Con il Side Mount di Dive System un nuovo modo di immergersi - Sub

Prova in Mare
Testo e foto di PAOLO FOSSATI
Era il 3 marzo 1984 quando,
per la prima volta, misi la testa
sott’acqua con un erogatore
in bocca. Sono passati quasi
trent’anni da allora e l’unico
cambiamento cui ho assistito,
riguardo alle attrezzature subacquee,
è il passaggio dal gav
anulare al jacket. Tutto il resto
dell’equipaggiamento è migliorato
e si è perfezionato, ma di
rivoluzioni non ce ne sono state.
Credo, perciò, che il recentissimo
Side Mount prodotto da
Dive System sia la prima, vera,
grande novità che ho avuto il
piacere di provare.
Intendiamoci, il jacket tipo Side
Mount non è stato inventato
adesso, dato che viene utilizzato
fin dagli anni sessanta
dagli speleologi per esplorare
i sifoni allagati, però è la prima
volta che qualcuno ha pensato
di utilizzarlo per le immersioni
ricreative in acque libere. E,
come succede quasi sempre
nei grandi cambiamenti, qualcuno
ci crede ciecamente e
qualcun altro molto meno. Per
quanto mi riguarda, mi sembra
Con il Side Mount
di Dive System un nuovo
modo di immergersi
Qui a fianco il
nuovo jacket Side
Mount presentato
da Dive System, con
il particolare del
corrugato. Sopra,
una delle numerose
varianti di utilizzo
delle bombole
con questo tipo
di configurazione:
le due bombole
vengono portate in
avanti per entrare
facilmente in luoghi
molto stretti.
che il Side Mount sia un’ottima
alternativa alla consolidata
configurazione con la bombola
in spalla che abbiamo sempre
adoperato.
Il Side Mount di Dive System
è un imbraco che si indossa
come una sorta di seconda
pelle, si fissa tramite cinghiaggi
e fast e si gonfia, rispetto ai
jacket normali, con una sacca
piuttosto aderente sistemata
Usato fino a poco tempo fa solo dagli speleosub
per esplorare i cunicoli più stretti,
questo tipo di jacket è stato
recentemente adottato
anche per le immersioni
in acque libere. Le bombole
non si portano sulla schiena,
ma fissate ben aderenti ai
fianchi con la rubinetteria
sotto le ascelle. Fra gli innumerevoli
vantaggi, una eccezionale idrodinamicità, un
ottimo assetto e una maggiore sicurezza grazie alla
ridondanza del sistema e alla possibilità
di intervenire immediatamente nelle emergenze
sulla schiena. Le bombole, che
sono due per i principianti,
ma possono arrivare a sei per
gli esperti, si agganciano con
moschettoni a D-ring posti
lateralmente e stanno quindi di
fianco al corpo del subacqueo,
con il rubinetto sotto l’ascella.
Il sistema è completamente
ridondante poiché utilizza due
bombole, due primi stadi e due
secondi stadi del tutto indipen-
denti. In questo modo è più
semplice la gestione di emergenze
come l’autoerogazione
o perdite d’aria importanti in
quanto il subacqueo riesce
ad accedere direttamente, e
immediatamente, ai rubinetti,
chiudendoli e aprendoli a seconda
delle esigenze. Inoltre, in
caso di estremo bisogno, è pure
possibile cedere facilmente una
bombola completa al compagno
per toglierlo dai guai. Le personalizzazioni
sono praticamente
infinite ed è chiaro che si può
anche utilizzare bombole con
gas diversi per affrontare tutti i
tipi di immersione, anche quelli
più impegnativi della subacquea
tecnica.
Durante la prova, ho trafficato
un po’ per montare i primi stadi
e far uscire le fruste con il giusto
orientamento: manometri
con fruste corte come nelle
bombole da fianco decompressive
per le immersioni tecniche,
secondo stadio principale su
frusta lunga da duecentodieci
centimetri a destra, back up
su frusta da ottanta - novanta
centimetri a sinistra, frusta della
stagna corta, frusta di carico del
Side Mount a destra.
Assemblate le due S80 di alluminio,
ci siamo tuffati in acqua
Dall’alto,
ancora il jacket
in esterno e in
configurazione per
affrontare gallerie
particolarmente
anguste. Sotto,
ecco come appare
il subacqueo che
utilizza il Side
Mount: la schiena
è completamente
libera, senza
l’aggravio del peso
delle bombole.
con le bombole in mano. Certo,
rispetto al pesante bibo dodici
più dodici, che avremmo utilizzato
per avere circa la stessa
quantità d’aria, è tutta un’altra
vita. Ritengo che chi soffre di
mal di schiena, o di qualche disabilità,
ricaverà un grandissimo
vantaggio da questo sistema.
In acqua, ho facilmente fissato
i moschettoni delle bombole ai
D-ring del Side Mount; quello
posto vicino alla vita del subacqueo
è mobile. Ho passato
agevolmente gli elastici preposti
intorno al rubinetto e li ho fissati
al D-ring corrispondente.
Le bombole si sono poste
automaticamente al mio fianco,
con il rubinetto proprio sotto
l’ascella. Ho provato ad aprire
e chiudere le manopole dei rubinetti
e la manovra è risultata
semplicissima e comodissima.
Devo ammettere che infonde
sicurezza il fatto di poter accedere
così facilmente ai rubinetti.
Erogatore in bocca e via, più curioso
che mai. E’ una stranissima
sensazione quella di non avere il
bibo sulla schiena. Mi sento libero
quasi come se stessi facendo
apnea, però respiro! L’assetto
è molto facilitato. La bombola
sulla schiena tende a sbilanciarti,
mentre le bombole simmetri-
che lungo il corpo sono stabili
e sembra che mi sorreggano e
stabilizzino.
La zavorra è distribuita posteriormente,
lungo la schiena, e ho
due chili in vita. Mi rendo conto
di essere molto idrodinamico.
Utilizzando lo scooter, filo come
un siluro, l’attrito con l’acqua è
ridotto al minimo. Man mano
che respiro, le bombole si vuotano
e il fondello, più leggero non
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Fare ddida

Prova in Mare
avendo il peso della rubinetteria,
tende a salire. Quindi faccio
scorrere il D-ring in vita per
tenerle più aderenti al corpo.
Ogni venti - trenta atmosfere
cambio erogatore, in modo
da conservare la simmetria
della spinta di galleggiamento
e avere più o meno la stessa
quantità d’aria nelle bombole:
se una delle due andasse in
avaria, nell’altra avrei sempre
abbastanza gas per raggiungere
incolume la superficie.
Con lo scooter sfreccio davanti
a gorgonie rosse e gialle
intorno ai quaranta metri di
profondità, gonfiando il sacco
con il comando del corrugato,
Scheda tecnica
Prodotto: jacket bisacco Side Mount.
Fabbricante: Dive System, Massa Marittima, tel.
0566919524, info@divesystem.com, www.divesystem.com
Spinta sacco primario: 23 lt.
Spinta sacco secondario: 22 lt.
Rivestimento esterno: Cordura 1000 denari.
Imbraco: placca pentagonale e placca esagonale in acciaio
inox 3 mm.
D-ring: in acciaio inox; 2 D-ring regolabili su fascia pettorale
per aggancio corda elastica di fissaggio bombole; 1 D-ring
regolabile nella parte sacrale per fissaggio torcia; 1 D-ring
regolabile nella parte ventrale per l’utilizzo dello scooter; 2
D-ring regolabili nella fascia ventrale in posizione lombare
per l’aggancio delle bombole; 2 speciali D-ring mobili nella
fascia ventrale riposizionabili in immersione.
In queste pagine il sub ha le
bombole agganciate ai lati
e, come si può vedere, non
vi è alcun problema anche
utilizzando un trascinatore
subacqueo. E quando si è in
decompressione si possono usare
come appoggio per le braccia.
uguale a quello di un jacket
tradizionale. Man mano che le
bombole si svuotano, tendono a
salire e si scostano leggermente
dal corpo nonostante sposti
i D-ring, però non mi danno
fastidio. Risalgo verso la cima
dell’ancora e intanto sgancio i
moschettoni posteriori ponendo
le bombole unite davanti a
me. Mi allungo tutto, come se
dovessi passare in uno stretto
buco. E’ tutto molto semplice,
intuitivo e facile. Chissà, forse
anche perché, per la prima volta
dopo tanti anni, sono sceso in
acqua senza la mia fedele macchina
fotografica!
Paolo Fossati
Un jacket comodo
e adatto a moltissimi tipi
di immersioni
Course director Padi, Massimo Casabianca vive a
Sharm el Sheik da oltre quindici anni e collabora con
il diving Stella di Mare Sharm, gestito da Vania Sessa,
e con Paolo Zazzeri, di Dive System, per il quale ha
contribuito a mettere a punto il nuovo jacket Side
Mount in più di due mesi di prove e collaudi. Così,
è proprio a Casabianca che chiediamo di spiegarci le
origini di questa attrezzatura, che, più che un gav, per
la subacquea ricreativa è una vera e propria nuova
configurazione destinata a rivoluzionare i normali
sistemi di immersione.
«In realtà non si tratta di una vera novità, - esordisce
Casabianca - poiché il sistema Side Mount compare
la prima volta negli anni sessanta per merito di Mike
Boone, uno speleologo inglese che utilizzò questa
configurazione per superare sifoni allagati, sostituendo
gradatamente gli apparati a circuito chiuso fino ad
Paolo Zazzeri, responsabile di Dive
System, con il jacket Side Mount.
allora utilizzati, considerati troppo ingombranti. Negli anni settanta, lo statunitense Woody Jasper
adottò lo stesso sistema per l’esplorazione delle grotte sommerse più piccole e strette, dove
l’attrezzatura normale non permetteva il passaggio. Alcune tecniche sviluppate allora sono adesso
utilizzate da molte associazioni didattiche».
• Quando il sistema Side Mount appare per la prima volta nell’attività subacquea in acque libere?
«Fino al 2000 questa configurazione è stata usata soltanto dalla speleologia, solo dopo alcuni
subacquei pensarono di adoperarla anche in acque libere. Comunque, fino al 2009 la configurazione
Side Mount è stata appannaggio di pochissimi subacquei tecnici e se ora sta venendo alla ribalta il
merito è di alcune didattiche che hanno deciso di proporla anche ai subacquei ricreativi come un
fatto innovativo».
• Come si sente un sub che veste un Side Mount per la prima volta?
«Molto agile. Con il Side Mount il subacqueo ha una sagoma idrodinamica perché non ha niente
sulla schiena: il gav è quasi come una seconda pelle e le bombole sono posizionate
sui fianchi, praticamente sotto l’incavo ascellare. La bombola posizionata sulla schiena
ha sempre creato difficoltà nel gestire le emergenze, come l’autoerogazione,
richiedendo quasi sempre l’aiuto di un compagno per la chiusura del rubinetto.
Tranne nel caso di subacquei molto esperti e addestrati a effettuare l’operazione
da soli. Il Side Mount consente l’accesso ai rubinetti molto facilmente, avendoli
praticamente davanti».
• Una tale configurazione va bene indistintamente per tutti i subacquei?
«Be’, l’assetto con questa configurazione è sicuramente migliore, specialmente
per quei subacquei che hanno sempre avuto problemi con la bombola posta sulla
schiena. Le bombole laterali stabilizzano l’assetto, consentono un’ottima galleggiabilità
in qualunque posizione e offrono molteplici vantaggi in termini di comfort,
di sicurezza e di logistica. La configurazione Side Mount, inoltre, è ridondante e il
suo maggiore punto di forza è proprio la completa autosufficienza del subacqueo
nella gestione della riserva di gas. I manometri posti frontalmente favoriscono il
controllo costante e nel caso di erogazione continua si può agire direttamente sulla
rubinetteria, chiudendola e aprendola secondo la necessità. E tutto in completa
autonomia, senza bisogno dell’aiuto del compagno. L’attrezzatura rimane all’interno
della sagoma del subacqueo. Nessuna frusta che penzola.
«Inoltre, la maggiore idrodinamicità porta a una modifica sostanziale della pinneggiata,
che può essere personalizzata in base al tipo di immersione, a seconda
se è in ambiente ostruito o in mare aperto. Anche i disabili con difficoltà motorie
possono avvantaggiarsene, fino all’estremo utilizzo con una sola pinna o con il solo
movimento della caviglia grazie alla minor resistenza idrodinamica offerta da questa
specifica configurazione».
• Quindi, si tratta di un prodotto rivoluzionario?
«Prevedo una possibilità d’espansione enorme, poiché si tratta di un sistema molto
versatile e adattabile alle esigenze del subacqueo secondo la tipologia dell’immersione.
Ho fatto molte immersioni ricreative con una coppia di bombole da sei litri,
una per lato ovviamente, e immersioni più impegnative con una coppia di bombole
da dieci litri. Ho persino adoperato due bombole per lato senza alcun disagio.
Ho sempre avuto una grandissima maneggevolezza, anche quando ho usato un
propulsore». P. F.
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