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SALONE DEL MOBILE Linee minimal, forme ridotte ... - Monza Club

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La Serra<br />

A Maggio<br />

spose & bouquet<br />

Nel mese dei matrimoni i fiori sono protagonisti<br />

Chi ha un animo sensibile e allegro ama circondarsi di fiori e piante in tutte le stagioni: i<br />

fiori, infatti, costituiscono forse il più semplice, ma, certamente, il più vivo complemento<br />

d’arredo per ogni tipo di ambiente. Per chi invece ama possedere un vero e proprio<br />

giardino, “La Serra” dei fratelli Radaelli, che vanta oltre venti anni di esperienza, ne<br />

assicura la realizzazione ovunque e in tutte le misure. Ma chi non avesse a disposizione<br />

uno spazio così importante non deve disperare; si otterrà un bellissimo effetto fiorito<br />

anche sul piccolo terrazzo di città: vasi in vetroresina o cotto e cassette componibili con<br />

tutte le essenze arboree vengono realizzate a seconda delle esigenze del cliente.<br />

Vengono, inoltre, forniti diversi servizi di manutenzione.<br />

“La Serra” ha a disposizione fiori recisi per ogni ricorrenza: compleanni, semplici<br />

regali ma soprattutto, nel mese della sposa, servizi completi per matrimoni.<br />

Orari: da lunedì a sabato dalle 8.00 alle 12.00, dalle 14.00 alle 19.00. “La Serra” è<br />

aperta anche la domenica dalle 9.00 alle 12.00. Effettua consegne a domicilio.<br />

dei f.lli RADAELLI<br />

LA SERRA<br />

Via Europa (ang. Via Rimembranze)<br />

Vedano al Lambro<br />

Tel. 039/2494266<br />

I.P.<br />

<strong>SALONE</strong><br />

<strong>DEL</strong> <strong>MOBILE</strong><br />

<strong>Linee</strong> <strong>minimal</strong>, <strong>forme</strong><br />

<strong>ridotte</strong>, ma soprattutto<br />

massima attenzione<br />

all’ecosostenibilità.<br />

È quello che vedremo<br />

al Salone del Mobile<br />

e poi, nei prossimi<br />

mesi, in tutti gli<br />

shoowroom di design<br />

45<br />

e di arrendamento.<br />

Per sapere come sta<br />

andando il mercato e<br />

cosa si attendono da<br />

questo evento le tante<br />

realtà brianzole attive<br />

nel comparto del mobile<br />

abbiamo intervistato i<br />

protagonisti<br />

MONZACLUB<br />

www.monzaclub.it<br />

PERIODICO REALIZZATO DA<br />

<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> Edizioni srl<br />

Piazza Carrobiolo, 5 - <strong>Monza</strong><br />

Tel. 039/5961872<br />

redazione@monzaclub.it<br />

Prezzo di copertina: 5 euro<br />

DIRETTORE<br />

EDITORIALE<br />

Pietro Fortunato<br />

DIRETTORE<br />

RESPONSABILE<br />

Toni Liguori<br />

SEGRETERIA<br />

DI REDAZIONE<br />

Chiara Bramati<br />

REDAZIONE<br />

Sara Re (caporedattore)<br />

Francesca Barzaghi<br />

Chiara Bramati<br />

Sara Franchini<br />

Greta La Rocca<br />

Laura Marinaro<br />

Francesco Pozzi<br />

Martina Primavesi<br />

Elisa Tosi<br />

Benedetta Trabattoni<br />

GRAFICA<br />

Andrea Giarola<br />

Ilaria Nigro<br />

FOTOGRAFIE<br />

Marco Brioschi<br />

Foto di copertina:<br />

Marco Brioschi<br />

PUBBLICITÀ<br />

Hubnet Communication<br />

Paolo Marchettini<br />

Tel. 039/2315288<br />

e-mail p.marchettini@hubnet.it<br />

STAMPA<br />

Vamaprint - Melzo<br />

Periodico registrato presso il<br />

Tribunale di Milano al n.242 -<br />

Registro stampa periodica<br />

N.43<br />

CM 3


Le donne...<br />

da sempre croce e<br />

delizia dell’uomo,<br />

ma soprattutto<br />

una risorsa.<br />

<strong>Monza</strong> <strong>Club</strong> le ha<br />

volute festeggiare<br />

in una serata tutta<br />

per loro<br />

12<br />

Il 13 marzo 1784, a Brugherio, per la<br />

prima volta una mongolfiera si alzava<br />

in volo; 225 anni dopo tanti cittadini<br />

hanno voluto ricordare l’evento<br />

SOMMARIO<br />

WHAT’S ON<br />

8 - Lo slancio della Brianza<br />

12 - Una festa tutta al femminile<br />

18 - La scrittura che cambia<br />

20 - Frecce in cielo<br />

22 - <strong>Monza</strong> e la nuova Provincia<br />

23 - Paesaggi d’altri tempi<br />

24 - Stelle sul ghiaccio<br />

26 - Prove di evacuazione<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

28 - Cover: Officine Locati, una<br />

tradizione di famiglia<br />

34 - Generazioni a confronto<br />

38 - Anticipare la crisi<br />

43 - Regione Lombardia, il primo<br />

CM<br />

84<br />

Oltre agli imprenditori, c’erano Marcegaglia,<br />

Formigoni e Tajani all’assemblea per gli Stati<br />

Generali di Confindustria. Per tutti una<br />

sola priorità: far ripartire l’economia<br />

romanzo parla di <strong>Monza</strong><br />

46 - Aspettando il Salone<br />

50 - Progetto Lissone: artisti<br />

d’eccellenza<br />

54 - Salone Internazionale del<br />

Mobile: parlano le aziende<br />

58 - Arredamento: ecco le<br />

nuove tendenze<br />

62 - Gli eventi che ruotano<br />

intorno al Salone<br />

68 - Il cartone arreda la nostra<br />

casa<br />

MONZA YOUNG<br />

72 - Stefano, tra filosofia e<br />

passioni<br />

38<br />

28<br />

Non sempre<br />

si riesce a<br />

trasmettere ai<br />

figli la passione<br />

per il proprio<br />

lavoro e per<br />

l’azienda di<br />

famiglia. Ci<br />

sono riusciti con<br />

successo alle<br />

Officine Locati,<br />

storica realtà<br />

imprenditoriale<br />

monzese<br />

104<br />

Cravatta o pochette?<br />

L’una non esclude l’altra,<br />

ma la seconda fa la differenza<br />

96<br />

Il quotidiano “vive” un giorno e poi si getta...<br />

niente affatto: si conserva e si archivia.<br />

Ecco come nasce una collezione la cui lettura<br />

ricalca quella di un libro di storia<br />

75 - La Polaroid fa un salto nel<br />

tempo<br />

76 - Wikipedia trova casa<br />

ad Arcore<br />

79 - Gli imprenditori del futuro<br />

80 - Radio, spazio ai giovani!<br />

BRIANZA CLUB<br />

82 - Il cinema in casa<br />

84 - Brugherio prende il volo<br />

86 - Note in libertà<br />

88 - L’arte del decorare<br />

90 - Limbiate riscopre le sue<br />

radici romane<br />

93 - Giussano, alla scoperta del<br />

design<br />

94 - Il villaggio incantato<br />

PASSIONI<br />

96 - Una lunga rassegna stampa<br />

100 - Seregno riscopre la maratona<br />

Due giri di 50 km per una<br />

maratona che percorre<br />

il cuore della Brianza<br />

FASHION<br />

104 - Il fascino intramontabile<br />

del gentleman<br />

107 - Moda e tendenze tutte<br />

al femminile<br />

110 - Olivia, una ragazza<br />

da sposare<br />

IL CONSULENTE<br />

112 - Impresa<br />

113 - Lavoro<br />

114 - Legale<br />

115 - Dentista<br />

116 - Finanza<br />

117 - Assicurazioni<br />

100<br />

TEMPO LIBERO<br />

6 - Chi sale<br />

118 - Dove&Come<br />

119 - Mostre&Eventi<br />

120 - Oroscopo<br />

Una mostra a Giussano<br />

racconta l’evoluzione del<br />

design, per scoprire che la<br />

bruttezza alla lunga vale<br />

quanto la bellezza...<br />

INGRESSO LIBERO<br />

A CURA DI DIDI GNOCCHI E FRANCESCA MOLTENI<br />

ORARI DI APERTURA: FERIALI 15.00-18.00, SABATO E FESTIVI 10.00-12.00/15.00-18.30, LUNEDI CHIUSO CONFERENZE: 5 MARZO ORE 21.00,<br />

19 MARZO ORE 21.00 INFORMAZIONI: COMUNE DI GIUSSANO UFFICIO CULTURA TEL 0362 358250 E-MAIL: CULTURA@COMUNE.GIUSSANO.MI.IT<br />

ORGANIZZAZIONE: 3D PRODUZIONE VIDEO, VIA LEGNANO 12, 20121 MILANO TEL 02 89690432<br />

Con il patrocinio di<br />

Con il contributo di<br />

Sponsor tecnici<br />

107<br />

93<br />

La plastica sarà il materiale<br />

dell’estate per scarpe e accessori.<br />

Ecco le bizzarre proposte<br />

delle grandi firme<br />

75<br />

Una “Polaroid del desiderio”...<br />

sì, perchè il nuovo modello della<br />

storica casa consente di stampare<br />

subito i propri scatti<br />

4 N.43 N.43<br />

5<br />

CM


Chi sale<br />

Finalmente i giochi sono fatti. Da entrambi gli schieramenti politici principali sono stati<br />

individuati i candidati alla presidenza per le prime elezioni provinciali del 6 e 7 giugno<br />

prossimo. Sono loro i protagonisti che infiammeranno il dibattito per i prossimi mesi<br />

di Elisa Tosi<br />

Gigi Ponti<br />

Si chiama Pietro Luigi Ponti, ma per tutti è<br />

semplicemente Gigi. Con questo nome, infatti, hanno<br />

imparato a conoscerlo a Cesano Maderno, la sua città natale, dove<br />

è stato sindaco ben tre volte (la prima a soli 30 anni); negli anni<br />

successivi la frequentazione si è allargata a tutti i cittadini della<br />

Brianza, che l’hanno visto lavorare sulla costituzione della nuova<br />

realtà provinciale. Nel luglio 2004, infatti, è entrato a far parte<br />

della Giunta provinciale di Milano come assessore all’attuazione<br />

della Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza. Il 31 gennaio scorso il Pd ha<br />

ufficializzato la sua candidatura e nelle scorse settimane è arrivato<br />

Pierluigi Bersani a dare man forte alla campagna del candidato<br />

Presidente. La sua idea di politica è basata sullo stretto contatto<br />

con il territorio e sul rapporto con la piazza, mentre il programma<br />

si fonda sulla creazione di una provincia snella, che non corra<br />

il rischio di essere burocratizzata e garantisca «ai cittadini dei<br />

Comuni la rappresentanza politica nella nuova istituzione».<br />

6 N.43 CM<br />

TEMPO LIBERO<br />

Dario Allevi<br />

Sarà il vicesidanco di <strong>Monza</strong> a correre per il Pdl per la<br />

carica di Presidente della nuova provincia di <strong>Monza</strong> e<br />

Brianza. La candidatura, più volte anticipata nei mesi scorsi ma mai<br />

confermata, è stata ufficializzata nel congresso fondativo del Popolo<br />

delle Libertà tenutosi a fine marzo nella Capitale. In questa occasione<br />

Allevi ha parlato alla platea composta da migliaia di delegati accorsi<br />

per celebrare la nascita della nuova formazione politica, spendendo<br />

parole per la Brianza e il suo tessuto produttivo, rimarcando la<br />

necessità di dare a loro e al popolo delle partite Iva «risposte serie<br />

in termini di garanzie economiche, innovazione infrastrutturale,<br />

certezza del diritto e sicurezza sociale». Un nome, quello di Allevi,<br />

che dopo mesi di dubbi ha messo d’accordo proprio tutti nella<br />

nuova compagine, compresa la Lega Nord. Classe 1965, grande<br />

passione per lo sport (non solo quello amministrato come assessore),<br />

già consigliere comunale, Allevi è in politica sin da ragazzo. Ad<br />

attenderlo, ora, la sua più grande sfida.<br />

WAVE TANGRAM<br />

PAVIMENTI IN ACCIAIO PER L’ARCHITETTURA<br />

WAVE STEELS È COMMERCIALIZZATO DA<br />

STAINLESS PRODUCTS S.R.L.<br />

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La Brianza riparte con slancio<br />

Il Premier per Cisco<br />

Il Fai a primavera<br />

Più di 3.000 visitatori hanno letteralmente invaso ville e<br />

chiese della Brianza, solitamente chiuse al pubblico ma<br />

aperte, lo scorso 28 marzo. Chiesa S.Maurizio, il Casino<br />

di caccia Borromeo, Villa Gallarati Scotti e la Lodovica<br />

sono state aperte al pubblico per la XVIIesima Giornata<br />

di Primavera, un'iniziativa organizzata dal Fai (Fondo<br />

per l'Ambiente Italiano). A fare da cicerone saranno 10<br />

guide ed un gruppo di 40 studenti del Liceo Zucchi di<br />

<strong>Monza</strong>. Informazioni www.fondoambiente.it.<br />

8 M C<br />

Il Presidente del Consiglio Berlusconi ha inaugurato la sede di un nuovo centro della Cisco<br />

System che aiuterà a snellire la pubblica amministrazione della futura Provincia<br />

a cura della redazione<br />

Oltre 150 miliardi di euro messi a disposizione dal Governo a favore di imprese e di<br />

ammortizzatori sociali. Un Silvio Berlusconi ottimista ha inaugurato lo scorso 20 marzo alle<br />

Torri Bianche di Vimercate, insieme ai ministri Maria Stella Gelmini e Roberto Maroni, il Cisco<br />

Business Collaboration, ultima creazione della Cisco Systems Italy, leader mondiale nella<br />

fornitura di soluzione di rete. «Il nuovo Centro - ha spiegato Stefano Venturi, amministratore<br />

delegato di Cisco Italia - costituisce un polo per lo scambio di esperienze che permetterà<br />

ad aziende e istituzioni di sperimentare le soluzioni tecnologiche, frutto della ricerca più<br />

avanzata, aiutandole a comprendere come applicarle per migliorare la loro produttività e<br />

diventare più competitive nello scenario globale». Una soluzione per far dialogare tra loro<br />

imprese e pubblica amministrazione. E proprio su quest’ultima è concentrato l’impegno del<br />

Governo che - a quanto dichiarato da Berlusconi: «Entro il 2012 avrà un e-government dove non<br />

esisterà più la carta». Contro una pubblica amministrazione burocratica, costosa e inefficiente,<br />

per il Premier serve un ingente investimento di digitalizzazione e quindi un centro di ricerca<br />

e sperimentazione avanzato come quello di Vimercate, che dovrà e aiutare a realizzare il<br />

futuro ”virtualmente compatibile”, promesso dal Cavaliere all’inaugurazione e auspicato dagli<br />

operatori e dalle imprese del territorio.<br />

N.43<br />

WHAT’S ON<br />

Parà a El Alamein<br />

Un vero e proprio pellegrinaggio nel Sacrario Militare di El<br />

Alamein, quello compiuto dall’11 al 17 marzo dalla sezione<br />

monzese dell’Associazione Nazionale Paracadutisti. Una visita<br />

commovente dei Parà della Folgore, guidati dal presidente della<br />

sezione Francesco Crippa, sulla tomba ove riposano i resti dei<br />

caduti italiani durante l’omonima battaglia svoltasi tra il giugno e<br />

l’ottobre del 1942. La delegazione di una quarantina di monzesi<br />

e brianzoli ha marciato sotto il sole e poi alcuni dei parà si sono<br />

inquadrati all’interno della corte d’onore all’ingresso del sacrario.<br />

Aggregata al gruppo anche una rappresentanza della sezione<br />

militare della locale Croce Rossa. Il giorno prima della partenza per<br />

l’Italia, il gruppo di monzesi ha potuto incontrare Renato Schifani,<br />

che si trovava in Egitto e che si è recato a rendere omaggio ai caduti<br />

italiani della storica battaglia. Il Presidente del Senato ha salutato<br />

con apprezzamento il gruppo arrivato dalla Brianza, da sempre<br />

impegnato in attività importanti sul territorio, sia dal punto di vista<br />

culturale, che di beneficenza.<br />

Bambini e Gdf<br />

Oltre 700 studenti delle scuole elementari e medie di<br />

Seregno hanno partecipato, lo scorso 24 marzo, alla<br />

dimostrazione dell’Unità Cinofila Guardia di Finanza<br />

di Milano al Palazzetto dello Sport alla Porada. Il<br />

maresciallo Vito Verardo ha illustrato l’attività del corpo<br />

ai ragazzi e fatto alcune dimostrazioni con i pastori<br />

tedeschi addestrati.<br />

WHAT’S ON<br />

Premio mondiale<br />

al prof. Masera<br />

Parla italiano, e più precisamente<br />

monzese, il vincitore del “Paul P.<br />

Carbone Award in International<br />

Oncology”. L’importante<br />

riconoscimento quest’anno è<br />

stato assegnato al professor<br />

Giuseppe Masera, direttore della<br />

Clinica Pediatrica dell’Ospedale<br />

San Gerardo di <strong>Monza</strong>. Un<br />

premio prestigioso, intitolato<br />

alla memoria del dottor Paul<br />

Carbone (medico statunitense<br />

impegnato nello sviluppo e nella<br />

ricerca della cura contro il cancro<br />

nei Paesi in via di sviluppo)<br />

assegnato al professor Masera<br />

per il suo grande impegno in<br />

campo oncologico, pioniere<br />

della collaborazione scientifica e<br />

medica con i Paesi dell’America<br />

Latina. È stato lui, infatti, a<br />

dar vita a una ultraventennale<br />

collaborazione con l’Ospedale<br />

“La Mascota” in Nicaragua,<br />

promuovendo la creazione e<br />

lo sviluppo di un Centro di<br />

Oncologia Pediatrica anche in un<br />

Paese tanto lontano.<br />

N.43<br />

M C<br />

9


Lazzate storica<br />

Uno stanziamento di 170 mila euro per<br />

riqualificare quattro vicoli storici del borgo e<br />

restituirli all’antico splendore. Questa la cifra<br />

che Lazzate dedica al restauro dei vicoli Birago,<br />

Madonna, Rossini<br />

e San Giuseppe.<br />

Già previsto l’avvio<br />

delle gare d’appalto;<br />

resta un punto<br />

interrogativo prima di<br />

dare l’avvio effettivo<br />

all’intervento,<br />

ovvero lo svincolo<br />

dal patto di stabilità.<br />

Per questo si batte<br />

il senatore leghista<br />

Cesarino Monti,<br />

anche su Facebook.<br />

10 M C<br />

Pedemontana verde<br />

Un’autostrada ecosostenibile, realizzata, per la prima volta in Italia, con il contributo delle<br />

istituzioni e delle associazioni ambientaliste del territorio. Un impegno di spesa di 100<br />

milioni di euro che, rispetto ai 3 miliardi del totale non sono pochi. Ma anche pedaggi per<br />

limitare gli automezzi favorendo i trasporti pubblici. È stata la Provincia di Milano, (in<br />

particolare l’assessore all’attuazione di <strong>Monza</strong> e Brianza Gigi Ponti, i colleghi Paolo Matteucci,<br />

alla Viabilità e trasporti e Pietro Mezzi, al Territorio), insieme a Pedemontana S.p.A e ai<br />

rappresentanti del comitato “Insieme per lo sviluppo Sostenibile”, a presentare il progetto della<br />

nuova arteria che taglierà la Brianza e che dovrebbe essere inaugurata per l’Expo 2015. Ad<br />

aprile il progetto definitivo, ad agosto l’approvazione del Cipe e a Marzo 2010 l’inizio dei lavori<br />

per un progetto avveniristico nel quale nulla sembra lasciato al caso, dall'attenzione ambientale<br />

a quella occupazionale. Punti di forza: la compensazione ambientale, la cura del ferro e qualche<br />

curiosità. Tra queste la creazione di biotopi ai lati dell’arteria, meno 500 mila metri quadrati di<br />

asfalto in aree di servizio e barriere elettroniche; non è esclusa inoltre l’illuminazione a led, i<br />

distributori di Gpl, metano e elettricità, persino la costruzione di ecovillaggi per compensare gli<br />

espropri.<br />

N.43<br />

WHAT’S ON<br />

Torneo Tennis<br />

Un montepremi di 37 mila 500 dollari, per<br />

le migliori racchette italiane e straniere che<br />

partecipano fino al 12 aprile alla Mitsubishi<br />

Electric Cup 2009 del Tennis <strong>Club</strong> di via<br />

Boccaccio. Le gare coinvolgono 32 atleti.<br />

A latere anche la beneficenza, lo scorso 6<br />

aprile, con l'aperitivo in favore del Comitato<br />

Mara Letizia Verga.<br />

Una stamperia in cella<br />

Detenuti grafici che stamperanno i volantini elettorali per le<br />

prossime provinciali. Sembra incredibile, ma dallo scorso 24<br />

marzo, quando è stata inaugurata la stamperia del Carcere di<br />

<strong>Monza</strong>, questo sarà possibile. L’idea è stata lanciata durante<br />

l’inaugurazione dall’assessore ai Servizi Sociali del Comune di<br />

<strong>Monza</strong>, Stefano Carugo che ha spiegato: «Da più di un anno il<br />

nostro Comune sta lavorando, insieme a tutti i Comuni della<br />

Brianza, per sostenere le attività del carcere e aiutare a riportare<br />

nella società e sul territorio i detenuti che hanno scontato la<br />

pena. Quella della stamperia è una splendida realtà nella quale<br />

lavoreranno circa 5 detenuti, selezionati dalla direzione del<br />

carcere, che verranno anche stipendiati grazie alle Borse Lavoro<br />

istitutite dalla Regione Lombardia». Nei locali della stamperia c’è<br />

una macchina per stampare di ultima generazione e i computer<br />

per la grafica che verranno utilizzati dai detenuti dopo un<br />

training organizzato all’interno della struttura sempre grazie ai<br />

finanziamenti regionali e al fondo intercomunale. Soddisfatto<br />

anche il direttore del penitenziario monzese. «Questa è una<br />

delle tante iniziative che abbiamo realizzato per incentivare il<br />

lavoro in carcere e poi fuori - ha detto Massimo Parisi, direttore<br />

del carcere - ricordo anche l’esperienza della Biblioteca che sta<br />

riscuotendo notevole successo, oltre a quelle dei laboratori del<br />

legno, del ferro battuto, dei cavi di metallo e tante altre attività»<br />

Anche la stamperia, come le altre attività extra all’interno del<br />

carcere, (considerato uno dei fiori all’occhiello d’Italia per queste<br />

strutture, anche se soffre di un grave sovraffollamento con quasi<br />

800 detenuti per la metà dei posti disponibili, ndr), verrà gestita<br />

dalla Cooperativa <strong>Monza</strong>2000 che collabora attivamente con<br />

l’assessorato ai Servizi sociali. «A questo punto lancio un appello<br />

ai colleghi politici che si candideranno per le prossime elezioni<br />

perché facciano lavorare questi detenuti realizzando qui dentro i<br />

propri volantini elettorali!», ha concluso Carugo.<br />

WHAT’S ON<br />

Baby slogan<br />

per l’acqua<br />

È un alunno di prima elementare,<br />

Alberto Cattaneo della IC Scuola<br />

Tolstoj di Desio, il vincitore del<br />

concorso “Tutti pubblicitari per<br />

l’acqua del sindaco”. Un’iniziativa<br />

lanciata da Brianzacque S.p.A. in<br />

occasione della Giornata mondiale<br />

dell’acqua, per promuovere l’uso<br />

dell’acqua del rubinetto nelle mense<br />

scolastiche. Tra i 556 lavori pervenuti<br />

alla giuria, gli esperti hanno premiato<br />

insieme al primo classificato,<br />

anche Gionata Accattini, della III<br />

B scuola elementare “A. Manzoni”<br />

di Macherio e Irene Bisceglia, IV A,<br />

scuola elementare “Don Rivolta” di<br />

Ceriano Laghetto. Scelti altri 22 lavori<br />

con menzioni speciali per gli slogan<br />

scelti. I cinquanta cartelloni più belli<br />

sono stati accolti in una mostra online,<br />

visitabile sul sito<br />

www.brianzacque.it. I 25 disegni<br />

e slogan premiati sono stati<br />

invece riprodotti su dei pannelli,<br />

che faranno parte di una mostra<br />

itinerante nelle scuole che hanno<br />

aderito all’iniziativa.<br />

N.43<br />

M C<br />

11


Da sinistra, Ester Sala, Silvana e Giuseppe Granetto<br />

Graziella Sassoli e Roberto Pancirolli Sabrina Granetto, sponsor della serata con G.Granetto, premia Elena Viscardi<br />

Da sinistra, Lucia Arizzi, Annamaria Di Oreste, Paolo e Adriana Volpati<br />

12 M C<br />

La primavera delle donne 2009<br />

Imprenditrici, libere professioniste, mamme, poliziotte...<br />

Lo scorso numero vi abbiamo raccontato tante storie<br />

di donne, le loro vite, le aspirazioni e la realtà, spesso<br />

Da sinistra, Monsignor Peppino Arosio, Andrea Sassoli e Roberto Pancirolli<br />

Martina Sassoli e Pier Franco Bertazzini Valentina Colombo Marika Kullman Annamaria Di Oreste premiata da Dario Allevi<br />

N.43<br />

WHAT’S ON<br />

Aldo Varenna e Marilù Cattaneo Il dottor Filiberto Vago<br />

difficile, con cui si confrontano ogni giorno. Il 12 marzo le<br />

abbiamo festeggiate e, come lo scorso anno, ne abbiamo volute<br />

premiare alcune per rendere omaggio a tutte quante<br />

foto Marco Brioschi<br />

WHAT’S ON<br />

Da sinistra, Marco Piazza e Danilo Costa<br />

N.43<br />

M C<br />

13


14 M C<br />

Doda Gulfi<br />

Dario Allevi con la fidanzata Simonetta<br />

N.43<br />

WHAT’S ON<br />

Giuseppe Porro e Elena Viscardi<br />

Vanna Buelli, regina della serata, riceve gli applausi dei presenti<br />

Da sinistra, Mina Pirovano, Toni Liguori, Martina Sassoli e Lucia Cappello<br />

Eugenio Leoni Samantha Ceccardi<br />

L’assessore Massimo Romeo, il sindaco di Seregno Giacinto Mariani, l’avvocato Goltare e la moglie Monique Livia Porta<br />

Mauro Ronzoni e la moglie<br />

L’avvocato Raffaele Della Valle<br />

Laura Minguzzi, sponsor della serata<br />

con l’azienda Format<br />

Il sindaco di Seregno, Giacinto Mariani<br />

WHAT’S ON<br />

Carmen Principe, omaggiata da <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />

con i fiori gentilmente forniti dal fiorista Alberto Dell’Orto<br />

N.43<br />

M C<br />

15


16 M C<br />

Vanna Buelli<br />

Francesca Scotti e Laura Colombo<br />

L’avvocato Della Valle, Andrea Sassoli e Giuseppe Porro<br />

L’avvocato Daniela Greco<br />

In primo piano, Sophie Rey, Michele Buelli e Luca Pancirolli<br />

Nino Mariani, titolare di Mariani Gioiellieri dal 1878,<br />

sponsor della serata<br />

Pietro Fortunato ha premiato Giovanna Forlanelli<br />

Toni Liguori, direttore di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong><br />

I ragazzi di Gange, la cui musica ha animato la serata Mina Pirovano premiata da Giacinto Mariani Da sinistra, Bruno Santamaria, Marina ed Enio Fontana Da sinistra, Alessandra, Roberto e Luca Pancirolli<br />

N.43<br />

WHAT’S ON<br />

WHAT’S ON<br />

N.43<br />

M C<br />

17


Società<br />

Dalla penna al mouse<br />

Come cambia la scrittura dei giovani: questo il senso dell’iniziativa che ha<br />

visto a confronto studiosi dell’evoluzione della comunicazione<br />

di Francesco Pozzi - foto Marco Brioschi<br />

Dalla Penna al Mouse: come cambia<br />

la scrittura dei giovani. Questo il<br />

titolo del convegno, che si è svolto<br />

lo scorso 12 marzo al Teatro Binario 7, dal<br />

quale è emerso il progetto di un osservatorio<br />

nel quale si cercheranno di monitorare i<br />

principali cambiamenti che la scrittura a<br />

mano sta subendo in questo periodo altamente<br />

tecnologico.<br />

Per prima cosa<br />

l’assunto dal<br />

quale sono partiti<br />

i relatori: le<br />

nuove <strong>forme</strong> di<br />

scrittura ci stanno<br />

disabituando<br />

sempre più a<br />

scrivere usando<br />

carta e penna,<br />

mentre ci<br />

spingono verso modalità d’espressione molto<br />

più veloci e semplificate.<br />

Gli strumenti della modernità, come sms,<br />

blog e e-mail, velocizzano notevolmente<br />

il processo di scrittura e ci permettono<br />

di bypassare molto spesso anche le più<br />

basilari regole grammaticali e lessicali; tutto<br />

questo a scapito di carta e penna, elementi<br />

fondamentali della vera scrittura.<br />

A dare il via ai lavori sono stati gli assessori<br />

del Comune di <strong>Monza</strong>, Alfonso Di Lio per<br />

la Cultura e il collega Pier Franco Maffè<br />

per l’Educazione. Dopo un breve intervento<br />

da parte dei due amministratori, che hanno<br />

18 M C<br />

N.43<br />

WHAT’S ON<br />

ribadito la loro difficoltà nell’approcciarsi<br />

ai mezzi di comunicazione di ultima<br />

generazione, ha preso la parola Daniele Bo,<br />

giornalista e fondatore dell’associazione<br />

culturale “Il dono di Teuth”, nonché<br />

moderatore della discussione. Bo ha dato<br />

la parola per prima a Maria Matera,<br />

specialista in grafologia, che ha sviluppato il<br />

tema attraverso<br />

l’analisi delle<br />

varie <strong>forme</strong> di<br />

sensorialità che<br />

“<br />

Le nuove <strong>forme</strong> di<br />

comunicazione fanno perdere<br />

il senso della scrittura a mano<br />

con carta e penna, ma hanno il<br />

pregio di essere più veloci<br />

sono coinvolte<br />

nello scrivere.<br />

«Il gesto grafico<br />

- ha spiegato<br />

- coinvolge la<br />

psicomotricità del<br />

nostro corpo quasi<br />

interamente dal<br />

momento che, scrivendo con carta e penna,<br />

si sfruttano tutti i cinque sensi: la vista aiuta<br />

a gestire lo spazio e a controllare il gesto,<br />

l’udito percepisce l’attrito della penna che,<br />

su diversi tipi di carta, produce un rumore<br />

diverso, il tatto controlla la pesantezza del<br />

tratto che crea un solco più o meno incisivo,<br />

l’odore della carta e dell’inchiostro stimolano<br />

il nostro olfatto e, infine, mordicchiando<br />

la penna o la matita, inconsapevolmente<br />

associamo un particolare gusto al gesto<br />

tecnico dello scrivere». Alessandra Michieli,<br />

insegnante di grafologia dell’età evolutiva,<br />

ha analizzato i segnali d’allarme che gli<br />

A destra, Raffaele Caselli<br />

al Binario 7 mentre<br />

illustra le incisioni<br />

rupestri, considerate<br />

primi segni grafici<br />

dell’umanità<br />

adolescenti inseriscono inconsciamente nei loro<br />

testi. I ragazzi, infatti, tendono a trascrivere<br />

sul foglio le loro difficoltà, le loro paure e<br />

attraverso lo studio del gesto grafico è possibile<br />

riuscire a interpretare i loro stati d’animo e<br />

aiutare il giovane a superarli. Poi è stata la<br />

volta di Raffaele Caselli, esperto di Perizia<br />

Calligrafica Giudiziaria, che ha presentato una<br />

panoramica completa delle principali tappe che<br />

portano un bambino allo sviluppo delle capacità<br />

e delle tecniche di scrittura. Analizzando alcune<br />

iscrizioni rupestri e la loro evoluzione nel tempo,<br />

è stato possibile notare come la funzione delle<br />

icone sia indispensabile per l’apprendimento<br />

delle tecniche grafiche di scrittura e di<br />

comunicazione. Elena Manetti, presidente di<br />

Arigraf Milano, istituto di grafologia francese, ha<br />

poi intrapreso un viaggio alla scoperta di come,<br />

attraverso l’uso della scrittura, si venga a formare<br />

il senso etico in un ragazzo: dal riconoscimento<br />

dei concetti di bene e male, fino all’accettazione<br />

dei valori assoluti come inalienabili e<br />

inconfutabili. Dello stesso avviso Francesco<br />

Ascoli, presidente dell’Associazione Calligrafica<br />

Italiana, per cui la scrittura non è solo un gesto<br />

meccanico, ma la completa espressione delle<br />

emozioni che interessano tutte le <strong>forme</strong> e i livelli<br />

di comunicazione.<br />

Infine, Anna Boracchi, vice presidente di<br />

Agi (Associazione Grafologica Italiana), ha<br />

presentato un breve excursus sui casi concreti<br />

di riabilitazione che avvengono attraverso la<br />

scrittura, riportando una dettagliata descrizione<br />

delle tecniche grafiche adottate.<br />

WHAT’S ON<br />

N.43<br />

M C<br />

19


Frecce tricolori<br />

Il volo<br />

perfetto<br />

20 M C<br />

N.43<br />

WHAT’S ON<br />

Alla cena annuale del Lions<br />

Host, il comandante delle<br />

Frecce Tricolori, ospite<br />

d’eccezione, ha spiegato la<br />

filosofia del gruppo<br />

Testo e foto<br />

di Laura Marinaro<br />

Ha soltanto 40 anni, ma nel suo<br />

curriculum annovera esperienze uniche<br />

ed eccezionali, nonchè 3 mila 500<br />

ore di volo e medaglie di grande prestigio ed<br />

è l’incarnazione di un sogno per tanti giovani.<br />

Massimo Tammaro, maggiore dell’Aeronautica<br />

Militare Italiana, è il comandante della pattuglia<br />

acrobatica più blasonata al mondo: le Frecce<br />

Tricolori. È stato lui, lo scorso 24 marzo, durante<br />

la cena di apertura annuale del <strong>Club</strong> Lions <strong>Monza</strong><br />

Host, a spiegare cosa vuol dire essere un mito<br />

vivente e soprattutto come si fa a diventarlo.<br />

Al tavolo degli ospiti anche il colonnello<br />

dell’Esercito Italiano Fabrizio Bonaldi, reduce<br />

da una Missione in Afghanistan, Dario Allevi,<br />

vicesindaco e candidato presidente del Pdl<br />

alle prossime provinciali e la signora Marisa<br />

Bartoletti presidente del primo <strong>Club</strong> Frecce<br />

Tricolori. «Siamo fieri di aver creato un vero e<br />

proprio evento questa sera dedicato alla storia del<br />

volo italiano», ha dichiarato Massimo Charin,<br />

presidente del Lions Host.<br />

La storia della pattuglia Acrobatica Nazionale,<br />

composta da dieci velivoli e altrettanti piloti super<br />

specializzati, è affascinante e affonda le sue radici<br />

nel volo da addestramento e da combattimento.<br />

Ma oggi, soprattutto, le Frecce Tricolori sono un<br />

biglietto da visita diplomatico e fondamentale per<br />

il nostro Paese. «Il nostro ruolo non è soltanto<br />

quello di offrire uno spettacolo unico, perfetto<br />

e soprattutto ai massimi livelli della sicurezza<br />

- ha spiegato il maggiore Tammaro - ma anche<br />

di farlo nei paesi che, con il nostro, possono<br />

intrattenere rapporti non solo diplomatici, ma<br />

anche economici. Per questo la nostra squadra,<br />

che è composta non solo dai piloti, ma anche da<br />

meccanici, da supporti logistici e da tutti quelli che<br />

lavorano intorno ai piloti, deve lavorare in sinergia<br />

d’intenti e in perfetto equilibrio». Volano a vista,<br />

senza altre strumentazioni che quelle classiche<br />

del volo meccanico, a 600 km all’ora e a due<br />

metri di distanza l’uno dall’altro. Un errore, anche<br />

minimo, può diventare fatale e per questo i piloti<br />

delle Frecce Tricolori non possono sbagliare. La<br />

selezione infatti è lunga e complessa. «Un ottimo<br />

pilota per noi non è soltanto bravo a livello tecnico<br />

- ha concluso - ma è una persona equilibrata, che<br />

sa stare con gli altri e che sa dire che non se la<br />

sente di volare se non sta bene, senza timori. Un<br />

uomo vero, insomma».<br />

La stagione delle Frecce Tricolori inizia a maggio<br />

e per tutta l’estate porta in giro per il mondo la<br />

pattuglia. «Avrei tanto desiderato portarli a <strong>Monza</strong><br />

per il Gran Premio dello scorso anno - ha concluso<br />

Allevi - ma poi mi dissero che il regolamento<br />

dell’Autodromo non lo permetteva... magari per<br />

la nuova Provincia troveremo l’occasione di farli<br />

esibire anche qui!»<br />

WHAT’S ON<br />

Da sinistra, il colonnello Bonaldi,<br />

il maggiore Tammaro, Chiarin e Dario Allevi<br />

N.43<br />

M C<br />

21


Dall’alto la mostra sul cappello<br />

nella nuova sede della Provincia<br />

e l’inaugurazione ufficiale con le<br />

autorità civili e militari locali<br />

22 M C<br />

N.43<br />

WHAT’S ON<br />

Provincia<br />

Inaugurata la<br />

prima sede<br />

Negli splendidi capannoni Liberty<br />

della ex fabbrica Pastori Casanova,<br />

allestita una mostra sul Cappello,<br />

simbolo storico del made in<br />

Brianza nel mondo<br />

dalla redazione<br />

U<br />

n omaggio agli uomini con il cappello,<br />

come suggerisce il titolo stesso della<br />

mostra dedicata ad una delle eccellenze<br />

dell’imprenditoria monzese del passato, che ha<br />

arricchito l’inaugurazione della futura sede del<br />

Consiglio Provinciale. La sede Liberty degli ex<br />

capannoni tessili della Pastori Casanova, in via<br />

Tommaso Grossi, appena restaurata, è stata infatti<br />

ufficialmente aperta, alla presenza delle Autorità,<br />

lo scorso 5 marzo.<br />

A tagliare il nastro, l’assessore all’Attuazione<br />

della Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza Gigi Ponti, il<br />

sindaco Marco Mariani e l’assessore al Lavoro<br />

della Provincia Bruno Casati. «Da bambino<br />

ricordo come <strong>Monza</strong> si risvegliasse al fischio<br />

delle sirene delle sue cento fabbriche - ha detto<br />

Casati - Mia madre lavorava al cappellificio Crippa<br />

e Corno, sui bastioni del Lambro e, in seguito, a<br />

domicilio. E allora a <strong>Monza</strong> lavoravano in fabbrica<br />

8-9 mila cappellai: qui il feltro veniva sagomato<br />

a caldo tra nuvole e sbuffi di vapore rovente, e<br />

poi passato nella trafila della rifinitura ago e filo.<br />

<strong>Monza</strong> allora era la capitale italiana, e non solo, del<br />

feltro. Allora, metteva per davvero il cappello sul<br />

mondo e speriamo che con la nuova Provincia si<br />

ricordi questo passato glorioso e lo si rilanci».<br />

Cultura<br />

Gli Orizzonti di <strong>Monza</strong><br />

Oltre duecento persone hanno assistito all’inaugurazione della mostra sul<br />

Vedutismo, in programma fino al 3 maggio, al Serrone della Villa Reale<br />

della redazione - foto Marco Brioschi<br />

Dopo il grande riscontro mostrato dai<br />

cittadini monzesi alla prima edizione<br />

della mostra sulle collezioni civiche,<br />

dedicata al tema “Mostrarsi e apparire”, il 13<br />

marzo scorso è stata inaugurata, alla presenza<br />

dell’assessore alla Cultura Alfonso Di Lio,<br />

del curatore, Graziano Vergani, e di Rodolfo<br />

Profumo, coautore del catalogo, l’edizione di<br />

quest’anno: “Orizzonti. Paesaggi dalle collezioni<br />

civiche monzesi”.<br />

Una selezione di oltre centodieci capolavori delle<br />

raccolte monzesi sul tema del paesaggio, dal<br />

XVII al XX secolo. Suddivisa in sette sezioni<br />

tematiche, ne presenta due interamente dedicate<br />

alla Città e al Parco, mentre tredici dipinti sono<br />

dedicati alla campagna briantea e alla sua gente.<br />

Soddisfatto, l’assessore Di Lio ha dichiarato:<br />

«L’accoglienza riservata alla prima edizione,<br />

che ha visto un pubblico di visitatori inatteso nel<br />

numero, ci fa insistere sulle collezioni civiche<br />

insieme alla coerenza della scelta di politica<br />

culturale dell’Amministrazione Mariani, che ha,<br />

nella valorizzazione del patrimonio locale, uno<br />

degli impegni qualificanti per il quinquennio del<br />

mandato amministrativo, che - prosegue -<br />

ci sprona a percorrere con sempre maggiore<br />

entusiasmo una strada già tracciata, mentre<br />

siamo alla vigilia della presentazione della<br />

terza edizione della Biennale Giovani e mentre<br />

il curatore Marco Meneguzzo sta preparando<br />

l’attesa e innovativa mostra sulla pittura degli<br />

Anni 80».La mostra è, inoltre, accompagnata<br />

da un ciclo di incontri dal titolo “Paesaggi<br />

senza Confini” che approfondiscono il tema del<br />

paesaggio sotto vari aspetti: artistico, musicale,<br />

letterario, psicologico, urbano e comunicativo.<br />

WHAT’S ON<br />

L’inaugurazione della<br />

mostra dedicata ai<br />

paesaggisti di fine ’800<br />

e una veduta d’epoca di<br />

San Pietro in Martire<br />

N.43<br />

M C<br />

23


24 M C<br />

Galà<br />

La notte delle stelle<br />

I grandi pattinatori italiani hanno conquistato<br />

il pubblico monzese al Palacandy nella classica serata di primavera<br />

N.43<br />

WHAT’S ON<br />

dalla redazione - foto Marco Brioschi<br />

Roberto Riva, il grande campione<br />

mondiale, è stato uno dei protagonisti<br />

del Galà delle Stelle, andato in scena lo<br />

scorso 29 marzo al Palacandy. Una serata magica<br />

durante la quale il pubblico ha potuto ammirare le<br />

esibizioni di grandi nomi del pattinaggio a rotelle,<br />

come i celebri Tania Romano, Emanuela<br />

e Marco Bornati, Debora Sbei, Emanuele<br />

Ciofetti, Andrea Aracu, Annalisa Graziosi, ma<br />

anche decine di giovani altleti delle società locali,<br />

come Hockey <strong>Monza</strong> e Astroskating, che contano<br />

centinaia di iscritti, appassionati e titoli iridati.<br />

Roberto Riva durante<br />

la sua esibizione<br />

WHAT’S ON<br />

N.43<br />

M C<br />

25


26 M C<br />

N.43<br />

WHAT’S ON<br />

Attenzione<br />

Il Lambro<br />

esonda!<br />

Prima simulazione di un<br />

disastro in pieno centro,<br />

organizzata per il 19 aprile<br />

dalla Protezione Civile<br />

di Laura Marinaro<br />

foto Marco Brioschi<br />

La piena che arriva alle prime luci<br />

dell’alba. Le strade inondate, la gente<br />

sconvolta e disperata che raccoglie<br />

sacchetti per costruire argini artigianali. A<br />

<strong>Monza</strong> ricordano tutti lo sconcerto negli occhi<br />

di chi risiedeva a due passi dal fiume, in pieno<br />

centro e vide andare sott’acqua le proprie<br />

attività e i sacrifici di anni. Rammentiamo<br />

anche Walter Ros, l’uomo che fu risucchiato<br />

dal fiume in piena e che perse la vita. Ma<br />

l’alluvione del novembre 2002 rimarrà un<br />

ricordo e oggi la città sembra più che mai<br />

pronta ad affrontare al meglio l’emergenza.<br />

Per questo la Protezione Civile e l’assessore<br />

Massimiliano Romeo hanno deciso di<br />

organizzare per il 19 aprile prossimo una<br />

simulazione vera e propria del disastro,<br />

coinvolgendo la popolazione residente nei<br />

pressi del Lambro e del Lambretto. Via<br />

Aliprandi, via Villa e via Annoni, allora teatro<br />

del disastro, verranno inondate e i residenti,<br />

circa 600 persone, chiamati a raccolta in<br />

questi giorni da una lettera dell’Assessore,<br />

potranno partecipare attivamente alla gestione<br />

dell’emergenza. Sul campo scenderanno 200<br />

persone tra volontari di <strong>Monza</strong> Soccorso e<br />

della Protezione Civile comunale, Carabinieri,<br />

Polizia, Vigili del fuoco, Alpini e Guide<br />

Ecologiche Volontarie. Per l’intera mattinata<br />

il centro verrà chiuso al traffico e verranno<br />

posizionati mezzi e strumenti per arginare<br />

la piena. Ci sarà persino un campo base e<br />

una struttura ricettiva per gli evacuati. E non<br />

mancherà la simulazione dello stress sia negli<br />

operatori che nella popolazione coinvolta.<br />

Insomma, sembrerà tutto vero. «Questo tipo<br />

di simulazioni non mi risulta siano<br />

frequenti nel Nostro Paese - ha detto<br />

Massimiliano Romeo - in genere la<br />

Protezione Civile si esercita nel Parco<br />

o in altre zone, ma nel centro non è mai<br />

stato organizzato nulla di simile. Quello<br />

che vogliamo capire è se la nostra Unità<br />

di Crisi è davvero pronta a gestire un<br />

disastro come quello del 2002, ma<br />

anche se la popolazione può essere<br />

aiutata a trovarsi pronta».<br />

Tra le varie simulazioni non mancherà<br />

anche quella della caduta di una<br />

persona nel fiume e del successivo<br />

recupero da vivo. Anche i mezzi<br />

del 118 saranno infatti pronti ad<br />

intervenire. «Non vogliamo spaventare<br />

la popolazione, anzi la invitiamo a<br />

partecipare attivamente compilando<br />

la scheda di adesione all’evento - ha concluso<br />

Romeo - Dobbiamo ricordare che lo scorso<br />

inverno a causa delle continue piogge abbiamo<br />

rischiato l’esondazione per tre centimetri,<br />

quindi, anche se eventi come quello del 2002<br />

sembrano eccezionali, purtroppo, non è detto<br />

che non possano ripetersi». Meglio, dunque<br />

essere pronti ad affrontare l’emergenza.<br />

L’appuntamento è all’alba del 19 aprile, fino<br />

alle ore 13.<br />

WHAT’S ON<br />

L’assessore Romeo e<br />

Mario Stevanin, capo<br />

della Protezione Civile,<br />

spiegano la simulazione<br />

N.43<br />

M C<br />

27


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

28 N.43 CM<br />

Officine Locati <strong>Monza</strong><br />

Passione di famiglia<br />

Dal 1925 sulla breccia dell’onda dell’imprenditoria brianzola,<br />

la vita di questi imprenditori potrebbe essere uno splendido film<br />

Una storia bellissima, un film che inizia<br />

in bianco e nero nel 1925 e che va<br />

avanti negli anni, da quando Guido<br />

Locati fondò la sua prima officina a <strong>Monza</strong>.<br />

Un film che, sequenza dopo sequenza, in una<br />

miriade di colori e di immagini che testimoniano<br />

il percorso di una delle aziende storiche della<br />

città, racconta la vita di un’azienda solida e<br />

rappresentativa.<br />

Un esempio di virtù, di intelligenza e di<br />

abnegazione degne delle migliori tradizioni<br />

industriali brianzole. A guidarla oggi sono<br />

Guido e Paolo Locati, rispettivamente figlio e<br />

nipote di Giuseppe. Una storia raccontata a tre<br />

voci.<br />

Come è avvenuto questo passaggio<br />

generazionale?<br />

Guido: «Senza traumi e senza problemi<br />

particolari. Insieme a mio cugino Paolo abbiamo<br />

capito subito che le Officine Locati avevano<br />

alle spalle una storia di grande valore e abbiamo<br />

voluto adattarla alla realtà attuale, senza mai<br />

sottovalutare che determinate tecnologie,<br />

pur nelle loro dinamiche di cambiamento,<br />

di Toni Liguori – foto Marco Brioschi<br />

rimangono alla base del nostro lavoro. In<br />

poche parole, la nostra strategia vincente è stata<br />

quella di non cambiare niente cambiando tutto,<br />

nel segno di un’evoluzione tecnologica con<br />

la quale ci siamo confrontati e adattati senza<br />

dubbi e incertezze. Sembra un paradosso,<br />

ma la verità è proprio questa… E poi, voglio<br />

far presente che mio padre Giuseppe è ancora<br />

presente in azienda e che la sua figura è un<br />

riferimento imprescindibile per la nostra attività<br />

quotidiana».<br />

Suo figlio la considera una parte attiva e<br />

tuttora fondamentale nella conduzione<br />

delle Officine Locati: le fa piacere questo<br />

riconoscimento?<br />

Giuseppe: «Sì, certo, non avevo dubbi in<br />

proposito. Sono sempre rimasto al fianco di<br />

Guido e di mio nipote Paolo ed ho cercato<br />

di trasmettere loro tutta la mia esperienza e<br />

l’entusiasmo che hanno caratterizzato la mia<br />

lunga vita di imprenditore. Ora sono loro che<br />

mandano avanti l’azienda, ma io ho accettato<br />

volentieri di rimanere, anche se la mia presenza<br />

non è più intensa come prima». ><br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

N.43<br />

CM 29


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Quando sono nate le Officine Locati? Chi ne è<br />

stato il fondatore?<br />

Giuseppe: «Tutto iniziò quando mio padre<br />

Guido iniziò la sua attività come fabbro,<br />

lavorando magistralmente il ferro battuto e<br />

creando opere, come la recinzione e le strutture<br />

in ferro dell’ex Macello di <strong>Monza</strong>, che ancora<br />

oggi rappresentano una delle testimonianze più<br />

vive del periodo Liberty. Era ancora un ragazzo,<br />

ma aveva idee molto chiare e lungimiranti:<br />

fu uno dei primi a costruire le profilatrici<br />

americane, macchine che producono in continuo<br />

il profilo con sistemi automatici.<br />

Da semplice artigiano divenne imprenditore e la<br />

sua piccola officina incominciò a poco a poco<br />

ad assumere le sembianze di una vera e propria<br />

fabbrica».<br />

Poi ha tirato dentro anche i figli, lei<br />

compreso…<br />

Giuseppe: «Sì, prima ci ha fatti studiare<br />

e poi tutti in fabbrica, come nella migliore<br />

tradizione».<br />

Quanti eravate?<br />

Giuseppe: «Quattro, i miei tre fratelli ed io,<br />

ognuno con mansioni diverse, ma tutti pervasi<br />

da uno spirito comune che ci ha sempre uniti<br />

30 N.43 CM<br />

ed ha motivato la nostra storia industriale:<br />

la passione per questo lavoro, la voglia di<br />

crescere e di farsi strada nella vita. Con gli<br />

anni ci siamo evoluti, abbiamo inventato<br />

tecnologie particolari adattandole a macchine<br />

che prima non esistevano e che noi stessi<br />

costruivamo all’interno dell’azienda per non<br />

svelare alla concorrenza i segreti della nostra<br />

produzione. Ancora oggi siamo all’avanguardia<br />

in questo campo e ci vantiamo di essere l’unica<br />

azienda del settore che produce le serrande<br />

integralmente, utilizzando tutti i pezzi, escluse le<br />

serrature e le molle, che costruiamo all’interno<br />

del nostro stabilimento».<br />

Qual è stato il giorno preciso in cui ha deciso<br />

di farsi da parte e cedere il testimone a suo<br />

figlio Guido e a suo nipote Paolo?<br />

Giuseppe: «Non c’e stato un momento<br />

particolare, la decisone è maturata giorno dopo<br />

giorno, perchè Guido e Paolo, fin da bambini,<br />

erano abituati a respirare l’aria della fabbrica, a<br />

girare curiosi tra i capannoni, ad interessarsi al<br />

funzionamento delle macchine, ad appassionarsi<br />

ad un lavoro per il quale si sentivano<br />

naturalmente portati. Poi, dopo la laurea,<br />

l’ingresso nel mondo del lavoro è stata la logica<br />

conseguenza di un percorso iniziato molti anni<br />

Guido e Paolo Locati, figlio<br />

e nipote di Giuseppe, oggi<br />

a capo dell’azienda<br />

prima, dopo una lunga gavetta da cui avevano<br />

appreso i segreti di una professione connaturata<br />

in loro. Mi ha stupito un po’ che tutti e due non<br />

solo fossero pronti, ma che avessero anche una<br />

grande voglia di lavorare... Anche per questo, il<br />

passaggio è stato graduale e nello stesso tempo<br />

particolarmente veloce».<br />

Rimasto orfano presto, non deve essere<br />

stato facile per lei continuare a lavorare<br />

proprio nei luoghi dove suo padre Mario<br />

aveva trascorso buona parte della sua vita<br />

professionale: come è riuscito a superare lo<br />

shock di quella perdita così grave?<br />

Paolo: «Grazie alla vicinanza della mia<br />

famiglia, in particolare di mio cugino Guido<br />

e, soprattutto, quella determinante dello zio<br />

Giuseppe, fratello di mio padre, di cui incarnava<br />

le virtù migliori, capace di prendermi sotto le<br />

sue ali protettive, non facendomi mai mancare<br />

l’affetto e la stima che ha sempre nutrito per me.<br />

E poi, come lui stesso ha ricordato, io ho sempre<br />

respirato l’aria della “serranda” e, anche quando<br />

frequentavo l’Università, non perdevo occasione<br />

per correre in azienda, prendere confidenza con<br />

le macchine, confrontare la teoria dei miei studi<br />

di ingegneria con la pratica di una realtà che<br />

soltanto la fabbrica può consentire.<br />

In fondo, questa<br />

realtà è rimasta<br />

la stessa da<br />

cinquant’anni,<br />

non ci sono stati<br />

“<br />

I giovani sono entrati in azienda<br />

subito dopo gli studi, come<br />

nella migliore tradizione:<br />

un passaggio generazionale<br />

naturale e sentito da tutti<br />

stravolgimenti<br />

epocali e<br />

quando mio<br />

cugino ed io<br />

siamo entrati<br />

in azienda, a<br />

tempo pieno<br />

e in punta di<br />

piedi, non<br />

abbiamo fatto altro che apportare piccole, ma<br />

significative modifiche, in un contesto storico<br />

che era già stato costruito dai nostri genitori e<br />

nel quale ci sentivamo perfettamente a nostro<br />

agio».<br />

Quali sono i veri motivi per cui il passaggio<br />

generazionale, per voi, è avvenuto senza<br />

scosse e senza traumi?<br />

Guido: «Essenzialmente due: il primo perchè<br />

sia mio cugino che il sottoscritto siamo entrati<br />

in azienda con una certa preparazione tecnica<br />

in quanto eravamo entrambi laureati nelle<br />

specifiche materie che ci vedono ogni giorno<br />

impegnati nel rispettivi ruoli di competenza,<br />

lui in Ingegneria Meccanica al Politecnico<br />

di Milano, io in Economia e Commercio alla<br />

Bocconi. Questo, lo dico senza falsa modestia,<br />

ci ha permesso di portare qualcosa in più<br />

rispetto a quello che già esisteva, dando vita ad<br />

una serie di cambiamenti in linea con i concetti<br />

più moderni, tecnologici e gestionali, che fanno<br />

parte dei processi<br />

evolutivi di<br />

qualunque<br />

azienda che<br />

si rispetti;<br />

il secondo,<br />

perchè queste<br />

“modifiche” sono<br />

state apportate in<br />

un’azienda che<br />

di fatto si può<br />

ancora definire<br />

artigianale,<br />

mentre in<br />

sostanza viene gestita in modo scientificamente<br />

industriale. Tengo a sottolineare che la struttura<br />

organizzativa, le modalità operative e la filosofia<br />

di pensiero sono rimaste totalmente invariate».<br />

Qual è il vostro fiore all’occhiello?<br />

Guido: «Il prodotto storico, il nostro core<br />

business, è la serranda, con tutte le sue<br />

sfaccettature. Ma un altro vanto della nostra<br />

produzione è rappresentato dai “grigliati”, una<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

><br />

Un’immagine storica con<br />

alcune delle persone<br />

che hanno reso grande<br />

questa azienda<br />

N.43<br />

CM 31


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

pavimentazione industriale in acciaio, con barre<br />

componibili. È un mercato a parte, parallelo<br />

a quello della serranda al quale l’accomuna<br />

soltanto i tipi di macchinari che impieghiamo<br />

per la produzione. L’abbiamo scoperto<br />

venticinque anni fa e ancora oggi continua<br />

a riscuotere un notevole successo e a darci<br />

moltissime soddisfazioni».<br />

Stiamo attraversando un momento<br />

particolarmente difficile: molti imprenditori<br />

si lamentano per la crisi che attanaglia le loro<br />

aziende e non sono pochi quelli che rischiano<br />

di chiudere per sempre la propria attività.<br />

Lei si occupa di finanza e di amministrazione:<br />

cosa pensa in proposito?<br />

Guido: «Se devo essere sincero, noi questa<br />

crisi non la viviamo, anzi… semmai, abbiamo<br />

qualche problema di crescita perché, sembra<br />

strano dirlo in momenti come questo, il mercato<br />

continua a rispondere con favore alle nostre<br />

proposte e gli ordini sono in continuo aumento.<br />

Questo può dipendere da diversi fattori ma,<br />

principalmente, credo che la nostra carta<br />

vincente sia stata quella di avere mantenuto<br />

inalterati i principi cardine su cui si è sempre<br />

fondata la nostra azienda. Ad esempio, da<br />

decenni non lavoriamo più con il mercato<br />

dell’edilizia, tranne qualche rara eccezione<br />

32 N.43 CM<br />

rappresentata da aziende valide, affidabili e<br />

solvibili. Preferiamo mantenere la nostra nicchia<br />

di alta qualità: il costruttore serio, le industrie<br />

di un certo livello, gli installatori con i quali<br />

abbiamo da tempo un rapporto di piena fiducia.<br />

I nostri principi basilari si fondano sulla serietà<br />

dell’azienda e sulla qualità dei prodotti che<br />

fabbrichiamo. Anziché produrre all’interno le<br />

bielle delle tubolari - in Italia siamo gli unici a<br />

farlo - potremmo acquistarle all’estero con un<br />

notevole risparmio, ma non lo facciamo: i nostri<br />

clienti sanno che le nostre serrande sono diverse<br />

da tutte quelle esistenti sul mercato proprio<br />

perché sono costruite avendo cura dei minimi<br />

dettagli, dei particolari che ne fanno un prodotto<br />

di altissima qualità che anche la concorrenza<br />

riconosce essere il migliore. Ci presentiamo a<br />

tutte le fiere di settore del mondo con le carte in<br />

regola e il nostro fatturato è in continua crescita<br />

proprio perché i nostri prodotti sono apprezzati<br />

e richiesti da una clientela sempre più esigente e<br />

variegata».<br />

Adesso che lei ha un po’ più di tempo libero,<br />

come trascorre le sue giornate?<br />

Giuseppe: «Ogni tanto vengo in fabbrica, spesso<br />

mi occupo di edilizia, un’altra attività che ho<br />

messo in piedi qualche anno fa. Appena posso,<br />

mi dedico alla scultura, alla pittura e alla filosofia:<br />

Alcuni ambienti di<br />

Officine Locati, la cui<br />

sede è sempre stata<br />

a <strong>Monza</strong><br />

tre attività che da sempre mi appassionano e mi<br />

coinvolgono emotivamente. Nonostante la mia<br />

non più giovane età, le mie giornate scorrono<br />

velocissime e la noia non mi ha mai colpito,<br />

neppure per un attimo…».<br />

È vero che lei è riuscito a scoprire anche alcuni<br />

aspetti romantici nell’ambito del suo lavoro?<br />

Paolo: «In un certo senso, sì. Sono sempre<br />

stato appassionato di matematica e meccanica,<br />

a prescindere dal lavoro che faccio, e anche se<br />

quando ho iniziato a studiare ingegneria non<br />

avevo ancora le idee molto chiare su cosa avrei<br />

fatto nella vita, avvertivo dentro di me una<br />

passione speciale che mi spingeva sempre più a<br />

puntare sull’azienda di famiglia, sulla continuità<br />

della sua storia e della sua tradizione. Proprio<br />

in quella fase per me era naturale frequentare<br />

l’ambiente di lavoro, soffermarmi davanti ai<br />

macchinari, respirare l’aria della fabbrica: lì è<br />

nata questa passione che coltivo tutti i giorni,<br />

affrontando il lavoro con entusiasmo e con la<br />

gioia di portare avanti un discorso di famiglia,<br />

una tradizione che spero non avrà mai fine. Il<br />

fatto che vi abbia lavorato mio padre, con i fratelli<br />

e mio nonno è uno stimolo in più. L’aspetto<br />

romantico è questo.<br />

Il fatto di seguire il lavoro dall’inizio alla fine,<br />

dalla progettazione alla realizzazione finale mi<br />

regala un grado di soddisfazione che in poche<br />

altre attività potrei riscoprire».<br />

Anche lei non ha mai avuto dubbi che un<br />

giorno si sarebbe occupato dell’azienda di<br />

famiglia?<br />

Guido: «Mentre mi laureavo ho frequentato uno<br />

stage di sei mesi in un’azienda milanese e alla<br />

fine mi confermarono, offrendomi un incarico<br />

accattivante e prestigioso: quello di revisore<br />

dei conti. L’offerta mi lusingò, ma non avevo il<br />

minimo dubbio che il mio destino sarebbe stato<br />

quello di dedicarmi anima e corpo alle Officine<br />

Locati, all’azienda fondata da mio nonno e nella<br />

quale ero certo che avrei trovato la mia strada.<br />

Incominciai così il mio cammino di imprenditore<br />

assumendomi, nel contempo, tutti i rischi che ciò<br />

comportava.<br />

Credo che finora i risultati siano stati più che<br />

apprezzabili, anche se devo riconoscere che<br />

lavorare in proprio implica una serie di sacrifici e<br />

di rinunce non indifferenti e superiori a quelli che<br />

si affrontano quando si lavora per gli altri».<br />

l’aria della<br />

fabbrica “Respirando<br />

sin da piccoli<br />

è nata la passione anche<br />

nei giovani della famiglia<br />

Lei ha una figlia femmina e suo cugino un<br />

maschio: pensate che un giorno respireranno<br />

anche loro l’aria della fabbrica?<br />

Paolo: «Perché no! Oggi le donne hanno<br />

dimostrato di saperci fare e sono in grado di<br />

assumersi le stesse responsabilità degli uomini<br />

anche in azienda, anzi forse di più».<br />

Guido: «Ai miei figli sconsiglierei di fare gli<br />

imprenditori: i tempi sono cambiati e anche se<br />

la nostra azienda gode di ottima salute, i rischi<br />

sono aumentati e le difficoltà sono all’ordine<br />

del giorno. Ma se, una volta laureati, vorranno<br />

entrare in azienda, per loro la porta sarà sempre<br />

aperta. Prima però, come è successo anche a noi,<br />

dovranno dimostrare di essere capaci di affrontare<br />

tutte le difficoltà che questo lavoro comporta e<br />

non intenderlo soltanto come un rifugio sicuro<br />

nel caso non trovassero di meglio da fare».<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Giuseppe Locati tra figlio<br />

e nipote in azienda<br />

N.43<br />

CM 33


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Non è mai facile per gli imprenditori cedere lo scettro del comando,<br />

nemmeno se a portare avanti l’azienda saranno i figli. Ma prima o poi,<br />

piccole o grandi aziende, il momento arriva per tutti. Ecco le storie di chi<br />

ha vissuto il momento del passaggio generazionale come un’opportunità<br />

34 N.43 CM<br />

Imprese<br />

Generazioni a confronto<br />

di Greta La Rocca e Laura Marinaro<br />

Un’Alchymia<br />

di famiglia<br />

Era un laboratorio di famiglia, 120 metri quadrati, in cui<br />

Lucio e Giuditta Doro, padre e figlia, hanno dato vita<br />

alla passione per l’arte. Lucio, classe 1959, lavorava per<br />

un’altra realtà di decorazioni e lavorazioni ricercate,mentre<br />

Giuditta, classe 1979, studiava all’Accademia di Belle arti<br />

di Como: nel 2000 il desiderio di creare un futuro per la<br />

piccola di casa ha spinto papà Lucio a fondare Alchymia<br />

(che ormai occupa uno spazio di 1.660 metri quadrati) a<br />

Seveso, alle porte della Brianza, nel cuore del distretto del<br />

mobile. I primi anni l’azienda a conduzione familiare era di<br />

dimensioni limitate e Lucio aveva la possibilità di lavorare<br />

anche per altri, mentre Giuditta aveva il tempo di studiare<br />

e scrivere la tesi. Piano piano, però, la creatrice di casa ha<br />

preso la laurea in pittura e scultura e Alchymia è diventata<br />

un punto di riferimento per chi ama i mobili intagliati,<br />

dallo stile classico al decò, con decorazioni uniche e<br />

personalizzate. Oggi, mentre Giuditta gestisce la parte<br />

creativa, disegna i prodotti che vengono commissionati<br />

a falegnami esterni (e poi grezzi ritornano in azienda<br />

per le decorazioni e le rifiniture) e insegna i segreti del<br />

mestiere ai giovani artisti, il fratello Davide, classe 1977,<br />

è responsabile marketing e commerciale: «Giuditta e<br />

Lucio sono i creativi della famiglia, nervosi nei periodi di<br />

tensione, maniacali, testardi e a volte capitano scontri che<br />

vengono risolti in poco tempo», racconta Davide. «Tuttavia<br />

riusciamo ancora a lavorare in un clima sereno e, grazie<br />

alla collaborazione di otto dipendenti, siamo ormai una<br />

grande famiglia allargata». Chiuso il portone dell’azienda,<br />

però, il lavoro varca la porta di casa: «È difficile lasciare<br />

fuori Alchymia dalle nostre conversazioni. L’unicità è la<br />

nostra arma vincente, vogliamo rinnovarci nella ricerca del<br />

diverso. Un lavoro impegnativo,<br />

che richiede tempo e dedizione. Sempre».<br />

ALCHYMIA<br />

L’azienda: si occupa di<br />

decorazione di mobili, dal<br />

classico al decò, ma è specializzata<br />

anche nel campo della decorazione<br />

d’interni<br />

Dipendenti: 8<br />

Prodotti: oltre a paraventi, poltrone<br />

e specchiere, il prodotto di punta è il<br />

comò La Scala<br />

Candy vuol<br />

dire Fumagalli<br />

Una storia iniziata nel 1945 quella delle<br />

Officine Meccaniche Eden Fumagalli,<br />

produttrici di macchine utensili e della famosa<br />

lavatrice tutta italiana. Eden, capostipite<br />

della dinastia monzese guida i tre figli Niso,<br />

Enzo e Peppino verso il successo. Mentre<br />

Niso progetta elettrodomestici e Enzo invia<br />

dagli States i disegni delle lavatrici elettriche,<br />

Peppino organizza l’azienda. Nel 1960, Candy<br />

si sposta a Brugherio nell’attuale sede. Oggi<br />

che Enzo e Niso non ci sono più, a guidare<br />

l’azienda sono i figli: Aldo e Beppe figli di<br />

Peppino, in azienda come presidente onorario,<br />

Silvano, Maurizio e Eden, figli di Niso.<br />

Come avete vissuto il passaggio<br />

generazionale in azienda?<br />

Aldo: «In un ambiente familiare in cui il lavoro<br />

e l’azienda erano e sono sempre presenti, i<br />

nostri genitori non ci hanno mai imposto le<br />

loro scelte. Mio padre, addirittura, ci ha sempre<br />

evidenziato i problemi del guidare un’azienda<br />

in 5 piuttosto che magnificarne le opportunità.<br />

Per lui, il passaggio generazionale si poteva<br />

ricondurre al “concetto della pizzeria”: se in<br />

famiglia si gestisce una pizzeria, bisogna che<br />

i figli vadano da qualche altra parte ad aprire<br />

nuove pizzerie. Ma per noi questa è rimasta<br />

teoria. Mio padre voleva lavorare con noi e<br />

noi volevamo lavorare con lui. Mio padre, per<br />

me e mio fratello, è un mito, un personaggio<br />

moderno, internazionale, molto aperto».<br />

Silvano: «Anche mio padre Niso non ha<br />

programmato gli studi e le responsabilità<br />

aziendali che abbiamo assunto. Ho scelto Fisica<br />

all’Università, ma è solo un caso che io sia<br />

focalizzato ai temi tecnici e industriali, come<br />

mio padre, mentre mio cugino Aldo opera più<br />

su temi commerciali, di mercato, di strategie<br />

industriali. Oltretutto, tra i due, quello che ha<br />

studiato ingegneria è lui».<br />

Maurizio: «La generazione prima della nostra<br />

era composta da tre fratelli che lavoravano<br />

insieme in autonomia, fiducia e rispetto:<br />

un insegnamento per noi».<br />

Peppino: «Ho sempre chiarito a tutti loro quali<br />

fossero le difficoltà da affrontare in modo che<br />

avessero gli elementi necessari a decidere. Nel<br />

1994, ho consegnato le chiavi dell’azienda ».<br />

A casa si parla di lavoro?<br />

Aldo e Beppe: «Non abbiamo mai portato<br />

il lavoro a casa e nessuno si è mai sentito il<br />

“signor Candy”».<br />

CANDY GROUP<br />

L’azienda: comprende i marchi<br />

Hoover, Rosières, Iberna, Jinling,<br />

Otsein, Süsler, Vyatka, Zerowatt,<br />

Hoover-Helkama, Hoover-Grepa.<br />

La sede italiana principale è a<br />

Brugherio ma ha sedi anche in<br />

Francia, Spagna, Gran Bretagna,<br />

Russia, Repubblica Ceca, Cina<br />

e Turchia. Con l’apertura delle<br />

filiali in Serbia e Dubai (Emirati<br />

Arabi Uniti), fanno oggi parte del<br />

Gruppo 40 consociate, tra le quali<br />

la Gias, dedicata al servizio postvendita<br />

e ricambi attraverso oltre<br />

2.000 centri di assistenza e 6.000<br />

tecniciProdotti: lavatrici, frigoriferi,<br />

forni ed elettrodomestici da incasso.<br />

Il prodotto di punta è la lavatrice<br />

Candy Grandò 9 kg<br />

Dipendenti: a fine 2008 il personale<br />

ammontava a 7.200 unità, di cui<br />

5.770 (77%) all’estero<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

In alto, da sinistra,<br />

Aldo e Silvano<br />

Fumagalli.<br />

A lato, un’immagine<br />

storica dei prodotti<br />

Candy e della famiglia<br />

N.43<br />

CM 35


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

36 N.43 CM<br />

Due aziende<br />

una famiglia<br />

Surcanapè e Compell: due aziende di<br />

Meda unite da un stesso nome. È quello dei<br />

Marzorati. Sergio, il fondatore, deceduto<br />

nel 2001, era a capo della Surcanapè, una<br />

ditta leader nella produzione di tessuti di alto<br />

livello per l’arredamento. Già prima della<br />

morte Sergio lascia alla guida dell’azienda il<br />

figlio Christian, classe 1972, poi a dirigere<br />

la seconda azienda, Compell, specializzata in<br />

pelli per arredamento, arriva la seconda figlia<br />

Lisa, oggi trentenne. Laureata all’Accademia<br />

delle Belle Arti di Firenze, Lisa è entrata<br />

nell’azienda prima di quanto avrebbe voluto,<br />

subito dopo la scomparsa del padre, ma l’aria<br />

dell’azienda l’ha respirata sin<br />

da bambina con interesse e passione.<br />

Da ragazzina, durante le vacanze estive,<br />

Lisa andava ad aiutare il papà nei laboratori<br />

della Surcanapè e soprattutto disegnava e<br />

progettava tessuti. A 23 anni ha assunto le<br />

redini di Compell. Lisa ha iniziato prima<br />

come responsabile della pubblicità e della<br />

progettazione, seguendo i suoi studi e poi è<br />

diventata amministratore delegato.<br />

Christian invece ha preso le redini della<br />

azienda subito dopo la laurea.<br />

Entrare in azienda è stato naturale per lei o<br />

si è sentita in qualche modo costretta?<br />

«Nessuno mi ha costretto a prendere<br />

questa strada, tantomeno mio padre che<br />

ha assecondato le mie aspirazioni e il mio<br />

interesse per l’arte, facendomi percorrere<br />

il corso di studi che volevo. Avrei voluto<br />

soltanto conseguire una seconda Laurea<br />

in Ingegneria gestionale, la stessa di mio<br />

fratello, prima di diventare operativa in ditta,<br />

ma purtroppo non ne ho avuto il tempo.<br />

Comunque oggi sono felice<br />

che sia andata così».<br />

Quanto ha influito papà nella sua carriera?<br />

«Non sono riuscita a lavorare al suo fianco,<br />

ma mi ha insegnato moltissimo prima e devo<br />

dire che era anche severo in azienda».<br />

Come sono i rapporti con<br />

suo fratello Christian?<br />

«I nostri rapporti sono ottimi sia sul lavoro<br />

che fuori, quando ci incontriamo in famiglia,<br />

però, cerchiamo di tenere l’azienda fuori».<br />

SURCANAPÈ<br />

L’azienda: realizza tessuti di pregio<br />

per l’arredamento<br />

Numero dipendenti: 30<br />

COMPELL<br />

L’azienda: è specializzata in pellame<br />

per l’arredamento di alto livello<br />

Numero dipendenti: una decina<br />

Lisa e Christian<br />

Marzorati<br />

rispettivamente<br />

presidenti<br />

di Compel e<br />

Surcanapè, i<br />

due gioielli di<br />

famiglia fondati<br />

da Sergio negli<br />

anni ‘70 a Meda.<br />

Lisa oggi guida<br />

la Compel e<br />

Christian dirige<br />

la Surcanapè<br />

nota nel mondo<br />

per i tessuti di<br />

pregio<br />

Laura Parigi<br />

una passione<br />

maschile<br />

ereditata da papà<br />

Ha quasi 40 anni ed è direttore generale<br />

della Parigi Industry, azienda di <strong>Monza</strong> che<br />

produce tubi flessibili per elettrodomestici<br />

e gas. Una passione per la tecnica la sua,<br />

ereditata da papà Cesare, che a 79 anni, in<br />

azienda passa soprattutto per controllare il<br />

lavoro e per “affezione”. Laura Parigi è oggi<br />

direttore generale dell’azienda di famiglia che<br />

conta 120 dipendenti.<br />

Come ha iniziato?<br />

«Mio padre non mi ha mai pressato nel farmi<br />

lavorare in azienda, per me è stato uno sbocco<br />

naturale dopo gli studi. Mi sono laureata<br />

in Scienze Politiche, con una tesi in Diritto<br />

Internazionale e mio padre ha assecondato<br />

le mie aspirazioni. Poi, quando ho visto<br />

che comunque la passione per i viaggi era<br />

fortissima e che avrei potuto coltivarla in<br />

azienda molto più facilmente che in altri<br />

ambiti, ho scelto io stessa di entrarvi».<br />

Quale è stato il suo percorso in azienda?<br />

«Dato che già negli Anni 80 avevamo ottenuto<br />

tutte le certificazioni del prodotto all’estero,<br />

mi sono occupata dei rapporti con la clientela<br />

internazionale, infatti ho viaggiato tantissimo,<br />

non solo in Europa. Dal 1992 al 2000 sono<br />

diventata direttore commerciale all’estero e dal<br />

2003 in avanti ho assunto la direzione generale<br />

al posto di papà che è andato in pensione».<br />

Può una donna appassionarsi a un prodotto<br />

come quello che realizzate?<br />

«Man mano che lavoravo mi innamoravo degli<br />

aspetti tecnici e di ricerca di un prodotto per il<br />

quale il mio papà già nel 1975 aveva depositato<br />

il marchio registrato».<br />

La sua vita privata: ha sposato un collega,<br />

quindi il lavoro è sempre in casa...<br />

«Quando vivevo con papà, il lavoro non<br />

entrava in casa, mentre con mio marito,<br />

direttore commerciale,<br />

è più difficile separare le cose».<br />

PARIGI INDUSTRY<br />

L’azienda: produce tubi flessibili<br />

ed è un punto di riferimento per<br />

gli operatori del settore idraulico,<br />

del riscaldamento e degli<br />

elettrodomestici<br />

Numero dipendenti: 120<br />

Prodotto di punta:<br />

Parinox, il primo tubo flessibile<br />

in gomma con treccia in acciaio<br />

inossidabile adatto al collegamento<br />

tra la rete idrica e ogni tipo di<br />

rubinetto<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Laura Parigi con<br />

il papà Cesare e il<br />

marito Fabio Riboldi<br />

al lavoro in azienda.<br />

In mano hanno il<br />

prodotto di punta<br />

brevettato già a fine<br />

Anni 80<br />

N.43<br />

CM 37


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Confindustria Lombardia<br />

Anticipare<br />

la ripresa:<br />

le scelte possibili<br />

38 N.43 CM<br />

di Toni Liguori e Sara Re<br />

foto Marco Brioschi<br />

Tutto esaurito il 23 marzo scorso nella<br />

sala convegni della Residenza Il Parco<br />

di Carate Brianza. Gli imprenditori<br />

di <strong>Monza</strong> e Brianza non potevano certamente<br />

mancare all’incontro organizzato dalla loro<br />

associazione territoriale, durante il quale ospiti<br />

d’eccezione del calibro di Emma Marcegaglia,<br />

Antonio Tajani, Roberto Formigoni, Giuseppe<br />

Fontana, Carlo Edoardo Valli e Mario Deaglio,<br />

sapientemente moderati dall’ex direttore del Sole<br />

24 Ore Ferruccio De Bortoli, hanno dato vita<br />

ad un dibattito serrato e non privo di qualche<br />

spunto polemico. Alcuni interventi sono ripresi<br />

nelle pagine seguenti, mentre noi abbiamo<br />

preferito soffermarci sulla lunga relazione del<br />

Professor Mario Deaglio che ha tenuto con il<br />

fiato sospeso l’intera platea. La spietata analisi<br />

di Deaglio sullo stato di salute della finanza<br />

internazionale ha tolto ogni dubbio sulla gravità<br />

del male che la attanaglia e che, se tutto va bene,<br />

peserà sulle nostre vite almeno per i prossimi<br />

due, tre anni. Per il famoso Professore, ordinario<br />

di Economia Internazionale presso l’Università<br />

di Torino, la situazione attuale è una crisi di<br />

sistema irrisolvibile se non si cambiano le<br />

regole che hanno consentito alle banche, non a<br />

quelle italiane, di attivare una finanza parallela<br />

confidando in una capacità di autoregolazione che<br />

invece non c’è mai stata.<br />

Questa crisi, partita dagli Stati Uniti nel 2007,<br />

con le debolezze dei mutui subprime, si è estesa<br />

rapidamente a gran parte del pianeta e se ne<br />

potrà uscire soltanto con una ridefinizione delle<br />

regole, dell’importanza e dei poteri delle varie<br />

componenti dell’economia globale: una resa<br />

dei conti inevitabile se si vuol dare un assetto<br />

stabile all’economia stessa e alla finanza. In molti<br />

Paesi l’azione di controllo si è rivelata una farsa<br />

anche perché, come è avvenuto negli Usa dove<br />

la Federal Reserve non aveva il potere di vedere<br />

cosa c’era dentro i bilanci delle banche, gli organi<br />

che dovevano vigilare non avevano nemmeno<br />

gli strumenti adatti per farlo. Comunque la si<br />

voglia mettere, stiamo subendo una recessione<br />

dagli esiti imprevedibili alla quale, in ogni caso, è<br />

probabile che seguiranno alcuni mutamenti nella<br />

struttura dell’economia, che hanno a che vedere<br />

con la dinamica di lungo termine, sin qui sempre<br />

caratterizzata da una grande duttilità ed elasticità<br />

che in futuro potrebbero non esserci più.<br />

In poche parole, per l’esimio professore<br />

piemontese istituzioni come il Fondo Monetario<br />

Internazionale e la Banca Mondiale sono<br />

arrivate alla fine della loro corsa. Magari,<br />

“<br />

Restare immobili sull’orlo del<br />

precipizio in attesa che la crisi<br />

passi, inventando una strategia di<br />

contenimento: ecco cosa fare<br />

saranno chiamate sempre con lo stesso nome<br />

ma, o saranno fondamentalmente diverse,<br />

o sarà meglio chiuderle perché le premesse<br />

storiche, economiche e politiche che stavano<br />

dietro la loro formazione ora non ci sono più.<br />

A Deaglio abbiamo chiesto un consiglio per i<br />

nostri imprenditori costretti a navigare in questo<br />

mare forza 10. Lapidaria la sua risposta: restare<br />

immobili sull’orlo del precipizio in attesa che la<br />

crisi passi, magari inventandosi per la propria<br />

azienda qualche strategia di contenimento, oppure<br />

saltare dall’altra parte del burrone cercando<br />

soluzioni alternative, magari puntando ancora<br />

sulla finanza creativa con il rischio di precipitare<br />

nel vuoto e rompersi l’osso del collo.<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Roberto Formigoni,<br />

presidente della Regione<br />

Lombardia, ha parlato<br />

agli imprenditori<br />

N.43<br />

CM 39


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

EUROPA<br />

«Dobbiamo lavorare insieme per un’Europa regionale delle imprese: la Lombardia<br />

dimostra che lo sviluppo europeo si fonda ormai sulle regioni». Così esordisce<br />

Giuseppe Fontana, presidente di Confindustria Lombardia, insistendo sul<br />

ruolo chiave che l’Unione europea può e deve rivestire, non solo per rispondere<br />

in maniera efficace alla difficile situazione economica, ma anche per costruire<br />

una politica unitaria in tema di tassazione, immigrazione, formazione, energia.<br />

Alla provocazione Antonio Tajani, ha risposto che la Commissione europea<br />

– di cui è vice presidente – ha messo in campo 4 miliardi di euro da spendere<br />

su investimenti nell’ambito dell’energia. Non solo l’economia è stata al centro<br />

dell’intervento di Tajani, che ha insistito anche sulla comune matrice culturale<br />

degli stati che fanno parte dell’Ue: «Credo che il tessuto connettivo dell’Europa,<br />

nonostante le difficoltà, non si disperderà: siamo figli di un modello europeo fatto<br />

di regole scritte e poi applicate, come il diritto romano e il codice napoleonico,<br />

che ci permettono di non disperdere la nostra identità. Non a caso la Gran Bretagna,<br />

in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando, sta mostrando<br />

interesse verso il nostro modello».<br />

40 N.43 CM<br />

Export Lombardia<br />

(milioni di euro)<br />

totale 2008 103.727<br />

variazione 07/08 1,6%<br />

Indice apertura<br />

commerciale<br />

imprese nazionali<br />

52%<br />

Indice aumento<br />

insoluti<br />

oltre80%<br />

Antonio Tajani,<br />

vicepresidente della<br />

Commissione europea, è<br />

intervenuto sulla comune<br />

matrice culturale degli<br />

Stati dell’Ue<br />

Anche per Emma<br />

Marcegaglia le politiche<br />

economiche in Europa<br />

devono essere condivise<br />

Indice apertura<br />

commerciale<br />

imprese brianzole<br />

138%<br />

POLITICHE ECONOMICHE<br />

Invocato dai partecipanti ai lavori come una tentazione da combattere, l’atteggiamento<br />

protezionistico dimostrato da alcuni Paesi europei negli ultimi mesi è<br />

stato indicato come uno dei pericoli maggiori che si corrono in momenti come<br />

questo, in cui ciascuno pensa sostanzialmente a salvare se stesso. Emma Marcegaglia,<br />

in particolare, ha insistito sulla necessità di adottare misure condivise<br />

e volte all’assoluta tutela del libero mercato da parte dei governi nazionali: «Il<br />

mercato comunitario deve rimanere aperto e non possiamo accettare nemmeno<br />

eccessivi aiuti di stato ai settori in crisi. Questo perché, a causa del drammatico<br />

debito pubblico dell’Italia, noi non ci potremmo permettere di fare altrettanto,<br />

dunque usciremmo da questo processo inevitabilmente perdenti». A dare man<br />

forte al Presidente di Confindustria anche Giuseppe Fontana; Tajani ha comunque<br />

rassicurato i presenti sull’intenzione di Bruxelles di adottare una politica<br />

comune, forte e unitaria.<br />

Il presidente di Regione<br />

Lombardia Formigoni<br />

con Emma Marcegaglia.<br />

Sotto, Diana Bracco<br />

CRISI<br />

Citata, evocata, temuta, abusata. È stata questa, senza dubbio, la parola più<br />

pronunciata all’auditorium di Carate Brianza, ma più che declinarla in maniera<br />

drammatica, i relatori hanno preferito concentrarsi sulle possibili soluzioni.<br />

Questo perché i rischi da fronteggiare sono numerosi, e non solo di tipo strettamente<br />

economico. Dal presidente della BCC Carate, Annibale Colombo,<br />

al professor Marco Deaglio, a Giuseppe Fontana e Emma Marcegaglia, è stato<br />

messo in risalto il timore che arrivi «la quinta ondata», come l’ha definita Deaglio,<br />

manifestazione di una crisi che da economica e finanziaria degenererebbe<br />

in malessere sociale. Possibili soluzioni? Il professore, che è docente di Economia<br />

internazionale all’Università di Torino, le ha classificate essenzialmente in<br />

due categorie, «Ovvero di emergenza (sostenere i consumi) e di lungo periodo<br />

(ricostruire il sistema finanziario e rieducare al risparmio)». Dal lato delle aziende,<br />

invece, Fontana ribadisce come sia urgente lavorare per anticipare la ripresa:<br />

«Dobbiamo riaffermare i valori e la cultura dell’impresa, del lavoro e dello<br />

sviluppo. Ed è significativo che lo facciamo proprio qui a <strong>Monza</strong>, dove è nata<br />

la prima associazione italiana di imprenditori che si sono uniti per progettare<br />

insieme il futuro».<br />

Reti di trasporto<br />

16.237 km<br />

Rete ferroviaria<br />

6.554 km Autostrade<br />

PMI<br />

Quelle italiane sono il doppio di quelle tedesche e più del doppio di quelle francesi:<br />

le piccole e medi imprese, ha ricordato l’ex direttore del Sole 24 Ore, Ferruccio<br />

De Bortoli, costituiscono l’ossatura economica del Paese. Dello stesso<br />

avviso il Presidente di Confindustria, per cui «il modello di capitalismo familiare,<br />

tanto bistrattato in passato, si rivela oggi più che mai una risorsa per far<br />

ripartire l’Italia». Alla luce di questa consapevolezza i vertici di Confindustria<br />

hanno più volte rimarcato come sia indispensabile costruire una cultura condivisa<br />

del fare impresa tra le piccole e medie aziende e i grandi gruppi: «Non<br />

cadiamo nell’errore – ha affermato con convinzione la Marcegaglia – di lasciarci<br />

dividere da chi vuole metterci l’uno contro l’altro: è necessario che l’intero sistema<br />

economico riparta; per farlo occorre che le imprese siano unite e orientate<br />

verso il medesimo obiettivo: superare insieme e senza traumi questa infelice<br />

congiuntura economica».<br />

Export<br />

Lombardia Mld<br />

variazione<br />

2007 - 2008<br />

1,6%<br />

Reddito<br />

pro capite<br />

Lombardia<br />

160 € 1996<br />

135 € 2005<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Sul palco a<br />

moderare il dibattito<br />

l’ex direttore<br />

del Sole 24 Ore,<br />

Ferruccio De Bortoli,<br />

da pochi giorni alla<br />

guida del Corriere<br />

della Sera<br />

N.43<br />

CM 41


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Alessandro Nocivelli.<br />

Sotto, un altro degli<br />

imprenditori che ha<br />

partecipato alla tavola rotonda<br />

INFRASTRUTTURE<br />

A luglio verrà posta la prima pietra della Brebemi (l’autostrada che collegherà<br />

Brescia a Milano), entro il 2009 partirà la Pedemontana, mentre per autostrade<br />

e ospedali regionali, tra il 2009 e il 2011, la Regione Lombardia, come illustrato<br />

dal presidente Roberto Formigoni, metterà in campo 11 miliardi di euro. Un<br />

pacchetto anticrisi di investimenti apprezzato dagli imprenditori, che da tempo<br />

puntano il dito contro le carenze infrastrutturali che limitano di fatto la produttività<br />

delle imprese. Toccando lo spinoso tema dell’Expo milanese, alla presenza<br />

di Diana Bracco, presidente di Assolombarda e presidente di Expo 2015,<br />

Formigoni ha sottolineato che, nonostante le difficoltà che hanno caratterizzato<br />

questo primo anno di preparazione, in vista dell’orizzonte 2015, «La sfida delle<br />

infrastrutture è partita subito: abbiamo steso un cronoprogramma preciso che<br />

stiamo rispettando in ogni sua parte e che procede indipendentemente dalle altre<br />

questioni legate alla gestione». Anche l’intricata lotta sui destini degli aeroporti<br />

di Malpensa e Linate sono state oggetto di riflessione sia di Formigoni che di<br />

Tajani; del resto si tratta di un argomento che scalda gli animi degli imprenditori<br />

lombardi, che, per i loro affari non possono rinunciare a collegamenti<br />

internazionali nella regione più produttiva del Paese. Formigoni, in particolare,<br />

ha rimarcato la volontà di fare di Linate «un city&business airport, mentre Malpensa<br />

deve diventare un aeroporto internazionale e intercontinentale. Stiamo<br />

negoziando con Cai – ha aggiunto – per riportare i collegamenti internazionali<br />

sullo scalo varesino, ma se non si dovesse arrivare a un accordo saremo pronti a<br />

confrontarci con altri vettori».<br />

42 N.43 CM<br />

98% delle imprese<br />

sono PMI<br />

+5,4% crescita<br />

imprenditoria<br />

femminile<br />

’ 06/07<br />

98% delle imprese<br />

sono PMI<br />

Dati EXPO<br />

Investimenti<br />

mld di euro 20<br />

Incremento atteso<br />

fatturato: +10%<br />

Posti di lavoro attesi<br />

70.000<br />

Regione Lombardia<br />

La sventurata rispose...<br />

La vicenda storica della Monaca di <strong>Monza</strong> e il romanzo manzoniano<br />

devono essere valorizzati come tesoro della cultura lombarda<br />

di Laura Marinaro<br />

«La sventurata rispose». Questa celebre frase,<br />

che si trova nei Promessi Sposi di Alessandro<br />

Manzoni, racchiude tutto il dramma della<br />

Monaca di <strong>Monza</strong>, al secolo Marianna De Leyva,<br />

figlia dei feudatari spagnoli della città di Teodolinda,<br />

vissuta tra il 1575 e il 1650. Un dramma intenso e<br />

vero, perché realmente esistito, che si svolge tutto<br />

a <strong>Monza</strong>, tra l’attuale Chiesa di San Maurizio, con<br />

il convento annesso, dove la Signora era rinchiusa<br />

da ragazzina, l’attiguo palazzotto del conte Gian<br />

Paolo Osio, di cui la Monaca si invaghì e il vicino<br />

pozzo dove furono ritrovate le sorelle uccise dalla<br />

coppia di amanti. La tragedia ha reso <strong>Monza</strong> celebre<br />

nel mondo. Stranamente, però, è la città brianzola<br />

a volerla ignorare, a voler sottacere un passato<br />

“scomodo” e imbarazzante.<br />

Assessore Massimo Zanello, da monzese e<br />

da lombardo, come ha vissuto la storia della<br />

Monaca di <strong>Monza</strong>?<br />

«Da monzese la vivo in modo strano. L’ho<br />

studiata al Liceo quasi perché dovevo, poi mi<br />

sono appassionato e ho voluto saperne di più; così<br />

sono tornato sui luoghi manzoniani che mi hanno<br />

trasmesso una forte emozione».<br />

Cosa l’affascina della storia di suor Virginia o<br />

Gertrude, come la chiamò Manzoni?<br />

«Mi affascina il suo dramma interiore di donna<br />

che voleva amare un uomo, ma nello stesso tempo<br />

doveva rimanere in convento, perché lei era figlia<br />

di uno degli uomini spagnoli più potenti di Milano.<br />

Mi affascina cercare di capire chi, tra lei e Osio<br />

(il personaggio che Manzoni chiama Egidio, ndr)<br />

travia ed è traviato. Per non parlare dell’interesse<br />

quasi criminologico per una tragedia che porta<br />

anche a due omicidi, ad un processo e a un giallo.<br />

Pensi che Gian Paolo Osio, negli ultimi anni, fu<br />

ospitato nell’attuale Palazzo Isimbardi dai conti<br />

Traverso e, un giorno, sparì nelle loro cantine...».<br />

Qual è il confine tra realtà e finzione nel romanzo<br />

manzoniano?<br />

«È un confine molto labile perché Manzoni<br />

inserisce la vicenda privata di Renzo e Lucia e<br />

quella della Monaca di <strong>Monza</strong> in un grande affresco<br />

storico, che racconta un’epoca, per Milano, fatta<br />

di grandi contraddizioni e cambiamenti. Molti dei<br />

personaggi, come la Monaca, esistettero davvero:<br />

il Cardinal Borromeo, l’Innominato. Inoltre i<br />

personaggi sono legati ai luoghi, proprio quelli che<br />

noi vorremmo fossero valorizzati appieno».<br />

Come si può valorizzare questo tesoro storico e<br />

culturale?<br />

«Predisponendo un percorso manzoniano che,<br />

partendo da Milano e passando da <strong>Monza</strong>, Lecco e<br />

Bergamo, mostri quanto storia, narrazione e realtà<br />

trovino piena espressione in questi luoghi».<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

A lato, il particolare del<br />

dipinto “La Monaca di<br />

<strong>Monza</strong>”, conservato<br />

all’istituto Mosè Bianchi.<br />

Sotto, l’assessore<br />

Massimo Zanello<br />

N.43<br />

CM 43


Salone<br />

del<br />

Mobile<br />

2009<br />

Ecologia, semplicità,<br />

design, fiducia: sono queste<br />

le parole chiave con cui<br />

si aprirà la kermesse più<br />

attesa dagli imprenditori<br />

della nuova provincia


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

46 N.43 CM<br />

2009<br />

Salone scacciacrisi<br />

Si apre il 22 aprile la 48esima edizione della più importante<br />

rassegna del mobile internazionale<br />

La più grande rassegna del mobile del<br />

mondo, in programma a Milano dal 22<br />

al 27 aprile, animerà l’avveniristico<br />

quartiere espositivo di Rho-Pero con una<br />

serie infinita di proposte dedicate all’arredo,<br />

ai complementi d’arredo, ai prodotti per<br />

l’illuminazione e con le novità del Salone<br />

Satellite, da sempre catalizzatore di grandi<br />

folle, palcoscenico privilegiato per la<br />

creatività dei giovani designer.<br />

Minimo comune denominatore: qualità e<br />

innovazione.<br />

Il tutto sulle basi del grande successo della<br />

scorsa edizione, che ha registrato cifre da<br />

record nella storia della manifestazione fin<br />

dalle sue origini (1961): sono stati 348.452<br />

infatti gli operatori del settore di cui oltre 210<br />

mila provenienti da 160 Paesi stranieri che<br />

hanno affollato nel 2008 i saloni alla scoperta<br />

delle novità proposte dai 2.659 espositori<br />

presenti.<br />

Cifre da capogiro che, anche in presenza di<br />

di Toni Liguori<br />

una crisi che attanaglia buona parte di un<br />

settore particolarmente trainante per la nostra<br />

economia, potrebbero addirittura aumentare<br />

visto che in lista di attesa vi sono ben 500<br />

espositori che non possono partecipare<br />

all’evento per mancanza di spazio.<br />

Questa 48esima edizione si annuncia<br />

estremamente interessante per la<br />

variegata gamma di prodotti dedicati sia<br />

all’arredamento domestico a 360 gradi, sia per<br />

quanto riguarda le tipologie, dal pezzo unico<br />

al coordinato, sia per gli stili - dal classico al<br />

design moderno - oltre a ciò che detteranno le<br />

tendenze di domani.<br />

Ampia e di elevata qualità anche la proposta<br />

merceologica di Euroluce, il Salone<br />

Internazionale dell’Illuminazione, che,<br />

dall’originario interesse verso il decorativo,<br />

si è ampliata sempre più verso i settori<br />

dell’illuminotecnica, dell’illuminazione<br />

stradale, delle sorgenti luminose e dei loro<br />

sistemi di controllo. In sinergia con questa ><br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

N.43<br />

CM 47


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

rassegna, prenderà vita uno stimolante<br />

programma di iniziative collaterali, frutto<br />

della collaborazione con le associazioni<br />

che rappresentano i lighting designer e<br />

il Convegno Internazionale tra le Scuole<br />

universitarie.<br />

Anche per il Fuori Salone, si preannunciano<br />

giorni ricchi di eventi importantissimi che<br />

richiameranno, come è avvenuto lo scorso<br />

anno, migliaia e migliaia di visitatori. Del<br />

resto, il Fuori Salone è diventato ormai un<br />

appuntamento imprescindibile per gli addetti<br />

ai lavori, e non solo. La città cambia spazi e<br />

tempi, aspetto e ritmi di vita per accogliere il<br />

jet set della progettazione e i pellegrini della<br />

sua fede. Milano, come sempre, si prepara<br />

a non deludere le aspettative di chi vede nel<br />

capoluogo lombardo il centro nevralgico<br />

internazionale del design.<br />

Nella prossima edizione l’evento<br />

48 N.43 CM<br />

“<br />

Qualità e innovazione<br />

sono il minimo comune<br />

denominatore per le aziende<br />

presenti nelle varie sezioni<br />

dell’esposizione<br />

caratterizzerà ancora di più il suo versante<br />

“Fuori” con il Public Design Festival: nove<br />

giorni (18-26 aprile) di installazioni, incontri,<br />

workshop, proposti dall’Associazione<br />

“Esterni”, con il design urbano come filo<br />

conduttore.<br />

Perché, facendola breve, è ormai quasi<br />

scontato che il design come elemento<br />

della vita quotidiana è “sdoganato”, e il<br />

cittadino-consumatore ormai smaliziato.<br />

Così, architetti, aziende e designer hanno<br />

preso a interrogarsi sul ruolo sociale della<br />

progettazione e sull’intervento mirato a<br />

migliorare la vivibilità dello spazio pubblico.<br />

Il Public Design Festival è un’iniziativa<br />

a metà tra la riappropriazione di scenari<br />

metropolitani, resi opachi dalla funzione a<br />

scapito della creazione, e il coinvolgimento<br />

della città e dei suoi abitanti in quella grande<br />

impresa sociale e di economia del dono che si<br />

chiama ospitalità.<br />

A questo proposito, è già partita “Bed<br />

Sharing”, l’iniziativa che permette scambi<br />

tra i residenti e i tanti che arriveranno in<br />

città e “Special Guest” che porterà a Milano<br />

per la prima volta i concept più interessanti<br />

e innovativi dedicati al tema dello spazio<br />

pubblico: tra gli ospiti, Kacey Wong da Hong<br />

Kong, Santiago Cirugeda dalla Spagna con<br />

il progetto “Recetas Urbanas” e le soluzioni<br />

“istantanee” (dalle case a molto altro)<br />

immaginate e realizzate dal tedesco Winfred<br />

Baumann.<br />

Insomma, un Salone Internazionale del<br />

Mobile e un Fuori Salone da cui tutti si<br />

aspettano molto: anche qualche segnale di<br />

ripresa per un settore che da sempre è stato<br />

il nostro fiore all’occhiello e che ci ha resi<br />

famosi nel mondo.<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Alcune immagini<br />

dell’esposizione dello<br />

scorso anno a Rho-Pero<br />

N.43<br />

CM 49


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Progetto<br />

Lissone<br />

L’eccellenza<br />

è nella filiera<br />

Arredi sostenibili ed espansione nei<br />

mercati esteri sono le strategie su<br />

cui punta l’associazione per dare<br />

ossigeno al sistema brianzolo<br />

COMUNE DI VENEZIA<br />

PALAZZO VENIER DEI LEONI “PEGGY GUGGENHEIM COLLECTION”<br />

Allestimento ingresso e book shop<br />

di Sara Re<br />

Nel regno del mobile, nel cuore di<br />

un’area geografica che intorno a<br />

questo prodotto ha saputo creare<br />

un’intera economia, c’è un marchio che<br />

più di altri identifica uno stile preciso e una<br />

perizia nella realizzazione che ha pochi<br />

eguali nel mondo. Il Made in Lissone,<br />

infatti, simboleggia un’intera filiera di<br />

professionisti, intelligenze, capacità che<br />

realizzano madie, cassettoni, mobili da<br />

camera o oggetti di design che escono dai<br />

confini di questo paese posto alle porte di<br />

<strong>Monza</strong>. Proprio sulla valorizzazione di questa<br />

filiera e sulla promozione del know-how<br />

locale nel campo dell’arredo lavora Progetto<br />

Lissone, una realtà associativa fondata nel<br />

1997, che costituisce una qualificata vetrina<br />

del settore dell’arredo. «Tutto partì dalla<br />

necessità di fronteggiare le difficoltà del<br />

mercato dell’arredo in un momento critico<br />

per il settore – spiega il presidente Sergio<br />

Allievi – Il Comune di Lissone e un centinaio<br />

di aziende unirono le forze in una società a<br />

PGC si rinnova. L’accesso è attraverso il giardino che, nella sua morfologia marcatamente rettangolare, ha definito la scelta<br />

che privilegia il concetto di passaggio con l’accentuazione prospettica di un percorso. Percorso che porta al banco biglietteriainformazioni<br />

prospiciente l’entrata, con postazioni di lavoro indipendenti, con mobili contenitori per il deposito di borse e oggetti<br />

50 N.43 CM<br />

capitale misto pubblico-privato per creare una<br />

struttura in grado di lavorare in particolare<br />

sulla promozione». Ma ben presto l’ambito<br />

di attività della nuova struttura si allarga,<br />

e dopo tre anni si decide di imboccare una<br />

nuova strada. «Si intuì che era necessario<br />

fare un passo in più, dando al progetto una<br />

sostenibilità economica: quella fu la vera<br />

chiave di volta, perché ci mettemmo in<br />

gioco su gare di appalto di un certo valore.<br />

Esisteva la difficoltà di non entrare in<br />

collisione con i soci, che tuttavia, trattandosi<br />

di gare molto grosse, non erano in grado di<br />

sostenerle da soli». Così, a partire dal 2000,<br />

ecco arrivare le prime grandi commesse:<br />

ARCHIVIO STORICO<br />

<strong>DEL</strong> COMUNE DI<br />

FIRENZE<br />

Palazzo Bastogi<br />

Così chiamato dal nome<br />

degli ultimi proprietari,<br />

il palazzo è oggi sede<br />

dell’Archivio Storico del<br />

Comune di Firenze.<br />

Progetto Lissone ha<br />

realizzato tutti gli arredi<br />

del piano terra, destinato<br />

a mostre e allestimenti<br />

temporanei di interesse<br />

storico archivistico,<br />

con boiserie espositive,<br />

bacheche e totem per la<br />

comunicazione. Inoltre,<br />

gli arredi per le sale<br />

per conferenze e negli<br />

altri piani le scaffalature<br />

e le postazioni per la<br />

consultazione dei testi<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

BOOK SHOP<br />

MUSEO EGIZIO DI<br />

TORINO<br />

Scala Group - Artefatto<br />

- Progetto: Fabio del<br />

Proposto<br />

Il nuovo Museum Shop<br />

occupa lo spazio messo<br />

a disposizione dalla<br />

Fondazione Museo<br />

delle Antichità Egizie<br />

di Torino: un’ampia<br />

sala rettangolare di<br />

circa 70 mq, a doppia<br />

altezza, situata a piano<br />

terra e con accesso<br />

principale dall’ingresso<br />

monumentale del palazzo<br />

dell’Accademia delle<br />

Scienze. L’allestimento<br />

è volutamente semplice:<br />

13 moduli espositivi<br />

disposti lungo le pareti,<br />

3 scrigni centrali e due<br />

2 laterali. L’insieme<br />

vuole offrire un luogo<br />

accogliente, vivibile e<br />

con percorso accessibile<br />

anche ai disabili<br />

quella da 2 miliardi di lire per la Biblioteca<br />

centrale dell’Università Bicocca progettata<br />

dall’architetto Vittorio Gregotti e quelle per<br />

gli arredi di due collegi universitari a Pavia.<br />

Negli anni la fama e la riconoscibilità del<br />

sodalizio si rafforza, centrando l’obiettivo<br />

della valorizzazione del Made in Lissone, così<br />

come il numero degli iscritti: «Oggi Progetto<br />

Lissone conta 227 soci, non solo facenti parte<br />

del mondo dell’arredo in senso stretto, ma di ><br />

N.43<br />

CM 51


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

FONDAZIONE PIO<br />

ALBERGO TRIVULZIO<br />

Museo Martinitt e Stelline<br />

Progetto Lissone ha<br />

realizzato gli arredi del<br />

nuovo Museo Martinitt e<br />

Stelline di corso Magenta<br />

a Milano inaugurato dal<br />

ministro Sandro Bondi<br />

a gennaio. Commenta<br />

Sergio Allievi:<br />

«Il lavoro svolto per<br />

realizzare e sviluppare i<br />

progetti degli allestimenti<br />

del nuovo Museo è stato<br />

ricco di soddisfazioni<br />

perché, anche con il<br />

nostro contributo, è stato<br />

possibile collaborare<br />

all’apertura di uno<br />

spazio straordinario, non<br />

solo per le tecnologie<br />

all’avanguardia che lo<br />

caratterizzano, ma per il<br />

significato etico e morale<br />

di un luogo nato per<br />

testimoniare i valori più<br />

alti della nostra cultura<br />

lombarda»<br />

tutta la filiera: sono dei nostri, quindi, anche<br />

fabbri, vetrai, elettricisti… Grazie a queste<br />

potenzialità siamo in grado di lavorare su due<br />

fronti, quello delle gare d’appalto e quello<br />

del contract, ovvero forniture per alberghi,<br />

ristoranti, case di cura…».<br />

Il segreto di questo successo? Per il presidente<br />

dell’associazione consiste nell’attenzione che<br />

sempre viene posta al luogo di intervento:<br />

si preferiscono luoghi pubblici, di grande<br />

passaggio, che possano fungere da traino<br />

per ulteriori contatti. Tra questi i “preferiti”<br />

52 N.43 CM<br />

appaiono i grandi centri museali e culturali:<br />

Progetto Lissone ha firmato infatti il bookshop<br />

del Museo Egizio di Torino, il ristorante<br />

della Reggia Venaria Reale, gli spazi dedicati<br />

all’evoluzione dal telegrafo al telefono<br />

alla televisione al Museo Nazionale della<br />

Scienza e della Tecnica di Milano, le strutture<br />

espositive per il Piccolo Teatro di Milano.<br />

Ma anche il Pac, il Museo dei Martinitt,<br />

recentemente inaugurato nel capoluogo<br />

lombardo, il Museo Guggenheim di Venezia<br />

e l’Archivio storico di Palazzo Bastogi a<br />

Firenze. «Ciò non toglie che il nostro ufficio<br />

tecnico sia pronto a lavorare anche per privati<br />

– precisa Allievi – Ad esempio per Costa<br />

Crociere abbiamo realizzato a Savona gli spazi<br />

del terminal, mentre di qualche settimana fa<br />

è l’annuncio che ci siamo aggiudicati la gara<br />

per gli arredi della sede istituzionale della<br />

nascente Provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza». Un<br />

successo d’immagine che in questi anni di<br />

attività si è concretizzato in 20 milioni di euro<br />

di lavori prestigiosi portati in Brianza, con<br />

l’obiettivo di aumentare vistosamente questa<br />

cifra con l’acquisizione di sempre più spazio<br />

sui mercati esteri. Per Allievi «un passaggio<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

REGIONE PIEMONTE<br />

Reggia della Venaria<br />

Reale<br />

L’inaugurazione della<br />

Reggia, dopo l’apertura<br />

al pubblico lo scorso<br />

giugno di una parte<br />

dei giardini storici<br />

recuperati, rappresenta<br />

la tappa fondamentale<br />

del progetto di recupero<br />

architettonico e<br />

paesaggistico dell’intero<br />

patrimonio della Venaria<br />

Reale. Progetto Lissone<br />

ha contribuito a questa<br />

grande opera realizzando<br />

gli arredi per il Padiglione<br />

di ingresso ai giardini<br />

storici, i banchi info<br />

point, il bar, il book shop,<br />

gli arredi in acciaio e<br />

legno per il dehor e i<br />

gazebo dei giardini gli<br />

arredi della biglietteria<br />

e quelli destinati<br />

all’accoglienza del<br />

pubblico, la caffetteria e<br />

le esposizioni permanenti<br />

dei reperti<br />

obbligato, visto l’effettivo rallentamento che<br />

sta registrando il mercato, non solo quello<br />

nazionale, anche se alcune nostre associate<br />

stanno comunque lavorando su qualche nuova<br />

commessa». Certo la vera cartina tornasole<br />

per i soci di Progetto Lissone – ma in generale<br />

per tutti gli operatori del legno e del design<br />

– sarà il Salone del Mobile. E vedremo se<br />

l’ecosostenibilità, dai più indicata come la<br />

nuova frontiera dell’arredo, saprà davvero<br />

scacciare i fantasmi di una crisi che fa paura<br />

anche nell’operosa Lissone.<br />

N.43<br />

CM 53


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Giro di microfoni<br />

La speranza è nel Salone<br />

Innovazione e tecnologia sono le ricette a cui le aziende del mobile si<br />

affidano per superare la crisi, contando sulla grande vetrina internazionale<br />

per promuoversi e rilanciarsi anche sui mercati emergenti<br />

GIORGETTI, CLASSE ED<br />

ELEGANZA DAL 1898<br />

Un marchio unico, radicato sul territorio da oltre<br />

un secolo, che è riuscito a distinguersi nel settore<br />

del mobile e soprattutto dell’ebanisteria, per la<br />

grande attenzione che da sempre ha riservato<br />

all’innovazione e all’alta qualità dei suoi prodotti.<br />

Anche quest’anno, Giorgetti sarà presente<br />

al Salone Internazionale del Mobile, dove<br />

esporrà le ultime novità della sua ricca proposta<br />

commerciale. In occasione dell’evento, abbiamo<br />

intervistato Carlo Giorgetti, presidente della<br />

storica azienda, che ci ha svelato i segreti del<br />

successo dello storico marchio.<br />

Quali sono le aspettative per questo Salone?<br />

Con quale animo vi state preparando a vivere<br />

l’evento?<br />

«Il Salone Internazionale del Mobile è<br />

sicuramente una delle fiere di settore che<br />

ricoprono un ruolo di grande rilievo e prestigio<br />

internazionale. Nonostante il periodo di crisi<br />

che stiamo affrontando, penso che l’arma giusta<br />

per favorire la ripresa economica e<br />

acquisire maggiore visibilità, sia<br />

affrontare le sfide quotidiane con uno<br />

spirito ottimista e positivo, mettendo<br />

54 N.43 CM<br />

di Francesco Pozzi<br />

in campo tutte le nostre energie e le nostre idee».<br />

Innovazione o ritorno alla modernità? Quali<br />

le novità che attendono i visitatori in merito ai<br />

vostri prodotti?<br />

«Design e praticità stanno alla base della nostra<br />

filosofia aziendale. Gli articoli che presenteremo<br />

saranno caratterizzati dall’innovazione, sia in<br />

termini di prodotto, che di funzionalità, oltre<br />

che dall’utilizzo di materiali all’avanguardia<br />

che garantiscono al consumatore assoluta<br />

sicurezza e qualità. La collaborazione avviata con<br />

molti architetti e progettisti, ci ha permesso di<br />

realizzare collezioni di prodotti diverse, eleganti e<br />

sofisticate, in linea anche con i gusti e le esigenze<br />

del cliente più raffinato».<br />

Giorgetti S.p.A<br />

Via Manzoni, 20<br />

20036 - Meda (MB)<br />

www.giorgetti.eu<br />

ARTE E INNOVAZIONE A MISURA<br />

DI CRISTALLO<br />

Fondata nel 1970 dai fratelli Arosio, Glas Italia è<br />

nata sulla scia di una lunga tradizione di famiglia,<br />

da sempre impegnata nella lavorazione del vetro.<br />

Specializzata nella realizzazione di complementi<br />

d’arredo in cristallo e specchi, l’azienda può contare<br />

sul contributo di famosi progettisti che ne hanno<br />

completamente rivoluzionato e modernizzato l’intero<br />

design. L’architetto Lorenzo Arosio, direttore<br />

generale di Glas Italia, è consapevole del prestigio<br />

che, col passare degli anni, la sua attività ha acquisito<br />

e, in vista del prossimo Salone Internazionale del<br />

Mobile, realizzerà un’interessante esposizione.<br />

Pensa che quest’anno il Salone registrerà un<br />

numero di presenze inferiore agli anni passati?<br />

«Visto il grande successo che questo evento ha<br />

sempre registrato nel tempo, pensiamo che anche<br />

quest’anno, nonostante le evidenti difficoltà<br />

economiche registrate, la presenza e la<br />

partecipazione saranno eccellenti. La crisi<br />

non può e non deve spaventarci ma, al<br />

contrario, deve essere il motivo principe<br />

per spingere chiunque a migliorare e<br />

consolidare la propria offerta commerciale».<br />

Quali saranno le novità proposte dal<br />

vostro stand?<br />

«Chi avrà l’opportunità di visitare la nostra<br />

esposizione noterà che l’innovazione è<br />

l’elemento che caratterizza ogni nostro<br />

prodotto. Il punto di forza di Glass sta<br />

nella continua ricerca di un utilizzo sempre<br />

diverso, e talvolta insolito, del cristallo:<br />

cerchiamo di superare i suoi limiti d’impiego per<br />

offrire soluzioni semplici, ma con un design moderno<br />

e raffinato. Proporremo infatti un divano in cristallo,<br />

disegnato da Jean-Marie Massaud, e un particolare<br />

specchio con cornice in cristallo, lavorato a mano da<br />

Piero Lissoni».<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Glas Italia<br />

Via Cavour, 29<br />

20050 - Macherio (MB)<br />

www.glasitalia.com<br />

FLOU: LA CULTURA <strong>DEL</strong><br />

DORMIRE<br />

Qualità, eleganza e innovazione sono da<br />

sempre al servizio del cliente nella proposta<br />

commerciale di Flou, azienda leader nel settore<br />

dell’arredamento e di coordinati per la notte. La<br />

camera da letto è l’ambiente della casa che, più di<br />

tutti, richiede comodità e funzionalità: un luogo<br />

intimo che, da chiuso e inaccessibile, diventa<br />

aperto e colorato, particolarmente esigente verso<br />

la fruibilità dei suoi spazi. Ideatore di questa<br />

filosofia è Rosario Messina, fondatore e titolare<br />

dell’azienda, che anche quest’anno esporrà i suoi<br />

prodotti al Salone Internazionale del Mobile. ><br />

N.43<br />

CM 55


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Timore della crisi o aspettative di rilancio?<br />

Quali sono le strategie da adottare per<br />

promuovere il settore?<br />

«Sono molto fiducioso nella ripresa. Certo è<br />

che un atteggiamento ottimista e positivo è<br />

assolutamente indispensabile per riuscire a non<br />

affondare nel “mare” della crisi. Quello su cui<br />

bisogna puntare è il rilancio del made in Italy nello<br />

scenario internazionale, dove il marchio gode<br />

di un grande prestigio e valore. I nostri prodotti<br />

sono caratterizzati da un design unico, sempre<br />

attento all’innovazione e all’utilizzo di tecnologie<br />

d’avanguardia e materiali di alta qualità; e questo<br />

gioca decisamente a nostro favore».<br />

Salone Internazionale del Mobile 2009: su cosa<br />

puntare?<br />

«Anche quest’anno saremo presenti all’evento con<br />

articoli rivoluzionari e particolarmente innovativi.<br />

Oltre ad esporre una collezione di letti, poltrone<br />

e divani, realizzati in collaborazione con famosi<br />

designer come Riccardo Blumer e Marc Sadler,<br />

siamo molto orgogliosi di proporre, per la prima<br />

volta, i Guardaroba Flou, realizzati con materiali<br />

all’avanguardia e completamente personalizzabili.<br />

Cassetti, ripiani luminosi, vani porta cravatte e<br />

porta cinture sono solo alcune delle attrezzature<br />

interne a disposizione del cliente».<br />

56 N.43 CM<br />

Flou S.p.A.<br />

Via Cadorna, 12<br />

20036 - Meda (MB)<br />

www.flou.it<br />

FLEXFORM: ARTE E<br />

DESIGN IN UN SOLO<br />

PRODOTTO<br />

Forti di una lunga esperienza nel settore<br />

dell’arredamento e del design, Flexform<br />

è una delle realtà più significative del<br />

mondo del mobile, che qui in Brianza ha<br />

creato il suo centro d’eccellenza. Grazie<br />

alla collaborazione con famosi designer<br />

come Joe Colombo, Rodolfo Bonetto,<br />

Antonio Citterio è stato possibile<br />

realizzare numerose linee di prodotti,<br />

spaziando dagli imbottiti, come divani<br />

e poltrone, fino ad arrivare a oggetti<br />

d’arredamento interno come sedie, tavoli<br />

e librerie. «Il prestigio e l’alta qualità<br />

dei materiali utilizzati - spiega Matteo<br />

Galimberti, responsabile marketing di<br />

Flexform - ha permesso all’azienda<br />

di promuovere i suoi prodotti sulla<br />

scena internazionale. Nel 2001, infatti,<br />

è nato il marchio Flexform Mood: un innovativo<br />

catalogo di articoli dal gusto classico-moderno,<br />

realizzati in collaborazione con artisti di livello<br />

internazionale come John Hutton.» In occasione del<br />

Salone Internazionale del Mobile 2009, Flexform<br />

presenterà una nuova linea di imbottiti affiancata<br />

dall’ampliamento della collezione Cestone,<br />

complementi d’arredo di alta qualità che rispondono<br />

alle esigenze e alle tendenze del mercato attuale.<br />

CIA INTERNATIONAL:<br />

ARREDAMENTO PER RAGAZZI<br />

Da oltre trent’anni, Cia International, azienda del<br />

mobile con sede a Sovico, si è imposta come punto<br />

di riferimento nel settore dell’arredamento pensato<br />

e realizzato a misura di giovane. Con i cataloghi<br />

Rally, Yume e Quasar, l’azienda è in grado di<br />

proporre sempre nuove formule, che permettono<br />

di sfruttare al meglio gli spazi della casa. Forti di<br />

una lunga esperienza nella scelta dei materiali di<br />

alta qualità e nel formulare proposte semplici ma<br />

indovinate, Cia International presenta Display: un<br />

armadio personalizzabile e componibile in base<br />

alle necessità e ai gusti del cliente. In vista del<br />

Salone, spiega Eugenio Cassanmagnago, uno dei<br />

titolari di CIA International, «proporemo un nuovo<br />

modello di letto imbottito coordinato ad un originale<br />

arredamento caratterizzato da un particolare<br />

meccanismo brevettato di chiusura delle ante. In<br />

un periodo di forte crisi il segreto è in soluzioni<br />

semplici, ma di grande prestigio».<br />

Carlo Asnaghi Style srl<br />

Via Conciliazione, 25<br />

20036 – Meda (MB)<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Flexform SpA<br />

Via Einaudi, 23/25<br />

20036 – Meda (MB)<br />

CARLO ASNAGHI STYLE: MOBILI<br />

E TRADIZIONE<br />

Con oltre 32 anni di esperienza nel settore della<br />

progettazione e della realizzazione di arredamenti<br />

e mobili fatti a mano, la Carlo Asnaghi Style si è<br />

imposta sullo scenario mondiale del mobile come<br />

valido rappresentante e promotore della centenaria e<br />

famosa tradizione brianzola. Il servizio che l’azienda<br />

offre accompagna il cliente in tutte le fasi della<br />

vendita: dal progetto, alla scelta dei materiali di alta<br />

qualità fino all’installazione sul luogo.<br />

L’azienda è inoltre presente da diversi anni al Salone<br />

e quest’anno presenterà all’esposizione tre nuove<br />

soluzioni d’arredamento: una camera da letto, un<br />

salotto e una sala da pranzo. Attraverso proposte<br />

sempre innovative e accessibili ai più, l’azienda spera<br />

in una ripresa del settore che, in questo periodo di<br />

crisi, confida più che mai in aspettative di rilancio.<br />

CIA International<br />

Via Greppi, 60/62<br />

20050 - Sovico (MB)<br />

N.43<br />

CM 57


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

58 N.43 CM<br />

Nuovi stili<br />

Alla scoperta<br />

dei classici e<br />

della natura<br />

Il Salone del mobile sta per iniziare,<br />

tra sorprese e nuove tendenze.<br />

Gli ornamenti e le alte espressioni<br />

di design lasciano spazio alla semplicità<br />

delle linee e delle <strong>forme</strong><br />

di Greta La Rocca<br />

Semplicità nelle <strong>forme</strong> e nelle linee,<br />

dimensioni <strong>ridotte</strong> e materiali semplici:<br />

ecco il filo conduttore delle nuove<br />

proposte d’arredo de “I Saloni 2009”. Il Salone<br />

Internazionale del Mobile risponde alla crisi<br />

presentando mobili e complementi d’arredo<br />

dal sapore <strong>minimal</strong>. «Il difficile periodo ha<br />

colpito soprattutto la produzione delle grandi<br />

realtà aziendali, ma non ha fortemente alterato<br />

il desiderio d’acquisto», ha spiegato Luisa<br />

Novara, giovane architetto brianzola, nata e<br />

cresciuta a Seregno, oggi residente a Milano.<br />

«La scelta dei clienti è diventata più attenta,<br />

ragionata, accurata - aggiunge - Scelgono<br />

oggetti tradizionali, classici, sempre di moda,<br />

semplici, intramontabili». La crisi sembra essere<br />

stata l’input per una tendenza già in atto da<br />

almeno un anno: dimenticare il design estremo<br />

e gli orpelli decorativi, restituire ai prodotti la<br />

semplicità e la naturalezza delle materie prime.<br />

«Lo stile decò, d’ispirazione barocca, oggi non<br />

è più apprezzato come un tempo - ha continuato<br />

Luisa, che lavora come visual consultant per<br />

alcune aziende della Brianza impegnate nel<br />

settore del mobile - Sempre più spesso mi viene<br />

chiesto di evidenziare il prodotto, eliminando<br />

le decorazioni. I clienti vogliono che l’oggetto<br />

viva da solo e che gli ornamenti siano essenziali,<br />

volti solo a evidenziare la finitura, quindi la<br />

pelle o i tessuti, e il disegno». Snellire, pulire,<br />

In alto e in basso<br />

a destra, due creazioni<br />

di Luisa Novara.<br />

Al centro, lo stand<br />

di Poliform.<br />

Nella pagina a sinistra,<br />

la sedia Vegetal Chair<br />

dei fratelli Bouroullec<br />

ridimensionare sembrano essere i nuovi must:<br />

«Oggi le abitazioni degli italiani sono sempre<br />

più piccole, non tutti hanno a disposizione<br />

i grandi loft. Per questo motivo le proposte<br />

d’arredo più <strong>ridotte</strong> riscuotono un grande<br />

successo», ha concluso la professionista.<br />

Il ritorno alla natura sarà un altro dei temi forti<br />

del prossimo Salone: non solo legnami naturali,<br />

al posto di materie prime tinte e lavorate, ma<br />

anche un forte interesse per l’outdoor. Conferma<br />

il nuovo stile Luisa, che cura gli allestimenti<br />

anche per il negozio milanese Cargo Hi Tech:<br />

«Quasi tutte le nostre energie sono indirizzate<br />

verso il settore del gardening: l’orto e il giardino<br />

diventano ambienti sempre più interessanti per<br />

il cliente. Una passione che si traduce nella<br />

cura dei fiori e dell’orto - ha precisato - Questo<br />

non implica la necessaria presenza di un orto<br />

o di un giardino nelle nostre case. Il balcone<br />

oggi diventa uno spazio dove coltivare passioni<br />

più tradizionali». L’interesse per la natura<br />

sposa l’imperfezione dei prodotti provenienti<br />

dalla terra: «Viene annullato tutto ciò che è<br />

considerato fittizio tutto ciò che è percepito<br />

come ornamento inutile, dalle decorazioni<br />

dei materiali alle linee elaborate». La volontà<br />

di uscire, di aprirsi all’esterno, di superare le<br />

mura domestiche si accompagna a una nuova<br />

tendenza: «L’arredamento da esterno supera i ><br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

N.43<br />

CM 59


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

confini ed entra in casa. I due ambienti, e quindi<br />

le linee di arredamento, non hanno più confini e<br />

arrivano ad influenzarsi».<br />

Gli stand presenteranno proposte in linea<br />

con queste tendenze. I giovani creativi, le cui<br />

idee saranno più innovative, affiancheranno<br />

mobili più accessibili, pensati per rispondere<br />

alle diverse esigenze, anche di prezzo:<br />

«L’espressione di design dei nuovi artisti è<br />

necessaria, perché la ricerca deve continuare.<br />

Eppure le grandi realtà non possono esimersi da<br />

queste novità in termini di gusti e di stili», ha<br />

continuato.<br />

La semplicità e il naturale si accompagnano ai<br />

simboli del design: ritornano in voga i pezzi<br />

classici della storia del mobile, prima compresi<br />

solo da una cerchia di esperti, oggi invece<br />

desiderati dai più. Ne è un esempio la collezione<br />

di classici di design pensata dall’azienda nel<br />

cuore di Meda, Cassina. «Oggi il cliente,<br />

complice una maggiore informazione, sa capire<br />

e sa interpretare queste linee. I simboli del<br />

design, le icone di stile, tornano nelle case di<br />

tutti, interpretate secondo il gusto di ciascuno.<br />

I classici degli Anni 50 e 60, proprio quando<br />

è stato inaugurato il design industriale, nato<br />

appunto per rendere il design disponibile a tutti,<br />

tornano a essere di moda», conclude Luisa.<br />

60 N.43 CM<br />

Dall’alto, Orcocicli,<br />

Alex Turco: gold show e<br />

un museo di design.<br />

Sotto, Piero Lissoni -<br />

libreria System NXT - Porro


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

62 N.43 CM<br />

1<br />

Fuorisalone<br />

La città<br />

in festa<br />

Mostre, incontri, presentazioni e party<br />

faranno da cornice alla kermesse dedicata<br />

al design più avveniristico e prorompente<br />

di Greta La Rocca<br />

FUORI<strong>SALONE</strong> UFFICIALE<br />

Qualità e innovazione saranno i valori guida de “I Saloni 2009: The<br />

Event”, che animerà il quartiere fieristico di Rho. Arricchiranno il Salone<br />

Internazionale del Mobile le interessanti proposte del Fuorisalone. Mentre<br />

mostre, incontri, presentazioni, cocktail party faranno da cornice a iniziative<br />

ufficiali. Sarà ospitata nei padiglioni della fiera anche la 25esima edizione<br />

del Salone internazionale dell’illuminazione: in un’area di 42mila metri<br />

quadrati (padiglioni 14,16,18,20,22,24) quasi 500 espositori parleranno di<br />

luce. L’illuminazione di interni, esterni, giardini, industrie, ospedali, eventi,<br />

spettacoli sarà il filo conduttore di Euroluce. L’illuminotecnica, l’illuminazione<br />

stradale, le sorgenti luminose e i sistemi di controllo diventano i nuovi settori<br />

di riferimento. I padiglioni 22 e 24, invece, ospiteranno la creatività di 700<br />

giovani designer, di cui più della metà stranieri, cresciuti professionalmente<br />

in scuole e università internazionali. Il SaloneSatellite, occasione d’incontro<br />

importante tra imprenditori e promettenti progettisti under 35, ospiterà per la<br />

prima volta l’ Industrial Design Centre di Mumbai, l’Academy of Fine Arts di Poznan, l’università di San<br />

Marino e il National Design Institute di Mosca. La valutazione dei progetti è stata affidata a un prestigioso<br />

comitato di selezione, composto da personalità di rilievo nel mondo dell’arredamento, della progettazione<br />

e della comunicazione; tra i membri spicca Giovanni Anzani, amministratore delegato dell’azienda<br />

brianzola Poliform. Arredo complementare, oggettistica, elementi di decoro saranno i protagonisti per il<br />

23° anno del Salone Internazionale del complemento d’arredo, che su una superficie di 155 mila metri<br />

quadrati (padiglioni dall’ 1 al 15) coinvolgerà più di 1.300 professionisti del settore. Le proposte saranno<br />

molteplici, interesseranno l’arredamento domestico a 360 gradi e risponderanno a scelte di gusti e di stile<br />

diversi, dal pezzo unico ai coordinati, dal classico al design, al moderno.<br />

2<br />

PATRICIA URQUIOLA PRESENTA<br />

HANSGROHE<br />

Lo stile riconoscibile, originale e sicuramente<br />

eclettico della designer Patricia Urquiola invade<br />

il marchio Hansgrohe. L’ambiente bagno viene<br />

arricchito da vasche e catini, presentati come<br />

“madelaines proustiane” e accompagnati da<br />

rubinetteria asimmetrica, originale e insieme<br />

ergonomica. L’artista di originale spagnola ha<br />

firmato la collezione bagno Uxor Urquiola,<br />

reinterpretando in modo più libero e originale lo<br />

spazio dell’intimità e dell’incontro. Le <strong>forme</strong> e<br />

le linee rispondono al desiderio di trasmettere un<br />

senso di familiarità e di protezione. La zona notte,<br />

infatti, non è più rigorosamente separata dal bagno,<br />

le due aree semmai si fondono in un’armoniosa<br />

interazione che coinvolge la cura del corpo, il relax,<br />

il piacere e il benessere. Una filosofia che si traduce<br />

anche nei singoli prodotti della collezione, in cui<br />

parti più dure e rigide fluiscono in <strong>forme</strong> morbide,<br />

curve dolci. ><br />

4<br />

5<br />

3<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

1 - Miscelatore<br />

monocomando<br />

per catino con<br />

portaspazzolino<br />

2 - Ambientazione della<br />

nuova collezione<br />

firmata Patricia<br />

Urquiola per Axor<br />

3 - Miscelatore<br />

per la vasca<br />

nella versione a<br />

pavimento<br />

4 - Paravento,<br />

specchio e radiatore<br />

5 - Presentazione a<br />

Barcellona<br />

N.43<br />

CM 63


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

COSTANTINI DESIGN – NEW WORKS<br />

Anche il design e le <strong>forme</strong> innovative della Costantini Design<br />

animeranno la zona del Fuori Salone. Nel cuore di via Tortona, presso<br />

l’hotel Nhow, al primo piano nella Parigi Room sarà in mostra la creatività<br />

Costantini. Al centro dell’esposizione il Tavolo 9, dalla base in bronzo<br />

e dal solido piedistallo in legno. Un modello che richiama le linee di un<br />

abito e che trae ispirazione dal mondo della moda. Attese le nuove sedie<br />

Stratto, realizzate con un innovativo materiale, la sedia Belgrano, dai<br />

lineamenti in cuoio, e il tavolo Argilla, dalle rifiniture alle estremità in<br />

argento e dalla base in legno. La Costantini Design, che ha sede a Los<br />

Angeles, è diretta dalla coppia William Stuart e Bàrbara Ruckert, due<br />

artisti abituati a portare la novità nelle classicità delle <strong>forme</strong>.<br />

64 N.43 CM<br />

3<br />

2<br />

1<br />

1 - Stratto chair<br />

2 - Costantini argilla table<br />

3 - Belgrano chair<br />

SHOWROOM LOLLI E MEMMOLI<br />

Il marchio di luci in cristallo, che porta il nome degli architetti<br />

Ivan Lolli e Marco Memmoli, vestirà il proprio showroom di<br />

colore ed eleganza. Le nuove creazioni saranno in mostra nei<br />

giorni del Salone: <strong>forme</strong> di ispirazione barocca e linee curve e<br />

sinuose dello stile classico vengono destrutturate e interpretate da<br />

Lolli e Memmoli. Nascono linee asciutte, geometrie essenziali,<br />

volte a espandere la luce con giochi di sovrapposizioni. Fili di<br />

cristalli veneziani taglio Bohemia, dalla lunghezza non uni<strong>forme</strong>,<br />

abbelliscono la sorgente luminosa, creando tonalità e sfumature<br />

sempre diverse. La nuova collezione Changing Light propone<br />

l’atteso Opus Circular: una linea diversa, dove la sorgente di luce<br />

crea un gioco simmetrico di composizioni cilindriche formate<br />

da carrès di cristallo colorato in diversi toni monocromatici; sarà<br />

proposto in tre variarti di colori: il grigio cianite, il viola kunzite e il<br />

marrone labradorite. Per ogni modello Lolli e Memmoli, però, sono<br />

possibili molteplici combinazioni di gemme e di colori.<br />

4 - D.O.C<br />

CeramicheLibere<br />

5 - Officina creativa: D.O.C<br />

Whomade<br />

5<br />

4<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

Lolli e Memmoli Opus 2AA1D5<br />

D.O.C./DERGANO OFFICINA CREATIVA PRESENTA<br />

“LA STANZA DEI GIOCHI”<br />

Il gioco sarà protagonista nel quartiere Dergano-Bovisa. Per<br />

ammirare le creazioni esposte, realizzate dalle diverse botteghe<br />

dell’Associazione D.O.C., basterà seguire la segnaletica: laboratori<br />

che creano a mano opere di ceramica, restauro, falegnameria,<br />

pittura, lavorazione del metallo, fotografia e grafica. Affiancheranno<br />

le opere firmate dagli ateliers della zona, gli allestimenti presso<br />

la sede di Made e la confinante location del Cantiere Bovisa: qui<br />

saranno ospitate le idee degli artisti Ugo La Pietra, Gabriella<br />

Sacchi e Roberta Colombo. Parlerà, inoltre, di abitare sostenibile<br />

la proposta d’arredo di Best-up. “La stanza dei giochi”, sarà invece<br />

un’area di gioco curata da Angelo Porazzi, designer, illustratore e<br />

produttore di giochi da tavolo. ><br />

N.43<br />

CM 65


1<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

66 N.43 CM<br />

2<br />

MARINA RINALDI SVELA LA CAPSULE SOUL<br />

ECOMADE VALORE VERDE<br />

Il celebre Palazzo dei Giureconsulti, in via Mercanti a<br />

Milano, sarà la cornice di ECOMADE Valore Verde. Anche<br />

quest’anno torna l’appuntamento con la bioarchitettura, il<br />

risparmio energetico e l’eco abitare. Arricchiranno l’evento<br />

incontri, workshop e convegni rivolti soprattutto agli addetti ai<br />

lavori. Gli appuntamenti più importanti saranno il convegno<br />

“Greenbuilding: dalla costruzione all’arredo” e il workshop<br />

negozio verde “Il vademecum dell’arredo sostenibile”.<br />

Bio architetti ed esperti dialogheranno con le aziende.<br />

Partecipano all’evento, tra gli altri, anche la Città di Lissone e<br />

l’associazione di aziende Progetto Lissone.<br />

1 - Ecomade 2<br />

2 - Ecomade 3<br />

Sotto, Marina Rinaldi Soul<br />

Il genio e la creatività di Mauro Mori presentano Soul. È la nuova linea di Marina Rinaldi, che nasce dalla collezione<br />

Voyage ed è condizionata da una forte attenzione per l’ambiente. Capi confezionati con tessuti realizzati in fibre naturali<br />

caratterizzano gli abiti e gli accessori della stilista, che per Soul ha scelto processi di tintura particolare, ricorrendo a<br />

elementi presenti in natura. Le fragole, il kiwi, il cachi e il caffè, i legnami e persino le cortecce rendono ogni capo<br />

unico e innovativo. Il giovane artista Mauro Mori ha dato vita a uno store ecosostenibile, in cui lo stile di<br />

Marina Rinaldi si rispecchia pienamente. L’installazione dell’artista prende inizio dalle vetrine: hanno<br />

<strong>forme</strong> morbide e sono realizzate con pieces ecosostenibili; la scelta di utilizzare il legno Albizia Rosa delle<br />

Seychelles, una pianta invasiva la cui eliminazione è necessaria per permettere lo sviluppo della flora<br />

che la circonda, conferma la filosofia del rispetto dell’ambiente della coppia Rinaldi e Mori. Lo spazio<br />

allestito nella boutique vuole proporsi anche come momento di<br />

break durante tutta la kermesse.<br />

3<br />

3 - Cairo quadrati<br />

4 - Giano<br />

5 - Sgabello Baby Graz<br />

Sotto, a destra,<br />

Wunderkammer LibreriaMILO<br />

4<br />

WUNDERKAMMER STUDIO E L’ARTISTA LIUBA E<br />

STRAFHOTEL&BAR PRESENTANO “PALCOSCENICO <strong>DEL</strong><br />

TEMPO: ELOGIO ALLA LENTEZZA”<br />

BAXTER<br />

Le creazioni di Wunderkammer Studio firmate dai designer Claudia e Mattia<br />

Frignani e i video works dell’artista internazionale Liuba accompagneranno<br />

l’installazione dedicata alla lentezza. Nella hall del lussuoso Strafhotel di Milano<br />

sarà proiettato il video “Palcoscenico del tempo: elogio alla lentezza”. Si tratta di<br />

una sfida: trovare nella frenesia quotidiana (e nello stress dell’evento più atteso<br />

per le aziende del mobile e dell’arredo) uno spazio per pensare a se stessi. La<br />

scenografia, che a sua volta invita alla riflessione, è composta da pezzi unici e in<br />

edizione limitata, che vanno in controtendenza con le produzioni seriali. L’idea,<br />

originale e fuori dagli schemi, nasce dalla video installazione di Liuba, che,<br />

abituato a viaggiare per il mondo, ha scelto di opporsi alla fretta metropolitana. Il<br />

suo lavoro vuole essere un’esaltazione della lentezza, intesa come metafora del<br />

tempo personale e sociale. Una selezione delle ultime proposte della collezione<br />

Wunderkammer sarà inoltre in mostra per tutto il periodo presso lo showroom di<br />

via Maroncelli 12 a Milano.<br />

Portano la firma di Paola Navone e il marchio Baxter gli<br />

allestimenti in mostra all’Hotel Sheraton Diana Majestic di<br />

Milano. Architetto, designer, art director, interior decorator,<br />

progettista industriale e ideatrice di eventi, Paola Navone,<br />

universalmente riconosciuta nel mondo del design e<br />

dell’arredo, in occasione del Salone Internazionale del<br />

Mobile curerà, in collaborazione con Baxter, azienda di<br />

Lurago d’Erba, nel cuore della Brianza, uno dei luoghi più<br />

eleganti della città meneghina ed in particolare la nuova<br />

veste della Baxter Garden Lounge. Inoltre, in occasione<br />

del prossimo Salone Internazionale del Mobile, Baxter,<br />

da sempre impegnata nella selezione e nella lavorazione<br />

di pellami di prima qualità, presenterà la nuova collezione<br />

presso il Padiglione 5 (stand F05/F08), mentre il Baxter Shop<br />

farà da sfondo a un interessante fuori salone. In via Medici,<br />

infatti, in un’esclusiva cornice artistica sarà allestita la mostra<br />

dal titolo “Incarti ad arte come sculture contemporanee”.<br />

5<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

N.43<br />

CM 67


IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

68 N.43 CM<br />

La sorpresa<br />

è nel cartone Dalla<br />

Disegni<br />

Anche quest’anno<br />

l’azienda del giovane<br />

monzese Coviello<br />

sarà al Salone Satellite<br />

con i suoi mobili<br />

ecosostenibili<br />

di Laura Marinaro<br />

La sedia in cartone<br />

disegnata da Marco<br />

Giunta per Disegni.<br />

Nell’altra pagina,<br />

altre creazioni<br />

realizzate in cartone<br />

cartotecnica al design applicato<br />

al mobile e tra breve anche alla moda.<br />

L’evoluzione dei designer e dei grafici<br />

di Disegni, giovane azienda con sede a Milano,<br />

ma il cui animus è Ivan Coviello, trentenne<br />

monzese, è stata rapida ed eccezionale.<br />

L’azienda, nata nell’aprile 1996, con l’obiettivo<br />

di portare design e alta progettazione nel<br />

settore cartotecnico, ha iniziato progettando e<br />

realizzando allestimenti, espositori, packaging<br />

e mobili in cartone prima solo per fiere,<br />

negozi ed eventi e oggi anche per la casa e<br />

l’arredamento “vero”. Il tutto partendo da<br />

grandi intuizioni come quelle dell’americano<br />

Frank Gehry, che già negli Anni 40 realizzò<br />

una sedia di cartone diventata poi l’emblema<br />

della sua arte. «La nostra mission parte dal<br />

fatto che il cartone è un materiale vivo,<br />

naturale, completamente riciclabile, ecologico,<br />

molto resistente, flessibile, economico, leggero,<br />

componibile e personalizzabile - ha spiegato<br />

Coviello - e quindi la trasformazione del<br />

cartone da foglio bidimensionale in prodotto<br />

è stata poi del tutto naturale». La scelta di<br />

proporre oggetti in cartone rappresenta<br />

una sfida a più livelli: generare un mobile<br />

solido e resistente senza aggiungere altri<br />

materiali, esplorare differenti approcci al<br />

progetto immaginando il cartone come uno<br />

dei materiali del futuro, apportare novità<br />

all’immaginario collettivo che identifica la<br />

solidità con materiali storicamente definiti<br />

resistenti come il legno, il metallo, la plastica.<br />

«Ho iniziato a pensare di realizzare oggetti<br />

di design con il cartone sin dalla fine degli<br />

Anni 90 – ha raccontato Marco Giunta,<br />

architetto di Disegni – allora nessuno parlava<br />

di ecosostenibilità e di ambiente, ma il cartone<br />

è sempre stato per gli architetti un materiale<br />

particolarmente interessante e duttile».<br />

I mobili di Disegni e gli allestimenti per negozi<br />

importanti come quelli della catena Benetton,<br />

Invicta e Levi’s sono stati protagonisti del<br />

Salone del Mobile sin dal 1996 e sono stati<br />

i primi. Oggi partecipano alla rassegna<br />

all’interno del Salone Satellite, dedicato alle<br />

idee e alle realizzazioni dei giovani designer.<br />

Il futuro dell’azienda è legato alla moda, ma<br />

non solo. «Non possiamo ancora sbilanciarci<br />

parlando del futuro, ma stiamo iniziando a<br />

prendere contatti con aziende del mobile del<br />

Veneto che vogliono realizzare oggetti in<br />

cartone a prezzo decisamente contenuto seppur<br />

con grande attenzione al desing – ha proseguito<br />

Giunta – Un po’ quello che accade con Ikea,<br />

anche se, a differenza del colosso svedese, il<br />

nostro approccio è diverso: io non arrederei<br />

mai l’intera casa con mobili di cartone, ma,<br />

proponendo alcuni oggetti, voglio porre<br />

l’attenzione sul messaggio di ecofunzionalità».<br />

Tra le ultime ed interessanti realizzazioni del<br />

team di Disegni, composto da giovani tra i 30 e<br />

i 43 anni, da segnalare l’arredamento del primo<br />

negozio ecosostenibile. Si tratta della gelateria<br />

Chantilly di Fabbrico (in provincia di Mantova)<br />

dove è stato utilizzato il “Cubello”, modulo<br />

interamente realizzato in cartone (disegnato da<br />

Marco Giunta) come ripiano per i prodotti.<br />

IL CLUB DEI PROTAGONISTI<br />

N.43<br />

CM 69


Concessionario piscine Castiglione per<br />

la nuova provincia di <strong>Monza</strong> e Brianza<br />

Via G. Rossini, n°59 - 20038 Seregno (MB) - Tel/Fax 0362 243814<br />

www.lineablubrianza.it - info@lineablubrianza.it<br />

swimming pool specialist<br />

MONZA<br />

young<br />

WIKIPEDIA<br />

Ad Arcore il<br />

quartier generale<br />

italiano<br />

INIZIATIVE<br />

MW, l’etere<br />

sul web<br />

FORMAZIONE<br />

A scuola si impara<br />

il management<br />

STEFANO<br />

Tecnologia e libri


72 N.43 CM<br />

MONZA YOUNG<br />

Stefano<br />

Filosofo dalla<br />

nascita con la<br />

scienza nel dna<br />

Uno studioso che ama il ballo e<br />

il Brasile racconta cosa significa<br />

ragionare davvero<br />

di Laura Marinaro<br />

foto Marco Brioschi<br />

All’intervista arriva in jeans,<br />

trafelato. «Stamane mi sono accorto<br />

di aver perso il portafogli e dentro<br />

c’erano tutti i documenti! Io odio queste<br />

cose...».<br />

Come lo capisco! Dopotutto, da buon<br />

filosofo, mal sopporta gli intralci della vita<br />

quotidiana. Dopo due giorni, sul suo profilo<br />

di Facebook leggo: «Il mio portafogli mi<br />

ha ritrovato!». E, raggiunto al telefono, il<br />

professore mi racconta di un suo ammiratore<br />

che glielo ritrova in un locale milanese, e lo<br />

restituisce dicendo: «Non avrei mai pensato<br />

di poterla incontrare in tali circostanze...».<br />

A vederlo così, non sembrerebbe un docente<br />

universitario, nonché scrittore affermato.<br />

Ma Stefano Moriggi ha solo 36 anni ed è<br />

già uno dei più noti filosofi italiani. Nato<br />

a Milano e residente a <strong>Monza</strong>, ex studente<br />

del Liceo Frisi, Stefano si divide tra<br />

l’insegnamento (a Milano, a Parma e a San<br />

Paolo del Brasile), e i mille interessi legati<br />

alla sua passione: la filosofia della scienza.<br />

Insieme a Gianluca Nicoletti, giornalista<br />

di Radio24 e conduttore della trasmissione<br />

Melog 2.0, sta per pubblicare il libro “La<br />

carne impossibile? Il corpo tra ascesi<br />

e tecnologia”. Ma spulciando tra le sue<br />

molteplici pubblicazioni scientifiche, spunta<br />

una chicca inattesa: “Dietro lo schermo.<br />

L’arte della comunicazione visiva”, un<br />

serrato confronto tra lui ed Emilio Fede,<br />

pubblicato anch’esso per l’Editrice San<br />

Raffaele (con la quale Stefano collabora).<br />

Quando è a <strong>Monza</strong>, incontrarlo è semplice:<br />

alla Libreria Feltrinelli in Largo Mazzini o al<br />

Parco. Per chi lo cerca - e non trova in giro<br />

un suo portafogli - sappia che su Facebook ><br />

passioni<br />

TECNOLOGIA, TELEFONINI<br />

e i COMPUTER<br />

di ultima generazione<br />

cibo preferito<br />

PASTICCERIA, soprattutto<br />

il CIOCCOLATO<br />

paese del cuore<br />

Il BRASILE, con i suoi colori...<br />

libri<br />

“L’ETICA” di Spinoza, “IL TEATRO<br />

DI BECKETT” e il “DE RERUM<br />

NATURA” di Lucrezio<br />

adora<br />

Il BALLO in DISCOTECA,<br />

almeno 2 VOLTE AL MESE<br />

musica<br />

SKA, BOSSA e BLACK<br />

MONZA YOUNG<br />

N.43<br />

CM 73


“Le tre bocche<br />

di Cerbero” (Bompiani, € 7,50)<br />

e “Dietro lo schermo” (Editrice<br />

San Raffaele, € 14)<br />

74 N.43 CM<br />

MONZA YOUNG<br />

può rintracciarlo facilmente...<br />

Stefano, raccontaci la passione dei giovani<br />

di oggi per la filosofia.<br />

«È difficile parlare di giovani, la categoria è<br />

così eterogenea che il rischio di banalizzare<br />

è alto. La filosofia interessa giovani e meno<br />

giovani che non si accontentano di facili<br />

ricette o ideologie preconfezionate per vivere<br />

(o morire) meglio. È un costante esercizio di<br />

analisi e critica che costringe chi la pratica<br />

a un serrato confronto tra sé e il proprio<br />

tempo. E sono convinto che tecnologie<br />

siano sempre quelle incarnazioni di senso<br />

e valori in cui rileggere le complesse<br />

dinamiche della società post-industriale. Chi,<br />

giovane o anziano, si limita a demonizzarle<br />

rimpiangendo valori del tempo che fu, non<br />

sarà certo tra coloro che possono essere<br />

intrigati dalla filosofia...»<br />

Parlaci del tuo libro con Emilio Fede.<br />

«Io e Fede non abbiamo nulla in<br />

comune: generazioni lontane, professioni<br />

diverse e visioni del mondo in totale<br />

disaccordo. Ovvero, le condizioni ideali<br />

per confrontarsi. E così è stato. Abbiamo<br />

discusso di comunicazione, tecnologia,<br />

arte e democrazia, schiettamente e senza<br />

remore. Fede mi disse: “Vedrai, questo libro<br />

scandalizzarà sia<br />

i miei che i tuoi<br />

colleghi”. Non<br />

ha avuto torto, e<br />

questo ha divertito<br />

entrambi!»<br />

Adesso è in stampa il tuo ultimo lavoro con<br />

Gianluca Nicoletti. Di cosa parla?<br />

«Tratta del senso e del valore del corpo<br />

nell’epoca dei media elettronici. Un esperto<br />

di comunicazione e media e un filosofo della<br />

scienza discutono sulla portata antropologica<br />

che alcune rivoluzioni tecnologiche hanno<br />

prodotto e produrranno su quella inesauribile<br />

matrice di significati che è il nostro corpo».<br />

Cosa significa per te vivere a <strong>Monza</strong>?<br />

«<strong>Monza</strong> è una bella cittadina, anche se un<br />

po’ morta, soprattutto di sera! Adoro le<br />

grandi città e la loro frenesia, ma credo<br />

che persino <strong>Monza</strong> potrebbe trovare una<br />

insospettabile vivacità, magari valorizzando<br />

di più i suoi tesori: il Duomo, il Parco... E<br />

cercando un giusto equilibrio tra tradizione<br />

e innovazione. In Brianza anche la cultura<br />

deve diventare un’industria, e viceversa la<br />

produttività delle aziende locali dovrebbe<br />

ispirare l’impresa culturale. Ovviamente, con<br />

il sostegno delle istituzioni che favoriscano<br />

l’incontro tra questi due mondi. Forse così il<br />

brianzolo potrebbe pensare più in grande e<br />

diventare più consapevole della cultura del<br />

proprio territorio».<br />

Quali sono le tue passioni, al di là della<br />

filosofia?<br />

«Tra gli sport, sicuramente lo sci e l’hockey.<br />

Da giovane per molti anni ho giocaro nel<br />

Roller <strong>Monza</strong> e nell’Hockey <strong>Monza</strong>. Ma<br />

anche il cinema e i concerti dal vivo. Nel<br />

tempo libero mi cimento con la chitarra e<br />

suono soprattutto Bossanova».<br />

Eccoci arrivati al Brasile, ormai tua<br />

“seconda patria”. Come ti trovi a San<br />

Paolo?<br />

«Come dicevo, adoro le grandi città. E<br />

San Paolo, tra le sue mille contraddizioni,<br />

è un’officina inesauribile di idee e<br />

iniziative.<br />

Ci vado per ragioni professionali, ma<br />

ti confesso che mi sento a casa! Che<br />

dire del clima e della gente? Stupendi.<br />

Talvolta, nei weekend, adoro ritrovarmi<br />

con gli amici sulla spiaggia di Ipanema<br />

a Rio. Un bagno, una partita a beach<br />

volley, quattro chiacchiere, una piña<br />

colada in attesa che il sole tramonti...».<br />

Oggetto del desiderio<br />

Credevate che non fosse più di moda? E invece torna la foto<br />

stampata su una pellicola molto speciale<br />

Nell’era digitale, in cui la tecnologia del<br />

futuro punta sempre più sul “veloce e<br />

subito”, ecco che Polaroid, dopo aver<br />

praticamente dato l’addio alle pellicole, lancia<br />

sul mercato un nuovo modello di fotocamera e<br />

stampante digitale, portatile e istantanea.<br />

Leggera, sottile e raffinata, Polaroid PoGo<br />

consente di condividere in ogni momento e con<br />

chiunque le nostre foto preferite. Grazie all’alta<br />

tecnologia di stampa Zink Zero Ink, anche le<br />

immagini catturate per strada o con gli amici con<br />

il cellulare o con un’altra fotocamera digitale,<br />

potranno essere trasferite alla stampante e rese<br />

nella stampa con colori ancora più vividi.<br />

Il prodotto sarà disponibile al pubblico a partire<br />

da giugno.<br />

Per maggiori informazioni visitare il sito<br />

www.polaroid.com<br />

MONZA YOUNG<br />

N.43<br />

CM 75


76 N.43 CM<br />

MONZA YOUNG<br />

Wikipedia<br />

In Brianza<br />

il quartier<br />

generale<br />

Grazie al contributo di numerosi<br />

volontari, è nato anche<br />

Wikipedia Italia<br />

di Francesco Pozzi<br />

MONZA YOUNG<br />

Fondata nel 2001, Wikipedia è<br />

un’enciclopedia multimediale che dà<br />

la possibilità ai navigatori del web di<br />

consultare e modificare liberamente il contenuto<br />

delle sue voci. Un’idea geniale che, proprio<br />

grazie alla sua accessibilità, ha subito raccolto<br />

i consensi dei suoi visitatori che hanno pensato<br />

di crearne numerose versioni, tradurla in tutte<br />

le lingue possibili, per dare la possibilità a un<br />

maggior numero di navigatori di trarre beneficio<br />

da questo straordinario servizio. Un gioiellino<br />

informatico, quello di Wikipedia Italia, che<br />

ha sede operativa ad Arcore, nel cuore della<br />

Brianza. Nata poco tempo dopo l’originale,<br />

infatti, la versione italiana attualmente può<br />

contare sul contributo di più di 8 mila volontari<br />

che hanno dato vita a più di 500 mila voci.<br />

«Il nostro punto di forza – spiega Freida<br />

Brioschi, uno dei fondatori di Wikipedia-Italia<br />

– sta proprio nell’opportunità offerta a chiunque<br />

di partecipare attivamente a questa realtà. Basta<br />

un collegamento a internet per poter consultare<br />

le più svariate voci e arricchirle ulteriormente<br />

con particolari e curiosità». Navigando sul<br />

Web ci si accorge di come la Rete sia una fonte<br />

inestinguibile di informazioni, una quantità<br />

illimitata di notizie che vengono veicolate da ><br />

N.43<br />

CM 77


78 N.43 CM<br />

MONZA YOUNG<br />

milioni di utenti che ogni giorno affollano i siti<br />

e le community online. Talvolta, però, non è<br />

possibile accertare la veridicità di ciò che il web<br />

ci offre e bisogna fare affidamento sul proprio<br />

buonsenso, oppure rivolgersi a realtà le cui<br />

competenze sono state ampiamente comprovate.<br />

«Le eventuali correzioni possono essere inserite<br />

solamente dopo la pubblicazione del testo<br />

e questo ci spinge a promuovere un utilizzo<br />

costruttivo e consapevole del nostro portale<br />

– continua la Brioschi – non nascondo, però,<br />

che alcuni utenti minacciano intenzionalmente<br />

la reputazione del sito inserendo informazioni<br />

palesemente sbagliate e, talvolta, con parolacce<br />

e insulti, imbrattano le pagine web». Wikipedia<br />

rappresenta un valido punto di riferimento<br />

per gli amanti della cultura, nonché una<br />

grande occasione per approfondire le proprie<br />

conoscenze; uno strumento innovativo, e<br />

soprattutto molto veloce, che permette di<br />

reperire tutte le informazioni di cui si ha bisogno<br />

stando comodamente seduti davanti al computer.<br />

Con gli angeli di Arcore anche al sicuro dalla<br />

disinformazione e dalle insidie che il web<br />

riserva.<br />

In alto, Freida Brioschi,<br />

tra i fondatori di Wikipedia Italia.<br />

A fianco, alcuni dei numerosi portali che<br />

afferiscono al mondo dell’enciclopedia<br />

sul web<br />

Management Game<br />

Giocare all’impresa<br />

Un appuntamento annuale che avvicina i ragazzi delle scuole<br />

superiori al mondo del lavoro<br />

di Chiara Bramati - foto Marco Brioschi<br />

Le classi quarte dell’Istituto Tecnico<br />

Superiore “ Versari ” di Cesano Maderno,<br />

seguite da quelle del Liceo “ S.Dorotea”<br />

di Arcore e del Liceo “ E. Fermi ”di Desio: questi<br />

i primi tre classificati della quinta edizione del<br />

Management Game.<br />

Il torneo di simulazione aziendale è stato<br />

promosso dai Giovani Imprenditori di<br />

Confindustria <strong>Monza</strong> e Brianza, guidati dal<br />

presidente Matteo Parravicini. La competizione,<br />

dopo una prima parte che ha avuto luogo in<br />

ciascuno degli istituti partecipanti, ha visto le<br />

prime squadre classificate affrontarsi nei tre round<br />

in cui è suddivisa la prova di gestione aziendale.<br />

La finale si è svolta lo scorso 17 marzo nell’ITIS<br />

Hensemberger di <strong>Monza</strong>.<br />

«Il nostro obiettivo è quello di allineare i saperi<br />

acquisiti a figure lavorative congruenti - ha<br />

spiegato Parravicini - questo per abbattere le<br />

distanze tra il sapere e il saper fare, attraverso una<br />

proposta di didattica interattiva, che non vuole<br />

sostituire quella tradizionale, ma affiancarla,<br />

e dare la possibilità ai ragazzi di avvicinarsi,<br />

attraverso le simulazioni, al mondo di cui, un<br />

giorno, faranno parte. In questi anni l’affluenza<br />

è aumentata al punto che dalle sale dell’Unione<br />

Industriali, abbiamo dovuto spostarci nelle scuole<br />

perchè ci fosse più spazio per tutti».<br />

MONZA YOUNG<br />

Da sinistra, i ragazzi<br />

del Liceo Zucchi, del<br />

Liceo Bianconi, del<br />

Liceo Ecfop e, sotto,<br />

dell’Hensemberger che<br />

hanno partecipato alle<br />

“competizioni d’impresa”<br />

N.43<br />

CM 79


80 N.43 CM<br />

MONZA YOUNG<br />

Onde radio<br />

very young L<br />

Mw Radio<br />

e sue note viaggiano sulla Rete, le<br />

Attrezzature specifiche, una<br />

redazione giovane ma, soprattutto,<br />

tanta voglia di partecipare: nasce a<br />

<strong>Monza</strong> una radio fatta dai giovani<br />

di Francesco Pozzi<br />

foto Marco Brioschi<br />

parole sono dei bit che si trasformano in<br />

suono e che raccontano ciò che i giovani<br />

hanno da dire. Mw Radio (www.mwradio.it) è<br />

la radio web che nasce per dar voce ai ragazzi<br />

che non hanno voglia di perdere tempo, ma<br />

che pensano, si interrogano, hanno voglia di<br />

divertirsi e che hanno qualcosa da dire. Non<br />

solo: la sua redazione è formata da ragazzi che<br />

si propongono di raccontare al mondo le loro<br />

esperienze, spiegare le loro opinioni e hanno<br />

voglia di partecipare attivamente alla vita della<br />

propria città ponendosi al centro dell’attenzione<br />

come validi interlocutori.<br />

Una sfida affascinante ma per nulla facile nè<br />

scontata, lanciata ai giovani dall’Assessorato<br />

alle Pari Opportunità e Politiche Giovanili<br />

del Comune di <strong>Monza</strong>, guidato da Martina<br />

Sassoli che, in collaborazione con un consorzio<br />

di cooperative sociali, ha promosso questa<br />

iniziativa che fa parte del progetto europeo<br />

“Let’s get it together”. Dopo una prima fase<br />

organizzativa, in cui sono state definite le<br />

linee guida da seguire per la realizzazione del<br />

progetto, l’idea di creare una radio web ha<br />

immediatamente suscitato un forte entusiasmo<br />

tra i collaboratori, che hanno subito dato il via<br />

ai lavori. Per dar vita all’ambizioso progetto<br />

sono stati chiamati a partecipare tutti i giovani<br />

che, grazie alle loro conoscenze e alle loro<br />

passioni, fossero in grado di dar vita a una vera<br />

e propria redazione, con tanto di strumentazioni<br />

e attrezzature specifiche, in grado di offrire un<br />

servizio professionalmente valido: tecnici del<br />

suono, appassionati di musica, teatro, cinema,<br />

arte hanno dato vita ai primi programmi che,<br />

dal 21 febbraio, sono online sul portale. Proprio<br />

attraverso la creazione di una piattaforma<br />

internet dedicata, infatti, si intende raggiungere<br />

un ampio numero di persone che ogni giorno<br />

affollano le community e le reti internet. «È<br />

bello sapere che qualcuno crede in noi – spiega<br />

Davide, uno dei tanti giovani coinvolti nel<br />

progetto – Attraverso i finanziamenti e il grande<br />

sostegno che il Comune ci offre, siamo messi<br />

nelle condizioni di fare molto per <strong>Monza</strong> e<br />

soprattutto per i giovani come noi. Abbiamo già<br />

avuto molti riscontri positivi e con il contributo<br />

di altri, realizzeremo un prodotto importante».<br />

Trattandosi di un prodotto che utilizza le<br />

nuove tecnologie, la promozione viene svolta<br />

soprattutto attraverso le nuove frontiere dell’on<br />

line: a tal proposito è stato creato un gruppo<br />

su Facebook (Mw Radio il nome), il social<br />

network più in voga del momento, dove oltre<br />

a comunicare i prossimi appuntamenti, viene<br />

data la possibilità a chiunque di intervenire<br />

esprimendo le proprie opinioni e proponendo<br />

nuove idee che possano arricchire il palinsesto e<br />

i temi affrontati dalla radio.<br />

MONZA YOUNG<br />

I ragazzi impegnati nella trasmissione dei programmi di MW Radio<br />

N.43<br />

CM 81


Cinema<br />

È in Brianza il<br />

Nuovo Cinema<br />

Paradiso<br />

82 N.43 CM<br />

BRIANZA CLUB<br />

Emilio Riva, tipografo, gestisce una sala<br />

d’essai nel garage della sua villa<br />

di Laura Marinaro<br />

foto Marco Brioschi<br />

Il cinema, per Emilio Riva, tipografo di<br />

78 anni, seregnese doc, è tutta la sua vita.<br />

Al punto che, quando per la prima volta<br />

sul grande schermo ha visto il capolavoro<br />

di Giuseppe Tornatore “Nuovo Cinema<br />

Paradiso” ha pianto dalla commozione. Quella<br />

era la sua storia. Lui che per quella passione<br />

ha dato la vita, è riuscito a coronare un sogno<br />

costruendosi nel garage della sua villetta di via<br />

Ghandi un vero e proprio cinema d’essai. Una<br />

sala in miniatura dal nome evocativo Movie<br />

Studio aperta al pubblico degli intenditori<br />

della settima arte, che resiste alla concorrenza<br />

delle multisala, anche se a fatica. All’ingresso,<br />

il titolare del cinema stacca il biglietto (costa<br />

5 euro, più 5 per la tessera del cineclub),<br />

offre dell’acqua e delle caramelle e invita ad<br />

accomodarsi sulle poltroncine rosse che aveva<br />

rilevato da un vecchio cinema di Milano oggi<br />

chiuso. Qualsiasi film si proietti in quella<br />

magica sala, quello che conta è l’atmosfera<br />

creata dai poster dei cult della storia alle pareti,<br />

l’odore delle pellicole antiche nel retro e la<br />

magia nella cabina di proiezione.<br />

«La passione per il cinema è nata quando<br />

avevo solo sette anni e i miei mi portavano<br />

al cinematografo - ha raccontato Riva - a 12<br />

anni andai a fare il garzone in tipografia e<br />

contemporaneamente conobbi l’operatore di<br />

proiezione del Cinema Impero di Seregno: fu<br />

lui ad insegnarmi il mestiere». La fortuna di<br />

poter frequentare la cabina di proiezione di un<br />

cinema negli anni della Guerra era impagabile.<br />

E quel ragazzino innamorato dello schermo<br />

rubava i pezzi di pellicola e li proiettava sul<br />

muro di casa con le candele. «Nel 1944 nel<br />

cinema ci fu un incendio - ha proseguito - io mi<br />

salvai, ma quella passione rimase immutata».<br />

Tutte le sere si proiettavano film per i seregnesi<br />

e il sabato pomeriggio per gli sfollati di<br />

Milano. A 16 anni Riva prese il patentino di<br />

operatore, due anni prima dell’età richiesta.<br />

Negli anni 60 era responsabile di cabina.<br />

«La svolta arrivò 5 anni dopo quando ebbi<br />

l’occasione di acquistare per 50 mila lire un<br />

proiettore: allora avevo una tipografia in centro<br />

e misi su una specie di cinema fatto in casa nel<br />

magazzino. Gli amici si portavano persino le<br />

sedie da casa e pagavano 500 lire per vedere<br />

pellicole come “La battaglia di Algeri”, “La<br />

Dolce Vita” e “Roma Città Aperta”». Qualche<br />

anno dopo il piccolo cinematografo traslocò in<br />

campagna. «Gli amici mi seguivano lo stesso<br />

e così quando, 22 anni fa, venni ad abitare in<br />

questa villetta, decisi di costruirmi una sala<br />

vera e propria». Allora la sala era piena di<br />

appassionati veri, critici e persino magistrati<br />

che arrivavano da <strong>Monza</strong>. Da tre anni, però, è<br />

difficile riempire persino la metà delle sedie.<br />

«La gente non vuole più uscire per andare al<br />

cinema e comunque l’offerta in giro è di più<br />

basso livello - ha concluso - ho pensato anche<br />

di chiudere, ma poi non lo faccio perchè c’è<br />

ancora chi il cinema lo ama davvero». Nella<br />

cineteca, che non si affida a internet, ma<br />

soltanto al passaparola e a qualche manifesto<br />

per pubblicizzare la programmazione, si<br />

possono gustare delle chicche introvabili,<br />

come le retrospettive dedicate ai grandi registi<br />

e delle pizze ancora in muto virate di giallo.<br />

«Quando non ci sarò più non so chi proseguirà<br />

- ha concluso Riva - spero il mio nipotino, ma<br />

adesso è tutto diverso dai miei tempi».<br />

“<br />

È difficile resistere alla<br />

concorrenza dei multisala, ma<br />

i veri appassionati - anche se<br />

pochi - ci sono ancora. Io tengo<br />

aperto solo per loro e per me<br />

Emilio Riva nel suo<br />

cinema di Via Ghandi<br />

Sotto i pochi spettatori<br />

nella magica sala<br />

BRIANZA CLUB<br />

N.43<br />

CM 83


84 N.43 CM<br />

BRIANZA CLUB<br />

BRIANZA CLUB<br />

Nel cielo di Brugherio<br />

Tre giorni di volo<br />

Successo per la kermesse che ha ricordato i 225 anni della<br />

prima ascensione in mongolfiera con umano a bordo<br />

di Sara Franchini - foto Marco Brioschi<br />

La data è quella del 13 marzo 1784: il<br />

Conte Paolo Andreani si alza in volo<br />

su un’avveniristica mongolfiera con<br />

due brugheresi, per atterrare dopo<br />

qualche chilometro a Caponago, davanti a una<br />

folla plaudente, secondo la cronaca del Canonico<br />

Castelli. Altro anno, stessa data: 13 marzo 2009.<br />

«Brugherio? Qui Houston. Mi sentite?», ore 22<br />

circa, è stato l’astronauta Paolo Nespoli, in<br />

videoconferenza da Houston, a collegarsi<br />

con la Sala Consigliare, dove la folla lo<br />

ha ascoltato. L’astronauta ha salutato<br />

mamma Maria Motta e il sindaco<br />

di Verano Brianza, Renato Casati.<br />

Questi avvenimenti avvengono<br />

a 225 anni di distanza, con due<br />

milanesi protagonisti: il conte Paolo<br />

Andreani e Paolo Nespoli. Come<br />

se la Provincia di Milano avesse il<br />

volo nel proprio patrimonio genetico.<br />

In entrambe le circostanze, una folla muta<br />

e attenta ha seguito gli eventi legati da due<br />

eroi dell’aria. Un po’ meno attonita e muta, ma<br />

sicuramente altrettanto briosa e curiosa quella<br />

che è accorsa in Villa Fiorita, dove 250 bambini<br />

e ragazzi hanno provato il brivido dell’ascesa in<br />

mongolfiera grazie a Charbonnier Mongolfiere.<br />

Durante le manifestazioni brugheresi, le strade<br />

intorno a Parco Increa sono state invase dalle<br />

auto, mentre almeno 10 mila persone si sono<br />

riversate attorno al campo base, per ammirare uno<br />

spettacolo veramente unico. Inoltre l’associazione<br />

La Lampada di Aladino, in collaborazione con<br />

un gruppo di commercianti del territorio e con<br />

il patrocinio dell’Assessorato al Turismo del<br />

Comune di Brugherio, ha promosso il concorso<br />

“Fai volare la tua fantasia in mongolfiera”.<br />

I 400 lavori pervenuti e quelli premiati faranno in<br />

seguito parte di una mostra.<br />

N.43<br />

CM 85


86 N.43 CM<br />

BRIANZA CLUB<br />

Jazz<br />

A tutta<br />

musica<br />

È partita l’ottava edizione<br />

del Festival del Polo del Jazz<br />

di Martina Primavesi<br />

I<br />

più grandi jazzisti trascorrono la primavera<br />

in Brianza. Si è aperta lo scorso 28 marzo<br />

l’ottava edizione di Brianza Open Jazz<br />

Spring, il Festival promosso dal Polo del jazz<br />

di <strong>Monza</strong> e Brianza che raccoglie intorno alla<br />

passione per questo genere di musica i comuni<br />

di <strong>Monza</strong>, Besana in Brianza, Biassono,<br />

Brugherio, Nova Milanese, Lissone, Sovico e<br />

Villasanta, nell’ambito del progetto culturale<br />

della Provincia di Milano MetroPoli. Questa<br />

edizione, programmata fino all’8 maggio 2009,<br />

dedicata al tema “From swing to bop”, vede la<br />

realizzazione di otto concerti per illustrare uno<br />

dei percorsi più affascinanti e suggestivi della<br />

storia del jazz, che si terranno come di consueto<br />

presso locali pubblici e sale civiche dei Comuni<br />

del Polo del Jazz. Tutti i concerti della rassegna, ad<br />

ingresso gratuito, sono dedicati ad un personaggio<br />

importante nel panorama del jazz internazionale<br />

o ad una stagione particolarmente intensa per tale<br />

genere musicale. <strong>Monza</strong> come capofila ospiterà<br />

tre concerti davvero eccezionali: il 3 aprile al<br />

Binario 7 il Tributo a Benny Goodman, esponente<br />

di spicco dello “Swing” e leader di una grande Big<br />

Band con la rivisitazione del concerto tenuto alla<br />

Carnegie Hall di New York a cura di un gruppo<br />

composto da più di quindici elementi, guidato da<br />

Paolo Tomelleri; il 6 maggio appuntamento al<br />

Tearose Cafè con un omaggio al jazz statunitense<br />

del chitarrista Jim Hall e del sassofonista e<br />

compositore Sonny Rollins, uno dei più importanti<br />

caposcuola dello stile hard bop. Infine terzo ed<br />

ultimo appuntamento, venerdì 8 maggio, al Circolo<br />

Libertà con uno spettacolo dedicato al jazz degli<br />

albori di New Orleans, punto di partenza da cui<br />

il jazz si è trasformato, nel corso di tutto il XX<br />

secolo, evolvendosi in una grande varietà di stili.<br />

«Questo rinnovato appuntamento di Brianza<br />

Open Jazz Spring mira a coinvolgere il tessuto<br />

cittadino nella realizzazione di progetti musicali<br />

di qualità - ha detto Dario Allevi, vicesindaco e<br />

assessore al Turismo e Spettacolo di <strong>Monza</strong> - Un<br />

ringraziamento va a Riccardo Galbiati del Jazz<br />

<strong>Club</strong> <strong>Monza</strong>, che da anni collabora attivamente<br />

con il Polo del Jazz e al grande musicista<br />

Paolo Tomelleri che ci danno la possibilità di<br />

ripercorrere le principali tappe dell’evoluzione<br />

di questo fantastico genere musicale» . «Grazie<br />

alla Rassegna Open Jazz Spring 2009, Nova<br />

diventa una tappa storica all’interno di un<br />

viaggio entusiasmante in un periodo fecondo<br />

della storia del jazz - ha aggiunto Rosaria<br />

Longoni, assessore all’Istruzione e alla Cultura<br />

di Nova Milanese - è un’intelligente operazione<br />

musicale che ci permette di avvicinare il pubblico<br />

all’universo affascinante e composito del jazz<br />

e di promuovere la divulgazione della cultura<br />

jazzistica; nella nostra città avremo musicisti<br />

di assoluta bravura che, in un viaggio ricco di<br />

suggestione, ci faranno vivere le armonie di<br />

Mulligan e Baker e dello storico quartetto “senza<br />

pianoforte” giungendo a comunicare con delle note<br />

ciò che è spesso impossibile con le parole». A<br />

Biassono si esibiranno gli Italian Swinging All<br />

Stars con un repertorio sul jazz del Ventennio,<br />

mentre Lissone ospiterà il concerto nelle sale<br />

del Museo di Arte Contemporanea e così si darà<br />

la possibilità di ammirare la mostra “Presenze<br />

del Contemporaneo . Artisti in Brianza”, una<br />

panoramica sulle espressioni artistiche attive<br />

all’interno dei nuovi confini provinciali.<br />

BRIANZA CLUB<br />

Alcune immagini della<br />

rassegna dello scorso<br />

anno e il cartellone<br />

dell’evento<br />

N.43<br />

CM 87


88 N.43 CM<br />

BRIANZA CLUB<br />

Daniela<br />

Benedini<br />

La sensibilità<br />

dipinta<br />

La decoratrice desiana apre le<br />

porte del suo laboratorio dove,<br />

tra pennelli e colori, immagina un<br />

muro bianco come aria da riempire<br />

di Benedetta Trabattoni<br />

foto Marco Brioschi<br />

Daniela Benedini,<br />

37 anni, ha viaggiato per lavoro<br />

in tutto il mondo, da Mosca alla<br />

Croazia, dal Kazakhstan al Kuwait.<br />

Nella pagina a fianco è ritratta<br />

davanti a un suo lavoro<br />

realizzato nella capitale russa<br />

Daniela Benedini è una donna<br />

profondamente appassionata. E<br />

modesta. Molto. Da anni gestisce<br />

cantieri molto importanti anche all’estero, a capo<br />

di un team di decoratori. La sua patria è il mondo<br />

e si divide fra le abitazioni di Parigi e Desio,<br />

dove ultimamente ha decorato la nicchia della<br />

Basilica all’interno della quale verrà inserito un<br />

prezioso crocefisso del ’400. Il suo sogno più<br />

grande è poter decorare ex novo una Chiesa e un<br />

assaggio l’ha già avuto nella cattedrale Virgen<br />

del Carmen e di San Pedro a Chimbote, in Perù,<br />

progettata, costruita e affrescata da volontari<br />

dell’operazione Mato Grosso. Le sue mani<br />

d’oro sono implacabili e riescono a trasformare<br />

una semplice parete bianca in un paesaggio<br />

mozzafiato. Il suo segreto? La passione e la<br />

serietà sono «fondamentali e – dice convinta –<br />

prima o poi premiano».<br />

Decorare: quando ne ha fatto una scelta di<br />

vita?<br />

«Ho frequentato il liceo artistico Papa Ratti<br />

a Desio, che per me è stato fondamentale per<br />

diventare la donna che sono oggi e poi mi sono<br />

iscritta all’Accademia di Brera, dove mi sono<br />

laureata con una tesi sulla storia del trompe<br />

d’oeil; è stato proprio allora che ho deciso che<br />

avrei vissuto d’arte. Da lì sono iniziati una serie<br />

di lavori senza alcun tipo di compenso, che<br />

mi sono serviti molto, perché hanno permesso<br />

a tutti di capire quanto fosse profonda la mia<br />

passione; in quegli anni dipingevo qualsiasi<br />

cosa: mi occupavo della cartellonistica degli<br />

spettacoli dell’oratorio, delle scenografie e della<br />

decorazione dei reparti ospedalieri di Desio,<br />

<strong>Monza</strong> e Vimercate».<br />

E poi cos’è successo?<br />

«Si sono inanellati una serie di incontri e sono<br />

profondamente convinta che la Provvidenza<br />

mi abbia sempre premiato per l’anima che<br />

esprimo nel fare. Sono entrata in contatto con<br />

altri decoratori e mi hanno notata alcuni studi<br />

di architettura con i quali oggi lavoro, sia in<br />

Italia sia, molto spesso, all’estero: ho dipinto<br />

in Giappone, Kazakhstan, Grecia, Romania,<br />

Croazia, Kuwait, Russia, Perù, Egitto, Svizzera<br />

e Francia».<br />

Qual è stato il punto di partenza di questa<br />

carriera?<br />

«Il mio primo lavoro impegnativo è stato in<br />

Kuwait, quando sono stata lontana da casa per<br />

un anno e mezzo; lì ho davvero imparato molto a<br />

livello umano oltre che lavorativo: a stare da sola,<br />

a organizzarmi, a gestirmi. Un grande impegno<br />

che mi ha dato un’enorme soddisfazione».<br />

Come è strutturato un suo lavoro?<br />

«Inizialmente c’è un incontro con gli architetti<br />

di riferimento e la presentazione di un ambiente<br />

e di un progetto, la maggior parte delle volte si<br />

tratta di decorazioni in abitazioni; molto spesso<br />

la traccia è già definita, ma mi capita di avere<br />

carta bianca ed essere completamente libera di<br />

sbizzarrirmi».<br />

Qual è il tuo ruolo?<br />

«Calibrare il tono e la forma di uno spazio, io<br />

non mi sento un’artista, sono una decoratrice<br />

che si immagina la carta e poi il muro<br />

come aria da riempire. Il risultato finale<br />

è sorprendente quando l’insieme delle<br />

decorazioni è funzionale e quando alle<br />

spalle c’è un lavoro serio, di peso e<br />

bilanciamento delle <strong>forme</strong>».<br />

Quando è nato l’amore per il<br />

disegno?<br />

«Da bambina non avevo molta<br />

fantasia, ma con un modello<br />

da copiare ero davvero brava. Se<br />

devo essere sincera, ancora oggi<br />

ho l’ansia della pagina bianca: i<br />

bozzetti richiedono molta cura e sono<br />

determinanti. Penso di aver ereditato questo<br />

amore da mia madre, che ha sempre avuto<br />

una creatività artistica sorprendente, sebbene<br />

non abbia potuto studiare, e che dipinge<br />

istintivamente in modo delizioso».<br />

Muro bianco: da dove si parte?<br />

«Dal bozzetto per poi arrivare, con tanta<br />

adrenalina, ad un risultato che è magico».<br />

BRIANZA CLUB<br />

N.43<br />

CM 89


90 N.43 CM<br />

BRIANZA CLUB<br />

Limbiate<br />

Archeologia<br />

di una città<br />

Continuano le ricerche per il libro<br />

dell’Amministrazione comunale<br />

sull’antica storia<br />

della cittadina brianzola<br />

di Laura Marinaro<br />

A<br />

vederla da fuori sembra un’anonima<br />

cittadina dell’hinterland milanese tutta<br />

fabbrichette e capannoni industriali<br />

con ben poco di interessante e storico. Ma<br />

l’apparenza, nel caso di Limbiate, inganna. Ed è<br />

un libro sulla storia cittadina, che due autori locali<br />

stanno realizzando per conto e in collaborazione<br />

dell’Amministrazione comunale, che ci guida alla<br />

scoperta del volto archeologico di questa città.<br />

A scoprire per primo i reperti dell’antica civiltà<br />

romana della città di Lemiate (come anticamente<br />

era chamato il paese), nella cintura del Parco<br />

delle Groane fu l’avvocato Carlo Bazzero, che<br />

nel 1800 stava effettuando gli scavi per la celebre<br />

villa sull’altura del Mombello.<br />

«In alcuni scavi vennero rinvenuti vasetti di vetro<br />

e frammenti fossili - egli scrisse - che dalla forma<br />

descritta da chi li scavò e li disperse dovevano<br />

essere avanzi di depositi romani».<br />

Sempre a Mombello, nel 1875, mentre si scavava<br />

per costruire nuovi edifici per l’Ospedale<br />

Psichiatrico Provinciale: «Un manovale ritrovò<br />

alcune medaglie della buona epoca imperiale<br />

- scriveva Bazzero - Quattro di queste mi<br />

pervennero e conservo. Sono in bronzo più che<br />

di mezzana grandezza. Due recano l’effige di<br />

Nerva Traiano, l’altro quello di Domiziano e di<br />

Adriano».<br />

La terza scoperta, la più importante, avvenne<br />

invece nel novembre del 1882 ed è sempre<br />

il Conte Carlo Bazzero che ci fornisce ampi<br />

particolari del ritrovamento: «Nella parte piana,<br />

ma a poche centinaia di metri dalle elevazioni,<br />

dissodando il terreno, si ritrovavano due grandi<br />

lastre di serizzo levate le quali, fu vandalicamente<br />

devastata una tomba romana. Ebbi cura di<br />

salvare tutte le parti di cotto e di numerare i<br />

pezzi per riuscire, come feci, a ricomporla nelle<br />

identiche misure a casa mia. La terra estratta<br />

di forza dagli avidi cercatori del tesoro, che<br />

la fatale allucinazione di primi ritrovamenti<br />

necessariamente nascosti fu diligentemente<br />

indagata, e non si rinvennero che avanzi di<br />

ossa umana in parte ancora convenuti nella<br />

conformazione loro, in parte saponificati e<br />

immedesimati coll’humus e stemperati quasi con<br />

questo».<br />

Le lastre in serizzo, che ancora oggi si trovano<br />

preso il giardino della biblioteca civica di Villa<br />

Mella, già nel 1979 vennero visionate dalla<br />

Soprintendenza dei Beni Archeologici della<br />

Lombardia che le riconobbe come appartenenti<br />

a una tomba tardo romana o del periodo<br />

Longobardo. A questo punto molti di voi si<br />

staranno domandando che fine hanno fatto i<br />

reperti contenuti in quest’ultima tomba: l’unica<br />

traccia era il Registro di Carico Generale dei Beni<br />

Archeologici di Milano dove risultava che in data<br />

26 settembre 1938 un certo Signor Radice aveva<br />

messo a disposizione: un’anfora vinaria intera<br />

in argilla con due anse; un’anfora idem incrinata<br />

mancante del collo e della parte superiore;<br />

un’anfora vinaria incrinata; un vaso cilindrico a<br />

forma di orcio (misura per grano) con due tacche<br />

sui fianchi a forma di ansa e rotto all’orlo; una<br />

bottiglia di terra cotta, panciuta con manico e<br />

nastro e becco rotondo; una bottiglia di terra cotta<br />

con foro nel ventre; una bottiglia di terra cotta<br />

alta 17.8 centimetri; una uguale a boccia tribolata<br />

“<br />

I reperti della cittadina romana<br />

di Lemiate sono conservati a<br />

Milano, ma grazie ad un libro,<br />

torneranno alla città<br />

e altre due simili, una lucer netta fittile e funeraria<br />

intatta con la marca “fortis”; due piccoli pesi a<br />

rete; una coperta d’argilla con piede circolare;<br />

otto chiodi di ferro e frammenti vari; una lama<br />

a un taglio una patera (piatto largo e sottile)<br />

in terra sigillata con piede basso e cerchio<br />

all’interno; un frammento d’ansa di anfora e due<br />

frammenti di tegoloni in cotto. Questi reperti,<br />

si legge sul registro: «Furono rinvenuti in scavi<br />

occasionali eseguiti a Bovisio - Mombello nei<br />

terreni di proprietà della famiglia Scotti sulla<br />

fine del secolo scorso e strasmessi dal Signor<br />

Rino Radice». La famiglia Scotti già nella metà<br />

dell’Ottocento era proprietaria in Limbiate di<br />

diversi lotti di terreno. Alcuni di questi erano<br />

dislocati proprio a ridosso della collina di ><br />

BRIANZA CLUB<br />

La Chiesa “Napoleonica” dove si<br />

celebrò il matrimonio di Paolina e<br />

Elisa Bonaparte<br />

N.43<br />

CM 91


Mombello, tra la cascina Laura e la cascina<br />

Quartiere, sul lato sinistro della Comasina verso<br />

Como o, se si vuole, come indica Bazzero,<br />

«a poche centinaia di metri dalle elevazioni».<br />

Gli Scotti erano anche proprietari dell’attuale<br />

palazzo comunale, in piazza Biraghi a Bovisio<br />

Masciago, ristrutturato nel 1941 da Giacinto<br />

Zari e denominato Villa Erba-Odescalchi-<br />

Scotti. All’inizio del ‘900 parte di quei terreni<br />

vennero ceduti dal Conte Rino Radice, della<br />

omonima famiglia proprietaria della Villa<br />

Agnesi-Mariani-Radice Fossati, nel centro di<br />

Masciago con annessa ampia torre merlata.<br />

Fu così che i Radice vennero in possesso dei<br />

reperti trovati dagli Scotti e successivamente,<br />

nel 1938, il Conte Rino pensò bene di metterli<br />

a disposizione della comunità consegnandoli<br />

allo Stato. La difficoltà del reperimento dei<br />

reperti, per il libro, fu dovuta dal fatto che a suo<br />

tempo la donazione non venne inserita sotto<br />

il nome Limbiate ma, essendo i proprietari<br />

(Scotti e Radice) domiciliati in Bovisio<br />

Masciago, da parte della Soprintendenza,<br />

erroneamente, si preferì indicare il paese dei<br />

donatori abbinandolo al luogo del ritrovamento:<br />

Mombello e quindi classificati come Bovisio-<br />

Mombello, come la stazione ferroviaria, senza<br />

mai citare Limbiate. Ma ora che finalmente<br />

i reperti sono stati rintracciati nel Museo del<br />

92 N.43 CM<br />

BRIANZA CLUB<br />

Castello Sforzesco di Milano, il Comune di<br />

Limbiate ha potuto fotografarli, per mostrarli<br />

a tutti i cittadini Limbiatesi per la prima<br />

volta, grazie alla gentile concessione della<br />

Soprintendenza dei Beni Archeologici della<br />

Lombardia. «Il nostro obiettivo - ha spiegato<br />

il sindaco di Limbiate Antonio Romeo - è<br />

restituire ai cittadini la loro storia e il loro<br />

passato. Sono tanti i limbiatesi che neppure<br />

sanno di avere sotto il loro suolo una storia<br />

tanto antica e tanto importante». Ma che cosa<br />

resta della Limbiate romana? Ben poco: anfore<br />

in argilla, vasi, bottiglie di terracotta, lucernari<br />

e arredi funerari, chiodi, tegole e resti di urne<br />

funerarie e di muri. Poco, pochissimo. «Eppure<br />

- insiste il sindaco - anche queste poche vestigia<br />

sono importanti per riappropriarci della nostra<br />

storia». L’antica contesa con Bovisio è dunque<br />

chiusa.<br />

I reperti di epoca romana<br />

ritrovati durante gli<br />

scavi dell’800 sotto Villa<br />

Mombello nei confini<br />

limbiatesi<br />

L’antica Villa Crivelli<br />

Pusterla (della Provincia<br />

di Milano) in una stampa<br />

dell’Ottocento<br />

Good Design<br />

In mostra a Giussano<br />

A Villa Sartirana oggetti effimeri degli Anni 50, ma anche del futuro.<br />

A cosa servono? A dare una speranza per il domani<br />

di Sara Franchini<br />

L’effimero può essere anche qualcosa<br />

che serve a rilanciare l’economia in<br />

crisi. Da questo concetto parte il Good<br />

Design, espressione nata in America negli Anni<br />

50, oltre che soggetto della mostra organizzata<br />

da Ultrafragola in Villa Sartirana di Giussano.<br />

Il progetto multimediale “Il buono, il brutto e<br />

il cattivo, il Good Design tra storia e futuro”<br />

conduce il visitatore attraverso un percorso che<br />

lo porta a distinguere tra il buono e il cattivo<br />

design del passato, del presente e del futuro.<br />

Alla ricerca della risposta a questa domanda: è<br />

solo una questione di gusto?<br />

Dalla ricerca all’origine del Good Design:<br />

l’esposizione propone la definizione di buono,<br />

brutto e cattivo design, secondo alcuni celebri<br />

designer e architetti anche precedenti al Good<br />

Design, come quelli dell’Arts&Crafts,del<br />

Deutscher Werkbund, le sperimentazioni di<br />

Charles e Ray Eames negli Stati Uniti, quelle di<br />

Bruno Munari e Dieter Rams fino alle mostre sul<br />

Good Design proposte dal Moma di New York e<br />

dal Merchandise di Chicago. Pannelli fotografici<br />

e testuali, interviste e installazioni video, pezzi<br />

emblematici di design o quelli storici della<br />

Braun e della Apple: la mostra è curata da Didi<br />

Gnocchi e Francesca Molteni.<br />

Tra gli oggetti più belli quelli della azienda<br />

italiana Brionvega. Tra quelli decisamente<br />

brutti... nessuno, perchè secondo gli<br />

organizzatori, alla bruttezza si finisce per<br />

affezionarsi più che alla bellezza.<br />

BRIANZA CLUB<br />

INGRESSO LIBERO<br />

A CURA DI DIDI GNOCCHI E FRANCESCA MOLTENI<br />

ORARI DI APERTURA: FERIALI 15.00-18.00, SABATO E FESTIVI 10.00-12.00/15.00-18.30, LUNEDI CHIUSO CONFERENZE: 5 MARZO ORE 21.00,<br />

19 MARZO ORE 21.00 INFORMAZIONI: COMUNE DI GIUSSANO UFFICIO CULTURA TEL 0362 358250 E-MAIL: CULTURA@COMUNE.GIUSSANO.MI.IT<br />

ORGANIZZAZIONE: 3D PRODUZIONE VIDEO, VIA LEGNANO 12, 20121 MILANO TEL 02 89690432<br />

Con il patrocinio di<br />

Con il contributo di<br />

Sponsor tecnici<br />

Per informazioni:<br />

Comune di Giussano -<br />

Ufficio Cultura<br />

Tel. 0362/358250<br />

N.43<br />

CM 93


94 N.43 CM<br />

BRIANZA CLUB<br />

L’anima<br />

dell’industria E<br />

Crespi<br />

D’Adda<br />

Ai confini della verde Brianza è<br />

conservato un perfetto esempio di<br />

archeologia industriale<br />

di Francesco Pozzi<br />

foto Associazione Culturale<br />

Villaggio Crespi<br />

ntrare nel Villaggio di Crespi d’Adda<br />

significa fare un salto indietro nel<br />

tempo. Tra i filari di casette all’inglese<br />

che furono degli operai dell’antico cotonificio<br />

Crespi e oggi dei loro discendenti, sembra quasi<br />

di sentire la sirena che richiama i lavoratori<br />

all’opera. Nel silenzio si percepisce una realtà<br />

quasi da città fantasma, irreale, dove, però, è<br />

ancora vivo il prestigio dell’antica operosità<br />

lombarda. Oggi quel sito, uno dei pochi esempi<br />

di archeologia industriale nel nostro Paese<br />

entrato a far parte del Patrimonio dell’Umanità<br />

dell’Unesco nel 1995, è tenuto benissimo<br />

dalmomento che non è mai stato del tutto<br />

abbandonato perché nel suo complesso ancora<br />

abitano alcuni discendenti dei vecchi dipendenti.<br />

Ma certo non si tratta di una città come le altre:<br />

l’aspetto architettonico e urbanistico, decisamente<br />

anacronistico, trasmette al visitatore la sensazione<br />

di trovarsi in un luogo dove sembra che il tempo<br />

si sia fermato agli inizi del Novecento.<br />

Situato sulla penisola triangolare formata dalla<br />

confluenza dei fiumi Adda e Brembo, protetto<br />

dal dislivello delle colline che lo hanno sempre<br />

isolato ed escluso dai processi evolutivi e di<br />

urbanizzazione che, invece, hanno sconvolto<br />

il paesaggio circostante, il Villaggio di Crespi<br />

D’Adda è l’esempio dei villaggi italiani<br />

pensati e realizzati “a misura di lavoratore”.<br />

Costruito nel 1878, per volere della famiglia<br />

Crespi, industriali del cotone, il villaggio si è<br />

progressivamente sviluppato attorno all’opificio<br />

e, attualmente, mantiene l’assetto urbanistico e<br />

architettonico di un tempo. In un periodo di forte<br />

sviluppo industriale, caratterizzato da un incisivo<br />

aumento della domanda e dall’incremento della<br />

produzione, i grandi imprenditori sentirono la<br />

necessità di realizzare veri e propri villaggi,<br />

costruiti per ruotare attorno alla vita e ai ritmi<br />

della fabbrica: non c’era solo la motivazione<br />

economica a spingerli, ma anche il genuino<br />

desiderio di poter tutelare i diritti dei propri<br />

lavoratori e soddisfare al meglio le loro esigenze.<br />

A questo scopo a ogni dipendente vennero<br />

assegnati una casa in cui vivere con la famiglia<br />

e un orto; alla comunità venivano inoltre forniti<br />

tutti i servizi necessari: chiesa, scuola, ospedale…<br />

Una concezione che nel Dopoguerra venne<br />

applicata a Crespi e a Ivrea (grazie a Adriano<br />

Olivetti) e che puntò a creare un modello di<br />

microcosmo autosufficiente, nonché un grande<br />

esempio di innovazione produttiva e sociale che<br />

“<br />

Entrare nel Villaggio di<br />

Crespi d’Adda è come tornare<br />

indietro nel tempo e tuffarsi in<br />

una realtà ormai lontana<br />

ancora oggi rappresenta un punto di riferimento<br />

in campo economico per le caratteristiche e le<br />

soluzioni adottate. La fabbrica sorge sulle rive<br />

del fiume e, accanto ad essa, si trova il castello<br />

dove alloggiava la famiglia Crespi; le case<br />

all’inglese riservate ai lavoratori sono disposte su<br />

file parallele in modo da trasmettere un’idea di<br />

grande ordine e rigore, elementi caratterizzanti di<br />

una produzione consapevole e ben strutturata. Il<br />

Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’Unesco<br />

ha inserito l’intero complesso nella lista dei<br />

Siti Protetti come «esempio eccezionale del<br />

fenomeno dei villaggi operai, il più completo e<br />

meglio conservato del Sud Europa».<br />

BRIANZA CLUB<br />

Da sinistra il castello della<br />

famiglia Crespi e alcune<br />

vedute del villaggio<br />

N.43<br />

CM 95


96 N.43 CM<br />

PASSIONI<br />

Collezioni<br />

Pagine che<br />

hanno fatto<br />

la storia<br />

La straordinaria raccolta on-line<br />

di due collezionisti che,<br />

arrivati a quota 15 mila pezzi,<br />

non hanno voglia di fermarsi<br />

di Benedetta Trabattoni<br />

Due amici, Cesare e Luca uniti<br />

dal medesimo cognome, Spinelli,<br />

e da un’unica passione per la<br />

cultura e per i quotidiani in particolare.<br />

«Ci muove – racconta Luca - un motus<br />

ancestrale che nella società moderna si sta<br />

atrofizzando: una passione; troppo spesso<br />

la gente ha l’abitudine di non scegliere, ma<br />

lasciarsi vivere sconfinando così nell’apatia<br />

e nell’uniformità alla massa». Da questo<br />

desiderio di risvegliare la curiosità e<br />

l’interesse nella gente è nato dunque<br />

www.emerotecaitaliana.it, un sito web<br />

pensato come un quotidiano d’altri tempi,<br />

dove è possibile scorrere parte dell’enorme<br />

patrimonio cartaceo in possesso dei due<br />

giovani, proponendo nella giornata di<br />

consultazione un fatto riferito a un tempo<br />

che fu proprio quel giorno di (tot) anni fa.<br />

«La vetrina di Internet – ha spiegato Luca –<br />

è nata, un po’casualmente, dalla necessità di<br />

catalogare in modo più o meno schematico<br />

tutto quello che avevamo a disposizione;<br />

inizialmente si chiamava Giornali Antichi,<br />

ma è da un paio di anni che ha l’attuale veste<br />

grafica e il marchio registrato». Trasferire<br />

la pagina on-line è un compito che richiede<br />

tempo, pazienza e molto spesso nottate<br />

insonni. «Per prima cosa – continua Cesare<br />

- la pagina va fotografata in alta definizione,<br />

sistemata, pulita e poi trasportata on line e<br />

accostata alla trascrizione del<br />

testo». Un lavoro impegnativo<br />

che viene ripagato dai<br />

molteplici accessi unici in un<br />

anno, impennatisi ultimamente<br />

dopo l’apparizione dei due<br />

appassionati al TGR di<br />

Raitre. «Dopo quel servizio,<br />

l’interesse della gente mi ha<br />

permesso di acquisire una<br />

maggiore consapevolezza del<br />

lavoro svolto e considerazione<br />

di questo enorme patrimonio<br />

- ha aggiunto Cesare - forse<br />

per la prima volta la nostra<br />

passione agli occhi degli<br />

altri si è trasformata da stravagante in<br />

interessante».<br />

Ma come è nata? La scintilla è scattata<br />

prima in Cesare più di vent’anni fa quando,<br />

dodicenne, si trovava a casa del nonno<br />

materno: «Tutto è iniziato nel modo più<br />

fiabesco possibile: un giorno aprendo<br />

un cassetto trovai alcune prime pagine<br />

del Corriere della Sera riportanti notizie<br />

storiche come l’assassinio di Kennedy<br />

del ’63 e quello di Aldo Moro del ’78;<br />

da lì la folgorazione per questo mondo<br />

e così, iniziai a raccogliere i quotidiani,<br />

inizialmente tenendo solo la prima pagina,<br />

poi conservando il giornale intero». Ottenuta<br />

l’autonomia economica, Cesare asseconda il<br />

suo hobby, piuttosto impegnativo e costoso,<br />

andando alla ricerca di numeri storici,<br />

spesso valicando il secolo e ora è addirittura<br />

riuscito a trovare il documento più prezioso<br />

della raccolta: il primo numero del Corriere<br />

della Sera datato 5/6 marzo 1876: «Erano<br />

anni che lo cercavo e solo recentemente,<br />

tramite un amico di Milano, sono riuscito<br />

ad averlo. Lo consideravo un po’ il punto<br />

d’arrivo di tutto il mio archivio».<br />

Il numero di quotidiani raccolti è a quota<br />

15 mila pezzi, ma i due amici sembrano<br />

non avere la minima intenzione di fermarsi.<br />

«Non ci sono traguardi perché i traguardi<br />

esistono solo per essere superati»,<br />

affermano. Le annate complete del Corsera<br />

in loro possesso sono quelle dal 1915 al<br />

1919 e dal 1939 al 1957. I periodi delle due<br />

Guerre letti e riletti hanno permesso loro di<br />

giungere a una conclusione: «È curioso –<br />

><br />

Sopra a sinistra,<br />

Il Secolo del 3<br />

giugno 1883 che<br />

annunciava la morte<br />

di Garibaldi.<br />

Nell’altra pagina,<br />

in basso, il 3<br />

agosto 1900 veniva<br />

annunciata la morte<br />

di Re Umberto I<br />

ucciso a <strong>Monza</strong> per<br />

mano dell’anarchico<br />

Bresci<br />

N.43<br />

PASSIONI<br />

CM 97


98 N.43 CM<br />

PASSIONI<br />

Dal delitto Moro<br />

alle angosce della<br />

Guerra Fredda<br />

fino ad arrivare alle<br />

immagini di un’Italia<br />

ancora agreste<br />

della Domenica<br />

del Corriere. Nella<br />

collezione 150 anni<br />

di vicende storiche e<br />

cronaca quotidiana<br />

dice Luca – vedere quanto i fatti si ripetano<br />

ciclicamente. Cento anni fa era presente<br />

una crisi economica analoga all’attuale che<br />

ha poi portato al primo conflitto mondiale,<br />

carovita e provvedimenti fatui del governo<br />

come oggi».<br />

Perché le persone non hanno la straordinaria<br />

capacità di trarre insegnamenti dal passato?<br />

Forse perché sono scarsamente informate,<br />

leggono poco o forse non hanno la<br />

possibilità di consultare documentazioni<br />

così importanti. Oggi, grazie all’emeroteca<br />

on-line, la raccolta può entrare facilmente<br />

nelle case di tutti e i due ragazzi auspicano<br />

di poter condividere questa missione con<br />

un numero sempre crescente di persone:<br />

studiosi, ma anche semplici appassionati.<br />

«Il sito è pensato – conclude Luca – per<br />

tutti coloro che decidono e hanno la voglia<br />

di riscoprire un passato, è rivolto a tutti<br />

quelli che hanno un desiderio di cultura». Il<br />

prossimo obiettivo? «Sarebbe interessante<br />

avere la raccolta completa del Corriere<br />

della Sera, ma è altamente improbabile a<br />

meno che la redazione stessa non decida di<br />

regalarcela!».


100 km<br />

Il ritorno<br />

della maratona Sono<br />

100 N.43 CM<br />

PASSIONI<br />

Dopo cinquant’anni parte da<br />

Seregno un evento sportivo<br />

di grande fascino<br />

e che unisce 14 comuni<br />

di Greta La Rocca<br />

foto Marco Brioschi<br />

partiti da Seregno, hanno attraversato<br />

i comuni di Cabiate, Mariano Comense,<br />

Giussano, Verano Brianza, e poi Carate,<br />

Albiate, Sovico, Macherio. Hanno corso tra i viali<br />

del Parco di <strong>Monza</strong>, passando per Biassono e<br />

Vedano e, dopo Lissone e Desio, sono tornati al<br />

punto di partenza. Dopo due giri di 50 chilometri<br />

ciascuno, per tagliare finalmente il traguardo,<br />

nel cuore di Seregno, in uno dei luoghi simbolo<br />

della Brianza per gli amanti del sport e della<br />

corsa. Il “Parco Due Giugno”, alla Porada, è<br />

stato il quartier generale della Gelsia Brianza<br />

Marathon – La Cento chilometri di Seregno<br />

Trofeo Italsilva. Qui oltre a bar e punti di<br />

ristoro, è stata organizzata anche Corri con la<br />

famiglia nel Parco alla Porada, camminata non<br />

competitiva di 4 chilometri pensata per divertire<br />

i piccoli, mentre per i genitori è stato allestito<br />

un mercatino di prodotti enogastronomici. Alle<br />

prime ore del mattino (la partenza era fissata per<br />

le 7.30), nell’assolata domenica del 22 marzo,<br />

i 322 partecipati hanno iniziato la loro corsa<br />

tra gli applausi e il sostegno di concittadini, ex<br />

sportivi e tifosi. Al traguardo per primo è arrivato<br />

l’ungherese Attila Vozar, che ha concluso il<br />

percorso in meno di 7 ore, e, per la categoria<br />

femminile, Monica Casiraghi, campionessa di<br />

Missaglia. Eventi collaterali alla corsa podistica,<br />

tornata in Brianza dopo le edizioni degli Anni<br />

50, sono stati l’emozionante handbike, la gara<br />

per i disabili, che ha visto trionfare il favorito<br />

Paolo Cecchetto tra 14 corridori, e la maratona,<br />

con 256 iscritti, vinta dal keniano Birech Philip<br />

Kiplagat. «È stata una giornata emozionante»,<br />

ha commentato il sindaco di Seregno, Giacinto<br />

Mariani: «Riportiamo sul nostro territorio una<br />

manifestazione storica, non solo per la Brianza,<br />

ma anche per la Lombardia. Sono molto fiero<br />

e orgoglioso di questo successo». La Cento<br />

Chilometri ha attraversato 14 comuni e, a pochi<br />

giorni dalla nascita della nuova provincia, ha<br />

assunto un forte valore simbolico. «La voglia di<br />

riportare nei nostri paesi un evento di carattere<br />

storico è nata da una scommessa - ricorda Marco<br />

Cajani, assessore alla Promozione dello Sport<br />

del Comune di Seregno - Cinquant’anni fa vissi<br />

questa corsa da tifoso, oggi da protagonista. Avevo<br />

voglia di rimettermi in gioco; è stata necessaria<br />

una grande organizzazione, non è stato facile,<br />

l’impegno da parte di tutti è stato notevole. Ma ><br />

di sette ore per gli<br />

uomini “Meno<br />

e meno di otto ore per<br />

le donne è un ottimo risultato<br />

La prova di handbike, gara corsa dagli atleti<br />

disabili e vinta dal varesino Paolo Cecchetto<br />

N.43<br />

PASSIONI<br />

CM 101


Giacinto Mariani<br />

emozionato come gli<br />

spettatori e gli atleti<br />

alla fine la macchina organizzativa<br />

ha funzionato molto bene, grazie anche<br />

alla collaborazione di 600 volontari disposti<br />

lungo il percorso». È soddisfatto l’assessore,<br />

che spera in una possibile ripetizione<br />

dell’evento: «Vorremo che diventasse un punto<br />

di riferimento per tutti gli appassionati a livello<br />

nazionale», ha chiosato.<br />

La corsa, patrocinata dal Cip (Comitato<br />

Italiano Paralimpico), dalla Fidal<br />

(Federazione Italiana di Atletica Leggera)<br />

e dalla Iuta (Associazione Italiana<br />

102 N.43 CM<br />

PASSIONI<br />

Tensione alla partenza e<br />

distensione all’arrivo per<br />

Monica Casiraghi<br />

L’ungherese Attila<br />

Vozar esulta con la sua<br />

medaglia d’oro<br />

Ultramaratona & Trail), dal prossimo<br />

anno sarà inserita nel calendario<br />

ufficiale delle altre Cento Chilometri:<br />

«Le tappe ufficiali in Italia sono<br />

solamente quattro. È una grande<br />

soddisfazione. Siamo molto felici,<br />

il bilancio è più che positivo e non<br />

mancano le premesse perché questa<br />

giornata diventi un appuntamento<br />

attesissimo ogni anno», ha concluso<br />

Walter Todaro, capo ufficio<br />

stampa del Comune.<br />

Gabetti Franchising Agency <strong>Monza</strong><br />

Sessant’anni di esperienza<br />

al Vostro servizio<br />

Orientarsi nella giungla delle formalità e degli adempimenti legati all’acquisto della casa è sempre più<br />

complicato?<br />

Stabilire il “giusto prezzo” di un immobile in rapporto all’attuale congiuntura economica è sempre più difficile?<br />

Effettuare un “acquisto sicuro” è possibile?<br />

Roberto Brioschi - Responsabile Territoriale della Gabetti di <strong>Monza</strong> – si propone oggi con il proprio staff a tutti coloro che<br />

sono alla ricerca di un servizio consulenziale che dia una risposta concreta a questi ed altri quesiti.<br />

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condizione di particolare favore, al fine di consentire - da un lato - un coerente coordinamento fra tempistiche di pagamento,<br />

di consegna e di passaggio di proprietà del venduto e dell’acquistato e - dall’altro - un’ottimizzazione dell’operazione<br />

anche dal punto di vista fiscale;<br />

Finanziamenti: mutui e leasing immobiliari personalizzati. Grazie alla collaborazione con Istituti di Credito di primaria<br />

rilevanza nazionale ed internazionale, Gabetti è in grado di offrire prodotti finanziari decisamente competitivi, finalizzati<br />

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assicurazione sui finanziamenti e molti altri vantaggi;<br />

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tecnico legale e fiscale sino al rogito, registrazione del contratto: il tutto, per un acquisto in totale sicurezza.<br />

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Per info su questo ed altri immobili 039/365383<br />

Nella foto,<br />

Roberto Brioschi,<br />

Responsabile Territoriale<br />

Gabetti <strong>Monza</strong><br />

I.P.


104 N.43 CM<br />

FASHION<br />

Gentleman<br />

style<br />

La pochette<br />

Guida pratica per trovare il<br />

giusto compromesso tra lo<br />

stile personale e l’eleganza<br />

evergreen<br />

di Francesca Barzaghi<br />

Terzo appuntamento con la<br />

saga degli intramontabili must<br />

del gentleman. Questo mese<br />

l’attenzione è tutta per il fazzoletto da<br />

taschino, immancabile oggetto di culto su<br />

cui si misura la disinvoltura dell’uomo.<br />

La pochette, infatti, così come abbiamo<br />

visto per i gemelli, non è un accessorio<br />

soggetto al cambio di stagione, bensì<br />

soggetto alla personalità di chi lo sceglie.<br />

Non tutti sanno apprezzare questo<br />

piccolo lembo di tessuto, ma per svariati<br />

ed erronei motivi: perché considerato<br />

accessorio abbinato a uno stile molto<br />

formale e quindi in presenza di cravatta,<br />

eccessivo e troppo impegnativo, ma anche<br />

perché non tutti hanno il tocco per darle<br />

la giusta forma. La pochette, in effetti, non<br />

è tra gli accessori più semplici da indossare,<br />

ma sicuramente tra quelli che garantiscono un<br />

risultato perfetto al look d’insieme. Per evitare<br />

i classici scivoloni, basta imparare poche<br />

semplici nozioni basilari che ne sdrammatizzano<br />

l’utilizzo e che smentiscono alcuni falsi miti.<br />

Lezione numero uno: la pochette non va<br />

necessariamente a braccetto con la cravatta.<br />

Nessun manuale di stile, infatti, impone che i<br />

due accessori siano complementari; certo se<br />

utilizzato da solo, il fazzoletto dona completezza<br />

e raffinatezza anche in assenza di cravatta.<br />

La pochette si porta ogni volta che si indossa<br />

la giacca, sia con il completo che con una<br />

tenuta sportiva da blazer. Particolarmente<br />

indicato è il fazzoletto bianco con giacca e<br />

jeans, accostamento che piace moltissimo al<br />

gentleman giovane che non rinuncia al tocco di<br />

classe. Una volta assodato che la pochette è un<br />

passepartout, si può procedere con il secondo<br />

step: come individuare tinta e materiale giusti.<br />

In un primo momento, quando ancora non si<br />

ha piena sicurezza di sé e della propria nuova<br />

immagine, basterà affidarsi a una scelta basica in<br />

cotone bianco, meraviglioso compromesso che<br />

si addice a qualsiasi contesto.<br />

Una volta acquisita praticità e dato tempo<br />

all’occhio critico di misurarsi con disinvoltura<br />

con gli abbinamenti cromatici e stilistici,<br />

ci si può buttare nella giungla di proposte<br />

offerte dal mercato e sperimentare in base al<br />

proprio gusto e desiderio. La regola d’oro è<br />

che per tutte le occasioni formali si scelga<br />

una pochette in lino bianco, che, così come ><br />

Sotto da sinistra,<br />

Frank Sinatra, Marlon<br />

Brando, Sean Connery e<br />

Humphrey Bogart.<br />

Nella pagina accanto, il<br />

cantante Michael Bublé<br />

N.43<br />

FASHION<br />

CM 105


per la seta, deve avere gli orli cuciti a mano.<br />

In presenza di cravatta, invece, dovrà esserci<br />

abbinamento cromatico. Ad esempio se si<br />

indossa una cravatta azzurra, il fazzoletto<br />

da tasca potrà essere azzurro, o meglio<br />

ancora, bianco profilato d’azzurro. Massima<br />

attenzione ai dettagli: evitare con decisione gli<br />

abbinamenti en pendant cravatta-pochette, che<br />

appesantiscono l’immagine e danno l’idea del<br />

poco gusto e poco ricercato. I due accessori<br />

non devono intonarsi perfettamente o ripetere<br />

in modo integrale e ossessivo gli stessi colori.<br />

Meglio, piuttosto, optare per un armonioso<br />

contrasto cromatico, ma mai eccessivo. Carina<br />

e giovanile l’idea di farsi apporre le cifre<br />

sulla pochette, preferibilmente tono su tono o<br />

dello stesso colore del profilo. Le fantasie si<br />

portano esclusivamente con giacche sportive:<br />

in particolare, la scelta dovrebbe ricadere sui<br />

disegni cachemire o di seta, mai di altro genere.<br />

I disegni geometrici o i quadretti, infatti, sono<br />

i più difficili da accostare, soprattutto se in<br />

presenza di una camicia fantasia, e rischiano di<br />

farvi da classica buccia di banana, rovinando<br />

l’effetto d’insieme. Il terzo passo è forse quello<br />

106 N.43 CM<br />

FASHION<br />

più difficile e anche quello che fa dubitare i<br />

più sull’utilizzo di questo accessorio: come<br />

dare la giusta forma alla pochette. Anche in<br />

questo caso ci sono diversi modi per piegare<br />

il fazzoletto, con i quali ci si può divertire a<br />

giocare e modellare i colori e le <strong>forme</strong> a seconda<br />

dell’esigenza, ma in un primo momento è senza<br />

dubbio opportuno impratichirsi con il metodo<br />

basilare che prevede una forma squadrata che<br />

riprende la linea del taschino. In realtà non<br />

esiste un codice unico di<br />

abbinamenti consentiti,<br />

perché la scelta è sempre<br />

frutto della personalità,<br />

in termini di disinvoltura<br />

e interpretazione del<br />

proprio look, ma<br />

saper scegliere una<br />

combinazione felice è<br />

anche il risultato di un<br />

percorso di stile che si<br />

modifica e si migliora<br />

solo con la pratica e<br />

con il tempo. Provare,<br />

sperimentare e giocare<br />

con le <strong>forme</strong>, i colori e<br />

gli abbinamenti, a volte<br />

può produrre risultati<br />

interessanti che però<br />

possono essere decisi e<br />

portati con disinvoltura<br />

solo da chi ama osare<br />

e non teme di apparire,<br />

da chi sa sviluppare un<br />

proprio senso estetico e<br />

da non vuole appiattirsi su<br />

rigidi schemi canonici.<br />

A sinsitra, il fascino senza<br />

tempo di Clark Gable.<br />

Sopra, altri modelli<br />

di pochette<br />

Woman style<br />

A due passi dall’estate<br />

Sarà la plastica la regina della moda nei prossimi mesi…<br />

Come sia possibile? Leggere per credere<br />

Manca poco, pochissimo ormai<br />

all’appuntamento annuale con<br />

la scarpa estiva. Dal sandalo<br />

alle, ormai intramontabili, infradito, noi<br />

donne, vittime della moda, forse a causa<br />

delle temperature ancora poco miti di questi<br />

giorni, non abbiamo deciso cosa conquisterà i<br />

nostri cuori per la nuova stagione. Attenzione<br />

dunque a quelli che saranno i veri must<br />

have dell’estate 2009, i pezzi caldi che ci<br />

terranno compagnia per i prossimi cinque<br />

mesi dalle vetrine dei negozi direttamente<br />

Cesare Paciotti<br />

di Francesca Barzaghi<br />

ai nostri piedi. Sarà un’estate all’insegna<br />

dell’ultrapiatto, con un ritorno delle flip-flop<br />

e delle ballerine (sono mai davvero sparite<br />

dalla circolazione?), ma sicuramente più sexy<br />

e ricercate. Lo stile di quest’anno prevede<br />

che si portino con i pantaloni a sigaretta,<br />

iperaderenti e perfettamente stretti attorno<br />

alla caviglia; come alternativa, persistono<br />

i minidress ultraleggeri e ultracorti. In<br />

primis da sottolineare il grande rientro dei<br />

Gladiators, vero tormentone dell’estate<br />

scorsa, che in versione 2009 si arricchiscono ><br />

N.43<br />

FASHION<br />

CM 107


ulteriormente di listini, borchie e intrecci.<br />

Esattamente come l’anno scorso, possono<br />

arrivare alla caviglia o avvolgere il polpaccio.<br />

Da abbinare a un camicia extrasize per un<br />

effetto iperglamour. Degni di nota anche<br />

i gladiators di Jimmy Choo, impreziositi<br />

da particolari in rettile trattato e colorato,<br />

e quelli di Marc Jacob, sostenuti da una<br />

piccola zeppa.<br />

Il nuovo trend però parla chiaro: protagonista<br />

assoluta dell’estate 2009 è la morbida e<br />

versatile plastica! Lanciata sulle passerelle lo<br />

scorso anno da più stilisti, sembra ormai aver<br />

conquistato tutte le vetrine dei templi della<br />

moda. Dal mocassino in cromie shocking<br />

di Cesare Paciotti, fino alle creazioni di<br />

Vivienne Westwood, è ormai impossibile<br />

sottovalutare questo fenomeno di costume che<br />

sta incuriosendo, se non proprio contagiando,<br />

un po’ tutte le fashioniste. Coloratissime,<br />

fashion ed interamente realizzate in plastica:<br />

si chiamano Glue Cinderella, le nuove<br />

ballerine frutto della collaborazione tra<br />

Normaluisa e Kartell, marchio internazionale<br />

che ha fatto della plastica il suo tratto<br />

distintivo. Presentate in anteprima mondiale<br />

108 N.43 CM<br />

FASHION<br />

Marc Jacobs<br />

Jimmy Choo<br />

alla Settimana della Moda di Milano,<br />

durante la sfilata di Normaluisa presso<br />

l’Orto Botanico di Brera, si apprestano a<br />

invadere tutte le strade. Si tratta di ballerine<br />

colorate, prodotte con una nuova tecnica di<br />

stampaggio ad iniezione, grazie alla quale è<br />

stato possibile produrre scarpe bicolore con<br />

particolari texture opache o trasparenti sui<br />

modelli. In realtà, la scarpa di plastica non<br />

è una novità assoluta. In Italia, infatti, erano<br />

state già lanciate nelle stagioni passate da un<br />

brand brasiliano, Melissa Joy, che era riuscito<br />

a crearsi una nicchia di affezionate disposte<br />

Melissa Joy<br />

a girare di blog in blog per scoprire negozi<br />

che ne tenessero i modelli. Particolarità del<br />

marchio? Collezioni insolite, molto originali,<br />

un po’ kitsch ma comunque particolari, fatte<br />

di scarpe interamente realizzate in plastica<br />

riciclabile ed ecosostenibile, ipoallergeniche<br />

e impermeabili. Altra caratteristica di questo<br />

brand è proporre le scarpe in toni molto<br />

femminili, dal rosa antico al ciclamino,<br />

con qualcosa che le contraddistingua: tutti<br />

gli esemplari sono in gomma profumata.<br />

Recentemente mi è capitato di trovarmi in<br />

un prestigioso negozio di Roma in cui il<br />

simpaticissimo commesso, dopo avermi<br />

fatto testare il profumo, mi suggeriva di<br />

acquistarne un paio. L’utilizzo? Inserirle<br />

in un vaso pieno d’acqua per consentire<br />

alla fragranza di sprigionarsi nell’ambiente<br />

circostante. Questo forse è l’uso più<br />

appropriato di questi modelli. E sicuramente<br />

anche il più salutare per i nostri piedi!<br />

Si profila un’estate ricca di esperimenti<br />

anche per Balenciaga, che propone una<br />

collezione davvero innovativa, lanciando le<br />

“scarpe invisibili”. Frutto del genio creativo<br />

di Nicolas Ghesquiére, questi oggetti di<br />

design sono un mix tra originalità ed estetica e<br />

si compongono di un tacco extrasize a forma di<br />

cono e di una suola che si fondono interamente<br />

con il collant, senza discontinuità tra gamba,<br />

piede e scarpa. Esemplari davvero unici,<br />

probabilmente in giro se ne vedranno pochi<br />

data l’evidente scomodità della calzata, che<br />

però testimoniano quanto ancora nel magico<br />

mondo della moda ci sia voglia di sperimentare<br />

e trovare sempre nuove <strong>forme</strong> e idee che<br />

trasgrediscano non solo le regole di<br />

stile e portamento, ma anche quelle<br />

fisiche del corpo umano.<br />

Marc Jacobs<br />

Cindarella<br />

Balenciaga<br />

Vivienne<br />

Westwood<br />

N.43<br />

FASHION<br />

CM 109


Olivia<br />

Un amore di pilota<br />

Lavora come Pr nel settore della moda, ma coltiva la passione<br />

delle auto da corsa nel circuito di <strong>Monza</strong>: un binomio perfetto<br />

di Greta La Rocca - foto Marco Brioschi<br />

H<br />

a poco più di 20 anni e coltiva una<br />

passione per il mondo dei motori<br />

da quand’era bambina. Da Ginevra,<br />

città dove è nata e cresciuta, veniva in Italia,<br />

a <strong>Monza</strong>, per scendere in pista. Oggi Olivia<br />

Alexandra Clenin vive a Milano e lavora<br />

come Pr per la maison Salvatore Ferragamo.<br />

Ed è comparsa sul Corriere della Sera<br />

come “la ragazza da sposare”. L’interesse<br />

poco femminile e insolito per le auto ora si<br />

affianca al mondo raffinato ed elegante della<br />

moda. Due realtà all’apparenza diverse, ma<br />

che in lei convivono in modo naturale.<br />

Hai scoperto <strong>Monza</strong> grazie alla tua<br />

passione per i motori: da dove nasce<br />

questo interesse prettamente maschile?<br />

«È colpa di Jean-Paul, mio padre! È stato lui<br />

a portarmi per la prima volta a <strong>Monza</strong> e per<br />

me è stato un amore a prima vista: sono stata<br />

affascinata dalla storia e dalla particolarità<br />

del circuito. La mia vita frenetica non mi ha<br />

permesso di coltivare quanto avrei voluto<br />

questa passione, ma, grazie alle sorprese<br />

e ai viaggi in Italia dei miei genitori, sono<br />

riuscita a trascorrere giornate davvero<br />

emozionanti in Autodromo».<br />

Quali emozioni provi in pista?<br />

«Ho corso solo a <strong>Monza</strong>, anche se mi attirano<br />

i percorsi in salita sui circuiti tortuosi. Adoro<br />

le auto sportive e potenti perché mi fanno<br />

sentire libera. E quando sono al volante<br />

dimentico tutto: è un momento magico».<br />

Lavori nel mondo della moda, un settore<br />

in cui le donne sono protagoniste. E corri<br />

in macchina: un ambiente dove il genere<br />

110 N.43 CM<br />

FASHION<br />

Calze:<br />

Fogal<br />

Abito:<br />

Stefanel<br />

Scarpe:<br />

Sergio Rossi<br />

Borsa:<br />

Rocio<br />

Orecchini:<br />

GAS bijoux<br />

Achille :<br />

Il gatto a cui è<br />

molto legata<br />

maschile è il sesso forte. Uno strano<br />

binomio, non trovi?<br />

«Le donne non sono penalizzate nel settore<br />

dei motori, ma è ovvio che ci sono delle<br />

differenze e che in questo ambiente possono<br />

incontrare maggiori ostacoli. Mentre la moda<br />

è un mondo al femminile».<br />

Hai mai avuto paura mentre corri in auto?<br />

«No, mai. Ho sempre un grande rispetto<br />

per i motori e anche per le condizioni della<br />

strada».<br />

A dispetto di questa passione hai un look e<br />

uno stile molto femminile.<br />

«Ho sempre avuto una predilezione per<br />

tutto ciò che è arte. A sei anni ho iniziato a<br />

studiare danza classica, crescendo il ramo<br />

dell’arte che più mi ha incuriosito è stata la<br />

moda. Il mio look è ricercato, ben coordinato<br />

e attento ai dettagli, ma non classico. Adoro<br />

l’eleganza e la femminilità e il lavoro mi<br />

aiuta a comunicarle agli altri».<br />

Borsa:<br />

Dior<br />

Pochette:<br />

Gucci,<br />

regalo della<br />

moglie<br />

Orecchini:<br />

GAS bijoux<br />

Scarpe:<br />

Bally<br />

Abito:<br />

Benetton<br />

Calze:<br />

Fogal<br />

Borsa:<br />

Rocio<br />

N.43<br />

FASHION<br />

CM 111


CONSULENTE D’IMPRESA<br />

L’esclusione<br />

del socio dalla S.r.l.<br />

Per la società a responsabilità limitata vige il principio<br />

dell’integrità del capitale sociale, interamente garantito<br />

dai conferimenti dei soci al fine di tutelare i creditori<br />

sociali.<br />

La motivazione di questo principio risiede principalmente nel<br />

fatto che nelle S.r.l., per le obbligazioni sociali, risponde solo la<br />

società col proprio patrimonio, rappresentato dai conferimenti<br />

dei soci il cui valore complessivo non può essere inferiore<br />

all’ammontare globale del capitale sociale.<br />

Ai sensi dell’art. 2466 c.c. se il<br />

socio non esegue il conferimento<br />

nel termine prescritto<br />

(intendendosi in questo caso<br />

un conferimento prettamente<br />

in denaro), può essere diffidato<br />

dagli amministratori ad<br />

adempiere nel termine di trenta<br />

giorni.<br />

Allo scadere di tale termine, gli<br />

amministratori possono decidere<br />

di recuperare dal socio il<br />

conferimento dovuto alla S.r.l., intentando un’apposita azione,<br />

oppure possono vendere agli altri soci, in proporzione alla loro<br />

partecipazione, la quota del socio moroso.<br />

In quest’ultimo caso, per il valore da attribuire alla quota da<br />

vendere agli altri soci si fa riferimento al valore risultante<br />

dall’ultimo bilancio approvato, sempre che vi siano soci<br />

interessati ad acquistare la quota.<br />

In caso contrario, gli amministratori procedono all’esclusione<br />

del socio moroso, trattenendo le somme fino a quel momento<br />

riscosse e provvedendo alla diminuzione del capitale sociale in<br />

misura corrispondente.<br />

Fermo restando che il socio può decidere di recedere dalla<br />

CM<br />

Si costituisce una società e tutto va bene... Ma come comportarsi<br />

in caso di socio da escludere dalla società? Ecco le soluzioni<br />

a cura di Eliano Goltara<br />

“<br />

Il principio dell’integrità del<br />

capitale sociale è garantito<br />

dall’apporto dei soci<br />

società nei termini e nei modi stabiliti nell’atto costitutivo ex<br />

art. 2473, il successivo art. 2473 bis disciplina l’ipotesi in cui<br />

l’esclusione del socio dalla compagine sociale sia dettata da<br />

giusta causa.<br />

Sostanzialmente, nell’ambito delle società di capitale, la materia<br />

dell’esclusione del socio moroso è di carattere dispositivo nel<br />

senso che può essere oggetto di autonoma disciplina dei soci<br />

contemplata all’interno dell’atto costitutivo. Ed infatti l’atto<br />

costitutivo può prevedere particolari ipotesi di esclusione. A<br />

differenza della società per<br />

azioni, nella S.r.l. l’esclusione<br />

comporta il rimborso della<br />

partecipazione al soggetto<br />

estromesso, rimborso che va<br />

effettuato nel termine di sei<br />

mesi dalla comunicazione<br />

dell’esclusione e può<br />

consistere anche nell’acquisto<br />

da parte degli altri soci<br />

della quota dell’escluso,<br />

proporzionalmente al valore<br />

delle partecipazioni dei soci rimanenti, oppure da parte di un<br />

terzo individuato dagli altri soci.<br />

In alternativa, la quota del socio uscente può essere rimborsata<br />

facendo ricorso alle riserve disponibili della società stessa,<br />

mentre nel caso in cui la società non disponga di tali riserve<br />

non si può dar luogo ad una diminuzione del capitale sociale,<br />

sempre per la tutela dei creditori sociali.<br />

Il socio escluso dalla S.r.l., trascorsi i sei mesi dalla<br />

comunicazione di esclusione e finchè non gli viene rimborsata<br />

la quota o l’equivalente del conferimento versato, vanta un<br />

diritto di credito che gli consente di agire nei confronti della<br />

società per il recupero di quanto versato.<br />

Eliano Goltara<br />

Svolge la professione di avvocato presso i propri studi di <strong>Monza</strong> e di Milano e si occupa prevalentemente<br />

di diritto dell’impresa. Ricopre l’incarico di consigliere in diversi consigli di amministrazione ed è autore<br />

di numerose pubblicazioni. È titolare di Studio Goltara Avvocati.<br />

Studio Legale Goltara - Vicolo Duomo, 1 - 20052 - <strong>Monza</strong> - Tel. 039 3900081<br />

Lavoratori<br />

e datori di lavoro<br />

Sospensione dei dipendenti per crisi aziendale e occupazionale:<br />

l’indennità di disoccupazione<br />

L’Inps con la circolare n. 39 del 06/03/2009 rende note<br />

le novità introdotte dall’art.<br />

19 c. 1 del D.L. 185/2008<br />

convertito nella legge 2/2009:<br />

a) aumento della durata massima<br />

del trattamento di disoccupazione<br />

ordinaria con requisiti normali erogato<br />

in caso di “sospensione” in 90 giornate<br />

nell’anno solare;<br />

b) aumento della durata massima<br />

del trattamento di disoccupazione<br />

ordinaria con requisiti ridotti erogato<br />

in caso di “sospensione” in 90 giornate<br />

nell’anno solare;<br />

c) per i lavoratori assunti con qualifica<br />

di apprendista, applicazione in via<br />

sperimentale, per il triennio 2009/2011,<br />

del trattamento pari all’indennità<br />

ordinaria di disoccupazione con<br />

requisiti ordinari (si precisa che<br />

l’apprendista dovrà fare domanda<br />

entro 68 giorni da licenziamento).<br />

La norma stabilisce che la fruizione dei<br />

trattamenti di cui sopra è subordinata<br />

ad un intervento integrativo a carico<br />

degli enti bilaterali pari almeno al 20%<br />

del totale dell’indennità. Le modalità e<br />

le procedure di comunicazione saranno<br />

oggetto di un decreto ministeriale<br />

di prossima emanazione. Fino alla<br />

data di entrata in vigore del predetto decreto ministeriale, le<br />

indennità di cui alle lettere a) e b) possono essere concesse<br />

a cura dello Studio Leoni<br />

anche senza l’intervento degli enti bilaterali.<br />

L’Inps al fine di rendere immediatamente<br />

operativi gli interventi in esame, rende<br />

note alle<br />

aziende le seguenti procedure da<br />

seguire:<br />

- il datore di lavoro è tenuto a<br />

comunicare al centro per l’impiego<br />

e alla sede Inps territorialmente<br />

competente la sospensione dell’attività<br />

lavorativa e le relative motivazioni,<br />

nonché i nominativi dei lavoratori<br />

interessati;<br />

- i lavoratori devono aver reso al<br />

centro per l’impiego competente<br />

la dichiarazione di immediata<br />

disponibilità al lavoro o ad un percorso<br />

di riqualificazione professionale e<br />

presentare la domanda (mod. DS21)<br />

alla sede Inps competente, nei termini<br />

previsti.<br />

I trattamenti di alle lettere a) e b)<br />

non si applicheranno ai lavoratori<br />

dipendenti da aziende destinatarie di<br />

trattamenti di integrazione salariale,<br />

nei casi di contratti di lavoro a tempo<br />

indeterminato, con previsione di<br />

sospensioni lavorative programmate e<br />

di contratto a tempo parziale verticale<br />

e in caso di perdita e sospensione<br />

dello stato di disoccupazione disciplinate dalla normativa in<br />

materia di incontro tra domanda e offerta.<br />

Eugenio Leoni<br />

Consulente del lavoro, esperto in materie sindacali e rapporti con gli enti pubblici, case editrici, società<br />

sportive e dello spettacolo. È titolare dello Studio Leoni, attività con 30 dipendenti e 10000 paghe mensili<br />

elaborate.<br />

Studio Leoni - Via Statuto, 4 - 20121 - Milano<br />

Tel. 02 36573500 - Fax. 02 62910074 - info@studioleoni.it - www.studioleoni.it<br />

CONSULENTE <strong>DEL</strong> LAVORO<br />

112 N.43 C N.43<br />

M 113


Investimenti finanziari<br />

e conflitto di interessi<br />

L’attualità di questi mesi porta alla ribalta numerosi casi di frode ai danni<br />

dei risparmiatori. Ma quando l’investitore ha diritto ad un risarcimento?<br />

Una recente pronuncia del Tribunale di Milano (14<br />

febbraio 2009) in tema di responsabilità degli<br />

operatori negli investimenti finanziari merita di essere<br />

segnalata, essendo il tema tornato di scottante attualità a seguito<br />

del susseguirsi di scandali finanziari sui mercati mondiali<br />

e del verificarsi di pesanti ripercussioni nei portafogli dei<br />

piccoli risparmiatori che avevano nel proprio<br />

portafoglio, direttamente e/o indirettamente, i<br />

c.d. titoli tossici.<br />

Nel caso di specie il Tribunale di Milano era<br />

chiamato a pronunciarsi sulla correttezza<br />

dell’operato di un Istituto bancario che aveva<br />

collocato presso un proprio cliente delle<br />

obbligazioni CIRIO agendo in un macroscopico<br />

conflitto di interessi, posto che detto istituto era<br />

in un sol tempo finanziatore del gruppo CIRIO,<br />

creditore pignoratizio del gruppo munito del<br />

diritto di voto nelle assemblee, lead manager nel<br />

consorzio di collocamento delle obbligazioni<br />

e da ultimo intermediario finanziario nella<br />

vendita di alcune emissioni delle obbligazioni<br />

in oggetto. Il Tribunale di Milano ha ritenuto<br />

che nell’ipotesi di conflitto di interessi sia irrilevante qualunque<br />

indagine sul nesso causale fra inadempimento dell’intermediario<br />

(tale essendo la violazione dell’obbligo di astensione in capo<br />

all’intermediario) e pregiudizio patito dal cliente, poiché il<br />

divieto legale a carico dell’intermediario di compiere operazioni<br />

in difetto di informazione e di successiva autorizzazione del<br />

cliente opera sul semplice presupposto della presenza di un<br />

interesse in conflitto ed indipendentemente dall’incidenza<br />

dell’interesse sulla condotta dell’intermediario (azione) o sui<br />

termini dell’operazione (risultato dell’azione).<br />

Aggiunge il tribunale che per quanto sia vero che la perdita<br />

CM<br />

CONSULENTE LEGALE<br />

a cura di Giorgio Galbiati<br />

di valore di uno strumento finanziario dipenda essenzialmente<br />

dall’andamento sfavorevole dei mercati e dunque l’eventuale<br />

perdita possa verificarsi di conseguenza anche qualora<br />

l’operazione venga conclusa tramite altro intermediario immune<br />

dal conflitto, parimenti vero è che la previsione di un divieto<br />

legale di agire ha proprio la precipua funzione di prevenire il<br />

rischio e, in caso di violazione, di trasferirlo<br />

sull’intermediario che abbia violato il divieto.<br />

Irrilevante è l’obiezione per cui le operazioni<br />

di investimento siano per loro natura aleatorie,<br />

posto che aleatorio è, infatti, il solo risultato<br />

economico delle operazioni in quanto legato<br />

all’imprevedibile andamento dei mercati,<br />

ma non anche il contenuto dell’obbligazione<br />

di fedeltà e diligenza gravante in capo<br />

all’intermediario nell’ambito del rapporto<br />

con il cliente/investitore. Ed anzi, in ragione<br />

del carattere intrinsecamente pericoloso delle<br />

operazioni di investimento, tale obbligo di<br />

fedeltà e diligenza deve atteggiarsi in maniera<br />

ancor più stringente.<br />

La ricostruzione dell’ipotetica volontà<br />

dell’investitore, al pari del giudizio ipotetico sull’ordine degli<br />

eventi che si sarebbero altrimenti verificati qualora l’investitore<br />

avesse conosciuto la situazione di conflitto, resta dunque<br />

irrilevante, atteso che l’illecito consiste e si consuma nel<br />

semplice fatto di agire in violazione di un divieto.<br />

In ordine all’entità del risarcimento, il Tribunale ha affermato<br />

che esso corrisponde all’intero interesse positivo dell’investitore:<br />

questi ha dunque diritto ad un risarcimento pari alla perdita totale<br />

o parziale del capitale investito restando del tutto irrilevanti le<br />

modalità con cui l’operazione è stata condotta o avrebbe potuto<br />

esserla con altro intermediario.<br />

Avv. Giorgio Galbiati<br />

Avvocato civilista, iscritto all’Albo degli Avvocati di <strong>Monza</strong> dal 2001. Esperto in diritto commerciale,<br />

societario e fallimentare, attualmente si sta occupando dell’introduzione e dello sviluppo del processo<br />

civile telematico.<br />

Per dormire meglio?<br />

Andate dal dentista<br />

La Sindrome da apnea ostruttiva nel sonno può anche essere curata<br />

con apparecchi odontoiatrici specifici<br />

a cura di Filiberto Vago<br />

Forse non tutti sanno che il 30% di tutti gli adulti e il 60% degli<br />

uomini di età superiore a sessanta anni tendono a russare. Esiste<br />

un russamento “innocuo” che si manifesta solo in determinate<br />

situazioni, non tutte le volte che ci si addormenta, con andamento<br />

armonico e con una frequenza bassa, e questo è quello più normale<br />

e più diffuso. Esiste poi un russamento “patologico” che si manifesta<br />

tutte le notti, con forte intensità e con un andamento<br />

addirittura esplosivo. In queste persone, che vanno<br />

dal 2 al 10 % della popolazione generale, avviene un<br />

fatto particolarmente pericoloso e grave che prende il<br />

nome di “sindrome dell’apnea ostruttiva nel sonno”.<br />

Con questo termine si intende che la persona affetta<br />

va incontro ad un vero e proprio arresto della<br />

respirazione durante il sonno della durata di almeno<br />

dieci secondi che si ripete più volte nel corso della<br />

notte. Ciò è dovuto alla chiusura delle vie aeree<br />

a livello della faringe con conseguente riduzione<br />

della concentrazione di ossigeno circolante. Il reale<br />

problema non è il russamento cronico, ma i risvolti<br />

clinici che possono derivare dalla ipoossigenazione<br />

notturna cronica. I sintomi più comuni del disturbo<br />

sono la sonnolenza diurna, la stanchezza, la cefalea<br />

mattutina, il deterioramento intellettuale, la compromissione della<br />

capacità di concentrazione, i sintomi depressivi e i bruciori di stomaco.<br />

Se la malattia si protrae nel tempo, può addirittura determinare gravi<br />

problemi circolatori con rischio di aritmie cardiache, ipertensione,<br />

scompenso cardiaco, coma respiratorio. Queste importanti patologie<br />

cardiache sono dovute al fatto che queste apnee si possono ripetere<br />

fino a centinaia di volte in una sola notte, esponendo il cuore a ripetuti<br />

episodi di carenza di ossigeno, associati ad aumento della pressione<br />

sanguigna e di quella intra toracica. I fattori che possono portare a questa<br />

malattia sono molto comuni e vari. Si va da un eccesso di peso corporeo,<br />

all’abuso di cibo, di alcool e tabacco, all’uso di sonniferi<br />

e sedativi, all’affaticamento, allo stress, alle alterazioni ormonali e a<br />

fattori ereditari. Esistono inoltre delle cause anatomiche ben precise<br />

che possono portare ad ostruzione delle vie aeree nasali (polipi,<br />

ipertrofie dei turbinati, adenoidi, deviazioni del setto) o delle vie aeree<br />

orali (restringimenti anatomici, tonsille molto sviluppate). Spesso la<br />

causa o la concausa può essere dovuta ad una “caduta” della lingua<br />

verso la gola, con spostamento dell’epiglottide e<br />

chiusura della laringe. Detto questo è ovvio che in<br />

caso di russamento patologico, con sospette apnee<br />

notturne, è consigliato e doveroso fare una visita<br />

di controllo presso centri specializzati. Verranno<br />

valutate le possibili cause e sarà possibile eseguire<br />

esami specifici: la polisonnografia e la sleependoscopy,<br />

per mezzo dei quali è possibile fare<br />

una diagnosi corretta. Una volta diagnosticata<br />

la patologia, si possono eseguire terapie mirate,<br />

da quella medica, alla ricerca di un corretto stile<br />

di vita, ad una terapia meccanica per vincere le<br />

apnee usando degli apparecchi che spingono aria<br />

a pressione nel naso, fino alla terapia chirurgica.<br />

La domanda a questo punto è: «Ma che<br />

ruolo possono avere i dentisti in tutto ciò?».<br />

Effettivamente il ruolo degli odontoiatri è importante perché in<br />

una prima visita è facile e frequente che il Paziente ci informi di<br />

questi problemi e così siamo in grado di dare i giusti consigli.<br />

Inoltre, in quei casi di russamento legati alla posizione scorretta<br />

della lingua, se l’obiettivo è quello di riposizionare la mandibola in<br />

una posizione più anteriore, si devono utilizzare degli apparecchi<br />

funzionali particolari che vengono preparati sullo stampo dei denti<br />

e controllati in bocca. Il nostro studio è certificato per realizzare<br />

questi dispositivi che normalmente vengono portati di notte,<br />

ancorati ai denti in modo da ricreare una corretta pervietà per il<br />

passaggio dell’aria nei polmoni e ridurre le apnee notturne.<br />

Dottor Filiberto Vago<br />

Laureato in Medicina e Chirurgia presso l’Università Statale di Milano nel 1979 e Specializzato in Odontostomatologia<br />

presso la stessa Università nel 1983. Nei primi anni di attività si è occupato prevalentemente di Chirurgia parodontale,<br />

seguendo corsi in Italia e all’estero; si è poi dedicato all’Implantologia e ha tenuto vari corsi come relatore. Ha sempre<br />

svolto la libera professione in studi dentistici come collaboratore e poi come associato. Dal 1991 è titolare dello<br />

“ Studio Dentistico Dott. Filiberto Vago” in <strong>Monza</strong> dove si occupa prevalentemente di protesi.<br />

Studio Dentistico Dr. Filiberto Vago - Via Anita Garibaldi, 1 20052 - <strong>Monza</strong><br />

Tel. 039/386654 - Fax 039/386725 - info@vago.it - www.vago.it<br />

114 N.43 C N.43<br />

DENTISTA<br />

M 115


CONSULENTE FINANZIARIO<br />

Investire<br />

sarà sempre più difficile<br />

La crisi si fa sempre più grave e sta colpendo anche l’economia<br />

reale. Ma i governi hanno una exit strategy?<br />

Il mondo è cambiato, l’anno 2009 ha portato ad uno<br />

sconvolgimento di tutte le teorie macroeconomiche degli ultimi<br />

trenta anni. Correlazioni, decupling, strategie di asset allocation,<br />

dovranno essere da oggi riviste in modo radicale.<br />

La profondità di questa crisi, dapprima finanziaria e poi economica,<br />

ha trascinato con sé i pilastri dell’analisi fondamentale, (quella basata<br />

sui numeri dei bilanci aziendali) e dell’analisi tecnica (analisi basata<br />

sui grafici e sull’utilizzo di dati storici che si pensa<br />

si potranno ripetere nel futuro). Analisti finanziari,<br />

consulenti, strategist hanno subito nel 2008 la più<br />

grande e cocente delusione professionale.<br />

IL MONDO È DIVISO IN 3 MACRO AREE<br />

L’Asia con la Cina, dove i Governi possono<br />

decidere in totale autonomia, senza tenere in<br />

considerazione opinione pubblica nazionale e<br />

internazionale, cittadini e media. La Cina, nazione<br />

con il più grande potenziale economico mondiale<br />

è oggi il Paese dove l’intervento governativo è<br />

stato fatto in modo più deciso, adottando ingenti<br />

misure di stimolo, sia monetario, che fiscale.<br />

Paesi anglosassoni come Inghilterra e Usa,<br />

storicamente autonomi dal resto del mondo nelle<br />

loro decisioni di politica economica e fiscale. Così in Inghilterra<br />

la Bank of England ha praticamente azzerato i tassi e ha salvato<br />

quelle Banche pericolosamente a rischio di default. In Usa, Obama<br />

e la Federal Reserve hanno inondato di dollari il Paese, tanto che<br />

la manovra del Governatore della Fed Bernanke è stata ribattezzata<br />

“Helicopter Bank strategy”. Infine l’Europa, mai come ora divisa tra<br />

la parte Est con tanti problemi sia di occupazione che di solidità, e<br />

la parte occidentale, formata da tanti stati non ancora uniti e talvolta<br />

con interessi divergenti. Ma la crisi mondiale obbliga a interventi<br />

CM<br />

a cura di Aldo Varenna<br />

Aldo Varenna<br />

Inizia l’attività nel 1985 come Private Banker e addetto ai Rapporti Istituzionali in Banca Fideuram. Dal<br />

1998 è membro del Comitato Esecutivo e del Consiglio Nazionale ANASF (Associazione di Categoria).<br />

Dal 2003 è responsabile Area Rapporti con l’estero ANASF. Inoltre è membro del Comitato Esecutivo<br />

CIFA (Convention of Indipendent Financial Advisor), associazione no profit con sede a Ginevra. Da maggio<br />

2007 ricopre la carica di Segretario Generale delegato del FECIF, associazione con sede a Bruxelles.<br />

Da aprile 2005 è professionista Certificato €FA (€uropean Financial Advisor). Svolge l’attività professionale<br />

su tutto il territorio nazionale, con paticolare focalizzazione su Milano e l’hinterland.<br />

Aldo Varenna - Private banker - tel. 039/2358011<br />

coordinati e il recente G20 ha dato risposte complete che si spera<br />

siano attuate a breve per riportare fiducia nei mercati.<br />

CURVA GAUSSIANA TRADITRICE<br />

Quante volte abbiamo sentito dire: «Non ci sono più le mezze<br />

stagioni», detto che potrebbe valere anche per le strategie negli<br />

investimenti finanziari. Il cosiddetto “Forecast”, ossia la previsione,<br />

sarà d’ora in poi sempre più difficile. Il prevedibile diventerà<br />

imprevedibile, causa la crescente complessità<br />

del mondo. La cosiddetta curva a campana, detta<br />

Gaussiana, ci mostra un grafico sinusoide che dice<br />

che la maggior parte della distribuzione di un tale<br />

rendimento si concentra intorno alla media, ossia al<br />

centro della curva, disperdendosi ed essendo meno<br />

probabile negli estremi bassi della curva stessa. Ossia<br />

si pensava che il cosiddetto evento “cigno nero”,<br />

altamente negativo, quasi catastrofico, fosse così<br />

raro da renderlo quasi impossibile. Ma nel 2008 si è<br />

verificato il non prevedibile: il terribile cigno nero.<br />

CHE FARE ALLORA?<br />

Rigore e tanto buon senso; con queste premesse<br />

anche le tradizionali misurazioni di rischio come il<br />

VAR, la deviazione standard, la volatilità, saranno<br />

sempre tenute in considerazione, ma non assunte come dogmi<br />

assoluti. Dovremo in futuro affidarci a misurazioni del rischio<br />

sempre più accurate. Ogni singolo investitore dovrà quantificare il<br />

proprio budget di rischio personale all’interno del suo portafoglio<br />

globale, suddividendo il proprio patrimonio su più orizzonti<br />

personali, ovvero su rischi e opportunità di rendimento differenti.<br />

Ogni consulente che vi assiste dovrà quindi ricordarvi rigore e buon<br />

senso, senza eccedere in pessimismo, ma neanche in leggerezze, con<br />

un controllo costante del vostro patrimonio.<br />

Lloyd’s di Londra<br />

gli esperti di grandi rischi<br />

La storia di una compagnia assicurativa che attraversa tre secoli e<br />

che costituisce un punto fisso nel mercato assicurativo<br />

Lloyd’s, anche nota come Lloyd’s of London, è un<br />

mercato di assicurazioni del Regno Unito che tratta<br />

grandi rischi, dividendoli fra un<br />

grande numero di operatori. Essa funge<br />

da promotrice di accordi tra persone e<br />

aziende che, riunite in un pool, riescono<br />

a suddividere grandi rischi troppo<br />

onerosi per una sola assicurazione.<br />

Diversamente dalle sue concorrenti,<br />

società di riassicurazione, essa non<br />

è un’assicurazione, ma agisce come<br />

promotrice di un gruppo di operatori.<br />

L’azienda nacque per iniziativa di Edward<br />

Lloyd, proprietario di una caffetteria a<br />

Tower Street a Londra. Il suo locale era<br />

molto frequentato da marinai, mercanti,<br />

e armatori e Lloyd apprendeva dagli<br />

avventori sempre nuove notizie sul<br />

movimento delle navi. La comunità degli<br />

armatori frequentava il suo locale per<br />

discutere di problemi di assicurazione<br />

delle navi e del carico da loro trasportato.<br />

Appena dopo il Natale del 1691, la caffetteria fu trasferita a<br />

“<br />

La blasonata compagnia di<br />

assicurazioni Lloyd’s promuove<br />

gli accordi tra aziende e persone<br />

a cura di Vittorio Massardi<br />

Lombard Street e all’esterno del locale, venne posta una targa<br />

commemorativa blu, che nella tradizione britannica indica<br />

un evento importante avvenuto in quel<br />

luogo. Questa situazione andò avanti,<br />

dopo la morte di Lloyd avvenuta nel<br />

1713, fino al 1774, quando i partecipanti<br />

membri di questa commissione<br />

assicurativa, formarono un comitato e<br />

si trasferirono al Royal Exchange come<br />

Society of Lloyd’s. Il Royal Exchange<br />

fu distrutto da un incendio nel 1838 e,<br />

nonostante la ricostruzione, molti dei<br />

suoi documenti andarono distrutti. Nel<br />

1871, il Parlamento approvò una legge<br />

che dava alla società un valore legale<br />

regolamentato. Una legge del 1911 ne<br />

fissò gli obiettivi che comprendevano<br />

la promozione dei suoi membri e la<br />

raccolta e distribuzione di informazioni<br />

a tutti loro.<br />

I membri della società, che per la<br />

maggior parte erano degli operatori di<br />

mercato, si resero conto che la società era troppo piccola<br />

rispetto alla capitalizzazione dei mercati e ai rischi che<br />

andava sottoscrivendo. La risposta fu la realizzazione di<br />

un’indagine interna segreta, nota come Cromer Report, che<br />

diede il suo responso nel 1968. Questa inchiesta disse che<br />

era necessario allargare il numero dei soci a soggetti che non<br />

fossero operatori di mercato, inserendo anche non britannici<br />

e donne e ridurre i requisiti di capitalizzazione onerosa. Il<br />

rapporto pose anche la sua attenzione sui danni dovuti a<br />

conflitti di interesse.<br />

Vittorio Massardi<br />

Ha iniziato l’attività assicurativa nel 1968 come agente di città della Toro Assicurazioni. Nel 1980 passa<br />

al brokeraggio assicurativo entrando come partner in una società del Gruppo GPA . Dal 1995 è partner ed<br />

amministratore delegato della GPG, gruppo Puricelli & Ghezzi.<br />

Gruppo Puricelli & Ghezzi - Via Camperio, 9 - 20123 - Milano<br />

Tel. 02 30322700 - Fax. 02 30322722 - www.gpg-broker.it<br />

CONSULENTE ASSICURATIVO<br />

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M 117


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Viale della Repubblica, 42<br />

20035 Lissone (MI)<br />

T. 039/ 2459777<br />

www.ggranetto.it<br />

Mariani Gioiellieri dal<br />

1878: V. Vittorio Emanuele,<br />

6 - <strong>Monza</strong> T.039/322442<br />

PalaCandy: Via Franco<br />

Tognini, 13 - <strong>Monza</strong><br />

Parigi Industry srl:<br />

Via Velleia, 19 - <strong>Monza</strong><br />

T. 039/204981<br />

www.parigispa.it<br />

Protezione Civile:<br />

Via Luigi Fossati - <strong>Monza</strong><br />

T. 039/2027661<br />

Serrone della Villa<br />

Reale: Viale Brianza<br />

<strong>Monza</strong> - T. 039/2302192<br />

PROTAGONISTI<br />

Aimb: Via Petrarca, 10<br />

118 N.43 CM<br />

TEMPO LIBERO<br />

20052 <strong>Monza</strong> - T.039 36381<br />

www.aimb.it<br />

Alchymia: Via Stelvio, 6<br />

Seveso - T.0362/524740<br />

www.alchymiamadeinitaly.com<br />

Candy Hoover<br />

Group Srl: Via privata<br />

Eden Fumagalli - Brugherio<br />

T. 039/2086237<br />

www.candy.it<br />

Carlo Asnaghi Style<br />

srl: Via Conciliazione,<br />

25<br />

Meda - T. 0362/71950<br />

www.castyle.it<br />

Cia International:<br />

Via C .Greppi, 60/62<br />

Sovico - T. 039/2011222<br />

www.ciainternational.it<br />

Cosmit spa: 
<br />

Foro Buonaparte, 65<br />

Milano - T. 02/725941<br />

www.cosmit.it<br />

Compell Srl:<br />

Via Indipendenza, 87<br />

Meda - 
T. 0362/75267<br />

Flexform:<br />

Via Einaudi 23/25 -<br />

Meda<br />

T. 0362/3991<br />

www.flexform.it<br />

Flou S.p.A: Via Cadorna,<br />

12 - Meda - T. 0362/3731<br />

www.flou.it<br />

Giorgetti spa:<br />

Via Manzoni, 20 - Meda<br />

T. 0362/75275<br />

www.giorgetti.eu<br />

Glas Italia: Via Cavour, 29
<br />

20050 Macherio
<br />

Milano
Italy<br />

T. 039/2323202<br />

www.glasitalia.com<br />

Lineablu:<br />

Via G. Rossini, 59<br />

Seregno T. 0362/243814<br />

www.lineablubrianza.it<br />

Officine Locati Srl:<br />

Via Lecco, 55<br />

<strong>Monza</strong><br />

T.039/387655<br />

www.officinelocati.com<br />

Progetto Lissone<br />

S.p.A.: Via Maggiolini, 19<br />

- Lissone<br />

T. 039/2454274<br />

www.progettolissone.com<br />

Regione Lombardia,<br />

assessorato alle<br />

Culture, Identità e<br />

Autonomie della<br />

Lombardia:<br />

Via Pola, 12/14 - Milano<br />

T. 02/67652292<br />

Surcanapè Spa:<br />

Via Indipendenza, 160<br />

Meda - 
T. 0362/3971<br />

www.surcanape.it<br />

MONZA YOUNG<br />

ITIS Hensemberger:<br />

Via Berchet, 2<br />

<strong>Monza</strong> - T.039/324607<br />

www.hensemberger.it<br />

BRIANZA CLUB<br />

Comune di Limbiate:<br />

Via Monte Bianco, 2<br />

Limbiate - T.02/990971<br />

www.comune.limbiate.mi.it<br />

Comune di Giussano<br />

Piazzale Aldo Moro, 1<br />

Giussano - T. 0362 358 1<br />

www.comune.giussano.mi.it<br />

Associazione Culturale<br />

Villaggio Crespi: Piazzale<br />

Vittorio Veneto, 1<br />

Crespi d’Adda - Capriate<br />

T. 02/90987191<br />

www.villaggiocrespi.it<br />

PASSIONI<br />

Comune di Seregno:<br />

Via Umberto I° - Seregno<br />

T. 0362/263.1 www.comune.<br />

seregno.mi.it<br />

Gabetti Franchising<br />

Agency <strong>Monza</strong>:<br />

Sede legale e operativa:<br />

Via XX Settembre, 2<br />

<strong>Monza</strong> - T. 039/365383<br />

monza@gabetti.it.<br />

Sede operativa:<br />

Via Romagna, angolo Via<br />

V. Giulia, 1 - <strong>Monza</strong><br />

T. 039/2726184<br />

monza2@gabetti.it<br />

www.gabetti.it<br />

CONSULENTI<br />

Aldo Varenna:<br />

Banca Fideuram<br />

Piazza Garibaldi, 8 <strong>Monza</strong><br />

- T. 039/2358001<br />

Galbiati Pozzoli<br />

Radaelli avvocati<br />

associati:<br />

Via Marengo, 22<br />

Carate Brianza<br />

Via Tiziano 9/a,<br />

20145 Milano (MI)<br />

T. 0362/804105<br />

avvocati@tin.it<br />

Gruppo Puricelli &<br />

Ghezzi Srl:<br />

Via Camperio, 9<br />

Milano<br />

T. 02/ 30322700<br />

www.gpg-broker.it<br />

Studio Dentistico dr.<br />

Filiberto Vago:<br />

Via Anita Garibaldi, 1<br />

<strong>Monza</strong> - T. 039/386654<br />

www.vago.it<br />

Studio Legale Goltara:<br />

Vicolo Duomo, 1-<br />

<strong>Monza</strong> T. 039/3900081<br />

Studio Leoni:<br />

Via Statuto, 4 - Milano<br />

T. 02/36573500<br />

www.studioleoni.it<br />

Venus S.p.A.:<br />

Viale Sicilia, 98<br />

<strong>Monza</strong> - T. 039/2830.1<br />

www.venus-spa.it<br />

ERRATA CORRIGE<br />

Nel servizio del numero<br />

42 di <strong>Monza</strong> <strong>Club</strong>(pagg.<br />

88-89-90), alla signora<br />

Marie-Michèle Santini è stato<br />

erroneamente attribuita la<br />

carica di Presidente attuale<br />

del Lions <strong>Club</strong> a cui appartiene.<br />

Al momento non è lei<br />

il Presidente, ma lo è stata<br />

per due passati mandati<br />

ed è stata una delle socie<br />

fondatrici. Si precisa , inoltre,<br />

che il nome esatto del <strong>Club</strong><br />

è Lions <strong>Club</strong> <strong>Monza</strong> Regina<br />

Teodelinda. Ci scusiamo per<br />

l’errore con la diretta interessata<br />

e con i lettori.<br />

RECITAL<br />

Viaggio surreale tra i tanti personaggi creati<br />

da Raul Cremona, da Jacopo Ortis a Silvano<br />

il mago, al milanesissimo Omen.<br />

Tel. 039/386500<br />

www.teatromanzonimonza.it<br />

BESANA BRIANZA<br />

I COLORI DI DIO<br />

Un percorso fotografico originale<br />

ed emozionante che presenta<br />

molte delle religioni presenti nel<br />

mondo, per dimostrare come le<br />

religioni siano e possano essere<br />

fattori di pace e non di divisione.<br />

Tel. 0362/996368<br />

www.amicialigisassu.it<br />

BRUGHERIO<br />

IL GIUNCO – CITTÀ DI<br />

BRUGHERIO<br />

Tredicesima edizione del concorso<br />

letterario, i cui vincitori verranno<br />

premiati in autunno durante un<br />

evento organizzato appositamente.<br />

Tel. 039/870366<br />

www.ilgiunco.org<br />

aprile MONZA<br />

a cura di Chiara Bramati<br />

TEMPO LIBERO<br />

MONZA<br />

CARTA DA LETTERE<br />

Parole, emozioni e passioni dai carteggi di<br />

celebri coppie del Novecento. Il sabato in Sala<br />

Maddalena alle 17. L’ultimo, il 2 maggio, è<br />

dedicato a Sartre e Simone de Beauvoir.<br />

Tel. 039/2331 www.comune.monza.mi.it<br />

SEREGNO<br />

MIMMO ROTELLA – CIAK ROTELLA<br />

In mostra 13 manifesti strappati di grandissime<br />

dimensioni che negli anni Cinquanta lanciarono il<br />

“décollage”.<br />

Tel. 0362/263311<br />

info.cultura@seregno.it<br />

MONZA<br />

I FISICI<br />

La compagnia Parafrisando, associazione<br />

culturale degli ex studenti del liceo Frisi mette<br />

in scena uno spettacolo di F. Durrenmatt.<br />

Teatro S. Carlo, Via Volturno<br />

Tel. 333/3942826<br />

VIMERCATE (fino al 7 maggio)<br />

LA STANZA LUCIDA<br />

In esposizione dipinti di Alessandra<br />

Bonomini e frigoriferi vintage restaurati e<br />

rivisitati con l’aerografo da La Fra.<br />

Tel. 039/660768<br />

www.magenta52.it<br />

N.43<br />

CM 119


OROSCOPO<br />

ARIETE - 21 Marzo - 20 Aprile<br />

Piccole delusioni sentimentali caratterizzano questo<br />

insolito mese di Aprile. Insolito per voi, non abituati alle<br />

sconfitte amorose, soprattutto quando queste derivano<br />

dalla vostra incapacità di comprendere i problemi degli altri. Non siate<br />

egoisti e dimostratevi più disponibili verso il partner che attende un segnale<br />

rassicurante per continuare una relazione che sembra arrivata al capolinea.<br />

Grazie ad un Marte battagliero, ottime prospettive di successo per un affare<br />

che vi sta a cuore. Ma anche in questo caso, non trascurate le esigenze altrui.<br />

TORO - 21 Aprile - 20 Maggio<br />

Si prevede una ventata di novità, sia nell’ambito lavorativo<br />

che nella vita affettiva. Molti inviti per le serate e tante<br />

occasioni d’incontro con le persone che contano. Non<br />

tiratevi indietro e approfittate del momento favorevole per mettere a segno<br />

qualche colpo importante che potrebbe facilitare la vostra carriera. Anche<br />

in amore tutto bene: Venere vi protegge e vi rende particolarmente attraenti<br />

nei riguardi di una persona che comincia a scoprire le vostre qualità. Per<br />

conquistarla, mettete in campo la grinta e un po’ di seduzione in più.<br />

GEMELLI - 21 Maggio - 21 Giugno<br />

Aprile, dolce dormire. A voi, però, conviene rimanere ben<br />

svegli valutando attentamente i passi da fare e le strategie<br />

da adottare per superare gli ostacoli che si frappongono agli<br />

obiettivi da raggiungere. Giove, nel vostro segno, vi aiuterà proteggendovi<br />

benevolmente ma, come sempre, chiederà maggiore impegno da parte<br />

vostra e una totale concentrazione mentale. Controllate la salute evitando<br />

grandi abbuffate e l’uso di bevande alcoliche. Meglio rimanere sobri e in<br />

ottima forma perché gustare meglio il sapore della vittoria.<br />

CANCRO - 22 Giugno - 22 Luglio<br />

Si avvicina il momento di mettere a posto ciò che non funziona<br />

più nella vostra vita professionale. Cambiare lavoro,<br />

e cercare altre strade per raggiungere il successo, se da un<br />

lato vi costringerà ad ingranare una marcia in più, dall’altro vi riempirà di<br />

gioia e di soddisfazione. Ne guadagnerà anche la vita sentimentale, troppo<br />

spesso minacciata dallo stress e dalle frustrazioni che troppo spesso angustiano<br />

il rapporto con il partner. Coraggio: con l’aiuto di Venere e Marte<br />

tutto si aggiusterà e ritroverete il vostro splendido sorriso.<br />

LEONE - 23 Luglio - 23 Agosto<br />

Anche se qualcosa non fila per il verso giusto, invece di<br />

demoralizzarvi usate il vostro ingegno e il vostro spirito critico<br />

per superare i problemi del momento. Quelli sentimentali si<br />

risolveranno mettendo in campo dolcezza e seduzione, due<br />

attributi che certamente non vi mancano. Evitate le discussioni inutili e siate<br />

più comprensivi nei confronti del partner. Quelli professionali, invece, avranno<br />

bisogno di tutto l’impegno e la grinta che disponete perché la situazione<br />

che vivete è abbastanza complicata e necessita di uno sforzo maggiore.<br />

VERGINE - 24 Agosto - 22 Settembre<br />

In campo professionale gli astri promettono soddisfazioni:<br />

è il momento di consolidare la vostra posizione portando<br />

a termine i lavori in corso. Venere, Giove e Marte, tutti<br />

presenti nel segno, vi aiuteranno a superare brillantemente questo periodo<br />

di vuoto sentimentale regalandovi momenti di immensa felicità. Sta a voi,<br />

e soltanto a voi, prendere la palla al balzo saltando sul treno che vi porterà<br />

al traguardo senza scosse e senza ulteriori complicazioni. È arrivato<br />

il momento di vivere con serenità e con allegria. Complimenti e auguri!<br />

120 N.43 CM<br />

TEMPO LIBERO<br />

di Antoninus<br />

BILANCIA - 23 Settembre - 22 Ottobre<br />

Nell’organizzare le giornate, fareste bene a lasciare un<br />

ampio margine all’imprevisto. Sì, perché tante cose belle<br />

e inaspettate caratterizzeranno questo splendido Aprile<br />

che scorrerà sereno e gioioso fino alla fine. Come sempre, però, molto<br />

dipenderà da voi e dalla forza del vostro carattere mai domo. Combattete<br />

fino in fondo le battaglie che vi aspettano con più ordine e con maggiore<br />

raziocinio. Non fatevi prendere dall’ansia e valutate bene i vostri passi. Amore<br />

e denaro, in buona quantità, riempiranno il vostro cuore e le vostre tasche.<br />

SCORPIONE - 23 Ottobre - 22 Novembre<br />

Nella sfera professionale, con l’aiuto dell’attivissimo<br />

Marte, risolverete brillantemente più di una questione<br />

complicata. È giunto momento di chiedere un aumento<br />

di stipendio e un avanzamento di carriera, perchè da tempo la vostra<br />

situazione è ferma al palo e voi, certamente, meritate qualcosa di più. Con<br />

i colleghi di lavoro, cercate di appianare i rapporti un po’ tesi ristabilendo<br />

l’atmosfera serena che c’era prima. In amore, fate voi il primo passo e<br />

dimostratevi più disponibile verso chi prova per voi una spiccata simpatia.<br />

SAGITTARIO - 23 Novembre - 21 Dicembre<br />

Sono arrivate le belle giornate, la primavera è esplosa in<br />

tutto il suo splendore e a voi è ritornata l’inguaribile frenesia<br />

di spiccare il volo per lidi lontani. È il destino dei Sagittari,<br />

inquieti e scontenti, quando sono costretti a rimanere fermi, chiusi tra quattro<br />

mura. Trovate una scusa buona per organizzare un bel viaggio soli, o in<br />

compagnia del partner. Venere, generosissima con voi, vi accompagnerà e<br />

vi farà trascorrere momenti indimenticabili. Il lavoro, finalmente, incomincia<br />

a rendervi giustizia e a ripagarvi dei sacrifici fatti finora.<br />

CAPRICORNO - 22 Dicembre - 20 Gennaio<br />

Non mancheranno opportunità in campo professionale:<br />

fantasia e intuizioni originali vi faranno raggiungere risultati<br />

positivi. Abbiate il coraggio delle vostre azioni e affrontate i<br />

vostri superiori con sicurezza e decisione. Il vostro progetto<br />

è molto interessante e sarà accolto favorevolmente da chi è in grado di<br />

giudicarlo. In amore, fatevi furbi e smettete di soffrire per qualcuno che<br />

proprio non vi merita. C’è tanta gente che vi apprezza e che vorrebbe dividere<br />

la vostra vita con voi. Guardatevi intorno e scegliete chi più vi interessa.<br />

ACQUARIO - 21 Gennaio - 19 Febbraio<br />

Si profila un mese denso di impegni da rispettare. I<br />

progetti professionali che avete in mente sono degni della<br />

massima attenzione e potrebbero realizzarsi nelle prossime settimane. In<br />

amore, siate meno sospettosi e non provocate che vive al vostro fianco.<br />

La pazienza ha un limite e il rischio di perdere il partner è più reale di<br />

quanto sembri. Una romantica cena al lume di candela, corredata da un<br />

semplice, simbolico regalino, potrebbe rimettere le cose a posto e ricreare<br />

quell’atmosfera che fino a poco tempo fa caratterizzava i vostri rapporti.<br />

PESCI - 20 Febbraio - 20 Marzo<br />

Marte, Giove e Venere, in ordine di importanza, si sono<br />

messi d’accordo per aiutarvi a superare gli ostacoli che<br />

troverete sulla vostra strada. Nei prossimi giorni, verranno<br />

al pettine parecchi nodi e per voi non sarà facile risolverli come vorreste.<br />

Ma proprio la presenza dei tre grandi astri protettori vi consentirà di<br />

raggiungere uno stato di grazia veramente invidiabile, vincere le avversità<br />

e ritrovare quella serenità che sembrava perduta per sempre. Anche in<br />

amore, risulterete vincitori e metterete a segno il colpo della vostra vita.

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