<br />
Tel. 333/3942826<br />
VIMERCATE (fino al 7 maggio)<br />
LA STANZA LUCIDA<br />
In esposizione dipinti di Alessandra<br />
Bonomini e frigoriferi vintage restaurati e<br />
rivisitati con l’aerografo da La Fra.<br />
Tel. 039/660768<br />
www.magenta52.it<br />
N.43<br />
CM 119
OROSCOPO<br />
ARIETE - 21 Marzo - 20 Aprile<br />
Piccole delusioni sentimentali caratterizzano questo<br />
insolito mese di Aprile. Insolito per voi, non abituati alle<br />
sconfitte amorose, soprattutto quando queste derivano<br />
dalla vostra incapacità di comprendere i problemi degli altri. Non siate<br />
egoisti e dimostratevi più disponibili verso il partner che attende un segnale<br />
rassicurante per continuare una relazione che sembra arrivata al capolinea.<br />
Grazie ad un Marte battagliero, ottime prospettive di successo per un affare<br />
che vi sta a cuore. Ma anche in questo caso, non trascurate le esigenze altrui.<br />
TORO - 21 Aprile - 20 Maggio<br />
Si prevede una ventata di novità, sia nell’ambito lavorativo<br />
che nella vita affettiva. Molti inviti per le serate e tante<br />
occasioni d’incontro con le persone che contano. Non<br />
tiratevi indietro e approfittate del momento favorevole per mettere a segno<br />
qualche colpo importante che potrebbe facilitare la vostra carriera. Anche<br />
in amore tutto bene: Venere vi protegge e vi rende particolarmente attraenti<br />
nei riguardi di una persona che comincia a scoprire le vostre qualità. Per<br />
conquistarla, mettete in campo la grinta e un po’ di seduzione in più.<br />
GEMELLI - 21 Maggio - 21 Giugno<br />
Aprile, dolce dormire. A voi, però, conviene rimanere ben<br />
svegli valutando attentamente i passi da fare e le strategie<br />
da adottare per superare gli ostacoli che si frappongono agli<br />
obiettivi da raggiungere. Giove, nel vostro segno, vi aiuterà proteggendovi<br />
benevolmente ma, come sempre, chiederà maggiore impegno da parte<br />
vostra e una totale concentrazione mentale. Controllate la salute evitando<br />
grandi abbuffate e l’uso di bevande alcoliche. Meglio rimanere sobri e in<br />
ottima forma perché gustare meglio il sapore della vittoria.<br />
CANCRO - 22 Giugno - 22 Luglio<br />
Si avvicina il momento di mettere a posto ciò che non funziona<br />
più nella vostra vita professionale. Cambiare lavoro,<br />
e cercare altre strade per raggiungere il successo, se da un<br />
lato vi costringerà ad ingranare una marcia in più, dall’altro vi riempirà di<br />
gioia e di soddisfazione. Ne guadagnerà anche la vita sentimentale, troppo<br />
spesso minacciata dallo stress e dalle frustrazioni che troppo spesso angustiano<br />
il rapporto con il partner. Coraggio: con l’aiuto di Venere e Marte<br />
tutto si aggiusterà e ritroverete il vostro splendido sorriso.<br />
LEONE - 23 Luglio - 23 Agosto<br />
Anche se qualcosa non fila per il verso giusto, invece di<br />
demoralizzarvi usate il vostro ingegno e il vostro spirito critico<br />
per superare i problemi del momento. Quelli sentimentali si<br />
risolveranno mettendo in campo dolcezza e seduzione, due<br />
attributi che certamente non vi mancano. Evitate le discussioni inutili e siate<br />
più comprensivi nei confronti del partner. Quelli professionali, invece, avranno<br />
bisogno di tutto l’impegno e la grinta che disponete perché la situazione<br />
che vivete è abbastanza complicata e necessita di uno sforzo maggiore.<br />
VERGINE - 24 Agosto - 22 Settembre<br />
In campo professionale gli astri promettono soddisfazioni:<br />
è il momento di consolidare la vostra posizione portando<br />
a termine i lavori in corso. Venere, Giove e Marte, tutti<br />
presenti nel segno, vi aiuteranno a superare brillantemente questo periodo<br />
di vuoto sentimentale regalandovi momenti di immensa felicità. Sta a voi,<br />
e soltanto a voi, prendere la palla al balzo saltando sul treno che vi porterà<br />
al traguardo senza scosse e senza ulteriori complicazioni. È arrivato<br />
il momento di vivere con serenità e con allegria. Complimenti e auguri!<br />
120 N.43 CM<br />
TEMPO LIBERO<br />
di Antoninus<br />
BILANCIA - 23 Settembre - 22 Ottobre<br />
Nell’organizzare le giornate, fareste bene a lasciare un<br />
ampio margine all’imprevisto. Sì, perché tante cose belle<br />
e inaspettate caratterizzeranno questo splendido Aprile<br />
che scorrerà sereno e gioioso fino alla fine. Come sempre, però, molto<br />
dipenderà da voi e dalla forza del vostro carattere mai domo. Combattete<br />
fino in fondo le battaglie che vi aspettano con più ordine e con maggiore<br />
raziocinio. Non fatevi prendere dall’ansia e valutate bene i vostri passi. Amore<br />
e denaro, in buona quantità, riempiranno il vostro cuore e le vostre tasche.<br />
SCORPIONE - 23 Ottobre - 22 Novembre<br />
Nella sfera professionale, con l’aiuto dell’attivissimo<br />
Marte, risolverete brillantemente più di una questione<br />
complicata. È giunto momento di chiedere un aumento<br />
di stipendio e un avanzamento di carriera, perchè da tempo la vostra<br />
situazione è ferma al palo e voi, certamente, meritate qualcosa di più. Con<br />
i colleghi di lavoro, cercate di appianare i rapporti un po’ tesi ristabilendo<br />
l’atmosfera serena che c’era prima. In amore, fate voi il primo passo e<br />
dimostratevi più disponibile verso chi prova per voi una spiccata simpatia.<br />
SAGITTARIO - 23 Novembre - 21 Dicembre<br />
Sono arrivate le belle giornate, la primavera è esplosa in<br />
tutto il suo splendore e a voi è ritornata l’inguaribile frenesia<br />
di spiccare il volo per lidi lontani. È il destino dei Sagittari,<br />
inquieti e scontenti, quando sono costretti a rimanere fermi, chiusi tra quattro<br />
mura. Trovate una scusa buona per organizzare un bel viaggio soli, o in<br />
compagnia del partner. Venere, generosissima con voi, vi accompagnerà e<br />
vi farà trascorrere momenti indimenticabili. Il lavoro, finalmente, incomincia<br />
a rendervi giustizia e a ripagarvi dei sacrifici fatti finora.<br />
CAPRICORNO - 22 Dicembre - 20 Gennaio<br />
Non mancheranno opportunità in campo professionale:<br />
fantasia e intuizioni originali vi faranno raggiungere risultati<br />
positivi. Abbiate il coraggio delle vostre azioni e affrontate i<br />
vostri superiori con sicurezza e decisione. Il vostro progetto<br />
è molto interessante e sarà accolto favorevolmente da chi è in grado di<br />
giudicarlo. In amore, fatevi furbi e smettete di soffrire per qualcuno che<br />
proprio non vi merita. C’è tanta gente che vi apprezza e che vorrebbe dividere<br />
la vostra vita con voi. Guardatevi intorno e scegliete chi più vi interessa.<br />
ACQUARIO - 21 Gennaio - 19 Febbraio<br />
Si profila un mese denso di impegni da rispettare. I<br />
progetti professionali che avete in mente sono degni della<br />
massima attenzione e potrebbero realizzarsi nelle prossime settimane. In<br />
amore, siate meno sospettosi e non provocate che vive al vostro fianco.<br />
La pazienza ha un limite e il rischio di perdere il partner è più reale di<br />
quanto sembri. Una romantica cena al lume di candela, corredata da un<br />
semplice, simbolico regalino, potrebbe rimettere le cose a posto e ricreare<br />
quell’atmosfera che fino a poco tempo fa caratterizzava i vostri rapporti.<br />
PESCI - 20 Febbraio - 20 Marzo<br />
Marte, Giove e Venere, in ordine di importanza, si sono<br />
messi d’accordo per aiutarvi a superare gli ostacoli che<br />
troverete sulla vostra strada. Nei prossimi giorni, verranno<br />
al pettine parecchi nodi e per voi non sarà facile risolverli come vorreste.<br />
Ma proprio la presenza dei tre grandi astri protettori vi consentirà di<br />
raggiungere uno stato di grazia veramente invidiabile, vincere le avversità<br />
e ritrovare quella serenità che sembrava perduta per sempre. Anche in<br />
amore, risulterete vincitori e metterete a segno il colpo della vostra vita.