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in memoria<br />
di anelio pellizzon<br />
Ulderico Bernardi<br />
Univeristà Ca’ Foscari di Venezia<br />
Anelio Pellizzon, storico direttore del “Notiziario Bibliografico” per quasi un ventennio,<br />
è scomparso nell’agosto 2007, all’età di 79 anni. Tra i fondatori della rivista<br />
della Giunta Regionale del Veneto, era stato durante tutto questo arco di tempo una<br />
delle anime del “Notiziario”, presenza discreta ma assidua e costante, di profonda<br />
umanità e competenza, che ha saputo accompagnare prima la gestazione, la fase di<br />
ideazione e preparazione, quindi il concreto sviluppo della rivista, seguendo prima<br />
da Venezia, poi dalla sede mestrina di Villa Settembrini, i vari numeri usciti e il crescente<br />
consenso nato intorno a quella che era stata originariamente concepita come<br />
una “sfida” dagli esiti sicuramente non scontati – l’idea di poter lanciare uno strumento<br />
bibliografico raffinato e articolato, ma allo stesso tempo capace di incontrare,<br />
con la sobrietà della sua veste e l’estrema cura dei contenuti, una larga diffusione e<br />
di segnare una effettiva novità nell’informazione libraria legata alle istituzioni, come<br />
poi è accaduto.<br />
Nel suo ruolo professionale di dirigente della Regione del Veneto, Anelio Pellizzon<br />
ha preso parte a prestigiosi progetti editoriali di ampio respiro, iniziative che hanno<br />
fortemente contribuito alla migliore conoscenza e alla divulgazione della cultura<br />
veneta. Tra le imprese di questo tipo, che hanno visto il coinvolgimento diretto della<br />
Regione del Veneto e la presenza di Pellizzon, citiamo la monumentale Storia di<br />
Venezia edita dall’Istituto della Enciclopedia italiana, una fondamentale Storia della<br />
pittura veneta, realizzata da Electa (di cui è da poco uscito l’ultimo tomo dedicato al<br />
Novecento), e ancora esiti del tutto unici e originali come la collana sulla “Cultura<br />
popolare veneta”, iniziativa pionieristica nell’ambito degli studi dedicati alle tradizioni<br />
venete, o la rivista “Quaderni di archeologia”, punto di riferimento per gli scavi<br />
e per le ricerche effettuate sul territorio. Sulla scrivania di Pellizzon, nel suo studio<br />
a palazzo Sceriman, si riversava un flusso continuo di libri, riviste, cataloghi di<br />
mostre, proposte di iniziative formulate dal mondo delle associazioni. Testimonianze<br />
di quanto sia viva ancora l’identità veneta, memore dei fasti passati e ansiosa<br />
di proporre nel presente i molti esiti di una ricerca inesausta, tesa alla salvaguardia<br />
e a nuove elaborazioni, nel concorso di studiosi accademici, meritori storici locali e<br />
gruppi spontanei impegnati nel volontariato culturale.<br />
Lo spirito creativo non trovava mai un rifiuto alla sua considerazione. Tanto che<br />
s’impegnò a non disperdere per il possibile questa ricchezza di opere. Proprio da<br />
questi stimoli maturò l’idea di dar vita al “Notiziario Bibliografico”, dedicato ad allargare<br />
la conoscenza di tutto quanto si produceva in termini editoriali nel Veneto.<br />
Anno dopo anno, un’enorme mole di schede bibliografiche è stata messa a disposizione<br />
degli studiosi e di chiunque abbia interesse ad approfondire un argomento<br />
specifico nella copiosa produzione libraria riguardante il Veneto e i Veneti. Ogni<br />
volume ricevuto e recensito ha trovato poi collocazione, sempre su sua indicazione,<br />
nei locali di Villa Settembrini a Mestre, dove si è venuta costituendo in tal modo<br />
un’importante biblioteca specifica sulla produzione libraria contemporanea veneta,<br />
a disposizione del pubblico di lettori.<br />
Molte le sue collaborazioni e gli scambi avuti con istituzioni anche dopo il mandato<br />
svolto presso la Regione, come, ad esempio, con la Fondazione Giorgio Cini di<br />
Venezia, dove si adoperò per l’organizzazione degli annuali seminari incentrati su<br />
civiltà e tradizioni del Veneto, organizzati nell’ambito degli studi promossi dalla<br />
Collana editoriale sulla Cultura popolare veneta. Iniziativa che dura ormai da oltre<br />
un quarto di secolo, avendo pubblicato molte decine di opere importanti mediante<br />
il sostegno della Giunta Regionale. Pellizzon svolse, fino alla scomparsa, il ruolo di<br />
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